Fa pietà vedere come dai più si recita il Rosario.
Lo dicono con
una precipitazione incredibile, perfino ne mangiano le parole!,.. E dire
che non si vorrebbe fare un complimento in modo tanto ridicolo
all'ultimo degli uomini! e intanto si pensa che Gesù e Maria ne sono
onorati!...
Ed allora, perché meravigliarsi se le preghiere più sante
della religione cristiana restano quasi senza frutto e se, dopo aver
recitato mille o diecimila Rosari non si è più santi di prima?
Frena, ti prego, caro confratello, la tua abituale precipitazione nel dire
il Rosario; fai qualche pausa a metà del Pater e dell'Ave e fanne una
più breve dopo le parole che qui sotto contrassegno con una crocetta:
Padre nostro che sei nei cieli + sia santificato il tuo nome + venga il
tuo regno + sia fatta la tua volontà + come in cielo così in terra +.
Dacci oggi + il nostro pane quotidiano + rimetti a noi i nostri debiti +
come noi li rimettiamo ai nostri debitori + e non ci indurre in
tentazione + ma liberaci dal male. Amen +.
Ave Maria, piena di grazia + il Signore è con te + tu sei benedetta fra
tutte le donne + e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù + Santa
Maria, Madre di Dio + prega per noi peccatori adesso + e nell'ora della
nostra morte. Amen +.
A causa della cattiva abitudine di pregare in fretta, da principio forse
proverai difficoltà a seguire queste pause, ma una decina recitata così,
con calma, ti sarà più fruttuosa di mille Rosari detti in fretta senza
riflessione e senza pause.
[128] Il beato Alano de la Rupe ed altri autori, fra i quali il Bellarmino,
riferiscono la storia di quel buon sacerdote che aveva consigliato a tre
sorelle, sue penitenti, di recitare devotamente il Rosario tutti i giorni
per un amo intero, al fine di confezionare un bel vestito di gloria alla
Vergine Maria: si tratta - egli diceva - di un segreto ricevuto dal cielo.
Docili, le tre sorelle eseguirono puntualmente per un anno il consiglio.
Ed ecco che la sera del giorno della Purificazione, quando esse erano
già a letto, la Madonna, accompagnata dalle sante Caterina e Agnese,
entrò nella loro camera. Era rivestita di un abito splendente di luce; in
lettere d'oro vi erano scritte le parole del saluto: Ave, Maria, piena di
grazia. La celeste Regina si avvicinò al letto della sorella maggiore e le
disse: "Ti saluto, figlia mia!; tu mi hai salutato tanto spesso e così
bene: ora vengo per ringraziarti del magnifico abito che mi hai
confezionato". Anche le due Sante accompagnatrici ringraziarono la
giovane, poi tutte e tre scomparvero.
Un'ora dopo, la Vergine santissima ritornò, sempre accompagnata
dalle due Sante; vestiva, questa volta, un abito verde, senza ricami in
oro e senza alcuno splendore. Si avvicinò al letto della seconda sorella
e la ringraziò per l'abito che le aveva fatto con la recita del Rosario.
Nella prima apparizione costei aveva notato che l'abito della Madonna
era molto più ricco, e chiese il motivo della differenza. "Perché -
rispose Maria - la tua sorella maggiore mi ha fatto un abito assai più
bello, recitando meglio di te il Rosario". E scomparve.
Circa un'ora dopo, la Madonna riapparve, vestita di cenci laceri e
sporchi; s'accostò alla sorella minore e le disse: "Figlia mia, così tu mi
hai vestita; ti ringrazio!". Piena di confusione, la giovinetta esclamò:
"Possibile, Signora mia? io vi ho vestita così male? Perdonatemi e
concedetemi un altro po' di tempo perché possa farvi un abito più bello
recitando meglio il Rosario!".
Cessata la visione, la povera giovane afflittissima andò dal confessore
per raccontargli quanto le era accaduto. L'esimio sacerdote esortò lei e
le altre sorelle a recitare il Rosario per un altro anno, con più impegno
e devozione; così fecero. Trascorso l'anno, sempre nel medesimo
giorno della Purificazione, sull'imbrunire, la Madonna riapparve alle tre
sorelle. Era accompagnata come la prima volta, dalle sante Caterina e
Agnese e vestiva un abito veramente magnifico. Disse loro: "Siate
certe, figlie mie: verrete in Paradiso; domani stesso vi entrerete e
grande sarà la vostra gioia". Unanimi le sorelle risposero: "Il nostro
cuore è pronto, nostra amata Signora; altro non desideriamo".
Quella stessa sera le sorelle, colte da malore, mandarono a chiamare il
loro confessore, ricevettero da lui gli ultimi sacramenti e lo
ringraziarono di aver insegnato loro quella santa pratica. La dolce
attesa si protrasse fino all'ora della Compieta quando la Madonna
ricomparve, preceduta da un folto stuolo di vergini che rivestirono di
candide tuniche le sorelle. Così agghindate le tre fortunate si
avviarono verso la celeste patria, mentre un coro d'Angeli cantava:
"Venite, spose di Cristo, ricevete la corona che vi siete preparata voi
stesse per l'eternità".
Da questa leggenda cogli parecchi insegnamenti:
1) quanto è importante avere buoni direttori che consigliano sante pratiche di
pietà e specialmente il Rosario;
2) quanto è utile recitare il Rosario con attenzione e devozione;
3) quanto è benigna e misericordiosa la Madonna con chi si pente e propone di far meglio nell'avvenire;
4)quanto Ella è generosa nel ricompensare in vita, in morte e
nell'eternità, i piccoli servizi che a, lei rendiamo fedelmente.
"AVE MARIA...
SIS MECUM SEMPER
PROTEGE ET SANCTIFICA
OMNIA QUAE FACIAM ET AMEN"