giovedì 16 febbraio 2023

Memoria - Cronovisione - Cronovisore


 

“La più grande conquista del  sapere”

 

Luigi Leonardo Borello

(1924-2001)

Sacerdote – scienziato – inventore

 

Nel 1989 il sacerdote scienziato Luigi Borello,  fisico membro dell’Accademia Tiberina  e studioso ben noto nel mondo scientifico, pubblicava  “Come le pietre raccontano” (1),  saggio scientifico sulla teoria unitaria dell’universo fisico da lui studiata per decenni  nel suo attrezzato laboratorio di Varazze.

In esso l’A.  asseriva che si può accertare l’unificazione delle forze fondamentali della Natura e ne indicava la realizzazione sperimentale nella teoria neutrinica di Cesare Colangeli da lui applicata con la “Conovisione”,   teoria di sua invenzione, concretizzata tecnicamente nello strumento rilevatore da lui chiamato “cronovisore”. All’uscita alle stampe del primo saggio scientifico, nel 1989, don Borello, inviandone copia – omaggio, a mons. Fausto Vallainc  vescovo di Alba, suo superiore ecclesiastico (egli era, a quel tempo,  direttore della colonia elio terapica albese di Varazze) lo informava sui suoi studi ed esperimenti mirati ad illustrare la teoria unitaria dell’universo fisico.

Il Presule, nella sua risposta, lo incoraggiava benevolmente, citando il filosofo scienziato B. Pascal, a proseguire nella sua pregnante ricerca “nella incommensurabile  ricchezza giacente nel creato”.

Ora, a distanza di poco più di un decennio – nel frattempo l’A. è prematuramente deceduto il 22 02 2001 a 75 anni di età – esce postumo un saggio complementare sulla sua innovativa teoria scientifica titolato “La più grande conquista del Sapere” (2) a cura del fratello Borello Giovanni;

In questo secondo saggio l’A. aveva riveduto le bozze, prima dell’infausto decesso e in esso porta altri contributi all’istanza di fondo già perseguita nel primo saggio, perché – come auspica   un altro fisico Robert  Viener – il “padre della Cibernetica” – “L’umanità è in attesa di una nuova sintesi basilare sulla quale la scienza potrà finalmente e liberalmente operare per secoli”.

 

1)                 Luigi Borello “Come le pietre raccontano” pag. 214 – Gribaudo Editore – Cavaller maggiore 1989

 

2)                 Luigi Leonardo Borello “La più grande conquista del sapere” saggio scientifico pag. 124  a cura di Giovanni Borello  rita.nicoli@libero.it

 

Spazio materia  della radiazione

 

Nel suo primo saggio, già nel frontespizio, il prof  Borello annunciava:

“con la realizzazione della Cronovisione, accertata la reale costituzione  dello Spazio, l’origine della Materia della Radiazione della Vita, è facile dimostrare la base fisica della Memoria e della Mente”.

Partendo  da un’idea del Premio Nobel Albert Einsten, ampiamente recepita dal fisico Cesare Colangeli  nella sua Teoria Neutrinica (3) che Borello accoglie entusiasticamente e condivide, si può affermare che qualsiasi materia inanimata  possiede la capacità di “memorizzare”.

Quando qualsiasi forma di energia colpisce un agglomerato di materia  produce il fotone, che ha una polarizzazione dinamica e un’altra statica che rimane impressa nelle materia e che costituisce la traccia mnesica (o memoria) di ogni evento. Ogni frammento di materia, esattamente come un essere vivente – ha la capacità di memorizzare gli eventi,  con la differenza di non disporre di un organo per comunicarne i contenuti. Il problema è: come decifrare i messaggi custoditi in una struttura priva di senso? Borello legge nella teoria del Colangeli che c’è una carica elettromagnetica  polivalente e multiforme,  detta magnetrino che ha la potenzialità di riattivare le tracce  o memorie registrate o memorizzate in un pezzo di materia, detto convenzionalmente testimone, eccitando i magnetrini (polarizzazioni) registrati (contenuti) nel campione assunto.

In base a queste osservazioni, Borello già nel 1967 ideò un sistema di “cronovisione elettronica”, per mezzo della quale è possibile rilevare in qualsiasi campione di materia (testimone) già impressionato da uno stimolo esterno acustico, luminoso o termico, tali memorie, risuscitandone la registrazione mnesica.

Il prof. Borello  ha così convalidato la teoria neutrinica dello spazio ed è arrivato a individuare la base  fisica della memoria ed è praticamente (anche se non amava che glielo dicessero) l’inventore della “cronovisione”, mentre sempre lui ha portato a buon punto anche lo strumento tecnico cui diede il nome di "cronovisore" ,”in grado di leggere le tracce registrate  e che sommariamente è qualcosa come “una sonda bidirezionale”, con la quale si eccita il testimone, collegata a complesse apparecchiature di amplificazione, mirate a ridestare “la memoria” e prelevando quanto vi è registrato. Allora sarà possibile vedere sullo schermo di uno oscilloscopio le oscillazioni che rappresentano le impressioni luminose, termiche o sonore  registrate nel “testimone”.

 

MEMORIA _ CRONOVISIONE _ CRONOVISORE

 

La prematura morte non ha consentito al prof. Borello di perfezionare la sua sperimentazione  e realizzare compiutamente un apparecchio ricevente tipo televisore. “non siamo ancora in grado – diceva – di chiedere ad un soggetto (testimone) “che cosa ha visto”, bensì “se ha visto o sentito questo o quello” fornendo ad esso delle impressioni primitive, a noi note e cercando delle conferme”. Così afferma lo scienziato negli appunti pubblicati sotto il titolo “La  più grande conquista del sapere” (pag. 108).

Una difficoltà – e non ultima per la sua coscienza – fu che la lettura di ciò che “le pietre raccontano” avrebbe potuto implicare “rivelazione di segreti” importuna e indesiderata per la “privacj”  di qualcuno.

 

Eugenio Fornasari


http://www.donluigiborello.it/Borello-Impaginato.pdf

*https://www.vanillamagazine.it/il-cronovisore-leggendaria-macchina-del-tempo-coperta-dal-segreto-vaticano/

3)-Colangeli C.

“Materia e Radiazione”. Hoepli  – Milano, 1950 

Colangeli C.

“Materia, radiazione, gravitazione” Hoepli Milano, 1954

 

Si sta  raccogliendo  i manoscritti e gli appunti del prof, Borello e via via che emergeranno notizie o dettagli importanni  saranno inseriti in questo sito.  

http://www.donluigiborello.it/rlibro2.html


***************************************************

ALTRA ... CAMPANA


La macchina del tempo esiste ed è in Vaticano
di Daniela Ghio - Il Gazzettino del 3 agosto 2002

Sarebbe nascosta in Vaticano la macchina del tempo inventata da padre Pellegrino Ernetti

La notizia ha del sensazionale: in Vaticano verrebbe tenuta gelosamente nascosta una macchina capace di vedere il passato, attraverso una sorta di televisore. Uno strumento scientifico portentoso e fantastico, che potrebbe divenire pericoloso per l'intera umanità: il "cronovisore”, così si chiama la scoperta, captando gli eventi del passato, li farebbe vedere come si sono realmente svolti, svelando anche rischiosi segreti. La macchina sarebbe stata inventata da un ricercatore italiano, padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, monaco benedettino, conosciutissimo esorcista, musicologo di fama internazionale e scienziato, vissuto a Venezia, nel convento benedettino dell'isola di San Giorgio Maggiore, dove è morto otto anni fa, nel 1994.


A rivelare la scoperta è un libro "bomba" appena pubblicato in Francia, a Parigi, dalle Edizioni Albin Michel: "Le noveau mystère du Vatican" (Il nuovo mistero del Vaticano") del teologo francese padre Francois Brune. Brune è un personaggio assai noto in Francia: professore di teologia, ha pubblicato libri di notevole impegno, accolti sempre con grande interesse anche dalla stampa laica. Il suo nome, come quello della casa editrice, sono una garanzia di serietà scientifica e per questo il volume che ha dedicato al cronovisore ha riaperto congetture e discussioni infuocate, diventando una miscela esplosiva.


Della sconvolgente apparecchiatura aveva già parlato intorno agli anni '70 lo stesso padre Ernetti in numerose interviste e pubblicazioni, e ai suoi allievi di prepolifonia al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. La scoperta aveva suscitato un putiferio. Da una parte c'erano infatti sostenitori entusiasti: se era possibile rivedere il passato, la macchina avrebbe sciolto definitivamente tutti i dubbi restanti su eventi fondamentali che avevano cambiato la storia del mondo.
Dall'altra c'erano le persone spaventate: il cronovisore poteva rivelarsi uno strumento pericoloso per carpire segreti e mettere a rischio la sicurezza dell'umanità.
Le discussioni non finivano mai ed erano soprattutto gli uomini di Chiesa i più coinvolti.
Poi improvvisamente il benedettino si trincerò in un rigoroso silenzio, spiegando che aveva ricevuto ordini in proposito dal Vaticano, l'interesse andò lentamente scemando e dopo qualche anno della “macchina del tempo" non si parlò più.


Il libro di padre Brune rivela fatti inediti, retroscena incredibili, dettagli sconcertanti, indica nomi di personalità al di sopra di ogni sospetto, di scienziati famosi, indica date, circostanze precise, riporta documenti straordinari, lunghe conversazioni con padre Ernetti e il tutto, cucito insieme, diventa una valanga documentale cui è difficile fare opposizione.
Il volume dimostra con dovizia di prove che il cronovisore è realmente esistito, anche se l’argomento è, a detta dello stesso autore, ai limiti della fantascienza.
Negli anni '60 un gruppo di scienziati, tra cui padre Pellegrino, sarebbe riuscito a captare le onde visive e sonore del passato concreto ter­restre, con una macchina che sa­rebbe in grado di ricostruire non solo i fatti e i detti della vita di cia­scuno, ma addi­rittura la storia.


La scoperta parte da un principio di alta fisica: ciascuno dì noi, a mano a mano che passano i secondi, nelle ore, nei giorni, nei mesi e negli anni della vita presente, lascia dietro di sé come una doppia scia, "visiva e sonora", poiché ogni uomo altro non è che energia visiva e sonora. «Tutta la nostra ''fisionomia" -spiega Ernetti nel saggio "Bibbia, teologia; magia e scienza" del 1987- è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l'evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio». 

Con il cronovisore, racconta Brune, il gruppo di scienziati guidato dal monaco benedettino fece ricerche dapprima su Mussolini, poi su Napoleone, quindi passò ad avvenimenti dell'età romana e assistette alla rappresentazione di alcune famose tragedie. Di una di queste, scritta da Quinto Ennio, che si intitolava "Thiestes" della quale si conosceva solo qualche breve citazione, trascrisse l'intero testo come venne recitato a Roma nel 169 a.C., durante i giochi pubblici in onore di Apollo. Padre Ernetti raccontò a padre Brune di aver visto anche tutto lo svolgimento della Passione, della morte e della Resurrezione di Cristo.



Nel suo libro Brune afferma che la macchina, composta da tre gruppi di elementi, si trova “sequestrata" in Vaticano. Padre Ernetti, spaventato dall'importanza incredibile della sua scoperta, si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane C'era stata una riunione segreta con il papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell'argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato. E così aveva confidato tutto all'amico teologo francese.


Chi scrive ha conosciuto personalmente padre Ernetti, era un sacerdote dotato di grande carisma e umanità. Una persona semplice e onesta, tutta dedita ai sudi studi sulla prepolifonia, sulla pneumofonia e all’attività di esorcista della diocesi di Venezia, carica che ha ricoperto per quasi trent'anni. Non mi ha mai parlato della macchina del tempo. Del resto oggi nessuno ne sa più niente e tutta la vicenda ha assunto un aspetto davvero misterioso. Forse il volume di Brune porterà finalmente alla luce la realtà.




Nessun commento:

Posta un commento