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sabato 7 ottobre 2023

IL SEGRETO di Padre Ernetti

 

IL CRONOVISORE

(Fonte:  Corriere.it)

VERSO LA META' DEGLI  ANNI 50 UNO STUDIOSO - PADRE PELLEGRINO ERNETTI - DICHIARO' DI AVER INVENTATO UNA MACCHINA IN COLLABORAZIONE CON ALTRI 12 NOTI SCIENZIATI DELL'EPOCA TRA CUI PADRE AGOSTINO GEMELLIWERNER VON BRAUN ED ENRICO FERMI, IN GRADO DI VEDERE IL PASSATO E CHIAMATA POI:

"CRONOVISORE"

IL MECCANISMO SFRUTTEREBBE LE ENERGIE SONORE E VISIVE CHE NON SI DISTRUGGONO ALLA MORTE DEGLI ESSERI UMANI MA SI TRASFORMANO ANDANDOSI AD IMPRIMERE IN UNA FASCIA MAGNETICA CHE CIRCONDA LA TERRA.

LA MACCHINA SAREBBE IN GRADO DI EFFETTUARE IL PROCESSO INVERSO, CIOE' DI RICOSTRUIRE E RIAGGRAGARE LE PARTICELE LUMINOSE E SONORE, CAPTANDO E SINTONIZZANDO TALE ENERGIA, UNICA PER OGNI ESSERE UMANO - COME LE IMPRONTE DIGITALI - RICONVERTIRE E VEDERE IN UN MONITOR, LETTERALMENTE, PERSONE, FATTI ED EPISODI DEL PASSATO DEL NOSTRO PIANETA !!

TALE "CRONOVISORE" VENNE POI LETTERALMENTE SEQUESTRATO DAL VATICANO DOVE SAREBBE TUTTORA SEGRETAMENTE E GELOSAMENTE CONSERVATO.

ECCO TUTTA LA STORIA IN DETTAGLIO:


Milano, 17 settembre 1952. Nel laboratorio di fisica sperimentale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, due uomini sono chini su avvenieristici, almeno per l’epoca, strumenti. Uno è padre Agostino Gemelli, medico e specialista di fisica. E’ noto al mondo soprattutto per aver fondato l’Università Cattolica ed esserne stato rettore, a Milano, per quarant’anni. Padre Gemelli è anche presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Chino al suo fianco c’è padre Pellegrino Ernetti, specialista di musica prepolifonica, cioè quella musica che va da duemila anni prima della nascita di Cristo fino al 1200 circa. Padre Ernetti insegna al Conservatorio di Stato di Venezia ed è un esperto di fisica quantica e subatomica. Da un magnetofono a filo (quelli a nastro ancora non esistono) proviene un canto antico che rimbalza sulle pareti e si frammenta tra gli strumenti del laboratorio. E’ un canto gregoriano. Padre Gemelli è convinto che eliminando le armoniche dal canto sia possibile ottenere un suono più puro. E’ questo che i due scienziati stanno cercando di fare.

(Click per Ingrandire)

Ma il magnetofono a filo è uno strumento impreciso e delicato, e troppo spesso il filo si spezza. Allora bisogna fermare il lavoro, giuntare il filo rotto con un nodo il più piccolo possibile, per non alterare troppo il suono, e ricominciare. Quel giorno, per l’ennesima volta, il filo si rompe e padre Gemelli erompe in un’esclamazione: «Ah! Papà, aiutami tu». Non è strano sentire queste parole. Dalla morte del padre, avvenuta molti anni prima, Agostino Gemelli usa spesso questa esclamazione quando si trova di fronte a qualche difficoltà. Con estrema pazienza i due uomini risistemano il filo nel migliore dei modi e fanno ripartire il magnetofono. Ma i canti gregoriani sono sostituiti da una voce calda che arriva dall’altoparlante: «Ma certo che ti aiuto. Io sono sempre con te». E’ la voce del papà di Agostino Gemelli. Padre Gemelli ferma subito lo strumento, ma Pellegrino Ernetti insiste per ascoltare ancora. E la voce ricomincia: «Ma sì, zuccone non vedi che sono proprio io?». Padre Gemelli da poco peso all’accaduto, mentre padre Ernetti comincia ad elucubrare tutta una serie di teorie.

Difficile spiegare, in questa sede, quali sono le conclusioni fisiche a cui Pellegrino Ernetti riesce ad arrivare, ma si possono semplificare appoggiandosi a una certa tradizione esoterica cha parla di archivi akashici (l’akasha, in sanscrito, è l’etere). Secondo queste tradizioni l’esistenza è circondata da una sorta di pellicola (gli archivi akashici appunto) su cui si inscriverebbero tutti gli avvenimenti che accadono nel mondo. Quindi tutto il passato è alla nostra portata, sarebbe sufficiente trovare uno strumento che possa intercettare e decodificare questa sorta di pellicola. La tesi non è completamente campata per aria tanto che ne era convinto anche Jung, secondo cui tutto quello che accade si registra da qualche parte; un altrove nel quale il nostro inconscio, se vuole, può andare ad attingere. Secondo Ernetti queste registrazioni avvengono sotto forma di onde che è possibile captare. Il suo racconto è molto fumoso ma pare che pochi anni dopo gli esperimenti con padre Gemelli, padre Ernetti riunisse un’equipe di dodici persone che dovevano rendere attuabile il progetto (fra gli altri Pellegrino Ernetti cita Enrico Fermi e Werner Von Braun).

A breve il sogno diventa realtà, il primo cronovisore è pronto e funzionante. Lo stesso padre Ernetti così descrive la straordinaria scoperta che permette di vedere il passato: «Non è come un film, ma come un ologramma, a tre dimensioni, in rilievo. I personaggi non erano molto grandi. Pressappoco la dimensione dei nostri schermi televisivi in bianco e nero ma con il movimento e il suono. Potevamo regolare il nostro apparecchio sul luogo e l’epoca desiderati. Più esattamente sceglievamo qualcuno che volevamo seguire. E’ lui che vedevamo. Ciascun uomo possiede un genere d’onda, una sorta di emanazione che gli è propria, un po’ come una firma, o come delle impronte digitali. Dunque è qualcuno che noi vediamo e continuiamo a vedere in tutti i suoi spostamenti. E’ sempre lui al centro della scena. Il problema consisteva innanzi tutto nel trovarlo, per tentativi. Si regolava poi l’apparecchio sull’onda che emanava da lui, e l’apparecchio lo seguiva automaticamente».

Così padre Ernetti ascolta dal vivo i discorsi di Cicerone, vede la Roma dei tempi di Traiano, segue Napoleone nelle sue battaglie, assiste ad una tragedia perduta di Quinto Ennio, Thyestes (che peraltro padre Ernetti trascrive e pubblica), e ovviamente partecipa alla crocifissione di Cristo e alla sua Resurrezione. E poi? Che fine fa il cronovisore? Ancora padre Ernetti: «Smontato, ma in luogo sicuro. Inoltre ne ho depositato gli schemi presso un notaio, in Svizzera, e altri in Giappone. Naturalmente ce n’è una copia anche a Roma. Questo apparecchio può captare tutto il passato di ciascuno, integralmente, senza eccezione. Non c’è più alcun segreto di Stato, alcun segreto scientifico, industriale, commerciale, diplomatico; non c’è più vita privata. E’ la porta aperta alla dittatura più spaventosa che la Terra abbia mai conosciuto. Alla fine, siamo stati tutti d’accordo nello smontare il cronovisore».

Nel 1972 ombre scure calano su questa straordinaria scoperta, rendendola troppo simile a una colossale burla. Padre Ernetti regala a un giornalista de La Domenica del Corriere una foto di Cristo crocifisso ottenuta con il cronovisore. A breve si scopre che la foto è la riproduzione di un’immagine devota che chiunque può acquistare al Santuario dell’Amore Misericordioso vicino a Todi. La foto rappresenta il crocifisso ligneo di Cullot Valera. Dopo questo episodio si parla sempre meno del cronovisore. Lo stesso Ernetti smette di fare ricerche. Forse però, sono le cose che non dice, più di quello che ammette, a far riflettere. Come se pressioni dall’alto (i servizi segreti, il Vaticano) siano seriamente interessati a fare in modo che il mondo non pensi più a questa straordinaria invenzione. Ognuno giudichi da sé. Ma, con un po’ di fantasia, ci piace immaginare questa straordinaria scoperta, conservata in qualche segreto sotterraneo del Vaticano, coperta da due dita di polvere, controllata da alcune guardia svizzere, in attesa che l’umanità sia abbastanza matura da poterne sfruttare lo straordinario potenziale.


    FANTASIA O REALTA ? - NON LO SAPPIAMO - ECCO COMUNQUE ALCUNI VIDEO INTERESSANTI..

(Fonte: Youtube)

" La macchina del tempo"- Il Cronovisore di Padre Pellegrino Ernetti

  

IL SEGRETO DI ERNETTI



  

(Altri video su YouTube...)

 https://www.segretiemisteri


giovedì 16 febbraio 2023

Memoria - Cronovisione - Cronovisore


 

“La più grande conquista del  sapere”

 

Luigi Leonardo Borello

(1924-2001)

Sacerdote – scienziato – inventore

 

Nel 1989 il sacerdote scienziato Luigi Borello,  fisico membro dell’Accademia Tiberina  e studioso ben noto nel mondo scientifico, pubblicava  “Come le pietre raccontano” (1),  saggio scientifico sulla teoria unitaria dell’universo fisico da lui studiata per decenni  nel suo attrezzato laboratorio di Varazze.

In esso l’A.  asseriva che si può accertare l’unificazione delle forze fondamentali della Natura e ne indicava la realizzazione sperimentale nella teoria neutrinica di Cesare Colangeli da lui applicata con la “Conovisione”,   teoria di sua invenzione, concretizzata tecnicamente nello strumento rilevatore da lui chiamato “cronovisore”. All’uscita alle stampe del primo saggio scientifico, nel 1989, don Borello, inviandone copia – omaggio, a mons. Fausto Vallainc  vescovo di Alba, suo superiore ecclesiastico (egli era, a quel tempo,  direttore della colonia elio terapica albese di Varazze) lo informava sui suoi studi ed esperimenti mirati ad illustrare la teoria unitaria dell’universo fisico.

Il Presule, nella sua risposta, lo incoraggiava benevolmente, citando il filosofo scienziato B. Pascal, a proseguire nella sua pregnante ricerca “nella incommensurabile  ricchezza giacente nel creato”.

Ora, a distanza di poco più di un decennio – nel frattempo l’A. è prematuramente deceduto il 22 02 2001 a 75 anni di età – esce postumo un saggio complementare sulla sua innovativa teoria scientifica titolato “La più grande conquista del Sapere” (2) a cura del fratello Borello Giovanni;

In questo secondo saggio l’A. aveva riveduto le bozze, prima dell’infausto decesso e in esso porta altri contributi all’istanza di fondo già perseguita nel primo saggio, perché – come auspica   un altro fisico Robert  Viener – il “padre della Cibernetica” – “L’umanità è in attesa di una nuova sintesi basilare sulla quale la scienza potrà finalmente e liberalmente operare per secoli”.

 

1)                 Luigi Borello “Come le pietre raccontano” pag. 214 – Gribaudo Editore – Cavaller maggiore 1989

 

2)                 Luigi Leonardo Borello “La più grande conquista del sapere” saggio scientifico pag. 124  a cura di Giovanni Borello  rita.nicoli@libero.it

 

Spazio materia  della radiazione

 

Nel suo primo saggio, già nel frontespizio, il prof  Borello annunciava:

“con la realizzazione della Cronovisione, accertata la reale costituzione  dello Spazio, l’origine della Materia della Radiazione della Vita, è facile dimostrare la base fisica della Memoria e della Mente”.

Partendo  da un’idea del Premio Nobel Albert Einsten, ampiamente recepita dal fisico Cesare Colangeli  nella sua Teoria Neutrinica (3) che Borello accoglie entusiasticamente e condivide, si può affermare che qualsiasi materia inanimata  possiede la capacità di “memorizzare”.

Quando qualsiasi forma di energia colpisce un agglomerato di materia  produce il fotone, che ha una polarizzazione dinamica e un’altra statica che rimane impressa nelle materia e che costituisce la traccia mnesica (o memoria) di ogni evento. Ogni frammento di materia, esattamente come un essere vivente – ha la capacità di memorizzare gli eventi,  con la differenza di non disporre di un organo per comunicarne i contenuti. Il problema è: come decifrare i messaggi custoditi in una struttura priva di senso? Borello legge nella teoria del Colangeli che c’è una carica elettromagnetica  polivalente e multiforme,  detta magnetrino che ha la potenzialità di riattivare le tracce  o memorie registrate o memorizzate in un pezzo di materia, detto convenzionalmente testimone, eccitando i magnetrini (polarizzazioni) registrati (contenuti) nel campione assunto.

In base a queste osservazioni, Borello già nel 1967 ideò un sistema di “cronovisione elettronica”, per mezzo della quale è possibile rilevare in qualsiasi campione di materia (testimone) già impressionato da uno stimolo esterno acustico, luminoso o termico, tali memorie, risuscitandone la registrazione mnesica.

Il prof. Borello  ha così convalidato la teoria neutrinica dello spazio ed è arrivato a individuare la base  fisica della memoria ed è praticamente (anche se non amava che glielo dicessero) l’inventore della “cronovisione”, mentre sempre lui ha portato a buon punto anche lo strumento tecnico cui diede il nome di "cronovisore" ,”in grado di leggere le tracce registrate  e che sommariamente è qualcosa come “una sonda bidirezionale”, con la quale si eccita il testimone, collegata a complesse apparecchiature di amplificazione, mirate a ridestare “la memoria” e prelevando quanto vi è registrato. Allora sarà possibile vedere sullo schermo di uno oscilloscopio le oscillazioni che rappresentano le impressioni luminose, termiche o sonore  registrate nel “testimone”.

 

MEMORIA _ CRONOVISIONE _ CRONOVISORE

 

La prematura morte non ha consentito al prof. Borello di perfezionare la sua sperimentazione  e realizzare compiutamente un apparecchio ricevente tipo televisore. “non siamo ancora in grado – diceva – di chiedere ad un soggetto (testimone) “che cosa ha visto”, bensì “se ha visto o sentito questo o quello” fornendo ad esso delle impressioni primitive, a noi note e cercando delle conferme”. Così afferma lo scienziato negli appunti pubblicati sotto il titolo “La  più grande conquista del sapere” (pag. 108).

Una difficoltà – e non ultima per la sua coscienza – fu che la lettura di ciò che “le pietre raccontano” avrebbe potuto implicare “rivelazione di segreti” importuna e indesiderata per la “privacj”  di qualcuno.

 

Eugenio Fornasari


http://www.donluigiborello.it/Borello-Impaginato.pdf

*https://www.vanillamagazine.it/il-cronovisore-leggendaria-macchina-del-tempo-coperta-dal-segreto-vaticano/

3)-Colangeli C.

“Materia e Radiazione”. Hoepli  – Milano, 1950 

Colangeli C.

“Materia, radiazione, gravitazione” Hoepli Milano, 1954

 

Si sta  raccogliendo  i manoscritti e gli appunti del prof, Borello e via via che emergeranno notizie o dettagli importanni  saranno inseriti in questo sito.  

http://www.donluigiborello.it/rlibro2.html


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ALTRA ... CAMPANA


La macchina del tempo esiste ed è in Vaticano
di Daniela Ghio - Il Gazzettino del 3 agosto 2002

Sarebbe nascosta in Vaticano la macchina del tempo inventata da padre Pellegrino Ernetti

La notizia ha del sensazionale: in Vaticano verrebbe tenuta gelosamente nascosta una macchina capace di vedere il passato, attraverso una sorta di televisore. Uno strumento scientifico portentoso e fantastico, che potrebbe divenire pericoloso per l'intera umanità: il "cronovisore”, così si chiama la scoperta, captando gli eventi del passato, li farebbe vedere come si sono realmente svolti, svelando anche rischiosi segreti. La macchina sarebbe stata inventata da un ricercatore italiano, padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, monaco benedettino, conosciutissimo esorcista, musicologo di fama internazionale e scienziato, vissuto a Venezia, nel convento benedettino dell'isola di San Giorgio Maggiore, dove è morto otto anni fa, nel 1994.


A rivelare la scoperta è un libro "bomba" appena pubblicato in Francia, a Parigi, dalle Edizioni Albin Michel: "Le noveau mystère du Vatican" (Il nuovo mistero del Vaticano") del teologo francese padre Francois Brune. Brune è un personaggio assai noto in Francia: professore di teologia, ha pubblicato libri di notevole impegno, accolti sempre con grande interesse anche dalla stampa laica. Il suo nome, come quello della casa editrice, sono una garanzia di serietà scientifica e per questo il volume che ha dedicato al cronovisore ha riaperto congetture e discussioni infuocate, diventando una miscela esplosiva.


Della sconvolgente apparecchiatura aveva già parlato intorno agli anni '70 lo stesso padre Ernetti in numerose interviste e pubblicazioni, e ai suoi allievi di prepolifonia al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. La scoperta aveva suscitato un putiferio. Da una parte c'erano infatti sostenitori entusiasti: se era possibile rivedere il passato, la macchina avrebbe sciolto definitivamente tutti i dubbi restanti su eventi fondamentali che avevano cambiato la storia del mondo.
Dall'altra c'erano le persone spaventate: il cronovisore poteva rivelarsi uno strumento pericoloso per carpire segreti e mettere a rischio la sicurezza dell'umanità.
Le discussioni non finivano mai ed erano soprattutto gli uomini di Chiesa i più coinvolti.
Poi improvvisamente il benedettino si trincerò in un rigoroso silenzio, spiegando che aveva ricevuto ordini in proposito dal Vaticano, l'interesse andò lentamente scemando e dopo qualche anno della “macchina del tempo" non si parlò più.


Il libro di padre Brune rivela fatti inediti, retroscena incredibili, dettagli sconcertanti, indica nomi di personalità al di sopra di ogni sospetto, di scienziati famosi, indica date, circostanze precise, riporta documenti straordinari, lunghe conversazioni con padre Ernetti e il tutto, cucito insieme, diventa una valanga documentale cui è difficile fare opposizione.
Il volume dimostra con dovizia di prove che il cronovisore è realmente esistito, anche se l’argomento è, a detta dello stesso autore, ai limiti della fantascienza.
Negli anni '60 un gruppo di scienziati, tra cui padre Pellegrino, sarebbe riuscito a captare le onde visive e sonore del passato concreto ter­restre, con una macchina che sa­rebbe in grado di ricostruire non solo i fatti e i detti della vita di cia­scuno, ma addi­rittura la storia.


La scoperta parte da un principio di alta fisica: ciascuno dì noi, a mano a mano che passano i secondi, nelle ore, nei giorni, nei mesi e negli anni della vita presente, lascia dietro di sé come una doppia scia, "visiva e sonora", poiché ogni uomo altro non è che energia visiva e sonora. «Tutta la nostra ''fisionomia" -spiega Ernetti nel saggio "Bibbia, teologia; magia e scienza" del 1987- è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l'evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio». 

Con il cronovisore, racconta Brune, il gruppo di scienziati guidato dal monaco benedettino fece ricerche dapprima su Mussolini, poi su Napoleone, quindi passò ad avvenimenti dell'età romana e assistette alla rappresentazione di alcune famose tragedie. Di una di queste, scritta da Quinto Ennio, che si intitolava "Thiestes" della quale si conosceva solo qualche breve citazione, trascrisse l'intero testo come venne recitato a Roma nel 169 a.C., durante i giochi pubblici in onore di Apollo. Padre Ernetti raccontò a padre Brune di aver visto anche tutto lo svolgimento della Passione, della morte e della Resurrezione di Cristo.



Nel suo libro Brune afferma che la macchina, composta da tre gruppi di elementi, si trova “sequestrata" in Vaticano. Padre Ernetti, spaventato dall'importanza incredibile della sua scoperta, si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane C'era stata una riunione segreta con il papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell'argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato. E così aveva confidato tutto all'amico teologo francese.


Chi scrive ha conosciuto personalmente padre Ernetti, era un sacerdote dotato di grande carisma e umanità. Una persona semplice e onesta, tutta dedita ai sudi studi sulla prepolifonia, sulla pneumofonia e all’attività di esorcista della diocesi di Venezia, carica che ha ricoperto per quasi trent'anni. Non mi ha mai parlato della macchina del tempo. Del resto oggi nessuno ne sa più niente e tutta la vicenda ha assunto un aspetto davvero misterioso. Forse il volume di Brune porterà finalmente alla luce la realtà.




giovedì 4 marzo 2021

IL CRONOVISORE - P. Gemelli e P. Ernetti

IL CRONOVISORE

(Fonte:  Corriere.it)

VERSO LA META' DEGLI  ANNI 50 UNO STUDIOSO - PADRE PELLEGRINO ERNETTI - DICHIARO' DI AVER INVENTATO UNA MACCHINA IN COLLABORAZIONE CON ALTRI 12 NOTI SCIENZIATI DELL'EPOCA TRA CUI PADRE AGOSTINO GEMELLI, WERNER VON BRAUN ED ENRICO FERMI, IN GRADO DI VEDERE IL PASSATO E CHIAMATA POI:

"CRONOVISORE"

IL MECCANISMO SFRUTTEREBBE LE ENERGIE SONORE E VISIVE CHE NON SI DISTRUGGONO ALLA MORTE DEGLI ESSERI UMANI MA SI TRASFORMANO ANDANDOSI AD IMPRIMERE IN UNA FASCIA MAGNETICA CHE CIRCONDA LA TERRA.

LA MACCHINA SAREBBE IN GRADO DI EFFETTUARE IL PROCESSO INVERSO, CIOE' DI RICOSTRUIRE E RIAGGRAGARE LE PARTICELE LUMINOSE E SONORE, CAPTANDO E SINTONIZZANDO TALE ENERGIA, UNICA PER OGNI ESSERE UMANO - COME LE IMPRONTE DIGITALI - RICONVERTIRE E VEDERE IN UN MONITOR, LETTERALMENTE, PERSONE, FATTI ED EPISODI DEL PASSATO DEL NOSTRO PIANETA !!

TALE "CRONOVISORE" VENNE POI LETTERALMENTE SEQUESTRATO DAL VATICANO DOVE SAREBBE TUTTORA SEGRETAMENTE E GELOSAMENTE CONSERVATO.

ECCO TUTTA LA STORIA IN DETTAGLIO:


Milano, 17 settembre 1952. Nel laboratorio di fisica sperimentale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, due uomini sono chini su avvenieristici, almeno per l’epoca, strumenti. Uno è padre Agostino Gemelli, medico e specialista di fisica. E’ noto al mondo soprattutto per aver fondato l’Università Cattolica ed esserne stato rettore, a Milano, per quarant’anni. Padre Gemelli è anche presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Chino al suo fianco c’è padre Pellegrino Ernetti, specialista di musica prepolifonica, cioè quella musica che va da duemila anni prima della nascita di Cristo fino al 1200 circa. Padre Ernetti insegna al Conservatorio di Stato di Venezia ed è un esperto di fisica quantica e subatomica. Da un magnetofono a filo (quelli a nastro ancora non esistono) proviene un canto antico che rimbalza sulle pareti e si frammenta tra gli strumenti del laboratorio. E’ un canto gregoriano. Padre Gemelli è convinto che eliminando le armoniche dal canto sia possibile ottenere un suono più puro. E’ questo che i due scienziati stanno cercando di fare.

(Click per Ingrandire)

Ma il magnetofono a filo è uno strumento impreciso e delicato, e troppo spesso il filo si spezza. Allora bisogna fermare il lavoro, giuntare il filo rotto con un nodo il più piccolo possibile, per non alterare troppo il suono, e ricominciare. Quel giorno, per l’ennesima volta, il filo si rompe e padre Gemelli erompe in un’esclamazione: «Ah! Papà, aiutami tu». Non è strano sentire queste parole. Dalla morte del padre, avvenuta molti anni prima, Agostino Gemelli usa spesso questa esclamazione quando si trova di fronte a qualche difficoltà. Con estrema pazienza i due uomini risistemano il filo nel migliore dei modi e fanno ripartire il magnetofono. Ma i canti gregoriani sono sostituiti da una voce calda che arriva dall’altoparlante: «Ma certo che ti aiuto. Io sono sempre con te». E’ la voce del papà di Agostino Gemelli. Padre Gemelli ferma subito lo strumento, ma Pellegrino Ernetti insiste per ascoltare ancora. E la voce ricomincia: «Ma sì, zuccone non vedi che sono proprio io?». Padre Gemelli da poco peso all’accaduto, mentre padre Ernetti comincia ad elucubrare tutta una serie di teorie.

Difficile spiegare, in questa sede, quali sono le conclusioni fisiche a cui Pellegrino Ernetti riesce ad arrivare, ma si possono semplificare appoggiandosi a una certa tradizione esoterica cha parla di archivi akashici (l’akasha, in sanscrito, è l’etere). Secondo queste tradizioni l’esistenza è circondata da una sorta di pellicola (gli archivi akashici appunto) su cui si inscriverebbero tutti gli avvenimenti che accadono nel mondo. Quindi tutto il passato è alla nostra portata, sarebbe sufficiente trovare uno strumento che possa intercettare e decodificare questa sorta di pellicola. La tesi non è completamente campata per aria tanto che ne era convinto anche Jung, secondo cui tutto quello che accade si registra da qualche parte; un altrove nel quale il nostro inconscio, se vuole, può andare ad attingere. Secondo Ernetti queste registrazioni avvengono sotto forma di onde che è possibile captare. Il suo racconto è molto fumoso ma pare che pochi anni dopo gli esperimenti con padre Gemelli, padre Ernetti riunisse un’equipe di dodici persone che dovevano rendere attuabile il progetto (fra gli altri Pellegrino Ernetti cita Enrico Fermi e Werner Von Braun).

A breve il sogno diventa realtà, il primo cronovisore è pronto e funzionante. Lo stesso padre Ernetti così descrive la straordinaria scoperta che permette di vedere il passato: «Non è come un film, ma come un ologramma, a tre dimensioni, in rilievo. I personaggi non erano molto grandi. Pressappoco la dimensione dei nostri schermi televisivi in bianco e nero ma con il movimento e il suono. Potevamo regolare il nostro apparecchio sul luogo e l’epoca desiderati. Più esattamente sceglievamo qualcuno che volevamo seguire. E’ lui che vedevamo. Ciascun uomo possiede un genere d’onda, una sorta di emanazione che gli è propria, un po’ come una firma, o come delle impronte digitali. Dunque è qualcuno che noi vediamo e continuiamo a vedere in tutti i suoi spostamenti. E’ sempre lui al centro della scena. Il problema consisteva innanzi tutto nel trovarlo, per tentativi. Si regolava poi l’apparecchio sull’onda che emanava da lui, e l’apparecchio lo seguiva automaticamente».

Così padre Ernetti ascolta dal vivo i discorsi di Cicerone, vede la Roma dei tempi di Traiano, segue Napoleone nelle sue battaglie, assiste ad una tragedia perduta di Quinto Ennio, Thyestes (che peraltro padre Ernetti trascrive e pubblica), e ovviamente partecipa alla crocifissione di Cristo e alla sua Resurrezione. E poi? Che fine fa il cronovisore? Ancora padre Ernetti: «Smontato, ma in luogo sicuro. Inoltre ne ho depositato gli schemi presso un notaio, in Svizzera, e altri in Giappone. Naturalmente ce n’è una copia anche a Roma. Questo apparecchio può captare tutto il passato di ciascuno, integralmente, senza eccezione. Non c’è più alcun segreto di Stato, alcun segreto scientifico, industriale, commerciale, diplomatico; non c’è più vita privata. E’ la porta aperta alla dittatura più spaventosa che la Terra abbia mai conosciuto. Alla fine, siamo stati tutti d’accordo nello smontare il cronovisore».

Nel 1972 ombre scure calano su questa straordinaria scoperta, rendendola troppo simile a una colossale burla. Padre Ernetti regala a un giornalista de La Domenica del Corriere una foto di Cristo crocifisso ottenuta con il cronovisore. A breve si scopre che la foto è la riproduzione di un’immagine devota che chiunque può acquistare al Santuario dell’Amore Misericordioso vicino a Todi. La foto rappresenta il crocifisso ligneo di Cullot Valera. Dopo questo episodio si parla sempre meno del cronovisore. Lo stesso Ernetti smette di fare ricerche. Forse però, sono le cose che non dice, più di quello che ammette, a far riflettere. Come se pressioni dall’alto (i servizi segreti, il Vaticano) siano seriamente interessati a fare in modo che il mondo non pensi più a questa straordinaria invenzione. Ognuno giudichi da sé. Ma, con un po’ di fantasia, ci piace immaginare questa straordinaria scoperta, conservata in qualche segreto sotterraneo del Vaticano, coperta da due dita di polvere, controllata da alcune guardia svizzere, in attesa che l’umanità sia abbastanza matura da poterne sfruttare lo straordinario potenziale.


    FANTASIA O REALTA ? - NON LO SAPPIAMO - ECCO COMUNQUE ALCUNI VIDEO INTERESSANTI..

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" La macchina del tempo"- Il Cronovisore di Padre Pellegrino Ernetti

  

IL SEGRETO DI ERNETTI




  

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venerdì 9 settembre 2016

AFFASCINANTE!

 
La Cronovisione
di Manrico Landi

La CRONOVISIONE, è un particolare fenomeno fisico, per il quale è possibile osservare in forma olografica, cioè in modo tridimensionale, su di un particolare e speciale ricevitore televisivo denominato appunto CRONOVISORE, immagini degli eventi passati, anche quelli più lontani nel tempo.

Attraverso tale apparecchiatura, si possono ricevere, oltre alle immagini, anche i suoni corrispondenti di quegli avvenimenti. Da non confondere con la cronovisione, è la PSICOVISIONE, cioè la manifestazione, su normali apparecchi televisivi, di immagini di persone morte da tempo, oppure di recente. 

La macchina che consente di vedere e sentire fatti avvenuti nel passato, cioè appunto il cronovisore, è stata inventata da Padre Pellegrino Ernetti, nato nel 1925, direttore nazionale del segretariato degli studi religiosi maschili d'Italia per la musica sacra presso il convento di Santa Cecilia a Roma, insegnante di prepolifonia dal 1963 (cattedra istituita nel 1955 presso il conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, ed unica in Italia), e monaco dell'ordine dei benedettini presso il monastero benedettino dell'isola di San Giorgio a Venezia, dove è morto nell'aprile del 1994. Egli avrebbe costruito tale congegno insieme a un gruppo di dodici scienziati, comprendente tra gli altri nientemeno che Wernher von Braun ed Enrico Fermi. 

Il dispositivo cronovisivo, è formato dai seguenti elementi:

Un gruppo costituito da una serie di antenne in catena tra loro, composte ciascuna di esse da varie leghe metalliche, che permettono la sintonizzazione delle singole voci ed immagini del tempo trascorso;

Un sintonizzatore o regolatore di onde, funzionante con la stessa procedura utilizzata dagli astronomi i quali calcolando gli anni-luce, riescono a ricostruire l'aspetto di una stella spentasi da migliaia di anni, quindi esso in base a ciò ricostruisce a tempo-luce tutto quello che si vuole vedere e sentire, cercando e selezionando nello spazio le immagini ed i suoni.

Un monitor o schermo televisivo, dotato di altoparlante, che consente la riproduzione audiovisiva di tutto ciò che viene ricevuto.


Il principio di funzionamento della macchina temporale, è quello della CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA, secondo il quale, NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE, MA TUTTO SI TRASFORMA. 

Infatti, in base a tale postulato scientifico, le onde audio e quelle video, comprese quelle prodotte da ogni singola persona, come una doppia scia, una sorta di carta d'identità diversa per ciascun essere umano, una volta emesse non si distruggono, ma si trasformano in altre forme energetiche per cui restano eterne ed onnipresenti intorno alla terra e sulla terra stessa, quindi possono essere ricostruite nella loro forma originale sul principio della reversibilità e secondo le leggi fisiche della teoria atomica, partendo dallo studio dell'analisi della oscillografia elettronica. 

Con tale apparecchiatura, Padre Ernetti e gli altri studiosi coinvolti nel progetto, hanno effettuato ricerche dapprima su Benito Mussolini, poi su Napoleone Bonaparte, infine hanno passato in rassegna vari avvenimenti dell'età romana fra cui la vita di Cicerone, i mercati di Traiano a Roma, e la rappresentazione di alcune famose tragedie tra le quali spicca il “Thiestes”, spettacolo teatrale attribuito all'autore Quinto Ennio, di cui si conosceva solamente qualche breve citazione, in quanto quest'opera fu messa in scena soltanto una sola volta, probabilmente perché essa era risultata un po' troppo satirica e sarcastica per il senato, e di conseguenza estremamente critica nei riguardi di esso. Di quest'ultima opera, è stato possibile, tramite il cronovisore, ricostruire l'intero testo così come è stato recitato a Roma nel 169 a.c. presso il tempio del Dio Apollo ( che si trovava tra il Foro romano ed il Circo Flaminio ), durante i giochi pubblici svoltisi in suo onore. 

Oltre a tutto questo, il team di Ernetti,  seguì tutto lo svolgersi della Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, riuscendo a scattarne una foto della sua immagine nel 1953, mentre egli si trovava sulla croce, la quale è sorprendentemente simile a quella del crocifisso in legno scolpito dall'artista Cullot Vallera, esposto e venerato nel Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza, vicino a Todi, in provincia di Perugia, e corrispondente a quello apparso in visione alla mistica Madre Speranza, una religiosa spagnola della quale Padre Ernetti era il suo confidente spirituale. 

Tutti gli eventi manifestatisi durante gli esperimenti condotti negli anni '50, e più precisamente nel 1953 e nel 1955, vengono filmati e registrati. Con tale apparecchiatura, sarebbe possibile finalmente sciogliere tutti i dubbi e risolvere in via definitiva tutti i vari misteri e gli enigmi che costellano il nostro passato, compresi grandi crimini come gli omicidi Kennedy e Moro, scoprire i mandanti e gli esecutori di efferati attentati terroristici, e così via.

Ma la macchina ha anche purtroppo delle grosse controindicazioni: infatti, se è possibile visualizzare e sentire gli avvenimenti passati, si potrebbe anche captare il pensiero delle persone, in quanto anche il pensiero stesso è una emissione di energia, quindi ricevibile, e questo consentirebbe di poter mettere a nudo anche i segreti più intimi di chiunque, e si potrà quindi per mezzo del cronovisore, sapere tutto quello che pensa il vicino, l'amico, e l'avversario. 
Non esisterebbe più alcun genere di vita privata per ciascuno. 

Un'altra cosa sconvolgente che potrebbe rivelare l'apparecchio cronovisivo, sarebbe il poter dimostrare che i fatti prodigiosi attribuiti a Gesù Cristo sono stati  o inventati di sana pianta dai suoi stessi discepoli [cosa che offenderebbe la fede dei credenti], oppure si svelerebbero tutte le manipolazioni  operate purtroppo sui libri santi e tenute nascoste fin'ora,   (od anche eventi fondamentali nella storia scritta e nella nascita delle religioni)  con inimmaginabili conseguenze a tutti i livelli, compresi quelli della sicurezza nazionale e dell'ordine pubblico.
E' per questo motivo che Padre Ernetti, pur parlando della sua invenzione ai suoi allievi di prepolifonia e ad alcune pubblicazioni come “LA DOMENICA DEL CORRIERE”    (Numero 18 del due Maggio 1972), e il “GIORNALE DEI MISTERI”  (numero 17 del 1972), la riteneva comunque talmente pericolosa da causare addirittura un eccidio dell'umanità (a meno che essa non facesse nascere negli esseri umani una nuova morale), e pensava che tale apparecchiatura non dovesse essere prodotta in serie e diventare così alla portata di tutti quanti, ma restasse sotto il diretto controllo delle autorità. 
Tale timore lo portò a confidarsi dapprima con i suoi superiori e poi con il Papa Pio XII il quale [come si fa ad affermarlo con tanta sicurezza dal momento che sappiamo bene che gli ultimi Papi non sono stati pienamente liberi di operare in Vaticano?], dopo una riunione segreta con Padre Ernetti stesso, ordinò che la macchina cronovisiva, dopo averla dapprima consegnata al Viminale, il Ministero dell'Interno italiano, venisse ritirata e nascosta nei sotterranei del Vaticano, dove tutt'ora si trova, ordinando nel contempo a Padre Ernetti di non parlare più in pubblico della sua straordinaria realizzazione. 

Ma il divieto non riguardava il discuterne con gli amici, e così Padre Ernetti raccontò tutta la sua incredibile storia ad un suo amico anch'egli prete, il teologo Padre Francois Brune, il quale ha raccolto quanto saputo dall'amico Padre Ernetti in un eccezionale libro, intitolato: “Le Nouveau Mystere du Vatican”, che tradotto vuol dire: “Il nuovo mistero del Vaticano”, edito dalla casa editrice edizioni Albin Michel. 

Un altro personaggio che ha condotto studi approfonditi sulla cronovisione, è un altro religioso, e precisamente Don Luigi Borello, nato nel 1926 e morto il 22 Febbraio 2001, a 75 anni di età, laureato in fisica e dirigente della colonia marina di Varazze, in Provincia di Savona.

La differenza tra i due studiosi, risiede nella spiegazione che entrambi danno del fenomeno cronovisivo: infatti, mentre Padre Ernetti ritiene che le onde elettromagnetiche sonore e visive generate dalle persone, costituenti come affermato prima una specie di carta d'identità diversa per ognuno di noi e rappresentanti gli eventi della nostra vita, si trovino intorno alla Terra, in parte vagando nell'etere, ed in parte imprimendosi in una speciale fascia elettromagnetica, simile alla “AKASHIC RECORDS”, cara alla mitologia a cui credono i monaci orientali, e corrispondente secondo chi scrive allo “STRATO DI KENNELLY – HEAVESIDE”, banda magnetica ionizzata posizionata nella ionosfera, che consente le comunicazioni radiotelevisive effettuate mediante la propagazione ionosferica, Don Luigi Borello basa le sue teorie sia su quelle di Renato Palmieri sulla fisica del campo antigravitazionale, che a loro volta tendono ad inquadrare tutti i fenomeni che si manifestano nell'universo fisico in una precisa “GEOMETRIA DI CAMPO”, cosa possibile soltanto se esiste un “PLENUM CONTINUUM”, alternativo alla teoria dello spazio vuoto, la quale accumuna molti moderni cosmologi, che su quella neutrinica di Cesare Colangeli, che a sua volta si integra con le idee di Palmieri stesso. In base a tale teoria (quella neutrinica), le onde elettromagnetiche interagendo tra di loro, danno luogo alla cosidetta “POLARIZZAZIONE”, la quale avanza da un neutrino (creato dalla posizione di “RECIPROCA SODDISFAZIONE” delle cariche elettriche, definita anche “SPAZIO IN QUIETE”, che si verifica quando esse si immedesimano, cessando ogni reciproca interazione) all'altro, costituendone la “TRACCIA MNESTICA”, la quale a sua volta si va a fissare sia nella materia inerte, e quindi anche nell'atmosfera, che nel sistema nervoso centrale dell'individuo ( umano od animale ), tramite la traduzione operata dagli organi di senso, diventando così la memoria stessa dell'essere vivente. 

Ciò spiegherebbe anche la PSICOMETRIA, cioè quel particolare fenomeno paranormale per il quale un sensitivo, toccando un oggetto, riesce a percepirne la storia dell'oggetto stesso, e gli ambienti nei quali esso è stato, attraverso immagini che riesce a rilevare con il cosidetto “TERZO OCCHIO”, e visualizzare con la mente.

Il sottoscritto, ritiene che ambedue le teorie, sia quella di Padre Ernetti, che quella di Don Borello, siano valide, e spieghino contemporaneamente e simultaneamente, il fenomeno della cronovisione. Infatti, è estremamente possibile che le onde, sia quelle elettromagnetiche generate dalle trasmissioni radiotelevisive, che quelle prodotte da ciascuno di noi, essendo in massima parte OMNIDIREZIONALI, (anche quelle polarizzate), cioè che viaggiano in ogni direzione, possano andarsi ad imprimere dovunque, sia nella materia inerte dura come pietre, roccia, oggetti, ecc., che nella atmosfera. 
Ma se questo è vero, significa anche che si possano ricevere, oltre alle immagini e suoni degli eventi della vita di ciascuno di noi, anche trasmissioni radiotelevisive di tutti i tipi ( civili, di pubblica diffusione, militari, di intelligence, delle forze dell'ordine, ecc. ), anche codificate, del passato, in quanto trattasi di EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE AD ALTO CONTENUTO ENERGETICO, poichè sono trasmissioni modulate ed amplificate.
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Affascinante:



AMDG et BVM