sabato 4 febbraio 2023

“Dio solo può tutto, conosce tutto, vede tutto.

75 - Punizioni su Roma e Parigi. Profezie (1870)

[MB IX, 779-783; X, 59-63]

E il 6 gennaio, festa dell'Epifania, o della manifestazione del Signore, vi fu la seconda

Sessione del Concilio, nella quale i Padri, secondo il rito, fecero un dopo l'altro, e pel primo il

Sommo Pontefice, la solenne professione di fede. La vigilia di quella memoranda solennità Don

Bosco vide in sogno quanto noi qui riportiamo: è lo stesso Servo di Dio che scrisse quanto vide e

udì.

“Dio solo può tutto, conosce tutto, vede tutto. Dio non ha nè passato, nè futuro; ma a Lui

ogni cosa è presente come [780] in un punto solo. Davanti a Dio non v'è cosa nascosta, nè presso

di lui àvvi distanza di luogo o di persona. Egli solo nella sua infinita misericordia e per la sua

gloria può manifestare le cose future agli uomini.

La vigilia dell'Epifania dell'anno corrente 1870 scomparvero tutti gli oggetti materiali della

camera e mi trovai alla considerazione di cose sopranaturali. Fu cosa di brevi istanti, ma si vide

molto. Sebbene di forma, di apparenze sensibili, tuttavia non si possono se non con grande

difficoltà comunicare ad altri con segni esterni e sensibili. Se ne ha un'idea da quanto segue. Ivi è

la parola di Dio accomodata alla parola dell'uomo.

Dal Sud viene la guerra, dal Nord viene la pace.

Le leggi di Francia non riconoscono più il Creatore, ed il Creatore si farà conoscere e la

visiterà tre volte colla verga del suo furore.

Nella prima abbatterà la sua superbia, colle sconfitte, col saccheggio e colla strage dei

raccolti, degli animali e degli uomini.

Nella seconda la grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni sospirando chiamano il

postribolo d'Europa, sarà privata del capo in preda al disordine.

Parigi...! Parigi!... invece di armarti del nome del Signore, ti circondi di case d'immoralità

Esse saranno da te stessa distrutte: l'idolo tuo, il Panteon, sarà incenerito, affinchè si avveri che

mentita est iniquitas sibi. I tuoi nemici ti metteranno nelle angustie, nella fame, nello spavento, e

nell'abbominio delle nazioni. Ma guai a te se non riconoscerai la mano che ti percuote! Voglio

punire l'immoralità, l'abbandono, il disprezzo della mia legge, dice il Signore.

Nella terza cadrai in mano straniera: i tuoi nemici di lontano vedranno i tuoi palagi in

fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine, bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non

sono più.

Ma ecco un gran guerriero dal Nord porta uno stendardo, [781] sulla destra che lo regge

sta scritto: Irresistibile mano del Signore. In quell'istante il Venerando Vecchio del Lazio gli andò

incontro sventolando una fiaccola ardentissima. Allora lo stendardo si dilatò e di nero che era

divenne bianco come la neve. Nel mezzo dello stendardo in caratteri d'oro stava scritto il nome di

Chi tutto può.

Il guerriero coi suoi fece un profondo inchino al Vecchio e si strinsero la mano.

Ora la voce del Cielo è al Pastore dei pastori. Tu sei nella grande conferenza coi tuoi

assessori; ma il nemico del bene non istà un istante in quiete; egli studia e pratica tutte le arti contro

di te. Seminerà discordia tra i tuoi assessori; susciterà nemici tra i figli miei. Le potenze del secolo

vomiteranno fuoco, e vorrebbero che le parole fossero soffocate nella gola ai custodi della mia

legge. Ciò non sarà. Faranno male, male a se stessi. Tu accelera; se non si sciolgono le difficoltà,

I sogni profetici di San Giovanni BOSCO

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siano troncate. Se sarai nelle angustie, non arrestarti, ma continua finchè non sia troncato il capo

dell'idra dell'errore. Questo colpo farà tremare la terra e l'inferno, ma il mondo sarà assicurato e

tutti i buoni esulteranno. Raccogli adunque intorno a te anche solo due assessori, ma ovunque tu

vada, continua e termina l'opera che ti fu affidata. I giorni corrono veloci, gli anni tuoi si avanzano

al numero stabilito; ma la gran Regina sarà sempre il tuo aiuto, e come nei tempi passati così per

l'avvenire sarà sempre magnum et singulare in Ecclesia prasidium.

Ma tu, Italia, terra di benedizioni, chi ti ha immersa nella desolazione? ... Non dire i nemici;

ma gli amici tuoi. Non odi che i tuoi figli domandano il pane della fede e non trovano chi loro lo

spezzi? Che farò? Batterò i pastori, disperderò il gregge, affinchè i sedenti sulla cattedra di Mosè

cerchino buoni pascoli e il gregge docilmente ascolti e si nutrisca.

Ma sopra il gregge e sopra i pastori peserà la mano; la carestia, la pestilenza, la guerra

faranno sì che le [782] madri dovranno piangere il sangue dei figli e dei mariti morti in terra

nemica.

E di te, o Roma, che sarà? Roma ingrata, Roma effeminata, Roma superba! Tu sei giunta

a tale che non cerchi altro, nè altro ammiri nel tuo Sovrano, se non il lusso, dimenticando che la

tua e sua gloria sta sul Golgota. Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato; tuttavia colla

schiava parola fa tremare tutto il mondo.

Roma! ... io verrò quattro volte a te!

Nella 1ª percuoterò le tue terre e gli abitanti di esse.

Nella 2ª porterò la strage e lo sterminio fino alle tue mura. Non apri ancor l'occhio?

Verrò la terza, abbatterò le difese e i difensori ed al comando del Padre sottentrerà il regno

del terrore, dello spavento e della desolazione.

Ma i miei savii fuggono, la mia legge è tuttora calpestata, perciò farò la quarta visita. Guai

a te se la mia legge sarà ancora un nome vano per te! Succederanno prevaricazioni nei dotti e negli

ignoranti. Il tuo sangue ed il sangue dei figli tuoi laveranno le macchie che tu fai alla legge del tuo

Dio.

La guerra, la peste, la fame sono i flagelli con cui sarà percossa la superbia e la malizia

degli uomini. Dove sono, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville, i vostri palagi? Sono

divenute la spazzatura delle piazze e delle strade!

Ma voi, o sacerdoti, perchè non correte a piangere tra il vestibolo e l'altare, invocando la

sospensione dei flagelli? Perchè non prendete lo scudo della fede e non andate sopra i tetti, nelle

case, nelle vie, nelle piazze, in ogni luogo anche inaccessibile, a portare il seme della mia parola?

Ignorate che questa è la terribile spada a due tagli che abbatte i miei nemici e che rompe le ire di

Dio e degli uomini?

Queste cose dovranno inesorabilmente venire l'una dopo l'altra.

Le cose succedonsi troppo lentamente.

Ma l'Augusta Regina del cielo è presente. [783]

La potenza del Signore è nelle sue mani; disperde come nebbia i suoi nemici. Riveste il

Venerando Vecchio di tutti i suoi antichi abiti.

Succederà ancora un violento uragano.

L'iniquità è consumata, il peccato avrà fine e, prima che trascorrano, due plenilunii del

mese dei fiori, l'iride di pace comparirà sulla terra.

Il gran Ministro vedrà la sposa del suo Re vestita a festa.

In tutto il mondo apparirà un sole così luminoso quale non fu mai dalle fiamme del

Cenacolo fino ad oggi, nè più si vedrà fino all'ultimo dei giorni”.


AMDG et DVM

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