3. COS’È IL FANCIULLO
15. È tutto sensi. Ha occhi, mani, orecchie, lingua, gola che
vogliono intensamente vedere, toccare, udire, gustare, parlare. I
bei colori lo rapiscono, ma anche i suoni, e certi rumori o <<fracassi>>
che a noi grandi fanno venire il mal di testa, per lui sono
musica. E domanda spesso: «Perché questo? Perché quello? Come
mai così?».
Il bravo catechista deve tener conto di questa grande sensibilità:
è ai sensi del fanciullo ch’egli soprattutto deve rivolgersi:
faccia vedere oggetti religiosi, li faccia toccare, se si può, mostri
belle immagini, insegni bei canti, venga incontro alla curiosità
permettendo al fanciullo di interrogare, ecc.
16. Il fanciullo è tutto movimento e gioco. Argento vivo. Se
sta quieto, se fa la statuetta c’è da pensare che sia ammalato, perché
il fanciullo sano prova un bisogno incoercibile di muoversi
e di agitarsi.
Quindi: mobilitare al catechismo le energie motorie del fanciullo;
far muovere con intelligenza e varietà gli alunni ai fini del
catechismo.
Ci sono dei catechisti che quasi giocano ai 10 comandamenti,
ai 7 sacramenti, ai 5 precetti, ai 7 doni dello Spirito Santo...
coi loro fanciulli, identificando ciascuno di loro in un comandamento,
in un sacramento, facendoli muovere e parlare. Altri
fanno eseguire in classe un battesimo, una cresima, una scena del
Vangelo, ecc., fanno alzare in piedi gli alunni per una preghiera,
un canto, ecc.
«Questo è gioco – brontola qualcuno – non catechismo».
«Prego, è parvenza di gioco, in realtà è cosa seria e sapiente».
Il gioco è l’unica cosa che il fanciullo fa con impegno, buttandovisi
con tutta l’anima, più che noi grandi alle cose serie. Perché
sarà proibito dare alla lezione di catechismo l’aspetto del gioco,
se ciò le attira simpatia?
Ci sono dei catechismi che pretendono essere seri e sono
farsa. Ci sono dei catechismi che sembrano farsa e sono quanto
mai seri per i risultati.
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17. Il fanciullo è tutto cuore e sentimento. Spesso ride e spesso
piange! Ha tante piccole gioie e tanti piccoli dolori, un cuore che
sente molto e ha un grande bisogno di essere amato.
Il catechista si guardi dall’urtare il sentimento del fanciullo;
l’ironia, per esempio, non si usa con lui; il rimprovero e il castigo
si usano, ma nell’applicarli bisogna far sentire che sono dati per
fine di bene, per amore, con dispiacere.
I grandi educatori hanno tutti avuto tenerezza di madre verso
i piccoli: don Bosco, san Filippo Neri, ecc. Il vescovo Dupanloup
ammoniva i catechisti: «Siate padri, siate madri».
18. Il fanciullo è tutto fantasia. Le immagini vivaci lo impressionano
molto, lo spingono ad imitare subito ciò che ha visto
e gli fanno confondere talora ciò che è accaduto davvero con
quello che ha solamente immaginato.
È dunque importante dargli impressioni buone ed evitargli
le impressioni cattive, tenerlo lontano dalle scene paurose o immorali,
non raccontargli fatti orripilanti o stravaganti di spiriti
che appariscono e di persone portate via dal diavolo...
19. Il fanciullo ha una memoria strana. Anche i grandi hanno
modi diversi di ricordare: alcuni ricordano soprattutto ciò
che hanno visto, altri ciò che hanno udito o detto; alcuni fissano
bene le idee, altri i fatti; c’è chi ha simpatia e facilità per ritenere
numeri e date e chi invece ricorda solo cose concrete.
Il fanciullo ha la memoria a intermittenza: una cosa la ricorda
per un po’ poi la dimentica, poi la ricorda nuovamente. Ricorda
poco quando è mal nutrito, ammalato o è in convalescenza. Non
ricorda le idee astratte, ricorda invece oggetti, individui, suoni.
Nel fanciullo la memoria di solito non è fedele, perché congiunta
all’immaginazione e all’inventiva. Perciò prima di far
imparare a memoria una formula ai fanciulli, bisogna spiegarla
bene, e assicurarsi che l’abbiano capita. Altrimenti ne facciamo
dei pappagalli.
È utile unire un’idea difficile a un fatto o immagine; si è più
sicuri che sarà ricordato.
Bisogna ritornare spesso cui concetti principali del catechismo,
altrimenti sfuggono alla memoria. «Ripetere senza stancarsi
e senza stancare» e cioè dire le stesse cose ma in modo diverso
così che appaiano nuove.
AVE MARIA!
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