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Lo scultore perfetto e le copie mal fatte (419.7)
Uno scultore sommo e perfetto fece un giorno la forma di una statua e ne fece un'opera tanto perfetta che se ne compiacque e disse: "Voglio che la terra sia piena di tale meraviglia". Ma da sè solo non poteva sopperire a tale lavoro. Chiamò allora in suo aiuto altre persone e disse loro: " Su questo modello fatemi mille e diecimila statue ugualmente perfette. Io poi darò loro l'ultimo tocco, infondendo espressione alle loro fisionomie".
Ma gli aiutanti non erano capaci di tanto anche perchè, oltre ad essere molto inferiori nella capacità del loro maestro, si erano resi un poco ebbri avendo gustato un frutto il cui succo crea deliri e nebbie. Allora lo scultore dette loro come delle forme e disse: "In esse modellate la materia; sarà opera giusta ed io la farò completa avvivandola dell'ultimo colpo". E gli aiutanti si misero all'opera.
Ma lo scultore aveva un grande nemico. Nemico suo personale e nemico dei suoi aiutanti, il quale cercava con ogni mezzo di far sfigurare lo scultore e di mettere dissapori fra lui e i suoi aiutanti.
Perciò costui nelle opere di essi mise la sua astuzia, là alterando la materia da colare nella forma, qua indebolendo il fuoco, più oltre osannando gli aiutanti.
Onde avvenne che il reggitore del mondo, per cercare di impedire il più possibile che l'opera uscisse in copie imperfette, mise sanzioni gravi contro quei modelli usciti in modo imperfetto. Ed una fu che tali modelli non potessero essere esposti nella Casa di Dio. Là tutto deve, o dovrebbe esser perfetto. Dico: dovrebbe, perchè non è così. Anche se l'apparenza è buona, buona non è la realtà. I presenti nella Casa di Dio paiono senza difetti, ma l'occhio di Dio scopre in essi i più gravi. Quelli che sono nel cuore.
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