venerdì 29 novembre 2024

LA GRANDIOSITA' DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA



E' IL MEZZO PER OTTENERE  G R A Z I E !

 Il  27  novembre (Festa liturgica della Medaglia). E' BENE ricitarla oltre il giorno della Festa anche i primi sabati  del mese o tutti i sabati dell'anno

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all’unìsono col tuo, lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.

Ave, Maria
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi

Questa è l’ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest’ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.

Ave, Maria
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi

O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest’ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.

Salve, Regina
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi

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AMDG et D.V.MARIAE

domenica 17 novembre 2024

BUON PER LUI SE ORIENTERA' BENE LA SUA VITA!

 

MISERERE NOSTRI DOMINE, MISERERE

4. Io vi dico: “Verrà il tempo in cui voi, nei vostri discendenti

nella fede, domanderete, come ora qui, quando verrà il giorno del

Figlio dell’uomo, e desidererete ardentemente di vedere tale giorno;

e tuttavia non lo vedrete secondo il vostro ardente desiderio”. E in

quei tempi però molti si alzeranno e si faranno avanti, e con aria da

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sapienti diranno: “Eccolo qua, eccolo là e in quel momento è quel

giorno!”. Ma voi non andateci, e non seguite tali profeti.


5. Il giorno del Mio nuovo ritorno sarà simile a un lampo che

attraversa nell’alto il cielo nuvoloso dall’oriente all’occidente, e

brilla su tutto ciò che è sotto il cielo. Ma prima che venga questo,

il Figlio dell’uomo – come vi ho già annunciato parecchie volte –

dovrà ancora soffrire molto, e sarà totalmente ripudiato da questa

generazione, e precisamente dai giudei e dai farisei, e nei tempi

futuri da coloro che saranno chiamati nuovi giudei e farisei.

6. E come accadde ai tempi di Noè, così accadrà anche nel tempo

della nuova venuta del Figlio dell’uomo [Gesù]. Essi mangiavano e

bevevano di ottimo umore, corteggiavano e si lasciavano

corteggiare fino al giorno in cui Noè salì sull’arca, e poi venne il

diluvio e affogò tutti quanti. 

Lo stesso accadde anche ai tempi di Lot: 

essi mangiavano e bevevano, compravano e vendevano e

piantavano e costruivano. Nel giorno però che vi ho spiegato più

dettagliatamente sul monte degli Ulivi, mentre Lot usciva da

Sodoma, fuoco e zolfo piovevano già dal cielo e li uccisero tutti.


7. Ora vedete, così sarà e accadrà anche in quei tempi, quando il

Figlio dell’uomo [Gesù] sarà rivelato ancora una volta! 

Chi in quello stesso giorno è sul tetto e sa di avere in casa delle suppellettili, non scenda dal tetto per andare a prendere le suppellettili!

La qual cosa però è da intendersi così: “Chi ha una comprensione

vera, rimanga in quella comprensione e non scenda al di sotto di

essa, nel timore che con ciò potrebbe forse perdere i suoi vantaggi

mondani; poiché simili cose saranno distrutte”.


8. Ugualmente un’altra similitudine: “Chi si trova sul campo (della

libertà del conoscere), non si volti verso ciò che è dietro di lui

(antiche dottrine ingannevoli e loro precetti), ma si ricordi della

moglie di Lot e cerchi di andare avanti nella Verità”.


9. Vi dico ancora un’altra cosa: “In quello stesso tempo due saranno

in un mulino ed eseguiranno lo stesso lavoro. L’uno sarà accolto e

l’altro abbandonato, cioè il giusto lavoratore sarà accolto e

l’ingiusto e opportunista abbandonato. Infatti chi cerca di

conservare la propria anima a motivo del mondo, costui la perderà; chi invece la perderà a causa del mondo, costui conserverà la vita

dell’anima e l’aiuterà per la vera, eterna vita”.


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10. E inoltre vi dico ancora: “In un’unica e stessa notte dell’anima,

due giaceranno in un unico e stesso letto. Anche qui uno sarà

accolto e l’altro abbandonato. Vale a dire: due si troveranno bensì,

dal punto di vista esteriore, nella sfera di un’unica e stessa

professione di fede, ma uno sarà nella fede viva nella pratica, e

perciò sarà anche accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio; l’altro

invece si atterrà puramente al culto esteriore, che non ha alcun

valore interiore vitale per anima e spirito, e poiché la sua fede se ne

sta morta, essendo priva delle opere di amore del prossimo, egli non

può essere accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio”.

11. E inoltre: “Due si troveranno sul campo dei lavori. 

L’uno, che lavorerà nella fede viva per amore a Dio e per amore al

prossimo, senza opportunismo, sarà accolto anch’egli nel vero

Regno di Dio; 

ma colui che sullo stesso campo lavorerà come i

farisei, senza interiore e viva fede, per puro opportunismo,

quello si comprende da sé che verrà abbandonato e non sarà

accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio!”.


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12. Vedete, così staranno e si presenteranno le cose riguardo alla

nuova venuta del Figlio dell’uomo! In seguito però, quando sarete più profondamente compenetrati dal Mio Spirito, allora vi verrà anche una chiara comprensione di tutto quello che vi ho detto. Per adesso però non posso annunciarvelo in modo più chiaro e comprensibile»

13. Dissero i discepoli: «Signore e Maestro, va già tutto bene così; e

noi crediamo alle Tue parole; ma dove e quando accadrà questo

secondo il tempo terreno? Questo tuttavia potresti ancora certamente

aggiungerlo per noi!»

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(GVG/9/71) 

1. Dissi Io: «C’è veramente da stupirsi per come siete

ancora incapaci di comprendere! Eppure Io vi ho già indicato

abbastanza spesso, perché qui il tempo terreno non possa essere

stabilito esattamente – come voi vorreste – in quello stesso modo in

cui Io potrei ben stabilire per voi in anticipo, alla precisione di un

istante, quando questa o quella montagna e le loro cime rocciose

vengono distrutte da un fulmine! 

Qui infatti abbiamo a che fare con

una materia giudicata, che dipende in tutto interamente dalla potenza

della Mia Volontà; ma per gli uomini, che hanno una volontà libera,

autodeterminante, le cose non vanno allo stesso modo. 

Di questo vi ho mostrato la ragione già molto spesso, e per una volta infine lo


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comprenderete, e perciò anche non dovete uscirMi continuamente

con le stesse domande!

2. Se però volete assolutamente che sia precisato il quando e il

dove, allora tenete a mente quello che ora vi dirò: “Dove c’è una

qualche carogna, là si radunano anche presto le libere aquile”»

3. Dissero i discepoli: «O Signore e Maestro, ecco che hai di

nuovo detto qualcosa che noi non possiamo capire! Chi è la carogna,

e chi sono le aquile? E dove sarà la carogna, e da dove verranno le

libere aquile?»

4. Dissi Io: «Guardate un po’ ora il guasto e incredulo fariseismo,

e voi vedete la carogna! Io e tutti quelli che credono in Me, ebrei e

pagani, siamo invece le aquile che presto mangeranno completamen-

te la carogna. 

Ugualmente è una carogna la notte peccaminosa

dell’anima, attorno alla quale comincia a diffondersi la luce della

vita la quale annienta la carogna come il mattino annienta la notte

con tutte le sue nebbie e le sue apparenze fasulle.

5.  Ma come avviene ora davanti ai nostri occhi, col giudaismo

guasto e privo di verità e di fede, che è diventato sicuramente

un’enorme carogna di cui si arriverà alla fine tra circa cinquant’anni

terrestri, altrettanto staranno le cose in un tempo posteriore con

la Dottrina e la Chiesa che ora Io fondo. Anche questa diventerà

una carogna ancora peggiore di quello che è ora il giudaismo, e

piomberanno poi anche su di lei, da ogni parte, le libere aquile di

luce e di vita, ed essendo una carogna che vuole appestare tutto il

mondo, esse la consumeranno col fuoco del vero amore e con la

potenza della loro luce di verità. E questo può accadere ancora

prima che dopo di Me, così come Io sono ora (40) corporalmente

fra voi, siano trascorse due complete migliaia di anni terrestri,

cosa che Io vi ho già anche accennato in altre occasioni».


[Disse Gesù di Nazaret circa 2000 anni fa quando aveva 31 anni]


(GVG/9/30) 

1. «A ciascuno però è data da parte Mia, in questo

mondo, una certa misura, sia nel bene e nel vero, sia anche nel male

e nel falso.

40 Gesù di Nazaret aveva circa 31 anni quando disse queste parole. [N.d.A.]


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2. Quando il buono, col suo zelo, ha raggiunto pienamente questa

misura, allora cessano anche tutte le ulteriori tentazioni, ed egli

allora progredisce, nella piena Luce dai Cieli, da un grado di vita

completa ad uno ancora più alto, e così all’infinito.

3. Quando però anche il cattivo ha ugualmente colmato la sua

cattiva misura, cessano poi anche tutte le ulteriori ammonizioni, ed

egli da quel momento in poi sprofonda sempre più in basso, in una

notte più fitta e in un più duro giudizio della sua vita e della sua

esistenza già morte. E da parte Mia egli non viene più guardato

ulteriormente se non come a una pietra nella quale non si evidenzia

alcuna vita, ma solo il giudizio e l’eterno “devi” coercitivo della Mia

Volontà, che gli antichi chiamavano l’“Ira di Dio”.

4. Ma quanto tempo impiegherà una pietra di grande durezza,

prima di essere ammorbidita tanto da diventare anche solo un

terreno per molto tempo ancora sterile, questa è una domanda a cui

non può rispondere nemmeno un pur perfetto angelo che stia nella

più sublime Luce del Cielo. Ciò infatti lo sa unicamente il Padre che

è in Me, come anch’Io sono in Lui.

5. Qualora però troppi uomini si trovano nella piena misura

della loro malizia, allora, a motivo dei pochi buoni ed eletti,

viene accorciato da parte Mia il tempo del loro malvagio agire

impunito, e il loro proprio giudizio e la loro morte divorano tali

malvagi davanti agli occhi dei pochi giusti. 

Così fu anche il caso

ai tempi di Noè e di Abramo e di Lot, ed anche in parte al tempo di

Giosuè, e così sarà il caso anche da adesso per parecchie volte.

6. L’inizio, di quanto detto ora, lo sperimenteranno presto gli

Ebrei (41), e più tardi anche altri regni con i loro prìncipi e popoli; ma dopo circa duemila anni non completi verrà nuovamente un

grandissimo e generale Giudizio per la salvezza dei buoni e per

la rovina dei grandi del mondo e di coloro che sono

completamente privi di amore.

7. Ma quale aspetto avrà il Giudizio e in che cosa esso consisterà,

questo l’ho già rivelato parecchie volte a tutti i Miei discepoli qui

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(41): Gesù aveva profetizzato la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei Romani circa 50 anni dopo la Sua morte 

(Vedi GVG/6/153/5 e TGT/26/6), e tale profezia si è avverata (Vedi DC/3/524/11; 526/5; 528/4). Secondo gli storici di oggi ciò sarebbe avvenuto 70 anni d.C. [N.d.A.]

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con Me presenti, ed essi lo annunceranno dopo di Me ai popoli della

Terra. Buon per colui che lo terrà a cuore e orienterà in tal senso

la propria vita perché non sia colpito dal Giudizio!». 

J.L.

AVE MARIA!

sabato 16 novembre 2024

LA PREGHIERA PER I MORTI E' PIU' ACCETTA DI QUELLA PER I VIVI (san Tommaso)

 PENSIERI SULLE ANIME DEL PURGATORIO



Non è esagerazione il chiamare la divozione alle Anime Purganti una specie di centro in cui si incontrano tutte le divozioni cattoliche. Non una prece è pronunciata per le sante Anime, senza che Dio ne sia minimamente glo­rificato non meno dalla fede che dalla carità di quella prece.

Niun'anima è liberata dalla sua espiazione, senza che Dio immensamente ne goda.

San Tommaso dice che la preghiera pei morti è più accetta di quella pei vivi, perocchè i De­funti, che hanno grande bisogno, non possono aiutarsi da se stessi, come lo possono i vivi.

San Tommaso. afferma ancora che la pre­ghiera pei morti è fra tutte la più eccellente. San Bernardino da Siena dice, avere più me­rito chi fa qualche bene ad un'Anima del Pur­gatorio, che un altro il quale ne facesse dieci volte di più in favore di un vivente, fosse pure prigioniero, ammalato od affamato.

San Francesco di Sales insegna che la carità verso le Anime del Purgatorio abbraccia essa sola tutte le opere di carità a motivo della sua eccellenza.

Dio ritiene come fatto a Sè stesso tutto quello che si fa pei Defunti, e ce ne rende il centuplo.

Santa Teresa prova che questa divozione è assai gradita a Dio onnipotente, il quale è quasi impaziente della liberazione di quelle Anime; e che le affida nel tempo stesso alla nostra carità.

Santa Brigida ci assicura che quando coi nostri suffragi liberiamo dal Purgatorio qualche Anima, facciamo cosa tanto accetta e cara a Gesù Cristo, Suo Sposo, quanto se Egli stesso fosse riscattato.

La divozione alle Anime Purganti è un eser­cizio di amor di Dio, poichè è un amare quelli che Egli ama, un amarli perché Egli li ama, un aumentare la sua gloria, un moltiplicare le sue lodi.

La divozione alle Anime Purganti è quella da cui riceviamo la più grande utilità. Noi spe­riamo di trovare a noi stessi misericordia a ca­gione della nostra misericordia.

I mezzi per suffragare le Anime del Purgatorio sono tutte le opere della cristiana pietà. Mezzo potentissimo però è il sacrificio della santa Messa, poichè lo stesso Sangue di Cristo, che riscattò il mondo, è quello che nella Santa Messa salva e riscatta le Anime del Purgatorio.

Chi non può far celebrare la Messa, la ascolti, ne ascolti quel maggiore numero che può in suffragio delle Anime sante, ed altrettanti av­vocati avrà per sè in Cielo.

Altro mezzo anche efficace per la liberazione delle Anime dal Purgatorio è il Rosario di Maria. Arricchito com'è di tante Indulgenze, più che ogni altra preghiera è valevole al suf­fragio di quelle povere Anime.

Usiamo dunque spesso, a pro del Purgatorio, e la Messa ed il Rosario. Sono due fontane perenni atte a smorzare quelle fiamme tormen­tatrici, come quelle che sgorgano l'una dal Cuore amantissimo di Gesù, l'altra dal Cuore dolcissimo di Maria.

(…)

O Maria, pietosa Madre di tutti i redenti, intercedete pei nostri cari Defunti! Una vo­stra parola può spegnere attorno ad essi le tormentose fiamme del Purgatorio. Deh! pro­feritela quella parola, o Maria, e liberate le Anime di tutti i miei cari.

 

FORMULA per offrire le sante Indulgenze a suffragio delle Anime Purganti.

Ad onore e gloria vostra, o clementissimo Signore, e conforme alla mente di quei Som­mi Pontefici che, a beneficio universale dei Cattolici defunti, han concesso le sante In­dulgenze, intendo offerirvele in questo gior­no. Vi raccomando anche l'esaltazione della Santa Chiesa, l'estirpazione delle eresie, la concordia fra i Principi cristiani, la conser­vazione infine del Pontefice. Voi, Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione, fate, vi prego, che in virtù dei meriti infiniti della vostra santissima Passione, godendo gli effetti benigni di queste sante Indulgen­ze, possa l'Anima, per la quale umilmente vi offro le mie preghiere e tutte le opere mie, essere dalla vostra pietà sollèvata e liberata insieme da quelle atrocissime pene del Purgatorio, acciò, volando con spedito e pronto cammino alla gloria celeste, per­petuamente vi lodi e vi benedica, come desi­dero in eterno.

Durante la giornata procura, anima pia, di suffragare i poveri morta con offrire per essi le tue azioni e, le tue pene, col fare qualche speciale mortificazione, col recitare da quando a quando giaculatorie ed altre preghiere, cui sia annessa qualche Indulgenza.

(Vedi La Giornata santificata e Miniera inesauri­bile ).

 

DIVERSE INTENZIONI da raccomandarsi a Dio in modo speciale.

1. L'Anima più prossima ad entrare nel Cielo.

2. Quella che soffre pene maggiori.

3. Quella la cui liberazione apporta maggior gloria a Dio.

4. Quella che è la più abbandonata.

5. Quella che da più lungo tempo pena in Purgatorio.

6. Quella che per più lungo tempo dovrà rimanervi.

7. Quella che è stata l'ultima ad entrarvi.

8. Quella che ha vissuto più tempo nel mondo.

9. Quella che ha vissuto minor tempo nel mondo.

10. L'Anima della quale Gesù e Maria de­siderano più presto la liberazione.

11. Quella che è stata più divota di nostro Signore.

12. Quella che è stata più divota di Maria Santissima.

13. Quella che è stata più divota di San Giuseppe.

14. Quella che è stata più divota dei santi Angeli.

15. Quella che è stata più divota di San­t'Anna.

16. Quella che ha più pregato per i peccatori.

17. Quella che ha più pregato per i tiepidi.

18. Quella che ha più pregato per gli in­fermi.

19. Quella che ha più pregato per gli ago­nizzanti.

20. Quella che ha più pregato pei Defunti.

21. Quella che ha più pregato per gli ere­tici e scismatici.

22. Quella che ha più pregato per gli in­fedeli.

23. Quella che ha più pregato pel Sommo Pontefice.

24. Quella che ha più pregato pei Vescovi.

25. Quella che ha più pregato pei Missio­narii.

26. Quella che ha più pregato pei Sacerdoti.

27. Quella che ha più pregato pe' suoi pa­renti ed amici.

28. Quella che ha più pregato pei Religiosi.

29. Quella che ha più pregato pei Sovrani.

30. Quella che ha più pregato per i magi­strati e militari.

31. Quella che ha più pregato per i suoi nemici.

32. Quella che ha più pregato pei poveri e ricchi.

33. Quella per cui ho maggior obbligo di pregare.

34. Quelle che furono meco complici nel male.

35. Quelle alle quali fui occasione di peccato.

36. Quella che mi ha fatto maggior bene spirituale.

37. Quella che mi ha fatto maggior bene temporale.

38. Quella che più si distinse nell'amar Dio.

39. Quella che più si distinse nell'amare il prossimo.

40. Quella che più si distinse nell'umiltà.

41. Quella che più si distinse nella dolcezza.

42. Quella che più si distinse nella pazienza.

43. Quella che più si distinse nella rasse­gnazione.

44. Quella che più si distinse nella tempe­ranza.

45. Quella che più si distinse nella compas­sione.

46. Quella che più si distinse nella fede.

47. Quella che più si distinse nella speranza.

48. Quella che ha più peccato per orgoglio.

49. Quella che ha più peccato per collera.

50. Quella che ha più peccato per invidia o gelosia.

51. Quella che ha più peccato per vendetta o rancore.

52. Quella che ha più peccato per vanità.

53. Quella che ha più peccato per impudicizia.

54. Quella che ha più peccato per parole dannose.

55. Quella che ha più peccato per parole inutili.

56. Quella che ha più peccato per giura­menti od imprecazioni.

57. Quella che ha più peccato per oziosità.

58. Quella che ha più peccato per acconcia­ture vane.

59. Quella che ha più peccato per bestemmie.

60. Quella che ha più peccato per rispetto umano.

61. Quella che ha più peccato per giudizii temerarii.

62. Quella che ha più peccato per cattivi pensieri.

63. Quella che ha più peccato per distra­zioni volontarie.

64. Quella che ha più peccato per la sua tiepidezza.

65. Quella che ha più peccato per la sua intemperanza.

66. Quella che ha più peccato per la sua immodestia.

67. Quella che ha più peccato per immode­stia in chiesa.

68. Quella che ha più peccato per le sue bugie.

69. Quella che ha più peccato per i suoi furti.

70. Quella che ha più peccato per cattive confessioni.

71. Quella che ha più peccato per comunioni sacrileghe.

72. Quella che ha più mancato per la non curanza de' proprii doveri.

73. Quella che ha più peccato per non aver assistito quando e come doveva alla Messa.

74. Quella che ha più peccato lavorando nei giorni festivi.

75. Quella che ha più trascurato di far ele­mosina.

76. Quella che mancò di rispetto ai parenti.

77. Quella che mancò di rispetto ai supe­riori.

78. Quella che mancò di rispetto ai maestri.

79. Quella che ha più peccato pubblicando o leggendo libri proibiti.

80. Quella che ha più peccato pubblicando o leggendo cattivi giornali.

81. Quella che differiva la sua conversione.

82. Quella che trascurava di istruirsi circa i suoi doveri.

83. Le Anime dei Sommi Pontefici.

84. Quelle dei Vescovi.

85. Quelle dei Superiori.

86. Quelle dei Sacerdoti.

87. Quelle dei Religiosi.

88. Le Anime dei proprii parenti.

89. I membri di qualche Confraternita od Associazione.

90. Quelli che hanno ammaestrata la gioventù.

91. Le Anime dei Sovrani.

92. I Principi e le Principesse.

93. Le Anime dei Militari.

94. Le persone di qualche professione: Me­dici, Avvocati, ecc.

95. Le persone di qualche arte o mestiere: Pittori, Contadini, ecc.

96. Quelli che son morti all'improvviso.

97. Quelli che han tardato a convertirsi fino al punto di morte.

98. Quelli che son morti in buona fede fuori della Chiesa Cattolica.

99. Quelli che sono vissuti nella nostra par­rocchia.

100. Quelli che sono vissuti nella nostra co­munità o famiglia.

101. Quelli che hanno esercitata la medesi­ma professione, arte o mestiere.

102. Quelli che hanno portato il nostro nome.

103. Quelli che hanno portato il nome del Santo di cui si celebra la festa.

104. Quelli che sono vissuti nello stesso no­stro paese, casa, camera, ecc.

105. L'Anima di coloro che ci hanno più amato e forse troppo amato.

106. L'Anima di coloro che abbiamo più amato.

107. L'Anima che soffre in causa degli scan­dali che le abbiamo dati.

108. L'Anima dei Sacerdoti che hanno avuto cura di noi nelle diverse epoche della nostra vita.

109. L'Anima che fu più divota della Santa Eucaristia.

110. L'Anima che ha mancato di zelo nella vocazione che aveva abbracciata.

111. L'Anima che si lasciò vincere dalle colpe che noi stessi commettiamo.

112. L'Anima che espia il tempo perduto in letture futili ed in vanità.

113. L'Anima che ha mancato di bontà, di condiscendenza, d'amabilità.

114. L'Anima maldicente, curiosar leggera.

119. L'Anima che non aveva confidenza in Dio.

116. L'Anima che pregava con troppa fretta.

117. L'Anima dei Religiosi e Religiose tie­pidi nel servizio di Dio nella Eucaristia.

118. L'Anima che propagò con zelo le buone letture.

119. L'Anima che fu troppo attaccata al suo amor proprio.

120. L'Anima che si lasciava dominare da­gli scrupoli non obbedendo ciecamente al suo Confessore.

121. Le Anime di quelli che usarono questo Manuale o si adoperarono per farlo cono­scere e diffondere.

Di queste intenzioni se ne pub scegliere una per giorno o per settimana, o di séguito, o quella che piu aggrada, offrendo a vantaggio di quel­lAnima tutte le preghiere, azioni, buone opere e Indulgenze di quel tempo.

AMDG et D.V.MARIAE

PENSIAMOCI PER TEMPO

 


...

6. Ai danzatori e alle danzatrici dì, senza timidezza, che essi

sono tutti quanti burattini manovrati da Satana. Egli infatti li afferra

tutti quanti per i piedi e gira attorno con loro velocemente in un

vortice, affinché essi siano in tal modo completamente storditi da

non poter né stare, né andare, né sedere, né dormire, né sostare, né

vedere, né udire, né tastare, né odorare, né gustare, né percepire; essi

infatti sono come morti, per cui non si può né consigliarli né aiutarli.

E se ancora volessero volgersi a Me, si sentirebbero come uno che

una persona robusta prendesse per i piedi e facesse girare in circolo

attorno a sé; anche se costui guardasse su al cielo, non vedrebbe il

sole, ma solo una striscia luminosa che lo accecherebbe, così che poi

vorrebbe chiudere gli occhi e non vedere più nulla del tutto.

7. Colui in cui l’occhio del corpo è cieco, a quello sta ancora

aperta la vista dello spirito; ma chi diventa cieco nello spirito, costui

rimane cieco eternamente!

16. (TE/59) 16. [Ai fumatori dì] che la moda del fumo serve loro per

abituare l’anima alle esalazioni e al fetore dell’Inferno, affinché

essa, dopo l’uscita dal corpo, non percepisca troppo presto qualcosa

quando viene condotta al terzo Inferno.

AMDG et D.V. MARIAE

venerdì 8 novembre 2024

Storia di NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO


 NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO 

Quito, Ecuador (1582 -1634) 

Breve racconto dei fatti. 

Tra il 1582 e il 1634, la Madonna apparve, a Quito (Ecuador), ad una Suora di clausura delle Concezioniste, Madre Mariana de Jesús Torres, chiedendo di essere conosciuta e invocata sotto il titolo di “Nostra Signora del Buon Successo”. 

Mariana Francisca Torres naque in Spagna nel 1563 in una famiglia dell’aristocrazia spagnola da Diego Torres and Maria Berriochoa, entrambi devoti cattolici. Fin dall’infanzia la piccola Mariana ebbe visioni di Gesù e della Madonna. 

Quando a nove anni le apparve Gesù e le disse che era arrivato il momento per lei di lasciare la sua casa paterna per abbracciare la sua croce in una terra lontana, Mariana comprese che doveva seguire sua zia, Madre Maria Taboada, nel viaggio che stava per intraprendere nelle Americhe per fondare l’Ordine dell’Immacolata Concezione. 

Durante il viaggio in nave si scatenò un uragano di inaudita violenza, tanto spaventoso che anche i marinai ad un certo momento credettero che non ci fosse più alcuna speranza di salvezza. Mariana e sua zia videro fra le acque tempestose un gigantesco serpente con sette teste che cercava di distruggere la loro nave. In quel momento la piccola Mariana perse i sensi. 

Madre Maria pregò il Signore che li salvasse e improvvisamente la luce del giorno fece breccia in quella spaventosa oscurità e l’uragano si placò. Quando Mariana rinvenne raccontò alla zia di aver visto un serpente più grande del mare che si contorceva e poi una Signora di incomparabile bellezza vestita di sole con una corona di stelle sulla testa e con un bambino in braccio; la Signora trafiggeva con una lancia la testa del serpente. 

Mariana iniziò...https://www.google.com/search?q=nostra+signora+di+quito+ecuador+-+pdf+gratis&sca_esv=7431164ac1cb5502&sxsrf=ADLYWIIrXFGowg08IhiHJsm2ruCMgyNOZA:1731070494141&source=lnms&sa=X&ved=2ahUKEwjpmImP5MyJAxVj2gIHHcW4IYUQ0pQJegQIBhAD&biw=1341&bih=599&dpr=1

(https://www.settimanaleppio.it/dinamico.asp?idsez=1&id=3364)

AMDG et D.V. MARIAE