lunedì 9 novembre 2020

E’ venuto al mondo per dare la sua vita per te, una follia d’amore, perché tu fossi felice per sempre.

 

E’ GESU’ LA VERA “GIOVENTU’ BRUCIATA” (CE LO DICE IL NATALE…)

24 Dic, 2015

Forse “Via delle storie infinite” sarebbe la giusta dislocazione per “il caffè della gioventù perduta” di cui parlava Guy Debord. La vedo ogni giorno questa generazione di venticinquenni e di trentenni. Volti che fanno tenerezza. Destini incerti come le foglie nei boschi di dicembre. Proprio nell’età che dovrebbe essere quella della fioritura, della fecondità, dell’energia.

Silenziosi, pur trovandosi a pagare tutti i conti degli errori della generazione precedente.

Sembrano naufraghi in una terra di nessuno. Ci sono fra loro anche i “pirla”, come in ogni compagnia, ma perlopiù è una generazione di ragazzi bravi, intelligenti, col segreto dolore di chi si sente fuori luogo, senza definizione, anonimo, senza un posto nel presente e forse nel futuro: “non c’era posto per loro in quell’albergo”.

Così – col versetto evangelico riferito a Maria e Giuseppe (due altri giovani di duemila anni fa, con un figlio che doveva nascere) – con quelle parole del Vangelo, si può descrivere la condizione di questa generazione.

IL SENSO DELLA VITA

Non c’è “un posto” per loro. Non solo un posto di lavoro (e il lavoro è tanto per un uomo). Ma non hanno un posto nel mondo: una dimora, una patria, una terra che abbia un perché, una bellezza e un futuro. Non hanno padri che dicano loro chi sono e per cosa vale la pena vivere.

Abbandonati. Perduti. Senza sapere da chi sono stati fregati. Smarriti come solo si può smarrire un figlio all’aeroporto. In una terra di nessuno, che non è più il tuo Paese e non è nemmeno una terra straniera. E’ un non-luogo. Sembra (ma non è così) che per loro non sia in partenza nessun volo. Non sentono chiamate.

Sono spaesati. Si dice che il nostro non è un Paese per giovani. Ma è perduta questa gioventù o è perduto un tale Paese?

Guy Debord – ricordate il Situazionismo e la “Società dello spettacolo”? – fece una suggestiva parafrasi dell’incipit della Divina Commedia, che sembra un affresco di oggi: “Nel mezzo del cammino della vera vita, eravamo circondati da una malinconia oscura, che tante parole tristi e beffarde hanno espresso, nel caffè della gioventù perduta”.

Stava in un libro strano con un titolo misterioso: “In girum imus nocte et consumimur igni”. Questo bizzarro titolo latino, un vero palindromo (si può leggere egualmente da sinistra a destra e viceversa) è in realtà una citazione dell’esametro imperfetto che è stato attribuito a Paolo Silenziario, un poeta bizantino del VI secolo d.C.

Pare sia dedicato alle falene o alle torce (ma vale per tutte le gioventù bruciate) e significa: “Andiamo in giro di notte e veniamo consumate dal fuoco”.

Da quale fuoco? Dalla vita come passione inutile, come diceva Sartre? L’uomo deve ardere, ma per cosa? Consumarsi per nulla è la dissipazione e la disperazione. Una gioventù bruciata (dagli altri o da se stessi) è l’opposto dell’ardore.

Guardo i bei volti dei miei figli e mi chiedo: quale giovinezza è veramente perduta e bruciata? Non è forse quella che non conosce il suo significato?

Bisogna donare la propria vita (e così farne un capolavoro) prima che il tempo ce la rubi. Questo è il vero fuoco, così la giovinezza non sfiorisce mai. Sapere per cosa (per chi) si vive. E si muore.

Toni Negri ha scritto un libro autobiografico di 600 pagine. C’è una frase che colpisce: “‘Papà, che cosa vuol dire morire?’, chiede mia figlia”. La risposta non arriva, in 600 pagine. E allora voglio raccontarvi una storia di ardore, cioè di amore. Una storia di vita che vince la morte.

LA GRANDE AVVENTURA

Era giovane anche Robert Southwell. Era un poeta. Nasce a Horsham St Faith in Inghilterra, viaggia per l’Europa, va a Parigi e poi a Roma (e non c’era l’Erasmus). A 19 anni, nel 1580, entra nella Compagnia di Gesù. A 23 anni è ordinato sacerdote. A 25 anni viene mandato, con Henry Garnett, in Inghilterra.

Era la sua patria, ma la corona aveva imposto l’anglicanesimo e perseguitava i cattolici. Un feroce decreto della regina Elisabetta comminava la pena di morte ai sacerdoti cattolici che fossero trovati sul suolo inglese.

Era un bagno di sangue terribile. Un martirio che fece molte vittime illustri. Così Robert entrò clandestinamente nel suo Paese. A quel tempo i gesuiti erano un po’ i “marines” della Chiesa.

Si trovavano sempre nelle imprese più ardimentose, che si trattasse delle foreste amazzoniche (si ricorda il film “Mission”) o dei Paesi sotto tirannie anticattoliche, si trattasse di solcare gli oceani fino all’India e al Giappone, come Francesco Saverio, o di entrare alla corte degli imperatori cinesi come Matteo Ricci.

Il giovane padre Robert svolse in Inghilterra il suo lavoro missionario, in segreto, per nove anni. Poi, nel 1592, a 31 anni, fu denunciato, arrestato e accusato di far parte di un complotto per assassinare la regina Elisabetta.

Durante la prigionia fu brutalmente torturato, ma lui sempre si dichiarò innocente sostenendo che dovevano giudicarlo il popolo inglese e Dio. Nel 1595, a 34 anni, fu condannato a morte per tradimento (come si vede non ci sono solo gesuiti troppo amici dei potenti anticattolici, ma anche dei grandi gesuiti martiri).

Gli fu tagliata la testa e il corpo fu fatto a pezzi. Ma quando il boia sollevò il suo capo mozzato, quel 21 febbraio, a Tyburn, il popolo non gridò “Traditore!”, come di consueto. Il giudizio del suo popolo era contenuto in un triste silenzio di sgomento.

E il giudizio di Dio? Robert Southwell fu beatificato nel 1929 e fu proclamato santo nel 1970 da Paolo VI. E’ uno dei quaranta martiri d’Inghilterra e del Galles. Un giovane santo e martire.

Una gioventù bruciata, la sua, si direbbe. Ma bruciata per amore, per il grande Amico, per il vero Re dell’universo, un Re croficisso.

Così Robert Southwell conquistò un’eterna giovinezza. E’ sua una memorabile poesia su quel fuoco, su quell’ardore, su questa giovinezza bruciata (vedi sotto il testo integrale).

Southwell fu un grande poeta ed ebbe un’influenza decisiva sulla letteratura inglese, a cominciare da William Shakespeare di cui fu amico: c’è chi sostiene che proprio grazie a lui Shakespeare sia morto (segretamente) da cattolico.

Southwell appartiene a quel fiume di poesia metafisica che comprende anche John Donne e arriva a Thomas S. Eliot, passando per quello straordinario poeta che fu Gerard Manley Hopkins (1844-1889), un convertito al cattolicesimo diventato anche lui gesuita.

CUORI ARDENTI

Dunque, dicevo, fra le poesie di Southwell ce n’è una, strana e struggente, intitolata “The Burning Babe” (Il bambino che brucia), una poesia apprezzata da due artisti apparentemente così lontani da Southwell, come Dylan Thomas e Ben Jonson. E’ stata recentemente trasformata in canzone dal violinista folk  inglese Chris Wood ed è stata cantata da Sting nella cattedrale di Durham.

Inizia in una sorta di foresta oscura, che è la vita di tutti, dove accade qualcosa: “Una bianca notte d’inverno, tremando nella neve,/ Fui sorpreso da un improvviso calore che m’infiammava il cuore”.

L’ “everyman” che racconta questa situazione allegorica si accorge che il calore gli viene da un “bambino raggiante”, lì vicino, che soffre per essere avvolto nelle fiamme e versa fiumi di lacrime che quasi le spengono.

Il fanciullo parla: “appena nato mi consumo in fiamme ardenti,/ eppure nessuno si avvicina a riscaldarsi il cuore o a sentire il mio fuoco!”.

Ma da dove vengono quelle fiamme? Lo spiega il bimbo: “Il mio petto innocente è la fornace, la legna ha rovi laceranti,/ Amore è il fuoco, il fumo son sospiri, le ceneri insulti e scherno;/ Giustizia porta la legna e misericordia soffia sui carboni”.

E’ un fuoco che trasforma il duro metallo delle “anime degli uomini”, piene di sozzura, per rinnovarle, e dopo le fiamme “mi scioglierò in un bagno per lavarle nel mio sangue”.

Conclude il poeta: “Dette queste parole sparì alla mia vista dissolvendosi d’improvviso,/ e subito mi ricordai che era il giorno di Natale”.

E’ venuto al mondo per dare la sua vita per te, una follia d’amore, perché tu fossi felice per sempre.

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Antonio Socci

(da “Libero”, 24 dicembre 2015)

www.antoniosocci.com

(nella foto: Robert De Niro nel film “The Mission”)

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The Burning Babe (Il bambino che brucia)

Una bianca notte d’inverno, tremando nella neve,
Fui sorpreso da un improvviso calore che m’infiammava il cuore;
E alzando gli occhi timorosi per vedere quale fuoco avessi vicino
Un bel bambino raggiante mi apparve nell’aria
Che arso dall’eccessivo calore, versava fiumi di lacrime
E sembrava che quei fiotti potessero spegnere la fiamma che alimentava il suo pianto.
“Ahimé” disse “appena nato mi consumo in fiamme ardenti,
eppure nessuno si avvicina a riscaldarsi il cuore o a sentire il mio fuoco!
Il mio petto innocente è la fornace, la legna ha rovi laceranti,
Amore è il fuoco, il fumo son sospiri, le ceneri insulti e scherno;
Giustizia porta la legna e misericordia soffia sui carboni;
il metallo lavorato in questa fornace sono le profanate anime degli uomini;
e come ora io sono per esse infiammato per modellarle al loro bene,
così mi scioglierò in un bagno per lavarle nel mio sangue”.
Dette queste parole sparì alla mia vista dissolvendosi d’improvviso,
e subito mi ricordai che era il giorno di Natale.

di Robert Southwell (1561-95)


AMDG et DVM

GESU': Egli è Re di un Regno dove il potere è infinito...





A quelli che decretavano: "Non vogliamo che costui regni" Egli risponde coi fatti miracolosi sui quali il volere degli uomini non può esplicare nessun potere. Con la sua Risurrezione e la sua Ascensione risponde. 

Mostrando così che se poterono ucciderlo fu perché Egli lo permise per fine d'amore infinito, ma che Egli è Re di un Regno dove il potere è infinito, perché da Sé può rendersi la vita e da Sé ascendere, anche come Uomo di vera carne, al Cielo, presso il Padre suo.

   In attesa di poter concedere ai suoi eletti il Regno celeste, Egli dà ad essi la pace. La pace che è, con la carità, l'aura del suo Regno celeste. La pace che da Lui emana. 

Da Lui che è Colui che è, e che è il Principe della Pace, e che per dare agli uomini la pace della riconci­liazione con Dio è venuto sulla Terra ad assumere, Egli che è l'Esse­re in eterno, carne, sangue e anima, per unirle ipostaticamente alla sua Divinità, per compiere il Sacrificio perfetto che ha placato il Pa­dre. 

Perfetto, perché la Vittima immolata, per cancellare il peccato dell'Umanità e l'offesa fatta dalla stessa a Dio suo Creatore, era ve­ra Carne per poter essere immolata, e Carne innocente e pura, ma anche era vero Dio

Quindi il suo Sacrificio fu perfetto, ed atto e sufficiente a lavare la Macchia e a restituire la Grazia, e a rifarci cittadini del Regno di Dio e servi non per schiavitù, ma per spiritua­le sacerdozio che dà ossequio e culto a Dio, e lavora perché il suo Regno si estenda, e anime ed anime vadano alla Luce e alla Vita; a quella Vita immortale anche per la carne risorta dei giusti che Egli ci testimoniò poter essere cosa vera con la sua Risurrezione dopo esser stato fatto morto, 

Egli il Vivente, divenendo così "il Primoge­nito fra i morti", di coloro che all'ultimo giorno riassumeranno la carne di cui per millenni, secoli, o anni, s'erano spogliati, per gode­re anche con la stessa, oggetto di prova, di lotta e di merito sulla Terra, dell'inesprimibile gaudio della conoscenza di Dio e delle sue perfezioni.

http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/3/manoscritto/84/su-lapocalisse-di-s-giovanni-apostolo-settembre-ottobre-1950-i-quaderno-parte-i

Dio vi benedica.

Autorizziamo a diffondere ( senza commenti personali )  questi link :  




AMDG et DVM

O ANIME SANTE...



 PROMESSA RECIPROCA colle Anime sante del Purgatorio.

O Anime sante, che in mezzo alle pene atrocissime del Purgatorio benedite di con­tinuo quel Dio che vi flagella e vi purga per farvi degne del Cielo, via, su, consola­tevi; chè, ge avete voi le mani legate da non potervi aiutare da voi stesse, ben vi è sulla terra chi le ha tuttora libere e sciolte, pronto a distenderle in vostro soccorso. Io vi prometto che per tutta questa settimana (mese, anno) offrirò per voi tutte le mie orazioni ed opere, avvalorate dai meriti di Gesù Cristo, e farò la tale mortificazione.... Voi però dal canto vostro non vi scordate di me: assistetemi in tutti i miei bisogni, e liberatemi da ogni pericolo di anima e di corpo. Quella poi che sarà tra Voi la prima ad entrare nel Cielo, domandi per me al Signore la grazia.... e non cessi d'interce­dere fino a tanto che non mi vedrà fatto suo perpetuo compagno in quella Patria beata. Così sia.

Eterno Padre, pei meriti infiniti di Gesù Sacra­mentato liberate le Anime Sante del Purgatorio.

LA SANTA MESSA A SUFFRAGIO DEI DEFUNTI

Il suffragio più utile alle Anime, che abbi­sognano di espiazione, è senza dubbio il santo sacrificio della Messa. Il Salvator nostro è ve­nuto in questo mondo per espiare. Immolandosi sul Calvario, Egli si è offerto vittima per le nostre colpe, ed è morto per cancellare i nostri peccati. Ora il santo sacrificio della Messa. è, quanto alla sostanza, il medesimo del Golgota. Sull'altare, come sulla Croce, il Signor nostro si offre per noi. Egli si sostituisce al peccatore, e, mercè le sue suppliche e le sue opere, cerca ottenergli perdono. Le Anime sante del Purga­torio, lungi dall'essere escluse dalle soddisfa­zioni che Gesù Cristo offre al suo divin Padre, ne raccolgono invece frutti abbondantissimi. Il Sangue della Vittima sacrosanta, scendendo come pioggia benefica nel fuoco che tormenta quelle Anime, ne tempra l'ardore e ne alibrevia la durata.

Il valore d'una Messa sola è tale che baste­rebbe a vuotare il Purgatorio se, come spiegano i sacri Dottori, Gesù medesimo non ne limitasse l'applicazione secondo i suoi altissimi fini e le disposizioni di chi l'offre e di chi deve conse­guirne il frutto. Perchè adunque tanta negli­genza in molti di noi a valersi di questo gran mezzo? Non si richiedono grandi spese per far celebrare qualche Messa; e Dio, in ricambio di questo atto di religione e di carità, dà più largamente i suoi doni. Non si richiede molto tempo per assistere al Santo Sacrificio, ed è quello il miglior tempo della giornata. Si pas­serebbero delle ore intere accanto alle persone care, se fossero ancora con noi; e si crederà onerosa, o quasi importuna od inutile, la mez­z'ora passata appiè dell'altare per ascoltare in suffragio dei defunti la Santa Messa?

Oh! promettiamo alle Anime sante del Pur­gatorio di ascoltare per loro quante più Messe potremo.

Immensi vantaggi della Messa.

A quei Cristiani vivi e defunti poi quali si celebra la Messa, e particolarmente a quelli per cui si prega in modo speciale, verrà rilassata la pena (S. GREGORIO). - Per ciascuna Messa divotamente celebrata, più Anime escono dal Purgatorio (S. GIROLAMO). - Le Anime pur­ganti per le quali il sacerdote suol pregare nella Messa, durante la celebrazione non soffrono tormento di sorta (S. GIROLAMO). - Chi ascolta divotamente la Messa, solleva le Anime dei Fe­deli defunti ed ottiene la loro remissione de' peccati (S. GREGORIO).

PREGHIERA PRIMA DELLA SANTA MESSA.

Clementissimo Iddio, che amate di infinito amore le opere delle vostre mani e compa­tite alla fragilità del nostro fango, sebbene nella vostra giustizia dobbiate punire le no­stre colpe, eccomi ai vostri piedi ad implo­rare i tesori della vostra pietosa misericordia a vantaggio di quelle Anime benedette che, nel carcere doloroso del Purgatorio, stanno purificandosi pel Cielo. Oh, non guardate, pietosissimo Iddio, alla mia indegnità, nè a' miei peccati, ch'io detesto ed abbomino e vorrei cancellar col mio sangue....

Ma, beata me! vi è già un Sangue infi­nitamente prezioso che vale a cancellare non solo i miei, ma tutti i peccati del mondo. È il Sangue che, già sparso tra ineffabili tormenti sulle cime del Calvario a nostra redenzione e salvezza, si offre di continuo sui nostri Altari ad implorare per noi miseri­cordia e perdono. È il Sangue del vostro divin Figlio Gesù, o altissimo Iddio, che io vi offro in oggi nel santo Sacrificio della Messa a vantaggio delle Anime sante del Purgatorio.

AL PRINCIPIO DELLA SANTA MESSA.

È nel nome dell' Augustissima Trinità, Padre, Figliuolo e Spirito Santo, è sotto l'egida della Croce di Gesù ch'io prendo animo e coraggio a presentarmi a Voi, o mio Dio, ad implorare pietà per le Anime sante del Purgatorio. Si, solo nel Nome vostro, o Signore, noi possiamo avere salvezza; e solo nella vostra misericordia potranno quelle Anime sante, avere refrigerio e pace.

Audiutorium nostrum in nomine Domini. Confesso dinanzi a Voi, o mio Dio, e a tutta la Corte del Cielo che i miei innu­merevoli peccati, le mie tante infedeltà ed ingratitudini mi rendono indegno de' vostri sguardi perchè ho peccato, gravemente di pensiero, di parole, di opere e di omissioni. Ma me ne pento, o Signore, ed al cospetto della mia dolcissima Madre Maria, del mio Angelo Custode, dei Santi tutti, che prego ad intercedere per me, piango e dete­sto tutte le mie colpe. In espiazione dei miei peccati e di quelli delle Anime sante del Purgatorio vi offro il Sangue di Gesù, che per noi si immola in questo santo Sacrificio.

Esaudite questa voce di infinito amore, o mio Dio, e date a quelle Anime benedette l'eterna requie dei Santi. Requiem ceternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

ALLE PREGHIERE DEL SACERDOTE.

Pietà, o Signore, pei vostri figli, e mise­ricordia per quelle afflitte che gemono nel Purgatorio. Scenda su di esse il Sangue pre­ziosissimo di Gesù che le refrigeri e purifichi.

Voi, o Signore, che siete la speranza, il conforto, la salute dei vivi e dei morti, con­cedete a quelle Anime benedette la remis­sione di tutte le loro colpe; e pei meriti infiniti di questo Sacrificio di amore chia­matele presto al vostro dolcissimo amplesso.

PREGHIERA PEL PADRE O PER LA MADRE DEFUNTA.

O onorare il padre e la madre, vi muova a pietà il lagrimevole stato dell'anima di mio padre (o mia madre), che forse inconsola­bile geme nel Purgatorio; rimettetele ogni suo fallo e introducetela presto nella gloria del Cielo.

Me pure aiutate perchè possa ritrovarla nella chiarezza del gaudio eterno. Ve ne prego per i meriti infiniti di Gesù Cristo Signor nostro.

PER I PARENTI E BENEFATTORI.

O Signore, che vi piacete di concedere facilmente e volontieri il perdono e che amate la salvezza del peccatore, volgete uno sguardo di misericordia alle Anime dei miei parenti, amici, benefattori; e pei meriti di Gesù Cristo, che per noi si immola in questo santo Sacrificio, per la ineffabile materna bontà di Maria, per l'interces­sione di san Giuseppe, degli Angeli, dei Santi tutti del Cielo, fate che presto si al­lietino nella eterna gioia del Paradiso.

PER UNA PERSONA CARA.

Ascoltate, o Signore, le mie voci colle quali io supplico alla vostra pietà per l'a­nima desiderata e cara di.... (si nomini) che Voi avete chiamata da questa terra di esi­lio. Il Sangue prezioso di Gesù, che io vi offro in questo santo Sacrificio, la purifichi da ogni macchia contratta nel terreno pel­legrinaggio; e per la vostra infinita mise­ricordia degnatevi concederle refrigerio e pace, e ammettendola nel consorzio dei Santi introdurla nella beatitudine eterna, nello splendore della divina vostra luce.

ALL' EPISTOLA.

Vi ringrazio, o mio Dio, delle consolanti verità che vi siete degnato rivelarci. Che sarebbe la nostra vita quaggiù se non aves­simo la certezza di una vita avvenire? quanto amara ed orribile e disperata sarebbe la separazione dai nostri cari che escono di questa vita, se la fede non ci assicurasse che la morte non è che il passaggio dal tem­po all'eternità, dalla vita dell'esilio al gau­dio della patria.

Io vi ringrazio, o mio Dio, di questa dot­trina di paradiso, che mentre ci consola e santifica, ci spinge a correre in aiuto di quelle Anime care che non sono ancora pie­namente meritevoli della gloria dei Santi: ve ne ringrazio dal cuore e vi prego a darmi aiuto e fortezza a regolare tutta la mia vita a norma delle verità di santa Fede, affinchè non abbia poi a piangere troppo lungamente nel Purgatorio le mie infedeltà e negligenze e trascuratezze a riguardo vostro.

AL VANGELO.

Come mi sento tutta commuovere, o ama­bilissimo Gesù mio, ricordando i tratti pie­tosi, di bontà e misericordia del vostro dolcissimo Cuore! e, nonostante la grande ed eccessiva mia miseria, tutta mi sento inco­raggiata e ardita a supplicarvi per quelle Anime benedette. Voi non sapeste resistere, o Gesù, al dolore di Marta e Maria, e risu­scitaste loro il quattriduano Lazzaro. Non reggeste alle lacrime della sconsolata vedova di Naim e richiamaste a vita il proprio figliuolo. L'umile fede del Centurione vi spinse a risanargli il morente figliuolo; e chiunque ricorse a Voi, non fu giammai de­luso nelle sue speranze.

Ah, Gesù, e quelle Anime benedette, vo­stre figlie e spose vostre, che non hanno altra fiducia che in Voi, andranno defraudate nella loro aspettazione? Non mai, o Signore! Sciogliete i lacci che le tengono lontane dal bel Paradiso, e, come le avete nutrite qui in terra delle immacolate vostre Carni ed abbeverate del vostro Sangue di­vino, fate che questo divin Sacrificio schiuda loro le porte dell'eterno Banchetto.

ALL'OFFERTORIO.

Accettate, o Signore, l'offerta preziosa che vi presento per le Anime de' vostri servi e serve, affinché vengano presto riunite, nel Regno dei Cieli, al consorzio dei Santi. O amabilissimo, Iddio, la cui misericordia non conosce né misura né limite, accogliete benigno la mia preghiera, ed alle Anime dei miei genitori, fratelli, sorelle, parenti, be­nefattori, amici, che nella loro vita mortale hanno fedelmente confessato il vostro san­tissimo Nome e sono morti nella vostra grazia, concedete, ve ne prego, una completa remissione delle loro colpe e della pena loro dovuta. Gettate uno sguardo di misericor­dia sull'offerta che ora vi faccio per quelle Anime benedette, e, come in vita le avete chiamate alla vera fede cristiana cattolica, così ora chiamatele a parte della ricompensa copiosa she Gesù ha promesso ai fedeli suoi servi. Ve ne prego, o Signore, poi meriti infiniti di Gesù Cristo vostro Figliuolo, che con Voi vive e regna nell'unità dello Spi­rito Santo per tutti i secoli eterni.

SAN GREGORIO.

AL PREFAZIO.

Davvero onorifico a noi e salutare, giusto e doveroso che vi lodiamo, o gran Dio, in ogni luogo e tempo e a Voi innalziamo il cantico della riconoscenza e dell'amore per gli innumerevoli beneficii che di continuo impartite alle vostre creature per riguardo del nostro Salvatore Gesù Cristo.

Per mezzo di Lui apparve la salute nel ­mondo, per suo mezzo la vera vita agli uo­mini, per Lui la risurrezione dei morti. E per mezzo suo supplico io pure, con tutta fiducia d'essere esaudito, supplico che Voi vi degnate concedere alle Anime de' miei cari.... la remissione di tutti i loro peccati, purifi­carle da ogni macchia contratta nella vita mortale ed accoglierle nel vostro Regno ce­leste. Per mezzo di Lui, vostro Unigenito Figlio, lodano la divina vostra Maestà gli Angeli e gli Arcangeli; vi supplicano i Potentati; tremano le Dominazioni; i Prin­cipati e le celesti Virtù ed i beati Cheru­bini e Serafini uniscono nel giubilo le loro voci in lodarvi e benedirvi. Così unisco io an­cora le mie povere preghiere, supplicandovi a concedermi che coi Cori degli Angeli in­tuoni io pure la mia lode dicendo:

Santo, Santo, Santo siete Voi, o Signore, Dio degli eserciti. La terra tutta è ripiena della vostra gloria. Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore.

Osanna nell'alto dei Cieli.

AL CANONE.

O Signore e Dio nostro, che per amore al genere umano tanto vi umiliaste, e colla vostra morte ci avete redento dalla schia­vitù del demonio e del peccato, abbiate pietà di chi, pellegrinando fra i pericoli di questo esilio, vi supplica a concedergli la grazia e la pace vostra. Voi conoscete la nostra miseria e fragilità.... deh! non riget­tate la preghiera de' vostri servi, riscattati a prezzo del vostro preziosissimo Sangue, ma stendeteci la vostra mano potente ed usateci misericordia.

O Gesù, che mirate con compiacenza le preghiere dei penitenti, vi muova a com­passione la vista dei nostri peccati. Puri­ficateci dal fango delle iniquità e fate che con una vita virtuosa e pia sempre più a Voi ci accostiamo. (SANT'EFREM),

ALL'ELEVAZIONE DELL'OSTIA.

Vi adoro, Gesù mio, in quell'Ostia santa e credo che Voi siete realmente presente sul santo Altare in Corpo, Anima, Divi­nità, vivo e vero come regnate nel Cielo. Vi adoro nell'unità e ne1l' amore di tutto il Paradiso e vi supplico a rivolgere i vo­stri occhi misericordiosi sulle Anime sante del Purgatorio. Per me e per esse miseri­cordia, o Gesù; Gesù mio, misericordia.

ALL'ELEVAZIONE DEL CALICE.

Adoro, Gesù mio, in quel sacro Calice il vostro Sangue prezioso che avete sparso sulla Croce pei nostri peccati e spargete di continuo sui nostri Altari. Deh! versa­telo sulle Anime penanti del Purgatorio affinchè, fatte monde e pure, siano degne di volare ai gaudii sospirati del Paradiso.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.

DOPO L'ELEVAZIONE.

Eterno Padre, vi offro il Sangue prezio­sissimo di Gesù in espiazione de' miei pec­cati, pei bisogni di santa Madre Chiesa ed a suffragio delle Anime sante del Pur­gatorio.

Mirate, o Signore, il sacrificio che Egli fa di Se stesso alla vostra Maestà; ed in virtù de' suoi meriti infiniti vi supplico a concedere alle Anime de' miei cari defunti e a tutti quelli che sono morti nel bacio vo­stro, il riposo, la luce, la pace eterna.

Ed a me peccatore, ma pur vostro servo che desidera amarvi e fedelmente servirvi, elargite i tesori della vostra misericordia ed aiutatemi perchè vi sia sempre fedele fino alla morte.

AL PATER NOSTER.

Amabilissimo Iddio e tenerissimo Padre, ascoltate le voci di quelle Anime che vi in­vocano con questo dolcissimo Nome, e seb­bene immerse in un mare di pene, sono però certe e sicure di godere un giorno di immensa gioia tra le vostre braccia amo­rose. Si compia la vostra volontà che ar­dentemente desidera la loro liberazione; e per la gloria del vostro Nome e pei meriti di Gesù, condonate loro le tante negligenze nel vostro servizio e liberatele dalle loro pene; e come ora regnate su di esse nella vostra giustizia, affrettate il vostro regno di misericordia chiamandole presto al di­vino banchetto dell'eterna unione con Voi.

ALL'AGNUS DEI.

O Agnello di Dio, che nel vostro Sangue prezioso avete purificato la terra dalle mac­chie del peccato, abbiate pietà delle povere Anime purganti e purificatele da ogni neo di colpa perchè siano degne dell'eterno riposo.

Agnello di Dio, che avete salvate e re­dente le Anime nostre a prezzo di tanti patimenti e ineffabili strazii, salvate dai ri­gori della vostra giustizia le povere Anime del Purgatorio.

Agnello di Dio, che giù sulla Croce ed ora sull'Altare, vi immolate per la salvezza del genere umano, offrite all'Eterno Padre il vostro sacrificio ed i vostri meriti per le Anime sante del Purgatorio, perchè possano presto entrare nel gaudio della eterna gloria.

Mio dolcissimo Gesù, misericordia per me e per i miei cari vivi e defunti.

ALLA COMUNIONE DEL SACERDOTE.

Quanto desidero, o Gesù, di ricevervi nel­l'anima mia, di cibarmi delle vostre Carni immacolate, purificarmi nel vostro Sangue divino! Ma giacchè in questi istanti non mi è dato di ricevervi sacramentalmente, venite a santificarmi colla vostra grazia.

In Voi credo, o Gesù; mi pento di tutto cuore di avervi offeso; in Voi spero, Vi amo e Vi voglio amare con tutta l'anima mia.

Accettate, o Signore, questa Comunione spirituale, che con quella del Sacerdote e di tutte le anime pie che si accostano al santo Banchetto vi offro a vantaggio delle Anime sante del Purgatorio e specialmente dell'anima.... (si nomina). Il vostro prezio­sissimo Sangue, o Gesù, schiuda loro le porte del Paradiso.

ALLE ULTIME ORAZIONI.

Perchè siete clemente e pietoso, o eterno Signore, accogliete benigno il Sacrificio del Corpo e del Sangue del vostro divin Fi­gliuolo Gesù e degnatevi applicarne i frutti copiosi e preziosissimi ed infiniti alle Anime sante del Purgatorio. Sono esse vostre figlie, vostre spose e vostro amore.... fate che vo­lino presto in seno a Voi a lodarvi e be­nedirvi coi vostri Angeli e Santi per tutti i secoli eterni.

L' ULTIMO EVANGELO.

Vi ringrazio, o mio Dio, che mi abbiate concesso di assistere a questo santo Sacri­ficio. Prima però che mi allontani dai vo­stri Altari ho bisogno di rivolgervi ancora una supplica. Vi ho pregato per le Anime sante del Purgatorio e vi offro a loro suf­fragio tutte le sante Messe che verranno in oggi celebrate sulla terra. Ma deh! fate, o Signore, che il pensiero delle pene che soffrono quelle Anime bene­dette serva a me di sprone a vieppiù suf­fragarle, e a vivere in modo da evitare, o diminuirmi almeno, quelle terribili pene.

HANNO DECISO... ?

 HANNO DECISO CHE TRUMP DEBBA ESSERE SPAZZATO VIA A PRESCINDERE DAL VOTO?

8 Nov, 2020

“Io credo che senza il coronavirus Trump non avrebbe perso”, ha osservato Massimo D’Alema, riconoscendo così l’importanza decisiva del “virus cinese” nell’abbattimento di Trump, il gran nemico della Cina.

In effetti a gennaio scorso, prima del Covid, tutte le rilevazioni dicevano che Trump era di gran lunga vincente, visti i successi di politica economica e di politica estera (Trump è il primo presidente Usa da decenni che non ha fatto guerre, ma trattati di pace).

Si è spinto oltre l’affermazione di D’Alema un altro che nel Pci è nato e cresciuto, Giuliano Ferrara, quando – a urne aperte – è arrivato a dichiarare: “forse finiremo per ringraziarlo, questo virus maledetto, se almeno porterà via Trump dalla Casa Bianca”.

Una frase terribile che mostra a che livelli polemici si è arrivati, perfino qua. D’Alema ha ricordato che “c’è un video dei Democratici, diventato virale, in cui Trump è paragonato a Hitler. Non mi sembra certo un messaggio moderato”.

La veemente demonizzazione di Trump va avanti da quattro anni e la quantità di intolleranza e di odio che il fronte “progressista” ha messo in circolazione sta letteralmente avvelenando la democrazia americana.

Quando Nancy Pelosi arriva a dichiarare, prima del voto, che “Biden sarà presidente qualunque sia il conteggio finale dei voti”, non esibisce solo un formidabile rancore ideologico, non si mostra solo inadatta al suo ruolo di speaker della Camera, ma fa anche sospettare che nello schieramento Dem non ci sia grande sensibilità democratica (i repubblicani hanno giudicato molto inquietante questa dichiarazione).

D’altra parte – se Biden diventa presidente – lo deve anche ad altre ragioni, oltre al Covid. Anzitutto i grandi potentati economici volevano abbattere Trump (proprio come gli estremisti di sinistra delle manifestazioni di piazza).

L’insospettabile Federico Rampini, su “Repubblica”, parla di “sproporzione nei mezzi economici” e di “un fiume di denaro” che, nella campagna elettorale, “si è rovesciato su Biden” il quale ha speso in spot tv “quasi il doppio di un presidente in carica, uno squilibrio senza precedenti”.

Mentre per Trump è “il popolo trumpiano, la classe operaia del Midwest” che “ha continuato a sostenerlo”. L’analista conservatore Victor Davis Hanson nota che così i Democratici sono diventati “il partito degli ultra-ricchi, in guerra con la borghesia”, cioè contro il ceto medio e i lavoratori, quel popolo che hanno impoverito e che disprezzano e che per questo vota Trump.

C’è poi l’intero circo mediatico che da quattro anni ha demonizzato e delegittimato Trump e che ieri è arrivato a proclamare Biden presidente (come se spettasse ai media).

Ma com’è possibile che in una democrazia pressoché tutti i media siano schierati da una sola parte? Eppure è accaduto nel 2016 come in questa campagna presidenziale. E pure in tutti i quattro anni della presidenza Trump.

Un centro studi dell’Università di Harvard, ha valutato la copertura giornalistica dei primi 100 giorni di Trump rilevando che l’80 per cento era negativa.

Hanson cita “la bufala della collusione russa”. I media hanno amplificato per anni le accuse dei Dem e mai Twitter o Facebook si sono sognati di “censurare” queste accuse senza prove (a proposito com’è che stavolta nessuno più parla degli hacker russi?).

La campagna presidenziale 2020 ha mostrato al mondo intero con quale spavalderia i media arrivano a oscurare i repubblicani e specialmente il presidente degli Stati Uniti: la continua “censura” di Twitter e Facebook alle esternazioni di Trump (nel senso della nota di biasimo e delegittimazione) si somma all’incredibile caso della conferenza di Trump che tre dei principali network (Abc, Cbs e Nbc) hanno deciso di oscurare sostenendo che Trump “ha fatto affermazioni false” (come se spettasse a loro decidere sui reclami che Trump sta presentando in relazione al voto). Lo stesso Rampini parla di “censura”, ancor più surreale “nel Paese dove vige la più estrema libertà di espressione” per chiunque.

Del resto dopo che Nancy Pelosi ha fatto la strana affermazione che ho citato nessun giornalista ha ritenuto di farle domande e chiederle di chiarire, così come hanno evitato, durante la campagna presidenziale, di mettere Biden con le spalle al muro su certi scottanti argomenti.

Con un tale schieramento dei media si può parlare di corretta competizione elettorale? Secondo Hanson i social media, con il loro comportamento, “hanno fatto un regalo di enorme valore a Biden”.

Hanson aggiunge: “La Silicon Valley, come le società petrolifere, ferroviarie e dello zucchero del XIX secolo, non vede alcun motivo per nascondere la sua partigianeria e il suo potere”.

Ma – spiega l’analista – “una repubblica non è solo una nazione basata su leggi. Si affida anche ai suoi cani da guardia in buona fede, come i sondaggisti onesti, i media e le istituzioni bipartisan”. Ebbene, “ci sono molte ragioni per preoccuparsi che qualcosa in America sia andato terribilmente storto”.

Hanson cita anche molti dei principali sondaggi elettorali che per settimane hanno continuato a bombardare “prevedendo” un crollo elettorale di Trump, come avevano fatto nel 2016. Ma dopo aver sbagliato quattro anni fa, la loro previsione si è rivelata sbagliata anche stavolta. Come si spiega un tale disastro? Secondo Hanson molti operatori, che sono “progressisti”, perseguono uno scopo politico. Tutto questo può incidere sull’esito elettorale.

A ciò si aggiungono le grandi zone di opacità sul voto del 3 novembre. Spetterà alle sedi istituzionali valutare le contestazioni mosse da Trump e dai repubblicani, soprattutto sugli sconcertanti aspetti del voto postale, così come spetterà alla revisione degli scrutini definire vincitori e vinti di ogni stato. Di fatto sembra che già siano stati riconosciuti dei problemi, per esempio, per quanto riguarda il bug scoperto nel software per la tabulazione dei voti che aveva alterato i risultati: si tratta di capire in quanti stati si è usato tale software. Per il resto ci saranno le sedi competenti (dovrebbe essere interesse anzitutto di Biden dissolvere ogni ombra e dubbio).

In ogni caso, il fatto che ci vogliano così tanti giorni per conoscere l’esito del voto dimostra obiettivamente che questa elezione è stata molto, molto strana.

Nella sua ultima conferenza stampa Trump, con una espressione molto seria, si è pacatamente rivolto a Biden sottolineando che alla base della democrazia ci sono la trasparenza e la correttezza delle elezioni.

D’altra parte la grave crisi della democrazia, in America, si manifesta anche nel clima di intolleranza ideologica (nelle piazze, nelle università, sui media) che si è visto in questi mesi.

Riccardo Cascioli ha scritto: “Anche negli Stati Uniti si è ormai affermato un totalitarismo culturale e politico che non ammette repliche e voci fuori dal coro”.

Ma forse la partita non è ancora finita.

 

Antonio Socci

Da “Libero”, 8 novembre 2020

(Nella foto: la notizia dal portale Libero 24×7 del 31 ottobre 2020)

sabato 7 novembre 2020

"Il mio Regno non è di questo mondo"



 "Egli, il Re dei Re, verrà sulle nubi e 

ogni occhio lo vedrà"

Regno visibile per mezzo della Chiesa, ma anche regno invisibile, questo regno di Dio in noi. Esso ha preso somiglianza col suo Fondatore, il quale, come Uomo, è stato ed è un Re visibile e, come Dio, un Re invisibile perché purissimo Spirito, al quale si dà fede per pura fede, perché occhio umano, né altro umano senso, mai vide Dio avanti fosse incarnato, né vede sensibilmente la Prima e la Terza Persona, ma le vede nelle opere da Esse compiute, o compientisi. Regno dunque che, come l'uomo, è stato fatto a somiglianza e immagine del suo Fondatore: vero e perfetto Uomo, e come tale visibile prototipo degli uomini quali li aveva creati il Padre contemplandoli nel suo Verbo eterno e nel suo Verbo incarnato, e vero e perfettissimo Dio, e come tale purissimo Spirito, invisibile nella sua spirituale Natura divina, ma vivente, senza possibilità di principio e di fine, essendo il "Vivente". 

Così è il Regno di Dio, rappresentato sulla Terra dalla Chiesa, Società visibile e vivente senza possibilità di fine da quando fu, dal Vivente, costituita. Così è il Regno di Dio in noi, invisibile perché cosa spirituale, vivente nella parte spirituale, e vivente da quando è creata, salvo che l'uomo non distrugga il Regno di Dio in lui col peccato e col persistere in esso, uccidendo anche la Vita dello spirito.


   Regno che si serve e si conquista. Si serve sulla Terra e si conquista oltre la Terra, durante tutte le vicende della vita quotidiana. Ogni anno, ogni mese, giorno, ora e minuto, dall'uso della ragione alla morte, è servizio del suddito a Dio col fare la sua Volontà, ubbidire alla sua Legge, vivere da "figlio", e non da nemico o da bruto che elegge a sua vita il piccolo e transitorio godere animale al vivere in modo di meritare il gaudio celeste. Ogni anno, mese, giorno, ora e minuto è mezzo di conquista del Regno celeste.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" asserì più volte la Verità incarnata ai suoi eletti, ai suoi amici, ai suoi fedeli, e anche a quelli che lo respingevano e l'odiavano per paura di perdere il loro meschino potere.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" testimoniò il Cristo quando, accortosi che lo volevano fare re, fuggì da solo sul monte.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" rispose il Cristo a Pilato che lo interrogava.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" disse ancora una volta, l'estrema, ai suoi Apostoli, avanti di ascendere; e sul tempo della ricostruzione di esso, ancora sperato umanamente dai suoi eletti, rispose: "Solo il Padre ne sa il tempo e il momento. Se lo è riservato in suo potere".


   Dunque il Cristo ha sempre testimoniato del Regno, di questo duplice Regno che è poi ancora un sol Regno: quello di Cristo-Dio in noi, e quello di noi in Dio e con Dio, e che diverrà Regno perfetto, immutabile, non più soggetto ad insidie o corruzioni dal momento che "Egli, il Re dei Re, verrà sulle nubi e ogni occhio lo vedrà", per prendere possesso del suo Regno per avere la vittoria su tutti i nemici, per giudicare e dare ad ognuno ciò che ognuno s'è meritato, e trasportare gli eletti nel mondo nuovo, nel nuovo cielo e nella nuova terra, nella nuova Gerusalemme dove non è corruzione, pianto e morte.


   E per testimoniare con mezzi più forti delle parole che Egli è il Re visibile del Regno di Dio, ossia di un regno dove carità, giustizia e potere sono esercitati in forme soprannaturali, Egli operò cose quali nessun re può operarne di tanto potenti, rendendo libertà alle membra e alle coscienze legate da morbi, possessioni o peccati gravi, dominando le forze stesse della natura e gli elementi, e anche gli uomini, quando era conveniente di farlo, e anche vincendo la morte (la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Naim, Lazzaro), usando sempre una carità e una giustizia perfette e imparziali, ed ammaestrando con una sapienza che aveva insegnamento per ogni caso materiale, morale o spirituale, tanto che gli stessi suoi nemici dovevano confessare: "Nessuno ha mai parlato come Egli parla".

http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/3/manoscritto/84/su-lapocalisse-di-s-giovanni-apostolo-settembre-ottobre-1950-i-quaderno-parte-i

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Dio vi benedica.

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