mercoledì 7 agosto 2019

7 agosto FESTA DI DIO PADRE

Nel messaggio dettato a Madre Eugenia il Padre chiede l'istituzione di una festa in Suo onore:
"Desidero che un giorno, o almeno una domenica, sia consacrato ad onorarmi in modo tutto particolare sotto il nome di Padre dell'umanità intera. Vorrei per questa festa una Messa ed un ufficio propri. Non è difficile trovare i testi nella Sacra Scittura. Se preferite rendermi questo culto speciale una domenica, io scelgo la prima domenica di agosto; se prendete un giorno della settimana, preferisco che sia sempre il 7 di questo mese".
Anni fa iniziammo una sottoscrizione proprio per chiedere alla Chiesa l'istituzione di una festa liturgica in onore di Dio Padre e raccogliemmo un rilevante numero di firme (oltre centomila) che inviammo all'organo ecclesiale competente.
Preghiamo ed attendiamo.

Riiteniamo opportuno evidenziare quanto hanno scritto a riguardo S.E. Mons. Caillot, il Vescovo di Grenoble che istituì l'inchiesta canonica in merito a Madre Eugenia ed al Messaggio del Padre da lei ricevuto; il suo Vicario Mons. Guery membro della Commissione teologica che esaminò la Madre Eugenia; P. Raniero Cantalamessa cappuccino, Predicatore della Casa Pontificia; P. Jean Galot sj, prefessore della Pontificia Università Gregoriana:
Far conoscere ed onorare il Padre di Mons. A.Caillot:
«L’oggetto della missione che sarebbe stato affidato a Madre Eugenia è preciso e, dal punto di vista dottrinale, mi pare legittimo ed opportuno. Oggetto preciso: far conoscere ed onorare il Padre, soprattutto con l’istituzione di una festa speciale, chiesta alla Chiesa. L’inchiesta ha stabilito che una festa liturgica in onore del Padre ben si collocherebbe nella linea di tutto il culto cattolico, conforme al movimento tradizionale della preghiera cattolica, che è un’ascensione verso il Padre, mediante il Figlio, nello Spirito, come lo provano le orazioni della Messa e l’oblazione liturgica al Padre nel Santo Sacrificio. (...) Una festa speciale avrebbe dunque come primo effetto di ristabilire l’ordine nella pietà di molti cristiani e di ricondurli alla consegna del divin Salvatore: “Tutto ciò che chiederete al Padre, nel mio nome...”, e ancora: “Voi dunque, pregherete così: Padre nostro...”» (Mons. Alexandre Caillot, relazione conclusiva all'inchiesta circa Madre Eugenia Ravasio) leggi tutto >>
La devozione al Padre, la sua opportunità e il valore dottrinale di Mons. Guery:
«La devozione al Padre fu quella di Gesù. Come non sarebbe la nostra?
E’ quella che ci ha insegnato il Salvatore divino, nell’unica preghiera che ha composta per noi.
Noi sappiamo dal Vangelo che Egli, ai suoi Apostoli, parlava sempre del Padre suo. Ma per quanti cristiani il Padre è, oggi, una persona viva?
Essi provano, quasi sempre, verso di lui un sentimento solo: quello del timore. Non osano avvicinarsi a lui.
Tra gli attributi di Dio si riconosce volentieri quello della paternità. Ma. per molti, essa non è che una specie di metafora o un’astrazione. Ora, il culto, non si rivolge a un attributo astratto: sale verso una persona.
Infatti tutta la liturgia della Messa ci invita a elevare le nostre anime al Padre, a offrirci a lui, con il Figlio suo diletto, a pregare “per nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna con lui, nell’unità dello Spirito Santo”.
“Ogni preghiera cattolica, dice un eminente liturgista, è offerta al Padre per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo”. Siamo dunque ben sicuri che questa devozione non ci trascina a innovazioni sospette; appare nuova al nostro tempo solo perché esso l’ha dimenticata.
Tutti coloro - predicatori o direttori spirituali - che l’hanno diffusa, hanno rilevato con gioia gli effetti profondi di purificazione e di santificazione che produce nelle anime. Sembra veramente che una grazia speciale vi sia annessa. Perché?
Anzitutto, forse, perchè diffondere questa divozione è continuare la missione stessa del Salvatore. Prima di Gesù, Dio era conosciuto, ma non come Padre». 
leggi tutto>>
Una festa per il Padre di P. Raniero Cantalamessa:
«E’ una tristezza che non esista, in tutto l’anno liturgico, una festa del Padre, che non esista, in tutto il Messale, neppure una messa votiva in suo onore.  E’ cosa, a penarci bene, molto strana;  esistono innumerevoli feste di Gesù Figlio; esiste una festa dello Spirito Santo; esistono tante feste della Madre... Non esiste una sola festa del Padre, “fonte e origine di tutta la divinità”.  Verrebbe quasi da dire che è il Padre, ora, “il divino sconosciuto”, non più lo Spirito Santo.  Esiste, è vero, una festa della SS.Trinità, che, però, è la festa di un mistero, o di un dogma, non di una persona e, comunque, non di una sola persona divina.  Del resto, il fatto che esista una festa della santa Famiglia non toglie che la Chiesa abbia sentito il bisogno di celebrare, anche singolarmente, le tre persone della santa Famiglia.  Non potrebbe essere questo il tempo di colmare tale lacuna?» leggi tutto >>
Il nuovo culto del Padre di P.Jean Galot:
Il numero delle feste particolari di santi e sante non ha cessato di crescere, ma fino adesso non c'è nessun giorno di festa specialmente dedicato al Padre. Abbiamo osservato che il nuovo culto inaugurato da Gesù consiste in una adorazione del Padre: eppure non c'è nessuna giornata nella quale questa adorazione si rivolga più specialmente alla persona del Padre. La constatazione è ancora più sorprendente quando si manifesta nell'umanità di oggi una convinzione crescente del valore della paternità.
Nel passato ci furono dei tentativi d'instaurare una festa del Padre. Nel secolo XVII, ad esempio, il re di Spagna Carlo II rivolse nel 1684 a Roma una petizione per ottenere, almeno per la Spagna o per tutta la Chiesa, !'istituzione di una festa speciale del Padre. A questa petizione si associarono nel 1694 una trentina di vescovi.
Un certo numero di Congregazioni del Padre erano state fondate e desideravano celebrare la festa; la celebrazione era già stata introdotta a Tarazona, in Spagna, e a Tours, in Francia...
 leggi tutto >>

per approfondimenti:
Jean Galot "Festeggiare il Padre. Conoscere e celebrare la paternità di Dio", ed. Dehoniane, Roma, 1999, prima ed. francese "Fêter le Père", ed Mame, Paris 1993.

martedì 6 agosto 2019

VICINI AL MISTERO DELLA TRASFIGURAZIONE

Risultati immagini per trasfigurazione raffaello

Et TRANSFIGURATUS EST ANTE EOS

Trasfigurazione: il Vangelo narra questo mistero della vita di Cristo. Egli, dopo aver preannunciato ai discepoli la sua passione, “prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Mt 17,1-2). 

Secondo i sensi, la luce del sole è la più intensa che si conosca in natura, ma, secondo lo spirito, i discepoli videro, per un tempo breve, uno splendore ancora più intenso, quello della gloria divina di Gesù, che illumina tutta la storia della salvezza. San Massimo il Confessore afferma che “le vesti divenute bianche portavano il simbolo delle parole della Sacra Scrittura, che diventavano chiare e trasparenti e luminose” (Ambiguum 10: PG 91, 1128 B).

Dice il Vangelo che, accanto a Gesù trasfigurato, “apparvero Mosè ed Elia che conversavano con lui” (Mt 17,3); Mosè ed Elia, figura della Legge e dei Profeti. Fu allora che Pietro, estasiato, esclamò: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia” (Mt 17,4). Ma sant’Agostino commenta dicendo che noi abbiamo una sola dimora: Cristo; Egli “è la Parola di Dio, Parola di Dio nella Legge, Parola di Dio nei Profeti” (Sermo De Verbis Ev. 78,3: PL 38, 491). Infatti, il Padre stesso proclama: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (Mt 17,5). 

La Trasfigurazione non è un cambiamento di Gesù, ma è la rivelazione della sua divinità, “l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce” (Gesù di Nazaret, Milano 2007, 357). Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce, come viene cantato in un antico inno: “Sul monte ti sei trasfigurato e i tuoi discepoli, per quanto ne erano capaci, hanno contemplato la tua gloria, affinché, vedendoti crocifisso, comprendessero che la tua passione era volontaria e annunciassero al mondo che tu sei veramente lo splendore del Padre” (Κοντάκιον είς τήν Μεταμόρφωσιν, in: Μηναια, t. 6, Roma 1901, 341).

Cari amici, partecipiamo anche noi di questa visione e di questo dono soprannaturale, dando spazio alla preghiera e all’ascolto della Parola di Dio. Inoltre, specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, “a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita quotidiana” (Cost. ap. Pænitemini, 17 febbraio 1966, III, c: AAS 58 [1966], 182). Invochiamo la Vergine Maria, affinché ci aiuti ad ascoltare e seguire sempre il Signore Gesù, fino alla passione e alla croce, per partecipare anche alla sua gloria. http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/angelus/2011/documents/hf_ben-xvi_ang_20110320.html

AMDG et DVM

lunedì 5 agosto 2019

Maria SS.ma e la Liturgia

AVE MARIA! AVE MARIA! AVE MARIA!

Salutazioni a Maria Santissima
1)  Vi saluto, o Maria, figlia diletta dell’Eterno Padre.
2)  Vi saluto, o Maria, Vergine Madre del Figlio di Dio.
3)  Vi saluto, o Maria, Sposa immacolata dello Spirito Santo.
4)  Vi saluto, o Maria, tempio vivo della Santissima Trinità.
5)  Vi saluto, o Maria, concepita senza alcuna macchia di peccato: tutta pura e tutta santa.
6)  Vi saluto, o Maria, Vergine purissima prima del parto, nel parto, dopo il parto.
7)  Vi saluto, o Maria, Madre addolorata, Regina dei Martiri, Cuor dei cuori che penano.
8)  Vi saluto, o Maria, Stella del nostro cammino, Fonte della Speranza, Sorgente purissima di gioia, sublime Mistero di Dio, Porta del Paradiso.
9)  Vi saluto, o Maria, consolatrice degli afflitti, Madre del bello e casto amore delle anime vergini, Porto sereno di pace.
10) Vi saluto, o Maria, Mediatrice potentissima e pia di tutte le grazie. Aurora sospirata del giorno eterno, Preludio soavissimo sulla Terra della meravigliosa armonia dei Cieli.
11) Vi saluto, o Maria, Regina degli angeli e dei santi, Regina nostra Sovrana Patrona dell’Ordine Serafico.
12) Vi saluto, o Maria, Rifugio dei peccatori, Madre mia dolcissima. Vi amo assai assai, o Mamma bella, eterna nella tua Bellezza, o Mamma mia Divina. Conservatemi puro. Portatemi a Gesù. Salve, o Maria!   

Ad ogni salutazione genufletterai, aggiungendo un’Ave Maria.
 




Santissima Vergine Immacolata

Santissima Vergine immacolata e Madre mia Maria, a te che sei la madre del mio Signore, la regina del mondo, l’avvocata, la speranza, il rifugio dei peccatori, ricorro oggi, io che sono il più miserabile di tutti.
Ti venero, o gran Regina, e ti ringrazio di quante grazie mi hai fatto finora, specialmente di avermi liberato dall’inferno, tante volte da me meritato.

Io ti amo, Signora amabilissima, e per l’amore che ti porto, prometto di volerti sempre servire e di fare quanto posso acciocché tu sii amata anche dagli altri.

Io ripongo in te tutte le mie speranze, tutta la mia salute. Accettami per tuo servo e accoglimi sotto il tuo manto, o Madre di misericordia.

E giacché sei così potente con Dio, tu liberami da tutte le tentazioni; oppure ottienimi forza di vincerle sino alla morte.

A te domando il vero amore a Gesù Cristo. Da te spero di fare una buona morte. Madre mia, per l’amore che porti a Dio, ti prego di aiutarmi sempre, ma più nell’ultimo punto della mia vita.

Non mi lasciare fintanto che non mi vedrai già salvo in cielo a benedirti e a cantare le tue misericordie per tutta l’eternità!
Amen.