martedì 9 ottobre 2018

Come resistere a quel fiume di denaro ???

Il Regno di Dio  è vicinissimo
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8 ottobre 2008

JNSR:  Che tumulto! Che clamore!... Non abbiate più paura, di nulla!» È la caduta dei “giganti dai piedi di argilla”... Essi cadono, gli uni dopo gli altri... È una cascata che li travolge e li trascina in questo torrente. Essi cercano di rialzarsi nonostante la forza della corrente, ma come resistere agli assalti ripetuti di quel fiume di denaro, che non smette di scorrere dappertutto, distruggendo i piedi di argilla, tutte quelle basi che si sgretolano una dopo l'altra !

«Non siate sconvolti», dice il Signore, «Vi avevo avvertiti ! Io SONO qui!»

L'orgoglio degli uomini, che ha nutrito il Nemico dell'Umanità, ha visto cadere la sua barriera di oro e di denaro che separava i ricchi dai poveri.

Sprofonda, ed esce dal suo giaciglio, questa “grande prostituta” che si vendeva al miglior offerente, facendo di ogni Paese che si innalzava al di sopra degli altri, il suo letto, la sua alcova prescelta. La prostituta piange.

O Ricchezza, ricchezza! Tu crolli tra le braccia dei tuoi spasimanti, che perdono la loro corona perdendo te! Nessuno di quei giganti riesce più a tenersi in piedi. Questa folle corrente trascina tutto verso 1'Oceano senza fondo. Addio vittorie, poteri, palazzi ! Per quale possesso ci si può battere, ora? Dove andrete a nascondere ciò che vi resta ancora ?

Quando Dio vi dirà: «Ed ecco che Io vengo.», voi non sarete più qui, perché Lo avrete scelto per andare con Lui, per prendere possesso sia della Sua Nuova Terra, che dei Suoi Cieli Nuovi. Ma nell'una e nell'altro sarete con Dio, che è Solo e Unico Maestro, Amore di tutti gli Uomini per l'Eternità conquistata con tutti i Suoi figli, al solo Prezzo del vostro Amore per Lui!

Il Regno di Dio è vicinissimo.
Amen.
Jesus Nostro Signore Ritorna

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I Proverbi di Salomone, figlio di David
Re d’Israele
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giovedì 9 ottobre 2008

JNSR: Leggo nella Santa Bibbia (Proverbi 1, 20-23):

«La Sapienza grida per le strade
nelle piazze fa udire la voce;

Dall’alto delle mura essa chiama,
pronunzia i suoi detti alle porte della città.

Fino a quando, o inesperti, amerete l’inesperienza
e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe
e gli sciocchi avranno in odio la scienza?

Volgetevi alle sue esortazioni:
ecco, io effonderò il mio spirito su di voi
e vi manifesterò le mie parole.»

In Matteo 27, 45-46-50:

«Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.
Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: ElìElìlemà sabactàni? “
Che significa: ”Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
E Gesù, emesso un alto grido, spirò.»

Lo stesso giorno, di sera

JNSR:   Come d’abitudine, prima di andare a letto, io preparo bicchiere e bottiglia d’acqua, medicine e la grande sveglia che appoggio sul tavolo della sala da pranzo; poi vado alla toilette. Ritorno per prendere tutte le mie cose lasciate sul tavolo per andare poi in camera da letto.

Sul tavolo della sala da pranzo, c’è tutto ma non la sveglia che non c’è più. Cerco in tutte le stanze, guardo dappertutto,  ma non trovo nulla.

L’indomani mattina, venerdì 10 ottobre

Al mattino, ricomincio a cercare la mia sveglia ma senza successo. Quando mi decido a fare colazione nella sala da pranzo, guardo il grande quadro del Sacro Cuore di Gesù appeso al muro, sopra il mobile.

E Gli dico: «Signore, dov’è andata a finire la mia sveglia?» Poi abbasso la testa per riprendere la mia tazza di caffé, sollevo lo sguardo verso Gesù e , all’improvviso, la sveglia appare sul mobile della sala da pranzo, sotto il grande quadro del mio Gesù. Stupore!

«Signore, GRAZIE, ma che strano !» Sono le ore 9 e 30. La piccola lancetta è sul 9, la grande sul 6 e avevo appena scritto ieri: « A partire dalla sesta ora, l’oscurità coprì tutta la Terra, fino all’ora nona
L’ora sesta corrisponde al nostro mezzogiorno e l’ora nona alle ore 3 del pomeriggio. Ho notato queste due cifre, 6 e 9, che la mia sveglia segnava al momento del suo “ritrovamento” e nel Vangelo secondo San Matteo. E GESÙ ci dice:

Fino a quando resterete nella notte delle vostre tombe? Voi non capite che per volere dimenticare la Mia Voce che risuona nei vostri cuori, non avanzate verso il Mio Giorno che arriva presto per salvarvi. Poveri figli ingrati! Voi non sapete ancora quanto Io vi amo, quanto Mi preoccupo per voi perché voglio salvarvi tutti !

Il Regno di Dio sulla Terra,
com’è nel Cielo da sempre,
è vicinissimo !
Parola del Signore.

AMDG et DVM

San Giovanni Leonardi

9 OTTOBRE
SAN GIOVANNI LEONARDI, CONFESSORE
San Giovanni Leonardi.jpg
Il Martirologio Romano presenta san Giovanni Leonardi così:
Padre della Congregazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio, illustre per le opere e per miracoli. Fondatore di Missioni perla Propagazione della Fede. 

Sono abbastanza evidenti i servizi resi
alla Chiesa. Il Sommo Pontefice Pio XII il 3 aprile 1940 estese la sua festa alla Chiesa universale con rito doppio minore. Ecco in breve le notizie che leggiamo nel Breviario:

Vita. - Giovanni Leonardi nacque presso Lucca e già quando era bambino
rivelò uno spirito grave e pieno di maturità. Chiamato da Dio ad entrare
nella milizia ecclesiastica a 26 anni, imparò i rudimenti del latino insieme ai
bambini, ma fece così rapidi progressi nelle lettere, nella filosofia e nella Teologia che dopo appena quattro anni per obbedienza fu consacrato sacerdote.
operò a Lucca con il lavoro apostolico un grande cambiamento nelle anime.
Ciò gli valse crudeli attacchi da parte degli empi, ma Giovanni, soffrendo
tutto, con pazienza e serenità d'animo, chiese a Gregorio XIII l'approvazione
della Congregazione.
Afflitto al pensiero che in regioni lontane popoli numerosi erano privi
della luce del Vangelo, preso consiglio dal virtuosissimo vescovo Vivès,
istituì una società di sacerdoti, che ha lo scopo di educare giovani atti ad essere
inviati in quelle regioni per propagarvi la fede. Dopo aver vissuto occupandosi
fedelmente del ministero, steso sulla cenere e vestito di cilicio, si
addormentò nel Signore a Roma il 9 ottobre 1609, in età di anni 66 e fu iscritto nel numero dei santi da Pio XI.

Santità di san Giovanni Leonardi.

«Tutti possiamo, diceva Pio XI, sforzarci di imitare la purità perfetta di Giovanni Leonardi, il suo amore per la preghiera e la penitenza, l'ardente desiderio di apostolato. Con queste virtù egli
è arrivato al sommo della perfezione cristiana non solo, ma ha condotto
sul retto sentiero quelli che si erano sviati, ha condotto al porto della certezza quelli che erano tormentati dal dubbio e con la sua pietà e il suo ardore divino ha indotto molti, soprattutto fra i chierici, a lasciare tutto e a desiderare soltanto di diventare gli araldi del
Vangelo, per guarire con la luce e la grazia di Cristo, tutte le nazioni
che giacciono nelle tenebre della morte » (Omelia per la Canonizzazione. A. A. S. 10 maggio 1938).

Entriamo nei desideri del Papa e uniamoci alla preghiera della Chiesa recitando la Colletta della Messa, per implorare il divino aiuto:
« O Dio, che ti sei degnato suscitare in modo mirabile il beato Giovanni, tuo confessore, per propagare la Fede fra le nazioni e che per mezzo di lui hai fondato nella tua Chiesa una nuova famiglia per istruire i fedeli, concedi a noi, tuoi servitori, di profittare dei suoi
insegnamenti in modo da ricevere l'eterna ricompensa ».

AMDG et DVM

lunedì 8 ottobre 2018

Grande e meravigliosa isola che sarà il mondo

Dove va questo Mondo!
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6 ottobre 2007

JNSR:   Mio Dolce GESÙ, Padrone del Mondo, Padrone dell'Universo, Padrone della Vita, qual è l’informazione che noi possiamo dare oggi ai figli di Dio? Te ne ringrazio con tutto il mio cuore.

Il Padre:   Che quello che sto per dirti, non sconvolga affatto la tua Fede e il tuo Credo. Io sono il Dio Unico e Vero che ti parla.

La scienza dell’uomo non può assolutamente nuocere alla Verità di Dio, poiché ogni intelligenza umana è custodita preziosamente nella Intelligenza Divina. Un giorno, gli uomini arriveranno fino alla Sorgente, se vogliono andare più lontano.

«E non ci sarà più mare.» Perché? Perché le terre si riavvicineranno a poco a poco per non formare che un unico e solo continente circondato da oceani. Allora le divisioni non avranno più motivo di esistere, in quella grande e meravigliosa isola che sarà il mondo. Questo, non è per il tempo presente, né per i secoli futuri. Ma tutto è nel programma iniziale di DIO.

È nel movimento perpetuo della Creazione, che segue il suo cammino a poco a poco. DIO non finisce di creare, ma Io vi informo e vi comunicherò in tempo il cambiamento che prevedo per ogni epoca.

Perché tutto si svolge in conseguenza della vita sulla Terra. Se il cambiamento della struttura geografica deve sconvolgere le Mie creature, Io Mi sento in dovere di avvertirle e di proteggerle.

L'Universo intero continua ad attraversare questa importante evoluzione, come è stato pensato da DIO, fin dall'origine della Sua Creazione, affinché tutto funzioni nello stesso tempo per l’Eternità, nell’Amore, conduttore e generatore. Per ogni cosa e per ogni creatura.

Tutto quello che ti concedo di vedere e di comprendere, deve essere messo a profitto per ogni Mio figlio. Non avere alcun timore, Mia tenera figlia. Tu non dimenticherai nulla di quello che Io devo darti per avvertire i tuoi fratelli, perché quello che non sarà detto qui, sarà detto in un altro scritto. Il vostro Dio Protettore è il Dio dei Pagani, come il Dio dei Cristiani e il Dio di ogni Religione che si è sparsa nel mondo, che diventerà sempre più selvaggio, perché l’AMORE è stato tolto quasi dappertutto, come si strappa selvaggiamente il bimbo dal seno di sua madre.

Io non vi punisco, ma voi saprete, con quello che vi dirò, che dovrete cambiare perché tutto cambierà. Ascoltate! Ascolti, ognuno di voi, il vostro Creatore, Dio l'Eterno, Padre di ognuno, dal più ricco al più povero; ascoltate ciò che devo dirvi:

« Senza il Figlio Mio Diletto, GESÙ Cristo, voi non potete e non potrete più andare avanti, in questo mondo che DIO trasformerà a poco a poco.

Lui Solo, GESÙ Cristo, è la Via, la Verità e la Vita, perché Egli è DIO che ha ricevuto tutto da DIO. »

Se la Luna ha due facce, si chiama sempre Luna (comprenda chi potrà) perché, fin da quando il Mondo esiste, alcuni rimangono ancora in una perfetta oscurità per quanto riguarda il loro corpo e la loro anima. E oggi, Io vengo ad istruirvi più profondamente, affinché più nessuno ignori che il Padrone del Mondo, il Dio dell’Intelligenza, della Pace e dell’AMORE, è lo stesso ed Unico DIO. E chiunque rinnega il Figlio, rinnegherà il Padre. E chi non acconsente più a chiamare Suo Figlio e ad adorarLo, rinnega ugualmente il Padre, Lui, che rimette tutto al Figlio.

E poiché ognuno di voi è ancora a immagine di San Tommaso, DIO Si è fatto Uomo per diventare il modello di ogni creatura umana, affinché, contemplandolo sulla Sua Santa CROCE, nella Sua Santa Morte e nella Sua Santa Resurrezione, l’uomo abbandoni la schiavitù della tomba, che lui stesso si è costruito, per entrare nella Luce del Risuscitato e seguirLo. «Tocca le Mie Sante Piaghe! e come Tommaso, non essere più incredulo.»

Che lo Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio, Lui che è Signore nella Trinità d’Amore (Padre, Figlio e Santo Spirito), venga ad illuminare, in questa Alleanza Nuova, il cuore di tutti gli uomini, affinché ognuno esca dal suo deserto, per abitare questa Terra Nuova che DIO vi dona con i Cieli Nuovi. Regno di Dignità, di Condivisione e d’Amore, nella Speranza di ritrovare quel Dio Unico e Vero, che non ha mai smesso di amarvi.

Signore, riuniscici

nella Pace del Tuo Amore.
GESÙ Cristo,Vero DIO, Vero Uomo,
Dio l’Eterno.
Amen.



AMDG et DVM

Festa di Santa Brigida

8 OTTOBRE
SANTA BRIGIDA, VEDOVA

Brigida e Caterina da Siena.

Santa Brigida, meno conosciuta di santa Caterina da Siena, 
che visse poco dopo di lei, le somiglia sotto molti aspetti. A differenza
della vergine senese, Brigida accettò le nozze per obbedire
alla volontà del padre, ispirata per questo dallo Spirito Santo. La sua
vita, come la vita di Caterina, brillò poi nella Chiesa per le rivelazioni
avute dal cielo e comunicate al mondo e per i passi fatti presso il
Papato, per riportarlo a Roma, dalla quale era assente da lungo tempo.

Le rivelazioni.

« Signore, chi vi ha trattato così? ». <( Quelli che trascurano e dimenticano
il mio amore », aveva risposto il Signore e, poco tempo
dopo, aveva aggiunto: « Io sono il Creatore di tutte le cose... Tu sarai
la mia Sposa, vedrai le cose spirituali e penetrerai i segreti celesti
e il mio spirito sarà con te fino alla morte. Sappi che non parlo a te
per te sola, ma per tutti i cristiani... ». 

Sbigottita dalle rivelazioni, 
Brigida si rifugiava nelle mortificazioni e trovava coraggio esponendo
con confidenza al confessore le grazie che riceveva e immolando la
sua volontà. Dio però la rassicurava: « Ti ho solo comandato di onorare
Dio, di credere che nulla esiste senza di Lui e di amare rettamente
il mondo, che è fatto per l'uomo. Lo spirito delle tenebre ti
insegnerà il contrario, ma tu forma bene la tua coscienza. Col mio
consenso il demonio può mettere alla prova i miei servitori, ma non
potrà mai dominare le anime, che credono in me e mi riserbano il
loro amore. Lo spirito increato non fa posto ad altro amore che a quello
di Dio, nel quale tutti gli amori si riassumono. Lo spirito creato
desta nell'anima i cattivi desideri dai quali è mossa e la getta nell'amarezza,
predica il nulla delle gioie future, la vanità dei beni eterni
e l'annega nell'impurità di cui si pasce. Lo Spirito Santo invece rivela
la vanità del mondo in modo che l'anima vorrebbe fuggire le
sozzure della terra, per slanciarsi verso di me ».

Così Dio rassicurava la sua serva umile e fedele e noi, dagli effetti
prodotti nell'anima nostra, possiamo così conoscere a quale
spirito obbedisce, se allo Spirito Santo o allo spirito del male.
Brigida non era pienamente contenta della presenza e delle rivelazioni
del suo Dio e avrebbe desiderato di vivere in un chiostro,
lontano dagli sguardi, dall'ammirazione e dalle vanità del mondo.
Ma Dio, come aveva fatto una volta con i profeti, la strappò alla solitudine
e le afidò faticose missioni.

Alla corte di Stoccolma.

Dovette ricomparire a corte, che aveva abbandonato dopo la
morte dello sposo, e denunciò alla presenza del re, della regina e dei
cortigiani il lusso della corte fastosa e i piaceri ai quali le anime si
abbandonavano ammonendo che Dio avrebbe punito senza pietà,
se non si tornava ad una vita più semplice e se si continuava ad opprimere,
con ingiuste imposizioni, i poveri, che vivevano in miseria.
Fu ricevuta dal sovrano con deferenza e la sua parola, appoggiata
da miracoli, convertì molti peccatori e il re stesso si impegnò
nella riforma della sua vita e del suo regno.

La missione presso il Papa.

La volontà divina le impose una missione anche più delicata:
« Scrivi da parte mia al Papa Clemente (VI) ciò che ti dico ». Brigida
conosceva quanto male avesse fatto alla cristianità l'esilio del Papato
ad Avignone e non ignorava le lotte in cui i Papi si erano immischiati
e il lusso della loro corte. Dovette scrivere al Papa delle rovine che
Dio gli minacciava, se non si fosse impegnato a mettere pace tra il
re di Francia e il re di Inghilterra e se non avesse personalmente rinunciato
alle ambizioni e cupidigie delle quali si compiaceva. Il
Papa ricevette la lettera con rispetto e cercò di tenerne conto, ma,
pur convocando a Roma i pellegrini del mondo intero per lucrarvi
l'indulgenza del Giubileo del 1350, non si mosse da Avignone. Brigida
dovette attendere fino al 16 ottobre del 1367 per vedere Papa
Urbano V rientrare in Roma.
Andò allora sollecitamente a gettarsi ai piedi del Pontefice, per
esporgli i desideri di Dio per la riforma della Chiesa e la santità
della Curia Romana. Ebbe la gioia di vedere che Urbano V non trascurava
i consigli e correggeva gli abusi, che disonoravano la Chiesa,
mentre risorgevano dalle rovine i santuari e il potere supremo del
Papa veniva riconosciuto dal popolo di Roma, dai baroni e dall'imperatore.
Purtroppo non erano passati tre anni e Papa Urbano, scoraggiato,
abbandonava ancora una volta il sepolcro degli Apostoli. La santa
lo aveva predetto; egli rivide Avignone per morirvi. Gli succedette
Ruggero di Belforte, nipote di Clemente VI, col nome di Gregorio XI:
il Papa che avrebbe posto fine per sempre all'esilio, rientrando in
Roma.

La morte.

Ma Brigida è al termine dei suoi giorni e altri raccoglieranno
nella gioia quello che lei ha seminato nel dolore: sarà Caterina da
Siena a condurre il Vicario di Cristo nella città santa dopo che lei
sarà morta. Brigida infatti nel 1371 parte per i Luoghi santi, testimoni
della Vita e della Morte del Cristo, e, nel ritorno da questo
ultimo pellegrinaggio, lontana dalla sua terra natale, in Roma,
di cui non ha potuto far cessare la desolata vedovanza, rende la sua anima
a Dio. La figlia, Caterina, raccoltene le spoglie, le portò in Scandinavia.
Fu deposta nel monastero ancora incompiuto di Vadstena, destinato
ad essere la sede dell'Ordine del Salvatore il cui disegno,
come tutte le imprese imposte da Dio a Brigida, doveva realizzarsi
solo dopo la sua morte. Circa venticinque anni prima aveva ricevuto
l'ordine di fondare e, quasi contemporaneamente, quello di abbandonare
quel pio asilo quasi che il Signore volesse farle intravvedere
la tranquillità di quel luogo, per meglio crocifiggerla con una vita
nella quale intendeva spingerla proprio in quel momento. Severità
che Dio usa con i suoi intimi, sovrana indipendenza dei suoi doni!
Già nella giovinezza Dio aveva lasciato che Brigida sognasse il giglio,
attributo dei vergini, e tosto le aveva rivelato che quel fiore, che egli
predilige, non era per lei. Invano ho gridato verso di lui, diceva il
profeta durante la prigionia, che poteva figurare quella di cui Brigida
gustò tutta l'amarezza, invano ho gridato verso di lui e l'ho supplicato:
ha respinto la mia preghiera, mi ha sbarrata la strada con pietre
da costruzione, ha rovesciato i miei sentieri (Geremia, Lamentazioni
3, 8-9).

Il Rosario di santa Brigida.

Ricordiamo che Brigida morì il 23 giugno del 1373 e la data
dell'otto ottobre è l'anniversario del giorno in cui per la prima
volta, l'indomani della canonizzazione, Bonifacio IX celebrò la
Messa della Santa (7 e 8 ottobre 1391). Martino V confermò poi
gli atti di Bonifacio IX in onore della santa e approvò le sue rivelazioni,
che, aspramente osteggiate nei concili di Costanza e
di Basilea, guadagnarono maggiormente favore nella pietà dei fedeli.
Sono note le indulgenze annesse al Rosario, che porta il nome di
santa Brigida, frequentemente applicate oggi, per concessione della
Santa Sede alle corone in uso. Conviene però ricordare che la corona
di santa Brigida si componeva di 63 Ave Maria, di 7 Pater e di 7
Credo in onore degli anni che si presume abbia vissuti in terra Maria
Santissima, delle sue sette allegrezze e dei suoi sette dolori. Il pensiero
di onorare Maria la indusse perfino ad affidare il superiorato
alla Badessa nei doppi monasteri del sùo Ordine del Salvatore.

Vita. - 

Brigida nacque in Svezia nel 1302 e, nella sua infanzia, fu favorita
della visione della Passione del Signore. Sposata a Ulf, principe di Nericia,
seppe così bene avviarlo ad imitare la sua pietà che questi volle poi
entrare in un monastero di Alvastra ove morì nel 1344. Brigida si avviò al-
lora ad una vita molto austera e ne fu presto ricompensata con eccezionali
favori soprannaturali, visioni ed estasi. Nel 1346 fondò l'Ordine del santo Salvatore
e scrisse a Papa Clemente VI per chiedergli che si impegnasse nella
riforma della Chiesa, lasciasse Avignone e rientrasse a Roma. Nel 1350 fu
a Roma lei stessa, per lucrare l'indulgenza del giubileo, e poi visitò santuari
d'Italia e di Palestina. Tornò a Roma nel 1373 e vi morì. Il suo corpo fu
portato in Svezia dalla figlia Caterina. Bonifacio IX iscrisse Brigida nel catalogo
dei Santi, il 7 ottobre del 1391.

La venuta a Roma.

Sii benedetta da tutti i popoli, o donna forte, sostegno della
Chiesa in tempi tristissimi. Mentre la terra, impoverita di virtù,
non pagava più al Supremo Signore il suo tributo, fosti il tesoro scoperto
alle estreme frontiere (Prov. 31, 10) per esprimersi con la Scrittura,
il quale compensò la miseria di tutti. Sollecitata dagli Apostoli
e dai santi Martiri, lo Spirito ti condusse sui luoghi dove essi versarono
il sangue per lo Sposo e sembrasti allora una nave, che da lontani
orizzonti reca nutrimento e vita (ibid. 31, 14) alle regioni desolate
dalla sterilità e Roma, esausta, ritrovò speranza, espiò, seguendo
il tuo esempio, le colpe dalle quali era derivato l'abbandono, e le tue
suppliche le riportarono il cuore dello Sposo e quello del suo Vicario
in terra.

La sofferenza.

Il tuo compito era soffrire e faticare e quando l'opera tua si
compiva con gioia di tutti avevi già lasciata la terra, come gli eroi
dell'Antico Testamento che salutavano da lontano le promesse, che
si sarebbero realizzate per altri, e affermavano di essere su questa
terra stranieri e di passaggio (Ebr. 11, 13). Come loro cercavi una
patria (ibid. 14) non quella che avevi abbandonata e nella quale ti
era comodo ritornare (ibid. 15), ma la sola vera patria, quella dei cieli
(ibid. 16). Dio stesso si gloriava di essere chiamato tuo Dio.


Preghiera.

<<Dall'eterna città dove è terminato il tuo esilio custodisci in noi
il frutto dei tuoi esempi e dei tuoi insegnamenti. Nonostante l'attuale
riduzione, il tuo Ordine del Salvatore li perpetua nelle regioni ove
ancora esiste e possa un giorno rivivere a Vadstena con lo splendore
di un tempo. Riporta, per mezzo suo e dei suoi emuli, la Scandinavia
alla fede, così sventuratamente perduta del suo Apostolo Anscario e
di Eric e Olaf, suoi re martiri. Proteggi infine Roma, che ti fu dal
Signore particolarmente afidata e risparmiale di dover subire un'al-
tra volta la terribile prova per allontanare la quale tu impegnasti
tutta la tua vita.>>

Ne parlò anche Papa Benedetto XVI

AMDG et DVM

ESEMPIO DA IMITARE specialmente OGGI, tempo di apostasia eresia e scisma

SANT'ERMENEGILDO, MARTIRE

Martire dell'Ortodossia.


*

Il 13 aprile la Chiesa Cattolica ricorda Sant’Ermenegildo, membro della famiglia reale visigota, fautore della conversione al cattolicesimo della Spagna e martirizzato nel corso del sesto secolo. Il padre di Ermenegildo era il re dei Visigoti Leovigildo (nato 525, regnante 569-586), uno dei principali condottieri del sesto secolo, che lottò strenuamente contro i Bizantini per riconquistar loro la parte sud-orientale della Penisola Iberica. Ermenegildo nacque intorno all’anno 564 a Medina Del Campo, residenza secondaria dei re Visigoti. Primogenito di Leovigildo e di sua moglie Teodosia - di chiare origini bizantine - Ermenegildo venne educato sin dai primi anni della sua vita per succedere al padre sul trono visigoto.
Nel 573, suo padre, che sino a quel momento regnava con il fratello Liuva, divenne l’unico re dei Visigoti. In quella data, Ermenegildo venne nominato duca di Toledo. Nell’anno 579, Ermenegildo sposò Ingunda, figlia di Sigeberto I di Austrasia. Ingunda era una fervente fedele cattolica, Ermenegildo al contrario era ariano come la grandissima maggioranza del suo popolo.

Ingunda, per la sua fede, influenzò profondamente il giovane Ermenegildo. Il padre, per evitare conflitti con il figlio, lo allontanò da Toledo, nominandolo governatore della Betica, la lontana e povera provincia di frontiera il cui capoluogo era Siviglia.

A Siviglia, Ermenegildo si trovò in un ambiente particolare: lontano dalla corte di Toledo, il giovane principe ebbe modo di conoscere approfonditamente i dettami della fede cattolica, rendendosi conto dei profondi errori dell’arianesimo. Ermenegildo, sotto l’influenza di San Leandro e della moglie Ingunda, si convertì al cattolicesimo, rendendosi protagonista di una forte opera di proselitismo in tutta la Betica.
La notizia della conversione al cattolicesimo di Ermenegildo fece sì che numerose città della Betica si sollevassero contro l’ariano Leovigildo e proclamassero re il loro governatore.

Nonostante la ferma condanna dell’alto clero di Ermenegildo - definito un usurpatore dalle più importanti cariche religiose dell’epoca - il giovane principe accettò la corona reale offertagli dai ribelli, contando anche sugli stretti rapporti intrattenuti con i bizantini situati nel sud della Spagna e con gli Svevi della Galizia. Leovigildo tentò di far tornare il figlio alla fede ariana, alternando lusinghe e minacce, ma senza ottenere nessun tipo di esito.

Sfruttando anche le campagne militari di Leovigildo contro i Baschi, nel 581 Ermenegildo ottenne il controllo anche di Merida e Caceres. Nel 582-583, Leovigildo decise di metter fine alla ribellione di Ermenegildo. Prima sottopose i cattolici nei suoi domini a violente persecuzioni, poi marciò verso Siviglia e, dopo aver corrotto i Bizantini alleati di Ermenegildo, gli inflisse una pesantissima sconfitta.

Ermenegildo, abbandonato anche dai suoi alleati Svevi, nel 584 si arrese. L’anno successivo il giovane principe venne trasferito, in catene, a Valencia e quindi a Tarragona. Nonostante la prigionia, le umiliazioni e le privazioni, la fede cattolica di Ermenegildo non vacillò mai. Al contrario, la sua convinzione si rinforzò.  Nel 585, in occasione della Pasqua, il duca Sigeberto, governatore di Tarragona, gli inviò un vescovo ariano affinché lo facesse abiurare e lo riportasse all’obbedienza ariana. Di fronte al rifiuto di Ermenegildo, Sigeberto andò su tutte le furie e lo fece decapitare. Era il 13 aprile del 585.


Risultati immagini per Sant’Ermenegildo martire dell'EUCARESTIA
L’anno successivo, Recaredo, fratello di Ermenegildo, salì al trono e vendicò il fratello facendo giustiziare il suo assassino Sigeberto. Recaredo, profondamente legato al fratello maggiore nonostante la sua ribellione al padre, non appena salito al trono si convertì al cattolicesimo, divenendo il primo monarca spagnolo a essere cattolico. Nel 1586, nel millenario del suo martirio, il re Filippo II di Spagna proclamò il 13 aprile festa nazionale, con l’autorizzazione del pontefice.

Nel 1814, Ferdinando VII istituì l’ordine di San Ermenegildo, una prestigiosa decorazione militare con cui premiare i più valorosi soldati spagnoli.

Sant’Ermenegildo è il patrono di Siviglia, il capoluogo dell’Andalusia, uno dei centri più importanti dell’intera Penisola Iberica. L’opera di Sant’Ermenegildo è considerata unanimemente come determinante per far sì che la Spagna abbracciasse il cattolicesimo e per permettere agli iberici di mantenere intatta la loro fede nonostante i quasi sette secoli di presenza mussulmana (711-1492), convertendosi in una delle nazioni guida dell’Europa Moderna.

Qui di seguito il motivo del suo Martirio viene meglio spiegato:


SANT'ERMENEGILDO, MARTIRE

Martire dell'Ortodossia.

Il mistero della Pasqua ci appare oggi attraverso la palma di
un Martire. Ermenegildo, giovane principe visigoto, viene immolato per ordine di un padre infedele che l'eresia ha accecato: causa della sua morte è stata la costanza con la quale ha rifiutato la Comunione pasquale che un vescovo ariano voleva costringerlo a ricevere dalle sue mani. 

Il martire sapeva che la divina Eucarestia è il segno dell'unità 
cattolica, e che non è permesso partecipare alla carne dell'Agnello 
pasquale insieme con coloro che non sono nella vera Chiesa.
Una consacrazione sacrilega può mettere gli eretici in possesso del
mistero, se esiste il carattere sacerdotale in colui che ha osato oltrepassare la barriera dell'altare di quel Dio che bestemmia; 
ma il cattolico,
che sa non essergli permesso di pregare con gli eretici, trema
alla vista del Mistero profanato, e si allontana per non oltraggiare
il Redentore, proprio in quello stesso mistero che ha istituito per
restare unito ai suoi fedeli.


Il sangue del Martire fu fecondo. La Spagna, asservita all'errore,
spezzò le sue catene: un concilio, tenuto a Toledo, compì quella conversione che la vittima aveva preparata. Fu uno spettacolo
sublime e raro nei secoli, il vedere sollevarsi una nazione intera
per abiurare l'eresia; ma essa ne venne benedetta. 
Sottoposta, dopo breve tempo, alla terribile prova dell'invasione saracena, seppe trionfarne con le sue stesse armi, e la sua fede, rimasta sempre intatta da allora, le ha meritato il più bel titolo al quale un popolo possa ambire: quello di Cattolica.

Vita. - Ermenegildo era figlio di Leovigildo, re dei Visigoti di Spagna, e di Teodosia. Fu associato al governo nel 573, insieme a suo fratello Reccaredo; e Siviglia divenne la sua residenza. 

Là, sua moglie Ingonda ed il vescovo san Leandro, lo convinsero ad abbandonare l'eresia ariana e ad abbracciare il cattolicesimo. Suo padre, rimasto nell'errore, lo perseguitava, ed Ermenegildo allora chiese aiuto ai Bizantini. Ma credette suo dovere recarsi
ad un colloquio propostogli dal padre, il quale, fattolo mettere in prigione, provò con tutti i mezzi di costringerlo a ritornare all'eresia. Il giorno di Pasqua dell'anno 586, il re gl'inviò un vescovo ariano per portargli la Comunione; ma il giovane principe la rifiutò. Allora suo padre gli fece tagliare la testa. 
Sant'Ermenegildo è il patrono della città di Siviglia. 
Urbano VIII ne estese il culto alla Chiesa Universale.


Preghiera.

<<Coraggioso testimonio della verità del Simbolo della fede, Ermenegildonoi oggi ti offriamo il nostro ossequio e la nostra gratitudine.
La tua morte coraggiosa ha dimostrato l'amore che avevi
per Cristo, e la noncuranza per gli onori della terra insegna
anche a noi a disprezzarli. 
Nato per salire al trono, un'oscura prigione divenne, invece, la tua dimora quaggiù; e da lì sei partito per il cielo, con la fronte cinta dalla palma del martirio, corona molto più splendente di quella che ti era offerta, in cambio di una vergognosa apostasia. 
Adesso, prega per noi; la Chiesa, annoverando il tuo nome nel sacro Ciclo, ti richiama in questi giorni. La Pasqua fu il giorno del tuo trionfo; ottienici che essa sia per noi una vera Pasqua, una completa Risurrezione che, sulle tue orme, ci conduca fino a quella felice dimora, ove i vostri occhi adesso contemplano Gesù risorto. 

Rendici saldi nella fede, docili all'insegnamento della Santa Chiesa, contrari a tutti gli errori ed alle conseguenti deviazioni.
Veglia sulla Spagna, tua patria, che deve al sangue da te ver-
sato, a testimonianza della vera fede, tanti secoli trascorsi nella più
pura ortodossia; preservala da ogni defezione, affinchè meriti sempre quel titolo così bello che forma la sua gloria. Amen>>

AMDG et DVM