lunedì 15 giugno 2015

Manomissioni! Sì! Manomissioni.

"Mediator Dei"? Mai sentita nominare. Note sparite dal testo finale della Sacrosanctum Concilium

Dopo i recenti riferimenti del cardinal Sarah alla Costituzione Sacrosanctum Concilium, esaminati ieri, riprendo e traduco dal blog New Liturgical Movement.

L'idea che il concilio fosse una continuazione del lavoro già iniziato è stata oscurata da numerosi commenti che considerano la SC una presa di distanza dal passato, l'inizio di una "nuova" liturgia per la "nuova" chiesa postconciliare.
È quel che afferma Susan Benofy all'inizio del suo recente articolo «Note per una ermeneutica della continuità: citazioni sparite dalla Sacrosanctum Concilium» (Adoremus Bulletin 21.1 [2015] , 8-9). Naturalmente, questa non è una dichiarazione particolarmente nuova o rivoluzionaria; i lettori di questo blog sono senza dubbio a conoscenza di vari commenti sulla SC dalla fine del 1960 e 1970 che hanno assunto un approccio di rottura e di discontinuità nei confronti della tradizione liturgica.[1]
Tuttavia, la Dr.sa Benofy lo sostiene con un'osservazione particolarmente interessante e unica, qualcosa di mai visto in alcun altro avviso o commento: le drastiche differenze nelle note tra il progetto definitivo della SC e il testo definitivo promulgato da Papa Paolo VI.
Nelle varie bozze della SC discusse dai Padri conciliari nella prima e nella seconda sessione del Concilio Vaticano II, sono stati citati spesso nelle note documenti comeTra le sollecitudiniDivini cultus, e soprattutto Mediator Dei; ma tutto di questi riferimenti ha finito per essere rimosso dal testo finale della SC. In effetti, quasi i due terzi delle note presenti nelle bozze precedenti (circa 115) sono stati tagliati fuori dal testo definitivo della SC (che consta di 42 note). Gli unici riferimenti lasciati sono: alla Bibbia (23), a testi liturgici (8), ai Padri della Chiesa primitiva (6), e ai concili precedenti (5).
Perché sono state rimosse così tante note dal testo finale? La Dr.sa Benofy cita Pierre-Marie Gy, OP, un liturgista influente e membro della Commissione del concilio per la Liturgia, il quale sostiene che fosse solo una questione di "stile proprio" per un documento di un Concilio ecumenico il fatto di citare solo citazioni bibliche, liturgiche e fonti patristiche - anche quando le altre fonti fossero quotate o autorevoli[2]. È curioso, però, che siano state rimosse dalla SC tutte le note si riferiscono a San Pio X, Pio XI e Pio XII quando le altre costituzioni dogmatiche del Concilio Vaticano II recano varie citazioni dal magistero pontificio recente e da testi curiali[3]. Tutto questo potrebbe in un primo momento apparire abbastanza irrilevante. Dopo tutto, qui stiamo parlando solo di note! Tuttavia, come la Dr.sa Benofy ci dice:
I lettori di SC che non hanno familiarità con gli insegnamenti liturgici dei papi precedenti il XX secolo e non sono guidati da note ai documenti che li spiegano, quasi certamente vedono,SC come un documento senza alcun legame con il recente passato. Possono dunque vedere SC - come hanno fatto i Padri del Concilio - come la continuazione della riforma iniziata da San Pio X.
A corredo dell'articolo è stato posto un pratico elenco di citazioni rimosse durante la revisione finale di SC[4]. Mantenendo alcuni di questi riferimenti a documenti qualiTra le sollecitudini e Mediator Dei, sicuramente sarebbe stato più difficile interpretare SC con una ermeneutica della rottura e discontinuità. Stando così le cose, la Commissione per la Liturgia del Vaticano II - inavvertitamente o di proposito [5] - ha reso molto più facile per varie persone interpretare la SC nel senso di una sorta di 'anno zero' della riforma liturgica, scollegata dalle riforme dei precedenti papi del 20° secolo. La Dr.sa Benofy merita le nostre congratulazioni per aver portato alla luce queste importanti informazioni. È ora di andare a leggere il suo articolo illuminante su Adoremus Bulletin! [pagine 8 e 9]
MATTHEW HAZELL
Perdonatemi se non ho fatto la traduzione dell'interessante articolo cui si rinvia; ma non posso contare sul nostro traduttore e se dedico tutto il mio tempo alle traduzioni mi blocco lì. Spero che, dopo aver colto il succo dal testo qui su, siate in molti a riuscire a leggere il seguito e rendervi conto appieno del serio vulnus per una effettiva 'continuità che ne viene fuori.
____________________
NOTE
[1] Un buon esempio è quello di Joseph Gelineau, SJ, nel suo libro La liturgia: Oggi e Domani(New York: Paulist Press, 1978): "il rito romano, come lo conosciamo non esiste più. Si è andati oltre. Alcune pareti della struttura sono cadute, altre sono stati modificate; possiamo guardare ad esso come ad una rovina o come al fondamento parziale di un nuovo edificio... La liturgia è un laboratorio permanente"(p. 11).
[2] Per esempio, SC 22 dipende in larga misura da Mediator Dei 58-59 (per inciso, il ragionamento che sta dietro la condanna di Pio XII di archeologismo in materia liturgica si trova in MD 61-62). Tuttavia, a meno che non sia letta la MD, si potrebbe non necessariamente essere a conoscenza di questo, dal momento che non essendo MD una fonte biblica, liturgica e patristica, la nota in calce a SC 22 è stata rimossa dalla Commissione per la liturgia del Concilio.
[3 ] Ad esempio, la Dei Verbum cita Leone XIII, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, e vari uffici curiali e commissioni; Gaudium et spes cita Leone XIII, Pio XI, Pio XII, San Giovanni XXIII e Paolo VI,Lumen gentium cita (anche se nelle "nota integrativa") Benedetto XIV, Pio IX, Leone XIII, San Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, e Paolo VI. GS soprattutto non è parca di citazioni di san Giovanni XXIII, in particolare, - è così che la Commissione per la liturgia era preoccupata per "lo stile proprio"?
[4] Per coloro che non hanno accesso alla sinossi molto utile (ma piuttosto costosa!) di SC a cura di Francisco Gil Hellín (nella Concilii Vaticani II Synopsis serie pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana), che affianca le varie bozze lungo il testo finale, il primo progetto presentato ai Padri del Concilio con le sue note si trova negli Acta Synodalia della prima sessione del Concilio Vaticano II (Congregazione Generale IV, 22 ottobre 1962; cfr AS I/1, pp 262-303).. Disponibile per il download gratuito - si veda questo articolo su NLM per i collegamenti.
[5] Occorrerebbero molte ricerche per cominciare a scoprire le intenzioni dei singoli membri della Commissione. Immagino che, proprio come con il verbale del Consilium, c'è una montagna di nascosto, dietro le quinte del materiale che starà agli storici futuri scoprire!

“Questo sì che è un bravo prete!”

“Questo sì che è un bravo prete!”

Cristo Sommo ed eterno sacerdote

FdS - NEWSLETTER 2015-12

Nel cattolicesimo il sacerdote è una figura molto importante, anche se spesso la sua vera importanza è misconosciuta o fraintesa. Infatti al di là dell’umana simpatia che una persona può suscitare o meno in noi, anche nelle nostre parrocchie i giudizi sulla persona del parroco sono a volte molto contraddittori e spesso celano una inconsapevole ignoranza riguardo alla sua vera missione.

Questo sì che è un bravo prete!”. D’accordo, ma in base a cosa esprimiamo questo giudizio? Domanda sicuramente insidiosa, alla quale però non ci si può sottrarre, pena il pericolo di finire tra le fauci di cattivi pastori, di santoni o di eretici di qualsiasi possibile sorta.

Iniziamo però la trattazione premettendo che la Chiesa non è nata dal basso, per usare un termine tanto di moda, ma è stata costituita partendo dal vertice, che è Cristo stesso. Nostro Signore Gesù Cristo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e fattosi uomo ha scelto degli apostoli costituendoli suoi “ministri”. Se la Chiesa è sorta per iniziativa di Cristo, che ne è il capo, è dunque a Lui che dobbiamo guardare per capire perché Gesù si è scelto degli apostoli e per vedere quali sono i “compiti” che loro affidò. A loro sono infatti stati conferiti vari poteri, ad esempio quello di andare a battezzare le genti o quello di rimettere i peccati in Suo nome. In particolare però ordinò loro di celebrare in perpetuo il suo Santo Sacrificio e per questo il Giovedì Santo, durante l’ultima cena (preludio e anticipazione del suo cruento sacrifico sul Calvario), li costituì veri sacerdoti.

Ma perché? Perché Gesù, venuto sulla terra per redimerci dal peccato e donarci la salvezza eterna per mezzo del suo sacrificio salvifico, testimoniato dalla sua vittoriosa Risurrezione dalla morte, voleva, per mezzo loro, portare la salvezza (liberazione dal peccato e dalla morte) al maggior numero possibile di uomini. Come? Conferendo agli apostoli la potestà di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, di ricondurre alla fonte dell’Amore chi fosse nuovamente caduto nel peccato (confessione) e di rendere tutti sempre più forti e santi nella fede per mezzo della vita di grazia donata in modo particolare coi sacramenti.

In poche parole gli apostoli ed i loro successori hanno il compito di invitare al banchetto nuziale il maggior numero di persone possibile. E naturalmente hanno il compito di indicare agli invitati quale sia l’abito idoneo da indossare al banchetto per non essere cacciati, come nella parabola, dal Padre dello sposo. (Matteo: 22, 1-14)

Sembra banale ed evidente quanto detto: 100 anni fa queste cose le sapevano tutti a partire dalla prima comunione! Ora invece si apprende che la missione principale del sacerdote non è quella di donare Dio e la sua grazia alle anime redente dal Sangue di Cristo, ma quella di fornire a quanti li incontrano un di più di umanità (Convegno nazionale di Firenze del prossimo novembre). 

Si può a lungo discutere su cosa sia questo di più di umanità, ciò che fa rabbrividire è il sapere che i nostri sacerdoti non avrebbero quale compito prioritario quello di donarci e farci partecipi della divinità di Cristo! Questo è il punto sostanziale. Senza la grazia soprannaturale il nostro essere può essere più o meno umano, ma sempre e solo umano resta e come tale incapace di accedere da solo alla beatitudine celeste del Paradiso. 

Uomini, scelti da Dio per essere suoi sacerdoti, ma che non ci trasmettono l’invito concreto ed efficace alla vita eterna, sono per noi inutili. Saremo esigenti ma le lauree in psicologia, in sociologia, gli studi sulle dinamiche di gruppo e le tante nuove discipline nelle quali vengono formati i sacerdoti non ci soddisfano: pretendiamo di più, molto di più. Vogliamo sacerdoti che nei sacramenti ci donino la grazia di Dio! Sacerdoti che ci insegnino la grandezza del dono della grazia. È quanto a gran voce invochiamo quando diciamo:
Signore donaci sacerdoti! Signore donaci tanti sacerdoti! Signore donaci tanti santi sacerdoti!

Oratio Sanctissimi Domini Nostri Pii PP. XII per la santificazione dei sacerdoti da recitarsi da parte del clero:
Domine Iesu, Pontifex aeterne, Pastor bone, fons vitae, qui nos, nullis nostris suffragantibus meritis, ex peculiari Sacratissimi Cordis tui munere in sacerdotum tuorum ordinem aggregasti, ad illa implenda vota, quae gratia tua mentibus nostris aspirat, auxiliantis misericordiae tuae nobis larga dona concede. Tu qui pro nobis sanctificasti teipsum, ut simus et ipsi sancti in veritate (cfr. Io. 17, 19), fac, ut a via, quae tu es, numquam digredientes, in doctrina tua sollertes, in exsequendis legis tuae praeceptis fideles, suavissimi Cordis tui imaginem in nostros mores referamus, et in te et per te in omnibus rebus Patri placeamus caelesti.
Resplendeat in nobis cum prudentia omnis forma iustitiae, et castae temperantiae moderationi fortitudinis robur adiungatur. Pectori nostro sincera fides insideat, immortalium bonorum spes solacii rorem infundat; ibique caelestis ignis fiammescat, quem Cor tuum fornax ardens caritatis accendat. Fac ut in verbis tuis, in quibus aeterna sapientia refulget, iugis meditatio nostra versetur, et unde ipsi pascimur, oves gregis tui, curam nostram, pascamus. Qui Evangelio tuo adversantur, unitatis nostrae vereantur compaginem, neque ullo modo in nobis quidquam deprehendant, quod Ecclesiae tuae, Matri nostrae, experti rugae et maculae, imputent. Fac denique ut non nostras utilitates, sed tuam gloriam sectantes, usque ad extremum halitum in officio nostro, rectae voluntatis conscientia pura, perstemus; et cum corpus nostrum morietur, te, quem in terris habemus ductorem et comitem, in Sanctorum splendoribus aeternum praemium sortiamur. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti per omnia saecula. + Amen.
Die 14 Maii 1956. Ssmus D. N. Pius div. Prov. Pp. XII benigne tribuere dignatus est partialem mille dierum Indulgentiam, a sacerdotibus saltem corde contrito acquirendam, quoties supra relatas preces devote recitaverint. Contrariis quibuslibet minime obstantibus. N. Card. Canali, Paenitentiarius Maior. S. Luzio, Regens
Preghiera di Sua Santità Pio XII per la santificazione dei Sacerdoti
da recitarsi da parte dei fedeli:
O Gesù, Pontefice eterno, Pastor buono, Fonte di vita, che per singolare munificenza del tuo dolcissimo Cuore ci hai dato i nostri Sacerdoti a fine di compiere in noi quei disegni di santificazione che la tua grazia ispira ai nostri cuori, noi ti preghiamo: vieni in loro aiuto con la tua misericordia soccorritrice.
Sia in essi, o Gesù, viva nelle opere la Fede, incrollabile nelle prove la Speranza, ardente nei propositi la Carità. La tua parola, raggio dell'eterna Sapienza, divenga, per la continua meditazione, l'alimento perenne della loro vita interiore; gli esempi della tua vita e della tua Passione si rinnovino nella loro condotta e nelle loro sofferenze a erudizione nostra, a luce e conforto nei nostri dolori.
Fa', o Signore, che i nostri Sacerdoti, distaccati da ogni mondano interesse e unicamente solleciti della tua gloria, persistano fedeli al dovere con pura coscienza fino all'estremo anelito. E quando con la morte del corpo rimetteranno nelle tue mani la ben compiuta consegna, abbiano in Te, Signore Gesù, che fosti in terra loro Maestro, l'eterno premio della corona di giustizia nello splendore dei Santi. + Così sia.
Die 17 Iulii 1956. Ssmus D. N. Pius div. Prov. Pp. XII benigne tribuere dignatus est partialem mille dierum Indulgentiam, a christifidelibus saltem corde contrito acquirendam, quoties supra relatam orationem devote recitaverint. Contrariis quibuslibet minime obstantibus. N. Card. Canali, Paenitentiarius Maior. S. Luzio, Regens.


 Presentazione e notiziario precedente di: FdS ==> Fede di Sempre.

domenica 14 giugno 2015

Alziamo gli occhi al cielo.




"Alzate gli occhi al cielo!"

"Alzate gli occhi al cielo!", disse la Vergine Divina alla piccola Lucia, al termine della sua ultima apparizione, avvenuta il 13 ottobre 1917, quasi un secolo fa', in Fatima nella povera Cova da Iria. E Lucia, rivolgendosi ad una innumerevole folla, invitava tutti a guardare verso il sole.

Iniziava quel fenomeno straordinario, visto da tutti con profonda commozione, e descritto come "il miracolo del sole".

Era la conferma della verità delle  Apparizioni.

Era il segno, per indicare a tutti, che la nostra Mamma Celeste era discesa dal cielo come "la Donna vestita di sole".

"Alzate gli occhi al cielo!", ci ripete oggi, in cui stiamo vivendo gli avvenimenti che in Fatima ci sono stati da Lei stessa predetti.

- Alziamo allora gli occhi dal mondo in cui viviamo, tanto corrotto, inaridito dall'egoismo, dall'odio, dal peccato e da una così vasta empietà.

- Alziamo  gli occhi da questa umanità, posseduta dallo Spirito del male, che ha costruito una civiltà senza Dio e che si prostra in adorazione davanti ai falsi idoli del denaro e del piacere, dell'orgoglio e della superbia, della violenza e della impurità.

- Alziamo gli occhi dai tempi, che stiamo vivendo, della dolorosa purificazione e della grande tribolazione.

Questi nostri tempi sono cattivi, perché i cuori degli uomini sono diventati cattivi, chiusi, freddi, duri e pervasi da una grande aridità.

Sul nostro mondo, su questa umanità, in questi tempi, Satana ha instaurato il suo regno e domina da sicuro padrone.

Le forze del Male, con l'aiuto delle potenze tenebrose dell'ateismo e della massoneria, hanno ottenuto la loro vittoria.

Che dobbiamo fare noi poveri figli esposti a così grandi pericoli e tanto amati e protetti dalla nostra Mamma Celeste?

Alziamo gli occhi al cielo, perché la nostra liberazione è vicina.

Dal cielo verrà a noi la nuova era di luce e di santità.
Dal cielo verrà a noi la sconfitta definitiva di Satana e di tutto il suo potente esercito del male.
Dal cielo verrà a noi il Cristo, nello splendore della sua gloria, cavalcando il cavallo bianco del suo divino potere.

Oggi, la nostra Mamma Celeste come la Donna vestita di sole, ci invita tutti ad alzare gli occhi al cielo, perché

 "nel cielo aperto apparve un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava è chiamato Fedele e Verace, perché giudica e combatte con giustizia.
I suoi occhi brillano come il fuoco: ha molti diademi sul capo e porta scritto un nome che Egli solo conosce. È vestito di un mantello bagnato di sangue. Il suo nome è: Il Verbo di Dio.
Le schiere celesti lo seguono su cavalli bianchi, vestite di bianco, di puro lino finissimo.
Dalla sua bocca esce una spada affilata, per colpire con essa i popoli.
Egli li governerà con un bastone di ferro e pigerà nel tino il vino, che rappresenta il terribile castigo di Dio, Dominatore dell'universo. Sul mantello e sulla coscia porta scritto il suo nome: Re dei re e Signore dei signori" (Apocalisse 19, 11-16)

Alziamo dunque gli occhi al cielo, noi prediletti e figli a Maria consacrati, perché, sulle nubi luminose, verrà a noi suo figlio Gesù, nello splendore della sua gloria, per instaurare fra noi il suo Regno di amore, di santità, di giustizia e di pace.


< Vieni, Spirito Santo, vieni
per mezzo della potente intercessione
del Cuore Immacolato di Maria ,
tua amatissima Sposa >

cfr MSM. Milano, 13 ottobre 1992. 75° anniversario della ultima apparizione di Fatima.


ORACIONES PRINCIPALES


ORACIONES PRINCIPALES 

Señal de la Cruz 

Persignarse. Por la señal + de la Santa Cruz – de nuestros + enemigos, líbranos Señor + Dios Nuesrto. 
Santiguarse. En el nombre del Padre y del Hijo + y del Espíritu Santo. Amén.

Padre Nuestro 

Padre Nuestro, que estás en los cielos – santificado sea tu Nombre, – venga a nosotros tu reino, – hágase tu voluntad, así en la tierra como en el cielo. El pan nuestro de cada día dánosle hoy, y perdónanos nuestras deudas – así como nosotros perdonamos a nuestros deudores, – y no nos dejes caer en la tentación, – mas líbranos del mal. Amén. 

Ave María 

Dios te salve, María, llena eres de gracia; – el Señor es contigo, – bendita tú eres entre todas las mujeres, – y bendito es el fruto de tu vientre, Jesús. – Santa María, Madre de Dios, – ruega por nosotros pecadores, – ahora y en la hora de nuestra muerte. Amén. 

Gloria 

Gloria al Padre y al Hijo y al Espíritu Santo – como era en un principio, ahora y siempre por los siglos de los siglos. Amén. 

Credo

Creo en Dios, Padre todopoderoso, –Creador del cielo y de la tierra, – y en Jesucristo su único Hijo, Nuestro Señor – que fue concebido por obra y gracia del Espíritu Santo, – nació de Santa María Virgen, padeció bajo el poder de Poncio Pilatos, – fue crucificado, muerto y sepultado, – descendió a los infiernos, – al tercer día resucitó de entre los muertos, – subió a los cielos, – está sentado a la diestra de Dios padre todopoderoso, – desde allí ha de venir a juzgar a los vivos y a los muertos. – Creo en el Espíritu Santo, – la Santa Iglesia Católica, – la comunión de los santos, – el perdón de los pecados, – la resurrección de la carne, la vida perdurable. Amén. 

Salve 

Dios te salve, Reina y Madre de la misericordia, – vida, dulzura y esperanza nuestra, Dios te salve. – A ti clamamos los desterrados hijos de Eva, – a ti suspiramos, gimiendo y llorando en este valle de lágrimas. –Ea, pues, Señora, abogada nuestra – vuelve a nosotros esos tu ojos misericordiosos, – y después de este destierro muéstranos a Jesús, – fruto bendito de tu vientre. – ¡Oh clementísima!, ¡oh piadosa!, ¡oh dulce Virgen María! 

– Ruega por nosotros, Santa Madre de Dios, 
– para que seamos dignos de alcanzar las promesas de Nuestros Señor Jesucristo. Amén. 

Yo pecador 

Yo pecador me confieso a Dios todopoderoso, – a la bienaventurada siempre Virgen María, – al bienaventurado San Miguel Arcángel, – al bienaventurado San Juan Bautista, – a los Santos Apóstoles San Pedro y San Pablo, a todos los Santos y a vos, Padre, que pequé gravemente con el pensamiento, palabra y obra, – por mi culpa, por mi culpa, por mi grandísima culpa. – Por tanto, ruego a la bienaventurada siempre Virgen María, al bienaventurado San Miguel Arcángel, al bienaventurado San Juan Bautista, a los Santos Apóstoles San Pedro y San Pablo, a todos los Santos y a vos, Padre, – que roguéis por mí a Dios Nuestro Señor. Amén.

Acto de Contricción 

Señor mío Jesucristo, Dios y hombre verdadero, Creador, Padre y Redentor mío: por ser Vos quien sois, bondad infinita y porque os amo sobre todas las cosas, me pesa de todo corazón de haberos ofendido, también me pesa porque podéis castigarme con las penas del infierno, ayudado de vuestra Divina Gracia, propongo firmemente nunca más pecar, confesarme y cumplir la penitencia que me fuere impuesta. Amén. 

Acto de Fe, Esperanza y Caridad 

Creo en Vos, Dios mío, porque sois la verdad misma, espero en Vos que sois infinitamente fiel a vuestras promesas, me daréis la gracia que necesito para salvarme, os amo sobre todas las cosas porque sois infinita bondad y mi sumo bien y por amor vuestro amo a mi prójimo como a mí mismo y me pesa en el alma de haberos ofendido. Amén. 

MANDAMIENTOS DE LA LEY DE DIOS 

Los mandamientos de la ley de Dios son diez, a saber: 1° Amar a Dios sobre todas las cosas. 2° No tomar su nombre en vano. 3° Santificar las fiestas. 4° Honrar padre y madre. 5° No matar. 6° No fornicar. 7° No hurtar. 8° No levantar falso testimonio. 9° No desear la mujer de tu prójimo. 10° No codiciar los bienes ajenos. 

PRECEPTOS DE LA IGLESIA 

Los preceptos de la Iglesia son cinco: 1° Participar de la Misa todos los Domingos y fiestas de guardar. 2° Ayunar a guardar abstinencia de carne cuando lo manda la Iglesia. 3° Confesarse y comulgar al menos una vez al año por Pascua de Resurrección y cuando espera haber peligro de muerte. 4° Contribuir al Sostenimiento de la Iglesia. 5° No contraer matrimonio contrario a las leyes de la Iglesia. 

LOS SACRAMENTOS DE LA IGLESIA 

Los Sacramentos de la Iglesia son siete: 1° Bautismo. 2° Confirmación. 3° Eucaristía. 4° Reconciliación o penitencia. 5° Unción de los enfermos o Extremaunción. 6° Orden Sagrado. 7° Matrimonio.

Primeras nociones 

I 1. ¿Quién es Dios Nuestro Señor? Dios Nuestro Señor es el Ser infinitamente perfecto, creador del cielo y de la tierra. 2. ¿Hay un solo Dios? Hay un solo Dios verdadero, creador del cielo y de la tierra, que premia a los buenos y castiga a los malos. 3. ¿Dios ha existido siempre? Dios ha existido siempre y siempre existirá porque es eterno. 4. ¿Dónde está Dios? Dios está en el cielo, en la tierra y en todo lugar. 5. ¿Dios lo ve todo? Dios lo ve todo, aún nuestros pensamientos. 

II 
6. ¿Quién es la Santísima Trinidad? La Santísima Trinidad es el mismo Dios, Padre, Hijo y Espíritu Santo, tres personas distintas y un solo Dios verdadero. 
7. ¿Cuál es la primera persona de la Santísima Trinidad? La primera persona de la Santísima Trinidad es el Padre. 
8. ¿Cuál es la segunda persona de la Santísima Trinidad? La segunda persona de la Santísima Trinidad es el Hijo. 
9. ¿Cuál es la tercera persona de la Santísima Trinidad? La tercera persona de la Santísima Trinidad es el Espíritu Santo. 
10. ¿El Padre es Dios? Sí, el Padre es Dios. 
11. ¿El Hijo es Dios? Sí, el Hijo es Dios. 
12. ¿El Espíritu Santo es Dios? Sí, el Espíritu Santo es Dios. 13. ¿Las tres personas de la Santísima Trinidad son un solo Dios? Sí, las tres personas de la Santísima Trinidad son un solo Dios verdadero. 

III 
14. ¿Qué quiere decir Creador? Creador quiere decir, que Dios lo ha hecho todo de la nada. 

15. ¿Cómo creó Dios el mundo? Dios creó el mundo con su voluntad omnipotente, lo conserva con su poder y lo gobierna con su providencia.

16. ¿Cuáles son los seres más perfectos que ha creado Dios? Los seres más perfectos que ha creado Dios son los ángeles y los hombres. 

17. ¿Qué son los ángeles? Los ángeles son unos seres puramente espirituales, dotados de inteligencia y de voluntad. 

18. ¿Quién es el Ángel de la Guarda? El Ángel de la Guarda, que se llama también Ángel Custodio, es el ángel que Dios da a cada uno de nosotros, para que nos proteja en la tierra y nos lleve al cielo. 

19. ¿Para qué fin ha creado Dios al hombre? Dios ha creado al hombre para conocerle, amarle, servirle en esta vida y después gozarle en la vida eterna. 

20. ¿Quiénes fueron el primer hombre y la primera mujer que Dios creó? El primer hombre fue Adán, cuyo cuerpo hizo Dios de barro y le unió un alma inmortal que creó de la nada; y la primera mujer fue Eva, que sacó del costado de Adán, dotándola igualmente de un alma inmortal. 

21. ¿Dónde colocó Dios a Adán y Eva? Dios colocó a Adán y Eva en un lugar delicioso, llamado Paraíso Terrenal. 

22. ¿Les impuso Dios algún precepto a Adán y Eva? Dios colocó a Adán y Eva el precepto de no comer del árbol de la ciencia del bien y del mal. 
23. ¿Adán y Eva obedecieron a Dios? No: Adán y Eva tentados por el demonio desobedecieron a Dios. 
24. ¿Cómo castigó Dios a Adán y Eva? Dios castigó a Adán y Eva privándolos de la gracia santificante y además los arrojó del Paraíso y los condenó a padecer y morir. 
25. ¿Tuvo Dios misericordia de los hombres? Sí, Dios tuvo misericordia de los hombres para salvarlos les prometió y envió un Redentor. 
26. ¿Quién es el Redentor que Dios prometió y envió a los hombres? El Redentor que Dios prometió y envió a los hombres es el mismo Hijo de Dios hecho hombre. 

IV 
27. ¿Cuál de las tres divinas personas se hizo hombre? De las tres divinas personas se hizo hombre la segunda que es el Hijo. 

28. ¿Cómo se llama el Hijo de Dios hecho hombre? El Hijo de Dios hecho hombre se llama Jesucristo. 

29. ¿Quién es el Padre de Jesucristo? El Padre de Jesucristo es sólo el Eterno Padre. 

30. ¿Quién es a madre de Jesucristo? La madre de Jesucristo es la Santísima Virgen María. 

31. ¿Dónde nació Jesucristo? Jesucristo nació en Belén y fue puesto en un pesebre. 

32. ¿Por qué quiso Jesucristo morir muerte de cruz? Jesucristo quiso morir muerte de cruz para librarnos del pecado y de la muerte eterna. 

33. ¿Cómo resucitó Jesucristo al tercer día después de su muerte? Jesucristo resucitó al tercer día después de su muerte, volviendo a juntar su cuerpo y su alma gloriosos para nunca más morir. 

34. ¿Cómo subió a los cielos Jesucristo? Jesucristo subió a los cielos por su propia voluntad. 

35. ¿Sois cristiano? Sí, soy cristiano por la gracia de Dios. 

36. ¿Qué quiere decir ser cristiano? Ser cristiano quiere decir tener la fe de Jesucristo, que se profesó en el Bautismo y estar ofrecido a su santo servicio. 

37. ¿Cómo nos hacemos cristianos? Nos hacemos cristianos por medio del Santo Bautismo. 

38. ¿Cuál es la señal del cristiano? La Señal del cristiano es la Santa Cruz. 

VI 
39. ¿Cuándo vendrá Jesucristo a juzgar a los buenos y a los malos? Jesucristo vendrá a juzgar a los buenos y a los malos al fin del mundo. 

40. ¿Antes del fin del mundo serán todos los hombres juzgados? A todos los hombres al fin de su vida juzgará Jesucristo y sentenciará a los buenos a gozar eternamente de Dios en la gloria y a los malos a padecer eternos tormentos en el infierno. 

41. ¿Qué es la muerte? La muerte es la separación del alma y del cuerpo. 

42. ¿Qué es la gloria? La gloria es ver a Dios y gozar de Él sin fin, en una bienaventuranza eterna. 

43. ¿Qué es el infierno? El infierno es la privación de la vista de Dios y el lugar donde se padece el fuego eterno y todo el mal sin mezcla de bien alguno. 

44. ¿Qué es el purgatorio? El purgatorio es el lugar donde van las almas de los que mueren en gracia de Dios, sin haber enteramente satisfecho por sus pecados, para ser allí purificados con terribles tormentos. 

VII 
45. ¿Cuál es la única verdadera Iglesia? LA ÚNICA VERDADERA IGLESIA ES LA CATÓLICA, APOSTÓLICA Y ROMANA.

46. ¿Qué es la Santa Iglesia Católica? La Santa Iglesia Católica es la sociedad de los fieles cristianos, cuya cabeza es el Papa. 

47. ¿Quién fundó la Iglesia Católica? Nuestro Señor Jesucristo fundó la Iglesia Católica. 

VII 
48. ¿Qué es pecado? Pecado es una falta voluntaria contra la ley de Dios. 

49. ¿Qué es pecado original? Pecado original es aquel con que todos nacemos, heredado de nuestros primeros padres Adán y Eva. 

50. ¿Quién no tuvo pecado original? Únicamente la Virgen María no tuvo pecado original. 

51. ¿Qué es pecado mortal? Pecado mortal es pensar, desear, decir, hacer u omitir algo contra la ley de Dios en materia grave. 

52. ¿Se merece el infierno por un solo pecado mortal? Sí, se merece el infierno por un solo pecado mortal. 

53. ¿Qué es el pecado venial? Pecado venial es pensar, desear, decir, hacer u omitir algo contra la ley de Dios en materia leve. 

IX 54. ¿Cuántos y cuáles son los Sacramentos de la Iglesia? Los Sacramentos de la Iglesia son siete: Bautismo, Confirmación, Eucaristía, Penitencia, Extremaunción, Orden Sagrado y Matrimonio. 

55. ¿Quién instituyó los Sacramentos de la Iglesia? Nuestro Señor Jesucristo instituyó los Sacramentos de la Iglesia. 

56. ¿Qué nos dan los Sacramentos dignamente recibidos? Los Sacramentos dignamente recibidos nos dan la gracia santificante. 

57. ¿Qué es la gracia santificante? La gracia santificante es un don divino, que hace al hombre hijo de Dios y heredero del cielo. 

X 58. ¿Qué es el bautismo? El Bautismo es el primero y más importante de los sacramentos, en el que se nos da la gracia y el carácter de cristianos. 
59. ¿Qué pecados perdona el Sacramento del Bautismo? El Sacramento del Bautismo perdona el pecado original y cualquier otro que hubiese e el que se bautiza. 60. ¿En caso de necesidad, quién puede bautizar? En caso de necesidad puede bautizar cualquier hombre o mujer que tenga uso de razón.

61. ¿Cómo se hace para bautizar en caso de necesidad? Para bautizar en caso de necesidad se derrama agua natural sobre la cabeza del que se bautiza, diciendo al mismo tiempo con intención de bautizar: “Yo te bautizo en el nombre del Padre y del Hijo y del Espíritu Santo”. 

62. ¿Qué promesas se hacen en el Santo Bautismo? En el Santo Bautismo el que se bautiza hace por sí mismo o por medio de sus padrinos, las promesas de creer en las enseñanzas de la Iglesia y vivir conforme a ellas y de renunciar para siempre al demonio, a sus obras y a sus pompas, es decir, al pecado y a todo lo malo. 

XI 
63. ¿Qué es la Confirmación? La Confirmación es un sacramento que nos da al Espíritu Santo con sus siete dones y nos fortalece en la fe que recibimos en el Bautismo. 

64. ¿Debe estar en gracia de Dios el que se confirma? Sí, el que se confirma debe estar en gracia de Dios. 65. ¿Qué pecado comete el que recibe la Confirmación sabiendo que está en pecado mortal? El que recibe la Confirmación sabiendo que está en pecado mortal, comete sacrilegio. 

XII 
66. ¿Qué es la Eucaristía? La Eucaristía es un sacramento que contiene verdadera, real y sustancialmente el cuerpo, sangre, alma y divinidad de Nuestro Señor Jesucristo. 

67. ¿A Quién recibimos en la Santa Comunión? En la Santa Comunión recibimos a Nuestro Señor Jesucristo, verdadero Dios y verdadero hombre. 

68. ¿Qué es la hostia antes de la Consagración? La hostia antes de la Consagración es pan. 

69. ¿Qué es la hostia después de la Consagración? La hostia después de la Consagración es el cuerpo de Jesucristo, juntamente con su sangre, alma y divinidad. 

70. ¿Qué hay en el cáliz antes de la Consagración? E el cáliz antes de la Consagración hay un poco de vino con algunas gotas de agua. 

71. ¿Qué hay en el cáliz después de la Consagración? En el cáliz después de la Consagración está la sangre de Jesucristo juntamente con su cuerpo, alma y divinidad. 

72. ¿Después de la Consagración hay en la hostia pan o en el cáliz hay vino? Después de la Consagración no hay en la hostia pan ni en el cáliz hay vino, sino únicamente los accidentes o apariencias de pan y vino, como el olor, el color, el sabor, etc. 

73. ¿Cuándo se convierte el pan en el cuerpo y el vino en la sangre de Nuestro Señor Jesucristo? El pan se convierte en el cuerpo y el vino en la sangre de Nuestro Señor Jesucristo en la Santa Misa, en el momento de la Consagración.

74. ¿Cuántas cosas son necesarias para hacer una buena Comunión? Para hacer una buena Comunión son necesarias tres cosas: 1), estar en gracia de Dios; 2), estar en ayunas desde la media noche; 3), saber lo que se va a recibir y acercarse a comulgar con devoción. 

75. ¿Qué quiere decir estar en gracia de Dios? Estar en gracia de Dios quiere decir no tener pecado mortal. 

76. ¿Qué pecado comete quien va a comulgar sabiendo que está en pecado mortal? Quien va a comulgar sabiendo que está en pecado mortal comete un horrible sacrilegio. 

77. Quién está en pecado mortal ¿cómo se ha de disponer al comulgar? Quién está en pecado mortal se ha de disponer para comulgar haciendo una buena confesión, no bastando hacer un acto de contricción. 

78. ¿Qué es el Santo Viático? El Santo Viático es la Comunión que se administra a os enfermos de cierta gravedad, en cuyo caso no se necesita estar en ayunas. 

XIII 
79. ¿Qué es la santa Misa? La santa Misa es el sacrificio del cuerpo y sangre de Nuestro Señor Jesucristo, ofrecido en nuestros altares en memoria del sacrificio de la cruz. 

80. ¿El sacrificio de la Misa es el mismo sacrificio de la Cruz? Sí, el sacrificio de la Misa es el mismo sacrificio de la Cruz, porque en él se ofrece y sacrifica el mismo Jesucristo, aunque de un modo incruento, es decir, sin padecer ni morir como en la Cruz. 

XIV 
81. ¿Qué es la Penitencia? La Penitencia o Confesión es un sacramento por el cual se perdonan todos los pecados cometidos después del Bautismo. 

82. ¿Cuántas cosas son necesarias para hacer buena confesión? Para hacer una buena confesión son necesarias cinco cosas: 1) examen de conciencia; 2) dolor de los pecados; 3) propósito de enmienda; 4) confesar al sacerdote todos los pecados; 5) cumplir la penitencia impuesta por el confesor. 

83. ¿Qué es examen de conciencia? Examen de conciencia es procurar con diligencia y acordarse de los pecados cometidos desde la última confesión.

 84. ¿Qué quiere decir tener dolor de los pecados? Tener dolor de los pecados quiere decir arrepentirse de haberlos cometido. 

85. ¿Qué es el propósito de enmienda? El propósito de enmienda es una firme resolución de nunca jamás ofender a Dios. 

86. ¿Qué pecados hay obligación de confesar? Hay obligación de confesar los pecados mortales, diciendo su número y las circunstancias que cambian la especie o que cambian el pecado venial en mortal.

87. El que calla por vergüenza algún pecado moral ¿se confiesa bien? No; el que calla por vergüenza algún pecado mortal se confiesa mal y comete un grave sacrilegio, y queda además con la obligación de volver a confesar los pecados que confesó y no confesó y el sacrilegio o sacrilegios cometidos. 

XV 
88. ¿Qué es la Extremaunción? La Extremaunción es un sacramento que se administra a los enfermos de cierta gravedad para mayor bien de su alma y para dar salud al cuerpo si así conviene a la salud del alma. 

89. ¿Qué es el Orden Sagrado? El Orden Sagrado es un sacramento que da la potestad de ejercitar los sagrados ministerios e imprime en el alma del que lo recibe el carácter de ministro de Dios.

 90. ¿Qué es el Matrimonio? El Matrimonio es un sacramento que da a los esposos la gracia de amarse santamente y educar cristianamente a sus hijos, estableciendo entre ellos una santa e indisoluble unión. 

XVI 
91. ¿Qué es fe? Fe es una virtud sobrenatural, infundida por Dios en nuestra alma, por la cual creemos todo lo que Dios ha revelado y por medio de la Iglesia nos propone para que lo creamos. 

92. ¿Qué es la esperanza? Esperanza es una virtud sobrenatural, infundida por Dios en nuestra alma, por la cual confiamos alcanzar la gloria, mediante la gracia y nuestras buenas obras. 

93. ¿Qué es caridad? Caridad es una virtud sobrenatural, infundida por Dios en nuestra alma, por la cual amamos a Dios sobre todas las cosas y al prójimo como a nosotros mismo por amor a Dios. Las virtudes teologales son tres: fe, esperanza y caridad. Las virtudes cardinales son cuatro: prudencia, justicia, fortaleza y templanza. Los dones del Espíritu Santo son siete: sabiduría, entendimiento, consejo, ciencia, fortaleza, piedad y temor de Dios. Los pecados capitales son siete: soberbia, avaricia, lujuria, ira, gula, envidia y pereza. Los enemigos del alma son tres: el mundo, el demonio y la carne.


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