giovedì 5 marzo 2015

Vivete nella Speranza del Mio prossimo Ritorno.


La Pace nel Mio Ritorno
Vivete nella Speranza del Mio prossimo Ritorno.
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4 ottobre 2004 – Festa di San Francesco d’Assisi

JNSR: “Signore, io Ti chiedo, se vuoi, di parlarmi per tutti i Tuoi figli e che la Tua Santa Volontà inondi il mondo intero. In Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

GESÙ: Io voglio parlarti. Ricevi la Mia santa Parola nel tuo cuore. La cosa più urgente è ripetere, a tutti e ad ognuno, che nulla si può fare senza Dio, che niente si compirà senza la Volontà di Dio.

Voglio insegnare al Mio Popolo che non c’è che un solo Dio, Unico e vero, Creatore del Cielo, della Terra e di tutto quello che possono contenere. La Mia Potenza è infinita e ricopre tutto l’Universo.

Presto arriverà il tempo della mia decisione, siate pronti. Nessuno conosce la Mia decisione né a quale data interverrà, ma è pronta a realizzarsi e il tempo è pronto ad accoglierla; essa sarà qui e vi sorprenderete nel vederla arrivare.

Voglio che vi rendiate conto che niente di quanto avete scatenato con la vostra indifferenza verso Dio, con la vostra presunzione, con il vostro odio distruttivo della Mia Creazione tutta intera, niente può più fermarsi, da solo o anche con l’intervento di tutta l’Umanità, perché voi siete tutti colpevoli davanti a Dio.

Il tempo vi ha allontanati dalla Fede che Io avevo messo nel cuore dei grandi Patriarchi:

Abramo Mi ha dato il suo unico figlio e un Popolo innumerevole,
Mosè Mi ha dato la sua vita donandoMi la sua parola che unì alla
Mia per salvare il Mio Popolo e trasmettergli la Mia Vita di
Giustizia, d’Amore e di Pace,

e oggi, di fronte a questi sconvolgimenti catastrofici di tutti gli elementi infuriati, gli uomini aggiungono il loro odio insaziabile, uccidendo tutto quello che Io ho creato per la Mia Gioia, le Mie creature e la Mia creazione, deformando e avvelenando l’aria, le acque, la terra, privando i pesci, gli uccelli e tutti gli animali del pianeta, del paesaggio sano e piacevole dove fin dall’origine del mondo, essi si evolvevano. Tutto è inquinato, insudiciato.

Come fermerete queste guerre fratricide? I Caino hanno trascinato anche gli Abele a diventare dei traditori. Nessuno sa più perdonare. Io comincio a contare il numero dei Miei fedeli, dei Miei veri discepoli; sono tanti quanto il pugno di semi che racchiudo nella Mia mano destra.

Voi tutti sapete che Io ho abolito la legge del taglione. Questa enunciazione biblica non esiste più. Io vi chiedo di perdonare i vostri nemici. Ma siccome non volete più ascoltare il vostro Dio di Misericordia, Io interverrò con la Mia Giustizia.

Io chiamo Israele ad ascoltare la Mia Voce Possente:


In Nome del tuo Dio, il Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe, Io ti chiedo di scegliere con il cuore che Io ti ho dato. Saresti ancora capace di lottare con il tuo Dio? Sì, quell’Uomo che lottò con te fino all’alba: solo il tuo femore fu colpito. L’articolazione del femore si slogò, lasciandoti infermo e camminando con fatica. Io ti ho benedetto per quella notte di lotta e tu hai ricevuto il nome di Israele. Tu hai lottato con gli uomini e con Dio e hai vinto. Ecco da dove ti viene il Mio Rispetto per te, Israele. Sei tu che Mi hai detto: “Il Signore è il Dio d’Israele”. Tu hai distrutto tutte le immagini delle divinità pagane che la tua casa conservava, tu Mi hai consacrato totalmente la tua famiglia:

“Signore, io ti offro tutta la mia famiglia e me stesso”. L’Altare che hai innalzato a Bethel in onore del Mio Nome resta per Me l’unico Patto che Io, il Signore dei Signori, ho custodito nel Mio Santo Cuore con Israele.Ed Io realizzerò i Miei piani malgrado la perversità degli uomini di questo Paese che è il Mio.

Io conservo nel Mio Cuore il nome delle Dodici Tribù di Giacobbe-Israele, dei tuoi figli che sono essi stessi il Popolo ebreo: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon, Giuseppe, Beniamino, Dan, Neftali, Gad e Aser.

A causa del Mio Amore per te, Io ti chiedo di guardare il figlio del padre tuo Abramo e della sua schiava Agar. Io voglio parlarti d’Ismaele. Voglio che tu lo guardi come i figli del figlio tuo Giuseppe: Manasse ed Efraim. Amalo, accoglilo come la tua stessa famiglia, non ci siano più lotte tra di voi: Abramo è il padre di tutti i credenti. Se egli è il padre d’Israele, è anche il padre d’Ismaele. Siccome la Santa Bibbia lo dichiara padre di tutti i credenti, egli è ugualmente il padre di tutti i cristiani della Terra.

Voi siete, tutti, il Popolo delle stelle, la sua discendenza,
che il Signore dei Signori contò davanti ad Abramo.

Ma, in Verità, voi siete tutti i figli di Dio.
Io desidero la Pace nel mondo intero.

Essa non si farà se non con Me, vostro Dio: siete voi che giudicherete a quale prezzo. Vivete nella Speranza. ChiamateMi. PregateMi. Io cancellerò ogni odio dalle vostre memorie. Vi ricorderete solo delle cose più importanti che Io ho stabilito per ognuno e per tutti. Voi avrete il ricordo della Manna, dell’Acqua della roccia, della Forza della Preghiera.

E avrete il Deserto per ricordarvi che, per incontrare Dio, dovete passare attraverso l’aridità e la privazione più completa: la solitudine straziante conduce alla pienezza, vedere Dio, vivere di Dio. E questo contatto con l’Amore Vivente, questa Gioia, deve meritarsi, altrimenti come apprezzarla?

Dovete camminare, camminare, camminare, non arrendersi mai, stanchi ma sempre sostenuti dalla Fede.
Voi verrete tutti a Me.




JNSR: “Oh, credere in Dio, Forza della mia anima, desiderio di incontrarTi,
oh Mio Dio di Speranza! Con Te io ho trovato l’Acqua del mio Battesimo,
la Manna, Pane del Cielo, Eucaristia dolce al mio cuore straziato,
consolazione della mia anima e della mia carne così stanca.
Oh sì, non permettere che la mia anima s’inaridisca,
per non sapere più pregare perché stanca di attendere continuamente il Tuo Ritorno.
Oh, vieni, Divino Amato, vieni a riempire la mia anima di Te,
del Tuo Tutto, mio Dolce GESÙ d’Amore!

GESÙ: Il Mio ritorno, Io ve lo annuncio. Vivete nella Speranza del Mio prossimo Ritorno. È per un pugno di anime care al Mio Cuore che anticiperò il mio Ritorno. Dopo si farà l’Appello di tutti i chiamati da Dio, grazie a questa manciata di lievito che la Mia mano destra racchiude, ben Stretta sul Mio Divino Sacro Cuore.

Credi, anima Mia, al Mio prossimo Ritorno.

GESÙ, Re dell’Universo.

Amen.


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mercoledì 4 marzo 2015

19 Giugno 2014 – La Madre della Salvezza: Questi miracoli avverranno in un periodo di tre anni

19 Giugno 2014 – La Madre della Salvezza: Questi
miracoli avverranno in un periodo di tre anni


Figlia mia, i Miracoli comandati dal mio Eterno Padre saranno presto annunciati in tutte le parti
della Terra. Questi Miracoli sfideranno ogni ragionamento umano, ogni conoscenza ed esperienza
scientifica. La terra, il sole e la luna reagiranno producendo spettacoli straordinari e molti
riconosceranno che essi possono essere realizzati solo dalla Mano di Dio. 

Questi Miracoli accadranno in un periodo di tre anni e avranno luogo per un motivo preciso: 
devono contribuire a riaccendere la fede dell’umanità, affinché gli uomini possano rendersi 
conto che tutto è controllato dalla Mano di Dio.

Quando l’uomo compie delle azioni e dei gesti malvagi, questi possono essere bloccati da Dio. La
battaglia tra il maligno e Dio è difficile da capire per le persone. Ogni qualvolta avvengono delle
ingiustizie, esse sono permesse per diverse ragioni, ma la principale deriva dal bisogno di
purificazione; tutto questo può sembrare ingiusto, ma l’uomo non lo può capire fino a quando non
ha ricevuto il Dono della Conoscenza, che proviene dallo Spirito Santo. Solo quando le anime si
saranno purificate, cominceranno comprendere il modo in cui Dio agisce al fine di portare i Suoi
figli ad essere in grado di riconoscerLo.

I Miracoli di cui parlo includeranno dei grandi Interventi di Dio, i quali riguarderanno le tragedie
che saranno evitate, ma tutto ciò sembrerà essere una cosa impossibile dal punto di vista scientifico.
Essi potranno riguardare anche dei grandi segni nel cielo, il movimento della Terra ed i colori
associati alla natura.

Il mio coinvolgimento in questi Miracoli sarà visibile attraverso i segni che Io porrò nei miei siti di
apparizione in tutto il mondo. Non temete questi Miracoli, poiché essi sono un Dono di Dio. Siate
grati per la Sua Misericordia; infatti non c’è alcun compito troppo grande che Egli non si assumerà
per assicurarsi che il genere umano si possa destare così da accettarLo. Questa è la Volontà di Dio,
poiché Egli ama ognuno di voi.

La vostra amata Madre
La Madre della Salvezza

SALMI DEL SANTISSIMO NOME DI MARIA

PSALMI SANCTISSIMI
NOMINIS MARIAE
M

Ant. Mariae Nomen.
Canticum B. M. V. 
 Magníficat  * ánima mea Dóminum.
 Et exsultávit spíritus meus: * in Deo, salutári meo.
 Quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ: * ecce enim ex hoc  beátam me dicent 
omnes generatiónes.
 Quia fecit mihi magna, qui potens est: * et sanctum nomen  eius.
 Et misericórdia eius, a progénie in progénies: * timéntibus  eum.
 Fecit poténtiam in bráchio suo: * dispérsit supérbos mente  cordis sui.
 Depósuit poténtes de sede: * et exaltávit húmiles.
 Esuriéntes implévit bonis: * et dívites dimísit inánes.
 Suscépit Israël púerum suum: * recordátus misericórdiæ suæ.
 Sicut locútus est ad patres nostros: * Ábraham, et sémini eius  in sæcula.

V. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Mariæ  Nomen cunctas illustrat Ecclesias, cui fecit magna qui potens est 
et sanctum  Nomen eius.

A
Ant. A solis ortu.
Ps. 119.  Canticum graduum. 

1 Ad Dominum cum tribularer clamavi * et exaudivit me.
2 Domine, libera animam meam a labiis iniquis *et a lingua dolosa. 
3 Quid detur tibi, aut quid apponatur tibi *ad linguam dolosam? 
4 Sagittæ potentis acutæ, *cum carbonibus desolatoriis. 
5 Heu mihi, quia incolatus meus prolongatus est! habitavi cum habitantibus Cedar; * multum  incola fuit anima mea. 
6 Cum his qui oderunt pacem eram pacificus; *cum loquebar illis, impugnabant me gratis. 

V. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. A solis ortu usque ad occasum laudabile Nomen Domini, et Mariæ Matris eius.

R
Ant. Refugium.
Ps. 118.  Alleluja. 

17 Retribue servo tuo, vivifica me, * et custodiam sermones tuos. 
18 Revela oculos meos, * et considerabo mirabilia de lege tua. 
19 Incola ego sum in terra: * non abscondas a me mandata tua. 
20 Concupivit anima mea desiderare justificationes tuas * in omni tempore. 
21 Increpasti superbos; * maledicti qui declinant a mandatis tuis. 
22 Aufer a me opprobrium et contemptum, *quia testimonia tua exquisivi. 
23 Etenim sederunt principes, et adversum me loquebantur;  *servus autem tuus exercebatur in justificationibus tuis. 
24 Nam et testimonia tua meditatio mea est, * et consilium meum justificationes tuæ. 
25 Adhæsit pavimento anima mea:  * vivifica me secundum verbum tuum. 
26 Vias meas enuntiavi, et exaudisti me; * doce me justificationes tuas. 
27 Viam justificationum tuarum instrue me,  * et exercebor in mirabilibus tuis. 
28 Dormitavit anima mea præ tædio:  * confirma me in verbis tuis. 
29 Viam iniquitatis amove a me,  * et de lege tua miserere mei. 
30 Viam veritatis elegi;  * judicia tua non sum oblitus. 
31 Adhæsi testimoniis tuis, Domine;  * noli me confundere. 
32 Viam mandatorum tuorum cucurri,  * cum dilatasti cor meum. 

V. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.
Ant. Refugium est in tribulationibus Mariæ Nomen omnibus illud invocantibus.

I
Ant. In universa terra.

Ps. 125.  Canticum graduum. 

1 In convertendo Dominus captivitatem Sion,  *facti sumus sicut consolati. 
2 Tunc repletum est gaudio os nostrum,  * et lingua nostra exsultatione. 
3  Tunc dicent inter gentes:  * Magnificavit Dominus facere cum eis. 
4 Magnificavit Dominus facere nobiscum;  * facti sumus lætantes. 
5 Converte, Domine, captivitatem nostram,   * sicut torrens in austro. 
6 Qui seminant in lacrimis,   * in exsultatione metent. 
7 Euntes ibant et flebant,   * mittentes semina sua. 
8 Venientes autem venient cum exsultatione,   * portantes manipulos suos. 

V. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.

Ant In universa terra admirabile est Nomen tuum, o Maria.


A
Ant. Annuntiaverunt. 
Ps. 122.  Canticum graduum.

1 Ad te levavi oculos meos,  * qui habitas in cælis. 
2 Ecce sicut oculi servorum  * in manibus dominorum suorum; 
3 Sicut oculi ancillæ in manibus dominæ suæ: * ita oculi nostri ad Dominum Deum nostrum, donec misereatur nostri. 
4 Miserere nostri, Domine, miserere nostri,  * quia multum repleti sumus despectione; 
5 Quia multum repleta est anima nostra * opprobrium abundantibus, et despectio superbis. 

V. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.

Ant Annuntiaverunt cæli Nomen Mariæ, et viderunt omnes populi gloriam eius.

V/. Sit Nomen Virginis Mariæ  benedictum:

R/. Ex hoc nunc et usque in sæculum.

Oremus.
     Concede, quæsumus, omnipotens Deus, ut fideles tui, qui sub sanctissimae Virginis Mariae Nomine et protectione laetantur, ejus pia intercessione a cunctis malis liberentur in terris, et ad gaudia aeterna pervenire mereantur in coelis. Per Christum Dominum nostrum. Amen.

Indulgenza di 5 anni. Idulgenza plenaria, alle solite condizioni, se si recita tutti giorni per un mese intero. (S. Paen. Ap., 18-V-1935)
Clemens audi, tuae laudi
Quos instantes conspicis:
Munda reos, et fac eos
Donis dignos coelicis.

AMDG et BVM







L'anfora imperfetta


Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: "Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!".
Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: "Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite".
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "Guarda il bordo della strada".
"E' bellissimo, pieno di fiori".
"Solo grazie a te", disse il padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno...".


Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, Dio sa fare meraviglie con le nostre ímperfezioni.
Ho fatto tanti sogni che non si sono mai avverati. Li ho visti svanire all'alba. Ma quel poco che grazie a Dio si è attuato, mi fa venire voglia di sognare ancora.
Ho formulato tante preghiere senza ricevere risposta, pur avendo atteso a lungo e con pazienza, ma quelle poche che sono state esaudite mi fanno venire voglia di pregare ancora.
Mi sono fidato di tanti amici che mi hanno abbandonato e mi hanno lasciato a piangere da solo, ma quei pochi che mi sono stati fedeli mi fanno venire voglia di avere ancora fiducia.
Ho sparso tanti semi che sono caduti per la strada e sono stati mangiati dagli uccelli, ma i pochi covoni dorati che ho portato fra le braccia, mi fanno venire voglia di seminare ancora

GESU' GESU' GESU'



GESU' GESU' GESU' aiutami Tu. GESU' GESU' GESU' soccorrimi Tu



Léctio Actuum Apostolórum, 4, 8-12:


<<8 Tunc repletus Spiritu Sancto Petrus, dixit ad eos : Principes populi, et seniores, audite : 9 si nos hodie dijudicamur in benefacto hominis infirmi, in quo iste salvus factus est, 10 notum sit omnibus vobis, et omni plebi Israël, quia in nomine Domini nostri Jesu Christi Nazareni, quem vos crucifixistis, quem Deus suscitavit a mortuis, in hoc iste astat coram vobis sanus. 11 Hic est lapis qui reprobatus est a vobis ædificantibus, qui factus est in caput anguli : 12 et non est in alio aliquo salus. Nec enim aliud nomen est sub cælo datum hominibus, in quo oporteat nos salvos fieri. >>

"In nómine Jesu omne genu flectátur, cæléstium, terréstrium et infernórum: et omnis lingua confiteátur, quia Dóminus Jesus Christus in glória est Dei Patris" (Philipp. 2, 10-11, Intr.)

SANCTISSIMI NOMINIS JESU



L’apostolo di una speciale devozione verso l’adorabile Nome del Salvatore, nel XV sec., fu san Bernardino da Siena, che percorse una gran parte dell’Italia, presentando alle popolazioni, su una piccola tavola, le iniziali del Santissimo Nome di Gesù tutto circondato di raggi. 
Alla predicazione del Santo francescano  corrisposero le più splendide conversioni, e da ogni parte, specialmente a Siena ed a Viterbo, si scolpì o incise sulle facciate delle case private come su quella del palazzo comunale l’augusto Nome del Redentore. 

I francescani, eredi dello spirito di Bernardino, continuarono, dopo la sua morte, e soprattutto dopo la sua canonizzazione, ad organizzare delle feste in onore del Nome di Gesù, già venerato con un ufficio liturgico speciale in numerosi luoghi d’Italia, quando, infine, Innocenzo XIII (1721-1724), il 20 dicembre 1721, estese questa festa alla Chiesa universale, elevando il suo rito al doppio di II classe. 
Nel frattempo, sant’Ignazio di Loyola aveva dato il Nome di Gesù all’istituto da lui fondato.

Dapprima fissata alla II Domenica dopo l’Epifania, la festa del santo Nome di Gesù fu spostata, con la riforma di san Pio X, alla Domenica fra la Circoncisione e l’Epifania.
In effetti, va ricordato che, come indicato dal Messale di san Pio V (§ 351 dell’edizione di Sodi-Triacca), se l’Ottava di santo Stefano (2 gennaio) e di san Giovanni (3 gennaio) o dei santi Innocenti (4 gennaio) cadeva la domenica, si faceva l’Ufficio dell’Ottava dei santi e non si faceva nulla della domenica. Il 5 gennaio era occupato dalla Vigilia dell’Epifania. Fino alla riforma del calendario di san Pio X, quindi, la domenica che cadeva il 2, o il 3 o il 4 o il 5 gennaio era ignorata, la Vigilia dell’Epifania era considerata come prevalente sulla domenica e ne aveva tutti i privilegi. San Pio X, con il m.p. Abhins duos annos del 23 ottobre 1913, approfittò, dunque, della sua riforma per liberare la Domenica delle Nozze di Cana, che è, in verità, connessa con il mistero dell’Epifania (tre misteri sono venerati in questa festa: l’adorazione dei Magi, il Battesimo del Signore e le Nozze di Cana) e che era eclissata dalla festa del Santo Nome dai tempi di Innocenzo XIII.
La Festa del Santo Nome, quindi, cadeva, sino agli anni ’70 del secolo scorso, la domenica compresa tra il 2 ed il 5 gennaio, o, in difetto di questa, il 2 gennaio.
Con la riforma montiniana del calendario (m.p. Mysterii Paschalis del 14 febbraio 1969), essa sarà soppressa. San Giovanni Paolo II la ripristinò, con la riforma del Messale romano del 2002, quale memoria facoltativa, fissandola al primo giorno libero dopo il 1° gennaio, cioè il 3 gennaio.
Molte chiese orientali, unitamente ad alcuni gruppi protestanti (ad es., i luterani e gli anglicani), celebrano la festa il 1° gennaio (alcune comunità dell’anglicanesimo la festeggiano al 7 agosto).

Il santissimo Nome di Gesù è il divino poema che esprime quello che la sapienza e la misericordia di Dio hanno potuto inventare di più sublime e di più umile per salvare l’umanità decaduta. Questo Nome adorabile, (che ha la stessa radice del SS.mo Nome di Javeh), rivelato dall’Arcangelo Gabriele, poi imposto al Verbo incarnato da Maria e Giuseppe, si trova anche sulle labbra di Pilato che dettò la sentenza di morte contro il Salvatore. Gesù fu ed è amato e odiato dal mondo, ma è precisamente per i meriti del suo sacrificio spontaneo, l’Eterno Padre lo ha costituito giudice dei vivi e dei morti e ha voluto che il suo Nome figurasse anche quale segno di salvezza sulle fronti dei predestinati: Habentes nomen ejus, et nomen Patris ejus scriptum in frontibus suis (Apoc 14, 1).






Antoine Sallaert, Glorificazione del Nome di Gesù, XVII sec., collezione privata

Juan de las Roelas, Adorazione del nome di Gesù, 1604-05, cappella dell’Università, Siviglia

El Greco, Adorazione del nome di Gesù, 1578-80, National Gallery, Londra

El Greco, Allegoria della Lega Santa ovvero Adorazione del nome di Gesù, 1577-79, Monastero de El Escorial, Madrid

Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccia, Trionfo del Nome di Gesù, 1676-79, Chiesa del Gesù, Roma


Antonio Raggi - Leonardo Retti, Ut in nomine Jesu omne genu flectatur coelestium, terrestrium et infernorum, XVII sec., Volta della Chiesa del Gesù, Roma

Tavoletta di San Bernardino con trigramma di Cristo, 1425, Basilica di San Bernardino all'Osservanza, Siena