venerdì 7 giugno 2013

ATTENTI ALL' ORGOGLIO


Le parabole di Gesù
(051)

Paragono l'anima ad una stoffa. Quando viene infusa è nuova, senza strappi. Ha solo la macchia originale ma non ha ferite nella sua compagine, nè altre macchie, nè consunzioni. Poi, col tempo e per l'accoglimento dei vizi, si logora talora sino a recidersi, per le imprudenze si macchia, per i disordini si lacera.

Ora quando è lacerata non bisogna fare un rammendo maldestro, origine a più numerosi strappi, ma un paziente e lungo rammendo perfetto per annullare il più che si può la rovina fatta. E se troppo è lacerata la stoffa, anzi se è talmente lacerata da averne asportato un pezzo, non si deve superbamente pretendere di annullare la rovina da sè, ma andare da Chi si sa che può rendere novellamente integra l'anima perchè tutto gli è concesso di fare e tutto Egli può fare. Parlo di Dio, mio Padre, e del Salvatore che Io sono.

Ma l'orgoglio dell'uomo è tale che più grande è la rovina della sua anima e più cerca di rabberciarla con rimedi incompleti che creano un malanno sempre più grande.
Mi potrete obiettare che uno strappo sempre si vedrà. Lo ha detto anche Salome. Sì, si vedranno sempre le ferite che un'anima ha subito. Ma l'anima lotta la sua battaglia, e perciò è conseguente che venga colpita. Tanti sono i nemici che ha attorno. Ma nessuno vedendo un uomo coperto di cicatrici, segni di altrettante gloriose ferite ricevute in battaglia per conseguire vittoria, può dire: "Quest'uomo è immondo. Anzi dirà: "Costui è un eroe. Ecco là i segni porpurei del suo valore". Nè mai si vedrà che un soldato eviti di farsi curare vergognandosi di una gloriosa ferita, ma anzi va dal medico e gli dice con santo orgoglio: "Ecco, ho combattuto e ho vinto. Non mi sono risparmiato. Tu lo vedi. Ora risarciscimi perchè io sia pronto per altre battaglie e vittorie."

Invece colui che è piagato da malattie immonde, causate in lui da vizi indegni, colui che si vergogna delle sue piaghe e davanti ai famigliari e gli amici, e anche davanti ai medici, e talora è così assolutamente stolto che le tiene nascoste sinchè il loro fetore non lo disvela. Ma allora è troppo tardi per riparare. Gli umili sono sempre sinceri, e anche sono dei valorosi che non hanno da vergognarsi delle ferite riportate nella lotta. I superbi sono sempre menzogneri e vili, per il loro orgoglio giungono alla morte non volendo andare da Chi può guarirli e dirgli: "Padre, io ho peccato. Ma se Tu vuoi mi puoi guarire".

Molte sono le anime che per l'orgoglio di non avere a confessare una colpa iniziale giungono a morte. E allora, anche per esse, è troppo tardi. Non riflettono che la misericordia divina è più potente e vasta di ogni cancrena, per potente e vasta che sia, e che tutto può risanare. Ma esse, le anime degli orgogliosi, quando si accorgono di aver sprezzato ogni salvezza, cadono in disperazione, perchè sono senza Dio, e dicendo: "E' troppo tardi", si danno l'ultima morte: quella della dannazione.

Nutri le nostre anime 
con i tuoi divini influssi, o Maria!

giovedì 6 giugno 2013

Il Ministro dell’Interno, Manuel Vals, venerdì scorso ha dichiarato: «a partire dal momento in cui una legge viene votata dal Parlamento ed ha ricevuto l’avallo della Corte Costituzionale, tutti devono accettare questa scelta.» La replica, sonora come uno schiaffo, noi la lasciamo a San Tommaso d’Aquino: «Quindi una legge umana positiva in tanto ha natura di legge, in quanto deriva dalla legge naturale. Ché se in qualche cosa è contraria alla legge naturale, non è più legge ma corruzione della legge.» (Somma teologica I, II, q 95, a 2 co.).





Oggi a Montpellier


si apre il vaso di Pandora
 

di Alain Escada

Articolo pubblicato su CIVITAS




Parigi, maggio 2013.
I cattolici manifestano contro il “matrimonio” omosessuale.

Su questo fronte, in Francia è attiva l'Associazione CIVITAS, del cui Presidente, Alain Escada, pubblichiamo il presente articolo.
CIVITAS conta sull'appoggio delle congregazioni cattoliche tradizionali, in particolare della Fraternità San Pio X, di cui si vede in foto il Superiore del Distretto Don Régis de Cacqueray





29 maggio 2013

È oggi che si svolgerà a Montpellier il primo “matrimonio” omosessuale, dopo la promulgazione dell’infame legge Taubira.

Checché ne pensi la cricca al potere, questa celebrazione militante e ultra-mediatizzata, costituisce uno scandalo e una sordida parodia di ciò che è sempre stato il matrimonio fin dalla notte dei tempi.


Sulla base di un preteso diritto al “matrimonio per tutti”, si è aperto il vaso di Pandora e all’orizzonte si annunciano ben altre disastrose rivendicazioni.
Prigioniero della sua logica contro natura, il legislatore, come potrebbe rifiutare a lungo il matrimonio poligamico o incestuoso tra persone maggiorenni e consenzienti?
Quanto alla procreazione medicalmente assistita e alla gestazione surrogata, malgrado tutti dinieghi del governo, sono tutte materie già sul tavolo dei negoziati, rimane da definire solo il calendario per cercare di autorizzare questa mercificazione dell’essere umano: moderna rinascita della schiavitù.



Il Ministro dell’Interno, Manuel Vals, venerdì scorso ha dichiarato:

«a partire dal momento in cui una legge viene votata dal Parlamento ed ha ricevuto l’avallo della Corte Costituzionale, tutti devono accettare questa scelta.»

La replica, sonora come uno schiaffo, noi la lasciamo a San Tommaso d’Aquino:

«Quindi una legge umana positiva in tanto ha natura di legge, in quanto deriva dalla legge naturale. Ché se in qualche cosa è contraria alla legge naturale, non è più legge ma corruzione della legge(Somma teologica I, II, q 95, a 2 co.).

La Chiesa insegna anche «Se si verifica che l’autorità stabilisca una legge o assuma delle misure contrarie alla legge naturale e, di conseguenza, alla volontà divina, queste disposizioni non possono obbligare le coscienze […] In più, in simili casi, l’autorità cessa di essere tale e degenera in oppressione


CIVITAS continuerà ad operare senza posa per ottenere l’abrogazione della legge Taubira, come anche a contribuire a mantenere una decisa resistenza contro il piano sovversivo portato avanti da un governo rivoluzionario sottomesso alle forze occulte.

Alain Escada, 
Presidente di CIVITAS

DEUS, 
IN ADIUTORIUM MEUM INTENDE!
AUXILIO, VIRGEN MARIA!

Jeanne Marie


COMO UNA NIÑA ENCONTRO A SU MADRE

Una pobre niña sirvienta en Francia llamada Jeanne Marie escuchó una vez un sermón sobre las Santas Almas, el cual dejó una impresión indeleble en su mente. Fue profundamente movida por el pensamiento del intenso e incesante sufrimiento que soportaban las pobres Almas, y se horrorizaba al ver cuán cruelmente eran olvidadas y dejadas de lado por sus amigos de la Tierra.

Otra cosa que la impresionó profundamente es oír que hay muchas almas que están tan cerca de su liberación, que una sola Misa sería suficiente para ellas; pero que son retenidas largo tiempo, hasta años, sólo porque este último y necesario sufragio fue olvidado o negado!


Con una fé simple, Jeanne Marie resolvió que, costara lo que costara, ella tendría una Misa por las Pobres Almas cada mes, especialmente por las más cercanas al Cielo. Ella ahorraba un poquito, y a veces con dificultad, pero nunca falló en su promesa.

En una ocasión fué a París con su patrona, y la niña cayó enferma. por lo cual se vio obligada a ir al Hospital. Desafortunadamente, la enfermedad resultó ser de largo tratamiento, y su patrona tuvo que regresar a casa, deseando que su mucama pronto se reuniera con ella. Cuando al final la pobre sirvienta pudo dejar el hospital, y allí había dejado todos sus ahorros, de manera que sólo le quedaba en la mano un franco.

Qué hizo? A dónde ir? De repente, un pensamiento cruzó su mente y se acordó que no había ofrecido ese mes una Misa en favor de las Pobres Almas. Pero tenía sólo un franco! Apenas le alcanzaría para comer. Como tenía confianza que las Almas del Purgatorio le ayudarían, fue hasta una Iglesia y pidió hablar con un sacerdote, para que ofrezca una Misa, en favor de las Almas del Purgatorio.

El aceptó, aunque jamás imaginó que la modesta suma que la niña ofreció era el único dinero que la pobre niña poseía. Al terminar el Santo Sacrificio, nuestra heroína dejó la Iglesia. Una cierta tristeza nubló su rostro, y se sintió totalmente perpleja.


Un joven caballero, tocado por su evidente decepción, le preguntó si tenía algún problema y si podía ayudarla. Ella le contó su historia brevemente, y finalizó diciendo cuanto deseaba trabajar.

De alguna manera se sintió consolada por la forma en que el joven la escuchaba, y recobró la confianza.
"Será un placer ayudarte" dijo." Conozco una dama que en este momento está buscando una sirvienta. Ven conmigo". Y dicho esto le guió hasta una casa no muy lejos de allí y le pidió que ella tocara el timbre, asegurándole que encontraría trabajo.

En respuesta al toque de timbre, la dama de la casa abrió ella misma la puerta y preguntó a Jeanne Marie que quería. "madam" dijo ella, "Me dijeron que usted está buscando una mucama. No tengo trabajo y me agradaría tener el puesto".
La dama estaba perpleja y replicó: "Quién pudo haberte dicho que necesitaba una muchama? Hace sólo un par de minutos que acabo de despedir a la que tenía, acaso te has encontrado con ella?:"

"No, Madam. La persona que me informó que usted necesitaba una muchama fue un joven caballero".

"Imposible!, exclamó la señora, "Ningún joven, de hecho nadie, pudo haberse enterado que necesitaba una muchama".
"Pero madam", dijo la niña, apuntando un cuadro en la pared" ése es el hombre que me lo dijo".

"No, mi niña, ese es mi único hijo, que ha muerto hace ya más de un año!

"Muerto o no" aseguró la niña," el fue el que me trajo hasta aquí, y aún me guió hasta la puerta. Vea la cicatriz en la frente. Lo reconocería donde fuera". Luego, le contó toda la historia, con su último franco, y de cómo ella obtenía Misas por las Santas Almas, especialmente por las mas cercanas al Cielo.

Convencida al final de la veracidad de la historia de Jeanne Marie, la dama la recibió con los brazos abiertos. "Ven, pero no como mi siriventa, sino como mi querida hija. Tu has enviado a mi queridisimo hijo al Cielo. No tengo duda que él fue el que te trajo a mí".



12 MOTIVOS DE OIR DEVOTAMENTE LA SANTA MISA.

1) En la hora de tu muerte, las misas oídas serán tu mayor consuelo.

2) Cada misa oída con devoción será una prenda segura de perdón en la hora del juicio.

3) Por cada misa oída puedes disminuir el castigo temporal merecido por tus pecados.

4) Al asistir devotamente a la santa Misa rindes al Sagrado Corazón de Jesús, el más grande homenaje posible.

5) Por la santa Misa, nuestro Señor Jesucristo satisface por tus muchas negligencias y omisiones.

6) Te perdona todos los pecados veniales que buscas de evitar. Se disminuye el poder del demonio sobre ti.

7) Por medio de la santa misa puedes ayudar y salvar muchas almas del purgatorio.

8) Una sola misa que oyes con devoción durante toda tu vida mortal será de mayor provecho que muchas otras ofrecidas después de tu muerte.

9) De muchos peligros y desgracias te preserva Dios a causa de la santa Misa que oyes con devoción. Además se acortan los días del purgatorio.

10) Durante la santa Misa, el altar está rodeado de multitud de ángeles que asisten con suma atención al Santo Sacrificio.

11) Dios te bendice en tus empresas temporales.

12) Si, al oír la santa Misa con devoción, ofreciéndola a Dios Omnipotente en honor de algún Santo o Angel, agradeciendo al Señor por los favores concedidos a él, honras al Angel o Santo, y de este modo te haces acreedor a la especial protección de aquel Angel o Santo.

Fuente: El Amado de mi Alma (red social católica)

AVE MARIA GRATIA PLENA!

SACERDOS


SACERDOS




Concedeteci, o Signore, dei sacerdoti.

Concedeteci, o Signore, dei santi sacerdoti.
Concedeteci, o Signore, molti santi sacerdoti.



Dio non vuole!
 
fonte: www.unavox.it



QUID NOVI ?

Habemus Episcopum

chi è?

Udienza ai rappresentanti dei mediaBagno di folla
- L'Angelus della discontinuità e della rottura - Il profeta Walter Kasper
- L'Angelus della discontinuità e della rottura - Perché un solo Gloria?Verso il conformismo dell'anticonformismo
Voglia di protagonismo
L'anello del Pescatore
Habemus duos papas
Il dono donato

Novità che non si possono tacere - Articolo di Francesco Colafemmina su Papa Francesco
Papa Francesco: Udienza ala stampa - 
Articolo di L. P.
Papa Francesco - Riflessioni di un fedele: La Tradizione viene prima del Papa
Papa Francesco - Riflessioni di un fedele: Appello a qualche sacerdote, liturgista, qualche studioso di simboli pontifici di buona volontà
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La fine dell'Istituzione - Articolo di S. F. 
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Et iterum de Francisco Pontifice” - Ancora su Papa Francesco - Dalla riunione ecumenica in Vaticano alla Messa in Coena Domini nel carcere minorile - Articolo di L. P.
Elezione di Francesco I: il trionfo del modernismo duro e puro - Articolo 
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Articolo di Arnaldo Xavier da Silveira sulla necessità di proclamare il Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo
Una storia clerical-pop - Articolo di Gnocchi e Palmaro sul nuovo andazzo venutosi a creare con l'elezione di Papa Francesco
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Primo bilancio - Pontificato Papa Francesco I - Gestualità, capovolgimento, dottrina
 - Articolo di L. P. (Prandianus)
Habemus Papas - Dalla monarchia alla diarchia… per ora! - Articolo di Belvecchio
Papa Francesco: rifiutare questo nuovo insegnamento; un'obbedienza che non sia finta - Articolo di Don Régis de Cacquerais


AVE MARIA PURISSIMA!



San Pier Damiani


COMO UN NIÑO POBRE LLEGO A OBISPO, A CARDENAL Y A SANTO

San Pedro Damian perdió a su padre y madre apenas nació. Uno de sus hermanos lo adoptó, pero lo trataba con aspereza, forzándolo a trabajar muy duro y alimentándolo muy mal y con escasa ropa.

Un día encontró una moneda de plata, que representaba para él una pequeña fortuna. Un amigo le aconsejó que lo usara para sí mismo, pues el dueño no podría ser hallado.

Para Pedro era difícil establecer en que lo gastaría, ya que tenía todo tipo de necesidades. Pero cambiando de pensar en su joven mente, decidió que lo mejor que podía hacer era pedir una Misa por las Almas del Purgatorio, en especial por las almas de sus queridos padres. A costa de un gran sacrificio, transformó su pensamiento en hechos y las Misas fueron ofrecidas.

Las almas del Purgatorio devolvieron su sacrificio mas generosamente. Desde ese día en adelante notó un gran cambio en su destino.

Su hermano mayor lo llamó a la casa donde él vivía, y horrorizado por el maltrato que padecía, lo llevó a vivir consigo. Lo trató como a su propio hijo, y lo educó y cuidó con el mas puro afecto.

Bendición sobre bendición, los mas maravillosos talentos de Pedro salieron a la luz, y fue rapidamente promovido al sacerdocio; algun tiempo después el fue elevado a la dignidad de Obispo, y finalmente, Cardenal. Además, muchos milagros atestiguan su santidad, tanto que luego de su muerte fue canonizado y declarado Doctor de la Iglesia.

Estas maravillosas gracias vinieron a él después de una Misa ofrecida por las Santas Almas.


ORA PRO NOBIS