lunedì 11 giugno 2012

Benedetta Rencurel e Nostra Signora del Laus - Apparizioni lunghe 54 anni


Nostra Signora del Laus - 
Apparizioni lunghe 54 anni

Il 16 settembre 1647 Benedetta Rencurel nasce nel piccolo comune di Saint-Etienne d'Avancon (Alpi del Sud). 


Un giorno di maggio del 1664, la ragazza sta custodendo delle pecore. Benedetta recita la corona del Rosario, quando scorge una bella Signora su una roccia, che tiene per mano un bambino di una bellezza singolare: « Bella Signora ! cosa fate lassù ? Volete far merenda con me ? Ho un po' di buon pane, lo potremmo bagnare nella fontana! ».
La Signora sorride della sua semplicità, e non dice una sola parola.
« Bella Signora ! Non vorreste darmi il vostro bambino, che mi rallegrerebbe tanto ? ».
La Signora sorride ancora senza rispondere. Dopo esser rimasta per un po' con Benedetta, prende in braccio il bambino e sparisce nell'antro della roccia, dove la pastorella l'ha vista entrare ed uscire a parecchie riprese. 

Per quattro mesi, la Signora si lascia vedere ogni giorno e conversa molto familiarmente con la ragazza. Per prepararla alla sua futura missione, la educa, correggendone la vivacità e la rudezza, la testardaggine ed l'attaccamento alle cose ed agli animali. Benedetta racconta le sue visioni alla padrona, che, di primo acchito, non ci crede ; però, un bel mattino, la segue di nascosto nel vallone delle Fornaci. Lì non vede la Signora, ma sente le parole che essa rivolge a Benedetta. L'apparizione domanda alla pastorella di avvertire la padrona dei pericoli che minacciano la sua anima: «La sua coscienza è in cattivo stato. Che faccia penitenza ! » Colpita, questa si corregge, riprende a frequentare i sacramenti e vive molto cristianamente per tutto il resto della sua vita. 

Il 29 agosto, Benedetta chiede il suo nome alla visitatrice, e si sente rispondere : « Mi chiamo MARIA». Ma, nello stesso tempo, la Vergine le annuncia che le apparizioni cesseranno per un certo tempo. [Perché?] 

Infatti, Benedetta, per un mese intero, non vede la Signora ; il fatto che quest'assenza la priva di consolazioni sensibili, contribuisce a purificarle l'anima. Finalmente, una mattina, sul finire dì settembre, la pastorella, che ha fermato le pecore e le capre in riva ad un fiume, scorge di fronte a sé la Signora, splendente come un bel sole. Si affretta a raggiungerla. Ma il vecchio ponte di legno che attraversa il fiume è inagibile. Attraversa allora il corso d'acqua aggrappata al dorso di una grossa capra. Arrivata vicino all'apparizione, domanda : « Bella Signora, come mai mi avete privata tanto a lungo dell'onore di vedervi ?».

"Ormai, quando vorrai vedermi, potrai farlo nella cappella che sì trova in località Le Laus », risponde la Signora, indicandole la via da seguire. 
Il giorno dopo Benedetta si reca nella frazione di Le Laus e arriva alla piccola cappella. Entra subito e vede sull'altare la Vergine MARIA che si congratula con lei perché ha cercato con tenacia senza spazientirsi. 


Durante l'inverno 1664-1665, Benedetta sale spessissimo a Le Laus ; ogni giorno, vede la Vergine che le raccomanda « di pregare continuamente per i peccatori ». Nostra Signora ci fa capire in questo modo che i peccatori si trovano in uno stato pietoso. Dio è offeso dalle loro colpe, ma vuole prodigar loro la sua misericordia, che può essere accettata solo liberamente.

Nel settembre del 1665, un'inchiesta sulle apparizioni di Le Laus viene iniziata dal vicario generale. Questi, dopo aver terminato l'interrogatorio della veggente, celebra la Messa. E’ presente quel giorno una donna gravemente colpita da una malattia. L'ammalata è stata condotta a Le Laus perché vi facesse una novena a Nostra Signora. Durante la notte che segue la fine della novena, essa riesce a stendere le gambe e si sente guarita.


Così, il 18 settembre 1665, quando Benedetta compie diciotto anni, le apparizioni ed il pellegrinaggio sono ufficialmente riconosciuti dall'autorità diocesana e, a partire dall'ottobre dello stesso anno, ha inizio la costruzione di una chiesa abbastanza grande per accogliere i pellegrini, sempre più numerosi. Nostra Signora annuncia a Benedetta che l'olio della lampada della cappella (che arde davanti al Santissimo Sacramento), opererà guarigioni su quegli ammalati che lo applicheranno su di sé, a condizione che ricorrano con fede alla sua intercessione. Infatti, vengono registrate in poco tempo numerose guarigioni. Ancora oggi si producono miracoli in quelle persone che, fiduciose nell'intercessione di Nostra Signora, utilizzano devotamente l'olio di Le Laus. Benedetta si prende a cuore la missione ricevuta dalla Santissima Vergine: quella di preparare i peccatori a ricevere il sacramento della Penitenza. Pertanto, incoraggia spesso i due sacerdoti addetti al santuario a ricevere i pellegrini con dolcezza, pazienza e carità, dimostrando una bontà particolare per i più grandi peccatori, onde incitarli a pentirsi.(*)

Il compito di Benedetta non è facile; la Vergine le chiede di ammonire le donne e le ragazze che conducono una vita scandalosa, che le porta talvolta fino all'infanticidio, i signorotti ingiusti o perversi, i sacerdoti ed i monaci infedeli ai loro sacri vincoli. Ma la veggente lo adempie convenientemente.

Essa incoraggia i penitenti, avverte quelli che non osano confessare i loro peccati e li orienta verso un confessore adeguato. Benedetta si sacrifica soprattutto per i peccatori e prega mentre si confessano. Per riparare i loro peccati ed ottenere grazie per essi, si obbliga a penitenze severe, al punto di compromettere la sua salute.

Benedetta è consigliata senza posa da Nostra Signora : "Coraggio, figlia mia! Abbi pazienza... compi la tua opera di buon cuore... non provare astio per i nemici di Le Laus ».

Anche l'angelo custode la istruisce : "quando si è gioiosi tutto quello che si fa è gradito a Dio; quando si è di malumore non si fa niente che gli sia gradito".

A partire dalla Pentecoste del 1718 la salute di Benedetta Rencurel declina bruscamente. La veggente muore la sera del 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti. Ha 71 anni. Viene sepolta davanti all’altare maggiore del santuario, sotto la lampada il cui olio serve ancora oggi a ungere i devoti, soprattutto ammalati e sofferenti, che ogni giorno giungono al Laus.


Finalmente, il 16 ottobre 1872, il pontefice Pio IX proclama Venerabile la serva di Dio Benedetta Rencurel, la veggente che vide Maria al Laus e che ancora oggi, a distanza di tanto tempo, è oggetto di venerazione da parte di molti.

Chiunque sale al Laus può sentire misteriosi effluvi, che danno a tutti consolazione spirituale e una profonda serenità interiore. I profumi del Laus sono un fenomeno misterioso, che la scienza ha provato a spiegare ma senza effettivamente venire a capo di nulla. È un po’ il mistero ed il fascino di questa cittadella mariana incastonata su un solitario altopiano delle Alpi francesi, che attira ogni anno un gran numero di pellegrini da ogni parte del mondo.


Chiediamo alla Madre di Misericordia di rigenerare nei cristiani la stima e la frequenza del sacramento della confessione, che è un mezzo privilegiato, istituito dal Salvatore medesimo, per ritrovare la grazia dì Dio e la pace dell'anima. 

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(*)« Cristo ha istituito il sacramento della Penitenza per tutti i membri peccatori della sua Chiesa, in primo luogo per coloro che, dopo il Battesimo, sono caduti in peccato grave... A costoro, il sacramento della Penitenza offre una nuova possibilità di convenirsi e di recuperare la grazia della giustificazione. In questo sacramento, il sacerdote, che occupa il posto di Cristo giudice e medico, deve essere informato circa lo stato del penitente. Di conseguenza, « bisogna che il fedele, oltre alla consapevolezza dei peccati commessi, la contrizione e la volontà di non ricadere, confessi i suoi peccati. In questo senso, il Concilio di Trento dichiarava che era necessario "di diritto divino, che si confessassero tutti e ciascuno dei peccati mortali "» (Giovanni Paolo II, Motu proprio Misericordia Dei, 7 aprile 2002 ).

COR JESU SACRATISSIMUM
MISERERE NOBIS


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venerdì 8 giugno 2012

"La Maravilla del Sacerdocio" de Hugo Wast


Para qué hacen falta los sacerdotes?

MARÍA DENISSE FANIANOS DE CAPRILES tomado de el diario| EL UNIVERSAL
miércoles 30 de mayo de 2012 03:15 PM






El ultimo domingo 27 de mayo se celebró el Día de Pentecostés, y el Día del Seminario en Venezuela. Por tal razón quiero compartir con ustedes un bello escrito del novelista argentino Hugo Wast (1883-1962) cuyo título es "La Maravilla del Sacerdocio":

"Cuando se piensa que ni la Santísima Virgen puede hacer lo que un sacerdote.

Cuando se piensa que ni los ángeles ni los arcángeles, ni Miguel ni Gabriel ni Rafael, ni príncipe alguno de ellos que vencieron a Lucifer pueden hacer lo que un sacerdote.

Cuando se piensa que Nuestro Señor Jesucristo en la Última Cena realizó un milagro más grande que la creación del Universo con todos sus esplendores y fue el convertir el pan y el vino en su Cuerpo y su Sangre para alimentar al mundo, y que este portento, ante el cual se arrodillan los ángeles y los hombres, puede repetirlo cada día un sacerdote.

Cuando se piensa en el otro milagro que solamente un sacerdote puede realizar: perdonar los pecados y que lo que él ata en el fondo de su humilde confesionario, Dios obligado por su propia palabra, lo ata en el cielo, y lo que él desata, en el mismo instante lo desata Dios.

Cuando se piensa que la humanidad se ha redimido y que el mundo subsiste porque hay hombres y mujeres que se alimentan cada día de ese Cuerpo y de esa Sangre redentora que sólo un sacerdote puede realizar.

Cuando se piensa que eso puede no ocurrir, porque están faltando las vocaciones sacerdotales; y que cuando eso ocurra se conmoverán los cielos y estallará la Tierra, como si la mano de Dios hubiera dejado de sostenerla; y las gentes gritarán de hambre y de angustia, y pedirán ese pan, y no habrá quien se lo dé; y pedirán la absolución de sus culpas y no habrá quien las absuelva, y morirán con los ojos abiertos por el mayor de los espantos.

Cuando se piensa que un sacerdote hace más falta que un rey, más que un militar, más que un banquero, más que un médico, más que un maestro, porque él puede reemplazar a todos y ninguno puede reemplazarlo a él.

Cuando se piensa que un sacerdote cuando celebra en el altar tiene una dignidad infinitamente mayor que un rey; y que no es ni un símbolo, ni siquiera un embajador de Cristo, sino que es Cristo mismo que está allí repitiendo el mayor milagro de Dios.

Cuando se piensa todo esto, uno comprende la inmensa necesidad de fomentar las vocaciones sacerdotales.

Uno comprende el afán con que en tiempos antiguos, cada familia ansiaba que de su seno brotase, como una vara de nardo, una vocación sacerdotal.

Uno comprende el inmenso respeto que los pueblos tenían por los sacerdotes, lo que se reflejaba en las leyes.

Uno comprende que el peor crimen que puede cometer alguien es impedir o desalentar una vocación.

Uno comprende que provocar una apostasía es ser un Judas y vender a Cristo de nuevo.

Uno comprende que si un padre o una madre obstruyen la vocación sacerdotal de un hijo es como si renunciaran a un título de nobleza incomparable.

Uno comprende que más que una Iglesia, y más que una escuela, y más que un hospital, es un seminario.

Uno comprende que dar para construir o mantener un seminario es multiplicar los nacimientos del redentor.

Uno comprende que dar para costear los estudios de un joven seminarista es allanar el camino por donde ha de llegar al altar un hombre que durante media hora, cada día, será mucho más que todas las dignidades de la tierra y que todos los santos del Cielo, pues será Cristo mismo, sacrificando su Cuerpo y su Sangre para alimentar al mundo".

Y ahora me toca a mí darle las gracias a todos los sacerdotes fieles del mundo entero (y en especial a nuestros admirables sacerdotes venezolanos, de nacimiento o de adopción) quienes han dado un ejemplo admirable de amor a Dios, de entrega y servicio total por sus fieles. Y gracias por el ánimo que transmiten con su alegría y su esperanza, para seguir luchando en este "valle de lágrimas" siguiendo el ejemplo de Nuestro Señor Jesucristo. ¡Gracias a Todos! Y ¡Cuenten con nuestras oraciones! para que hayan muchas santas vocaciones sacerdotales y religiosas en nuestra amada Venezuela ¡Que nos hacen mucha falta porque los necesitamos para seguir sembrando las raíces fuertes de la fe que serán las únicas que nos llevarán a vivir en un país con verdadera Justicia y Paz!








Quando criança me oferecia mil vezes por dia 
ao santo serviço de Deus,
desejava ser padre
para consagrar-me dia e noite a seu ministério. (S.Ant.M.Claret, Aut. 40)


giovedì 7 giugno 2012

!!!!! FIAMME dovrebbero essere! (1°)


GESU' MISERICORDIOSO

"Gesù, confido in Te!"

  • Ora parlo dei sacerdoti, di coloro che hanno l'onore sublime di perpetuare dall'altare il mio Sacrificio, di toccare Me, di ripetere il mio Vangelo.
    Dovrebbero essere fiamme. Invece sono fumo. Fanno stancamente quello che devono fare. Non si amano fra loro e non amano voi come pastori che devono essere pronti a dare tutti se stessi, anche sino al sacrificio della vita, per le loro pecorelle. Vengono al mio altare con il cuore colmo di sollecitudini della terra. Mi consacrano con la mente altrove e neanche la mia Comunione accende nel loro spirito quella carità che deve essere viva in tutti ma che nei miei sacerdoti deve essere vivissima. 14.6.43



    Devoción al Sagrado Corazón de JesúsTroppo pochi i veri sacerdoti che spezzano se stessi per prodigarsi ai loro figli! Mai come adesso è necessario pregare il Padrone della messe, perché mandi “veri” operai alla sua messe che cade sciupata perché non è sufficiente il numero dei veri instancabili operai, sui quali il mio occhio si posa con benedizioni e amore infiniti e grati. (…)

  • Quanti più veri sacerdoti saranno nel mondo quando i tempi saranno compiuti, meno lungo e crudele sarà il tempo dell'Anticristo e le ultime convulsioni della razza umana.14.6.43


    Conociendo a JesucristoUno dei maggiori dolori che Io abbia, è quello di vedere come il razionalismo sia infiltrato nei cuori, anche nei cuori che si dicono miei. Sarebbe inutile mettere a parte di tanto dono i sacerdoti. Proprio tra questi si trovano quelli che, predicando Me e i miei passati miracoli, negano la Potenza mia, quasi Io non fossi più il Cristo capace di parlare ancora alle anime che  languono per mancanza della mia Parola, quasi ammettendo la mia incapacità attuale al miracolo e la potenza della grazia in un cuore.

  • Tema de hoyCredere è segno di purezza oltre che di fede. Credere è intelligenza oltre che fede. Chi crede in purezza e in intelligenza distingue la mia Voce e la raccoglie. (…)

    Non pensano che Io possa avere altro da dire, atto ai bisogni dei tempi, e che sono Padrone di dirlo come e a chi mi piace, poiché Io sono il Dio e il Verbo eterno che mai non cessa d’essere Parola del Padre.


    Tento le ultime prove per infiammare le anime che non sono più anime vive ma automi dotati di moto, ma non d’intelligenza e carità.

    Il mio operare, dal principio di questo secolo, è un miracolo di Carità per tentare la 2° salvezza del genere umano, specie delle anime sacerdotali senza le quali la salvezza di molti è impossibile. 



    Mi sostituisco Io ai pulpiti vuoti o suonanti parole senza vita vera. Ma pochi sono coloro che sono degni di capirmi, pochi anche tra i miei ministri. (…)
    Meno scienza e più carità. Meno libri e più Vangelo. E luce nelle anime perché Io sono Luce. Sgomberare tutto per far posto alla Luce. 18.7.43


  • Palabras de JesúsQuando il tempo verrà, molte stelle saranno travolte dalle spire di Lucifero che per vincere ha bisogno di diminuire le luci delle anime.
    Ciò potrà avvenire perché non solo i laici, ma anche gli ecclesiastici hanno perso e perdono sempre più quella fermezza di fede, di carità, di forza, di purezza, di distacco dalle seduzioni del mondo, necessarie per rimanere nell’orbita della luce di Dio.
    Comprendi chi sono le stelle di cui parlo? Sono quelli che Io ho definito sale della terra e luce del mondo: i miei ministri. Studio dell’acuta malizia di Satana è di spegnere, travolgendoli, questi luminari che sono luci riflettenti la mia Luce alle turbe. (…)
    Non morrà la Chiesa perché Io sarò con essa, ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione, moltiplicate nel tempo perché così deve essere.
    Deve essere che la Chiesa soffra quanto sofferse il suo Creatore, avanti di morire per risuscitare in forma eterna. 23.7.43


  • Meditación de hoyIn verità vi dico, con dolore di Fondatore eccelso, che all’ultima ora, i tre quarti della mia Chiesa mi rinnegheranno e li dovrò recidere dal tronco come rami morti e corrotti da lebbra immonda. 5.10.43
  • “Guai ai pastori i quali pascono se stessi“. Pastori d’anime e pastori di uomini. Miei sacerdoti e capi di nazioni. (….)  Svisate la vostra missione ; vi pascete in luogo di pascere. (…)
    “Il buon pastore dà la vita per quella delle sue pecore“. Voi badate a conservarvi la vostra; e le grandi e piccine si sono disperse, preda ai feroci, e sono morte per essersi cibate di pascoli malsani.  (…)
    Ora Io vi dico: ecco, Io stesso diverrò il loro Pastore. Io verrò per radunare le mie pecore. Le radunerò nei miei pascoli fuor dalla caligine delle dottrine stolte e perniciose che danno le febbri mortali dello spirito. Le separerò, anzi da se stesse si separeranno dai capretti e dagli arieti, perché udranno la Voce che li ama.  La udranno non più come ora, attraverso ai miei servi, ma sgorgante come fiume di Vita dalla bocca del Verbo, tornato a prendere possesso del suo Regno.
    Raccoglierò con pietà le mie pecore, anche quelle che la vostra incuria ha rovinato. Ma via, via dal mio gregge i lupi in veste d’agnello, via i pastori infingardi, via gli avidi di ricchezze e di piacere. Chi mi segue deve amare ciò che è netto e onesto. Chi mi segue deve avere carità per il fratello e non impinguarsi lasciando ad altri miseria d’erba calpestata e sporca e acqua intorbidata da mene umane. (…)
    (Ezechiele, 33-34 )


    Reflexión del díaQuando avrò mondato il gregge da ciò che è falso e impuro, nel mio periodo di Re della Pace, istruirò i rimasti per l’ultima istruzione. Conosceranno Me come ora solo gli eletti mi conoscono. Saranno non dodici ma, dodicimila volte dodicimila creature chiamate alla conoscenza del Re. Cadranno le eresie e le guerre. Luce e Pace saranno il sole della Terra. Si nutriranno del germe vivo della mia Parola e non saranno più languenti della fame spirituale. Mi adoreranno in spirito e verità. Quando l’ultima rivolta di Satana a Dio, avverrà, non mancheranno gli ultimi Giuda fra i chiamati alla conoscenza del Re.


    L’oro della Città eterna deve essere depurato per
    tre filtri per divenire turibolo davanti al trono dell’Agnello glorioso. E questo sarà l’ultimo filtro, ma i “fedeli“ resteranno fedeli, conosceranno che Io sono in essi e che essi sono il mio popolo eterno.  28.10.43


    Mensaje eucarístico
    Portate il Cristo in voi. Il mondo ha bisogno, fra tanta scienza inutile, di avere chi comunica la sapienza vera. E chi mi ha in sé, anzi chi annulla sé in Me, anche se non dice parole, comunica con le sue opere la Sapienza, perché le sue opere testimoniano Dio. 1.11.43


    Meditación de hoyI dottori della scienza sacra dimenticano troppo di che trattano, a servizio di chi sono e di quali potenze parlano. Dimenticano anche a chi parlano e le conseguenze del loro insegnamento. (…)

  • La Parola non ha bisogno di erudizione umana per essere compresa, ma di purezza d’animo e di amore. Amore, amore, amore intorno e dentro di voi  … perché è da quanto è nell’interno che s’irraggia essenza all’esterno. Le anime non hanno bisogno di scienza ma di luce.  4.11.43

  • Per meritare di trasmettere la Parola di Dio occorre avere labbra e cuore mondi. Cuore mondo, poiché è dal cuore che escono i moti che muovono pensiero e carne. 13.11.43

  • Imparate da Me, Sacerdote eterno, come si è sacerdoti. Esser sacerdoti vuol dire essere angelici, vuol dire essere santi. In voi le folle dovrebbero vedere il Cristo con un’evidenza totale. Ahi! che spesso mostrate loro un aspetto più simile a quello di Lucifero. 13.11.43

  • Semplicità, carità, castità, umiltà, amore al dolore sono le cinque gemme maggiori della corona sacerdotale. Distacco dalle sollecitudini, longanimità, costanza, pazienza, sono le altre gemme minori. 13.11.43
    Milagro de la EucaristíaLa salvezza di quest’umanità sta nelle vostre mani. Non fate che nel grande Giorno Io debba fulminare folte schiere di consacrati responsabili di rovine immense che dai cuori hanno dilagato sul mondo.  13.11.43


    Dios es Bueno y nos amaRicordatevi che per voi non esistono le differenze degli umani circa le anime. Vi è anzi un capovolgimento dei valori. (…) Voi dovete amare colui che è un infelice spirituale. Più uno è sozzo, più uno è lontano da Me, più voi dovete essere per lui padre e luce. Nessuna ripugnanza, nessuna stanchezza, nessun abbandono, nessuna paura vi è concessa. Dovete piegarvi su tutte le miserie. Le dovete cercare per curarle. Le dovete amare per portarle all’Amore. Respinti tornate all’assalto; derisi, aumentate la vostra carità. Servitevi delle cose umane per portare le anime alle soprannaturali. 13.11.43

    Infancia espiritualGuai a coloro che non tengono puri se stessi ed osano parlare in mio Nome con anima di peccato. Non sono costoro miei discepoli e miei apostoli. Sono i miei predatori. Perché mi depredano delle anime per darle a Satana.Le anime, sia quelle che seguono il sacerdote con rispetto e fede, sia quelle diffidenti, lo osservano, sono soggette a riflettere, poiché hanno una ragione, sulla condotta del sacerdote. (…) Troppi sono tra voi che imitano il dodicesimo apostolo e per bassi interessi umani vendono le parti di Me – le anime che bagnate del mio Sangue vi ho affidate – al Nemico di Dio e dell’uomo. (…) Povere anime! Tuonate contro di loro. E perché non tuonate verso voi stessi?  (…) Di quante, di quante anime Io chiederò conto ai miei sacerdoti!  (…)

  • Rayos de FePer la coltura tornate ai Testi e chiedete a Dio di purificarvi mente e cuore col fuoco della continenza e dell’amore per poterli capire come vanno intesi. Perché, sappiatelo, avete reso le gemme ardenti del mio Vangelo delle pietruzze opache sporche di fango, se pure non ne avete fatti dei pietroni di anatema per lapidare le povere anime, dando alle parole dell’amore un rigorismo che agghiaccia e porta a disperare. (…)
    La mente di Pietro la infondo Io ai miei Vicari, ma il cuore ve lo dovete fare da voi.  E quel cuore è indispensabile in chi mi è sacerdote: dall’altissimo mio Santo [il Papa] che è candido d’anima e di pensiero come di veste e che è l’Ostia maggiore in questa cruenta messa che la Terra celebra, al più piccolo mio ministro che spezza il Pane e la Parola in un paesello sperduto. (…)
    Confidencias de Jesús a un SacerdoteMutatevi il cuore, sacerdoti. La salvezza di quest’umanità sta molto nelle vostre mani. Non fate che nel gran Giorno Io debba fulminare folte schiere di consacrati responsabili di rovine immense che dai cuori hanno dilagato sul mondo.  13.11.43


  • Quince minutos con Jesús MisericordiosoNessuna ripugnanza, nessuna stanchezza, nessun abbandono, nessuna paura vi è concessa. Dovete piegarvi su tutte le miserie. Le dovete cercare per curarle. Le dovete amare per portarle all'Amore. Respinti, tornate all'assalto; derisi, aumentate la vostra carità. Servitevi delle cose umane per portare le anime alle soprannaturali.(…) Tornate a essere come i miei primi apostoli. Tornate a essere eroi del sacerdozio che è l'unica milizia santa. Fate tutti il vostro dovere fino all'immolazione. Che se poi le folle si ostinano a perdersi Io provvederò loro.14.11.43

  • Repasando el CatecismoTroppo sgretolare di umana scienza rode come una carie, i cuori dei miei ministri che non sanno esser di Dio ma del mondo e che assorbono lo spirito del mondo e danno al mondo il loro alito non più di Cielo. E’ il grande dolore del Cristo. Troppe plaghe senza chiese. Troppe chiese senza sacerdoti. Troppi fedeli senza guida. Troppi cuori senza amore. 29.11.43

  • Imitación de CristoTornate a Dio. Tornate al Cristo. Sacerdoti, tornateci per divenire “sacerdoti”. Avete bisogno della sua consacrazione, di quest’olio che stilla dal Sacerdote eterno. Siete in troppi ridotti a lampade prive d’olio e i fedeli si smarriscono perché non hanno luce nelle tenebre. Portate la Luce a essi.  Io sono Luce del mondo. Ma non potete portarmi se non mi avete in voi. 2.12.43

  • Enseñanzas del PapaSe i fedeli sono gelidi, i pastori sono freddi e la morte dello spirito viene per assideramento. (…)
    Pensaci, o Cristo in terra, nato a tanta sorte. E senza stancarti insisti, predica, esorta, riprendi, evangelizza. Troppi sono i templi in cui il Vangelo ha perduto valore e troppi i cuori che odono del Vangelo un suono non vero che da esso li allontana.
    Sopperisci tu, come Pietro primo, alle deficienze dei ministri, e fa che le turbe risentano attraverso alle tue labbra la dottrina dolce, santa e salutare del Cristo, e i non ancora uccisi si salvino e tornino a Me, e torni la pace a questa terra in cui non vi  è zolla che non conosca la rugiada dei martiri. 29.12.43


  • I fedeli sono, salvo le sempre esistenti eccezioni, quali li formano i sacerdoti, non tanto con le parole quanto con l’esempio.
    Le chiese sparse fra mezzo alle case dell’uomo dovrebbero essere come un faro e un purificatoio. Da esse dovrebbe sprigionarsi una luce dolce e potente, penetrante e attirante, che, com’è della luce del giorno, penetrasse, nonostante tutti i serrami, nel fondo dei cuori. (…)
    Ser santosSe dalle chiese sparse fra le case si effondesse una
    “ luce “ quale Io, ve l’ho indicata come vostro segno, o sacerdoti che Io chiamo  “luce del mondo“ – vi ho chiamato così quando vi ho creati – un filo, un punto, un pulviscolo penetrerebbe, quel tanto da ricordare che vi è sul mondo “ una Luce“, quel tanto da metter fame di luce, di quella  “Luce“ nei cuori.

    Ma quante sono le chiese dalle quali emana una così viva luce da forzare le chiuse porte dei cuori e penetrarvi e portarvi Dio, Dio che è Luce? Ma quante sono  le anime delle chiese, voi parroci e curati, voi sacerdoti e monaci, voi tutti che io ho vocati ad esser portatori di Me ai cuori, che siano  talmente accesi dalla Carità da riuscire a vincere il gelo delle anime ed a portare nei cuori degli uomini l’amore di Dio e l’amore a Dio che è Carità? 27.1.44


  • Mensaje sobre la reparaciónIo, chiamandovi, non vi ho additato una reggia, una tavola, una borsa, una famiglia, ma una croce, la mia Croce, (...) e questo per dire a tutti, a voi in specie, che le anime si salvano con il sacrificio, con la generosità nel sacrificio che va fino allo spogliamento totale, assoluto, degli affetti, dei comodi, del necessario, della vita. 27.1.44

  • Mensaje a los Ciberapóstoles
    La terra corrotta da tante cose, fermenta come corpo che imputridisce e contamina col suo lezzo di peccato le anime; ma se le chiese sparse fra le case fossero incensieri dove un sacerdote vive ardendo e si arde amando, il lezzo del mondo, sarebbe bilanciato dal profumo di Dio, traspirante dai cuori dei sacerdoti viventi in totale fusione con Dio , annullati in Dio, sino a non essere più che simili a Me che sono presente nel Sacramento a disposizione dell’uomo ad ogni ora, - Io Dio, ci sono senza stanchezze, senza superbie, senza resistenze – ed i cuori verrebbero purificati. I sacerdoti così perfetti, sono come il sole. Aspirano le anime al Cielo come fossero gocce d’acqua, le purificano nell’atmosfera del Cielo (…) per portare refrigerio alle ferite e alle arsioni dei cuori.
    Aspirano: per aspirare a sé occorre una grande forza che solo l’amore vivissimo per il Signore e per i fratelli ve la possono dare. Fissi in Dio, in alto, molto in alto sulla terra, voi potete, se volete, attirare a voi, ossia a Dio in cui vivete, le anime. E’ un’operazione che richiede generosità e costanza. (…)   Sacrificio, sacrificio, sacrificio, o sacerdoti: Preghiera, preghiera, preghiera, o pastori.27.1.44

  • Interpretación del ApocalipsisL'umanità si trova a un grande bivio. Da esso si dipartono due strade: una porta salendo a Dio, l'altra conduce scendendo a Satana. Al bivio è un masso. Siete voi. Se farete di voi baluardo e spinta verso la prima, Satana non irromperà e le vostre anime saranno spinte a Dio, ma se voi per i primi rotolate contro la china di Satana, trascinerete l'umanità con anticipata ora, verso gli orrori dell'Anticristo. 27.1.44

  • Quince minutos con María(Per avere un posto in Cielo) prima occorre saper bere tutto il calice che ha bevuto Gesù. Tutto: con la sua carità data in compenso dell’odio, con la sua castità contro le voci del senso, con la sua eroicità nelle prove, con il suo olocausto per amore di Dio e dei fratelli. Poi quando si è tutto compiuto del proprio dovere, dire ancora “siamo servi inutili” e attendere che il Padre vi conceda, per sua bontà, un posto nel suo Regno. (pag. 401-2°vol. ed. 1975)13.2.44

  • Evangelio explicado
    Quando alla Consacrazione, le specie divengono Carne e Sangue, ecco che Io m’incarno come un tempo. Non nel seno della Vergine, ma nelle mani di un vergine. Ecco perché nei miei sacerdoti richiedesi verginità angelica. Guai ai profanatori che, col corpo insozzato da unione carnale, toccano il Corpo di Dio!  Che se il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo e perciò deve esser conservato santo e casto, il corpo del sacerdote al cui comando Io scendo dal Cielo per divenire Carne e Sangue, e come nella cuna poso nelle sue mani, deve essere più illibato del giglio. E col corpo la mente, il cuore, la lingua. 18-5-44

  • Apuntes de CatecismoNon soltanto vi cacceranno dalle sinagoghe, e per queste intendo tutte le posizione sociali, nelle quali potreste avere onore e utile. Sarete perseguitati per il mio Nome e per la vostra fedeltà a esso anche nello spirito. Non perché chi vi perseguita lo faccia per sincerità di zelo verso di Me  e il mio culto. Ma perché le parole che dite sono tali che urtano la maggioranza – e fra questa specie quella parte di maggioranza che dovrebbe essere la migliore – e perciò voi divenite per essa oggetto di odio. 21.5.44

  • Il Sacerdozio è necessario alla vita dello spirito come i quattro elementi vitali della terra: 
    luce, aria, acqua e fuoco
    ma come può esser luce se è spento e offuscato? 
    Ma come può esser acqua se è arido? 
    Ma come può esser respiro se è di suo, asfittico? 
    Ma come può esser fuoco se è gelo?  
    391-44 - 29.5.44

  • Palabras de Jesús

    Ma i sacerdoti idolatri, impuri, atei, sono flagelli pesanti e uncinati. Rompono con le percosse e lacerano con l'uncino. 14.11.44

  • Il sacerdote mentre è nelle sue funzioni sacerdotali, è degno del massimo rispetto. E ve lo assicuri il fatto che Io ubbidisco al suo comando e scendo, Sangue, a lavarvi il cuore, e scendo, Carne, a nutrirvi lo spirito. Imparate da Me, che sono umile, ad avere umiltà. 27.12.44





    La Santa Messa è l'ottimo e il bellissimo della Santa Chiesa:

    "Quid enim bonum ejus est et 
    quid pulchrum ejus, 
    nisi frumentum electorum
    et vinum germinans virgines?"
    Zacch. 9, 17