sabato 18 giugno 2011

SYMBOLUM SANCTI ATHANASII: "Quicumque vult"

"Quicumque vult" o Simbolo di Sant'Atanasio

Chiunque voglia salvarsi,
deve anzitutto possedere la fede cattolica:

Colui che non la conserva integra ed inviolata
perirà senza dubbio in eterno.


La fede cattolica è questa:
che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità.

Senza confondere le persone,
e senza separare la sostanza.

Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio,
ed altra quella dello Spirito Santo.

Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità,
con uguale gloria e coeterna maestà.

Quale è il Padre, tale è il Figlio,
tale lo Spirito Santo.

Increato il Padre, increato il Figlio,
increato lo Spirito Santo.

Immenso il Padre, immenso il Figlio,
immenso lo Spirito Santo.

Eterno il Padre, eterno il Figlio,
eterno lo Spirito Santo

E tuttavia non vi sono tre eterni,
ma un solo eterno.

Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi,
ma un solo increato e un solo immenso.

Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio,
onnipotente lo Spirito Santo.

E tuttavia non vi sono tre onnipotenti,
ma un solo onnipotente.

Il Padre è Dio, il Figlio è Dio,
lo Spirito Santo è Dio.

E tuttavia non vi sono tre dei,
ma un solo Dio.

Signore è il Padre, Signore è il Figlio,
Signore è lo Spirito Santo.

E tuttavia non vi sono tre Signori,
ma un solo Signore.

Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore:
così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori.

Il Padre non è stato fatto da alcuno:
né creato, né generato.

Il Figlio è dal solo Padre:
non fatto, né creato, ma generato.

Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio:
non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.

Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli:
un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.

E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore:
ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali.

Cosicché in tutto, come già detto prima,
va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità.


Chi dunque vuole salvarsi,
pensi in tal modo della Trinità.

Ma per l'eterna salvezza è necessario,
credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.

La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo,
che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.

È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità:
è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.

Perfetto Dio, perfetto uomo:
sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana.

Uguale al Padre secondo la divinità:
inferiore al Padre secondo l'umanità.

E tuttavia, benché sia Dio e uomo,
non è duplice ma è un solo Cristo.

Uno solo, non per conversione della divinità in carne,
ma per assunzione dell'umanità in Dio.

Totalmente uno, non per confusione di sostanze,
ma per l'unità della persona.

Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo,
così Dio e uomo sono un solo Cristo.

Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi:
il terzo giorno è risuscitato dai morti.


É salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.

Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi:
e dovranno rendere conto delle proprie azioni.

Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna:
coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.

Questa è la fede cattolica,
e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente.

Amen.

Latino:
Symbolum Quicumque vel Symbolum Sancti Athanasii


Quicúmque vult salvus esse,
ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem:

Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit,
absque dúbio in aetérnum períbit.

Fides autem cathólica haec est:
ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur.

Neque confundéntes persónas,
neque substántiam seperántes.

Alia est enim persóna Patris, alia Fílii,
alia Spíritus Sancti:


Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas,
aequális glória, coaetérna maiéstas.

Qualis Pater, talis Fílius,
talis Spíritus Sanctus.

Increátus Pater, increátus Fílius,
increátus Spíritus Sanctus.

Immènsus Pater, imménsus Fílius,
imménsus Spíritus Sanctus.

Aetérnus Pater, aetérnus Fílius,
aetérnus Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres aetérni,
sed unus aetérnus.

Sicut non tres increáti, nec tres imménsi,
sed unus increátus, et unus imménsus.

Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius,
omnípotens Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres omnipoténtes,
sed unus omnípotens.

Ita Deus Pater, Deus Fílius,
Deus Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres dii,
sed unus est Deus.

Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius,
Dóminus Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres Dómini,
sed unus est Dóminus.

Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur:
ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur.

Pater a nullo est factus:
nec creátus, nec génitus.

Fílius a Patre solo est:
non factus, nec creátus, sed génitus.

Spíritus Sanctus a Patre et Fílio:
non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens.

Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii:
unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti.

Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus:
sed totae tres persónae coaetèrnae sibi sunt et coaequáles.

Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est,
et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit.

Qui vult ergo salvus esse,
ita de Trinitáte séntiat.

Sed necessárium est ad aetérnam salútem,
ut incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat.

Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur,
quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est.

Deus est ex substántia Patris ante saécula génitus:
et homo est ex substántia matris in saéculo natus.

Perféctus Deus, perféctus homo:
ex ánima rationáli et humána carne subsístens.

Aequális Patri secúndum divinitátem:
minor Patre secúndum humanitátem.

Qui, licet Deus sit et homo,
non duo tamen, sed unus est Christus. .

Unus autem non conversióne divinitátis in carnem,
sed assumptióne humanitátis in Deum.

Unus omníno, non confusióne substántiae,
sed unitáte persónae.

Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo:
ita Deus et homo unus est Christus.

Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos:
tértia die resurréxit a mórtuis.

Ascéndit ad coélos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis:
inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos.

Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis:
et redditúri sunt de factis própriis ratiónem.

Et qui bona egérunt, ibunt in vitam aetérnam:
qui vero mala, in ígnem aetérnum.

Haec est fides cathólica,
quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit.

Amen.



fonte: http://ilrifugiodelpeccatore.myblog.it/
AMDG et BVM

BENEDETTA SIA LA SANTA TRINITA' E INDIVISIBILE UNITA'




Oggi termina l'ottava della Solennità di Pentecoste e domani inizia il Tempo ordinario con la Solennità della Santissima Trinità. Tutto l'anno liturgico, in verità, canta la gloria di questo mistero di fede. 

Il Servo di Dio, Papa Paolo VI, il 30 giugno del 1968 pronunciò davanti alla basilica di s. Pietro una solenne professione di fede, e fu come donarci una bussola per questi tempi d'oscurità: http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/1968/documents/hf_p-vi_hom_19680630_it.html 

Ecco che cosa dice sulla SS. Trinità:

<<Dio solo può darci la conoscenza giusta e piena di Se stesso, rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo, alla cui eterna vita noi siamo chiamati per grazia di Lui a partecipare, quaggiù nell’oscurità della fede e, oltre la morte, nella luce perpetua, l’eterna vita.

I mutui vincoli, che costituiscono eternamente le tre Persone, le quali sono ciascuna l’unico e identico Essere divinosono la beata vita intima di Dio tre volte santo, infinitamente al di là di tutto ciò che noi possiamo concepire secondo l’umana misura (Cfr. Dz-Sch. 804). 

/ Intanto rendiamo grazie alla Bontà divina per il fatto che moltissimi credenti possono attestare con noi, davanti agli uomini, l’Unità di Dio, pur non conoscendo il mistero della Santissima Trinità. /

Noi dunque crediamo al Padre che genera eternamente il Figlio; al Figlio, Verbo di Dio, che è eternamente generato; allo Spirito Santo, Persona increata che procede dal Padre e dal Figlio come loro eterno Amore. In tal modo, nelle tre Persone divine, coaeternae sibi et coaequales (Dz-Sch. 75), sovrabbondano e si consumano, nella sovreccellenza e nella gloria proprie dell’Essere increato, la vita e la beatitudine di Dio perfettamente uno; e sempre «deve essere venerata l’Unità nella Trinità e la Trinità nell’Unità» (Dz-Sch. 75)>>.

*
E' bello sapere che San Francesco d'Assisi nella Prima Regola, nel cap.21, parla così:

[55] <<1 E questa o simile esortazione e lode tutti i miei frati, quando a loro piacerà, possono annunciare ad ogni categoria di uomini, con la benedizione di Dio:
2 "Temete e onorate,
lodate e benedite,
ringraziate (Cfr. 1Ts 5,18) e adorate
il Signore Dio onnipotente
nella Trinità e nell'Unità,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
creatore di tutte le cose.

3 Fate penitenza (Cfr. Mt 3,2),
fate frutti degni di penitenza (Cfr. Lc 3,8),
perché presto moriremo.
3 Date e vi sarà dato (Lc 6,38),
Perdonate (Cfr. Lc 6,37) e vi sarà perdonato;
E se non perdonerete agli uomini le loro offese (Mt 6,14),
il Signore non vi perdonerà i vostri peccati (Mc 11,26).
Confessate tutti i vostri peccati (Gc 5,16).
7 Beati coloro che muoiono nella penitenza,
poiché saranno nel regno dei cieli.
8 Guai a quelli che non muoiono nella penitenza,
poiché saranno figli del diavolo (1Gv 3,10)
di cui compiono le opere (Cfr. Gv 8,41),
e andranno nel fuoco eterno (Mt 18,8; 25,41),
9 Guardatevi e astenetevi da ogni male
e perseverate nel bene fino alla fine">>.

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La sua preghiera preferita era il "Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo". Ad un frate converso disse: "Ripeti spesso la dossologia (preghiera di glorificazione): Gloria al Padre, ecc., e diverrai dottissimo agli occhi di Dio".
"Salve, sancte Pater, patriae lux, forma Minorum... ora pro nobis."

PAX et BONUM

venerdì 17 giugno 2011

PREGA, FRATELLO, PREGA, SORELLA . (2)

Evagrio Pontico
9. Tenacia e vigore

Resisti tenacemente e prega vigorosamente; tieni lontane le occasioni di preoccupazioni e pensieri, poiché ti turbano e ti sconvolgono per fiaccare il tuo vigore.

10. Seduzioni dei demoni !

Quando i demoni ti vedono ben disposto alla vera preghiera, allora insinuano pensieri di certi oggetti apparentemente necessari; e poco dopo ne eccitano il ricordo muovendo l'intelletto alla loro ricerca; ed esso, non trovandoli, molto si rattrista e si scoraggia. Quando poi l'intelletto sta in preghiera, i demoni gli richiamano alla memoria gli oggetti delle sue ricerche e dei suoi ricordi perché esso, illanguidito a furia di esaminarli, perda quella preghiera fruttuosa.

11. Intenso raccoglimento.

Sforzati di mantenere sordo e muto l'intelletto nel tempo della preghiera, e così potrai pregare.

12. Fomenti dell'animosità

Quando ti capita una tentazione o una controversia, oppure quando sei irritato e spinto dalla collera a prenderti la rivincita o a replicare, ricordati della preghiera e del giudizio che in essa ti attende. Così, subito, in te s'acquieterà il moto disordinato.

13. Pietra d'inciampo

Tutto quanto avrai fatto per vendicarti di un fratello che ti abbia arrecato offesa, diverrà per te pietra d'inciampo nel tempo della preghiera.

20. Utilità della corsa. Se desideri pregare come si deve, non rattristare anima alcuna, altrimenti corri invano. 21. Riconciliazione. "Lascia il tuo dono", dice la Scrittura, "davanti all'altare, va' prima a riconciliarti col tuo fratello", e allora potrai pregare senza turbamento. Il ricordo delle offese, infatti, offusca in chi prega la sovrana facoltà dell'intelletto e ottenebra le sue preghiere. 22. Conseguenze del rancore. Coloro che accumulano interiormente tristezze e ricordi di offese, benché esteriormente sembrino pregare, sono simili a quelli che attingono acqua e la versano in una botte forata.

Evagrio Pontico. “La Preghiera.
AMDG et BVM

La Misericordia di Dio




-Signore, io sono nera, più nera del carbone;
ma la tua Misericordia, la quale è più grande del mare, mi laverà.
Se tutti andassero a bere e a lavarsi al mare, il mare non sarebbe nè asciugato, nè insudiciato.
Signore, Tu sei questo mare.
Molti Ti desiderano, ma siamo ciechi;
non si sa nè cercarTi, nè vederTi, nè trovarTi;
le tenebre ci accecano.


Anch'io, Signore, sono in questo numero".


"Elevazioni spirituali". M A R I A M <<La piccola araba>>

AMDG et BVM

giovedì 16 giugno 2011

Prega, fratello, prega, sorella. (1)






Tre massime, tre perle:
 

14. Mitezza

La preghiera è un germoglio della mansuetudine e dell’assenza di collera.

15. Letizia

La preghiera è un frutto della gioia e della riconoscenza.

16. Rimedio alle frustrazioni

La preghiera è difesa contro la tristezza e lo scoraggiamento.

Evagrio Pontico. La preghiera.

Ave Maria, Gratia plena!