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lunedì 9 marzo 2015

"Questo é un messaggio annunciatore che si ripeterà nell’anno 2016".


 La Volontà del Padre Santissimo
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Venerdì Santo, 25 marzo 2005

GESÙ: Ascoltate tutti il Messaggio del 25 Marzo“L’Angelo Gabriele annuncia alla Santissima Vergine MARIA che Ella sarà la Madre del Messia tanto atteso”. È l’Annunciazione.

La Chiesa celebra, oggi, questo Mistero, e celebra anche, in questo Venerdì Santo, la Morte del Suo Dio sulla Sua Croce d’Amore.

È la Volontà di Dio Padre.

La vostra nascita e la vostra morte sulla Terra vi conducono, tramite la vostra Fede in Dio e con il vostro Signore GESÙ Benamato, alla vostra stessa Resurrezione. DateMi la vostra mano e seguiteMi. Io sono il Vivente. Io sono il Risuscitato. Io sono la Vita Eterna.

MARIA è il canale della più tenera Misericordia di Dio verso tutta l’Umanità. Ella ha sempre obbedito alla Volontà di Dio.

In questo anno 2005, non è solo una coincidenza se questi due Eventi accadono contemporaneamente: l’Annunciazione e la Morte del vostro Signore GESÙ Cristo. Questo è un messaggio annunciatore che si ripeterà nell’anno 2016. Rimanete con la vostra Fede nell’Amore dell’Altissimo.

Per il Mistero della tua Santa Incarnazione,
da ogni male, liberaci, Signore.
Per il Mistero della tua Morte e della tua Sepoltura,
da ogni male, liberaci, o Signore.

Io sono la Seconda Persona della Santissima Trinità, ho preso Carne nel Seno della Vergine Maria. Io sono GESÙ Cristo. Ed ecco la Preghiera al Padre Nostro, le Litanie della Volontà di Dio:

“Signore Dio Onnipotente, sommamente Buono e infinitamente Sapiente, per il Merito della perfetta Sottomissione con la quale GESÙ Cristo nostro Salvatore, accettò di essere il Figlio dell’Uomo con la Sua Santa Incarnazione, e come accettò il Calice della Sua Passione; per la conformità della Sua Divina Madre alla Vostra Volontà Santa, e per la perfetta Obbedienza di San Giuseppe a tutti i Vostri ordini, concedeteci la Grazia di compiere in ogni cosa e fino all’ultimo momento della nostra vita, le Vostre Santissime, Giustissime e Adorabilissime Volontà, come si compiono nel Cielo. Così sia.

O Volontà di Dio, il cui Regno è il nostro unico Fine, la nostra Salvezza, la nostra Fedeltà, regnate sovranamente su di noi!”
Figlia Mia, devi esporti al rischio. Gli esseri tiepidi, Io ho detto a Giovanni che li vomiterò dalla Mia bocca.

Poiché mi dici che soffri nel tuo corpo e nel tuo spirito come una crocifissa, Io ti rispondo: “tu lo sei”,perché porti anche un po’ la Mia Croce, a causa di coloro che l’hanno rifiutata, rifiutando la loro croce.

Non avere alcun timore, non credere di essere indegna di parlare e di agire in Mio Nome. Il Padre attende la vostra vera Preghiera, quella che è piena del Suo Amore. Sì, dì alla Santissima Trinità:

“Mio Dio, aiutami a liberarmi dalle mie paure e a resistere alle tentazioni. Non c’è che la Mano di Dio per liberarmi da ogni male”.

Allora, tutto ciò che farai, tutto ciò che dirai sarà ben fatto e ben detto. E Dio ti accompagnerà sempre.

Io sono triste nel vedere come l’uomo può modificare tutto ciò che può avvicinarvi a Me, vostro Dio. Questi due momenti della Mia Vita sulla Terra: la Mia Santa Incarnazione e la Mia Santa Morte, oggi si sono uniti. Accadono contemporaneamente ai vostri occhi, ai vostri orecchi, e, per una seconda volta, come il suono di una campana, si ripeteranno nell’anno 20I6. ( sempre secondo il vostro calendario).

Voi avete paura dell’Assoluto, ed Io vi dico: non cercate di tranquillizzare la vostra coscienza. La vostra anima ne soffre ed il vostro spirito non può elevarsi verso di Me. Il Mio Spirito Santo vi chiama a seguirMi. Voi dovete venire alla Santa Tavola pensando solo al Mio Appello; è una chiamata interiore che vi prende il cuore. Io vi aspetto. Il Mio Divino Sacro Cuore è pieno di Gioia. Io Mi dono a voi evengo a raccoglierMi nel vostro cuore che Mi accetta in quell’Ostia consacrata dal Mio Sacerdote.

Quello che vi succede in quell’istante è il più grande sconvolgimento. È la risposta che voi attendete. Voi sentite la Fede che Io ho risvegliato e scosso, per dirvi:

”Io sono qui, Io ti ascolto, non fare alcun gesto rituale. La tua Fede è ancora come la farfalla che ha appena bucato il suo bozzolo. Vieni ad unirti a Me. Io ti nutrirò del Mio Amore. Ascolta il Verbo di Dio, Egli ti parla a bassa voce, tu piangi di gioia, Mi hai appena incontrato.

Sì, ogni volta, nella Mia Divina Eucaristia, Io verrò a risvegliarti, verrò a tirarti fuori dalla tua tomba.Per te, Io sono nato. Per te, Io sono morto. Per te, ancora oggi Io risuscito e risusciterò in te, figlia amata, oh! quanto amata, da Colui che ti annuncia la Sua Incarnazione e la sua Morte in te e ti dice che con Me, in questa Eucaristia, Io nasco, vivo, muoio e risuscito, oh figlia Mia, per te, per ognuno di voi!

Non dissociate mai la Mia Santa Incarnazione dalla Mia Santa Morte che vi conducono alla Mia Santa Resurrezione.”

Sì, con Me, voi risuscitate
alla Vera Vita in Dio
in ogni Eucaristia.

Il vostro Dio d’Amore.



AMDG et BVM 

sabato 18 giugno 2011

IL SEGNO DELLA CROCE




Nel nome del Padre
+ e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.


Latino


Signum Crucis



In nómine Patris,
+ et Fìlii,
et Spíritus Sancti. Amen.


Il segno di croce è forse l'atto di religione più strapazzato nelle parole e nel gesto. Proponiamo di fare spesso e devotamente il segno della nostra religione: 
- con  le  parole  esprimeremo l'Unità e Trinità di Dio, 
-e con  la figura  della   croce   la Passione e la Morte di nostro Signore Gesù Cristo.

   Santa Bernadette Soubirous apprese dall'Immacolata a fare perfettamente questo segno di croce. Chiunque al vedere come lei lo faceva ne rimaneva profondamente impressionato.


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IL SEGNO DELLA CROCE

Un sacramentale per tutti i momenti del giorno
Semplice da fare, ci difende dal male, ci protegge contro gli attacchi del demonio e ci fa ottenere preziose grazie di Dio.

Sul finire del quarto secol­o, una grande moltitudi­ne riunita intorno ad un pino aspettava con trepidazione l'epilogo di un avvincente episodio. Il vescovo San Martino di Tour aveva fatto saccheggia­re un tempio pagano ed aveva deciso di tagliare il pino che si trovava vicino al locale ed era oggetto di culto idolatrico. A questo si sono opposti nu­merosi pagani che hanno lanciato una sfida: avreb­bero acconsentito all'ab­battimento dell’"albero sacro" se il Santo, come prova della sua fede in Cristo, fosse stato dispo­sto a rimanere legato sot­to di questo, mentre essi stessi lo tagliavano.

Così fu fatto. E vigorosi colpi di accetta in poco tem­po hanno fatto sì che il tron­co cominciasse a pendere ... in direzione della testa dell'uomo di Dio. I pagani si ralle­gravano ferocemente per questo, men­tre i cristiani guardavano con angustia verso il loro santo vescovo. Costui ha fatto il segno della croce e il pino, come spinto dal soffio di una potente raffica di vento, è caduto dall'altra parte sopra alcuni dei più ferrei nemici della Fede. In questa occasione, molti si sono con­vertiti alla Chiesa di Cristo.

Indietro al tempo degli Apostoli

Secondo la tradizione, corrobora­ta dai Padri della Chiesa il segno della croce risale al tempo degli Aposto­li. Alcuni affermano che lo stesso Cri­sto, durante la sua gloriosa Ascensio­ne, ha benedetto i discepoli con questo simbolo della sua Passione Redentri­ce. Gli Apostoli e oltretutto discepoli avrebbero, di conseguenza, propagato questa devozione nelle loro missioni. Già nel secondo secolo, Tertulliano, il primo scrittore cristiano di lingua la­tina, esortava: "Per tutte le nostre azioni, quando entriamo od usciamo, quando ci vestiamo o facciamo il bagno, seduti a tavola o accendendo una cande­la, quando andiamo a dormire o a sederci, all'inizio del nostro lavoro, facciamoci il segno della croce". Questo segno benedetto è oc­casione di grazie tanto nei mo­menti più importanti quanto nei più ordinari della vita cri­stiana. Esso ci si presenta, per esempio, in diversi sacramen­ti: nel Battesimo, nel momen­to in cui si segna con la cro­ce di Cristo colui che Gli ap­parterrà, nella Cresima, quan­do riceviamo sulla fronte l'olio santo, o ancora, all'ultima ora della nostra vita, quando siamo graziati con l'Unzione degli In­fermi. Ci facciamo il segno della Croce all'inizio e alla fine delle preghiere, passando davanti ad una chiesa, ricevendo la benedizione sa­cerdotale, all'inizio di un viaggio, ecc.

Una devozione ricca di significato

Il segno della croce ha innumere­voli significati, tra i quali si segnalano in particolare i seguenti: un atto di de­dizione a Gesù Cristo, un rinnovo del Battesimo ed una proclamazione delle principali verità della nostra Fede: la Santissima Trinità e la Redenzione.
Il modo di farlo anche è ricco di simbolismo ed ha sofferto alcune alte­razioni nel corso del tempo.
La prima di queste sembra essere stata frutto di una controversia con la setta dei monofisiti (sec.V), i quali si facevano il segno della croce usando solo un dito, volendo con questo signi­ficare che nella persona di Cristo il di­vino e l'umano erano riuniti in una so­la natura. In opposizione a questa falsa dottrina, i cristiani sono passati a far­si il segno della croce unendo tre di­ta (pollice, indice e medio), per sot­tolineare il loro culto della Santissi­ma Trinità, ed appoggiando le altre di­ta al palmo della mano, per simboliz­zare la doppia natura (divina ed uma­na) di Gesù. Oltretutto, in tutta quan­ta la Chiesa, i cristiani di quest'epoca si facevano il segno della croce in sen­so contrario a quello in uso oggi, ossia, dalla spalla destra verso quella sinistra.

Innocenzo III (1198-1216), uno dei più grandi papi del periodo medievale, ha dato la seguente spiegazione sim­bolica di questo modo di farsi il segno della croce: "Il segno della croce deve essere fatto con tre dita, poiché si fa con l'invocazione della Santissima Trinità.
Il modo deve essere dall'alto al basso e da destra a sinistra, perché Cristo è sceso dal Cielo sulla terra ed è passato dai giu­dei (destra) ai gentili (sinistra)" Attual­mente questa forma continua ad esse­re usata solo nei riti cattolici orientali.

All'inizio del secolo XIII, alcuni fe­deli, imitando il modo del sacerdote di dare la benedizione, hanno comin­ciato a farsi il segno della croce da si­nistra verso destra, con la mano piat­ta. Lo stesso Papa racconta il motivo di questo cambiamento: "Vi sono alcuni, in questo momento, che fanno il segno della croce da sinistra verso destra, a si­gnificare che dalla miseria (sinistra) pos­siamo giungere alla gloria (destra), così come è successo con Cristo nel salire al Cielo. (Alcuni sacerdoti) fanno in questo modo e le persone cercano di imitarli". Questa forma è finita per diventare co­stume in tutta la Chiesa nell'Occiden­te, e così rimane fino ai nostri giorni.

Benefici effetti

Il segno della croce è il più antico e principale sacramentale, termine che significa, un "segno sacro", mediante il quale, ad imitazione dei sacramen­ti, "sono significati principalmente effet­ti spirituali che si ottengono per suppli­ca della Chiesa" (CIC, can.1166). Esso ci difende dal male, ci protegge contro gli assalti del demonio e ci rende pro­pizia la grazia di Dio. San Gaudenzio (set. IV) afferma che, in tutte le circo­stanze, esso è "una invincibile armatu­ra dei cristiani".

Ai fedeli che si mostravano turba­ti o tentati, i Padri della Chiesa consi­gliavano il segno della croce come ri­medio dall'efficacia garantita.

San Benedetto da Norcia, dopo aver vissuto per tre anni come eremita a Su­biaco, fu cercato da un gruppo di mo­naci che abitavano lì vicino, i quali gli chiesero che accettasse di essere il loro superiore. Tuttavia, alcuni monaci non condividevano questo progetto, e ten­tarono di ammazzarlo, offrendogli pa­ne e vino avvelenati. Quando San Be­nedetto fece il segno della croce sugli alimenti, il bicchiere di vino si ruppe, ed un corvo volò fino al pane, lo pre­se e lo portò via. Questo fatto è ricor­dato ancor oggi nella "Medaglia di San Benedetto".

Ave, o Croce, nostra unica speran­za! Nella Croce di Cristo, e solo in essa, dobbiamo confidare. Se essa ci sostiene, non cadremo, se essa è il nostro rifugio, non ci scoraggeremo, se essa è la nostra forza, che cosa potremo temere?
Seguendo il consiglio dei Padri della Chiesa, mai ci sia da parte nostra senso di vergogna nel farlo di fronte agli altri o negligenza nell'utilizzare questo effica­ce sacramentale, poiché esso sarà sem­pre il nostro rifugio e protezione.
Tratto dalla rivista: “Salvami Regina”; anno VII; numero 17; luglio 2005.



AMDG et BVM