Visualizzazione post con etichetta l'inferno. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta l'inferno. Mostra tutti i post

martedì 23 gennaio 2018

Quanto più l'inferno è negato, tanto più si riempie!


GLORIA O DANNAZIONE 

Parole dall’inferno che guidano al Cielo

 PRESENTAZIONE 

Luce e tenebre si fanno concorrenza, ma non su un piano di parità, perché la luce è più forte delle tenebre: la luce può scacciare le tenebre, ma le tenebre non possono spegnere la luce. Anche Gesù e il diavolo si fanno concorrenza e anche in questo caso i due rivali non sono su un piano di parità: Gesù, Figlio eterno dell' eterno Padre, è più forte del suo nemico; Gesù può sconfiggere il diavolo, ma il diavolo non può nulla contro di Lui. 

Il vangelo ci testimonia che Gesù in molte occasioni ha scacciato il diavolo e che ha trasmesso questo potere alla sua Chiesa: "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni (Mt 10, 8). La Chiesa, dunque, non solo può, ma deve continuare la battaglia iniziata dal suo Signore contro il potere del demonio. Lo fa con la predicazione del vangelo, lo fa con l'amministrazione dei sacramenti, lo fa con la sua azione pastorale e lo deve fare, quando occorre, anche con gli esorcismi. Nulla di nuovo fin qui. Ma ciò che può sorprendere in queste pagine è che il diavolo, su comando di un esorcista, si sia messo a dire la verità. Ma il diavolo non è definito da Gesù il "padre della menzogna" (Gv 8,44)? Certo, tale era e tale resta! Ma Gesù e "la Verità" (Gv 14, 6) e Gesù-Verità può costringere il diavolo-menzogna a collaborare alla riscoperta di un vangelo da tanti oggi purtroppo dimenticato o rifiutato. In questa nostra epoca il diavolo sta cantando vittoria a squarciagola: le sue strade sono molto più battute di quelle del Signore; trova le porte spalancate in tutti i campi, mentre per Gesù troppi cuori sono chiusi; ha quasi tutte le leve del potere in mano, mentre il vangelo sta sempre più perdendo terreno; la menzogna e il vizio dilagano, mentre la verità e la virtù sembrano morte e sepolte. Mai l'umanità è scesa tanto in basso. 

Già nel '52 il Papa Pio XII affermava: "Il mondo di oggi corre verso la propria rovina è tutto un mondo che bisogna rifare dalle fondamenta". E sei anni prima, con lucida analisi, si era così espresso: "L'oggetto contro il quale l'avversario dirige oggi i suoi assalti, aperti o dissimulati, non è più, come ordinariamente nel passato, l'uno o l'altro punto particolare della dottrina o della disciplina, ma piuttosto l'insieme della dottrina e della morale cristiana fino alle estreme conseguenze. In altri termini, si tratta di un assalto totale". Ma con profondo dolore bisogna aggiungere che se in passato gli assalti alla Chiesa provenivano prevalentemente dall' esterno, oggi sempre più spesso vengono anche dal suo interno. Il diavolo che ieri ha fatto crocifiggere il Cristo, cerca oggi di crocifiggere la Chiesa e lo fa in buona parte per mezzo di nuovi Giuda: figli e ministri della stessa Chiesa. 

Durante un esorcismo il diavolo ha svelato la sua terrificante strategia: "Ci saranno molti apostati e io mi servirò di molti preti per costruire la mia chiesa". Parola di diavolo? Sì, certo, ma anche parola di Papa. Paolo VI, in un primo tempo così ben disposto verso il dialogo col mondo e verso la riforma della Chiesa, nel '68 ha dovuto amaramente riconoscere: "La Chiesa si trova in un'ora inquieta di autocritica, si direbbe meglio di autodemolizione. E' come un rivolgimento acuto e complesso che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio. La Chiesa quasi quasi viene a colpire se stessa". E quattro anni dopo ha confessato di avere la sensazione "che da qualche parte sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio" 

Nel 1981 Giovanni Paolo Il con altrettanto coraggio ha riconosciuto il baratro in cui la Chiesa è stata precipitata da alcuni suoi figli e ministri: "Bisogna ammettere realisticamente e con profonda e sofferta sensibilità che i cristiani, oggi, in gran parte, si sentono smarriti, confusi, perplessi e perfino delusi; si sono sparse a piene mani idee contrastanti con la verità rivelata e da sempre insegnata; si sono propalate vere e proprie eresie, in campo dogmatico e morale, creando dubbi, confusioni, ribellioni; si è manomessa la liturgia; immersi nel relativismo intellettuale e morale, e perciò nel permissivismo, i cristiani sono tentati dall'ateismo, dall'agnosticismo, dall'illuminismo vagamente moralistico, da un cristianesimo sociologico, senza dogmi definiti e senza morale oggettiva". 

Certo, il diavolo non è l'unico responsabile di questo disastro, ma ne è il primo e principale istigatore, colui che disturba le menti degli uomini e le porta a confondere la verità con l'errore, il bene col male; colui che inaridisce i cuori e indebolisce le volontà. E così, per l'azione corrosiva e martellante di questo nemico invisibile, anche molti cristiani, da figli di Dio quali erano, si ritrovano ad essere povere larve di umanità, vermi striscianti, impantanati nel fango di una vita senza Dio e contro Dio. E la risposta di molti pastori di anime davanti a questo disastro è solo quella del silenzio sull' esistenza e sull' azione nefasta del diavolo. Alcuni altri poi, pastori rinnegati, 20 traditori del Signore e della loro missione, assassini di anime e nemici della verità, più ostinati nel demolire il regno di Dio che impegnati a edificano ... del diavolo negano perfino l'esistenza... con sua grande soddisfazione. Dunque, tace (o nega) chi dovrebbe parlare. Ma Gesù ci assicura: "Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre" (Lc 19, 40). Parafrasando queste parole si sente affiorare una promessa ancora più sconcertante: "Vi dico che, se molti miei discepoli, se molti pastori che io vi ho dato taceranno, grideranno i demoni". E' la rivincita di Gesù che obbliga il diavolo a parlare di se stesso e contro se stesso, a svelare le sue perfide strategie, a metterci in guardia contro il pericolo che corriamo, a predicare il vangelo, soprattutto ciò che del vangelo è oggi taciuto o travisato. E' una strategia dell' amore di Gesù che si serve anche del diavolo per mantenere fede alla sua promessa: "Le porte dell'inferno non prevarranno contro la mia Chiesa" (cfr.: Mt 16, 18). 

In un esorcismo il diavolo ha dichiarato: "Sappiamo che non riusciremo mai a eliminare la Chiesa, ma non lasceremo nulla di intentato per procurarle tutto il male possibile". Sì, il diavolo sogna per la Chiesa tutto il male possibile, ma il Signore, che nella sua infinita e misteriosa sapienza sa trarre il bene anche dal male, lo obbliga a parlare e a gettare la maschera, lo costringe a svelare dove e quali trappole ha nascosto sul nostro cammino. Ci sono state e ci sono perfino anime sante a cui il Signore ha riservato una sorte, umanamente parlando, sventurata: tormentate per anni o per decenni dalla presenza diabolica, hanno sopportato per la gloria di Dio e per la redenzione dell' umanità sofferenze fisiche e spirituali inaudite. 

Vittime di una tormentosa ossessione diabolica furono ad esempio la beata Mjriam Baouardy von Abellin (suora carmelitana), Marie des Vallées (1590-1656), il beato Niklaus Wolf, Antoine Gay (1790-1871) e Suor Maria Maddalena della Passione (1845- 1921), fondatrice delle Suore Compassioniste e morta in concetto di santità. Furono anime ripiene di un Dio che spesso sembrava ostile, indifferente, o lontano da loro e contemporaneamente tormentate dalla presenza straziante del demonio. Dalla loro bocca il diavolo è stato costretto a parlare e a fare il gioco di Dio: dire quelle verità che mai avrebbe voluto ricordarci. In queste pagine abbiamo appunto una testimonianza di questo genere: Heinrich Kreuzer ha raccolto e ci ha riportato quanto il diavolo, con infinita rabbia, ha dovuto dire in diversi esorcismi per il nostro bene. Perché non approfittarne? Perché non meditare attentamente le parole di questo insolito predicatore? Mi auguro che questo scritto trovi ampia divulgazione per offrire al più largo numero possibile di persone delle riflessioni che... vengono dall'inferno, ma ... possono guidare al paradiso. 

Sac. Enzo Boninsegna Verona, 6 maggio 1994 

ESORCISMO DELL' 11/8/1983 

 L'INFERNO ESISTE ED E' ETERNO 

Esorcista - In nome di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, di' la verità, solo la verità, ciò che il Cielo ti comanda di dire per la gloria di Dio e per il bene delle anime; su tutto il resto taci! 

Demonio - Senti il tuono? (In questo momento rombi di tuono e lampi annunciano un temporale). E' l'Altissimo che si fa sentire; potrebbe farlo e a volte lo fa anche col terremoto. Io mi ribello; non vorrei dire ciò che giova alla vostra salvezza; non voglio dire questa tremenda verità. Lasciami! Lasciami! Non voglio parlare! 

Esorcista - Devi dire ciò che il Cielo ti comanda di dire. E' utilissimo che dalla tua bocca esca questa verità, soprattutto oggi che tante persone hanno perso la vera fede. Di' la verità in nome di... 

Demonio - Non vorrei dirlo, ma devo dirlo: l'inferno esiste ed è eterno. Pochi oggi ci credono a questa verità perché tutto congiura contro l'idea dell'inferno, ma è proprio per questo che l'inferno cresce e congiura con più forza contro di voi. Quanto più l'inferno è negato, tanto più si riempie! Si ride di questa verità come fosse frutto di fantasia, o come fosse una triste eredità di altri tempi. Soprattutto non credono all'inferno molti uomini di cultura. Si vorrebbe che l'inferno non ci fosse per poter peccare senza pagarne le conseguenze, per poter continuar a vivere nei propri vizi. Altri, che si ritengono credenti, sostengono che l'inferno non esiste e perciò garantiscono il paradiso per tutti, prima o poi, perché - dicono, ma si illudono - l'inferno sarebbe in contrasto con la misericordia dell'Altissimo. Questi si ingannano: non solo non conoscono la giustizia dell'Altissimo, giustizia che è terribile, ma non conoscono neanche la sua misericordia, che è vera solo se è in piena e perfetta armonia con la giustizia. Senti il tuono? Sottolinea la verità di quanto ho appena affermato. Ma ora non torturarmi più; basta farmi parlare! Basta! 

Esorcista - In nome di... 

Demonio - Il Cielo mi costringe a parlare e ora fa rimbombare il tuono per riaffermare questa spaventosa verità che io non vorrei manifestare. L'Altissimo vi ha fatto conoscere questa verità sull'inferno molte e molte volte, come testimonia la S. Scrittura. Quante volte vi ha parlato dell'inferno eterno, e del fuoco eterno che tortura, Colui che è la Verità e che è nato e ha voluto morire proprio per evitarvi di finire in quel luogo di perdizione in cui molti entrano e da cui nessuno esce! 

IL VANGELO VI GARANTISCE L'ESISTENZA DELL'INFERNO 

 Demonio - Come vi insegna la parabola del vangelo, il ricco epulone ha maledetto e dannato la sua vita con l'esagerato attaccamento ai piaceri di questo mondo. Dall'inferno ha poi invocato Abramo di mandare Lazzaro a intingere il dito nell'acqua per estinguere almeno un po' la sua sete disperata, perché bruciava nel fuoco. Ma la risposta di Abramo è stata negativa: "Tra noi e voi c'è un abisso incolmabile, così che nessuno di voi può venire tra noi e nessuno di noi può venire tra voi. Tu hai avuto le tue gioie nella vita e Lazzaro i suoi dolori; ora Lazzaro è nella gioia e tu nei tormenti". Il ricco epulone ha chiesto allora ad Abramo che Lazzaro, non potendo andare da lui, all'inferno, a lenire le sue pene, andasse almeno sulla terra ad avvertire i suoi cinque fratelli, per invitarli a cambiare vita, perché non finissero anch'essi nella condanna eterna. Ma la risposta di Abramo è stata chiara e ferma: "Chi è incredulo e ostinato nel peccato come lo fosti tu, che non hai voluto credere nei profeti, e come lo sono i tuoi fratelli, non crederebbe nemmeno se vedesse un morto risorgere 

GIOIE TERRENE E GIOIE ETERNE NON VANNO INSIEME 

 Demonio - Come allora il ricco epulone e i suoi fratelli non hanno creduto ai profeti, così è anche oggi, purtroppo. Purtroppo per voi e per il Cielo, ma a noi fa piacere! Vedere che in tutti 26 i tempi, e anche oggi, gli uomini sono affamati di gioie terrene, dà a noi una gran gioia infernale. Le gioie terrene portano alla dannazione eterna e coloro che cercano smodatamente queste gioie e credono di ottenere la beatitudine eterna si ingannano! Mi costa terribilmente ricordarvi questa verità, ma sono costretto a farlo. Ci sono sì, anche per chi vuole salvarsi, delle gioie terrene lecite, ma non sono mai in grande misura come tutto oggi vi porta a credere. Lui (Parla di Gesù) ve lo ha detto chiaramente: "Per entrare nel regno dei cieli bisogna farsi violenza, perché stretta è la porta e difficile la via che porta alla salvezza; mentre larga è la porta e comoda la strada che porta alla rovina Queste parole, come tutte le altre che vi ha detto Lui sono vere anche oggi e lo resteranno sempre. Sono vere, ma non vengono quasi più ricordate. Nei secoli passati invece queste parole venivano continuamente predicate e questo ha portato in Cielo folte schiere di uomini. Venivano loro ricordati abitualmente un salutare timore di Dio e un'altrettanto salutare paura dell'inferno. Senza questo timore e senza questa paura voi diventate incoscienti e ponete le premesse per la vostra rovina eterna. A noi fa piacere che molti preti non vi ricordino più queste cose: sono i nostri migliori apostoli, lavorano per noi: contro di Lui e contro di voi. 

IL SALUTARE PENSIERO DELLE REALTA' FINALI 

 Demonio - Quanto invece sarebbe salutare per voi meditare spesso sulle realtà della morte, del giudizio, dell'inferno e del paradiso. Per difendervi dal pensiero della morte, visto che non potete negare questa realtà, avete adottato la tattica della dimenticanza: non ci pensate quasi mai. E per difendervi dal pensiero del giudizio e dell'inferno avete usato la carta della misericordia dell'Altissimo. "E' un giudice buono - dite - per cui non può condannare i suoi figli; e se anche li condanna, sarà per un certo tempo, ma non per sempre". E così la vostra tendenza a fare il male non è più frenata dal pensiero della morte, che cercate di dimenticare, nè dal pensiero del giudizio e dell'inferno che cercate di ammorbidire. E la vostra fatica a fare il bene non viene vinta dal pensiero del paradiso: la speranza, il desiderio del premio che l'Altissimo vi ha promesso non vi affascina per niente, perché sono tutte qui sulla terra le cose che affascinano e incatenano il vostro cuore! 

NON ESISTE IL NULLA ETERNO 

Demonio - Non illudetevi che l'inferno eterno non esista: o perché l'Altissimo alla fine perdonerà anche i colpevoli, portandoli in paradiso, o perché i colpevoli verranno sprofondati nel nulla. Per i dannati sarebbe un premio ritornare nel nulla da cui sono venuti, ma questa grazia non sarà loro concessa, perché, lasciando impunite le colpe, verrebbe tradita la giustizia divina e l'Altissimo stesso farebbe un torto a coloro che in vita hanno subito gravi danni dai peccatori. Basta farmi parlare! Non ne posso più! 

Esorcista - Continua e parla in nome... 

Demonio - Colui che ha versato il suo Sangue per voi e vi ha garantito di essere "la Verità", vi ha detto chiaramente che per Giuda sarebbe stato meglio se non fosse mai nato. Non essere mai nati, o sprofondare nel nulla dopo la nascita sarebbe la stessa cosa. No, dopo la vita terrena c'è il giudizio e dopo il giudizio il premio o il castigo eterno, poiché l'Altissimo ha creato anime immortali, plasmate a sua immagine e somiglianza. Ora, come senti, sottolinea la verità delle parole che mi costringe a dirvi col tuono del temporale. Anche questa umiliazione a cui ci sottopone ci tormenta, ma siamo costretti a subire, come siamo costretti, sia pure contro voglia, a lodarlo e glorificarlo dicendo a voi quelle verità che odiamo con tutte le nostre forze. Noi che ci troviamo dentro in questa donna, e siamo in 20, siamo spiriti rinnegati, siamo dannati per sempre. E non solo noi venti: tantissimi altri, migliaia e migliaia sono dannati come noi e tutto facciamo per la vostra rovina. Basta, non voglio più parlare! 

LA CHIESA OGGI FA TROPPO POCO CONTRO L'INFERNO 

Esorcista - Di' ciò che il Cielo ti comanda di dire. 27

Demonio - Con le nuove idee che abbiamo inoculato nelle vostre menti in questi ultimi decenni, grazie a molti preti più assetati di novità che di verità, siamo riusciti a snervare la vostra Chiesa: molti vostri pastori e moltissimi fedeli non hanno più l'attenzione rivolta al vero fine della vita che è la salvezza eterna. Le vostre comunità cristiane o sono contagiate dagli stessi vizi del mondo, o sono paralizzate in uno stato di mediocrità e di indifferenza, o hanno organizzato le loro attività in modo da apparire ed essere di fatto più dei gruppi di volontariato per l'assistenza sociale, che non comunità che vivono e operano per la salvezza eterna dei propri membri e degli altri uomini. Con questo clima che si è creato tra di voi ... l'inferno ha praticamente via libera. Come certe cascate di sassi che rotolano dai fianchi di un monte, così moltissime anime piombano all'inferno nell'indifferenza generale. 

Pochi tra voi e pochi anche tra i vostri preti si danno pensiero di creare degli sbarramenti per fermare questa corsa di tante anime verso l'inferno: le lasciano precipitare nella rovina eterna senza nemmeno sospettare che è proprio questo ciò che avviene. Del resto, come possono fermarle in questa loro corsa verso il precipizio se essi stessi sono incamminati nella stessa direzione senza rendersene conto? Ingannati dal modernismo, questi preti diventano a loro volta ingannatori delle anime a loro affidate, o col silenzio, perché non parlano mai del rischio che corrono, o con la menzogna, perché negano la possibilità che si possa finire all'inferno. 

IL GIUDIZIO SARA' TERRIBILE 

 Demonio – Il giudizio dell'Altissimo sarà tremendo; non si compirà come, con faciloneria, tendete a raffigurarvelo voi uomini. L'Altissimo non sarà come un nonnino indulgente che, fatto qualche benevolo rimprovero ad alcuni, magari col sorriso sulle labbra, alla fine prende tutti sotto il suo manto dicendo: "Venite tutti, figli miei e miei sacerdoti, venite nel regno preparato per voi. Indipendentemente da come avete vissuto io vi voglio tutti salvi, perché sono un padre misericordioso. Qui avrete la gioia e sarà gioia per sempre". No! Non è così che andrà il giudizio, ma in modo spaventosamente diverso. Molti si sentiranno dire, come ricorda il vangelo: "Via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato ...". Basta, non voglio più parlare! 

Esorcista - Di' la verità fino in fondo. 

Demonio ... che l'Altissimo ha preparato per noi, angeli ribelli, e per voi, uomini peccatori". Basta torturarmi! Non farmi più parlare! 

IL TRIONFO DELL'INFERNO 

Esorcista - Nel nome di Dio e della SS.ma Vergine, prosegui. 

Demonio - E' un grande successo quello che siamo riusciti a ottenere: portare molti cristiani e molti preti a non credere più all'esistenza dell'inferno e convincere quelli che ci credono ancora a parlame il meno possibile. Tanto più l'inferno sarà vincitore quanto meno se ne parla. Un'altra nostra vittoria è l'avere convinto a non parlare quasi più neanche del purgatorio. Queste nostre vittorie tolgono importanza al peccato: com'è possibile per voi capire la gravità dei vostri peccati se non pensate più a quali conseguenze disastrose possono portarvi? Il peccato mortale non perdonato porta all'inferno; il peccato mortale perdonato e il peccato veniale portano in purgatorio. Ma non credendo più all'inferno e al purgatorio, o non pensandoci abbastanza, voi vi adagiate sempre piu nel peccato, senza rimorsi; il peccato è ormai diventato per voi regola di vita, un vero diluvio di male che sommerge la terra. E' ciò che sta avvenendo, con nostra grande soddisfazione e con vostro gravissimo danno. Una vittoria come questa non potevamo nemmeno sperarla! I vostri santi piangevano anche per piccole mancanze e si purificavano con aspre penitenze, voi invece peccate senza rimorsi e con l'approvazione di alcuni preti. E se qualcuno cerca di distogliervi dalle vostre colpe, voi vi difendete e giustificate il vostro peccato come fosse una cosa lecita o addirittura gradita all'Altissimo. Ci furono anche dei grandi santi che hanno commesso dei gravi peccati e hanno trovato nel pensiero dell'inferno il primo stimolo a cambiar vita e a iniziare un cammino che li ha portati alla santità eroica. (N.d.R. - S. Teresa d'Avila ebbe da Dio la grazia di vedere quale posto le sarebbe 28 toccato all' inferno, se avesse continuato nei suoi peccati. E' bastato questo a farle cambiare radicalmente la sua vita.). Il pensiero dell'inferno genera i santi, ma la dimenticanza dell'inferno ... riempie l'inferno. (Urla rabbiosamente). 

IL SANTO TIMORE DI DIO 

 Demonio - E' un grande successo per noi che la Chiesa oggi parli sempre meno del santo e salutare timore dell'Altissimo. Grazie alla nostra subdola opera, alcuni preti non ne parlano affatto; o perché non ci credono più nemmeno loro, o perché se ne vergognano, temendo di apparire ingenui e superati. Al contrario si coltiva il timore delle leggi, il timore dell'uomo, il timore delle umiliazioni, ma del timore dell'Altissimo va sparendo perfino l'ombra. Noi demòni siamo diventati i più grandi predicatori della misericordia del Cielo, ma la predichiamo disgiunta dalla giustizia e così vi portiamo fuori strada, vi facciamo credere che i vostri peccati non solo non vi porteranno all'inferno, ma resteranno del tutto impuniti. Sibilando nelle vostre anime che l'Altissimo è misericordioso e non ricordandovi che è anche giusto (come se la giustizia fosse la negazione della misericordia), vi portiamo non a ricambiare il suo amore, ma a calpestarlo, a offenderlo senza ritegno. Ed è quello che sempre più spesso fate, visto che, credendo a noi, voi vi illudete che si possa calpestarlo senza poi pagarne le conseguenze. Se volete bene a voi stessi, se volete trovare delle ragioni convincenti per non peccare, imparate a valutare le cose, soprattutto il tempo e l'eternità, alla luce del santo timore dell'Altissimo. Con lui non si scherza. Vi ama, ma vuole che anche voi lo amiate. Vi invita a credere fermamente nella sua misericordia, ma senza sottovalutare, anche solo minimamente, la sua giustizia. Conservate sempre il santo e salutare timore dell'Altissimo, che si traduce nella paura dell'eterna dannazione, del fuoco eterno, con cui saranno torturati per sempre corpi e anime all'inferno. Ora basta! Io non volevo dire queste cose! 

SIETE AVVERTITI CHE L'INFERNO ESISTE 

Esorcista - Ti ordino di continuare nel nome di Dio. 

Demonio - Nessuno di voi può finire all'inferno senza saperlo. Che esiste la possibilità e il serio rischio della condanna eterna vi è stato detto e vi viene ricordato in molte occasioni dall'Altissimo. Con particolare frequenza ne sono avvertiti i sacerdoti, che hanno un più stretto contatto con la Sacra Scrittura. Ma oltre che con la sua parola scritta, l'Altissimo vi ricorda la realtà dell'inferno, e la possibilità per tutti di finirci dentro, parlando nell'intimo della vostra coscienza, o nel sogno, o con la morte di persone buone o cattive. Quando assistete un moribondo o uno che è appena spirato e pregate per lui dicendo: "Signore, donagli il riposo eterno, splenda a lui la luce perpetua. riposi in pace. Amen", com'è possibile che non vi ricordiate dell'inferno? Forse in quell'attimo ci pensate, ma poi vi rituffate nella vita frenetica di tutti i giorni e il pensiero del giudizio dell'Altissimo e dell'inferno si dilegua, così come all'alba le deboli luci delle stelle spariscono quando il sole vi abbaglia con la sua luce. 

Quando qualcuno sta morendo dovreste pensare che si sta giocando per quell'anima l'ultima carta: li attorno ci sono anche, presenti come avvoltoi pronti alla rapina, molti spiriti cattivi che tutto fanno per trascinare quell'anima con loro all'inferno. (N.d.R. - Un tempo, quando veniva suonata la campana dell'agonia, la gente, ovunque si trovasse, si sentiva invitata alla preghiera e pensava: "Qualcuno in questo momento sta morendo, bisogna pregare per quell'anima"; e molte invocazioni salivano al Cielo per la salvezza eterna di quel moribondo. Ora invece, la campana suona quando uno è già morto, quando è già giudicato, quando non c'è più per lui alcuna possibilità di salvezza.) E vedendo un uomo che muore, dovreste pensare che un giorno toccherà a voi ... morire ... subire il giudizio ... e vedervi accolti o rifiutati dal Cielo. 

LA MISERICORDIA DI DIO CONTINUA A RICHIAMARE 

 Demonio - L'Altissimo non smette mai di richiamarvi, come farebbe ogni buona madre per distogliere i suoi figli da un pericolo. Nella sua misericordia è disposto a perdonarvi tutti i vostri peccati, perché vuole che nessuno di voi vada perduto. Che cosa non ha fatto durante la sua vita terrena e con la sua passione e la sua morte spaventosa? Nulla ha tralasciato allora e nulla 29 tralascia anche oggi per la vostra salvezza. Se l'Altissimo ha fatto e fa così tanto per salvarvi ciò è una conferma in più che anche per voi c'è il rischio di perdersi. E se l'Altissimo non sottovaluta questo rischio che correte, non dovete sottovalutarlo nemmeno voi, nel vostro interesse. Ma voi non avete ancora imparato a voler bene a voi stessi! Ricordatele voi per primi queste verità e non trascurate di ricordarle anche agli altri: non lo farete mai abbastanza. (Urla furiosamente). 

IL TIMORE DELLA MORTE 

 Demonio - Fino a che uno è ancora vivo ha la possibilità di salvarsi, purché dica: "Pietà, Signore, pietà di me". Ma quando l'anima si separa dal corpo non c'è più alcuna possibilità; in quello stesso istante avviene il giudizio: in un lampo vedrà tutta la sua vita e dovrà risponderne all'Altissimo. E guai a quell'anima se non si sarà purificata in tempo, con un sincero pentimento, di tutti i suoi peccati: sperimenterà da quel momento e per tutta l'eternità l'ira tremenda di un Giudice giusto, ma severo. L'unica pietà che il supremo Giudice potrà offrire a quell'anima è di farla finire all'inferno, lontana da Lui. Sarebbe infatti un castigo più tremendo per quell'anima se, in quelle condizioni di ostinato peccato, finisse in paradiso: la vista dell'Altissimo, dei suoi angeli e dei suoi santi, ricolmi di grazia, rivestiti di gloria e pieni di gioia, sarebbe una tortura più grave di tutte le pene che dovrà subire all'inferno. 

NESSUNO E' AL SICURO 

 Demonio - Per tutti dovete pregare molto, anche per chi è considerato un santo. Noi non lasciamo in pace nessuno, nè in vita, nè tanto meno nel momento della morte. Anche chi per tutta la vita ha camminato per la strada stretta può trovarsi nel momento della morte in grandi tentazioni: noi cerchiamo di creargli nell'anima una spaventosa oscurità e di portarlo alla disperazione. Dovete pregare molto e per tutti non solo perché sia evitato l'inferno, ma anche perché sia evitato o almeno ridotto il tempo della purificazione in purgatorio. E' cosa tremenda anche il purgatorio. E' tremendo quando l'anima si separa dal corpo, con la morte, non vedersi accolti dall'Altissimo perché non ancora del tutto purificati dalle colpe commesse nella vita. Certo, ci sono persone che eviteranno il fuoco purificatore del purgatorio perché la misericordia dell'Altissimo terrà conto delle molte sofferenze che hanno patito nella vita, ma anche per queste la morte sarà tremenda. Solo in pochi casi, per volontà del Cielo, la morte non si presenta con un volto orrendo. Parlate della morte nelle vostre prediche, perché ora ne parlate troppo poco e la vostra gente continua a vivere nell'incoscienza e nel peccato. Pregate e fate pregare per i moribondi e per le anime del purgatorio. Basta, basta farmi parlare! 

IL TIMORE DI DIO DEVE ESSERE ANNUNZIATO A TUTTI 

Esorcista - Prosegui e di' quanto il Cielo ti ordina di dire. 

Demonio - Io, Belzebub, sono stato costretto a dirvi queste cose e sono costretto a raccomandarvi ancora: curate questo santo e salutare timore dell'Altissimo. Dovete parlarne tutti: gli educatori ai giovani loro affidati, i maestri ai loro bambini e i genitori ai loro figli. Deve parlarne il Papa a tutta la Chiesa, i vescovi ai loro sacerdoti e i superiori religiosi alle anime consacrate. Soprattutto ne parlino i sacerdoti nelle loro omelie, molto più di quanto non facciano ora. Se non viene predicato il timore dell'Altissimo in questa vita, non resterà che il terrore nell'altra, il terrore di un Giudice che di là non perdona, il terrore dell'inferno, un terrore tremendo, eterno e senza rimedio. Meglio per voi il timore in questa vita che le angosce del purgatorio nell'altra o il terrore eterno che trovereste all'inferno. (Grida paurosamente). Io sono costretto a dirvi che questa è la verità. Non credete a chi vi inganna dicendo che l'Altissimo è misericordia infinita e tralascia di dirvi che è anche giustizia infinita. Il timore dell'Altissimo è cosa santa, è un mezzo di salvezza. E' lui che ve lo dona, ma voi custoditelo, accrescetelo, divulgatelo. Soprattutto educate i bambini fin da piccoli a vivere nel timore di lui. Solo così li difenderete dal peccato in questa vita e dall'inferno nell'altra. 

L'INFERNO E' SPAVENTOSO  

 Demonio - Non ci sono parole per descrivere l'inferno: neanche l'uomo con la più viva fantasia e con la più grande capacità di inventiva può riuscire a immaginarlo e tanto meno a descriverlo. L'inferno è infinitamente peggio di quanto possiate pensare: il peggior campo di concentramento di questo mondo paragonato all'inferno sembra un angolo di paradiso. Là tutto è dolore e un dolore così grande che i dolori della terra, al confronto, sembrano gioie. Là tutto è disperazione perché l'inferno non finirà mai. Là tutto è odio: da nessuno verrà una parola di conforto, ma, al contrario: il terrore di uno si assommerà al terrore di tutti gli altri. Là tutto è tenebre e disarmonia. Là è raccolto ogni male e regna solo la parola "castigo". L'inferno è la pattumiera in cui l'Altissimo getterà ogni immondizia umana e ogni uomo che, col suo rifiuto di obbedire alla sua legge, ha fatto di sé un rottame umano, un rifiuto di umanità, un mostro di bruttura, un concentrato di ogni male. Nemmeno l'Altissimo, pur con tutta la sua onnipotenza può farvi capire fino in fondo che cos'è l'inferno. Per capirlo bisogna solo provarlo. Io non volevo dirvi queste cose, ma (E lo dice urlando) sono stato costretto a ricordarvele dalla SS.ma Trinità e dalla Madre del buon Consiglio, che non vuole che andiate perduti per sempre. 

UN SOGNO IRREALIZZABILE 

 Demonio - E' spaventoso che gli uomini non credano più al suo vangelo nel quale tutto è verità. Verità che purtroppo non si possono cancellare. Che cosa non daremmo noi dannati se potessimo cancellare la verità sull'eternità dell'inferno! Se noi potessimo dire: "Signore, fa che questo tormento cessi almeno alla fine del mondo, nel giorno del giudizio. O, se non può finire l'inferno, che almeno finisca la nostra vita e noi possiamo piombare nel nulla!". Se l'Altissimo ci garantisse questo... tutti noi dannati, nonostante le tremende sofferenze che dobbiamo sopportare, esploderemmo in un cantico di gioia e di ringraziamento e il nostro inferno ci sembrerebbe già un'anticamera di paradiso. Ma ora lasciami, non voglio più parlare! 

GESU' HA PIANTO PENSANDO ALL'INFERNO 

Esorcista - Continua! Che cosa ancora ti ordinano di dire il Signore e la sua SS.ma Madre? 

Demonio - Il vangelo vi testimonia che Lui (Si riferisce a Gesu') vi ha parlato molte volte dell'inferno; ve ne ha parlato sempre in tono minaccioso per aprirvi gli occhi e il cuore, per distogliere i vostri passi dalle vie che portano alla perdizione eterna e ne ha parlato anche in tono accorato, con infinita tristezza, pensando a quanti non avrebbero accolto le sue parole, i suoi richiami e a quanti avrebbero reso inutile la sua tremenda passione e la sua morte. Ha pianto su Gerusalemme pensando alla sua rovina terrena: "Gerusalemme, Gerusalemme...". E quante altre volte ha pianto, nei suoi dialoghi segreti con il Padre, pensando non alla rovina terrena di una città, ma alla rovina eterna di miliardi di uomini! Ha pianto su tutti i peccati, perché ogni peccato è peggiore di qualsiasi disgrazia terrena, ma soprattutto ha pianto sui peccati di cui gli uommi non si sarebbero pentiti e che, per questo, avrebbero spalancato loro per sempre le porte dell'inferno. Basta, basta, bastaaaaa! 

ESORCISMO DEL 16/3/1982 

 AUTOACCUSA DI GIUDA ISCARIOTA 

Esorcista - Di' la verità e solo la verità in nome di Dio. 

Giuda 

(NOTA - Oggi si tende a riscattare Giuda e a minimizzare la sua colpa: ben pochi si dicono certi della sua condanna eterna; quasi tutti sostengono non si possa affermare con sicurezza che Giuda sia all'inferno. Come è possibile sostenere questo se si pensa a quanto Gesù ha detto di lui: "Sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato" (Mc 14,21)? Starebbero ancora in piedi queste parole se, per vie diritte o storte, alla fine Giuda finisse in paradiso?) - 

Io ero superbo; il peccato della superbia mi guastava la mente e il cuore. Quando sono andato da Lui (Si riferisce a Gesù) per chiedergli di accettarmi tra i suoi, non è stato per umiltà e per spirito di servizio, ma per salire, per arrivare in alto. Era solo questo il mio intento. Io mi sono fatto consacrare apostolo con questa superbia nel cuore e, superbo 31 com'ero, non ho voluto pentirmi dei miei peccati. Poi è venuta la disperazione, perché io sapevo di aver tradito il Sangue innocente. Ma la disperazione non è stato il mio peccato più grave, perché Lui avrebbe avuto pietà di me anche vedendomi così disperato. Lui avrebbe voluto aiutarmi, ma per me era troppo tardi, troppo tardi, troppo tardi (Lo grida con infinita tristezza). Magari io non fossi mai nato ... mai nato! 

Chiunque trova il coraggio dell'umiltà e va da Lui con il cuore pentito e si getta nella polvere, viene perdonato. Ma io non ho voluto perché ero troppo superbo, perché i demòni e l'inferno ormai mi possedevano. Io non potevo più (Lo urla con voce disperata), non potevo più, non potevo ... non volevo più! Io accuso me stesso. E voi non dite, quasi a mia giustificazione, che ero disperato. E' stata la mia smisurata superbia a impedirmi di chiedergli perdono. E' la superbia il peccato più grande! Un uomo può cadere nella disperazione con molte attenuanti, perché qualcun'altro lo ha spinto in quel baratro, ma la superbia no, è solo opera dell'uomo che ne è vittima. L'uomo superbo che osa mettersi al di sopra dell'Altissimo e di ogni altra persona, che confida solo in se stesso, che non ha compassione di nessuno, che giudica con durezza gli altri e li condanna senza nemmeno ascoltare le loro ragioni, è in gravissimo pericolo, perché è già in preda a un sentimento che gli acceca lo spirito. Io l'ho sperimentato su me stesso. Io ero superbo, disprezzavo l'umiltà, non ho voluto essere umile (Lo dice con voce debole). Non ho voluto, non ho voluto, non ho voluto! E' questo che mi ha portato all'impiccagione. 

L'INFERNO E' IL PEGGIORE DEI MALI 

Esorcista - In nome di... 

Giuda - Io vorrei (Sospira affannosamente), io vorrei anche per mille e mille anni sopportare le sofferenze più lancinanti, i dolori più tremendi, le agonie della morte, le pene più strazianti ... pur di uscire dall'inferno, pur di avere anche solo l'ultimo posto in paradiso. Sopporterei con gioia migliaia, milioni di anni di sofferenze, le più dolorose, pur di uscire da qui. Ma per me non c'è più speranza: io sono immerso in una grande tenebra, negli spasimi più atroci. E il mio dolore è di molto accresciuto per il fatto che io ero apostolo. La consacrazione e la dignità sacerdotale di cui ero insignito sono ancora in me e lo saranno per sempre ed è per questa consacrazione che io brucio e soffro più degli altri che non sono consacrati. Sono costretto a dirvi: avvertite i vescovi e i sacerdoti, avvertiteli e dite loro che la consacrazione che hanno ricevuto, se in Cielo sarà per loro un titolo di maggior onore, qui all'inferno diventerà un motivo in più di dolore. Per noi consacrati i peccati pesano molto di più che per gli altri uomini. Questo vale oltre che per i vescovi e i sacerdoti anche per i religiosi e le religiose. Fatelo sapere nei monasteri (Lo dice con voce angosciata). Anche l'ultimo dei consacrati, quello che si trova nel posto di minor importanza, davanti all'Altissimo ha, per i suoi peccati, una responsabilità molto più grande degli altri uomini. 



ESORCISMO DELL' 1/11/1983 
 L'ASPETTO PIU' TRAGICO: LA CONDANNA NON FINIRA' 

Esorcista - In nome della SS.ma Trinità e dell'Immacolata, parla e di' la verità. 

Demonio - Mi ripugna parlare, ma non posso non farlo. Nessun orecchio ha mai udito e nessun occhio ha mai visto una cosa così terrificante e spaventosa come le tenebre dell'inferno in cui siamo immersi: qui tutto è odio, dolore, terrore e disperazione. Se voi vedeste per un attimo la nostra condanna, stareste in ginocchio giorno e notte e vi diventerebbe piacevole ogni penitenza e leggera ogni pena. E se vedeste anche solo le sofferenze di chi si trova in purgatorio, non cessereste di pregare per chiedere all'Altissimo: “Per i meriti infiniti del santissimo e preziosissimo Sangue, perdona i nostri peccati e libera le povere anime che soffrono per la loro purificazione”. E continuereste senza stancarvi in questa preghiera. Ma noi distogliamo la vostra mente e tutto facciamo perché pensiate il meno possibile al purgatorio e all'inferno e perché anche quando ci pensate non riusciate a immaginame la gravità. Basta, non voglio parlare, non voglio parlare! 32 

Esorcista - Continua nel nome di... 

Demonio - Molti sono finiti all'inferno, soprattutto in questi ultimi tempi, molti che si sarebbero salvati se fossero stati rettamente guidati dai loro pastori: vescovi e preti. Questa è una spaventosa tragedia che non può essere riparata. Molti nel clero sono ciechi, ma ora, accecati dalla loro superbia, non lo vedono; quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi, perché molti di loro andranno perduti. (Nota: Questa testimonianza “diabolica” che ci parla della rovina di religiosi, sacerdoti, vescovi e cardinali è confermata da Lucia di Fatima che, vedendo non poche di queste persone all’inferno, ne rimase così scossa che per lungo tempo non riuscì più a mangiare. Anche altri mistici di questo secolo hanno avuto dal Cielo la stessa conferma.)Avverti i vescovi, avverti i sacerdoti, avverti la gente. Qui tutto è spaventoso: le tenebre, l'odio, il dolore, la disperazione; spaventoso è il fuoco che ci circonda e ci penetra: chi è finito qui non ne può più uscire. Ma spaventosa è anche la vostra superbia che vi impedisce di pensare a tutto questo! Uomini, sacerdoti, vescovi, religiosi, guardatevi dentro e tornate indietro. Noi vi invidiamo perché voi potete ancora ravvedervi, mentre a noi non è più possibile. Camminate sulla via della croce. Non guardate nè a destra, nè a sinistra, nè avanti, nè indietro, ma guardate solamente in alto. Obbedite ai comandi dell'Altissimo voi che potete. Noi che dovremo espiare per tutta l'eternità la nostra ribellione sappiamo quanto costa contrariare il suo volere (Urla disperatamente). 

ESORCISMO DEL 29/9/1984 
TROPPO TARDI, TROPPO TARDI! 

Esorcista - In nome della SS.ma Trinità parla e di' solo la verità. 

Demonio - E' penoso per voi che il Cielo, in questo tempo di demonismo e di grande malvagità, per aprirvi gli occhi sul serio pericolo che correte di cadere nella dannazione eterna, debba ricorrere a noi. Il Cielo costringe sempre più spesso noi, spiriti malvagi, a parlare, perché nessuno meglio di noi può sapere quanto è spaventoso l'inferno. Questa è un'altra tremenda tortura che si aggiunge alle sofferenze che già ci affliggono, un nuovo tormento a cui ci costringe la volontà dell'Altissimo. Con rabbia e umiliazione infinita siamo obbligati a collaborare alla vostra salvezza, ma ci conforta la constatazione che voi continuate a rifiutare questi avvertimenti, continuate a sottovalutare e a ridicolizzare questi richiami. E' per un puro atto di misericordia verso di voi che il Cielo ha costretto me, Belzebub, il secondo per dignità, a parlarvi della dannazione eterna. Ma io non volevo parlare. Basta (Urla), basta, non voglio più parlare! 

Esorcista - Continua, te lo ordino in nome di... 

Demonio - Anche dopo questi richiami voi continuate a non credere al pericolo che correte. Che al termine della vita non ci siano che due sbocchi: la gloria o la dannazione, il paradiso o l'inferno, un'eternità di gioia, di amore e di pace o un'eternità di tormenti, di odio e di disperazione, tutto questo per tanti di voi è l'ultimo pensiero: non cercate altro che le gioie della terra. Questa è una gravissima ingratitudine verso l'Altissimo e verso l'Alta (Si riferisce alla Madonna), che pur di salvarvi sono ricorsi ad ogni mezzo. Nella loro bontà si sono serviti perfino di noi, con nostra grande rabbia, e per mezzo nostro vi stanno dando, da qualche tempo, dei chiari avvertimenti che dovrebbero toccarvi il cuore. Ma quasi tutta l'umanità continua a vivere come se l'inferno non ci fosse. Un giorno tutti ci crederanno, ma per tanti sarà troppo tardi (Urla), troppo tardi! L'ingratitudine degli uomini attira sulla terra i castighi del Cielo. 




AMDG et DVM

domenica 5 novembre 2017

QUALORA LA CHIESA SIA SANTA l'inferno non prevarrà

Maria Valtorta
  • Dai Quadernetti 
  • La Chiesa del mio Cristo, male interpretando la parola del suo Divino Fondatore, si crede tanto forte, tanto invulnerabile, da non curare più, nella maggioranza dei suoi membri, e anche dei membri più eletti, la pratica di quelle azioni che le farebbero amico Iddio. Presume. Si sente superiore a tutto e tutti. Dice: “Io sono stabilita. Nulla prevarrà su me”.
    No. Sappiate comprendere le parole di Dio. Non ricadete negli errori voluti dagli antichi scribi, i quali vollero interpretare le profezie e promesse di Dio secondo che piaceva al loro stolto orgoglio di popolo eletto (…).
    L’inferno non prevarrà qualora la Chiesa sia santa come il suo Eterno Pontefice le impose d’essere. (…) L’inferno prevale in parte  più grande o meno grande, a seconda che la Chiesa si spoglia della santità e quindi dell’aiuto di Dio. E’ sempre prevalere, anche se non è distruggere.
    E nella sua vita secolare la Chiesa mai conobbe un momento simile a questo di languore – là dove non è di corruzione, di triplice corruzione – e mai un simile assalto infernale.
    Leggi Giovanni nella sua Apocalisse. E che sono le stelle che per una terza parte Satana riesce a far precipitare dal loro Cielo, dal cielo della Chiesa?
    Chi se non coloro che, per avermi testimoniato fedelmente, vengono uccisi dalla Bestia uscente dall’abisso? E chi se non coloro che, eletti a luminari della  Chiesa, si sono fatti luci spente? Chi se non i pastori tramutati in idoli per il loro presumere? Chi se non il sale corrottosi in veleno per i piccoli che vedono e si allontanano con disgusto e languiscono o periscono?   Quad.tti 23.12.48 – 48.41
Sancte Mìchaël Archàngele
defènde nos in proèlio,
contra nequìtiam et insìdias diàboli, esto præsìdium.
Ìmperet illi Deus, sùpplices deprecàmur.
Tùque, prìnceps milìtiæ cælèstis,
sàtanam aliòsque spìritus malìgnos
qui ad perditiònem animàrum pervagàntur in mundo,
divìna virtùte, in Infèrnum detrùde.
Amen.
AMDG et BVM

mercoledì 15 luglio 2015

L'Abitino

LO SCAPOLARE DELLA MADONNA DEL CARMELO
LA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA DEL CARMINE

PER CHI PORTA L"'ABITINO"


La Regina del Cielo, apparendo tutta raggiante di luce, il 16 luglio 1251, al vecchio generale dell'Ordine Carmelitano, San Simone Stock (il quale L'aveva pregata di dare un privilegio ai Carmelitani), porgendogli uno scapolare -detto comunemente «Abitino»- così gli parlò: «Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani. CHI MORRA' RIVESTITO DI QUESTO ABITO NON SOFFRIRA' IL FUOCO ETERNO; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno».
Detto questo, la Vergine scomparve in un profumo di Cielo, lasciando nelle mani di Simone il pegno della Sua Prima «Grande Promessa».

La Madonna, dunque, con la Sua rivelazione, ha voluto dire che chiunque indosserà e porterà per sempre l'Abitino, non solo sarà salvato eternamente, ma sarà anche difeso in vita dai pericoli.

Non bisogna credere minimamente, però, che la Madonna, con la sua Grande Promessa, voglia ingenerare nell'uomo l'intenzione di assicurarsi il Paradiso, conti­nuando più tranquillamente a peccare, o forse la speranza di salvarsi anche privo di meriti, ma piuttosto che in forza della Sua Promessa, Ella si adopera in maniera efficace per la conversione del peccatore, che porta con fede e devozione l'Abitino fino in punto di morte. 

CONDIZIONI PER OTTENERE IL FRUTTO DELLA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA 

1) Ricevere al collo l'Abitino dalle mani di un sacerdote, il quale, imponendolo, recita una sacra formula di consacra­zione alla Madonna (RITO DI IMPOSIZIONE DELLO SCAPOLARE). Ciò è necessario solo la prima volta che s'indossa l'Abitino. Dopo, quando s'indossa un nuovo «Abitino», esso si mette al collo con le proprie mani. 
2) L'Abitino, deve essere tenuto, giorno e notte, indosso e precisa­mente al collo, in modo che una parte scenda sul petto e l'altra sulle spalle. Chi lo porta in tasca, nella borsetta o appuntato sul petto non partecipa alla Grande Promessa. 
3) È necessario morire rivestivo del sacro abitino. Chi l'ha portato per tutta la vita e sul punto di morire se lo toglie, non partecipa alla Grande Promessa della Madonna. 

ALCUNI CHIARIMENTI

L'Abitino (che non è altro che una forma ridotta dell'abito dei religiosi carmeli­tani), deve essere necessariamente di panno di lana e non di altra stoffa, di forma quadrata o rettangolare, di colore marrone o nero. L'immagine su di esso, della Beata Vergine, non è necessaria ma è di pura devozione. Scolorandosi l'immagine o staccandosi l'Abitino vale lo stesso.
L'Abitino consumato si conserva, o si distrugge bruciandolo, e il nuovo non ha bisogno di benedizione. 
Chi, per qualche motivo, non può portare l'Abitino di lana, può sostituirlo (dopo averlo indossato di lana, in seguito all'imposizione fatta dal sacerdote) con una medaglietta che abbia da una parte l'effige di Gesù e del Suo Sacro Cuore e dall'altra quella della Beata Vergine del Carmelo. 
L'Abitino si può lavare, ma prima di toglierlo dal collo è bene sostituirlo con un altro o con una medaglietta, in modo che non si resti mai privi di esso.
Non è necessario che l'Abitino tocchi direttamente il corpo, ma può portarsi sugl'indumenti, purché sia messo al collo. 
Chi porta l'Abitino, pur non essendo obbligato, è bene che reciti spesso la giaculatoria: «O Maria Santissima del Carmelo pregale per noi».
Baciando lo Scapolare o la medaglia propria o quello di altra persona si lucra l'indulgenza parziale.


IL PRIVILEGIO SABATINO 

Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio.
Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso.
Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carme­litana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno. 
Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settima­na, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore. 

CONDIZIONI VOLUTE DALLA MADONNA PER OTTENERE IL PRIVILEGIO SABATINO 

1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa. 
2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani. 
3) Osservare la castità secondo il proprio stato. 
4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del S. Natale. 
La S. Chiesa, per venire incontro ai fedeli, dà al Sacerdote, che impone l'Abitino, la facoltà di commutare la recita delle ore canoniche e l'astinenza del mercoledì e del sabato in alcune facili preghiere e in un po' di penitenza, a piacimento del sacerdote stesso. Tutte queste pratiche, generalmente vengono commutate nella recita quotidiana del Santo Rosario oppure di 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria e nell'astinenza dalla carne il mercoledì, in onore della Madonna del Carmine. 

ALCUNE PRECISAZIONI

Chi non osserva la recita delle suddette preghiere o l'astinenza dalle cami non commette alcun peccato; dopo la morte, potrà entrare anche subito in Paradiso per altri meriti, ma non godrà del Privilegio Sabatino.
La commutazione dell'astinenza dalle carni in altra penitenza si può chiedere a qualunque sacerdote.

ATTO DI CONSACRAZIONE ALLA BEATA VERGINE DEL CARMINE
  Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te con­sacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitu­dine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio e nella devozione verso di te. Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evi­tando il peccato e imitando le tue virtù. Desidero of­frire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riu­scirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore. O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA ALLA MADONNA DEL CARMINE PER LE ANIME DEL PURGATORIO
Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, gloria del Libano, onore del Carmelo, della consolante promessa che saresti discesa a liberare dalle pene de Purgatorio le Anime dei tuoi devoti. Incoraggiati da questa tua promessa, Ti supplichiamo, Vergine Consolatrice, di aiutare le care Anime, del Purgatorio, e specialmente… O Madre dolce e pietosa, rivolgi al Dio di amore e di misericordia con tutta la potenza della tua mediazione: offri il Sangue prezioso del tuo santissimo Figlio insieme ai tuoi meriti ed alle tue sofferenze: avvalora le nostre preghiere e quelle della Chiesa tutta, e libera le Anime del Purgatorio. Amen. 3 Ave, 3 Gloria.  

LODE ALLA MADONNA DEL CARMELO 

L'abitino che io porto
è sicuro mio conforto,
e lo stimo mio tesoro più d'argento, gemme e oro. 
Da Voi spero, Gran Signora, ciò che voi diceste allora
a Simone Vostro amato, dando l'abito sacrato.
Prometteste, certamente,
a chi il porta piamente,
esentar da cruda sorte ed in vita e dopo morte. 
Ed il sabato che viene, esentarlo dalle pene
col sovrano Vostro zelo e condurlo poi nel Cielo.
Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella, me infelice liberate d'ogni male e consolate. 
Aiutatemi nei guai mentre afflitto sono assai,
specialmente, allora, quando il mio fiato sta spirando.
Allora sì datemi aiuto,
d'impetrar l'eterna vita, e sfuggire in tutti i modi di Lucifero le frodi.
Fate allora che io gioiendo e con gli Angeli godendo, canti dolce melodia,
Viva, viva del Carmine Maria. Salve Regina
Chi può, diffonda questo foglio tramite fotocopie. 

TESTIMONIANZA SULLA POTENZA DELLO SCAPOLARE

Sulla Piazza di Jlfurt in Alsazia (Francia) vi è una Statua monumentale in bronzo dell'Immacolata, con questa iscrizione:

«In memoria della liberazione dei due ossessi - Teobaldo e Giuseppe Burner - ottenuta per l'inter­cessione della B.V. M. Immacolata - Anno del Signore 1869».

Questi due fratelli furono invasi dal demonio per circa quattro anni (1864-69; curati inutilmente e visitati da molti Medici e specialisti, quando varie volte finalmente furono esorcizzati dal Parroco Brey e da tre Sacerdoti e Religiosi, incaricati dalla Curia di Strasburgo. Molte volte furono presenti, oltre ai genitori e parenti, anche il Sindaco del luogo Tresch e persone importanti, tra cui il Deputato Sig Ignazio Spies.
Teobaldo morì poi il 3-4-1871, all'età di 16 anni. Giuseppe morì più tardi - 1882 - a 25 anni. 

Molti fatti diabolici sono pure registrati nel Vangelo e in molte Vite di Santi.
Quindi non è fantasia: il demonio esiste, come l'Inferno!!!

I due ossessi erano soggetti a fenomeni straordinari, per es.:
- Torcere il collo o le gambe all'indietro, in modo straziante.
- Arrampicarsi sugli alberi, fino a tenui rami, che non si rompevano.
- Vomitare fuoco, schiuma, piume che appestavano la casa.
- Parlavano tutte le lingue e dialetti.
- Svelavano colpe segrete o delitti di persone presenti, che fuggivano.
- Quando i visitatori si erano prima Confessati, i ragazzi ossessi (per opera del demonio) dicevano: Prima siete stati nel porcile (la Chiesa) a togliere lo sterco dalle vostre coscienze!
- Al contrario quando si presentavano coloro che vivevano male o in peccato, dicevano: Oh! ecco uno dei nostri!... Che brava gente! Dovrebbero essere tutti così!... Risparmiano fatica al nostro padrone, e 'gli guadagnano molte anime. - ecc...
- Quando la camera o altre cose, a loro insaputa, venivano benedette con l'Acqua santa, dicevano: l'hanno spalmata col lordume!...
Bestemmiavano Dio, Gesù, l'Eucarestia, La Chiesa, i Santi... e mai la Madonna.
Fu loro chiesto: Perché bestemmiate Tutti... e mai la Madonna?
- Perché la Marionetta (Gesù) sulla Croce ce lo ha proibito!
Che pensate dell'Immacolata Concezione?
- Vattene alla malora con la tua Grande Signora!
Gli si mise addosso l'Abitino della Madonna del Carmine a Teobaldo, senza che se ne accorgesse.
Ma tosto egli gridò: toglimi questo strazio! Mi brucia...!
- Non è uno straccio - si rispose - e te lo toglierò solo quando tu mi dirai cos'è.
L'Abitino della Grande Signora!
Un'altra persona chiede a Giuseppe: Che cosa odiate di più nei Cristiani?
- ... La Devozione alla Grande Signora!... - fu risposto. 

Capite? Oh! Come dobbiamo essere grati alla Mamma del Cielo, che ci vuol vestire del Suo Santo Abitino: lo Scapolare!!!  

AVE MARIA PURISSIMA!

giovedì 11 settembre 2014

5) e 6) Che disperazione che incubo senza fine!!!




5)    Allora dissi  al Signore: “Povere persone!!! Pensavo non morissero, ma alla fine pare di sì, per quanto ancora  quei pezzi di carne si muovono”. Ed Egli mi rispose: “Quaggiù non esiste la morte, fai attenzione”. I demoni presero quella lamina e gettarono tutti i pezzi della persona in un buco  dove  c’erano fiamme e ferri taglienti, una specie di mulino che riduceva tutto in polvere. Nell’estremità di quel buco c’era nuovamente un altro forno nel quale quella polvere ivi gettata si ricomponeva e le persone riapparivano col corpo, e chi non sfuggiva al forcone ritornava a patire gli stessi tormenti. Nuovamente chiesi al Signore: “Ché succede? Perché tornano a rivivere?”. Mi contestò: “La morte -come gli uomini la chiamano-  più non esiste. Qui si soffre la morte eterna che é la separazione da Dio.  E per arrivare a patire questi tormenti ognuno s’è deciso liberamente. (*N.d.R.: quindi è falsa e diabolica la teoria che dice: ‘Nessuno pecca perché vuol peccare’ o ‘Nessuno si danna perché vuol dannarsi’. E' vero invece che nessuno si perde se non vuole. E nessuno si salva se non si impegna). Questa fu la loro scelta. Io ormai per essi non posso farci più niente. Quando potevo aiutarli mi disprezzarono, e perciò giunsero in questo luogo creato non per gli uomini,  per essi creai il Cielo. Invece questo luogo  senza speranza fu creato per Satana e i suoi angeli”.

     Mi fu chiaro che a peccato più grave corrisponde più grave sofferenza. Perché ciascuno paga secondo i propri debiti, e riceve castighi differenti, però tutti soffrono terribilmente. E mi resi conto che con quelle membra con cui più  peccarono, ora con le stesse membra più soffrono.  -  I dannati tuffandosi in un lago di fuoco poi riapparivano su arene infuocate al rosso vivo. Il calore era soffocante, non si poteva respirare, e gridavano: ‘Tengo sete!!!’.

6)   Perciò un demonio gli saliva fin sulla nuca e aprendogli la bocca la spalancava fino agli orecchi, mentre un altro demonio afferrava l’arena bollente e gliela dava da bere. C’era una tale disperazione che correvano incontrollati in un’oscurità illuminata unicamente dall’arena infuocata. Così urtavano con altri condannati e litigavano come cani randagi. Arrivando ai margini dove c’erano rocce con delle porte ciascuno ne sceglieva soltanto una e aprendola si trovava in un fosso dove brulicavano animali velenosi esattamente quelli che più temevano quando erano vivi sulla terra. Il Signore mi disse che erano  castighi psicologici. Non chiesi che poteva essere.

     Oh poveri condannati!! Che disperazione che incubo senza fine!!! Quando riuscivano di là si vedeva il loro corpo coperto da quelle bestie che gli uscivano anche dalla bocca e dappertutto. Poi l’unica possibilità di correre era su d’un rettilineo di pietre taglienti, dove cadevano sfracellandosi: alcuni frontalmente e altri di spalla e al finale c’era una pianura dove chi non frenava rapido veniva schiacciato da una pietra rotonda come fosse uno scarafaggio. Alzatisi nuovamente si buttavano per un’altra apertura e finivano nello stesso forno iniziale, e tutto tornava a ripetersi.

martedì 26 agosto 2014

Non sono Io che le metto lì.


L’Inferno

14 aprile 2012 – Tante menzogne, in cui l’esistenza dell’inferno è negata, saranno la rovina dei cristiani.

Posted by  ⋅ 
Archiviato in 
Mia amatissima figlia, non importa quanto sia difficile la tua sofferenza fisica, devi sapere che è come Io Mi sento, a mano a mano che continua ad intensificarsi.
La tua sofferenza riflette solo una frazione della Mia sofferenza.
In unione con Me saprai che per ogni dolore e oscurità interiore dell’anima che sperimenti, comprenderai il tormento che sopporto a causa dei peccati dell’umanità.
Molte persone credono erroneamente che la Mia sofferenza iniziò e finì sulla Croce.
La Mia sofferenza non finirà fino a quando tutti i figli di Dio non siano uniti in amore e armonia, laddove il peccato non esisterà nel Nuovo Paradiso del Padre Mio.
Non importa quanto è stato detto all’umanità riguardo alla Mia esistenza, Io sono ancora detestato.
Anche se Mi hanno accettato, tra i credenti i Miei insegnamenti sono solo tollerati da questi ultimi secondo le loro condizioni.
Molti trattano gli altri con amore e gentilezza, ma solo se coloro ai quali offrono questo dono si avvicinano alle loro ideologie.
Ad esempio molti condannano i peccatori quando invece dovrebbero mostrare gentilezza e pregare per loro. Devono, invece, dare l’esempio.
Alcuni disprezzano gli altri invece di mostrare l’amore che ci si aspetta da loro come cristiani.
Mai condannare gli altri, anche se non siete d’accordo con loro poiché non è un vostro diritto. Nessuno, solo Dio, ha l’autorità di giudicare.
Sebbene molti credenti continuano a rendere omaggio a Me, ciò sarà alle loro condizioni.
Alcuni sentono il bisogno di distinguersi dai loro fratelli e sorelle per mostrare al mondo quanto sono colti in questioni spirituali. Allora impiegano le loro interpretazioni di ciò che significa realmente la Mia Misericordia.
Quante volte avete sentito che Dio è misericordioso? Egli è così misericordioso che poiché Egli ama tutti non li condannerà?
Che non invierebbe mai un’anima all’inferno?
Beh, questa è una bugia. Tante menzogne, in cui l’esistenza dell’inferno è negata, saranno la rovina dei cristiani.
Le persone condannano se stessi all’inferno. Non sono Io che le metto lì. Esse lo scelgono rifiutando di voltare le spalle al peccato mortale.
Né essi cercano il perdono o mostrano rimorso. Questo è un pensiero pericoloso ed è dovere di tutti i cristiani avvertire gli altri del pericolo di finire all’inferno.
Così tanti, compresi quelli che rifiutano il sacramento del Battesimo per i loro figli, parlano come se il peccato non conti.
Essi credono che ogni peccato “sarà” perdonato. Questo non è corretto.
Ogni peccato “può” essere perdonato, non importa quanto sia scuro il peccato, ma solo se il peccatore chiede perdono.
Ora Mi rivolgo a voi dal Cielo per preparare tutti i figli di Dio per la Mia Seconda Venuta e cosa trovo?
Vi parlo da dietro le mura di una prigione e in una cella in cui Mi avete gettato perché rifiutate di credere che avrei potuto parlarvi in questo modo.
Oh come mi offende!
A coloro che hanno trascorso le loro vite dedicandole a Me e che sono informati sulle Mie Sacre Scritture, ma che ora Mi rifiutano dico questo.
I vostri rifiuti ora vi tormenteranno e vi lasceranno un grande dolore quando la verità vi sarà rivelata.
Perché allora vi renderete conto delle anime che avrete abbandonato quando avevo bisogno del vostro aiuto per salvarle.
Quanto Mi fate piangere di frustrazione per la cecità causata dalla vostra mancanza di umiltà.
Voi dubitate della Mia Parola Santa quando dovreste abbracciarla, afferrarla, perché siete un’anima che sta annegando e mancate di generosità di cuore.
Vi prego di rispondere al Mio invito.
Il vostro amato Gesù
Redentore dell’umanità