Giuda Iscariota
*Giuda: capostipite di tutti gli apostoli mancati. E sono tanti!
Osserva i diversi modi di ragionare. Giuda investiga, cavilla, s’impunta e anche se mostra di cedere in realtà conserva la sua forma mentale. 70.8
*Oh, Giuda ma che speri da una mia sovranità di carne? Che speri? Ti ho dato tempo di pensare e decidere. Ti ho parlato ben chiaro sin dalla prima volta. Ti ho anche respinto perché sapevo … perché so, sì, perché so, leggo, vedo ciò che è in te. Perché mi vuoi seguire, se non vuoi essere quale io voglio? Vattene, Giuda. Non nuocerti e non nuocermi … Non sei operaio atto a quest’opera … E’ troppo al di sopra di te. In te c’è superbia, c’è cupidigia di tutti i tre i rami, c’è prepotenza … anche tua madre ti deve temere … c’è tendenza alla menzogna … No. Non così deve essere il mio seguace. Giuda: Io non ti odio. Io non ti maledico, ti dico solo e col dolore di chi vede che non può mutare un che ama, ti dico solo: va per la tua strada, fatti largo nel mondo, posto che questo vuoi, ma non stare con Me. 78.3
*Anche per voi i buoni sono nella proporzione che vi era fra i buoni e Giuda e uno più è buono e più ne soffre. Ma anche per voi, e questo dico specialmente per quelli che sono preposti alla cura dei cuori, è necessario imparare studiando Giuda. Tutti siete dei “Pietri” voi sacerdoti e dovete legare e slegare; ma quanto, quanto spirito di osservazione, quanta fusione in Dio, quanto studio vivo, quante comparazioni col metodo del vostro Maestro, dovete fare per esserlo come dovete esserlo!
Oh! Che invero ero Uomo fra gli uomini, ero l’Uomo e perciò soffrivo di vedere il traditore e gli ingrati, perciò gioivo di chi mi amava o a Me si convertiva. Perciò fremevo e piangevo davanti al cadavere spirituale di Giuda. 83.7
*Perché illustro la figura di Giuda? Molti se lo chiederanno.
Rispondo. La figura di Giuda è stata troppo svisata nei secoli e ultimamente snaturata del tutto. Ne hanno, in certe scuole, fatto quasi l’apoteosi come dell’artefice secondo e indispensabile della Redenzione. Molti, poi, pensano che egli piegò ad un improvviso, feroce assalto del Tentatore. No. Ogni caduta ha premesse nel tempo. Più la caduta è grave e più ha una preparazione. Gli antefatti spiegano il fatto. Non si precipita e non si sale all’improvviso, né nel Bene, né nel Male. Vi sono coefficienti lunghi e insidiosi alle discese e pazienti e santi alle ascese.
Lo sventurato dramma di Giuda può darvi tanti insegnamenti per salvarvi e conoscere il metodo di Dio e le sue misericordie per salvare e perdonare coloro che scendono verso l’Abisso. Non si arriva al delirio satanico in cui hai visto dibattersi Giuda dopo il Delitto, se non si è tutti corrotti da abiti d’Inferno, aspirati per anni con voluttà. Quando uno compie anche un delitto, ma tratto ad esso da un improvviso evento che ne sconvolge ragione, soffre ma sa espiare perché delle parti del cuore sono ancora sane da veleno infernale. Al mondo che nega Satana perché l’ha tanto in sé da non accorgersi più di esso, l’ha aspirato ed è divenuto parte dell’io, Io mostro che Satana è, Eterno e immutabile nel metodo usato per fare di voi le sue vittime. 468.7
*Io vi dico: lasciate di analizzare quest’uomo e preoccupatevi del suo spirito. L’animale che è in lui, il suo mostro, non deve attirare i vostri sguardi e giudizi; ma abbiate amore, un amore doloroso e attivo per il suo spirito. Liberatelo dal mostro che lo tiene. Non sapete. …
Non sapete che voi imparate più attraverso Giuda che attraverso ogni altra persona? Molti Giuda troverete e pochissimi Gesù nel vostro ministero apostolico. I Gesù saranno dolci, buoni, puri, fedeli, ubbidienti, prudenti, senza avidità. Saranno ben pochi … Ma quanti, quanti Giuda di Keriot troverete voi e i vostri seguaci e successori per le vie del mondo! Per essere maestri e sapere, dovete fare questa scuola … Egli, con i suoi difetti, vi mostra l’uomo quale è; Io vi mostro l’uomo quale dovrebbe essere. Due esempi necessari ugualmente. Voi, conoscendo bene l’uno e l’altro, dovete cercare di mutare il primo nel secondo … E la mia pazienza sia la vostra norma. 520.4
*Vorrei non aver preso inutilmente una Carne per te. Ma ormai tu sei di un altro padre, di un altro paese, parli un’altra lingua … Oh! Ma che fare, Padre mio, per mondare il tempio profanato di questo tuo figlio e mio fratello? Gesù lacrima, pallidissimo parlando al Padre suo. 533.2
*Tu hai devastato e disperso la tua anima e i doni dati ad essa da Dio. Che ne hai fatto della tua libertà d’arbitrio? Che del tuo intelletto? Hai conservato al tuo spirito la libertà che era sua? Hai usato l’intelligenza della tua mente con intelligenza? No. Tu, tu che non vuoi ubbidire a Me, non dico a Me-Uomo ma neppure a Me-Dio, tu hai ubbidito a Satana. Tu hai usato l’intelligenza della tua mente e la libertà del tuo spirito per comprendere le Tenebre. Volontariamente. Ti è stato posto davanti il Bene e il Male. Hai scelto il Male. Anzi, ti è stato posto davanti soltanto il Bene: Io. L’Eterno tuo Creatore, che ha seguito l’evolversi della tua anima, che anzi conosceva questo evolversi perché nulla ignora l’Eterno Pensiero di ciò che si agita da quando il tempo è, ti ha posto davanti il Bene, solo il Bene, perché sa che tu sei debole più di un’alga di fossato. Tu mi hai gridato che Io ti odio. Ora, essendo Io Uno col Padre e con l’Amore, Uno qui come Uno in Cielo, ( … ) l’accusa a Me fatta, tu a Dio Uno e Trino l’hai fatta. A quel Dio Padre che ti ha creato per amore, a quel Dio Figlio che s’è incarnato per salvarti per amore, a quel Dio Spirito che ti ha parlato tante volte per darti desideri buoni, per amore. A questo Dio Uno e Trino che ti ha tanto amato, che ti ha portato sulla mia via, facendoti cieco al mondo per darti tempo di vedere Me, sordo al mondo per darti modo di sentire Me. E tu! … Dopo avermi visto e udito, dopo essere liberamente venuto al Bene, sentendo col tuo intelletto che quella era l’unica via della vera gloria, hai respinto il Bene e ti sei liberamente dato al Male. Ma se tu col tuo libero arbitrio hai voluto questo, se hai sempre più rudemente respinto la mia mano che ti si offriva per trarti fuor dal gorgo, se tu sempre più ti sei allontanato dal porto per sprofondarti nell’infuriato mare delle passioni, del Male, puoi dire a Me, a Colui dal quale procedo, a Colui che mi ha formato Uomo per tentare la tua salute, puoi dire che ti abbiamo odiato? Mi hai rimproverato di volere il tuo male …
Tanto ti ha fatto cieco e pazzo Satana che tu non capisca più la vera natura dei provvedimenti che ho preso per te e che tu possa giungere a dire: malanimo, desiderio di rovinarti, ciò che è previdente cura del tuo Maestro, del tuo Salvatore, del tuo Amico per guarirti? Ti ho tenuto vicino … Ti ho levato dalle mani il denaro. Ti ho impedito di toccare quel maledetto metallo che ti fa folle … Ma non sai, ma non senti che esso è come uno di quei beveraggi magici che destano una sete inestinguibile, che mettono dentro al sangue un ardore, un furore che porta alla morte? Tu, leggo il tuo pensiero, mi rimproveri: “Allora perché per tanto tempo mi hai lasciato essere quello che amministrava il denaro?” Perché? Perché se te lo avessi impedito prima, di toccare moneta, ti saresti venduto prima e avresti rubato prima. Ti sei venduto lo stesso perché poco potevi rubare … Ma Io dovevo cercare d’impedirlo senza violentare la tua libertà. L’oro è la tua rovina. Per l’oro sei divenuto lussurioso e traditore … ( … ) 567.16 Tu dici che non capisci più le mie parabole. Non capisci più le mie parole. Povero infelice! Non capisci più neanche te stesso. Non capisci più neppure il bene e il male. Satana al quale ti sei dato in molti modi, Satana che hai seguito in tutte le tentazioni che ti presentava, ti ha fatto stolto. Pure un tempo mi capivi! Lo credevi che Io son Chi sono! E questo ricordo non è spento in te! ( ...)567.18
*Tu! Il mio più grande dolore! Ma già tu pensi e dici, o eretico capostipite di molti che verranno, che Io sono superiore al dolore. No, solo al peccato Io sono superiore. Solo all’ignoranza Io sono superiore. 567.19
*Io ti dico che anche dopo il Delitto dei delitti. se il colpevole di esso corresse ai piedi di Dio con vero pentimento e piangendo lo supplicasse di perdonarlo offrendosi all’espiazione con fiducia, senza disperare, Dio lo perdonerebbe e attraverso l’espiazione il colpevole salverebbe ancora il suo spirito. Giuda! Ma se tu non mi temi Io ti amo ancora. Al mio amore infinito non hai nulla da chiedere in quest’ora? 567.25
*Giuda, infelice amico mio, per Me Io non ti prego. Per te, per te ti prego. Guarda, siamo soli. Tu sai chi Io sono, Io so chi tu sei. E’ l’ultimo momento di grazia che ancora c’è concesso per impedire la tua rovina … Oh! Non ghignare così satanicamente, amico mio. Non deridermi come fossi pazzo perché Io dico: “la tua rovina” e non la mia. La mia non è rovina. La tua sì … Siamo soli: Io e te e sopra è Dio … Dio che non ti odia ancora, Dio che assiste a questa lotta suprema fra il Bene e il Male che si contendono la tua anima. Sopra di noi è l’Empireo che ci osserva. Quell’Empireo che presto si empirà di santi. Già essi trasalgono là, nel loro luogo d’attesa, perché sentono venire la gioia … Giuda, fra essi è tuo padre …..
Giuda, Io piango. Le estreme lacrime dell’Uomo le vuoi dunque fare gemere tu? … Giuda, Io te ne prego. Pensa amico: al mio pregare annuisce il Cielo e tu, e tu … mi lascerai pregare invano? Pensa chi ti è davanti, pregante: il Messia d’Israele, il Figlio del Padre … Giuda, ascoltami! … fermati, sinché lo puoi! …. “No”
Gesù si copre il volto con le mani e si lascia cadere ai limiti del prato. Piange senza clamore ma piange molto. Le sue spalle sussultano nei singhiozzi profondi … 582.11.
*Gesù, altezza bianca nella veste di lino al limitare del prato verde-rosso, alza le braccia al cielo sereno e alza il volto afflittissimo e alza l’anima al Padre suo gemendo: Oh! Padre mio! E mi potrai forse accusare di aver lasciato cosa atta a salvarlo? Tu sai che per la sua anima, non per la mia vita, Io lotto per impedire il suo delitto … Padre! Padre mio! Io te ne supplico! Affretta l’ora delle tenebre, l’ora del Sacrificio, perché troppo mi è atroce vivere presso l’amico che non vuole essere redento … Il più grande dolore! 582.13
*Un uomo insieme ad altri uomini sta contrattando il prezzo dell’Agnello. Sai che nome ha quell’Agnello? Ha nome Gesù di Nazareth.
(Lazzaro) Nooh! I nemici ci sono, è vero, ma non può uno venderti! Chi è?
E’ uno dei miei. Non poteva che essere uno di quelli che Io ho più fortemente deluso e che, stanco di attendere, vuole liberarsi di Colui che ormai è solo un pericolo personale. Crede di rifarsi una stima, secondo il pensiero suo, presso i grandi del mondo. Sarà invece disprezzato dal mondo dei buoni e da quello dei delinquenti. E’ arrivato a questa stanchezza di Me, dell’attesa di ciò che con ogni mezzo ha cercato di raggiungere: la grandezza umana, perseguita prima nel Tempio, creduta di raggiungere col Re d’Israele e ora cercata nuovamente, nel Tempio e presso i romani … Spera. … Ma Roma, se sa premiare i suoi servi fedeli, sa calpestare sotto il suo sprezzo i vili delatori. Egli è stanco di Me, dell’attesa, della soma che è l’essere buono. Per chi è malvagio, l’essere, il dovere fingere di essere buono, è una soma di un peso schiacciante. Può essere sostenuta per qualche tempo … e poi … non si può più … e ci si libera di essa per tornare liberi. Liberi? Così credono i malvagi. Così lui crede. Ma libertà non è. L’essere di Dio è libertà. L’essere contro Dio è una prigionia di ceppi e catene, di pesi e sferzate, quale nessun galeotto al remo, quale nessuno schiavo alle costruzioni, la sopporta sotto la sferza dell’aguzzino. ( ….. )
Chi è? Dimmelo, chi è? - Non serve. – Sì, che serve … Ah! Non può essere che lui: l’uomo che è sempre stato una macchia nella tua schiera, l’uomo che anche poco fa ha offeso mia sorella. E’ Giuda di Keriot!
No. E’ Satana. Dio ha preso carne in Me, Gesù; Satana ha preso carne in lui, Giuda di Keriot.
Una sola è l’Incarnazione divina; così ugualmente in uno solo sarà Satana, Lucifero, così com’è nel suo regno, perché solo nell’uccisore del Figlio di Dio, è Satana incarnato. Egli, mentre qui Io ti parlo, è davanti al Sinedrio e tratta e s’impegna per la mia uccisione. Ma non è lui, è Satana. 587.3
*Trenta denari per uccidere un uomo, e quell’Uomo? Il prezzo di un comune agnello in questi giorni di festa? …. E’ troppo poco per pagare il mio dolore di tradire Colui che mi ha sempre amato. 588.9
*Chi è il cuore di iena che con un colpo della zampa unghiata svelle il cuore del cuore materno: Me suo Figlio? Un uomo? No. Ogni uomo nasce da una donna e per istintivo e per morale riflesso non può infierire su una madre perché pensa alla “sua”. Un uomo dunque non è. Chi allora? Un demonio. Può un demonio offendere la Vincitrice? Per offenderla deve toccarla, e Satana non sopporta la luce verginale della Rosa di Dio. E allora? Chi dite che sia? Non parlate? Io allora lo dico.
Il demone più astuto si è fuso all’uomo più corrotto e, come il veleno chiuso nei denti dell’aspide, sta chiuso in lui che può avvicinare la Donna e così, proditoriamente morderla. Maledetto sia l’ibrido mostro che è Satana e che è uomo. Lo maledico? No. Non è da Redentore questa parola e allora dico all’anima di questo ibrido mostro ciò che dissi a Gerusalemme mostruosa città di Dio e di Satana: “Oh, se in quest’ora che ancora ti è data tu sapessi venire al Salvatore! ”. Non vi è amore più grande del mio e non vi è più grande potere. Anche il Padre acconsente se Io dico: ”Voglio”, né Io so dire che parole di pietà per quelli che sono caduti e che mi tendono dal loro abisso le braccia. Anima del più grande peccatore, il tuo Salvatore alle soglie della morte si curva sul tuo abisso e t’invita a prendere la sua mano. Non sarà impedita la mia morte … ma tu … saresti salvo, tu che Io amo ancora e l’anima del tuo Amico non fremerebbe di orrore pensando che per opera dell’amico conosce l’orrore del morire e di questo morire …. 589.9
*Ebbene? Che ha mutato l’averti lasciato libertà e denaro? – Che vuoi dire? – Questo: ti chiedo se ti sei santificato da quando ti ho reso libertà e denaro. E tu mi capisci … Ah, Giuda! Ricordalo sempre: tu sei stato quello che ho amato più di ogni altro, avendone meno amore di quanto tutti gli altri mi hanno dato, avendone anzi un odio maggiore, perché odio di uno che trattai da amico, del più feroce odio, del più feroce fariseo. Ricorda ancora questo: che Io neppure ora ti odio ma per quanto sta al Figlio dell’Uomo, ti perdono. Va ora, non c’è più nulla da dirsi fra Me e te. Tutto è già fatto … 592.14
*Troppi credono che Giuda abbia commesso cosa da poco. Alcuni giungono anzi a dire che egli è un benemerito perché senza di lui la Redenzione non sarebbe venuta e che perciò egli è giustificato al cospetto di Dio.
In verità vi dico che se l’inferno non fosse già esistito ed esistito perfetto nei suoi tormenti, sarebbe stato creato per Giuda ancora più orrendo ed eterno, perché di tutti i peccatori e i dannati egli è il più dannato e peccatore, né per lui in eterno vi sarà ammollimento di condanna.
Il rimorso l’avrebbe anche potuto salvare, se egli avesse fatto del rimorso un pentimento. Ma egli non volle pentirsi e al primo delitto di tradimento, ancora compatibile per la grande misericordia che è la mia amorosa debolezza, ha unito bestemmie, resistenze alla voce della Grazia che ancora gli volevano parlare attraverso i ricordi, attraverso i terrori, attraverso il mio Sangue e il mio mantello, attraverso il mio sguardo, attraverso le tracce dell’istituita Eucarestia, attraverso le parole di mia Madre. Ha resistito a tutto. Ha voluto resistere. Come aveva voluto tradire. Come volle maledire. Come si volle suicidare. E’ la volontà quella che conta nelle cose, sia nel bene sia nel male.
Mia Madre, ed era la Grazia che parlava e la mia Tesoriera che largiva perdono in mio nome, glielo disse: “Pentiti, Giuda. Egli perdona …” Oh! se lo avrei perdonato! Se si fosse gettato ai piedi della Madre dicendo: “Pietà!“ Ella, la Pietosa, lo avrebbe raccolto come un ferito e sulle sue ferite sataniche, per le quali il Nemico gli aveva inoculato il Delitto, avrebbe sparso il suo pianto che salva e me lo avrebbe portato, ai piedi della Croce, tenendolo per mano perché Satana non lo potesse ghermire e i discepoli colpirlo, portato perché il mio Sangue cadesse per primo su lui, il più grande dei peccatori. Sarebbe stata, Ella, Sacerdotessa mirabile sul suo altare, fra la Purezza e la Colpa, perché è Madre dei vergini e dei santi ma anche Madre dei peccatori.
Ma egli non volle. Meditate il potere della volontà di cui siete arbitri assoluti. Per essa potete avere il Cielo o l’Inferno. Meditate cosa vuol dire persistere nella colpa. 605.14 – 605.17
*Chi come Giuda fu amato da Me? Ma non ebbe Dio nel suo cuore. Ed è il dannato deicida. L’infinitamente colpevole come israelita e come discepolo, come suicida e come deicida, oltre che per i suoi sette vizi capitali e ogni altra sua colpa. 630.22
…. sol che Giuda mi avesse gettato uno sguardo di pentimento Io gli avrei ottenuto il perdono di Dio ….
Da mesi peccava e nessuna mia parola, nessun mio atto, valse a fermarlo, tanto era forte la sua volontà di peccare.
Giuda giunse ad odiare Dio non avendo mai amato di vero amore padre e madre né alcun altro suo prossimo. 632.7
*Giuda è stato ed è il dolore più grande nel mare dei miei dolori. E’ il dolore che resta. Gli altri dolori sono finiti col finire del Sacrificio, ma questo resta. L’ho amato, ho consumato Me stesso nello sforzo di salvarlo … Ho potuto aprire le porte del Limbo e trarne i giusti, ho potuto aprire le porte del Purgatorio e trarne i purganti, ma il luogo d’orrore era chiuso su lui. Per lui inutile il mio morire. 634.7
*Avrei perdonato anche a Giuda se in luogo di fuggire fosse venuto sotto la Croce dove morivo e mi avesse detto : ”Perdono!”. Sarebbe stato il mio primo redento perché era il più grande colpevole e su lui avrei fatto piovere il sangue del mio Cuore, trafitto non tanto dalla lancia, quanto dal suo e dai vostri tradimenti. 8.6.43
*Solo i posseduti completamente dal demonio, completamente dico, furono tetragoni al mio lavacro d’amore spirituale. Gli altri, posseduti da una passione sola, furono salvati avanti o dopo la mia morte. Giuda, Anna, Caifa e qualche altro, no, poiché i sette principi dei demoni li tenevano avvinghiati con sette corde e coorti di demoni erano in loro a compiere il lavoro che fece di loro le gemme dell’Inferno. 10.7.43
*Quando Giuda non ha più creduto in Me, non nella soddisfazione del denaro, non nella protezione della legge umana, si è ucciso. Rimorso del delitto? No. Fosse stato quello, si sarebbe ucciso subito dopo aver capito che Io sapevo. Ma non allora, ma non dopo il bacio infame e il mio saluto amoroso, non allora, non quando mi vide sputacchiato, legato, trascinato via fra mille insulti. Solo dopo aver capito che la legge non lo proteggeva – la povera legge umana che spesso crea o istiga al delitto, ma poi si disinteressa dei suoi esecutori e complici e all’occorrenza ci si rivolta contro e dopo averli usati li ammutolisce per sempre sopprimendoli – e solo dopo aver capito che potere e denaro non venivano o erano troppo meschini per far felici, solo allora si è ucciso. Era nel buio del nulla. Si gettò nel buio dell’inferno. 1.8.43
*Giovanni era il più giovane del gruppo apostolico, dopo di lui, in età, veniva l’Iscariota e per età avrebbe potuto essere anche lui come Giovanni, ma non lo era. E se vergine non era, casto non divenne neppure dopo avermi conosciuto. Era un impuro e l’impurità impedisce l’opera di Dio nei cuori e favorisce quella di Satana come nessun’altra passione. ( … )
Giuda aveva nel cuore la concupiscenza del denaro, della carne, del potere e per queste tre Nemesi che lo perseguitavano e che egli non volle vincere, divenne deicida. Quando Satana vuole prendere, offre la donna, per la quale è necessario avere censo e onori e dà unicamente disperazione e morte.
Giuda era le tenebre, era figlio della Menzogna. La mia Luce e Verità non poterono penetrare in lui. Se nonostante le sue prevenzioni potei fare di Natanaele un convinto, e di Levi un convertito, perché non era nel primo la frode e nel secondo resistenza alla grazia, nulla potei in Giuda poiché il suo animo era posseduto né Io potevo penetrarvi perché egli me ne interdiva l’entrata. Mi seguì per speranza umana. Vendette il Cristo ai suoi crocifissori e la sua anima a Satana che da anni era il suo istigatore, perché Satana non è Dio che dà, anche se non date, per conquistarvi a Sé. Satana vuole il cento per uno. Vuole voi, in eterno, in cambio di un’ora di trionfo bugiardo. Ricordatevelo.
Ho sopportato questa serpe nel gruppo per insegnare agli uomini a sopportare e insistere per salvare. Non un pensiero di Giuda mi era ignoto ed è stata un’anticipata passione l’averlo vicino. Un tormento che voi non contemplate ma che non fu meno amaro degli altri. 2.1.44
*…. Spinge questa sua opinione sino a credere sacrilegamente che il più grande di tutti i peccatori dell’umanità, il figlio diletto di Satana, quello che era ladro com’è detto nel Vangelo, che era concupiscente e ansioso di gloria umana, come dico Io, l’Iscariota, che per fame della triplice concupiscenza si è fatto mercante del Figlio di Dio e per trenta monete e col segno del bacio – un valore monetario irrisorio e un valore affettivo infinito – mi ha messo nelle mani dei carnefici, possa redimersi e giungere a Me passando per fasi successive.
No. Se egli fu il sacrilego per eccellenza, Io non lo sono. Se egli fu l’ingiusto per eccellenza, Io non lo sono. Se egli fu quello che sparse con sprezzo il mio Sangue, Io non lo sono. E perdonare a Giuda sarebbe sacrilegio alla mia Divinità da lui tradita, sarebbe ingiustizia verso tutti gli altri uomini, sempre meno colpevoli di lui e che pure sono puniti per i loro peccati, sarebbe sprezzo al mio Sangue, sarebbe infine venire meno alle mie leggi. 15.1.44
*Il mio sguardo aveva letto nel cuore di Giuda Iscariota. Nessuno deve pensare che la Sapienza di Dio non sia stata capace di comprendere quel cuore, ma, come ho detto a mia Madre, egli ci voleva. Guai a lui per essere stato il traditore!
Ma un traditore ci voleva: Doppio, astuto, avido, lussurioso, ladro e intelligente e colto più della massa, egli aveva saputo imporsi a tutti. Audace, mi spianava la via, anche se era difficile. Gli piaceva, oltre a tutto, emergere e far risaltare il suo posto di fiducia presso di Me. Non era servizievole per spirito di carità, ma unicamente perché era uno di quelli che voi chiamereste “faccendoni”. Ciò gli permetteva di tenere la borsa e di avvicinare la donna. Due cose che insieme alla terza: la carica umana, amava sfrenatamente. 13.2.44
*Avevo dovuto spezzare il mio pane col mio Caino. Avevo dovuto parlargli da amico per non accusarlo agli altri della cui violenza non ero sicuro e per impedire un delitto, inutile d’altronde, poiché tutto era segnato nel gran libro della vita; la mia morte santa e il suicidio di Giuda. Inutili altre morti riprovate da Dio. Nessun sangue che non fosse il mio doveva essere sparso e sparso non fu. Il capestro strozzò quella vita chiudendo nel sacco immondo il corpo del traditore e il suo sangue impuro venduto a Satana, sangue che non doveva mescolarsi, cadendo sulla terra, al sangue purissimo dell’Innocente.
Torme e torme di demoni erano quella notte sulla terra per portare a termine la seduzione nei cuori a farli pronti a volere il domani l’uccisione del Cristo.
Giuda aveva Lucifero ed Io avevo Lucifero. Egli nel cuore Io al fianco. Eravamo i due principali personaggi della tragedia e Satana si occupava personalmente di noi. Dopo aver condotto Giuda al punto di non poter più retrocedere, si volse a Me. 15.2.44
*Contro quell’uscio ho visto Giuda … Giuda ho visto! … E non l’ho maledetto, ma gli ho parlato da madre straziata, straziata per il Figlio buono e per il figlio malvagio … Ho visto Giuda! … Il demonio ho visto in lui! Io, che ho sempre tenuto Lucifero sotto il mio calcagno e guardando solo Dio non ho mai abbassato l’occhio su Satana, ho conosciuto il suo volto guardando il Traditore … Ho parlatso al Demonio … ed esso è fuggito perché il demonio non sopporta la mia voce …3.6.44.
*Qual è l’apostolo che ho più amato? E’ Giuda di Keriot. ( … )
Io ho detto: “A chi molto ama, molto è perdonato”. E’ vero ed è giusto. Più uno ama e più merita perdono da parte dell’offeso. Ma anche: chi più perdona dimostra di amare molto e chi perdona sempre tutto, tutto sempre, sinché non viene l’ora del giudizio, quello ama non molto ma totalmente. Così ho amato Giuda di Keriot. Totalmente. 16.5.47
*La terza grande, misteriosa, inspiegabile defezione è quella di Giuda di Keriot che spontaneamente volle essere di Cristo, che per tre anni godè del suo amore, si nutrì della sua Parola e che, perché deluso dei suoi sogni concupiscenti, lo vendette per trenta denari, divenendo da apostolo, ossia eletto alla più alta dignità spirituale, il Traditore dell’amico, il deicida e il suicida. 558.50 Ap.
*La fine di Giuda non fu solo morte della carne, ma morte dello spirito. Egli era già un “morto”, una “spoglia” di Satana, mentre ancora mangiava l’agnello con l’Agnello e mentre il Pane di Vita scendeva in lui. Anzi fu giusto allora, per la sua ipocrisia, che Satana entrò in lui da supremo, eterno padrone. Perché Dio è Verità e non può esservi Dio dove è menzogna, ipocrisia, falsa testimonianza contro un innocente. Tutto ciò era Giuda. Il Pane di Vita non ebbe potere di vincere il sapore del frutto carnale e Giuda, sacrilegamente, mescolando l’appetito concupiscibile della carne col frutto soavissimo e santissimo del Sacramento d’amore, segnò il suo destino di morte eterna.
Perché amore e odio non possono vivere uniti. Perché Dio e Satana non possono insieme servirsi. Perché non v’è perdono al peccato contro l’Amore, peccato deicida e fratricida. Perché non può venire al Regno di Verità, l’ipocrita, il menzognero, il calunniatore. Rm. 195 – 8.1.50
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Giuda di Simone di Keriot, l'apostolo traditore Iscariota. Intelligente e colto, era del Tempio. Pratico delle cose del mondo, ma non in quelle dello spirito, ambizioso, voleva emergere e sapeva fare, ma non sapeva domare se stesso e le sue passioni. Colpito dall'imponenza di Gesù nella prima manifestazione al Tempio con la cacciata dei mercanti, vede in Lui il Messia promesso, ma nel senso delle aspettative di quasi tutti gli ebrei del suo tempo, cioè come trionfatore, vendicatore del suo popolo che schiaccerà tutti gli altri 1.054. Gesù cerca di correggere quest'idea sbagliata quando Giuda, unico fra gli apostoli, vuole imporsi al suo servizio sperando di "diventare il principe di un re potente 5.355 e Gesù lo rimanda a riflettere 1.054. Giuda ritorna ed insiste di essere accettato fra i discepoli di Gesù 1.066. Gesù cerca di istruire Giuda 1.069, che mostra di capire, di cedere, ma essendo troppo pieno di sé, in realtà conserva la sua forma mentale. Investiga, cavilla e s'impunta. Giuda capostipite di tutti gli apostoli mancati 1.070 - 1.078. Ripreso, facilmente diventa permaloso, risentito, mettendo una nota di discordia dove altrimenti regnerebbe tanta pace. "Essere buoni con chi è un Giuda, e saper capire gli spiriti come quelli di Giuda, ed essere medico e sacerdote per essi è difficile. Giuda è il vostro insegnamento vivente" 2.083 - 7.468 - 8.520. Interrogata da Gesù, Maria Santissima Gli esprime la sua prima impressione su Giuda 2.101. Giuda non entra nell'ordine delle idee intorno al Regno dei Cieli, ma persiste e cerca di spingere per conto suo l'idea del regno terrestre con le sue grandezze e, sottinteso, un posto preminente per se stesso 2.101 - 2.106 - 6.400. Vistosi scoperto, comprendendo di non spuntarla, perdendo sempre di più i doni gratuitamente ricevuti per mancanza di corrispondenza e buona volontà, diventa sempre più invidioso dei compagni, cerca di sostituire l'azione della grazia con l'azione vistosa anche per mezzo di pratiche magiche 3.188 - 5.300 - 5.301 - 5.317 - 5.334 - 5.357 - 7.495 - 8.529. Giuda non ha cuore per i poveri, anche se distribuisce per Gesù l'elemosina; in fondo li disprezza come ignoranti 4.260. Non conduce una vita morale limpida ed è anche ladro 8.530 - 9.567.
Sempre più deluso nelle sue aspirazioni di futura grandezza, assorbe e coltiva tutto il veleno delle sue antiche amicizie al Tempio, che non ha mai voluto abbandonare-malgrado il loro malanimo contro Gesù, e s'inoltra nel suo doppio gioco di delatore, accusatore e infine traditore di Gesù e dei suoi compagni 4.264 - 4.282 - 5.317 - 8.535 - 9.580 - 9.587 - 9.588 - 9.592 - 9.598. Crede di poter all'occorrenza sostituirsi al Messia 2.106, lo tradisce con un bacio e lo consegna ai nemici 10.602, e infine si suicida 10.605 - 10.639 - 10.643.
AMDG et DVM