"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
Visualizzazione post con etichetta beata Anna Caterina Emmerik. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta beata Anna Caterina Emmerik. Mostra tutti i post
sabato 2 febbraio 2019
sabato 22 ottobre 2016
VISIONI PROFETICHE DI PAPA LEONE XIII E DELLA BEATA KATARINA EMMERICH
PER CAPIRE - scrive Antonio Socci - QUELLO CHE STA ACCADENDO NELLA CHIESA (ANCHE IN QUESTI GIORNI) RIPROPONGO ALCUNE PAGINE DEL MIO LIBRO “NON E’ FRANCESCO” SULLE VISIONI PROFETICHE DI PAPA LEONE XIII E DELLA BEATA EMMERICH (nella foto Bergoglio che – da cardinale di Buenos Aires, allo stadio, il 19 giugno 2006 - stava INGINOCCHIATO davanti a dei pastori protestanti per farsi da loro imporre le mani) - Lo StranieroLo Straniero
AVE MARIA PURISSIMA
venerdì 25 settembre 2015
La donna scelta per essere la madre della Santa Madre
"......
Anna, seduta sotto l'albero, s'immerse in una preghiera pregò Dio,
che se anche l'avesse condannata alla sterilità,
almeno le facesse ritrovare Gioacchino.
Mentre pregava in questo modo, scese dalla sommità dell'albero
un Angelo di Dio che le apparve improvvisamente
e le annunciò che l'Onnipotente avrebbe esaudito tutte le sue suppliche
e le avrebbe dato tutto quanto abbisognava.
Infine la esortò a recarsi al tempio con due ancelle
e a portarvi un sacrificio di due colombe.
Le annunciò che avrebbe incontrato Gioacchino sotto la "porta d'oro",
poiché anch'egli era stato avvertito che era entrato nella grazia del Signore.
Poi le disse che presto avrebbe saputo il nome della figlia
che era prossima per volontà celeste.
Subito dopo l'Angelo scomparve.
Anna si sentì riempita di grazia, e colma di gioia,
ringraziò Dio onnipotente e misericordioso.
La pia donna rientrò subito nelle sue stanze in uno stato di felicità estatica.
Vidi che, dopo essersi svestita,
si avvolse dalla testa ai piedi in un lenzuolo molto ampio.
Quindi si mise a letto, pregò e si sdraiò sul fianco destro.
Dormì alcune ore, improvvisamente un Angelo luminoso scese su di lei,
mentre tutta la stanza fu avvolta da una luce potente.
Vidi che l'Angelo stese su di lei la mano
e scrisse sulle grandi pareti luminose il nome "Maria" .
( che significa “Amata da Dio” )
Poi la santa presenza scomparve nella luce.
Anna era rimasta come rapita in un sogno estatico.
Ripresa conoscenza si sedette sul letto e pregò fervidamente;
poi ricadde in un sonno profondo.
A mezzanotte, come per una chiamata interiore, Anna si svegliò
e vide con immensa gioia del cuore, lo scritto alla parete.
Erano come grandi lettere rosse, dorate e luminose;
Anna le contemplò fino all'alba, quando disparvero con il fascio luminoso.
La santa Donna era divenuta bellissima e sembrava ringiovanita,
la visita dell' Angelo e il nome di sua figlia
l'avevano rigenerata nelle più intime profondità del cuore.
Vidi che Anna era divenuta un vaso per contenere la volontà di Dio,
la donna scelta per essere la madre della Santa Madre
era stata trasformata in un tabernacolo vivente e miracoloso
per accogliere e custodire degnamente una tale santità."
martedì 11 agosto 2015
FLAGELLAZIONE - CORONAZIONE DI SPINE -
Secondo le rivelazioni della
Beata Anna Caterina Emmerick
CAPITOLO IV
CAPITOLO IV
L'orribile flagellazione
Per calmare la plebaglia con una punizione che la impietosisse, Pilato diede ordine di flagellare Gesù, secondo l'uso romano.. Fra il tumulto e il furore popolare Gesù fu condotto dagli sgherri sul piazzale.
Il Signore venne trascinato bruscamente vicino al corpo di guardia del pretorio, dove si trovava la colonna di marmo munita di anelli e ganci; essa era destinata esclusivamente alla flagellazione dei condannati. I sei flagellatori, che svolgevano la funzione di carnefici nel pretorio, provenivano dalle frontiere egiziane, erano bruni, bassi e tarchiati; seminudi e mezzo ebbri, sembravano bestie assetate di sangue. Essi avevano nello sguardo qualcosa di diabolico; vicino a quella colonna avevano fustigato a morte molti altri condannati.
Benché il Salvatore non avesse opposto alcuna resistenza, venne trascinato con le funi, mentre i flagellatori gli assestavano pugni e calci.
Gli strapparono di dosso il manto derisorio di Erode e fecero quasi cadere il Signore a terra. Vidi Gesù tremare e rabbrividire davanti alla colonna. Egli stesso si tolse la veste con le mani gonfie e sanguinanti. Poi pregò e volse per un attimo lo sguardo verso la sua santa Madre immersa nel dolore...
I carnefici, senza cessare le loro orrende imprecazioni, legarono le mani di Gesù a un grande anello fissato alla sommità della colonna dell'infamia. Così facendo, gli tesero talmente le braccia al di sopra della testa che i piedi legati fortemente alla colonna non toccavano completa mente il suolo.
Due di quei bruti, assetati di sangue, iniziarono a flagellare il corpo immacolato di Gesù provocandogli i più atroci tormenti. Non mi è possibile descrivere le tremende atrocità inflitte a nostro Signore.
Le prime verghe di cui si servirono gli aguzzini erano strisce di color bianco, sembravano fatte di legno durissimo o nervi di bue.
Dorso, gambe e braccia venivano lacerati sotto i pesanti colpi del flagello, finché la pelle a brandelli col sangue schizzò al suolo. I gemiti dolorosi di Gesù sofferente erano soffocati dal clamore della plebaglia e dei farisei, che continuavano a gridare: "Fatelo morire! Crocifiggetelo!".
Per imporre il silenzio, e continuare a parlare al popolo, Pilato faceva suonare una tromba. Allora sulla piazza si udivano solo le sue parole, accompagnate dall'orribile sibilo della frusta e dai gemiti del Signore, come anche dalle imprecazioni degli ebbri carnefici...
La maggior parte del popolo manteneva una certa di stanza dal luogo della flagellazione, solo alcuni andavano e venivano dai paraggi della colonna per insultare il Signore... Giovani infami preparavano verghe fresche presso il corpo di guardia, altri cercavano rami spinosi per intrecciare la corona di spine. I servi dei sacerdoti avevano regalato denaro ai flagellatori e avevano dato loro delle brocche colme di un liquore rosso, del quale bevvero fino a ubriacarsi.
Dopo un quarto d'ora i carnefici che avevano flagellato Gesù furono Sostituiti da altri due. Questi ultimi si avventarono contro Gesù con cieco furore, usando anche bastoni nodosi con spine e punte. I colpi dei loro flagelli laceravano la carne del Signore fino a farne sprizzare il sangue sulle braccia dei carnefici. Presto quel santo corpo fu ricoperto di macchie nere e rosse, il sangue colava a terra ed egli si muoveva in un tremito convulso, tra ingiurie e dileggi...
La terza coppia di carnefici si avventò con maggior foga delle altre sul corpo martirizzato di Gesù. Per la fustigazione essi si servirono di cinghie munite di uncini di ferro. Eppure la loro rabbia diabolica non si placò. Gesù venne slegato e poi di nuovo legato, questa volta col dorso contro la colonna. Poiché il Signore non poteva più reggersi, gli passarono delle corde sul petto e lo legarono con le mani dietro la colonna. Ripresero così a fustigarlo. Gesù aveva il corpo ridotto a un'unica piaga e guardava i suoi carnefici con gli occhi pieni di sangue, come se implorasse la grazia. Ma, in risposta ai suoi flebili gemiti, la loro furia aumentò e uno dei carnefici lo colpì al viso con un'asta più flessibile.
L'orribile flagellazione durava già da tre quarti d'ora, quando uno straniero d'infima classe, parente di un cieco sanato da Gesù, si precipitò dietro la colonna con un coltello a forma di falce e gridò con voce indignata: "Fermatevi! Non colpite quest'innocente fino a farlo morire!". Approfittando dello stupore dei carnefici ebbri, lo straniero recise le corde annodate dietro la colonna e subito disparve tra la folla. Gesù cadde al suolo in mezzo al suo sangue; gli aguzzini lo lasciarono e se ne andarono a bere...
Al loro ritorno i flagellatori lo presero a calci per farlo rialzare. Gesù, strisciando, fece per riprendersi la fascia che gli aveva cinto i fianchi, ma i carnefici gliela spingevano sempre più lontana, costringendolo a contorcersi al suolo nel suo sangue e a strisciare come un verme; tutto questo avveniva tra i fischi, i motti e gli insulti della gente. Infine lo rimisero in piedi, gli gettarono la veste sulle spalle e lo sospinsero frettolosamente verso il corpo di guardia. Con la veste egli si asciugava il sangue che gli fuoriusciva copioso dal volto... Quando la crudele flagellazione ebbe fine erano circa le nove del mattino.
Gesù oltraggiato e coronato di spine.
L'incoronazione di spine fu eseguita nel cortile del corpo di guardia, le cui porte erano aperte; nell'interno si trovavano una cinquantina di aguzzini, servi e furfanti, i quali presero parte attiva ai martìri di Gesù. La folla si accalcava da tutti i lati, finché l'edificio fu isolato dai soldati romani.
Gesù fu spogliato nuovamente e rivestito di un vecchio mantello militare color porpora, che gli arrivava fin sopra alle ginocchia. Il mantello si trovava in un angolo della stanza e con esso venivano coperti i criminali dopo la flagellazione. Il Signore fu fatto sedere al centro del cortile, su un tronco di colonna ricoperto di cocci di vetro e di pietre.
Indicibile fu il tormento di quella incoronazione: intorno al capo di Gesù venne legato un serto intrecciato di tre rami spinosi, alto due palmi, le cui punte erano rivolte verso l'interno. Nel legare posteriormente la corona al santo capo, i carnefici gliela strinsero brutalmente per fare in modo che le spine grosse un dito si conficcassero nella sua fronte e nella nuca. Poi gli infilarono una canna tra le mani legate, si posero in ginocchio davanti a lui e inscenarono l'incoronazione di un re da burla.
Non contenti gli strapparono di mano quella canna, che doveva figurare come scettro di comando, e iniziarono a percuotergliela sulla corona di spine, tanto che gli occhi del Salvatore furono inondati di sangue; al tempo stesso i malfattori lo schiaffeggiavano e gli rivolgevano volgarità di ogni tipo... Il suo corpo era tutto una piaga, tanto che camminava curvo e malfermo. Il povero Gesù giunse sotto la scalinata davanti a Pilato, suscitando perfino in quest'uomo crudele un senso di compassione. Il popolo e i perfidi sacerdoti continuavano a schernirlo...
martedì 30 luglio 2013
La profezia della Beata Emmerich
"Ratzinger continuerà a chiamarsi Benedetto XVI
Manterrà il titolo di Sua Santità, sarà «Papa emerito»"
Ratzinger continuerà a chiamarsi Benedetto XVI - Vatican Insider
“Vidi una forte opposizione tra due Papi… e vidi quanto funeste sarebbero state le conseguenze di quella falsa Chiesa… Essa diventava sempre più grande; eretici di ogni sorta arrivavano alla città di Roma; i chierici accrescevano il proprio lucro, vi era una grande oscurità... Vidi che la Chiesa di Pietro veniva minata dal piano di una setta”.
Gloria.tv: PROFEZIE DELLA VENERABILE ANNE KATHERINNE EMMERICH
PROFEZIE DELLA BEATA ANNE KATHERINNE EMMERICH
Le seguenti profezie furono fatte nel 1820 da questa monaca agostiniana, che patì le ferite di Nostro Signore Gesù Cristo nel suo corpo e che visse diversi anni soltanto con la Sacra Comunione fino al giorno della sua morte. A lei fu concesso di avere molte visioni di Gesù e di Maria SS. della loro vita sulla terra, visioni che furono scritte e pubblicate.
Il lunedì 9 Febbraio 1824 spirò consumata dalle malattie e dalle mortificazioni. Dichiarata Venerabile alla fine del XIX secolo, il suo processo di beatificazione fu ripreso nel 1972. Nel 2001 fu dichiarata l’eroicità delle sue virtù. E il 7 Luglio del 2003 fu letto davanti a Giovanni Paolo II il decreto di riconoscimento di un miracolo necessario per completare il processo di beatificazione.
La sua vita e le seguenti profezie sono tratte da "La vita di Anne Katherinne Emmerich", scritta dal Rev. Karl Schmoeger, CSSR, pubblicata in inglese nel 1870 e ristampata nel 1968 da Maria Regina Guild, Los Angeles, California. Ci scusiamo per il testo, tradotto non dall’originale in tedesco, ma da una traduzione in spagnolo fatta da un’altra traduzione in inglese.
LA GRANDE APOSTASIA NELLA CHIESA DI ADESSO. IL PAPA INVECCHIATO.
“Tra le cose più strane che ho visto, c’era una grande processione di vescovi. I loro pensieri ed espressioni mi furono rivelati attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. I loro errori dottrinali erano emessi attraverso deformità estreme... Vidi quasi tutti i vescovi del mondo,
ma solo un piccolo numero era perfettamente udibile. Vidi anche il Santo Padre, timoroso di Dio ed in continua preghiera. Lasciava molto a desiderare il suo aspetto, a motivo della sua debolezza e vecchiaia e della sua grande sofferenza. La sua testa oscillava da un lato all’altro e cadeva sul suo petto come se fosse sul punto di addormentarsi. Dopo vidi che tutto quello che riguarda il Protestantesimo si innalzava, mentre la Religione Cattolica cadeva in completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano sedotti dalla brillante ma falsa conoscenza di giovani maestri, e tutti quanti collaboravano nel lavoro di distruzione. In quei giorni, la Fede sarebbe caduta molto in basso, e sarebbe stata preservata soltanto in alcuni luoghi, in pochi villaggi di case umili, e in poche famiglie, che Dio avrebbe protetto da calamità e da guerre”.
IL PAPA DEVE FUGGIRE DA ROMA. LA CHIESA ESILIATA.
“Al punto dove ci avvicinavamo, tuttavia, il fuoco consumava ogni cosa e vidi tutti gli edifici anneriti. Abbiamo traversato un certo numero di lussuosi saloni e finalmente abbiamo trovato il Papa. Era seduto nel buio e dormiva in un’enorme poltrona. Era molto infermo e debole; di fatto non poteva più camminare. Gli ecclesiastici del circolo intimo guardavano in modo non sincero e senza fervore religioso; non mi piacevano. Parlai al Papa dei vescovi che dovevano essere nominati. Gli chiesi anche di non lasciare Roma; se lo faceva, sarebbe venuto il caos. Egli pensava che il maligno era inevitabile e che egli doveva andarsene, per poter conservare alcune cose con sé. Era molto incline a lasciare Roma, e gli altri lo pressavano insistentemente a farlo”.
I NEMICI DELLA CHIESA INVADONO L’ITALIA E ROMA:
“Vidi anche diverse regioni della terra. La mia Guida (Gesù) nominò l’Europa e indicò una piccola regione sabbiosa. Disse così: “Ecco Prussia, il nemico”. Poi m’indicò un altro luogo, verso nord, e mi disse: “Questa è Moskvà, la terra di Mosca, che fa venire diversi demoni”.
LA FALSA, ECUMENICA ED ERETICA CHIESA SI STABILISCE A ROMA:
“Vidi una forte opposizione tra due Papi… e vidi quanto funeste sarebbero state le conseguenze di quella falsa Chiesa… Essa diventava sempre più grande; eretici di ogni sorta arrivavano alla città di Roma; i chierici accrescevano il proprio lucro, vi era una grande oscurità... Vidi che la Chiesa di Pietro veniva minata dal piano di una setta”.
“La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare perché il Papa non vada via da Roma, verranno mali innumerevoli se lo fa… Quando sarà prossimo il regno dell’Anticristo, comparirà una religione falsa che andrà contro l’unità di Dio e della sua Chiesa. Questo causerà il più grande scisma mai visto nel mondo”.
“Ebbi un’altra visione della grande tribolazione. I chierici chiedevano un permesso che non si poteva dare. Vidi alcuni sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangeva e si doleva amaramente; alcuni pochi giovani anche si lamentavano. Ma altri, specialmente gli eretici, prontamente accolsero la richiesta. Era come se la gente fosse divisa in due bandi... ”
“Vidi che un certo numero di pastori accettavano idee pericolose per la Chiesa. Costruivano una grande, strana e stravagante Chiesa. Chiunque veniva accettato a fine di unirsi e avere gli stessi diritti: evangelisti, cattolici, sette di qualunque credo. Tale doveva essere la Nuova Chiesa... ma Dio aveva altri progetti...”
“Vidi un’altra volta quella enorme e strana chiesa che veniva costruita là, in Roma. Non vi era in essa nulla di santo. Vidi questo, ma anche un altro movimento guidato da ecclesiastici, al quale collaboravano Angeli, Santi e altri Cristiani.”
“Ma lì, nella strana grande Chiesa, tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente secondo regole stabilite e formulate. Tutto era fatto secondo l’umana ragione... Vidi ogni sorta di gente, di cose, dottrine e opinioni. Vi era un certo orgoglio, presunzione e violenza, e sembravano riuscire in tutto. Non vidi nemmeno un Angelo, e neppure un Santo aiutando in quel lavoro. Ma nel più profondo del sottosuolo, vidi un popolo selvaggio armato di lance, e una figura che rideva e diceva: “Edificatela il più solido che potete, che noi la distruggeremo”. Vidi ancora la nuova e disordinata chiesa che cercavano di costruire... In essa non vi era nulla di santo. C’era gente che ammassava il pane in una cripta sotto quella chiesa; ma non avrebbe lodato, né ricevuto il Corpo di Nostro Signore, soltanto sarebbe stato pane. Quelli che erano nell’errore, involontariamente, e quelli che piamente e ardentemente attendevano il Corpo di Cristo, sarebbero stati consolati, ma non per mezzo dell’Ostia.
Allora la mia Guida (Gesù) disse: “Questo è una Babele”. Vidi cose deplorevoli: vidi gente che giocava, beveva e chiacchierava nella chiesa; persino amoreggiando con donne. Ogni sorta di abomini lì veniva commessa. I sacerdoti permettevano tutto e celebravano la Messa con molta irriverenza. Soltanto restavano alcuni pochi pii... Tutto ciò mi causò molta angoscia.”
I CATTOLICI DEVOTI E I SACERDOTI SONO OPPRESSI
“Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, dicendo che la tribolazione sarebbe stata enorme. Disse che la gente (di quel tempo) deve pregare con fervore, con le braccia aperte, e recitare tre Padrenostri. Che quello fu il modo come suo Figlio pregò per quella gente sulla Croce. Devono
alzarsi a mezzanotte e pregare in questo modo, e devono continuare ad andare in chiesa. Soprattutto devono pregare affinché questa chiesa dell’Oscurità se ne vada da Roma. Tutta quella gente era buona e devota, e tuttavia non sapevano dove trovare orientamento e aiuto... Non vi erano traditori né nemici tra loro, e con tutto ciò avevano paura gli uni degli altri. Vidi altri martiri, non adesso, ma sì nel futuro... Vidi la setta segreta minando implacabilmente la grande chiesa. Vicino a loro vidi una enorme bestia che emergeva dal mare. In tutto il mondo, la gente buona e devota, specialmente i sacerdoti, erano perseguitati, oppressi e incarcerati. Tutte le comunità cattoliche erano oppresse, perseguitate, incarcerate e private dalla libertà. Vidi molte chiese chiuse, grande miseria e guerra e spargimento di sangue. Una folla selvaggia e ignorante manifestava violentemente. Ma non sarebbe durata tanto”...
L’INTERCESSIONE DELLA MADONNA. IL RE ENRICO. I VITTORIOSI.
“Ebbi una visione del Santo Imperatore Enrico. Lo vidi di notte, in ginocchio ai piedi del altare principale in una enorme bella chiesa... e vidi la Vergine SS. che veniva sola. Lasciò sull’altare una veste di colore rosso, coperta di lino bianco. Collocò un libro intarsiato con pietre preziose e accese le candele e la lampada perpetua. Quindi arrivò il Salvatore, vestito con i paramenti del sacerdote. Portava il calice coperto. Due Angeli lo servivano e altri due lo seguivano. Le ampolline erano lì. Il vino era rosso come il sangue, e vi era anche un po’ d’acqua. La Messa fu breve. Le parole di San Giovanni non furono lette alla fine. Quando la Messa ebbe finito, la Madonna si avvicinò a Enrico, distese la mano destra verso di lui, come segno di riconoscimento della sua purezza. Poi lo esortò a non vacillare. Quindi vidi un angelo, che lo toccò nel tendine del femore, come a Giacobbe. Enrico era afflittissimo; e da quel giorno camminò zoppicando...” “Tempi assai cattivi verranno quando i non cattolici porteranno molta gente per la via del male. Ci sarà molta confusione. Vidi una battaglia. I nemici erano superiori in numero, ma il piccolo esercito di fedeli sconfiggeva intere file di soldati nemici. Durante la battaglia, la Vergine Benedetta restava in piedi su una collina, indossando un’armatura. Fu una terribile guerra. Alla fine, soltanto pochi giusti sopravvissero, ma di essi fu la vittoria.”
LA CHIESA RISULTERÀ VITTORIOSA, RINFORZATA E PIÙ CHE MAI GLORIOSA.
“Ero così angosciata, che piangendo implorai misericordia a Gesù. Egli disse, tra le altre cose, che il trasferimento della Chiesa da un posto ad un altro sarebbe sembrato il segno della sua completa disfatta, ma che di nuovo si sarebbe rialzata. Che, anche se fosse rimasto un solo cattolico, avrebbe conquistato tutto, perché non è fondata su consiglio né su intelligenza umana”.
“Quando la Chiesa sarà distrutta nella maggior parte dalla setta segreta e quando solo il santuario e l’altare saranno rimasti in piedi, i demolitori entreranno nella Chiesa con la Bestia. Dopo trovai una donna di nobile aspetto, che camminava piano, il che mi fece pensare che fosse incinta. Nel vederla, i nemici furono preda dal terrore e la Bestia non riuscì a fare un solo paso avanti. Allungò il suo collo, come se stesse per divorarla, ma la donna si prostrò davanti all’Altare, toccando con la fronte il pavimento. La Bestia fuggì volando verso il mare, un’altra volta, e i nemici furono abbandonati in una grande confusione. A grande distanza si avvicinava una grande legione, a capo della quale veniva un Uomo cavalcando un cavallo bianco. Tutti i nemici furono perseguitati. Immediatamente, la Chiesa fu ricostruita e fu più magnifica di quanto fosse mai stata”.
Scritto avuto dal Presidente Antonio Norrito
Iscriviti a:
Post (Atom)