«Il vostro incontro
quest'anno si svolge all'inizio del triennio di preparazione al Grande Giubileo
dell'anno 2000, verso il quale l'intera Chiesa sta avanzando come se stesse
compiendo un pellegrinaggio di fede intensamente spirituale. Questa preparazione
è infatti il centro dei vostri dibattiti, in particolare quando si riferisce a
"comunicare Gesù Cristo: via, verità e vita", tema della Giornata
Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 1997.
Nel contesto della preparazione
per il Grande Giubileo, incoraggio il vostro Consiglio a continuare a
promuovere più alti livelli, un miglior coordinamento e una maggiore efficacia
nei mezzi di comunicazione specificatamente cattolici.
In questo momento
rivestite un'importanza particolare nel rendere tutta la Chiesa consapevole del
ruolo positivo che i mezzi di comunicazione sociale svolgono nell'assicurare
una celebrazione corretta del Giubileo.
La sfida è costituita dal vedere il
mondo propriamente informato sul vero significato dell'Anno 2000, anniversario
della nascita di Gesù Cristo. Il Giubileo non può essere solo un ricordo di un
evento passato, per quanto straordinario. Deve
essere la celebrazione di una presenza viva e un invito a guardare al secondo
avvento del nostro Salvatore, momento in cui istallerà una volta per sempre il
suo Regno di giustizia, di amore e di pace. Che Maria, che duemila anni
fa ha offerto al mondo il Verbo Incarnato, guidi gli uomini e le donne che
operano nell'ambito dei mezzi di comunicazione sociale verso Colui che è
"La luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9; cf Tertio
Millennio Adveniente, n.59). Che i doni illuminanti dello Spirito Santo
possano sostenervi e incoraggiarvi nella vostra opera».
Beirut
11.5.97: Il Mistero pasquale di Gesù Cristo
costituisce il cuore stesso della storia della salvezza, come mostra bene, durante la
Messa, l'acclamazione paolina dopo la consacrazione: "Annunziamo la tua
morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua
venuta". Tutta la Chiesa attende la sua venuta, in Oriente ed in
Occidente. I figli e le figlie del Libano attendono la sua nuova venuta nella
gloria.
Tutti
noi viviamo l'Avvento degli ultimi tempi della storia e tutti cerchiamo di
preparare la venuta di Cristo, di edificare il Regno di Dio da lui annunciato.
"Adesso
l’impegno passa a noi, pellegrini ancora in cammino sulla terra. Dopo
l'Ascensione di Gesù due angeli domandano agli Apostoli: " Perché state
a guardare il cielo? Questo Gesù... tornerà un giorno. (Atti 1, 11).
La domanda è rivolta anche a noi: siamo ora nel tempo dell’attesa operosa
e vigilante del Ritorno glorioso di Cristo!
Il
nostro spirito, animato da viva speranza, gioisce ed invoca: “Vieni,
Signore Gesù”. E la risposta, consegnata nel libro dell'Apocalisse colma di
gioia il nostro cuore, come quello di ogni credente: “Sì, vengo
presto!". Amen. (Ap.22,20)
Torino
(Italia), 24.05.1998.
"Quando Gesù tornerà, avrò fatto tutto il
possibile perché trovi ancora la fede sulla terra?" Si
chiese, e ci chiese, un giorno Giovanni Paolo II; e noi, lo avremo fatto?
Avremo meritato di entrare nel Suo Regno? E, cosa ancora più importante: avremo
aiutato i nostri fratelli ad entrarvi?