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mercoledì 27 dicembre 2017

«Agnello di Dio che levi i peccati del mondo!»

47. L'incontro con Giovanni e Giacomo. 
Giovanni di Zebedeo è il puro fra i discepoli. 
Gv 1, 37-39 

Vedo Gesù che cammina lungo la striscia verde che costeggia il Giordano. È tornato su per giù al posto che ha visto il suo battesimo. Presso il guado che pare fosse molto conosciuto e frequentato per passare all'altra sponda verso la Perea. 

Ma il luogo, dianzi tanto affollato di gente, ora appare spopolato. Solo qualche viandante, a piedi o a cavallo di asini o cavalli, lo percorre. 
Gesù pare non accorgersene neppure. Procede per la sua strada risalendo a nord, come assorto nei suoi pensieri. Quando giunge all'altezza del guado incrocia un gruppo di uomini di età diverse, che discutono animatamente fra loro e che poi si separano, parte andando verso sud e parte risalendo a nord. Fra quelli che si dirigono a nord vedo esservi Giovanni e Giacomo. 

Giovanni vede per primo Gesù e lo indica al fratello e ai compagni. Parlano fra loro per un poco e poi Giovanni si dà a camminare velocemente per raggiungere Gesù. Giacomo lo segue più piano. Gli altri non se ne occupano. Camminano lentamente, discutendo. 
Quando Giovanni è presso a Gesù, alle sue spalle, lontano appena un due o tre metri, grida: «Agnello di Dio che levi i peccati del mondo!». Gesù si volge e lo guarda. I due sono a pochi passi l'uno dall'altro. Si osservano. Gesù col suo aspetto serio e indagatore. Giovanni col suo occhio puro e ridente nel bel viso giovanile che pare di fanciulla. Gli si dànno si e no vent'anni, e sulla gota rosata non vi è altro segno che quello di una peluria bionda, che pare una velatura d'oro. 

«Chi cerchi?» chiede Gesù. 
«Te, Maestro». 
«Come sai che sono maestro?». 
«Me lo ha detto il Battista». 
«E allora perché mi chiami Agnello?». 
«Perché ti ho udito indicare così da lui un giorno che Tu passavi, poco più di un mese fa». 
«Che vuoi da Me?». 
«Che Tu ci dica le parole di vita eterna e che ci consoli». 
«Ma chi sei?». 
«Giovanni di Zebedeo sono, e questo è Giacomo mio fratello. Siamo di Galilea. Pescatori siamo. Ma siamo pure discepoli di Giovanni. Egli ci diceva parole di vita e noi lo ascoltavamo, perché vogliamo seguire Dio e con la penitenza meritare il suo perdono, preparando le vie del cuore alla venuta del Messia. Tu lo sei. Giovanni l'ha detto, perché ha visto il segno della Colomba posarsi su Te. A noi l'ha detto: "Ecco l'Agnello di Dio". Io ti dico: Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dacci la pace, perché non abbiamo più chi ci guidi e l'anima è turbata». 
«Dove è Giovanni?». 
«Erode l'ha preso. In prigione è, a Macheronte. I più fedeli fra i suoi hanno tentato di liberarlo. Ma non si può. Torniamo di là. Lasciaci venire con Te, Maestro. Mostraci dove abiti». 

«Venite. Ma sapete cosa chiedete? Chi mi segue dovrà tutto lasciare: e casa, e parenti, e modo di pensare, e vita anche. Io vi farò miei discepoli e miei amici, se volete. Ma Io non ho ricchezze e protezioni. Sono, e più lo sarò, povero sino a non avere dove posare il capo e perseguitato più di sperduta pecora dai lupi. La mia dottrina è ancor più severa di quella di Giovanni, perché interdice anche il risentimento. Non tanto all'esterno si volge, quanto allo spirito. Rinascere dovrete se volete essere miei. Lo volete voi fare?». 

«Sì, Maestro. Tu solo hai parole che ci danno luce. Esse scendono e, dove era tenebra di desolazione perché privi di guida, mettono chiarore di sole». 
«Venite, dunque, e andiamo. Vi ammaestrerò per via». 

Dice Gesù: «Il gruppo che mi aveva incontrato era numeroso. Ma uno solo mi riconobbe. Colui che aveva anima, pensiero e carne limpidi da ogni lussuria. 
 Insisto sul valore della purezza. La castità è sempre fonte di lucidità di pensiero. La verginità affina, poi, e conserva la sensibilità intellettiva ed affettiva a perfezione, che solo chi è vergine prova. Vergine si è in molti modi. Forzatamente, e questo specie per le donne, quando non si è stati scelti per nozze di sorta. 
Dovrebbe esserlo anche per gli uomini. Ma non lo è. E ciò è male, perché da una gioventù anzitempo sporcata dalla libidine non potrà che venire un capo famiglia malato nel sentimento e sovente anche nella carne. 

Vi è la verginità voluta, ossia quella di coloro che si consacrano al Signore in uno slancio dell'animo. Bella verginità! Sacrificio gradito a Dio! Ma non tutti poi sanno permanere in quel loro candore di giglio che sta rigido sullo stelo, teso al cielo, ignaro del fango del suolo, aperto solo al bacio del sole di Dio e delle sue rugiade. Tanti restano fedeli materialmente al voto fatto. Ma infedeli col pensiero che rimpiange e desidera ciò che ha sacrificato. Questi non sono vergini che a metà. Se la carne è intatta, il cuore non lo è. Fermenta, questo cuore, ribolle, sprigiona fumi di sensualità, tanto più raffinata e riprovata quanto più è creazione del pensiero che accarezza, pasce, e aumenta continuamente immagini di appagamenti illeciti anche a chi è libero, più che illeciti a chi è votato. Viene allora l'ipocrisia del voto. L'apparenza c’è, ma la sostanza manca. 

Ed in verità vi dico che, fra chi viene a Me col giglio spezzato dall'imposizione di un tiranno e chi vi viene col giglio non materialmente spezzato, ma sbavato dal rigurgito di una sensualità accarezzata e coltivata per empire di essa le ore di solitudine, Io chiamo " vergine " il primo e " non vergine " il secondo. E al primo do corona di vergine e duplice corona di martirio per la carne ferita e per il cuore piagato dalla non voluta mutilazione. 

Il valore della purezza è tale che, tu lo hai visto, Satana si preoccupa per prima cosa di convincermi all'impurità. Esso lo sa bene che la colpa sensuale smantella l'anima e la fa facile preda alle altre colpe. La cura di Satana si è volta a questo punto capitale per vincermi. Il pane, la fame, sono le forme materiali per l'allegoria dell'appetito, degli appetiti che Satana sfrutta ai suoi fini. Ben altro è il cibo che esso mi offriva per farmi cadere come ebbro ai suoi piedi! 
Dopo sarebbe venuta la gola, il denaro, il potere, l'idolatria, la bestemmia, l'abiura della Legge divina. Ma il primo passo per avermi era questo. Lo stesso che usò per ferire Adamo. 

(L’uomo-figlio di Dio era già stato ferito per la superbia e disubbidienza. Restava l’uomo animale, e fu ferito per la lussuria perché, perduta la Grazia, peccò come uomo naturale. Gesù era Dio e Uomo. Intoccabile come Dio. Perciò soltanto come “l’Uomo” poteva essere tentato da satana) 

Il mondo schernisce i puri. I colpevoli di impudicizia li colpiscono. Giovanni Battista è una vittima della lussuria di due osceni. Ma se il mondo ha ancora un poco di luce, ciò si deve ai puri del mondo. Sono essi i servi di Dio e sanno capire Dio e ripetere le parole di Dio. 

Io ho detto: (Matteo 5, 8; Vol 3 Cap 170) "Beati i puri di cuore perché vedranno Dio". Anche dalla terra. Essi, ai quali il fumo del senso non turba il pensiero, "vedono" Dio e l'odono e lo seguono, e l'additano agli altri. 
Giovanni di Zebedeo è un puro. È il puro fra i miei discepoli. Che anima di fiore in un corpo d'angelo! Egli mi chiama con le parole del suo primo maestro e mi chiede di dargli pace. Ma la pace l'ha in sé per la sua vita pura, ed Io l'ho amato per questa sua purezza, alla quale ho affidato gli insegnamenti, i segreti, la Creatura più cara che avessi. 
È stato il mio primo discepolo, il mio amante dal primo istante che mi vide. 
La sua anima s'era fusa con la mia sin dal giorno che m'aveva visto passare lungo il Giordano e m'aveva visto indicare dal Battista. 
Se anche non m'avesse incontrato di poi, al mio ritorno dal deserto, m'avrebbe cercato tanto da riuscire a trovarmi, perché chi è puro è umile e desideroso di istruirsi nella scienza di Dio e viene, come va l'acqua al mare, verso quelli che riconosce maestri nella dottrina celeste». 

Dice ancora Gesù: «Non ho voluto che tu parlassi sulla tentazione sensuale del tuo Gesù. Anche se la tua interna voce ti aveva fatto comprendere il movente di Satana per attirarmi al senso, ho preferito parlarne Io. E non vi pensare oltre. Era necessario parlarne. 

Ora passa avanti. Il fiore di Satana lascialo sulle sue sabbie. Vieni dietro a Gesù come Giovanni. Camminerai fra le spine, ma troverai per rose le stille di sangue di Chi le sparse per te, per vincere anche in te la carne.  

Prevengo anche un'osservazione. Dice Giovanni nel suo Vangelo, parlando dell'incontro con Me: (Giovanni 1, 35) "E il giorno seguente". 
Sembra perciò che il Battista mi indicasse il giorno seguente al battesimo e subito Giovanni e Giacomo mi seguissero. Cosa che contrasta con quanto dissero gli altri evangelisti circa i quaranta giorni passati nel deserto. 
Ma leggete così: "(Avvenuto ormai l'arresto di Giovanni) un giorno in seguito i due discepoli di Giovanni Battista, ai quali egli mi aveva indicato dicendo: 'Ecco l'Agnello di Dio', rivedendomi, mi chiamarono e mi seguirono". Dopo il mio ritorno dal deserto. 
E insieme tornammo sulle rive del lago di Galilea, dove Io avevo preso rifugio per iniziare da lì la mia evangelizzazione, e i due parlarono di Me -- dopo esser stati con Me per tutto il cammino e per un'intera giornata nella casa ospitale di un amico di casa mia, del parentado -- agli altri pescatori. Ma l'iniziativa fu di Giovanni, al quale la volontà di penitenza aveva reso l'anima, già tanto limpida per la sua purezza, un capolavoro di limpidità su cui la Verità si rifletteva nitidamente, dandogli anche la santa audacia dei puri e dei generosi, che non temono mai di farsi avanti dove vedono che vi è Dio, e verità e dottrina e via di Dio. Quanto l'ho amato per questa sua semplice ed eroica caratteristica!».
http://www.potenzadellacroce.it/contenuti/materiali/Maria_Valtorta_-_LEvangelo_come_mi_e_stato_rivelato.pdf
AMDG et DVM

FIGLIOLINI, AMATEVI SCAMBIEVOLMENTE

Pietro Gesù Giovanni Giuda - Domenico Ghirlandaio

S. Joannis Apostoli et Evangelistæ 


Lettura 4

Dal libro di san Girolamo Prete sugli Scrittori ecclesiastici
Cap. 9
Giovanni Apostolo, che Gesù amava moltissimo, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo Apostolo decapitato da Erode dopo la passione del Signore, dietro preghiera dei vescovi dell'Asia, scrisse, ultimo fra tutti, il Vangelo contro Cerinto ed altri eretici, e specialmente contro la dottrina che cominciava a sorgere degli Ebioniti, i quali pretendono che Cristo non sia esistito prima di Maria: ciò lo determinò a proclamare la generazione divina di lui.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.



Lettura 5

Nell'anno dunque decimo quarto di Domiziano, nella persecuzione, suscitata da questo, la seconda dopo Nerone, relegato nell'isola di Patmos, scrisse l'Apocalisse, che fu interpretata da Giustino Martire e da Ireneo. Ucciso poi Domiziano e annullati dal senato gli atti di lui perché troppo crudeli, sotto il governo di Nerva ritornò ad Efeso dove, dimorando fino all'impero di Traiano, fondò e governò tutte le chiese dell'Asia: e stremato dalla vecchiaia, morì nell'anno sessantotto dopo la passione del Signore, e fu sepolto presso la medesima città.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.



Lettura 6

Dai Commentari del medesimo sulla Lettera ai Galati
Lib 3 Cap. 6
Il beato Giovanni Evangelista, dimorando in Efeso fino alla più tarda vecchiaia, e non potendo essere condotto in chiesa se non tra le braccia dei discepoli, né potendo più fare lunghi discorsi, in ogni adunanza non faceva che ripetere questo: Figliolini, amatevi scambievolmente Joann. 4,7. Alla fine i discepoli ed i fratelli presenti annoiati di sentire sempre la stessa cosa, gli dissero: Maestro, perché fai sempre la stessa raccomandazione? Allora egli diede questa risposta degna di Giovanni: Perché è il precetto del Signore; e se questo solo sarà osservato, basta.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

AMDG et DVM

Dolcissimo e Prediletto Apostolo San Giovanni

Preghiera per assicurarsi per mezzo del beatissimo Apostolo e custode san Giovanni l'assistenza di Maria SS. in ogni luogo e ora

<<1. Salve, dolcissimo Apostolo San Giovanni. Salve, il più elevato di tutti gli Evangelisti. Salve, fedelissimo custode di Santa Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.

2. L’anima mia ti saluta con devota effusione. Ti rendo i miei omaggi dal più intimo del mio cuore, invocandoti con affettuose preghiere e sospiri.
3. O beatissimo Apostolo Giovanni! Quando Gesù fu condannato alla morte di croce e coperto di piaghe, lo seguisti con l’anima angustiata e il volto bagnato di lacrime, fin sul luogo della crocifissione.
4. E accompagnasti anche l’addoloratissima Madre sua, la Vergine Maria, insieme alla pietosa Maddalena, che per l’eccesso del dolore stava sul punto di tramortire.
5. La grandezza del tuo amore per il Figlio e il cordiale affetto che ti unì al dolore della Madre si manifestò nella fermezza e coraggio con cui rimanesti presso Gesù fino al momento in cui L’inchiodarono sulla croce, e presso la Vergine Madre fin quando la spada del dolore si infisse del tutto nel Suo Cuore Immacolato.
6. Per ciò, Gesù, entrato in agonia, ti affidò in modo speciale Sua Madre.
7. Te L’affidò perché tu, che rimanesti vergine, custodissi la Vergine; ed altresì ti prendessi cura di Lei nelle sue necessità, e con premurose attenzioni di carità La servissi filialmente come propria madre.
8. O fedelissimo e castissimo custode della santissima Madre di Dio, la Divina Maria! O, Tu, l’amico dello Sposo della Chiesa, il tesoriere dell’eterno Re!
9. Tu Giovanni, alla morte di Cristo, passasti a occupare il suo posto di figlio della Vergine; così a te fu affidata l’Arca di Dio che conteneva la manna celeste.
10. Ti venne affidato il compito di vigilare sulla luminosa Porta del cielo, per cui entrò il Re della Gloria, quando Egli stesso morendo sulla croce disse: “Ecco tua Madre!”.
11. O, quale tesoro!, la Madre tua e Madre di Dio, la Madre eccelsa, la Madre benedetta per tutta l’eternità, che ti fu affidata, consegnata, associata!
12. Oh! Chi mi darà poter tenere una tale Madre, e con Lei un tale custode!
13. Ad Essi voglio raccomandare con tutta sicurezza la mia povera anima, perché la ricevano sotto la loro protezione, e nell’ora tremenda di partire da questo mondo non mi terrorizzi quell’infernale nemico.
14. O clementissimo e buon Gesù, ricordaTi di me nella mia ultima ora!
15. E spegnendosi la mia voce corporale, venendo meno i miei sensi, mi venga in aiuto la pietosa orazione della Tua amatissima Madre, e mi circondino strettamente le leali attenzioni dell’Apostolo Tuo prediletto San Giovanni.
16. Orsù, dunque, Mamma pietosa e compassionevole, Vergine Divina Maria! Ti supplico per l’amabile Tuo Figlio, e per l’Apostolo cui Ti affidò dalla Croce, assistermi in ogni luogo e in ogni momento.
17. Però prego – in modo speciale - Te, che con San Giovanni e Maria Maddalena mai Ti separasti dal lato del moribondo Tuo Figlio Gesù, di non abbandonarmi nella mia ultima agonia.
18. O dolcissimo Apostolo San Giovanni, sollecito custode e amico sempre fedele, proteggimi con le armi della milizia celeste e col segno della Santa Croce!
19. Allontana dalla mia presenza il nemico del nome cristiano, e, al sopraggiungere del supremo istante della morte, liberami nel Nome Santissimo di Gesù!
20. Oh! i due begli ulivi che effondete somma pietà e misericordia! Devotissimamente mi raccomando alla Vostra intercessione e perpetua protezione, affinché, superati tutti gli ostacoli, mi accompagniate tutti insieme e felicemente nel beato Regno di Cristo Gesù, che Benedetto sempre sia nei secoli dei secoli. Amen.>>
AMDG et DVM

sabato 16 settembre 2017

Dio è Amore. AmateLo. Amate Dozulé.

Padre Pio parla di Dozulé
23 Luglio 1990

”J.N.S.R.”: Padre Pio... che ne pensi di Dozulé?

Padre Pio: O figlia mia, questo dono di Dio é incomparabile per la vostra epoca che soffre della mancanza d’Amore, PIAGA che si estende su tutta la terra, dove Dio é assente, perché gli uomini l’hanno rifiutato. Figlia mia, BISOGNA credere in questo Amore perfetto che RINNOVERÀ’ la faccia della terra.
Dio Padre vi annuncia la prossima Venuta di Suo Figlio a Dozulé.
Dio è Amore. AmateLo. Amate Dozulé. All’invito del Padre di ogni bontà, Gesù é venuto a visitare la terra che vi ospita:
La Francia, che é grande agli occhi di Dio.

Il Signore ha parlato per bocca della Sua serva MADDALENA. Figlia mia, ella fu scelta fin dall’ORIGINE dei tempi per annunciare 1’ultimo messaggio di Cristo sulla Terra che é diventata fredda, insensibile, morta come un cadavere senza vita.

Dio ha inviato su questa terra il Suo Unico Figlio. Dio Padre 1’ha benedetta e consacrata, perché abbiate un luogo per vedere la grandezza di Dio in Suo Figlio GESÙ’ il Cristo. GESÙ’ é il Messia. Egli ritorna per insegnarvi ad amare come Lui stesso ama tutti noi. Dio vi ha radunati sulla santa Montagna perché riceviate i doni di Dio: il Suo amore, la Sua Vita in abbondanza e il Suo Perdono.
Non dimenticate che Dio vi ama, in ogni momento, qualsiasi cosa fate; ma bisogna ritornare al più PRESTO a Lui per chiederGli il Suo Perdono e la Sua Grazia di benedizione.

Non dubitate più
Dio é disceso per TUTTI, per unirvi nel Suo Santo Cuore. Maddalena L’ha VISTO, L’ha TOCCATO, ha toccato le piaghe del Suo Santo Cuore. Ciò non vi rammenta forse GESÙ che appare agli Apostoli, dopo la Sua Resurrezione? Non dubitate più come TOMMASO. Come si può dubitare che Gesù, a Dozulé, stia rinnovando la stessa scena?
“O mio Signore e mio Dio!”: È il Perdono che comincia con il togliervi il dubbio. Figlia mia, non sei tu che hai scelto Dozulé, é Dio che te ne ha fatto DONO e tu, con amore e perseveranza, lo porterai fino al termine della tua corsa, perché Dio ama la fedeltà degli apostoli e l’amore dei cuori puri.
Non ti dimenticare di ritornare a Dozulé, tante volte quanto Dio lo comanda, conducendo i tuoi fratelli; non sentirai né il peso degli anni, né la fatica, poiché Gesù é con ciascuno di voi che accogliete Dozulé nel cuore.

I poveri del banchetto
Il Signore ti invita, come i poveri del banchetto regale di GESÙ: non vi era presente nessuno dei Grandi, solo ciechi, zoppi, storpi: c’erano tutti gli emarginati. Così vuole GESÙ.
Così Dio vi sceglie alla Sua tavola, assieme a tutti gli infelici e i rifiutati. Infatti Dio, che accoglie i poveri, é un Dio di Misericordia e con questo popolo di storpi Egli farà GRANDI cose: redimerà i Grandi che vivono di orgoglio e di menzogne.
NON ABBIATE PAURA: Dio vi proteggerà ora e sempre, perché per Dio il più piccolo della terra é il più grande nel Suo regno.
FELICE colui che é odiato a causa del santo Nome di Dio.
Cristo vi raduna a Dozulé. PARLA sempre di questo mistero d’Amore, perché la terra di Dozulé vi attirerà tutti come una calamita in quanto Dio VI È PRESENTE IN CARNE ED OSSA. Come ti ho già detto: Dio vive già a Dozulé CON voi tutti.

Figlia mia, questo Mistero d’Amore é VERO, come é vero colui che ora ti detta queste cose con il permesso di Dio, Infatti io sono Padre Pio di San Giovanni Rotondo che, molto presto, vi radunerà tutti per la sua santa Beatificazione. Infatti Dio sceglie dove vuole e quando vuole. Soprattutto non Gli disobbedite, sarebbe terribile.

Dozulé vedrà infatti GRANDI cose, quelle annunciate dal mio dilettissimo fratello san Giovanni; e Dio non mente mai.
VA’, PORTA questo messaggio ovunque ti troverai; tutti ci crederanno perché il tuo padre spirituale é con te; io ti guido, figlia molto amata da Cristo GESÙ’ che vi ama tutti.
Dio sia benedetto nei suoi Santi e nei Suoi Angeli. San Giovanni ti ha veduta e in te porti anche il mio bacio. VÀ, NON AVER PAURA, io ti aiuterò sempre.
Sono il “vostro padre” che vive in Dio, nelle braccia di Maria, nostra cara Madre: Ella vi guida.
Obbedite al Suo Santo Figlio GESÙ, Gioia degli Angeli e dei Santi e delle Anime di Dio.
+ + +

NB: Questo messaggio è stato dettato i1 23 luglio 
festa di santa Brigida che poi parla:

Santa Brigida: Cuore adorabile di Nostro Signore Gesù Cristo, Cuore pieno d’Amore e di compassione che ho contemplato tutta la vita, assicurandomi la Sua dolce unione con la mia povera anima che Lo cercava giorno e notte.
Mio Dio, abbi pietà di quelli che lottano nella disperazione della solitudine e dell’abbandono; dona loro il coraggio di continuare a vivere per Te su questa terra, per poi ritrovarti nella felicità eterna in cui noi viviamo assieme agli Angeli e a tutto il popolo dei Santi.
O MIO DIO, che felicità appartenere al Tuo Santo Cuore, interamente in Te, avvolti in questo amore come un bimbo immerso nel seno della madre, formando un tutt’UNO con il Tuo amore.
O MIO DIO, come é dolce gioire in questa felicità senza fine!
Dio vi ama e vi attende

Care anime, sorelle della terra, siate CERTE che Dio vi ama e vi attende. Fratelli Miei, siate CERTI che il Padre dei cieli vi assiste e soffre vedendo tanti figli nella disperazione.
Mio Dio e Padre mio, quanto hai sofferto per GESÙ sulla Croce!
Oggi soffri sempre più per TANTI figli in pericolo di MORTE per le loro anime.
Noi preghiamo con voi tutti, per supplicare il Padre di perdonarli... MA é troppo triste, quando le nostre voci si perdono senza eco.
Pregate TUTTI, ininterrottamente, con noi, perché TUTTI facciano ritorno a1 Padre. Dio VI ama. Che gioia grande sapersi TUTTI amati!
Voi che amate Dio, possedete il senso del VERO. Siete i figli privilegiati del tempo in cui apparirà la Grazia Divina davanti a voi. Come i pastori e i Magi, adorerete Colui che é “IO SONO”, Colui che si é fatto Carne nel seno della dolce Vergine MARIA, e vuole venire ad abitare CON voi, FRA voi.
I più piccoli
Non siate INCREDULI: qui, in Cielo si fa testa pensando che il RE dei RE viene ad unirsi ai Suoi figli della terra. O mio Dio! Se conosceste tutta la gioia del nostro Dio, non sareste lì a chiedervi se il mondo vi darà la felicità; perché non esiste felicita più grande, sia in cielo come sulla terra, che di contemplare, per sempre, il Santo Volto del Nostro diletto Signore.
E voi, voi figli della terra, avrete questo privilegio, questa gioia, questa felicità di vivere CON Lui, di guardarlo vivere CON voi, di sentirLo parlarvi d’Amore, o figli beati di questo secolo pieno di grazie!
Sapete quanto i Santi pregano perché COMPRENDIATE che la Grazia divina verrà a VIVERE con voi, che i vostri cuori palpiteranno con quello del Signore, e le vostre mani Lo toccheranno? Voi abbraccerete i Suoi piedi che hanno camminato sulla terra e la benediranno calpestandola di nuovo.
Dio Si serve SEMPRE dei più piccoli per annunciare GRANDI cose; NON TEMERE, io ti dico la Verità.
Lo sguardo del Signore contempla la terra QUALE sarà, e il Suo dolce sguardo é come una carezza su OGNUNO di voi.
Quando Dio VERRÀ, i cieli canteranno e la terra tremerà di felicità.
Non temete perché tutto si farà nell’armonia.
Amatevi gli uni gli altri e datevi la mano formando una grande CATENA d’Amore. Combattete le paure e le incertezze. Siate luce e gioia per tutti gli infelici della terra, soprattutto verso coloro che lottano disperatamente per vivere ogni giorno nella dignità di figli di Dio. Sono NUMEROSI e vengono da ogni parte. NON CHIUDETE loro le porte, ma accoglieteli e Dio, che li ama, vi ricompenserà.
Dio é TRA loro, GESÙ é CON voi.
La ricompensa é qui, nei vostri cuori, quando vi sentirete felici del lavoro compiuto con amore; perché GESÙ é la ricompensa.
Dio vi custodisce; ma siate VlGILI e FORTI nella tempesta. CANTATE, quando avrete paura:
“GESÙ è il mio Salvatore.
MARIA è la stella che mi guida”.
Io vi aspetto nel Sacro Cuore di GESÙ
per vivere in Esso un Amore eterno.
La vostra sorella Brigida, amata da Dio.
+ + +
Gesù parla per tutti noi
24 Luglio 1990 (Santa Cristina)

Anime che Mi amate, con VOI desidero fare grandi cose. AmateMi nella gioia, amateMi nella speranza, amateMi nell’umiltà della Mia Santa Madre, poiché Dio INNALZA gli umili e RIMANDA i ricchi a mani vuote.
VOGLIO essere amato perché IO SONO 1’Amore e 1’Amore é deriso e rifiutato in questi tempi di desolazione.
VOGLIO che accettiate il Mio richiamo d’Amore con cuore APERTO, non come si ascolta un maestro severo, ma come si ascoltano le Parole che vi apriranno il cammino della Gioia.
Miei piccoli, Io vi amo, ma di questo Amore voi non conoscete la grandezza. Fate con Me un tratto di strada, ascoltate la Mia Parola che é Vita: VOGLIO attirarvi a Me, cullarvi sul Mio Santo Cuore, donarvi la Mia Vita.
Volete venire a Me?
Inizierete, allora, questo tratto di strada che vi invito a fare, con la Mia Presenza IN voi. Se trovate il Mio cammino arduo ed estenuante, siete sempre LIBERI di lasciarMi ripartire alla ricerca dei figli che VOGLIONO seguirMi, ma, prima di abbandonarMi, guardate bene nel vostro cuore se, dopo averMi incontrato, potete allora continuare, da soli, questo cammino che non vi condurrà a NULLA e da nessuna parte.
IO non vi obbligo MAI e non costringo ALCUNO con la forza. Io cerco, chiamo, SALVO con il Mio Amore. VOLETE VENIRE A ME? Allora guardate: quando dite “Sì!”, é già fatto: voi siete CON ME, perché so che il vostro Si è Sì. Allora seguite i Miei passi e ricordate i Miei insegnamenti.
“Io sono mite ed umile di cuore”: non vi potete sbagliare, perché non chiedo cose impossibili.

Vi domando semplicemente di GUARDARMI. Si, figli Miei, Io allora sono IN voi e voi Mi guardate CON la vostra anima. Non sentite in voi la Mia Presenza? La vostra vita é divenuta come un piccolo terreno acquistato con tutto ciò che si possedeva, e servirà a costruire la vostra casa per mettere al riparo la vostra famiglia; questo “terreno” sono IO che dimoro in fondo al vostro cuore. Amate questo bene prezioso dal quale si innalzerà una nuova costruzione, un rifugio per i vostri cari, e per tutti coloro che entreranno in questa Casa che sarà GIOIA poiché diverrà ACCOGLIENZA per tutti.
Figlia mia, cosi é Dio: lasciateGli un posto nei vostri cuori, un pezzettino di “terreno”, affinché Dio costruisca la vostra dimora che sarà anche la Sua.
Siccome Dio sarà 1’Ospite d’onore, é Dio Stesso che inaugurerà per primo questa nuova casa; e quando GESÙ vi entrerà, porterà con SE tutte le benedizioni del Padre, il Padre Creatore, per i1 Quale noi siamo 1’opera PIÙ BELLA della Sua Creazione.

"Padre nostro che sei nei Cieli"
Uomini della terra, vi rendete conto, almeno un po’, di quanto Dio vi ami per farvi eredi di tutti i Suoi beni? Vi rendete conto, figli, di quanto Dio speri in voi, affinché un giorno possiate dire con GESÙ il PADRE NOSTRO, dal più profondo del cuore!
Sapete quanto GESÙ vi ha donato con la Sua preghiera d’Amore, il Padre nostro? No! non lo sapete ancora, nonostante 1’abbiate ripetuto tante volte, ma in fretta, e così poco rivolti verso il Padre vostro dei Cieli...
Con questa preghiera Dio ha voluto donarvi TUTTO, poiché non vi é NULLA che resista al Suo Cuore di Padre se pregate CON SINCERITÀ’ la preghiera insegnatavi da Gesù.
VOLETE che la Volontà di Dio si faccia sulla terra come in cielo e con la vostra partecipazione? Allora, finalmente, il Suo Regno potrà venire SULLA terra.
CHIEDETE il pane quotidiano per 1’orfano, il reietto, il reprobo, per colui che non trova accoglienza da nessuna parte?
POTETE perdonare fino ad annullarvi e divenire, anche voi, il Perdono vivente di Dio?
Ogni giorno la tentazione vi vince per mille piccoli “nulla” mai offerti, perché credete che non siano importanti agli occhi di Dio. ASCOLTATE la Mia Voce, VOI:
figli Miei, che giacete su letti di ospedali;
figli Miei che vivete come bestie nelle strade, rifiutati, affamati;
figli Miei, che vivete ai margini del mondo, che non avete né gioia, né accoglienza, né calore umano dai vostri fratelli per consolarvi.
Dio VI guarda e VI libererà presto da ogni male perché avete vissuto come GESÙ’: respinti, perseguitati, senza rifugio.

I vostri fratelli nella sofferenza
VOI figli che Mi ascoltate.
APRITE le porte dei vostri cuori
e quelle delle vostre case della terra.
spalancatele ai vostri fratelli nella SOFFERENZA.
ALLORA le Dimore del Cielo si spalancheranno per voi tutti, poiché non esiste amore più grande che donare la propria vita per coloro che si ama, INIZIANDO dalla CONDIVISIONE di tutti i beni che Dio vi dona qui in terra, poiché TUTTO viene da Dio, vostro Padre.
Miei piccoli, amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato,
come Io vi amo, come sempre vi amerò.
Il Cuore di Dio é il rifugio di TUTTI gli infelici.
Accogliete il più piccolo dei Miei fratelli
e sarò Io ad accogliere voi.
GESÙ, il Divin Cuore della famiglia umana.
+ + +

martedì 27 dicembre 2016

La santa Chiesa, illuminata dalla dottrina del tuo beato Apostolo ed Evangelista Giovanni, giunga alle ricompense eterne.


Dalla prima Lettera dell'Apostolo san Giovanni


Preghiamo
Diffondi, Signore benigno, la luce sulla tua Chiesa, affinché illuminata dalla dottrina del tuo beato Apostolo ed Evangelista Giovanni, giunga alle ricompense eterne.
P
er il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.R. Amen.

1 Joann. 1:1-5
1 Quel che fu da principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiam visto coi nostri occhi, quel che abbiam contemplato, e le nostre mani han palpato del Verbo della vita:
2 - e la vita s'è manifestata, e noi l'abbiam vista, l'attestiamo, e l'annunziamo anche a voi questa vita eterna, che era presso il Padre ed è apparsa a noi -:
3 Quel che abbiam visto e udito, l'annunziamo a voi, e affinché voi pure partecipiate alla nostra società, e la nostra società sia col Padre e col suo Figlio Gesù Cristo.
4 E vi scriviamo queste cose, affinché ne godiate, e il vostro gaudio sia pieno.
5 Ora l'annunzio che abbiamo udito da lui e vi comunichiamo, è questo: Che Dio è luce, e in lui non vi sono tenebre.



1 Joann. 1:6-106 Se diremo d'aver società con lui, e camminiamo nelle tenebre, mentiamo, e non pratichiamo la verità.
7 Ma se camminiamo nella luce, come anch'egli è nella luce, siamo insieme nella stessa società, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci monda da ogni peccato.
8 Se diremo che non abbiamo peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi.
9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto per rimetterci i nostri peccati, e mondarci da ogni iniquità.
10 Se diremo che non abbiamo peccato, facciamo bugiardo lui, e la sua parola non è in noi.



1 Joann. 2:1-51 Figliolini miei, vi scrivo queste cose, affinché non pecchiate. E se alcuno avrà peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo il giusto:
2 Ed egli è l'espiazione per i nostri peccati: né solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
3 Ora da questo sappiamo che lo abbiamo conosciuto, se osserviamo i suoi comandamenti.
4 Chi dice di conoscerlo, e non osserva i suoi comandamenti, è un bugiardo, e la verità non è in lui.
5 Invece chi osserva la sua parola, in lui l'onore di Dio è veramente perfetto.



Dal libro di san Girolamo Prete sugli Scrittori ecclesiasticiCap. 9
Giovanni Apostolo, che Gesù amava moltissimo, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo Apostolo decapitato da Erode dopo la passione del Signore, dietro preghiera dei vescovi dell'Asia, scrisse, ultimo fra tutti, il Vangelo contro Cerinto ed altri eretici, e specialmente contro la dottrina che cominciava a sorgere degli Ebioniti, i quali pretendono che Cristo non sia esistito prima di Maria: ciò lo determinò a proclamare la generazione divina di lui.



Nell'anno dunque decimo quarto di Domiziano, nella persecuzione, suscitata da questo, la seconda dopo Nerone, relegato nell'isola di Patmos, scrisse l'Apocalisse, che fu interpretata da Giustino Martire e da Ireneo. Ucciso poi Domiziano e annullati dal senato gli atti di lui perché troppo crudeli, sotto il governo di Nerva ritornò ad Efeso dove, dimorando fino all'impero di Traiano, fondò e governò tutte le chiese dell'Asia: e stremato dalla vecchiezza, morì nell'anno sessantotto dopo la passione del Signore, e fu sepolto presso la medesima città.


Dai Commentari del medesimo sulla Lettera ai GalatiLib 3 Cap. 6
Il beato Giovanni Evangelista, dimorando in Efeso fino alla più tarda vecchiaia, e non potendo essere condotto in chiesa se non tra le braccia dei discepoli, né potendo più fare lunghi discorsi, in ogni adunanza non faceva che ripetere questo: Figliolini, amatevi scambievolmente (Joann. 4,7). Alla fine i discepoli ed i fratelli presenti annoiati di sentire sempre la stessa cosa, gli dissero: Maestro, perché fai sempre la stessa raccomandazione? Allora egli diede questa risposta degna di Giovanni: Perché è il precetto del Signore; e se questo solo sarà osservato, basta.



Lettura del santo Vangelo secondo GiovanniJoannes 21:19-24
In quell'occasione: Gesù disse a Pietro: Seguimi. Pietro voltatosi, vide venirgli appresso quel discepolo ch'era caro a Gesù. Eccetera.

Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 124 sopra Giovanni dopo la metà
La Chiesa sa che ci sono due vite fatte conoscere e raccomandatele da Dio: l'una consiste nella fede, l'altra nella visione; l'una si svolge in questo pellegrinaggio temporaneo, l'altra dura per tutta l'eternità; l'una trascorre nella fatica, l'altra nel riposo; l'una è propria del nostro viaggio, l'altra della patria; l'una consiste nell'operosità dell'azione, l'altra nella ricompensa della contemplazione, Nell'una si evita il male, e si opera il bene nell'altra non c'è alcun male da evitare, e c'è invece un gran bene da godere. Nell'una si combatte contro il nemico; nell'altra si regna senza nemico.



Nell'una si soccorre l'indigente; nel soggiorno dell'altra- non c'è verun indigente. Nell'una si perdonano i peccati altrui, perché siano perdonati i propri; nell'altra non c'è nulla che abbia a perdonarsi, né si commette cosa che esiga l'altrui venia. L'una è flagellata dai mali, affinché non insuperbisca per i beni; l'altra è colma di tanta pienezza di grazia ch'è esente da ogni male, ed è unita al sommo bene senza alcuna tentazione di superbia.


L'una dunque è buona, ma ancora piena di miserie; l'altra è migliore e beata. Quella è significata nell'Apostolo Pietro, questa in Giovanni. Quella si svolge tutta quaggiù sino alla fine di questo secolo allorché avrà termine; quella non riceverà la sua perfezione che alla consumazione di questo secolo, ma nel secolo futuro non avrà fine. Perciò a questo è detto: «Seguimi» (Joann. 21,22). Dell'altro invece «Se io voglio ch'egli rimanga finché venga io cosa t'importa? tu seguimi». Che significa ciò? Per quanto so, per quanto capisco, che significa ciò? se non: tu seguimi imitandomi nel sopportare i mali temporali: l'altro rimanga, finché io venga a dare i


AMDG et BVM




L'APOSTOLO PREDILETTO ed EVANGELISTA

SAN GIOVANNI

.......
«E io... io non so. Vorrei morire subito per non vederti soffrire. Vorrei esserti al fianco per consolarti l'agonia. Vorrei vivere a lungo per servirti a lungo. Vorrei morire con Te per entrare con Te in Cielo. Tutto vorrei perché ti amo. E penso che io, il minimo fra i miei fratelli, potrò tutto questo se saprò amarti alla perfezione. Gesù, aumenta il tuo amore!», dice Giovanni.


«Vorrai dire: "Aumenta il mio amore"», commenta l'Iscanota.

«Perché siamo noi che dobbiamo amare sempre più...».


«No. Dico: aumenta il tuo amore. Perché noi ameremo più Egli ci arderà col suo amore».


Gesù si attira vicino il puro e appassionato Giovanni e lo bacia in fronte dicendo poi: «Hai rivelato un mistero di Dio sulla santificazione dei cuori. Dio si effonde sui giusti, e più essi si arrendono al suo amore più Egli lo aumenta, e cresce santità. É questo il misterioso e ineffabile operare di Dio e degli spiriti. Si

compie nei silenzi mistici e la sua potenza, non descrivibile con umana parola, crea non descrivibili capolavori di santità. Non è sbaglio ma è parola sapiente questa di chiedere che Dio aumenti il suo amore in un cuore».

AMDG et BVM




sabato 24 settembre 2016

Preghiera a SAN GIOVANNI Apostolo ed Evangelista


Preghiera per assicurarsi
per mezzo del beatissimo Apostolo e custode Giovanni
l’assistenza di Maria in ogni luogo e ora.

<<1.  Salve, dolcissimo Apostolo San Giovanni. Salve, il più elevato di tutti gli Evangelisti. Salve, fedelissimo custode di Santa Maria, Madre di Gesù.
2.  L’anima mia ti saluta con devota effusione. Ti rendo i miei omaggi dal più intimo del mio cuore, invocandoti con affettuose preghiere e sospiri.
3.  O beatissimo Apostolo Giovanni! Quando Gesù fu condannato alla morte di croce e coperto di piaghe, lo seguisti con l’anima angustiata e il volto bagnato di lacrime, fin sul luogo della crocifissione.
4.  E accompagnasti anche l’addoloratissima Madre sua, la Vergine Maria, insieme alla pietosa Maddalena, che per l’eccesso del dolore stava sul punto di tramortire.
5.  La grandezza del tuo amore per il Figlio e il cordiale affetto che ti unì al dolore della Madre si  manifestò nella fermezza e coraggio con cui rimanesti presso Gesù fino al momento in cui L’inchiodarono sulla croce, e presso la Vergine Madre fin quando la spada del dolore si infisse del tutto nel Suo Cuore Immacolato.
6.  Per ciò, Gesù, entrato in agonia, ti affidò in modo speciale Sua Madre.
7.  Te L’affidò perché tu, che rimanesti vergine, custodissi la Vergine; ed altresì ti prendessi cura di Lei nelle sue necessità, e con premurose attenzioni di carità La servissi filialmente come propria madre.
8.  O fedelissimo e castissimo custode della santissima Madre di Dio, la Vergine Maria! O, Tu, l’amico dello Sposo della Chiesa, il tesoriere dell’eterno Re!
9.  Tu Giovanni, alla morte di Cristo, passasti a occupare il suo posto di figlio della Vergine; così a te fu affidata l’Arca di Dio che conteneva la manna celeste.
10.  Ti venne affidato il compito di vigilare sulla luminosa Porta del cielo, per cui entrò il Re della Gloria, quando Egli stesso morendo sulla croce disse: “Ecco tua Madre!”.
11.  O, quale tesoro!, la Madre tua e Madre di Dio, la Madre eccelsa, la Madre benedetta per tutta l’eternità, che ti fu affidata, consegnata, associata!
12.  Oh! Chi mi darà poter tenere una tale Madre, e con Lei un tale custode!
13.  Ad Essi voglio raccomandare con tutta sicurezza la mia povera anima, perché la ricevano sotto la loro protezione, e nell’ora tremenda di partire da questo mondo non mi terrorizzi quell’infernale nemico.
14.  O clementissimo e buon Gesù, ricordaTi di me nella mia ultima ora!
15.  E spegnendosi la mia voce corporale, venendo meno i miei sensi, mi venga in aiuto la pietosa orazione della Tua amatissima Madre, e mi circondino strettamente le leali attenzioni dell’Apostolo San Giovanni.
16.  Orsù, dunque, Mamma pietosa e compassionevole Vergine Maria! Ti supplico per l’amabile Tuo Figlio, e per l’Apostolo cui Ti affidò dalla Croce, assistermi in ogni luogo e in ogni momento.
17.  Però prego –in modo speciale- Te, che con San Giovanni e Maria Maddalena mai Ti separasti dal lato del moribondo Tuo Figlio Gesù, di non abbandonarmi nella mia ultima agonia.
18.  O dolcissimo Apostolo San Giovanni, sollecito custode e amico sempre fedele, proteggimi con le armi della milizia celeste e col segno della Santa Croce!
19.  Allontana dalla mia presenza il nemico del nome cristiano, e, al sopraggiungere del supremo istante della morte, liberami nel nome santissimo di Gesù!
20.  Oh! i due begli ulivi che effondono somma pietà e misericordia! Devotissimamente mi raccomando alla Vostra intercessione e perpetua protezione, affinché, superati tutti gli ostacoli, mi accompagniate tutti insieme e felicemente nel beato Regno di Cristo Gesù. Amen.>>

(A. Kempis: De imitatione Mariae) 

AVE MARIA!
AMDG

lunedì 25 aprile 2016

SAN GIOVANNI APOSTOLO ed EVANGELISTA




BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE
DE EN ES FR HR IT PT ]
Piazza San PietroMercoledì, 5 luglio 2006

Giovanni, figlio di Zebedeo

Cari fratelli e sorelle,

dedichiamo l'incontro di oggi al ricordo di un altro membro molto importante del collegio apostolico: Giovanni, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo. Il suo nome, tipicamente ebraico, significa “il Signore ha fatto grazia”. Stava riassettando le reti sulla sponda del lago di Tiberìade, quando Gesù lo chiamò insieme con il fratello (cfr Mt 4,21; Mc 1,19). Giovanni fa sempre parte del gruppo ristretto, che Gesù prende con sé in determinate occasioni. E’ insieme a Pietro e a Giacomo quando Gesù, a Cafarnao, entra in casa di Pietro per guarirgli la suocera (cfr Mc 1,29); con gli altri due segue il Maestro nella casa dell'archisinagògo Giàiro, la cui figlia sarà richiamata in vita (cfr Mc 5,37); lo segue quando sale sul monte per essere trasfigurato (cfr Mc 9,2); gli è accanto sul Monte degli Olivi quando davanti all’imponenza del Tempio di Gerusalemme pronuncia il discorso sulla fine della città e del mondo (cfr Mc 13,3); e, finalmente, gli è vicino quando nell'Orto del Getsémani si ritira in disparte per pregare il Padre prima della Passione (cfr Mc 14,33). Poco prima della Pasqua, quando Gesù sceglie due discepoli per mandarli a preparare la sala per la Cena, a lui ed a Pietro affida tale compito (cfr Lc 22,8).

Questa sua posizione di spicco nel gruppo dei Dodici rende in qualche modo comprensibile l’iniziativa presa un giorno dalla madre: ella si avvicinò a Gesù per chiedergli che i due figli, Giovanni appunto e Giacomo, potessero sedere uno alla sua destra e uno alla sua sinistra nel Regno (cfr Mt 20,20-21). Come sappiamo, Gesù rispose facendo a sua volta una domanda: chiese se essi fossero disposti a bere il calice che egli stesso stava per bere (cfr Mt 20,22). L’intenzione che stava dietro a quelle parole era di aprire gli occhi dei due discepoli, di introdurli alla conoscenza del mistero della sua persona e di adombrare loro la futura chiamata ad essergli testimoni fino alla prova suprema del sangue. Poco dopo infatti Gesù precisò di non essere venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per la moltitudine (cfr Mt 20,28). Nei giorni successivi alla risurrezione, ritroviamo “i figli di Zebedeo” impegnati con Pietro ed alcuni altri discepoli in una notte infruttuosa, a cui segue per intervento del Risorto la pesca miracolosa: sarà “il discepolo che Gesù amava” a riconoscere per primo “il Signore” e a indicarlo a Pietro (cfr Gv 21,1-13).

All'interno della Chiesa di Gerusalemme, Giovanni occupò un posto di rilievo nella conduzione del primo raggruppamento di cristiani. Paolo infatti lo annovera tra quelli che chiama le “colonne” di quella comunità (cfr Gal 2,9). In realtà, Luca negli Atti lo presenta insieme con Pietro mentre vanno a pregare nel Tempio (cfr At 3,1-4.11) o compaiono davanti al Sinedrio a testimoniare la propria fede in Gesù Cristo (cfr At 4,13.19). Insieme con Pietro viene inviato dalla Chiesa di Gerusalemme a confermare coloro che in Samaria hanno accolto il Vangelo, pregando su di loro perché ricevano lo Spirito Santo (cfr At 8,14-15). In particolare, va ricordato ciò che afferma, insieme con Pietro, davanti al Sinedrio che li sta processando: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20). Proprio questa franchezza nel confessare la propria fede resta un esempio e un monito per tutti noi ad essere sempre pronti a dichiarare con decisione la nostra incrollabile adesione a Cristo, anteponendo la fede a ogni calcolo o umano interesse.

Secondo la tradizione, Giovanni è “il discepolo prediletto”, che nel Quarto Vangelo poggia il capo sul petto del Maestro durante l'Ultima Cena (cfr Gv 13,21), si trova ai piedi della Croce insieme alla Madre di Gesù (cfr Gv 19, 25) ed è infine testimone sia della Tomba vuota che della stessa presenza del Risorto (cfr Gv 20,2; 21,7). Sappiamo che questa identificazione è oggi discussa dagli studiosi, alcuni dei quali vedono in lui semplicemente il prototipo del discepolo di Gesù. Lasciando agli esegeti di dirimere la questione, ci contentiamo qui di raccogliere una lezione importante per la nostra vita: il Signore desidera fare di ciascuno di noi un discepolo che vive una personale amicizia con Lui. Per realizzare questo non basta seguirlo e ascoltarlo esteriormente; bisogna anche vivere con Lui e come Lui. Ciò è possibile soltanto nel contesto di un rapporto di grande familiarità, pervaso dal calore di una totale fiducia. E’ ciò che avviene tra amici; per questo Gesù ebbe a dire un giorno: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici ... Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi” (Gv 15,13.15).

Negli apocrifi Atti di Giovanni l'Apostolo viene presentato non come fondatore di Chiese e neppure alla guida di comunità già costituite, ma in continua itineranza come comunicatore della fede nell'incontro con “anime capaci di sperare e di essere salvate” (18,10; 23,8). Tutto è mosso dal paradossale intento di far vedere l'invisibile. E infatti dalla Chiesa orientale egli è chiamato semplicemente “il Teologo”, cioè colui che è capace di parlare in termini accessibili delle cose divine, svelando un arcano accesso a Dio mediante l'adesione a Gesù.

Il culto di Giovanni apostolo si affermò a partire dalla città di Efeso, dove, secondo un’antica tradizione, avrebbe a lungo operato, morendovi infine in età straordinariamente avanzata, sotto l'imperatore Traiano. Ad Efeso l'imperatore Giustiniano, nel secolo VI, fece costruire in suo onore una grande basilica, di cui restano tuttora imponenti rovine. Proprio in Oriente egli godette e gode tuttora di grande venerazione. Nell’iconografia bizantina viene spesso raffigurato molto anziano – secondo la tradizione morì sotto l’imperatore Traiano - e in atto di intensa contemplazione, quasi nell’atteggiamento di chi invita al silenzio.

In effetti, senza adeguato raccoglimento non è possibile avvicinarsi al mistero supremo di Dio e alla sua rivelazione. Ciò spiega perché, anni fa, il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Atenagora, colui che il Papa Paolo VI abbracciò in un memorabile incontro, ebbe ad affermare: “Giovanni è all'origine della nostra più alta spiritualità. Come lui, i ‘silenziosi’ conoscono quel misterioso scambio dei cuori, invocano la presenza di Giovanni e il loro cuore si infiamma” (O. Clément, Dialoghi con Atenagora, Torino 1972, p. 159). Il Signore ci aiuti a metterci alla scuola di Giovanni per imparare la grande lezione dell’amore così da sentirci amati da Cristo “fino alla fine” (Gv 13,1) e spendere la nostra vita per Lui.

Saluti:

J’accueille avec joie les pèlerins de langue française, en particulier les séminaristes du diocèse d’Avignon et leur Archevêque, Mgr Jean-Pierre Cattenoz, ainsi que le groupe de jeunes du diocèse de Blois et leur Évêque, Mgr Maurice de Germiny. Que le temps des vacances vous permette de revenir à l’essentiel et de vous mettre à l’écoute du Christ qui est la source de tout amour !

My prayerful greetings go to the Sisters of the Holy Family of Nazareth assembled in Rome for their General Chapter. I also greet the members of the pilgrimage "in the footsteps of Saint Columban," and the School Sisters of Notre Dame celebrating their Silver Jubilees. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the pilgrims from England, Ireland, Malta, New Zealand, Indonesia, Canada and the United States, I invoke God’s blessings of joy and peace.

Mit diesen Gedanken grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. Begeben wir uns in die Schule des heiligen Apostels Johannes und betrachten wir mit ihm, indem wir auf Jesus hin schauen, die Größe Gottes selbst. Dann erkennen wir die Liebe, mit der uns Christus bis zur Hingabe Seiner selbst geliebt hat, die Liebe, die auch uns fähig macht, Ihm unser Leben zu übereignen und so recht zu leben. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sommer und heute einen frohen Tag!

Saludo a los peregrinos de España y Latinoamérica, especialmente a los miembros de la Escolanía del Temple de la Sagrada Familia de Barcelona, y a los feligreses de las parroquias de Santo Domingo de Guzmán, de Valmojado, España, y Sagrada Familia de Bayamón, Puerto Rico. Que el Señor os ayude a aprender del apóstol Juan la gran lección de amor:  sentirnos amados por Cristo “hasta el fin” y gastar nuestra vida por Él.

Com fraterna amizade e gratidão, saúdo os peregrinos de língua portuguesa mormente os grupos do Brasil e de Portugal, das paróquias da Mealhada e Pampilhosa: a todos proponho, hoje, a figura do apóstolo São João como exemplo de amizade íntima com Jesus Cristo, sobre a qual edificar a vida pessoal e comunitária. Assim, reclinados ao peito de Jesus, possam viver e irradiar o Seu amor sem limites na própria família e comunidade cristã, que de coração abençoo. Ide com Deus!

Saluto in lingua ceca:
Srdečně vítám a zdravím poutníky z České republiky, zejména skupinu dominikánských terciářů z Plzně a učitele z Ostravy. Rád vám všem žehnám! Chvála Kristu!
Traduzione italiana del saluto in lingua ceca:
Un cordiale benvenuto e saluti ai pellegrini provenienti dalla Repubblica Ceca, in particolare al gruppo dei Terziari Dominicani dei Plzeň e agli insegnanti di Ostrava. Volentieri vi benedico tutti. Sia lodato Gesù Cristo!
Saluto in lingua croata:
Upućujem srdačan pozdrav Družbi Sestara Franjevki od Bezgrješne iz Šibenika, o tristotoj obljetnici rođenja za nebo njihove utemeljiteljice, te krizmanicima iz župe svetoga Petra u Splitu! Tako neka sjaji vaša vjera pred ljudima da prepoznaju radosnu nadu kršćanskoga poziva! Hvaljen Isus i Marija!
Traduzione italiana del saluto in lingua croata:
Rivolgo un cordiale saluto alla Congregazione delle Suore Francescane dell’Immacolata di Šibenik, nel 300° anniversario della nascita al cielo della loro fondatrice, e ai cresimandi della parrocchia di san Pietro di Spalato! Così risplenda la vostra fede davanti agli uomini perché riconoscano la gioiosa speranza della vocazione cristiana. Siano lodati Gesù e Maria!
Saluto in lingua polacca:
Witam serdecznie Polaków. Lipiec, to miesiąc, w którym tradycyjnie oddajemy cześć Najdroższej Krwi Chrystusa. W świecie ciągle jest przelewana niewinna ludzka krew. Zamiast ewangelicznej miłości – w sercach ludzkich tak często nienawiść, zamiast troski o człowieka – pogarda i przemoc. Proszę was o modlitwę, by współczesna ludzkość zaznała mocy Krwi Chrystusa, przelanej na Krzyżu dla naszego zbawienia. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!
Traduzione italiana del saluto in lingua polacca:
Saluto cordialmente i pellegrini Polacchi. Luglio è un mese in cui veneriamo, tradizionalmente, il preziosissimo Sangue di Cristo. Nel mondo viene continuamente sparso il sangue umano innocente. Nei cuori degli uomini, invece dell’amore evangelico dimora spesso l’odio, invece della cura per l’uomo il disprezzo e la sopraffazione. Domando la vostra preghiera affinché l’umanità contemporanea sperimenti la forza del Sangue di Cristo versato sulla Croce per la nostra salvezza. Sia lodato Gesù Cristo!
Saluto in lingua slovacca:
S láskou vítam pútnikov z farnosti Nova Baňa ako aj orchester Toccata. Bratia a sestry, Slovensko dnes slávi sviatok svojich patrónov – svätého Cyrila a Metoda. Oni sú pre nás príkladom jednoty vo viere. Zostaňte verní tomuto ich odkazu. Zo srdca žehnám vás i vašich drahých. Pochválený buď Ježiš Kristus!
Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca:
Con affetto do un benvenuto ai pellegrini provenienti dalla parrocchia Nová Baňa come pure all’orchestro Toccata. Fratelli e sorelle, la Slovacchia celebra oggi la festa dei suoi patroni SS. Cirillo e Metodio. Essi sono per noi ľesempio dell’unità della fede. Rimanete fedeli a questo sublime esempio. Di cuore benedico voi ed i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!
Saluto in lingua ungherese:
Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat, különösen is az egri cisztercita gimnázium és a soproni orsolyita liceum csoportját. Kívánom Nektek, hogy a nyári pihenés napjait keresztény módon töltsétek. Erre adom apostoli áldásomat. Dicsértessék a Jézus Krisztus!
Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese:  
Saluto di cuore i pellegrini ungheresi qui presenti, specialmente i gruppi dei licei dei Cisterciensi di Eger e delle Orsoline di Sopron. Vi auguro di vivere cristianamente i giorni delle vacanze. Per questo imparto la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

* * *
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto la Delegazione della Fiaccola Benedettina per la pace, accompagnata da Monsignor Riccardo Fontana, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, e faccio voti che tale iniziativa susciti un sempre più generoso impegno di solidarietà e di dialogo fraterno. Saluto poi con affetto i membri di varie Congregazioni, che celebrano in questi giorni le loro assemblee capitolari. All’Ordine dei Minimi, che quest’anno festeggia importanti ricorrenze, auguro di seguire fedelmente i passi del Fondatore, San Francesco di Paola. Prego inoltre la Santa Vergine perché conceda ai Padri Vocazionisti di vivere questa provvidenziale circostanza come occasione di autentico rilancio spirituale e missionario. Incoraggio leSuore della Sacra Famiglia di Nazaret a conformarsi sempre più al Vangelo secondo il proprio carisma. Esorto le Suore Cappuccine del Sacro Cuore a crescere sempre più nello spirito di contemplazione e di povertà evangelica. Auspico infine per le Suore Compassioniste Serve di Maria di aderire con rinnovato fervore alla spiritualità della croce e alla loro vocazione apostolica.
Rivolgo, infine, un affettuoso pensiero ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la memoria liturgica del beato Piergiorgio Frassati. Il suo esempio di fedeltà a Cristo susciti in voi, cari giovani, propositi di coraggiosa testimonianza evangelica. Aiuti voi, cari malati, ad offrire le quotidiane sofferenze, perché nel mondo si realizzi la civiltà dell’amore. Sostenga voi, cari sposi novelli, nell’impegno di porre a fondamento della vostra famiglia, l’intima unione con Dio.
Il mio beneaugurante pensiero va a quanti prenderanno parte al Simposio sulla salvaguardia del creato, che si svolgerà nei prossimi giorni in Brasile. Auspico che tale importante iniziativa, promossa dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, contribuisca a promuovere un rispetto sempre più grande per la natura, affidata da Dio alle mani operose e responsabili dell’uomo.

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