"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
venerdì 30 luglio 2021
I tesori di Cornelio A Lapide: CANTO
giovedì 29 luglio 2021
E' pur sempre "il grande tesoro liturgico della Chiesa romana".
- MOTU PROPRIO
Sulla Messa antica è la vittoria di Pirro
- EDITORIALI
- 29-07-2021
Mentre una ricostruzione giornalistica rivela che meno del 15% dei vescovi ha restituito questionari con posizioni sfavorevoli al Rito antico, continuano le reazioni a Traditionis Custodes. Il cardinale Burke ricorda che un Papa non ha un “potere assoluto”. Critico anche mons. Schneider, che sottolinea le incongruenze del motu proprio di Francesco e il possibile effetto boomerang nel creare «una catena mondiale di Messe catacombali».
Con il passare dei giorni, diventa sempre meno credibile che la scelta di Francesco di condannare a morte il Rito antico dipenda da una pressione dell’episcopato mondiale. Non si vuole contestare che ci siano dei vescovi che abbiano sollevato problemi relativamente ai gruppi stabili che partecipano alla Messa “tridentina”; e nemmeno si vuole negare che alcuni di essi lo abbiano fatto per effettivi problemi rilevati all’interno di questi gruppi. Eppure non è così difficile capire che Francesco abbia deciso di dare maggior peso alla parte avversa, spesso ideologicamente tale, come il nuovo prefetto della Congregazione per il Culto Divino e il suo Grillo parlante.
Un primo indizio è dato dal fatto che dei famosi questionari inviati ai Vescovi del mondo, secondo una ricostruzione di Diane Montagna (vedi qui), solamente il 30% circa è effettivamente ritornato compilato a Roma. E oltre la metà di questi questionari pervenuti ha rivelato posizioni favorevoli o neutrali. Dunque Francesco avrebbe deciso di prendere in seria e operativa considerazione i pareri di meno del 15% dei vescovi del mondo.
Il secondo indizio è dato dalle numerose reazioni di questi giorni: non sono pochi i vescovi ad aver confermato la propria disponibilità a mantenere nelle proprie diocesi le celebrazioni in Rito antico e ad esternare la propria perplessità o contrarietà alla decisione draconiana venuta da Roma; monsignor Thomas Tobin, per esempio, ha sottolineato come il motu proprio sia un tantino eccessivo: il Papa avrebbe infatti adoperato una motosega, dove invece sarebbe bastato un bisturi (vedi qui). Un “errore” di valutazione non da poco.
Una critica puntuale e addolorata è venuta dal cardinale Raymond Burke, il quale ha fatto notare come Francesco abbia agito con particolare fretta, scegliendo di non informare «preventivamente i Vescovi e non prevedendo nemmeno la consueta vacatio legis, un periodo di tempo tra la promulgazione di una legge e la sua entrata in vigore». Un motu proprio, che ha l’intento dichiarato di restituire ai vescovi la propria competenza in re liturgica, è di fatto capitato tra capo e collo degli stessi vescovi. Traditionis Custodes è decisamente peggio del precedente regime di indulto previsto dal motu proprio Ecclesia Dei adflicta, in quanto decreta la volontà di porre gradualmente fine a queste celebrazioni, che vengono momentaneamente tollerate in attesa di rieducare i fedeli “tradizionalisti” alla liturgia riformata.
Il cardinale Burke fa anche notare che «data l’importanza attribuita alla “consultazione dettagliata” o “questionario”, e la gravità della materia trattata, sembrerebbe essenziale che i risultati della consultazione siano resi pubblici, insieme all’indicazione del suo carattere scientifico». Sarebbe altresì importante capire se, nella fase di consultazione della Congregazione per la Dottrina della Fede, siano stati interpellati anche quegli «ufficiali - prima in servizio nella Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” e poi nella Quarta Sezione della Congregazione - che sono stati incaricati di trattare questioni riguardanti l’UA [Usus Antiquior]». Difficile infatti pensare che questi ufficiali abbiano potuto suggerire una purga senza eccezioni, perché essi sanno molto bene che questi sacerdoti e questi fedeli, «quando altri hanno fatto la scelta dello scisma, hanno voluto sempre rimanere in piena comunione con la Chiesa, fedeli al Romano Pontefice, spesso a costo di grandi sofferenze».
È la giustizia ad esigere che «se ci sono situazioni di un atteggiamento o di una pratica contraria alla sana dottrina e disciplina della Chiesa» debbano essere «affrontate individualmente dai pastori della Chiesa, dal Romano Pontefice e dai Vescovi in comunione con lui. La giustizia è la condizione minima e insostituibile della carità. La carità pastorale non può essere servita, se non si osservano le esigenze della giustizia».
Di particolare interesse sono anche le osservazioni del cardinale sulla legittimità che un Papa possa abrogare una forma liturgica secolare. In perfetta sintonia con quanto Benedetto XVI aveva espresso più volte, Burke ricorda che «la pienezza di potere (plenitudo potestatis) del Romano Pontefice è il potere necessario per difendere e promuovere la dottrina e la disciplina della Chiesa. Non è un “potere assoluto” che includerebbe il potere di cambiare la dottrina o di sradicare una disciplina liturgica che è viva nella Chiesa dai tempi di Papa Gregorio Magno e anche prima». Anche l’espressa volontà del Papa di «abrogare tutte le norme, istruzioni, permessi e consuetudini che precedono il presente Motu proprio», non può esimere dallo studiare «ogni singola norma, istruzione, permesso e consuetudine, per verificare che essa “contraddica la comunione e nutra la tendenza divisiva… contro la quale l’Apostolo Paolo reagì così vigorosamente”».
Altrettanto critico è mons. Athanasius Schneider, nella sua recente intervista concessa a Diane Montagna. Il vescovo ausiliare di Astana non ha potuto fare a meno di rilevare una patente contraddizione tra il «documento sulla Fratellanza umana (firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019)», nel quale «papa Francesco abbraccia la “diversità delle religioni”, mentre nel suo nuovo Motu Proprio rifiuta con decisione la diversità delle forme liturgiche nel Rito romano».
Neppure sfugge l’incongruenza di Francesco di chiamare a proprio supporto la riforma di san Pio V, il quale nella «costituzione apostolica che promulga la liturgia tridentina, Quo primum (1570) [...], nell’approvare tutte quelle espressioni liturgiche della Chiesa romana che avevano più di duecento anni, le riconobbe come espressione altrettanto degna e legittima della lex orandi della Chiesa romana. In questa bolla papa Pio V afferma di non revocare in alcun modo altre legittime espressioni liturgiche all’interno della Chiesa romana», ricorda Schneider. Proprio perché «la Chiesa non ha mai rifiutato ciò che, nell’arco di molti secoli, ha espresso sacralità, rigore dottrinale e ricchezza spirituale», «il nuovo motu proprio di papa Francesco suscita profonda preoccupazione in quanto manifesta un atteggiamento di discriminazione nei confronti di una forma liturgica della Chiesa cattolica quasi millenaria».
Schneider ritiene Traditionis Custodes «una vittoria di Pirro» che «avrà un effetto boomerang. Le tante famiglie cattoliche e il numero sempre crescente di giovani e sacerdoti, in particolare giovani sacerdoti, che assistono alla Messa tradizionale, non potranno permettere che la loro coscienza venga violata da un atto amministrativo così drastico. Dire a questi fedeli e sacerdoti che devono semplicemente essere obbedienti a queste norme alla fine non funzionerà, perché essi sanno bene che una chiamata all’obbedienza perde il suo potere quando lo scopo è sopprimere la forma tradizionale della liturgia, il grande tesoro liturgico della Chiesa romana». È assai probabile che una compressione delle Messe in rito antico “autorizzate” finisca per alimentare «una catena mondiale di Messe catacombali, come accade in tutti i tempi di emergenza e persecuzione. Potremmo infatti assistere a un’era di Messe tradizionali clandestine».
«La parola demondanizzazione indica la parte negativa del movimento che intendo, cioè l’uscire dal discorso e dalle limitazioni di un’epoca verso la libertà della fede».
- IL PAPA EMERITO TORNA A PARLARE
Benedetto XVI indica la via alla Chiesa (non solo tedesca)
- ECCLESIA
- 28-07-2021
In un’intervista scritta con il periodico Herder Korrespondenz, Benedetto XVI evidenzia la sempre maggiore distanza tra l’autentica missione ecclesiale e la “chiesa d’ufficio”, fatta di burocrazia e documenti senza «il cuore e lo spirito». Una situazione che non riguarda solo la Chiesa in Germania, ma che è più generale e alimenta «l’esodo dal mondo della fede». Richiamando il suo prezioso anno da cappellano a Bogenhausen, Ratzinger ci ricorda che solo Dio è la risposta contro i totalitarismi passati e presenti.
Le frecciate di Benedetto XVI alla Chiesa in Germania nella sua recente intervista scritta per Herder Korrespondenz (8/2021) sono già rimbalzate ovunque. I passaggi più gettonati sono tratti dalla coda dell’intervista dedicata dal Papa emerito alla ricostruzione dell’anno trascorso come cappellano nella parrocchia del Preziosissimo Sangue del quartiere Bogenhausen di Monaco di Baviera (1 agosto 1951 - 1 ottobre 1952).
Nelle ultime battute, Ratzinger ha tratto le conclusioni di quanto ha potuto maturare da quell’esperienza di settant’anni fa fino ad oggi. Giovane sacerdote, alla sua prima avventura pastorale, si era già accorto come la vita della fede si stava gradualmente svuotando, lasciando in piedi delle strutture che divenivano via via sempre più incapaci di alimentare e sostenere la fede. Un processo, nemmeno troppo lento ma inesorabile, che ha portato alla cosiddetta Amtskirche, una “chiesa d’ufficio”, d’apparato, di burocrazia, che resta in piedi come una facciata senz’anima e che non è solo sterile, ma talmente ingombrante da soffocare i germi di autentica vita cristiana che cercano di vivere ed espandersi. «La parola ‘Amtskirche’ è stata coniata per esprimere il contrasto tra ciò che viene ufficialmente richiesto e ciò in cui si crede personalmente. La parola ‘Amtskirche’ insinua una contraddizione interna tra ciò che la fede effettivamente richiede e significa e la sua spersonalizzazione».
Questo fenomeno non viene riferito da Ratzinger solamente alla Chiesa “tedesca”, ma ad una situazione più generale, che trova sicuramente un’espressione particolarmente significativa in «una gran parte dei testi istituzionali della Chiesa in Germania». Ratzinger/Benedetto XVI ha sempre insistito sul fatto che la vera riforma della Chiesa e la sua autentica rinascita dipendono dalla santità dei suoi membri, dalla forza della loro testimonianza. Ma in questa intervista si nota una particolare enfasi su una tensione ormai radicalizzata tra l’ufficio e lo spirito. Tensione nei documenti prodotti: «Finché nei testi istituzionali della Chiesa parlerà solo l’ufficio, ma non il cuore e lo spirito, così continuerà l’esodo dal mondo della fede». Tensione nei posti decisivi: «Nelle istituzioni ecclesiali - ospedali, scuole, Caritas - molte persone sono coinvolte in posizioni decisive che non supportano la missione interna della Chiesa e quindi spesso oscurano la testimonianza di questa istituzione».
Non che in sé vi sia una contraddizione tra ufficio e spirito; ma è come se Benedetto XVI voglia tornare e ritornare su questo punto, perché ormai la Amtskirche ha partorito un numero oltre il tollerabile di documenti e opere senza «il cuore e lo spirito». Non è da sottovalutare una chiave di lettura autobiografica di queste sue ultime esternazioni: lui, il Papa che ha fatto un passo a lato; che ha scelto di salire sul monte, come un nuovo Mosè, mentre la nostra epoca si aggrava sempre di più (perché ingravescente aetate significa anche questo); che ha lasciato non la Chiesa, ma la Amtskirche, fatta di uffici, di cariche, di procedure, senza però abbandonare quell’abito bianco e ostinandosi a mantenere il titolo di Papa emerito.
Egli non pretende in questo modo «di separare i buoni dai cattivi», come intendeva fare il donatismo nell’epoca agostiniana; questo però non significa che non vi sia un’ormai impellente necessità di «separare i credenti dai miscredenti». Problema che oggi, secondo lui, «è diventato ancora più evidente». Di certo non è casuale che Benedetto sia uscito dal suo silenzio per parlare di quell’anno e poco più di esperienza pastorale all’inizio della sua vita sacerdotale. Tra un ricordo e l’altro, raccontati con quel sottile senso dell’umorismo e di autoironia che lo ha sempre contraddistinto, Ratzinger getta nel cuore e nella mente del lettore indizi importanti. Racconta la maiuscola figura del parroco di Bogenhausen, don Max Blumschein, che gli insegnava l’importanza di stare nel confessionale (ogni giorno dalle 6 alle 7 del mattino, e il sabato pomeriggio, dalle 16 alle 20), perché «era meglio trascorrere lì un’ora senza confessione, piuttosto che allontanare qualcuno dalla confessione a causa di un confessionale vuoto». Narra di aver fatto esperienza «molto da vicino di quanto gli uomini aspettino il sacerdote, di quanto attendano la benedizione che viene dalla forza del sacramento [...] Vedevano in noi uomini toccati dall’incarico di Cristo e capaci di portare la sua vicinanza agli uomini».
La semplice ma faticosa vita del cappellano e del parroco rendevano la presenza di Cristo e la vita della Chiesa molto più tangibili della pletora di documenti dalla lingua di legno, quando non di ferro, come una spada (si veda il recente motu proprio Traditionis Custodes), che stanno paralizzando la vita della Chiesa da anni. Linguaggio, contenuti e mentalità che non vengono da Cristo, ma dal mondo. Per questo Benedetto XVI richiama il discorso che fece a Friburgo, in occasione del suo viaggio apostolico in Germania nel 2011, nel quale aveva parlato della necessità di una «demondanizzazione». Non è vero, come qualcuno ha scritto, che Ratzinger sarebbe ritornato sui suoi passi. Egli ha al contrario affermato che il necessario processo di purgarsi dal mondo e dalle sue logiche è sì l’aspetto negativo, ma pur sempre necessario di una vera riforma della Chiesa: «La parola demondanizzazione indica la parte negativa del movimento che intendo, cioè l’uscire dal discorso e dalle limitazioni di un’epoca verso la libertà della fede». Non si può pretendere di volare senza tagliare i lacci che ci tengono vincolati al suolo.
Il riferimento all’esperienza di Bogenhausen lo ha segnato anche per un altro motivo, appena accennato nell’intervista, ma più ampiamente messo in luce nella biografia di Peter Seewald. Il suo predecessore nella parrocchia del Preziosissimo Sangue era stato don Alfred Delp, impiccato dalla Gestapo nel 1945 nel carcere di Plötzensee. Delp aveva lasciato un diario e alcune frasi, come questa che aveva inciso sulla parete della sua cella, mentre aveva le mani legate: «L’ora della nascita della libertà umana è l’ora dell’incontro con Dio. Il ginocchio piegato e le mani vuote tese sono i gesti originari dell’uomo libero. Dobbiamo avere fiducia nella vita, perché non la viviamo da soli, ma Dio la vive con noi».
Espressioni che si sono incise indelebilmente nell’animo del giovane Ratzinger e che svelano la pregnanza antropologica della sua insistenza da Vescovo, Cardinale e Pontefice sul primato di Dio nella vita del mondo e della Chiesa. Perché solo Dio - scriveva don Delp - è l’ultimo baluardo di difesa contro quella «pressione dispotica della massa [...] che prostituisce anche l’ultimo spazio più intimo, divora la coscienza, violenta il giudizio e infine acceca e soffoca lo spirito». Guai allora a quell’epoca «nella quale le voci di coloro che gridano nel deserto ammutoliscono, sovrastate dal rumore diurno per le strade, o proibite, o andate a fondo nell’ebrezza del progresso, oppure frenate o rese più deboli dalla paura e dalla codardia».
Benedetto XVI non ha semplicemente tirato una “bordata” alla Chiesa in Germania; egli sta cercando, per l’ennesima volta, di indicare l’unica via d’uscita da quello che si sta sempre più rapidamente delineando come il più micidiale totalitarismo della storia. Solo Dio, solo il Crocifisso è l’unico vero argine contro il male montante.
IL VANGELO DI TOMMASO, affascinante perchè vero
Il Vangelo di Tommaso
Opera affascinante e controversa, il Vangelo
di Tommaso ha la
forma di una raccolta di detti (loghia) di Gesù (114 secondo alcuni
autori, fino a 121 per altri studiosi che
hanno
operato un diverso
"raggruppamento").
E' generalmente considerata opera gnostica, anche se non tutti
gli esperti, specialmente nell'ultimo
periodo, concordano con tale ipotesi,
facendo notare la mancanza nel testo delle
tipiche visioni cosmologiche
proprie dello gnosticismo, così come di
una netta svalutazione del
mondo fisico. Alcuni studiosi si sono
spinti al punto di considerare
decisiva la presenza di elementi di
misticismo orientale (richiamata
anche dall'attribuzione di questo vangelo
apocrifo all'apostolo che si spinse
con la sua predicazione fino alla Persia e
all'India).
Frammenti del testo sono presenti nei papiri di
Ossirinco rinvenuti nel 1897,
ma fino al ritrovamento della biblioteca
di Nag Hammadi non si era potuto
ricondurre quei testi al Vangelo di
Tommaso, all'epoca del tutto sconosciuto.
La datazione dello scritto,
ritrovato in forma completa e in lingua
copta a Nag Hammadi,
è fonte di discussioni.
Quando è stato composto il Vangelo di
Tommaso?
La gamma delle opinioni è assai varia: si
va da studiosi che propongono
una datazione addirittura a prima di Marco
(datazione alta), fino a esperti
che collocano il testo alla metà del II
secolo (datazione bassa).
Ciò che è difficilmente discutibile, è
l'estremo interesse del testo, una delle
più affascinanti testimonianze della
complessità delle vicende che hanno
segnato le origini del cristianesimo.
Il Vangelo di Tommaso
1) Egli disse: - Chiunque trova la spiegazione di queste parole non gusterà la morte.
2) Gesù disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finché non trova e quando troverà sarà commosso, e quando sarà stato commosso contemplerà e regnerà sul Tutto.
3) Gesù disse: - Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione e sarete voi stessi privazione.
4) Gesù disse: - L'uomo vecchio, nei suoi giorni, non esiti a interrogare il fanciullo di sette giorni sul Luogo della Vita ed egli vivrà. Poiché molti che sono i primi saranno gli ultimi e diventeranno uno solo.
5) Gesù disse: - Conosci ciò che ti sta davanti, e ciò che ti è nascosto ti verrà rivelato; poiché non vi è nulla di nascosto che non venga un giorno rivelato.
6) I suoi discepoli lo interrogarono e gli dissero: - Vuoi tu che noi digiuniamo? E come dobbiamo pregare e fare l'elemosina? E quale dieta dobbiamo seguire? - Gesù rispose: - Non dite menzogne; non fate ciò che voi stessi odiate. Perché tutte queste cose sono manifeste davanti al Cielo. Infatti non vi è nulla di nascosto che non venga un giorno rivelato e nulla di coperto che rimanga senza diventare scoperto.
7) Gesù disse: - Beato il leone che l'uomo mangia, cosicché il leone diventi uomo, e sventurato l'uomo che il leone mangia, cosicché l'uomo diventi leone.
8) Ed egli disse: - L'uomo è simile ad un saggio pescatore che ha gettato la rete in mare: egli l'ha tirata su dal mare piena di piccoli pesci, in mezzo ai quali ha trovato un pesce grosso e buonissimo, questo saggio pescatore: egli allora ha buttato tutti i pesci piccoli dentro al mare, ha scelto il pesce grosso senza esitazione.
Chi ha orecchi per intendere intenda!
9) Gesù disse: - Ecco, il seminatore è uscito: ha riempito la mano ed ha sparso i semi. Alcuni sono caduti sulla strada, gli uccelli sono venuti e li hanno beccati. Altri sono caduti sulla roccia, non hanno potuto mettere radici nella terra e non hanno prodotto spighe. Altri ancora sono caduti tra le spine, che hanno soffocato il frumento, e i vermi li hanno divorati. Altri ancora sono caduti sulla terra buona e questa parte ha prodotto ottimo frutto: essa ha reso sessanta per uno e centoventi per uno.
10) Gesù disse: - Ho gettato il fuoco sul mondo ed ecco, veglio su di questo, finché esso arda.
11) Gesù disse: - Questo cielo passerà e passerà quello che vi sta sopra, e i morti non vivranno e i vivi non moriranno.
12) In questi giorni in cui voi vi nutrite di cose morte, le rendete cose di vita: che farete quando sarete nella Luce, nel giorno in cui, essendo uno, diverrete due? Quando diverrete due, cosa farete?
13) I discepoli dissero a Gesù: - Sappiamo che tu ci lascerai: chi è che sarà grande sopra di noi? - Gesù rispose loro: - Dovunque andrete seguirete Giacomo il Giusto, colui a motivo del quale sono stati creati il cielo e la terra.
14) Gesù disse ai suoi discepoli: - Fate un confronto con me e ditemi a chi sono simile-. Gli disse Simone Pietro: - Tu sei simile ad un angelo giusto. Gli disse Matteo: - Tu sei simile a un filosofo di grande saggezza. Gli disse Tommaso: - Maestro, la mia bocca non è assolutamente in grado di dire a chi tu sei simile.
Gesù disse: - Io non sono più tuo maestro, perché tu sei ebbro: ti sei inebriato alla copiosa sorgente che è emanata da me. Poi lo prese in disparte e gli disse tre parole. Allora, quando Tommaso tornò dai suoi compagni, essi gli domandarono: - Che cosa ti ha detto Gesù? - Rispose loro Tommaso: - Se vi dico una sola delle parole che egli mi ha detto, voi prenderete delle pietre e me le scaglierete, e un fuoco uscirà dalle pietre e vi brucerà.
15) Gesù disse loro: - Se voi digiunerete, commetterete colpa verso voi stessi; se pregherete, sarete posti sotto giudizio; se farete l'elemosina, farete danno al vostro spirito. Se andrete in qualche terra e vi aggirerete per la contrada, se vi riceveranno, mangiate ciò che vi metteranno davanti, e coloro che sono malati fra di loro, guariteli. Poiché, non ciò che entra nella vostra bocca vi contaminerà, ma ciò che esce dalla vostra bocca: questo vi contaminerà.
16) Gesù disse: - Quando vedete Colui che non è nato da donna, prostratevi col viso a terra ed adoratelo: Egli è il vostro Padre.
17) Gesù disse: - Gli uomini certamente credono che io sia venuto a portare la pace nel mondo, ed essi non sanno che io sono venuto a portare sulla terra le discordie, il fuoco, la spada, la guerra. Infatti saranno cinque in una casa e si schiereranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre, e si leveranno come solitari.
18) Gesù disse: - Io vi dirò ciò che occhio non ha mai veduto e ciò che orecchio non ha mai inteso, ciò che mano non ha mai raggiunto e ciò che non è mai affiorato nel cuore dell'uomo.
19) I discepoli domandarono a Gesù: - Dicci quale sarà la nostra fine-. Gesù rispose: - Avete forse scoperto il principio, che mi interrogate intorno alla fine? Infatti, dove è il principio, lì sarà la fine. Beato colui che raggiungerà il principio: egli conoscerà la fine e non gusterà la morte.
20) Gesù disse: - Beato colui che era, prima di venire al mondo!
21) Se diventate miei discepoli e ascoltate le mie parole, anche queste pietre saranno al vostro servizio.
22) Poiché avete in Paradiso cinque alberi che non mutano né estate né inverno, e le loro foglie non cadono mai. Chi li conoscerà non gusterà la morte.
23) I discepoli domandarono a Gesù: - Dicci a che cosa è simile il Regno dei Cieli. Egli rispose: - Esso è simile a un granello di senapa. Questo è il più piccolo di tutti, ma quando cade sulla terra arata produce un alto tronco e diviene riparo per gli uccelli del cielo.
24) Maria domandò a Gesù: - A chi sono simili i tuoi discepoli? - Egli rispose: - Sono simili a fanciulli i quali si sono introdotti in un campo che non è il loro. Quando verranno i proprietari del campo, diranno loro: «Lasciateci il nostro campo!» Ed essi alla loro presenza si spogliano dei loro vestiti, per lasciar loro e restituire il campo.
25) In verità vi dico: se il padrone di casa sa che un ladro viene, starà in guardia prima che venga e non gli permetterà di introdursi nella casa di suo possesso e di portar via le masserizie. Voi dunque siate vigilanti di fronte al mondo e cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i briganti non trovino il modo di giungere a voi, perché essi troverebbero il punto debole che voi proteggete!
26) Ci sia in mezzo a voi un uomo avveduto: appena il frutto è maturato, egli è uscito in fretta, con la falce alla mano, per raccoglierlo. Chi ha orecchi per intendere intenda!
27) Gesù vide dei bambini che stavano poppando. Egli disse ai suoi discepoli: - Questi bambini che stanno poppando sono simili a coloro che entrano nel Regno. Essi allora gli domandarono: - Se saremo piccoli, entreremo nel Regno? Gesù rispose loro: - Quando farete in modo che due siano uno, e farete si che l'interno sia come l'esterno e l'esterno come l'interno, e l'alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un immagine al posto di un immagine, allora entrerete.
28) Gesù disse: - Io vi sceglierò uno fra mille e due fra diecimila, e si leveranno come una cosa sola.
29) I suoi discepoli dissero: - Mostraci il Luogo dove tu sei, poiché ci è necessario trovarlo. Egli rispose loro: - Chi ha orecchi, intenda: se la luce esiste in un essere luminoso, allora esso illumina l'universo intero; ma esso non brilla, vi sono le tenebre.
30) Gesù disse: - Ama tuo fratello come la tua anima e vigila su di lui come sulla pupilla del tuo occhio.
31) Gesù disse: - Tu vedi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo. Quando avrai levato la trave dal tuo occhio, allora potrai levare la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.
32) - Se non farete astinenza del mondo non troverete il Regno. Se non farete Sabato il Sabato, non vedrete il Padre.
33) Gesù disse: - Ho preso posto al centro dell'universo e nella carne mi sono manifestato a costoro. Ma li ho trovati tutti ubriachi: non ho trovato in mezzo a loro nemmeno uno che avesse sete. E l'anima mia si è addolorata per i figli dell'uomo, perché essi sono ciechi nel cuore, e poiché sono venuti al mondo nudi, essi cercano di uscire di nuovo nudi dal mondo. Ma ora essi sono ubriachi. Quando avranno smaltito il vino, allora si pentiranno.
34) Gesù disse: - Se la carne è venuta nell'esistenza per opera dello spirito, è un miracolo; ma se lo spirito per opera della carne, questo è un miracolo di un miracolo. E io mi meraviglio di come una così grande ricchezza abbia preso dimora in tale povertà.
35) Gesù disse: - Dove ci sono tre dei, essi sono dei; dove sono due o uno, io sono con lui.
36) Gesù disse: - Nessun profeta è ben accolto nel suo paese, e un medico non opera guarigioni tra coloro che lo conoscono.
37) Gesù disse: - Una città costruita su di un'alta montagna e fortificata non può cadere né essere nascosta.
38) Gesù disse: - Ciò che tu udirai col tuo orecchio e con l'altro orecchio, proclamalo dai tetti! Infatti nessuno accende una lampada per metterla sotto un moggio o in un luogo nascosto, ma la mette in un candelabro, in modo che tutti quelli che entrano ed escono possano vedere la luce².
39) Gesù disse: - Se un cieco conduce un altro cieco cadono ambedue in un fosso.
40) Gesù disse: - Non è possibile che qualcuno entri nella casa del forte e che gli faccia violenza, a meno che gli leghi le mani. Allora svaligerà la casa.
41) Gesù disse: - Non datevi pensiero dal mattino alla sera e dalla sera al mattino di che cosa indosserete.
42) I discepoli dissero: - Quando ti manifesterai a noi, e quando ti vedremo? Gesù rispose: - Quando vi spoglierete senza provare vergogna, e vi toglierete gli abiti e li deporrete ai vostri piedi come i bambini e li calpesterete. Allora vedrete il Figlio dell'Essere Vivente e non avrete paura.
43) Gesù disse: - Molte volte voi avete desiderato di ascoltare queste parole che io vi dico, e non avete nessun altro da cui udirle. Verranno i giorni in cui mi cercherete e non mi troverete.
44) Gesù disse: - I farisei e gli scribi hanno ricevuto le chiavi della conoscenza, ma essi le hanno nascoste: non hanno saputo entrare essi stessi, né hanno lasciato entrare quelli che lo desideravano. Ma voi siate astuti come i serpenti e puri come le colombe.
45) Gesù disse: - Un ceppo di vite è stato piantato fuori del Padre, e poiché esso non ha attecchito sarà strappato dalle radici e perirà.
46) Gesù disse: - A chi ha verrà dato, ma a chi non ha verrà tolto anche il poco che possiede.
47) Gesù disse: - Siate viandanti!
48) I suoi discepoli gli domandarono: - Chi sei tu che ci dici queste cose? - Da ciò che vi dico non riconoscete chi sono? In verità siete diventati simili ai Giudei: essi infatti o amano l'albero e ne detestano il frutto, o amano il frutto e detestano l'albero.
49) Gesù disse: - Chiunque bestemmia contro il Padre, gli sarà perdonato, e chiunque bestemmia contro il Figlio, gli sarà perdonato; ma chi bestemmia contro lo Spirito non sarà mai perdonato, né sulla terra né in cielo.
50) Gesù disse: - Non si raccoglie uva dai rovi e non si raccolgono fichi dagli spini: essi non danno frutto. L'uomo buono dal suo forziere trae fuori cose buone; l'uomo malvagio dal cattivo forziere che è nel suo cuore ne trae fuori di cattive e ne dice di cattive: poiché cose cattive egli ricava dall'abbondanza che c'è nel suo cuore.
51) Gesù disse: - Da Adamo fino a Giovanni Battista non c'è stato nessuno, tra coloro che sono nati da donna, più grande di Giovanni Battista. Ma, affinché gli occhi non si ingannino, io ho però detto che chiunque tra di voi si fa piccolo conoscerà il Regno e diventerà più grande di Giovanni Battista.
52) Gesù disse: - È impossibile per un uomo cavalcare due cavalli e tendere due archi, ed è impossibile per un servo servire due padroni: altrimenti egli rispetterà l'uno e sarà insolente con l'altro. Nessun uomo beve vino vecchio e contemporaneamente desidera bere vino nuovo; e non si versa vino nuovo in otri vecchi, per timore che essi scoppino, né si mette vino vecchio in otri nuovi, perché essi non lo guastino. E non si cuce una toppa vecchia su di un vestito nuovo, perché si produrrebbe uno strappo.
53) Gesù disse: - Se due sono in pace tra di loro in una stessa casa, essi potranno dire a una montagna: «Spostati!», ed essa si sposterà.
54) Gesù disse: - Beati voi, solitari ed eletti, perché troverete il Regno! Infatti da esso voi siete usciti e in esso tornerete di nuovo .
55) Gesù disse: - Se vi domandano: «Di dove siete venuti?», rispondete: «Siamo venuti dalla Luce, dove la luce si è originata da se stessa. Essa è sorta e si è manifestata nella nostra immagine». Se vi domandano: «Che cosa siete voi?», rispondete: «Noi siamo i figli e gli eletti del Padre Vivente». Se vi domandano: «Quale segno del vostro Padre è in voi?», rispondete loro: «È un movimento e una quiete».
56) I discepoli gli dissero: - Quando verrà il riposo per coloro che sono morti, e quando verrà il nuovo mondo? - Ed egli disse loro: - Ciò che voi attendete è già venuto, ma voi non lo riconoscete.
57) I discepoli gli dissero: - Ventiquattro profeti hanno parlato in Israele, ed essi tutti hanno parlato di te. Ed egli disse: - Voi avete dimenticato Colui che è vivo davanti a voi e avete parlato di morti!.
58) I discepoli gli dissero: - Può essere utile o no la circoncisione? - Ed egli disse loro: - Se fosse utile, il loro Padre li avrebbe generati circoncisi già dalla madre. Ma la sola circoncisione in ispirito è veramente utile.
59) Gesù disse: - Beati i poveri, perché vostro è il Regno dei Cieli!.
60) Gesù disse: - Colui che non odierà il padre e la madre non potrà divenire mio discepolo, e i suoi fratelli e le sue sorelle, e (non) prenderà la sua croce come me, non sarà degno di me.
61) Gesù disse: - Colui che ha conosciuto il mondo ha trovato un cadavere, e chi ha trovato un cadavere, il mondo non è degno di lui.
62) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile a un uomo che getta il buon seme. Di notte è venuto il suo nemico e ha seminato zizzania in mezzo al buon seme. Ma l'uomo non ha loro permesso di strappare la zizzania. Ha detto loro: «Per timore che voi strappiate la zizzania e strappiate insieme anche il frumento». Poiché nel giorno della mietitura la zizzania sarà riconoscibile e si strappa e si brucia sul fuoco.
63) Gesù disse: - Beato l'uomo che ha sofferto: egli ha trovato la vita!
64) Gesù disse: - Volgete lo sguardo al Vivente, finché siete vivi, affinché non moriate e cerchiate di vederlo e non possiate vederlo!
65) Un samaritano portava un agnello, andando in Giudea. Egli disse ai suoi discepoli: - Perché costui fa cosi riguardo all'agnello? - Essi gli dissero: - Perché egli lo ucciderà e lo mangerà. Ma egli disse loro: - Non lo mangerà finché è vivo, ma se lo avrà ucciso ed esso sarà divenuto cadavere. Essi dissero: - In nessun altro modo potrà farlo! - Ed egli disse loro: - Anche voi cercate dunque un posto per voi stessi nella Quiete, affinché non diventiate cadaveri e non siate mangiati.
66) Gesù disse: - Due riposeranno sopra un letto: uno morirà, l'altro vivrà.
67) Disse Salomè: - Chi se tu, uomo, e di chi sei (figlio)?, tu che hai preso posto nel mio giaciglio e mangi alla mia tavola? Gesù le disse: - Io sono Colui che viene da Colui che mi è uguale: quello che mi è dato (è) delle cose di mio Padre. - Io sono tua discepola! - Per questo io dico: chi si troverà Uno sarà inondato di luce, chi sarà diviso verrà avvolto nelle tenebre.
68) Gesù disse: - Io rivelo i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri. Quello che fa la tua destra, lo ignori la tua sinistra.
69) Gesù disse: - C'era un uomo ricco che aveva molti averi. Egli disse: «Userò dei miei averi per seminare e mietere e piantare alberi e riempire i granai di raccolto, affinché io non manchi di nulla». Queste cose egli pensava in cuor suo. Ma quella notte egli morí. Chi ha orecchi per intendere intenda!
70) Gesù disse: - Un uomo aveva degli ospiti, e quando ebbe preparato il banchetto mandò il suo servo a chiamare gli ospiti. Questi andò dal primo e gli disse: «Il mio padrone ti invita». Gli fu risposto: «Ho delle riscossioni da fare da alcuni mercanti; essi verranno da me questa sera ed io dovrò dar loro delle ordinazioni. Prego di essere scusato per il banchetto». Andò da un altro e gli disse: «Il mio padrone ti ha invitato». Gli rispose: «Ho comperato una casa e ho bisogno di una giornata. Non avrò tempo». Andò da un altro e gli disse: «Il mio padrone ti invita». Gli rispose: «Un mio amico si sposa e io devo preparare il convito. Non mi sarà possibile venire. Prego di essere scusato per il banchetto». Andò da un altro e gli disse: «Il mio padrone ti invita». Gli rispose: «Ho comprato un terreno e devo andare a riscuotere la rendita. Non potrò venire. Prego di essere scusato». Il servo tornò e disse al padrone: « Coloro che hai invitato al banchetto si sono scusati». Il padrone disse al servo: «Va' fuori per le strade e conduci qui quelli che troverai, affinché pranzino». I compratori e i mercanti non entreranno nel Luogo di mio Padre!
71) Egli disse: - Un uomo valente possedeva una vigna. Costui l'affidò ad alcuni contadini perché la lavorassero ed egli ne ricevesse il frutto. Mandò il suo servo affinché i contadini gli consegnassero il raccolto della vigna. Ma esse afferrarono il servo, lo percossero, e per poco non lo uccisero. Il servo tornò e riferí la cosa al padrone. Egli disse: «Forse non lo hanno riconosciuto». Mandò un altro servo, ma i contadini percossero anche quello. Allora il padrone mandò suo figlio, dicendo: «Senza dubbio rispetteranno mio figlio!» Ma appena quei contadini conobbero che egli era l'erede della vigna, lo afferrarono e lo uccisero. Chi ha orecchi per intendere intenda!
72) Gesù disse: - Mostrami la pietra che i costruttori hanno scartata: essa è la pietra angolare!
73) Gesù disse: - Colui che conosce tutto, ma ignora se stesso, è privo di ogni cosa.
74) Gesù disse: - Beati voi quando siete odiati e perseguitati, perché non si troverà il Luogo dove perseguitarvi!
75) Gesù disse: - Beati coloro che sono stati perseguitati in cuor loro! Essi sono quelli che hanno veramente conosciuto il Padre.
76) - Beati coloro che sono affamati, perché il loro ventre sarà saziato a volontà!
77) Gesù disse: - Quando voi dovrete mostrare quello che possedete dentro di voi, ciò che avete vi salverà; ma se non lo possedete dentro di voi, ciò che non avete vi perderà
78) Gesù disse: - Io distruggerò questo Tempio e nessuno potrà ricostruirlo di nuovo!
79) Un uomo gli disse: - Parla ai miei fratelli, affinché dividano con me i beni di mio padre! - Egli rispose: - O uomo, chi ha fatto di me uno che divide? - E rivoltosi ai suoi discepoli, disse loro: - Io non sono uno che divide, no certamente!
80) Gesù disse: - La messe è grande davvero, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore perché mandi operai nella messe.
81) Egli disse: - Signore, molti sono intorno al pozzo, ma nessuno è dentro il pozzo.
82) Gesù disse: - Molti si soffermano fuori della porta, ma soltanto i solitari entreranno nella camera nuziale.
83) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile ad un uomo, un negoziante, che possedeva della merce e ha trovato una perla. Questo negoziante era saggio: ha venduto la merce e ha comprato quell'unica perla. Anche voi cercate quel tesoro che non perisce, ma che resta, a cui la tigna non si accosta, per divorarlo, e che il verme non intacca.
84) Gesù disse: - Io sono la Luce: quella che sta sopra ogni cosa; io sono il Tutto: il Tutto è uscito da me e il Tutto è ritornato in me. Fendi il legno, e io sono là; solleva la pietra e là mi troverai.
85) Gesù disse: - Perché siete usciti nel deserto? Pere vedere una canna agitata dal vento? Per vedere un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, sono i vostri re e i vostri principi che si avvolgono in morbide vesti; ma essi non conosceranno la Verità.
86) Una donna si rivolse a lui dalla folla: - Beato il ventre che ti ha portato e il seno che ti ha nutrito! - Egli rispose: - Beati coloro che hanno ascoltato la parola del Padre e l'hanno osservata in verità! Verranno infatti giorni in cui direte: "Beato il ventre che non ha generato ed il seno che non ha allattato!"
87) Gesù disse: - Colui che ha conosciuto il mondo ha trovato un corpo, e chi ha trovato un corpo, il mondo non è degno di lui.
88) Gesù disse: - Colui che è diventato ricco, regni, e colui che ha il potere, vi rinunci!
89) Gesù disse: - Colui che è vicino a me è vicino al Fuoco, e colui che è lontano da me è lontano dal Regno.
90) Gesù disse: - Le immagini si mostrano all'uomo, ma la luce che è dentro di esse è celata nell'immagine della Luce del Padre: egli si manifesterà e la sua immagine sarà circonfusa di luce.
91) Gesù disse: - Quando vedete le vostre immagini, voi gioite; ma quando vedrete le vostre immagini che sono entrate nell'esistenza prima di voi, e né muoiono né si manifestano, quale meraviglia dovrete sostenere!
92) Gesù disse: - Adamo è stato generato da una grande Potenza e da una grande Ricchezza, ma non è divenuto degno di voi. Infatti, se egli fosse stato degno, non sarebbe morto.
93) Gesù disse: - Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha posto dove reclinare il capo e riposare!
94) Gesù disse: - Infelice il corpo che è soggetto ad un corpo, e infelice l'anima che è soggetta a tutti e due!
95) Gesù disse: - Gli angeli e i profeti vengono da voi e vi danno ciò che vi spetta. Anche voi offrite loro quello che avete nelle vostre mani, e chiedetevi: "Quando verranno a prendere quello che è loro?"
96) Gesù disse: - Perché lavate l'esterno della tazza? Non pensate che Colui che ha fatto l'interno è anche Colui che ha fatto l'esterno?
97) Gesù disse: - Venite a me, perché leggero è il mio giogo e dolce la mia autorità, e troverete la Quiete per voi stessi!
98) Essi gli dissero: - Dicci chi sei tu, affinché noi possiamo credere in te. Egli rispose loro: - Voi scrutate il cielo e la terra, ma colui che vi sta davanti non lo conoscete e non siete capaci di scrutare questo segno.
99) Gesù disse: - Cercate e troverete! Ma le cose su cui mi avete interrogato in questi giorni, e che io non vi ho ancora dette, ve le voglio dire adesso, affinché non me le chiediate più.
100) - Non date ciò che è sacro ai cani, perché essi non lo trascinino sul letamaio, e non gettate le perle ai porci, perché essi non le facciano [...].
101) Gesù disse: - Colui che cerca troverà, e a colui che bussa sarà aperto.
102) Se avete denaro non datelo ad usura, ma a colui dal quale non lo riavrete più.
103) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile a una donna che ha messo un po' di lievito in tre misure di farina e ne ha fatti dei grossi pani. Chi ha orecchi, intenda!
104) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile a una donna che portava un vaso pieno di farina, camminando per una lunga strada, e il manico del vaso si è rotto, la farina si è versata dietro di lei, lungo la strada. Essa non se n'è accorta e non vi ha posto rimedio. Giunta a casa ha posato il vaso e l'ha trovato vuoto.
105) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile ad un uomo che vuole uccidere un personaggio potente. Nella sua casa egli ha sguainato la spada e l'ha conficcata nel muro, per controllare quanto sapeva compiere la sua mano. Poi ha ucciso il potente.
106) I discepoli gli dissero: - I tuoi fratelli e tua madre sono lì fuori. Egli disse loro: - Coloro che sono qui, e che fanno la volontà di mio Padre, essi sono miei fratelli e mia madre: sono essi che entreranno nel Regno di mio Padre.
107) Mostrarono a Gesù una moneta d'oro e gli dissero: - Gli uomini di Cesare ci chiedono le tasse. Egli disse loro: - Date a Cesare ciò che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio, e date a me ciò che è mio.
108) - Chi non odia, come me, suo padre e sua madre, non potrà essere mio discepolo; e chi non ama, come me, suo Padre e sua Madre non potrà essere mio discepolo. Infatti mia madre [...] ma una vera Madre mi ha dato alla vita.
109) Gesù disse: - Guai ai farisei! Perché essi sono simili a un cane sdraiato nella mangiatoia dei buoi, il quale né mangia lui né lascia mangiare i buoi.
110) Gesù disse: - Beato l'uomo che sa da quale parte i ladri hanno intenzione di entrare: perché così egli può levarsi e radunare la sua [...] e cingersi i fianchi prima che essi vengano.
111) Essi dissero: - Orsù! Oggi preghiamo e facciamo digiuno! - Gesù disse: - Qual'è dunque il peccato che io ho commesso e in che cosa ho mancato? Ma quando lo sposo esce dalla camera nuziale, allora si deve digiunare e pregare!
112) Gesù disse: - Chi riconosce il padre e la madre verrà chiamato figlio di meretrice.
113) Gesù disse: - Quando di due farete uno solo, diventerete figli dell'Uomo, e se direte: "Montagna spostati!", quella si sposterà.
114) Gesù disse: - Il Regno è simile ad un pastore che aveva cento pecore. Una di esse, la più grande, si è smarrita. Egli ha lasciato le novantanove e ha cercato quella sola, finché l'ha trovata. Essendosi stancato, ha detto alla pecora: "Io ti amo più delle novantanove!"
115) Gesù disse: - Colui che berrà dalla mia bocca diventerà come me, nello stesso modo che io diventerò come lui, e le cose nascoste gli saranno rivelate.
116) Gesù disse: - Il Regno è simile a un uomo che aveva nel campo un tesoro e non lo sapeva. Quando è morto l'ha lasciato al figlio. E il figlio non sapeva, e avuto il campo, l'ha venduto. E colui che lo ha comprato è uscito ad ararlo e ha trovato il tesoro, e ha cominciato a dar denaro in prestito a chi lo voleva.
117) Gesù disse: - Chi ha conosciuto il mondo ed è diventato ricco, rinunci al mondo!
118) Gesù disse: - I cieli si accartocceranno e la terra sarà spalancata davanti a voi, ma colui che vive nel Vivente non vedrà la morte. Infatti Gesù ha detto: "Chi trova se stesso, il mondo non è degno di lui".
119) Gesù disse: - Guai alla carne che è soggetta all'anima e guai all'anima che è soggetta alla carne.
120) I suoi discepoli gli dissero: - Quando verrà il Regno? - Verrà quando non lo si aspetta. E non si dirà: "Eccolo, è qui!" o "Eccolo, è là!". Ma il Regno del Padre è sparso sopra la terra e gli uomini non lo vedono.
121) Simone Pietro disse loro: - Maria si allontani di mezzo a noi, perché le donne non sono degne della Vita! - Gesù disse: - Ecco, io la trarrò a me in modo da fare anche di lei un maschio, affinché anch'essa possa diventare uno spirito vivo simile a voi maschi. Perché ogni donna che diventerà maschio entrerà nel Regno dei Cieli.
Link e approfondimenti
Glossario
Nell'ambito della critica biblica, il termine logia (greco: "detti" o "oracoli", al singolare logion) indica i detti di Gesù.
Più in generale, per logia si intendono brani brevi che non sono presenti altrove e sono generalmente unici.
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