Immaculati Cordis Beatæ Mariæ Virginis ~
II. classis
CUORE IMMACOLATO DELLA
BEATA VERGINE MARIA
Sermone di s. Bernardino da Siena
Dal sermone 9 sulla visitazione
Sarà possibile che un uomo, con la sua bocca empia o addirittura abominevole, abbia la presunzione di parlare poco o tanto, della vera Madre dell'Uomo Dio, se non sulla scia della Rivelazione?
Tanto più se si pensa che il Padre l'ha predestinata ad essere vergine, il Figlio la elesse come madre e lo Spirito Santo predispose che fosse dimora di ogni grazia.
E io, piccolo uomo, con quali parole potrò esprimere i sentimenti di questo cuore di Vergine, già espressi dalla bocca di Dio, se non basta neppure la lingua di un angelo per descriverli?
Il Signore disse: «L'uomo leale fa uscire il bene dallo scrigno del proprio cuore». Ed anche questa frase può essere un vero tesoro.
E chi può pensare che sia più adatto a parlare del cuore della Vergine, se non la stessa Vergine, quella che meritò di diventare Madre di Dio e che ospitò lo stesso Dio nel suo cuore e nel suo seno per nove mesi?
E quale tesoro più adatto che lo stesso amore divino, di cui era infiammato, come fornace, il cuore della Vergine?
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Da questo cuore, come da una fornace di amore divino, la Vergine fece scaturire parole buone, cioè parole infiammate d'amore.
Come da un'anfora colma di vino pregiato non può traboccare che vino pregiato; e come da un forno incandescente non può sprigionarsi che calore altissimo, così dalla Madre di Cristo non poté uscire nessuna parola che non fosse piena dell'amore e dell'ardore divino.
La donna saggia che è una vera signora, usa pronunciare parole misurate, belle e sensate: perciò si legge che la benedetta Madre di Cristo pronunciò in sette diverse riprese, quasi sette parole ricolme di significato e di efficacia: ciò significa anche che ella era riempita dei sette doni dello Spirito Santo.
Parlò due volte con l'angelo, due con Elisabetta, due con suo Figlio (una nel tempio e l'altra durante le nozze), una volta con i servitori.
E in queste diverse occasioni parlò sempre moderatamente: si deve eccettuare il caso in cui lodò e ringraziò Iddio, quando prolungò il suo discorso dicendo: «L'anima mia magnifica il Signore».
In questo caso parlò non con uomini ma con Dio. Queste sette parole furono pronunciate secondo un ordine e una sequenza che facevano vedere i sette modi di procedere e di agire dell'amore.
Erano come sette fiamme del suo cuore ardente.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Dai documenti ecclesiastici
Il culto liturgico con cui viene dato al cuore immacolato di Maria vergine il debito onore e a cui molti santi uomini e donne prepararono la via, dalla stessa sede Apostolica fu approvato la prima volta agli inizi del secolo decimonono, quando papa Pio VII istituì la festa del cuore immacolato della Vergine, da celebrarsi piamente e santamente da quelle diocesi e famiglie religiose che ne avessero fatto domanda;
poi Pio IX vi aggiunse l'ufficio e la messa propria.
In seguito il sommo pontefice Pio XII, accogliendo benignamente lo zelo ardente e il desiderio, sorto già nel secolo decimosettimo e in crescente sviluppo, di ottenere che simile festa fosse celebrata con maggiore solennità e fosse resa comune in tutta la Chiesa, nel 1942, quando una guerra atrocissima dilagava in tutto il mondo, avendo compassione delle infinite miserie dei popoli, per la sua pietà e fiducia nella Madre celeste, consacrò in forma solenne il genere umano al benignissimo cuore di Lei e stabilì che fosse celebrata per sempre e dovunque la festa in onore del suo cuore immacolato con la messa e l'ufficio proprio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
COR MARIAE IMMACULATUM
INTERCEDE PRO NOBIS
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