lunedì 25 febbraio 2019

Rosario evangelico meditato



Primo mistero: L’Annunciazione

(da L'Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. 1)
Padre Nostro...

(Maria Valtorta scrive una visione di Maria, a Nazareth...)
Ciò che vedo. Maria, fanciulla giovanissima, quindici anni al massimo all'aspetto, è in
una piccola stanza rettangolare. Una vera stanza di fanciulla. È seduta su uno sgabello
basso la Vergine. Fila del lino candidissimo e morbido come una seta. Le sue piccole
mani, solo di poco più scure del lino, prillano sveltamente il fuso. Il visetto giovanile, e
tanto tanto bello, è lievemente curvo e lievemente sorridente, come se accarezzasse o
seguisse qualche dolce pensiero.
1. Ave Maria...

Vi è molto silenzio nella casetta e nell'orto. Vi è molta pace tanto sul viso di Maria
quanto nell'ambiente che la circonda. Maria si mette a cantare sottovoce e poi alza lievemente la voce. Non va al gran canto. Ma è già una voce che vibra nella stanzetta e
nella quale si sente una vibrazione d'anima. Non capisco le parole, dette certo in ebraico. Ma, dato che ripete ogni tanto: «Jehovà», intuisco che sia qualche canto sacro, forse un salmo. Forse Maria ricorda i canti del Tempio. E deve essere un dolce ricordo…
2. Ave Maria...

Perché posa sul grembo le mani sorreggenti il filo e il fuso e alza il capo appoggiandolo
indietro alla parete, accesa da un bel rossore nel viso, con gli occhi persi dietro a chissà
quale soave pensiero, fatti lucidi da un'onda di pianto che non trabocca ma che li fa più
grandi. Eppure quegli occhi ridono, sorridono al pensiero che vedono e che l'astrae dal
sensibile. Il viso di Maria, emergente dalla veste bianca e semplicissima, così rosato e
cinto dalle trecce che porta avvolte come corona intorno al capo, pare un bel fiore…
3. Ave Maria...

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Il canto si muta in preghiera: «Signore Iddio Altissimo, non tardare oltre a mandare il
tuo Servo per portare la pace sulla terra. Suscita il tempo propizio e la vergine pura e
feconda per l'avvento del tuo Cristo. Padre, Padre santo, concedi alla tua serva di offrire la sua vita a questo scopo. Concedimi di morire dopo aver visto la tua Luce e la tua
Giustizia sulla terra e di aver conosciuto che la Redenzione è compiuta. O Padre santo,
manda alla terra il Sospiro dei Profeti. Manda alla tua serva il Redentore. Che nell'ora
in cui cessi il mio giorno, si apra per me la tua Dimora, perché le sue porte sono state
già aperte dal tuo Cristo per tutti coloro che hanno sperato in Te. Vieni, vieni, o Spirito
del Signore. Vieni ai tuoi fedeli che ti attendono. Vieni, Principe della Pace!.. -». Maria
resta assorta così...
4. Ave Maria...

La tenda palpita più forte, come se qualcuno dietro ad essa ventilasse con qualcosa o
la scuotesse per scostarla. E una luce bianca di perla fusa ad argento puro… e l'Arcangelo si prosterna. Deve necessariamente assumere aspetto umano. Ma è un aspetto
trasumanato. Di quale carne è composta questa figura bellissima e folgorante? Di quale sostanza l'ha materializzata Iddio per renderla sensibile ai sensi della Vergine? Solo
Dio può possedere queste sostanze e usarle in tal maniera perfetta. E' un volto, è un
corpo, sono occhi, bocca, capelli e mani come le nostre. Ma non sono la nostra opaca
materia. E' una luce che ha preso colore di carne, di occhi, di chioma, di labbra, una luce che si muove e sorride e guarda e parla.
5. Ave Maria...

«Ave, Maria, piena di Grazia, ave!». La voce è un dolce arpeggio come di perle gettate
su un metallo prezioso. Maria trasale e ab-bassa lo sguardo. E più trasale quando vede
la fulgida creatura inginocchiata ad un metro circa di distanza da Lei e che, con le mani
incrociate sul petto, la guarda con una venerazione infinita. Maria balza in piedi e si
stringe alla parete. Diviene pallida e rossa alternativamente. Il suo viso esprime stupore e sgomento. Si stringe inconsciamente le mani sul seno nascondendole sotto le larghe maniche, si curva quasi per nascondere il più possibile il suo corpo.
6. Ave Maria...

Dice l'Angelo: «Non temere, Maria!» ripete l'Arcangelo. «Io sono Gabriele, l'Angelo di
Dio. Il mio Signore mi ha mandato a te. Non temere, perché tu hai trovato grazia presso Dio. Ed ora tu concepirai nel seno e partorirai un Figlio e gli porrai nome "Gesù".
Questi sarà grande, sarà chiamato Figlio dell'Altissimo (e tale sarà in vero) e il Signore
Iddio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe, e
il suo Regno non avrà mai fine. Comprendi, o santa Vergine amata dal Signore, Figlia
benedetta di Lui, chiamata ad esser Madre del suo Figlio, quale Figlio tu genererai».
7. Ave Maria...

Maria domanda: «Come può avvenire questo se io non conosco uomo? Forse che il Signore Iddio più non accoglie l'offerta della sua serva e non mi vuole vergine per amor
di Lui?». «Non per opera di uomo sarai Madre, o Maria. Tu sei l'eterna Vergine, la Santa di Dio. Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà. Perciò Santo si chiamerà Colui che nascerà da te, e Figlio di Dio. Tutto può il Signore Iddio 
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nostro. »
8. Ave Maria...

(L’Angelo continua...)
Elisabetta, la sterile, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio che sarà il Profeta del
tuo Figlio, colui che ne prepara le vie. Il Signore ha levato a questa il suo obbrobrio, e la
sua memoria resterà nelle genti congiunta al nome tuo, come il nome della sua creatura a quello del tuo Santo, e fino alla fine dei secoli le genti vi chiameranno beate per la
Grazia del Signore venuta a voi ed a te specialmente; venuta alle genti per mezzo tuo.
Elisabetta è nel suo sesto mese ed il suo peso la solleva al gaudio, e più la solleverà
quando conoscerà la tua gioia. Nulla è impossibile a Dio, Maria, piena di Grazia.».
9. Ave Maria...

Che devo dire al mio Signore? Non ti turbi pensiero di sorta. Egli tutelerà gli interessi
tuoi se a Lui ti affidi. Il mondo, il Cielo, l'Eterno attendono la tua parola!». Maria, incrociando a sua volta le mani sul petto e curvandosi in un profondo inchino, dice: «Ecco
l'ancella di Dio. Si faccia di me secondo la sua parola». L'Angelo sfavilla nella gioia. Adora, poiché certo egli vede lo Spirito di Dio abbassarsi sulla Vergine curva nell'adesione,
e poi scompare senza smuover tenda, ma lasciandola ben tirata sul Mistero santo.
10. Ave Maria...

Gloria al Padre...
Gesù mio...
Secondo mistero: La Visitazione

http://www.scrittivaltorta.altervista.org/testi/rosario.pdf

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