martedì 19 febbraio 2019

Dominica in Quinquagesima ~ Semiduplex II. classis


Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luca 18:31-43
<<In quell'occasione: Gesù presi i dodici a parte, disse loro: Ecco, noi ascendiamo a Gerusalemme, e s'adempirà tutto quanto è stato scritto dai Profeti intorno al Figlio dell'uomo. Eccetera.   >>

Omelia di san Gregorio Papa

Omelia 2 sul Vangelo
I1 nostro Redentore prevedendo che gli animi dei suoi discepoli si sarebbero turbati per la sua passione, predisse loro molto prima e le sofferenze di questa stessa passione, e la gloria della sua risurrezione: affinché quando lo vedessero morire, com'egli aveva annunziato, non dubitassero che non dovesse anche risorgere. Ma perché i discepoli, ancora carnali, non potevano in alcun modo intendere le parole di questo mistero, egli ricorse a un miracolo. Dinanzi ai loro occhi un cieco riacquista la vista: affinché lo spettacolo delle opere divine rafforzasse la fede di coloro che non intendevano l'annunzio di un mistero celeste.

Ma i miracoli del Signore e Salvator nostro, fratelli carissimi, dobbiamo accoglierli così che e li crediamo avvenuti realmente, e che ci vogliono insinuare qualche verità col loro significato. Giacché le sue opere colla potenza mostrano una cosa, e col mistero che contengono ne dicono un'altra. Difatti, secondo la verità storica, noi ignoriamo chi fosse questo cieco: ma ben sappiamo cosa significa allegoricamente. Questo cieco è certamente il genere umano, che, espulso nella persona del nostro primo padre dalle gioie del paradiso, ignorando lo splendore della luce superna, soffre le tenebre della sua condanna. Ma egli è illuminato, grazie alla presenza del suo Redentore, così da vedere già col desiderio le gioie della luce interiore, e dirigere i suoi passi nella via d'una vita santificata dalle buone opere.

È però da notare che si dice che il cieco riceve la vista quando Gesù si avvicina a Gerico. Gerico infatti significa luna: ora la luna nelle sacre scritture è considerata come immagine della debolezza della carne: perché decrescendo tutti i mesi, indica la debolezza del nostro corpo mortale. Mentre dunque il nostro Creatore si avvicina a Gerico, il cieco riacquista la vista: perché allorquando la divinità assunse la debole nostra carne, il genere umano ricevé quella luce che aveva perduta. Per il fatto invero che Dio si assoggettò a ciò ch'è umano, ne venne che l'uomo fu sollevato a ciò ch'è divino. E giustamente ci vien descritto questo cieco a sedere sulla via, accattando. Perché la stessa Verità dice: «Io sono la via» Joan. 14,6.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

Preghiamo
Signore, esaudisci clemente le nostre preghiere: e scioltici dai lacci dei peccati, preservaci da ogni avversità. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.

AMDG et DVM

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