venerdì 12 maggio 2017

EPITALAMIO


 LE CINQUE PARTI DELLA S. MESSA



Un giorno Geltrude, obbligata a letto per malattia, non poteva assistere alla S. Messa, durante la quale avrebbe dovuto comunicarsi. 
Con cuore angosciato disse al suo Dio: Ecco, amabilissimo Gesù, che, per disposizione della tua divina Provvidenza, non posso recarmi al S. Sacrificio; come potrò ricevere degnamente il tuo Corpo sacratissimo ed il tuo prezioso Sangue, poiché la mia migliore preparazione consiste nell'unirmi con l'intenzione al celebrante, seguendo le varie parti del S. Sacrificio?.



Il Signore rispose: Giacché mi chiami in causa e sembri quasi rivolgermi un rimprovero, voglio, mia amatissima Sposa, cantarti un epitalamio pieno di dolcezza e d'amore. Ricorda che ti ho riscattata col mio Sangue e sappi che i trentatré anni, nei quali ho lavorato sulla terra, sono stati consacrati a preparare le mie nozze con te. Questo pensiero ti serva per la prima parte della S. Messa.


Ascolta; sono Io che te lo dico: - sappi che sei stata arricchita dal mio Spirito, e, come il mio Corpo ha lavorato trentatré anni in preparazione alle nozze con te, l'anima mia esultava in giocondi trasporti, pensando ai mistici sponsali che doveva contrarre con l'anima tua. Questo pensiero ti terrà luogo della seconda parte della S. Messa. -


Impara ancora da me: la mia Divinità si è diffusa in te; è lei che, con la potente virtù, mescola dolcezze inebrianti e delizie soprannaturali alle tue diuturne sofferenze fisiche. Questo ti serva come terza parte della S. Messa

Ascolta ancora una volta: fu il mio amore che ti ha santificata! Riconosci dunque che nessuno dei beni che possiedi è tuo, ma ricorda che hai ricevuto da me tutta quello che può renderti gradita a' miei occhi; ciò ti servirà di meditazione per la quarta parte della S. Messa.



Infine ti rivolgo un'ultima parola: ricorda a quale altezza fosti innalzata, mediante l'unione con Me e riconosci che, essendomi dato ogni potere in cielo e sulla terra, nulla può impedirmi di parteciparti la mia gloria e di volere che colei, che è veramente la sposa del Re, sia chiamata regina e riceva gli onori dovuti alla sua dignità. Deliziati nel meditare tali privilegi e non rammaricarti più di non aver potuto assistere alla S. Messa.
JHS
MARIA!

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