sabato 1 marzo 2014

SAN GIUSEPPE


PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII
A SAN GIUSEPPE ARTIGIANO*

 

O glorioso Patriarca S. Giuseppe, umile e giusto artigiano di Nazareth, che hai dato a tutti i cristiani, ma specialmente a noi, l'esempio di una vita perfetta nell'assiduo lavoro e nell'ammirabile unione con Maria e Gesù, assistici nella nostra fatica quotidiana, affinché anche noi, artigiani cattolici, possiamo trovare in essa il mezzo efficace di glorificare il Signore, di santificarci e di essere utili alla società in cui viviamo, ideali supremi di tutte le nostre azioni.
Ottienici dal Signore, o Protettore nostro amatissimo, umiltà e semplicità di cuore, affezione al lavoro e benevolenza per quelli che ci sono in esso compagni, conformità ai divini voleri nei travagli inevitabili di questa vita e letizia nel sopportarli, consapevolezza della nostra specifica missione sociale e senso della nostra responsabilità, spirito di disciplina e di orazione, docilità e rispetto verso i superiori, fraternità verso gli uguali, carità e, indulgenza coi dipendenti. Accompagnaci nei momenti prosperi, quando tutto c'invita a gustare onestamente i frutti delle nostre fatiche; ma sostienici nelle ore tristi, allorché il cielo sembra chiudersi per noi e perfino gli strumenti del lavoro paiono ribellarsi nelle nostre mani.
Fa che, a tua imitazione, teniamo, fissi gli occhi sulla Madre nostra Maria, tua sposa dolcissima, che in un angolo della tua modesta bottega silenziosa filava, lasciando scorrere sulle sue labbra il più soave sorriso; e non allontaniamo lo sguardo da Gesù, che si affannava teco al tuo banco di falegname; affinché in tal guisa possiamo condurre sulla terra una vita pacifica e santa, preludio di quella eternamente felice che ci attende nel cielo, per tutti i secoli dei secoli. Così sia!

Die 11 Martii 1958
Ssmus  D. N. Pius Div. Prov. Pp. XII partialem trium annorum Indulgentiam benigne tribuere dignatus est in favorem opificum, qui supra relatam orationem saltem corde contrito ac devote recitaverint. Contrariis non obstantibus quibuslibet.
N. Card. CANALI, Paenitentiarius Maior
S. Luzio, Regens


L. + S.

*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XX,
Ventesimo anno di Pontificato, 2 marzo - 9 ottobre 1958, p. 535
Tipografia Poliglotta Vaticana


A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo.
AMEN.
Nel nome dei Padre e dei Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

1. O S. Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinché m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. E' vero che i presenti dispiaceri e le amarezze che sono forse il giusto castigo dei miei peccati. Riconoscendomi colpevole, dovrò per questo perdere la speranza di essere aiutato dal Signore? "Ah! No!" - mi risponde la tua grande devota Santa Teresa – "No certo, o poveri peccatori. Rivolgetevi in qualunque bisogno, per grave che sia, alla efficace intercessione dei Patriarca S. Giuseppe; andate con vera fede da Lui e resterete certamente esauditi nelle vostre domande". Con tanta fiducia, mi presento, quindi, davanti a Te e imploro misericordia e pietà. Deh!, per quanto puoi, o San Giuseppe prestami soccorso nelle mie tribolazioni. Supplisci alla mia mancanza e, potente come sei, fa che, ottenuta per la tua pia intercessione la grazia che imploro, possa ritornare al tuo altare per renderti l'omaggio della mia riconoscenza.

Padre Nostro – Ave Maria – Gloria.

2. Non dimenticare, o misericordioso S. Giuseppe, che nessuna persona al mondo, per grande peccatrice che, fosse, è ricorsa a te, rimanendo delusa nella fede e nella speranza in te riposte. Quante grazie e favori hai ottenuto agli afflitti! Ammalati, oppressi, calunniati, traditi, abbandonati, ricorrendo alla tua protezione sono stati esauditi. Deh! non permettere, o gran Santo che io abbia ad essere il solo, fra tanti, a rimanere privo dei tuo conforto. Mostrati buono e generoso anche verso di me, ed io, ringraziandoti, esalterò in te la bontà e la misericordia dei Signore.

Padre Nostro – Ave Maria – Gloria.

3. O eccelso Capo della Sacra Famiglia, io ti venero profondamente e di cuore t'invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati quindi di consolare anche l'animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo alle ingiustizie da cui è oppresso. Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu dunque sai benissimo quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. Nessun cuore umano mi può consolare; da te spero d'essere confortato, date, o glorioso Santo. Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza io domando, prometto di diffondere la devozione verso di te, di aiutare e sostenere le opere che, nel tuo Nome, sorgono a sollievo di tanti infelici e dei poveri morenti. O. S. Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà dei mio dolore!

Padre Nostro – Ave Maria – Gloria.
(Ripetere la novena per i restanti giorni.)
Sette suppliche a San Giuseppe.
O Dio, vieni in mio aiuto.
Signore, vieni presto in mio soccorso.

Gloria al Padre...

1. Amabilissimo S. Giuseppe, per l'onore che ti concedette l'eterno Padre, innalzandoti a fare le sue veci in terra col suo Figlio Gesù, ed esserne padre putativo, ottienimi Dio la grazia che da desidero.
Gloria al Padre...

2 Amabilissimo S. Giuseppe, per l’amore che ti portò Gesù, riconoscendoti qual tenero padre ed obbedendoti qual rispettoso figlio, implorami da Dio la grazia che ti domando.

Gloria al Padre...


3. Purissimo S. Giuseppe, per la grazia specialissima che ricevesti dallo Spirito Santo, quando ti diede in sposa la stessa sua sposa, Madre nostra carissima, implorami da Dio la grazia tanto desiderata.

Gloria al Padre...

4.  Tenerissimo S. Giuseppe, per l'amore purissimo con cui amasti Gesù come tuo Figlio e Dio, e Maria come tua diletta sposa, prega l'altissimo Iddio, che mi conceda la grazia per cui ti supplico

Gloria al Padre...

5.  Dolcissimo S. Giuseppe, per il godimento grandissimo che sentiva il tuo cuore conversando con Gesù e Maria e loro servendo, mi conceda il misericordiosissimo Iddio la grazia che tanto bramo.

Gloria al Padre..

6. Fortunatissimo S. Giuseppe, per la bella sorte che avesti di morire fra le braccia di Gesù e di Maria, e di essere confortato nella tua agonia e morte, mi ottenga la potente tua intercessione da Dio la grazia per cui ti prego.

Gloria al Padre...

7. Gloriosissimo S. Giuseppe, per la riverenza che ha per te tutta la Corte celeste, come Padre putativo di Gesù e sposo di Maria, esaudisci le suppliche che con viva fede ti faccio, ottenendomi la grazia che tanto desidero. Così sia.

Gloria al Padre...

– Prega per noi, o beato Giuseppe.
– Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo:
Dio onnipotente, che nel tuo disegno di amore hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di S. Giuseppe, per sua intercessione, concedi alla Chiesa la stessa fedeltà nel condurre a compimento l’opera di salvezza. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
A San Giuseppe lavoratore.
(1° Maggio)

O San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo purissimo di Maria, che a Nazareth hai conosciuto la dignità e il peso del lavoro, accettandolo in ossequio alla volontà del Padre e per contribuire alla nostra salvezza, aititaci a fare del lavoro quotidiano un mezzo di elevazione; insegnaci a fare del luogo di lavoro una 'Comunità di persone', unita dalla solidarietà e dall'amore; dona a tutti i lavoratori e alle loro famiglie, la salute, la serenità e la fede; fà che i disoccupati trovino presto una dignitosa occupazione e che coloro che hanno onorato il lavoro per una vita intera, possano godere di un lungo e meritato riposo.Te lo chiediamo per Gesù, nostro Redentore, e per Maria, Tua castissima Sposa e nostra carissima Madre. Amen




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