domenica 9 aprile 2023

"E' RISORTO... Non è qui"


 

VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA

OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI

Basilica Vaticana
Sabato Santo, 15 aprile 2006

 

"Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui" (Mc 16, 6). Così il messaggero di Dio, vestito di luce, parla alle donne che cercano il corpo di Gesù nella tomba. Ma la stessa cosa dice l'evangelista in questa notte santa anche a noi: Gesù non è un personaggio del passato. Egli vive, e come vivente cammina innanzi a noi; ci chiama a seguire Lui, il vivente, e a trovare così anche noi la via della vita.

"È risorto… Non è qui". Quando Gesù per la prima volta aveva parlato ai discepoli della croce e della risurrezione, essi, scendendo dal monte della Trasfigurazione, si domandavano che cosa volesse dire "risuscitare dai morti" (Mc 9, 10). 

A Pasqua ci rallegriamo perché Cristo non è rimasto nel sepolcro, il suo corpo non ha visto la corruzione; appartiene al mondo dei viventi, non a quello dei morti; ci rallegriamo perché Egli è – come proclamiamo nel rito del Cero pasquale – l'Alfa e al contempo l'Omega, esiste quindi non soltanto ieri, ma oggi e per l'eternità (cfr Ebr 13, 8). Ma in qualche modo la risurrezione è collocata talmente al di fuori del nostro orizzonte, così al di fuori di tutte le nostre esperienze che, ritornando in noi stessi, ci troviamo a proseguire la disputa dei discepoli: 

In che cosa consiste propriamente il "risuscitare"? 

Che cosa significa per noi? 

Per il mondo e la storia nel loro insieme? 

Un teologo tedesco disse una volta con ironia che il miracolo di un cadavere rianimato – se questo era davvero avvenuto, cosa che lui però non credeva – sarebbe in fin dei conti irrilevante perché, appunto, non riguarderebbe noi. In effetti, se soltanto un qualcuno una volta fosse stato rianimato, e null'altro, in che modo questo dovrebbe riguardare noi? 

Ma la risurrezione di Cristo, appunto, è di più, è una cosa diversa. Essa è – se possiamo una volta usare il linguaggio della teoria dell'evoluzione – la più grande "mutazione", il salto assolutamente più decisivo verso una dimensione totalmente nuova, che nella lunga storia della vita e dei suoi sviluppi mai si sia avuta: un salto in un ordine completamente nuovo, che riguarda noi e concerne tutta la storia.

La disputa, avviata con i discepoli, comprenderebbe quindi le seguenti domande: 

Che cosa lì è successo? 

Che cosa significa questo per noi, per il mondo nel suo insieme e per me personalmente? 

Innanzitutto: che cosa è successo? Gesù non è più nel sepolcro. È in una vita tutta nuova. 

Ma come è potuto avvenire questo? 

Quali forze vi hanno operato? 

È decisivo che quest’uomo Gesù non fosse solo, non fosse un Io chiuso in se stesso. Egli era una cosa sola con il Dio vivente, unito a Lui talmente da formare con Lui un'unica persona. Egli si trovava, per così dire, in un abbraccio con Colui che è la vita stessa, un abbraccio non solo emotivo, ma che comprendeva e penetrava il suo essere. La sua propria vita non era sua propria soltanto, era una comunione esistenziale con Dio e un essere inserito in Dio, e per questo non poteva essergli tolta realmente. Per amore, Egli poté lasciarsi uccidere, ma proprio così ruppe la definitività della morte, perché in Lui era presente la definitività della vita. Egli era una cosa sola con la vita indistruttibile, in modo che questa attraverso la morte sbocciò nuovamente.

 Esprimiamo la stessa cosa ancora una volta partendo da un altro lato. La sua morte fu un atto di amore. Nell'Ultima Cena Egli anticipò la morte e la trasformò nel dono di sé. La sua comunione esistenziale con Dio era concretamente una comunione esistenziale con l'amore di Dio, e questo amore è la vera potenza contro la morte, è più forte della morte. 

La risurrezione fu come un'esplosione di luce, un'esplosione dell'amore che sciolse l'intreccio fino ad allora indissolubile del "muori e divieni". Essa inaugurò una nuova dimensione dell'essere, della vita, nella quale, in modo trasformato, è stata integrata anche la materia e attraverso la quale emerge un mondo nuovo.

È chiaro che questo avvenimento non è un qualche miracolo del passato il cui accadimento potrebbe essere per noi in fondo indifferente. È un salto di qualità nella storia dell'"evoluzione" e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé. 

Ma come avviene questo? Come può questo avvenimento arrivare effettivamente a me e attrarre la mia vita verso di sé e verso l'alto? La risposta, in un primo momento forse sorprendente ma del tutto reale, è: tale avvenimento viene a me mediante la fede e il Battesimo. Per questo il Battesimo fa parte della Veglia pasquale, come sottolinea anche in questa celebrazione il conferimento dei Sacramenti dell’Iniziazione cristiana ad alcuni adulti provenienti da diversi Paesi. Il Battesimo significa proprio questo, che non è in questione un evento passato, ma che un salto di qualità della storia universale viene a me afferrandomi per attrarmi. Il Battesimo è una cosa ben diversa da un atto di socializzazione ecclesiale, da un rito un po' fuori moda e complicato per accogliere le persone nella Chiesa. È anche più di una semplice lavanda, di una specie di purificazione e abbellimento dell'anima. È realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una nuova vita.

Come possiamo comprenderlo? Penso che ciò che avviene nel Battesimo si chiarisca per noi più facilmente, se guardiamo alla parte finale della piccola autobiografia spirituale, che san Paolo ci ha donato nella sua Lettera ai Galati. Essa si conclude con le parole che contengono anche il nucleo di questa biografia: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2, 20). Vivo, ma non sono più io. L'io stesso, la essenziale identità dell'uomo – di quest'uomo, Paolo – è stata cambiata. Egli esiste ancora e non esiste più. Ha attraversato un "non" e si trova continuamente in questo "non": Io, ma "non" più io. Paolo con queste parole non descrive una qualche esperienza mistica, che forse poteva essergli stata donata e che, semmai, potrebbe interessare noi dal punto di vista storico. No, questa frase è l'espressione di ciò che è avvenuto nel Battesimo. Il mio proprio io mi viene tolto e viene inserito in un nuovo soggetto più grande. Allora il mio io c'è di nuovo, ma appunto trasformato, dissodato, aperto mediante l'inserimento nell'altro, nel quale acquista il suo nuovo spazio di esistenza. 

Paolo ci spiega la stessa cosa ancora una volta sotto un altro aspetto quando, nel terzo capitolo della Lettera ai Galati, parla della "promessa" dicendo che essa è stata data al singolare – a uno solo: a Cristo. Egli solo porta in sé tutta la "promessa". Ma che cosa succede allora con noi? Voi siete diventati uno in Cristo, risponde Paolo (Gal 3, 28). Non una cosa sola, ma uno, un unico, un unico soggetto nuovo. Questa liberazione del nostro io dal suo isolamento, questo trovarsi in un nuovo soggetto è un trovarsi nella vastità di Dio e un essere trascinati in una vita che è uscita già ora dal contesto del "muori e divieni". 

La grande esplosione della risurrezione ci ha afferrati nel Battesimo per attrarci. Così siamo associati ad una nuova dimensione della vita nella quale, in mezzo alle tribolazioni del nostro tempo, siamo già in qualche modo introdotti. Vivere la propria vita come un continuo entrare in questo spazio aperto: è questo il significato dell'essere battezzato, dell'essere cristiano. È questa la gioia della Veglia pasquale. La risurrezione non è passata, la risurrezione ci ha raggiunti ed afferrati. Ad essa, cioè al Signore risorto, ci aggrappiamo e sappiamo che Lui ci tiene saldamente anche quando le nostre mani si indeboliscono. Ci aggrappiamo alla sua mano, e così teniamo le mani anche gli uni degli altri, diventiamo un unico soggetto, non soltanto una cosa sola. Io, ma non più io: è questa la formula dell'esistenza cristiana fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo. Io, ma non più io: se viviamo in questo modo, trasformiamo il mondo. È la formula di contrasto con tutte le ideologie della violenza e il programma che s'oppone alla corruzione ed all'aspirazione al potere e al possesso.

"Io vivo e voi vivrete", dice Gesù nel Vangelo di Giovanni (14, 19) ai suoi discepoli, cioè a noi. Noi vivremo mediante la comunione esistenziale con Lui, mediante l'essere inseriti in Lui che è la vita stessa. 

La vita eterna, l'immortalità beata non l'abbiamo da noi stessi e non l'abbiamo in noi stessi, ma invece mediante una relazione – mediante la comunione esistenziale con Colui che è la Verità e l'Amore e quindi è eterno, è Dio stesso. 

La semplice indistruttibilità dell'anima da sola non potrebbe dare un senso a una vita eterna, non potrebbe renderla una vita vera. 

La vita ci viene dall'essere amati da Colui che è la Vita; ci viene dal vivere-con e dall'amare-con Lui. Io, ma non più io: è questa la via della croce, la via che "incrocia" un'esistenza rinchiusa solamente nell'io, aprendo proprio così la strada alla gioia vera e duratura.

Così possiamo, pieni di gioia, insieme con la Chiesa cantare nell'Exsultet: "Esulti il coro degli angeli… Gioisca la terra". La risurrezione è un avvenimento cosmico, che comprende cielo e terra e li associa l'uno all'altra. E ancora con l'Exsultet possiamo proclamare: "Cristo, tuo figlio… risuscitato dai morti, fa risplendere negli uomini la sua luce serena e regna nei secoli dei secoli". Amen!

© Copyright 2006 - Libreria Editrice Vaticana 

AMDG et DVM

LA SCALA


 <<IO SONO LA VIA LA VERITA' E LA VITA>>

ASCOLTATE...  E  NON SOLO SENTITE 
CIO'  CHE VI VIENE DETTO

GRAVE RESPONSABILITA'  E' NON PERMETTERE NEANCHE A CHI VOLEVA

 COMINCIARE A SALIRE QUELLA  S C A L A 


AMDG et DVM

venerdì 7 aprile 2023

Psalterivm B.V.M.

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FERIA SEXTA

Ad matvtinas.

Antiphona.

Sub tuum preſidium confugimus Dei Genitrix, noſtras deprecationes ne deſpicias in neceſſitatibus, ſed à periculis cunctis libera nos ſemper Virgo benedicta. Amen.

V. Domina labia mea aperies.
R. Et os meum annuntiabit laudem tuam.
V. Domina in adiutorium meum intende.
R. Domina ad adiuuandum me feſtina.

Gloria tibi ſit imperatrix poli: tecum nos perducas ad gaudia cæli.

DIA SEXTO [VIERNES]

En maitines.

Antífona.

Bajo tu amparo nos refugiamos Madre de Dios, no desprecies nuestras súplicas frente a las necesidades; antes bien, líbranos siempre de todo peligro, Virgen bendita. Amén.

V. Señora, abre mis labios.
R. Y mi boca proclamará tu alabanza.
V. Señora, ven en mi ayuda.
R. Señora, date prisa en ayudarme.

Gloria a ti, Emperatriz de lo Alto; condúcenos junto a ti a la alegría del cielo.


Pſalmus 116.

Laudate Domina noſtrā omnes gentes, glorifícate eam omnes populi.
Quoniam confirmata eſſuper nos gratia, & miſericordia eius: & veritas illius permanet in æternum.
Qui dignè coluerit eam iustificabitur: qui autem neglexerit illam morietur in peccatis ſuis.
Labia Angelorum enarrabunt ſapientiam & omnes paradiſi ciues cantabunt eius laudes.
Bono animo qui accedit ad illam: non capietur ab Angelo deuaſtante.

Salmo 116.

Alaben a nuestra Señora, naciones todas; glorifíquenla a ella, pueblos todos.
Pues sobre nosotros ha confirmado su gracia y su misericordia, y su verdad permanece para siempre.
Quien dignamente la venere será justificado, quien la rechace morirá en sus pecados.
Los labios de los ángeles proclaman su sabiduría y todos los habitantes del paraíso cantan sus alabanzas.
Quienes obtengan de ella un ánimo bueno [recto], no serán apresados por el ángel devastador.

...

Pſalmus 117.

Confitemini Domino, quoniam bonus: confitemini Matri eius, quoniam in ſæculum miſericordia eius.
Amor illius expellit à corde peccatum: & gratia illius expiat conſcientiam peccatoris.
Via veniendi ad Chriſtum eſt appropinquare ad illam: qui autem fugerit eam, non inueniet viam pacis.
Qui obturatus eſt in peccatis, ſæpè inuocet illam: & lux in tenebris ſuis orietur.
Qui triſtatur in corde, clamet ad illam: & dulcoranti ſtillicidio inebriabitur.

Salmo 117.

Den gracias al Señor, porque es bueno; den gracias a su Madre, porque su misericordia está [presente] en el mundo.
Su amor expulsa el pecado del corazón y su gracia expía la conciencia del pecador.
El camino para llegar a Cristo es acercarse a ella; pero quien huye de ella no hallará el camino de la paz.
Quien está estancado en el pecado que la invoque con frecuencia, y la luz surigirá en sus tinieblas.
Quien está triste en su corazón que clame a ella, y lo embriagará con gotas de dulzura.

...

Pſalmus 118.

Beati immaculati via: qui Matrem Domini imitantur.
Beati imitatores humilitatis eius: beati participes charitatis illius.
Beati perſcrutatores virtutum illius: beati conformes imagini cordis illius.
Beati qui conceptum & partum illius venerantur: beati qui ei deuote famulantur.
Beati qui in ea habent ſpem, & confidentiam: beati qui per illam ſuſcipient felicitatem æternam.

Gloria tibi ſit imperatrix poli: tecum nos perducas ad gaudia cæli.

Salmo 118.

Bienaventurados los inmaculados del camino que imitan a la Madre de Dios.
Bienaventurados los que imitan su humildad, bienaventurados los que imitan su caridad.
Bienaventurados los que buscan sus virtudes, bienaventurados los que se configuran según la imagen de su corazón.
Bienaventurados los que veneran su concepción y su parto, bienaventurados los que la sirven con devoción.
Bienaventurados los que tienen su esperanza y su confianza en ella, bienaventurados los que por ella obtienen la felicidad eterna.

Gloria a ti, Emperatriz de lo Alto; condúcenos junto a ti a la alegría del cielo.


Oratio.

Ave benedicta Virgo Maria, lux in tenebris, ſpes omniū in te confidentium, ſpeculum ſanctorum, quam beatam dicunt omnes generationes: humiliter te rogo, vt omnes innordinatos appetitus, tentationeſque carnis in me occidas, ne ego iniquitate mea perdā, quod filius tuus ſuo ſanguine acquiſiuit. Emenda ergo vitam meam, omnia opera mea dirige, dum adhuc mortali corpore detineor, & da ſic plāgere peccata mea, quatenus dignus habeat videre gloriam tuam in futuro ſęculo, Amen.

Oración.

Salve, bendita Virgen María, luz en las tinieblas, esperanza de todos los que en ti confían, espejo sagrado, a quien todas las generaciones llaman: Bienaventurada, humildemente te ruego para que acabes con todos los apetitos desordenados y las tentaciones de mi carne, que no pierda a causa de mi iniquidad lo que tu Hijo ha adquirido con su sangre. Enmienda, entonces, mi vida, dirige todas mis obras mientras permanezca ocupado en este cuerpo mortal y haz que pueda lamentar mis pecados para que así sea digno de ver tu gloria en el siglo futuro. Amén.






Ad nonam.

V. Domina in adiutorium meum intende.
R. Domina ad adiuuandum me feſtina.

Gloria tibi ſit imperatrix poli: tecum nos perducas ad gaudia cæli.

En nona.

V. Señora, ven en mi ayuda.
R. Señora, date prisa en ayudarme.

Gloria a ti, Emperatriz de lo Alto; condúcenos junto a ti a la alegría del cielo.


Pſalmus 120.

Leuaui oculos meos ad te Mater Chriſti: per quam venit ſolatium omni carni.
Axilium tuum, & gratiam tuam nobis impende: in omni tribulation noſtra.
Cuſtodi nos iugiter Virgo ſancta: ne peccatorum laqueo capiamur.
Non dormit & neque dormiat pupilla oculi tui: vt tua ſemper cuſtodia protegamur.
Angelorum & hominum te laudet omnis lingua: & ante te omnia genua incuruentur.

Salmo 120.

Elevo mis ojos a ti, Madre de Cristo, por ti ha venido el consuelo de toda carne.
Concédenos tu auxilio y tu gracia ante todas nuestras tribulaciones.
Protégenos siempre, Virgen santa, que no caigamos en la trampa de los pecadores.
No ha dormido ni duerme la pupila de tus ojos, pues tu custodia siempre nos protege.
Toda lengua de los ángeles y de los hombres te alaba, y ante ti se doble toda rodilla.


Pſalmus 121.

Lætatus ſum in te Regina cæli: quia te duce in domum Domini ibimus.
Ieruſalem cæleſtis ciuitas: ad te (Maria conducente) deueniamus.
Pacem & indulgentiā Virgo nobis impetra: & palmam de hoſtibus & triumphum.
Conforta & conſolare cor noſtrum: tuæ dulcedine pietatis.
Sic Domina tuam infunde clementiam: vt deuote Domino moriamur.

Salmo 121.

Me regocijo en ti, Reina del Cielo, pues con tu guía iremos a la morada del Señor.
Jerusalén, ciudad celeste, a ti llegeremos conducidos por María.
Obtén para nosotros, Virgen, la paz y la indulgencia; y la palma, y el triunfo sobre los enemigos.
Conforta y consuela nuestro corazón con la dulzura de tu piedad.
Y también, Señora, infúndenos tu clemencia para que vivamos devotamente en el Señor.

...

Pſalmus 122.

Ad te leuaui oculos  meos, manſueta Regina: quæ cū filio tuo regnas in cælis.
Adiutorium noſtrum in virtute ſit nominis tui: per te omnia opera noſtra dirigantur.
Benedicta ſis in cælo & in terra: in mari, & in omnibus abyſſis.
Benedicta ſit fecunditas tua: benedicta ſit virginitas & mūditia tua.
Benedictum ſit corpus tuū ſanctum: benedicta ſit anima tua ſantiſſima.

Gloria tibi ſit imperatrix poli: tecum nos perducas ad gaudia cæli.

Salmo 122.

A ti elevo mis ojos, mansa Reina, pues con tu Hijo reinas en los cielos.
Que tu ayuda hacia nosotros sea en virtud de tu nombre, que por ti sean dirigidas todas nuestras obras.
Bendita seas en el cielo y en la tierra, en el mar y en todos los abismos.
Bendita sea tu fecundidad, bendita sea tu virginidad y tu pureza.
Bendito sea tu cuerpo sagrado, bendita sea tu santísima alma.

Gloria a ti, Emperatriz de lo Alto; condúcenos junto a ti a la alegría del cielo.


Oratio.

Ave potentiſſima Virgo Maria, quæ rerum omnium imperium cum filio commune obtines, cui omnis ætas & ſexus meritô verticem inclinat, cuius pedibus totus orbis iure proueluitur: accipe quæſo animam tui amantem, & ſerua in te ſperantem. Eſto mihi propitia, vt per te mediatricem, gratiam inueniam apud eundem qui te matrem elegit Ieſu Chriſtum, Amen.

Oración.

Salve, potentísima Virgen María, que el imperio de todo compartes junto a tu Hijo, delante de quien toda edad y sexo dignamente inclinan su cabeza, y a cuyos pies todo el mundo merecidamente se prosterna. Acepta, te lo ruego, a un alma que te ama, una sierva que espera en ti. Sé favorable para mí, para que por tu mediación halle la gracia bajo aquel que te eligió como Madre: Jesucristo. Amén.



AMDG et DVM

AVE MARIA PURISSIMA!

mercoledì 5 aprile 2023

Veni Creator Spiritus

 


 "Veni Creátor Spíritus" 

Veni, Creator Spiritus, 
Mentes tuorum visita: 
Imple superna gratia, 
Quae tu creasti pectora.

Qui dìceris Paraclitus, 
Altissimi donum Dei, 
Fons vivus, ignis, caritas, 
Et spiritalis unctio.

Tu septiformis munere, 
Dìgitus paternae dexterae, 
Tu rite promissum Patris, 
Sermone ditans guttura.

Accénde lumen sensibus, 
Infunde amorem cordibus, 
Infirma nostri corporis, 
Virtute firmans pérpeti.

Hostem repéllas longius, 
Pacemque dones protinus: 
Ductore sic te praévio, 
Vitémus omne noxium.

Per te sciamus da Patrem, 
Noscamus atque Filium, 
Téque utriusque Spiritum 
Credamus omni témpore.

Deo Patri sit gloria,
Et Filio, qui a mortuis
Surréxit, ac Paraclito,
In saeculorum saécula. Amen.

V. Emitte Spiritum tuum et creabuntur. 
R. Et renovabis faciem terrae. 
V. Oremus.

V. Deus, qui corda fidelium 

Sancti Spiritus illustratióne docuisti: 

+ da nobis in eodem Spiritu recta sapere, 

* et de Eius semper consolatione gaudere. 

Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.

domenica 2 aprile 2023

LITANIE DI GESU' CRISTO SACERDOTE E VITTIMA

Litanie di nostro Signore Gesù Cristo 

Sacerdote e Vittima

Signore, pietà   Signore, pietà

Cristo, pietà   Cristo, pietà

Signore, pietà   Signore, pietà

Cristo, ascoltaci   Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici   Cristo, esaudiscici

Padre celeste, Dio, Abbi pietà di noi

Figlio, Redentore del mondo, Dio, Abbi pietà di noi

Spirito Santo, Dio, Abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà di noi

Gesù, Sacerdote e Vittima, Abbi pietà di noi

Gesù, Sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedek, Abbi pietà di noi

Gesù, Sacerdote che Dio mandò per annunciare il Vangelo ai poveri, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Sacerdote che nell'ultima cena hai istituito la forma del sacrificio perenne, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Sacerdote che sempre vive per pregare insistentemente per noi, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice che il Padre unse con lo Spirito Santo e la virtù, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice preso fra gli uomini, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice ordinato per la salvezza degli uomini, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice del nostro riconoscimento, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice la cui gloria è più grande di quella di Mosè, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice del vero tabernacolo, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice dei beni futuri, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice santo, innocente e senza macchia, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice fedele e misericordioso, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice di Dio e delle anime infiammato di ardore, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice perfetto in eterno, Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice che per mezzo del tuo sangue, hai fatto il tuo ingresso nei cieli, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice che per noi hai incominciato una via nuova 

Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice che ci hai amati e ci hai purificati dai peccati nel tuo sangue 

Abbi pietà di noi

Gesù, Pontefice che consegnasti te stesso a Dio come offerta e vittima, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima sacrificale di Dio e degli uomini, Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima pura, santa ed immacolata, Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima arrendevole alla divina volontà, Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima pacifica, Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima di propiziazione e di lode, Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima di riconciliazione e di pace, Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima nella quale abbiamo sicurezza ed accesso presso Dio, 

Abbi pietà di noi

Gesù, Vittima che vive nei secoli dei secoli, Abbi pietà di noi


Sii benevolo, Gesù! Perdonaci

Sii benevolo, Gesù! Esaudiscici

Dall'ingresso sconsiderato nel clero, liberaci, o Signore

Dal peccato di sacrilegio, liberaci, o Signore

Dallo spirito di intemperanza, liberaci, o Signore

Dalla ricerca delle cose disoneste, liberaci, o Signore

Da ogni macchia di simonia, liberaci, o Signore

Dall'amministrazione indegna delle opera della Chiesa, liberaci, o Signore

Dall'amore del mondo e delle sue vanità, liberaci, o Signore

Dalla celebrazione indegna dei tuoi misteri, liberaci, o Signore

Per il tuo eterno Sacerdozio, liberaci, o Signore

Per la santa unzione, attraverso la quale da Dio Padre sei stato costituito Sacerdote,

liberaci, o Signore

Per il tuo spirito sacerdotale, liberaci, o Signore

Per quel ministero, con cui glorificasti il Padre tuo sopra la terra, liberaci, o Signore

Per l'immolazione cruenta di te stesso compiuta una volta per tutte sulla croce,

liberaci, o Signore

Per quello stesso Sacrificio rinnovato ogni giorno sull'altare, liberaci, o Signore

Per quella divina potestà, che manifesti in maniera invisibile nei tuoi sacerdoti,

liberaci, o Signore

Perché ti degni di conservare l'intero ordine sacerdotale nella santa fede, 

Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di far sì che i pastori curino il tuo popolo secondo il tuo Cuore, 

Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di riempirli con lo spirito del tuo sacerdozio, Ti preghiamo, ascoltaci

Perché le labbra dei sacerdoti custodiscano la scienza, Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di mandare operai fedeli nella tua messe, Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di moltiplicare dispensatori fedeli dei tuoi misteri, 

Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di attribuire loro una devozione perseverante nella tua volontà, 

Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di concedere loro docilità nel ministero, solerzia nell'azione e costanza

nella preghiera, Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di promuovere ovunque, per mezzo di loro, il culto del Santissimo

Sacramento, Ti preghiamo, ascoltaci

Perché ti degni di accogliere nel gaudio eterno quelli che ti hanno servito rettamente,

Ti preghiamo, ascoltaci

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi, o Signore

Gesù, Sacerdote, ascoltaci

Gesù, Sacerdote, esaudiscici


PREGHIAMO

+ O Dio, che santifichi e custodisci la tua Chiesa, suscita in essa, 

per mezzo del tuo Spirito, dispensatori degni e fedeli dei tuoi santi 

misteri perché, grazie al loro ministero ed al loro esempio, il popolo 

cristiano sia volto con la tua protezione verso  la via della salvezza. 

Per Cristo nostro Signore. Amen.

AMDG et DVM