Da: Oliva vidente de Jesús de la Misericordia en Garagoa Colombia
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AVE MARIA PURISSIMA!
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
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*don Guido Bortoluzzi*
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AVE MARIA PURISSIMA!
MAGISTRALE DIVINA SINTESI
La grandezza della visione aumenta, e aumenta la potenza dell'estasi, perché il veggente non è chiamato più a vedere le cose attuali al suo tempo, segno e figura di ciò che, in diverse maniere e per diverse cause, si sarebbe ripetuto poi nei secoli, ma cose soprannaturali e cose future, note a Dio solo le future, note ai cittadini dei Cieli le soprannaturali.
E in una nuova teofania, che è e non è uguale a quella di Ezechiele, egli vede la gloria del Signore assiso sopra il trono celeste in aspetto d'uomo, ma di uomo reso doppiamente glorificato per essere Dio e l'Uomo-Dio, il Santo dei santi, il Santo tra i santi. Perché nessuno tra gli uomini fu santo come il Figlio dell'Uomo. Quindi corpo reso luce "simile all'elettro e al fuoco" dice Ezechiele; "simile a pietra di diaspro e sardio" dice Giovanni; ed ambi terminano: "circondato da uno splendore simile all'arcobaleno, o iride". (continua)
Voce del padre Girolamo Dal-Gal ofmconv. : testo estratto
dalla Biografia [vedi il link qui sotto]
«San Francesco non era un letterato, né un uomo di scienza. Non curvò mai la fronte sui libri per scoprire i secreti della natura. Era semplicemente un Santo ed un Poeta del popolo italiano che sentiva Dio nel palpito misterioso dell’universo e sapeva cogliere dovunque, con struggente tenerezza, le note arcane delle creature che, nella sua anima, assorgevano al simbolo ed all’espressione di una vita superiore e divina. Gli episodi di ingenua poesia che infiorano la sua vita sono come canti di mistica elevazione, come liriche di sovrumana pietà. Era questa la poesia di Dio che gli dava la meravigliosa potenza di parlare, come se lo intendessero, agli uccelli canori ed alle timide lepri, alle mansuete agnelle ed ai lupi feroci, alle semplici tortorelle, alle stridule cicale ed ai pesci dei piccoli laghi nascosti tra gli olivi della sua Umbria e dell’alpestre Sabina. E le creature di Dio amavano e sapevano capire il dolce Poverello d’Assisi che, ad ogni passo, sentiva il multiforme Sursum corda che si sprigionava dal creato e nell’universo scorgeva come una grande famiglia del Signore che ne cantava la sapienza, la potenza e la bontà».
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bellissimo : > https://gerardoms.blogspot.com/2013/04/leucarestia-e-il-velo-della-veronica.html
tremendo: >> https://gerardoms.blogspot.com/2022/03/el-infierno-revelacion-oliva-en-garagoa.html
AMDG et D.V.MARIAE
PAX et BONUM