lunedì 4 dicembre 2023

Salvatevi L'Anima (cfr. Giovanni 8,28)

 MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

A LUZ DE MARA
2 DICEMBRE 2023

Amatissimi figli:

IL MIO AMORE ETERNO DESIDERA CHE COLORO CHE NON SI SONO AVVICINATI A ME, LO FACCIANO ORA.
DA QUESTO LUOGO DOVE MI RIVOLGO A VOI, ESPANDO IL MIO AMORE AFFINCHÉ RAGGIUNGA COLORO CHE MI PERMETERANNO DI PENETRARE NEL LORO CUORE.


Io vi ho dato la Mia Parola affinché vi decidiate alla conversione e in questo modo vi salviate l'anima (cfr. Gv. 8,28). Vi chiamo affinché ciascuno di voi venga a Me con consapevolezza, convertito e convinto che Io Sono Colui che Sono.

Sono tanti quelli che, non riconoscendo il nemico dell'anima, rimangono nelle tenebre e gli permettono di renderli schiavi e quindi contribuiranno a togliermi dai Miei Altari nelle Mie Chiese, come lo faranno con Mia Madre.

Amati Miei, le eruzioni solari (1) causeranno gravi danni, non solo nelle comunicazioni e nell'illuminazione, ma nelle faglie tettoniche, nel clima e vi altereranno, causando gravi problemi sociali.

OGNUNO È LIBERO DI ACCETTARMI OPPURE NO. (Cf. Gv. 6, 67-69)
È MIO DOVERE TUTTAVIA RIPETERVI QUANTO SOFFRO NELL'ESSERE DISPREZZATO E NEL VEDERMI INGANNATO DA QUELLI CHE AMO.

Figli Miei, a causa della trascuratezza di ciascuno di voi e a causa delle scorie radioattive, l'acqua così tanto contaminata, causerà danni che metteranno in pericolo la vita umana.

Guardate in alto perché i segni non si faranno attendere, le trombe dei Miei Angeli attraverseranno la Terra con l'annuncio di nuovi e gravi conflitti tra Paesi, con gravi fenomeni atmosferici che costringeranno i vostri fratelli a cambiare luogo, per poter vivere.

Pregate figli Miei, pregate per l'Argentina, il caos si avvicina.

Pregate figli Miei, pregate, i vulcani (2) si attiveranno causando moltissime perdite umane.


Pregate figli, vi raccomando di proteggere i bambini.

Pregate figli, pregate per l'Europa, soffrirà fino all'esaurimento a causa del comunismo (3) che non è scomparso e la farà soffrire.

Figli amati, si sta compiendo quanto profetizzato da Mia Madre (4) e voi non vi preparate spiritualmente. Di fronte al caos, l’uomo perderà la cautela e la precauzione e compirà atti inimmaginabili e irrazionali.

Agite con prudenza, l’anticristo sorride quando guadagna terreno nelle amine.

Siate veri, amate il prossimo e rinnovate il cuore affinché possiate scacciare la vostra zizzania (Mt. 13-24-43) e possiate avere un cuore tenero.

FIGLI AMATI, STATE VENENDO PURIFICATI E VEDRETE CON I VOSTRI OCCHI LA VERIDICITÀ DEI MIEI APPELLI.
VIVETE IN PACE E ASPETTATE IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MIA MADRE.

Benedico i vostri sensi (5) affinché vi mantengano nella totale disponibilità a seguirmi e a crescere spiritualmente, prendendo sul serio i Miei Appelli.

Pregate figli, pregate con il cuore.

Vi benedico.


Il vostro Gesù

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

Rapporto sulla Fede


 

“Se per restaurazione, si intende un tornare indietro, 

allora nessuna restaurazione è possibile.

La Chiesa va avanti verso il compimento della storia, guarda innanzi al Signore che viene.

No: indietro non si torna né si può tornare. Nessuna “restaurazione”, dunque, in questo senso.

Ma se per “restaurazione” intendiamo la ricerca di un nuovo equilibrio (die Suche auf ein neues Gleichgewicht) dopo le esagerazioni di un’apertura indiscriminata al mondo, dopo le interpretazioni troppo positive di un mondo agnostico e ateo; ebbene, allora una “restaurazione” intesa in questo senso (un rinnovato equilibrio, cioè, degli orientamenti e dei valori all’interno della totalità cattolica) è del tutto auspicabile ed è del resto già in atto nella Chiesa”.

Joseph Ratzinger – Rapporto sulla Fede, 1985

AMDG et D.V. MARIAE

venerdì 1 dicembre 2023

La Bellezza del Paradiso

Descrizione del Paradiso della Mistica 
Maria Valtorta 25-5

<<25‑5. Tenterò descrivere la inesprimibile, ineffabile, beatifica visione della tarda sera di ieri, quella che dal sogno dell’anima mi condusse al sogno del corpo per apparirmi ancor più nitida e bella al mio ritorno ai sensi. E prima di accingermi a questa descrizione, che sarà sempre lontana dal vero più che non noi dal sole, mi sono chiesta: “Devo prima scrivere, o prima fare le mie penitenze?”. Mi ardeva di descrivere ciò che fa la mia gioia, e so che dopo la penitenza sono più tarda alla fatica materiale dello scrivere.
Ma la voce di luce dello Spirito Santo ‑ la chiamo così perché è immateriale come la luce eppure è chiara come la più sfolgorante luce, e scrive per lo spirito mio le sue parole che son suono e fulgore e gioia, gioia, gioia ‑ mi dice avvolgendomi l’anima nel suo baleno d’amore: “Prima la penitenza e poi la scrittura di ciò che è la tua gioia. La penitenza deve sempre precedere tutto, in te, poiché è quella che ti merita la gioia. Ogni visione nasce da una precedente penitenza e ogni penitenza ti apre il cammino ad ogni più alta contemplazione. Vivi per questo. Sei amata per questo. Sarai beata per questo. Sacrificio, sacrificio. La tua via, la tua missione, la tua forza, la tua gloria. Solo quando ti addormenterai in Noi cesserai di esser ostia per divenire gloria”.
Allora ho fatto prima tutte le mie giornaliere penitenze. Ma non le sentivo neppure. Gli occhi dello spirito “vedevano” la sublime visione ed essa annullava la sensibilità corporale. Comprendo, perciò, il perché i martiri potessero sopportare quei supplizi orrendi sorridendo. Se a me, tanto inferiore a loro in virtù, una contemplazione può, effondendosi dallo spirito ai sensi corporali, annullare in essi la sensibilità dolorifica, a loro, perfetti nell’amore come creatura umana può esserlo e vedenti, per la loro perfezione, la Perfezione di Dio senza velami, doveva accadere un vero annullamento delle debolezze materiali. La gioia della visione annullava la miseria della carne sensibile ad ogni sofferenza.

Ed ora cerco descrivere.

Ho rivisto il Paradiso. E ho compreso di cosa è fatta la sua Bellezza, la sua Natura, la sua Luce, il suo Canto. Tutto, insomma. Anche le sue Opere, che sono quelle che, da tant’alto, informano, regolano, provvedono a tutto l’universo creato. Come già l’altra volta, nei primi del corrente anno, credo, ho visto la Ss. Trinità. Ma andiamo per ordine.

Anche gli occhi dello spirito, per quanto molto più atti a sostenere la Luce che non i poveri occhi del corpo che non possono fissare il sole, astro simile a fiammella di fumigante lucignolo rispetto alla Luce che è Dio, hanno bisogno di abituarsi per gradi alla contemplazione di questa alta Bellezza.

Dio è così buono che, pur volendosi svelare nei suoi fulgori, non dimentica che siamo poveri spiriti ancor prigionieri in una carne, e perciò indeboliti da questa prigionia. Oh! come belli, lucidi, danzanti, gli spiriti che Dio crea ad ogni attimo per esser anima alle nuove creature! Li ho visti e so. Ma noi... finché non torneremo a Lui non possiamo sostenere lo Splendore tutto d’un colpo. Ed Egli nella sua bontà ce ne avvicina per gradi.

Per prima cosa, dunque, ieri sera ho visto come una immensa rosa. Dico “rosa” per dare il concetto di questi cerchi di luce festante che sempre più si accentravano intorno ad un punto di un insostenibile fulgore.

Una rosa senza confini! La sua luce era quella che riceveva dallo Spirito Santo. La luce splendidissima dell’Amore eterno. Topazio e oro liquido resi fiamma... oh! non so come spiegare! Egli raggiava, alto, alto e solo, fisso nello zaffiro immacolato e splendidissimo dell’Empireo, e da Lui scendeva a fiotti inesausti la Luce. La Luce che penetrava la rosa dei beati e dei cori angelici e la faceva luminosa di quella sua luce che non è che il prodotto della luce dell’Amore che la penetra. Ma io non distinguevo santi o angeli. Vedevo solo gli immisurabili festoni dei cerchi del paradisiaco fiore.

Ne ero già tutta beata e avrei benedetto Dio per la sua bontà, quando, in luogo di cristallizzarsi così, la visione si aprì a più ampi fulgori, come se si fosse avvicinata sempre più a me permettendomi di osservarla con l’occhio spirituale abituato ormai al primo fulgore e capace di sostenerne uno più forte.

E vidi Dio Padre: Splendore nello splendore del Paradiso. Linee di luce splendidissima, candidissima, incandescente. Pensi lei: se io lo potevo distinguere in quella marea di luce, quale doveva esser la sua Luce che, pur circondata da tant’altra, la annullava facendola come un’ombra di riflesso rispetto al suo splendere? Spirito... Oh! come si vede che è spirito! È Tutto. Tutto tanto è perfetto. È nulla perché anche il tocco di qualsiasi altro spirito del Paradiso non potrebbe toccare Dio, Spirito perfettissimo, anche con la sua immaterialità: Luce, Luce, niente altro che Luce.

Di fronte al Padre Iddio era Dio Figlio. Nella veste del suo Corpo glorificato su cui splendeva l’abito regale che ne copriva le Membra Ss. senza celarne la bellezza superindescrivibile. Maestà e Bontà si fondevano a questa sua Bellezza. I carbonchi delle sue cinque Piaghe saettavano cinque spade di luce su tutto il Paradiso e aumentavano lo splendore di questo e della sua Persona glorificata.

Non aveva aureola o corona di sorta. Ma tutto il suo Corpo emanava luce, quella luce speciale dei corpi spiritualizzatí che in Lui e nella Madre è intensissima e si sprigiona dalla Carne che è carne, ma non è opaca come la nostra. Carne che è luce. Questa luce si condensa ancor di più intorno al suo Capo. Non ad aureola, ripeto, ma datutto il suo Capo. Il sorriso era luce e luce lo sguardo, luce trapanava dalla sua bellissima Fronte, senza ferite. Ma pareva che, là dove le spine un tempo avevano tratto sangue e dato dolore, ora trasudasse più viva luminosità.

Gesù era in piedi col suo stendardo regale in mano come nella visione che ebbi in gennaio, credo.



Un poco più in basso di Lui, ma di ben poco, quanto può esserlo un comune gradino di scala, era la Ss. Vergine. Bella come lo è in Cielo, ossia con la sua perfetta bellezza umana glorificata a bellezza celeste.

Stava fra il Padre e il Figlio che erano lontani tra loro qualche metro. (Tanto per applicare paragoni sensibili). Elia era nel mezzo e, con le mani incrociate sul petto ‑ le sue dolci, candidissime, piccole, bellissime mani ‑ e col volto lievemente alzato - il suo soave, perfetto, amoroso, soavissimo volto ‑ guardava, adorando, il Padre a il Figlio.

Piena di venerazione guardava il Padre. Non diceva parola. Ma tutto il suo sguardo era voce di adorazione e preghiera e canto. Non era in ginocchio. Ma il suo sguardo la faceva più prostrata che nella più profonda genuflessione, tanto era adorante. Ella diceva: “Sanctus!”, diceva: “Adoro Te!” unicamente col suo sguardo.

Guardava il suo Gesù piena di amore. Non diceva parola. Ma tutto il suo sguardo era carezza. Ma ogni carezza di quel suo occhio soave diceva: “Ti amo!”. Non era seduta. Non toccava il Figlio. Ma il suo sguardo lo riceveva come se Egli le fosse in grembo circondato da quelle sue materne braccia come e più che nell’Infanzia e nella Morte. Ella diceva: “Figlio mio!”, “Gioia mia!”, “Mio amore!” unicamente col suo sguardo.

Si beava di guardare il Padre e il Figlio. E ogni tanto alzava più ancora il volto e lo sguardo a cercare l’Amore che splendeva alto, a perpendicolo su Lei. E allora la sua luce abbagliante, di perla fatta luce, si accendeva come se una fiamma la investisse per arderla e farla più bella. Ella riceveva il bacio dell’Amore e si tendeva con tutta la sua umiltà e purezza, con la sua carità, per rendere carezza a Carezza e dire: “Ecco. Son la tua Sposa e ti amo e son tua. Tua per l’eternità”. E lo Spirito fiammeggiava più forte quando lo sguardo di Maria si allacciava ai suoi fulgori.

E Maria riportava il suo occhio sul Padre e sul Figlio. Pareva che, fatta deposito dall’Amore, distribuisse questo. Povera immagine mia! Dirò meglio. Pareva che lo Spirito eleggesse Lei ad essere quella che, raccogliendo in sé tuttol’Amore, lo portasse poi al Padre e al Figlio perché i Tre si unissero e si baciassero divenendo Uno. Oh! gioia comprendere questo poema di amore! E vedere la missione di Maria, Sede dell’Amore!

Ma lo Spirito non concentrava i suoi fulgori unicamente su Maria. Grande la Madre nostra. Seconda solo a Dio. Ma può un bacino, anche se grandissimo, contenere l’oceano? No. Se ne empie e ne trabocca. Ma l’oceano ha acque per tutta la terra. Così la Luce dell’Amore. Ed Essa scendeva in perpetua carezza sul Padre e sul Figlio, li stringeva in un anello di splendore. E si allargava ancora, dopo essersi beatificata col contatto del Padre e del Figlio che rispondevano con amore all’Amore, e si stendeva su tutto il Paradiso.

Ecco che questo si svelava nei suoi particolari... Ecco gli angeli. Più in alto dei beati, cerchi intorno al Fulcro del Cielo che è Dio Uno e Trino con la Gemma verginale di Maria per cuore. Essi hanno somiglianza più viva con Dio Padre. Spiriti perfetti ed eterni, essi sono tratti di luce, inferiore unicamente a quella di Dio Padre, di una forma di bellezza indescrivibile. Adorano... sprigionano armonie. Con che? Non so. Forse col palpito del loro amore. Poiché non son parole; e le linee delle bocche non smuovono la loro luminosità. Splendono come acque immobili percosse da vivo sole. Ma il loro amore è canto. Ed è armonia così sublime che solo una grazia di Dio può concedere di udirla senza morirne di gioia.

Più sotto, i beati. Questi, nei loro aspetti spiritualizzati, hanno più somiglianza col Figlio e con Maria. Sono più compatti, direi sensibili all’occhio e ‑ fa impressione ‑ al tatto, degli angeli. Ma sono sempre immateriali. Però in essi sono più marcati i tratti fisici, che differiscono in uno dall’altro. Per cui capisco se uno è adulto o bambino, uomo o donna. Vecchi, nel senso di decrepitezza, non ne vedo. 

Sembra che anche quando i corpi spiritualizzati appartengono ad uno morto in tarda età, lassù cessino i segni dello sfacimento della nostra carne. Vi è maggior imponenza in un anziano che in un giovane. Ma non quello squallore di rughe, di calvizie, di bocche sdentate e schiene curvate proprie negli umani. Sembra che il massimo dell’età sia di 40, 45 anni. Ossia virilità fiorente anche se lo sguardo e l’aspetto sono di dignità patriarcale.

Fra i molti... oh! quanto popolo di santi!... e quanto popolo di angeli! I cerchi si perdono, divenendo scia di luce per i turchini splendori di una vastità senza confini! E da lungi, da lungi, da questo orizzonte celeste viene ancora il suono del sublime alleluia e tremola la luce che è l’amore di questo esercito di angeli e beati...

Fra i molti vedo, questa volta, un imponente spirito. Alto, severo, e pur buono. Con una lunga barba che scende sino a metà del petto e con delle tavole in mano. Le tavole sembrano quelle cerate che usavano gli antichi per scrivere. Si appoggia con la mano sinistra ad esse che tiene, alla loro volta, appoggiate al ginocchio sinistro. Chi sia non so. Penso a Mosè o a Isaia. Non so perché. Penso così. Mi guarda e sorride con molta dignità. Null’altro. Ma che occhi! Proprio fatti per dominare le folle e penetrare i segreti di Dio.

Lo spirito mio si fa sempre più atto a vedere nella Luce. E vedo che ad ogni fusione delle tre Persone, fusione che si ripete con ritmo incalzante ed incessante come per pungolo di fame insaziabile d’amore, si producono gli incessanti miracoli che sono le opere di Dio.

Vedo che il Padre, per amore del Figlio, al quale vuole dare sempre più grande numero di seguaci, crea le anime. Oh! che bello! Esse escono come scintille, come petali di luce, come gemme globulari, come non sono capace di descrivere, dal Padre. È uno sprigionarsi incessante di nuove anime... Belle, gioiose di scendere ad investire un corpo per obbedienza al loro Autore. Come sono belle quando escono da Dio! Non vedo, non lo posso vedere essendo in Paradiso, quando le sporca la macchia originate.

Il Figlio, per zelo per il Padre suo, riceve e giudica, senza soste, coloro che, cessata la vita, tornano all’Origine per esser giudicati. Non vedo questi spiriti. Comprendo se essi sono giudicati con gioia, con misericordia, o con inesorabilità, dai mutamenti dell’espressione di Gesù. Che fulgore di sorriso quando a Lui si presenta un santo! Che luce di mesta misericordia quando deve separarsi da uno che deve mondarsi prima di entrare nel Regno! Che baleno di offeso e doloroso corruccio quando deve ripudiare in eterno un ribelle!

È qui che comprendo ciò che è il Paradiso. E ciò di che è fatta la sua Bellezza, Natura, Luce e Canto. È fatta dall’Amore. Il Paradiso è Amore. È l’Amore che in esso crea tutto. È l’Amore la base su cui tutto si posa. È l’Amore l’apice da cui tutto viene.

Il Padre opera per Amore. Il Figlio giudica per Amore. Maria vive per Amore. Gli angeli cantano per Amore. I beati osannano per Amore. Le anime si formano per Amore. La Luce è perché è l’Amore. Il Canto è perché è l’Amore. La Vita è perché è l’Amore. Oh! Amore! Amore! Amore!... Io mi annullo in Te. Io risorgo in Te. Io muoio, creatura umana, perché Tu mi consumi. Io nasco, creatura spirituale, perché Tu mi crei.

Sii benedetto, benedetto, benedetto, Amore, Terza Persona! Sii benedetto, benedetto, benedetto, Amore, che sei amore delle Due Prime! Sii benedetto, benedetto, benedetto, Amore, che ami i Due che ti precedono! Sii benedetto Tu che mi ami. Sii benedetto da me che ti amo perché mi permetti di amarti e conoscerti, o Luce mia...

Ho cercato nei fascicoli, dopo aver scritto tutto questo, la precedente contemplazione del Paradiso. Perché? Perché diffido sempre di me e volevo vedere se una delle due era in contraddizione con l’altra. Ciò mi avrebbe persuasa che sono vittima di un inganno.
No. Non vi è contraddizione. La presente è ancor più nitida ma ha le linee essenziali uguali. La precedente è alla data 10 gennaio 1944. E da allora io non l’avevo mai più guardata. Lo assicuro come per giuramento.>>
Tratto dai Quaderni di Maria Valtorta (Mistica) 
(Quaderno 22) Edizioni CEV


 


LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!


Respirate conversione...

 


MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO


A LUZ DE MARIA
29 NOVEMBRE 2023

Amati della Trinità Sacrosanta, io vengo a voi per Volontà Divina.

DI FRONTE ALL'URGENZA DEGLI EVENTI E DEI SEGNI CHE SI STANNO VERIFICANDO COSTANTEMENTE, VENGO MANDATO A SVEGLIARVI, AFFINCHÉ VI DISPONIATE A CAMBIARE VITA IMMEDIATAMENTE!


Voi non vi rendete conto di quello che sta accadendo sulla Terra, dei costanti attacchi della natura, della sofferenza dei fratelli a causa della guerra, della spietata contaminazione...

La Terra ha aumentato il suo ritmo di rotazione, il tempo ha accelerato, ma gli uomini rimangono sempre gli stessi: superbi, disobbedienti, presuntuosi e non aprono gli occhi per fermarsi a pensare alla salvezza dell'anima. (Cfr Mt. 16, 26-27)


ARRIVERÀ IL MOMENTO IN CUI OGNUNO, IN BASE AL PROPRIO STATO SPIRITUALE, VEDRÀ I SEGNI E I SEGNALI. (1)


Un astro causerà paura sulla terra (2), lambirà leggermente il campo magnetico della Terra, ma questo sarà sufficiente a causare eventi catastrofici e ancora non vi convertite...

Osservate le faglie tettoniche che attraversano la terra, si sono attivate in profondità e la terra tremerà con forza. In alcune zone gli strati della terra varieranno.


TUTTO QUESTO NON SAREBBE AVVENUTO IN QUESTO MOMENTO SE L'UOMO AVESSE PREGATO, SE AVESSE VISSUTO METTENDO IN PRATICA UN MODO DI VIVERE A SOMIGLIANZA DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO. (Cfr. Mt. 11, 29-30)

Amati figli del nostro Re e Signore Gesù Cristo:
FATE ATTENZIONE, FATE ATTENZIONE! Le mie legioni rimangono sulla terra.
PREPARATEVI! Prestate attenzione agli appelli all'osservanza dei Comandamenti della Legge di Dio e dei Sacramenti.

PENTITEVI SUBITO!

Pregate figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per tutta l'umanità.

Pregate figli di Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per l'America Centrale, per l'Argentina, per il Cile e per la Bolivia, tremeranno.

Pregate figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per tutta l'umanità, la malattia si diffonderà rapidamente.

La conversione è indispensabile in questo momento di prova, di tradimento tra paesi, di divisione nella Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.

La conversione è indispensabile in questo momento in cui gli elementi insorgeranno contro l'umanità.

DOVETE INDIRIZZARE OGNI VOSTRO PASSO VERSO LA CONVERSIONE (3):

Fate ogni passo seguendo le orme del Nostro Re e Signore Gesù Cristo (Mt. 16, 24) ...
Siate figli amanti della Nostra Regina e Madre...
Respirate conversione...
Siate figli impegnati ad essere più spirituali, ad amare il prossimo e a rispettarlo, a somiglianza del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.

Noi siamo chiamati da Dio Padre a guidarvi, a proteggervi, a custodirvi, ad essere i vostri Compagni di Cammino e i Messaggeri di Dio.


ANDATE AVANTI SENZA PAURE.
MANTENETE VIVA LA FEDE, IN OGNI MOMENTO,
IN OGNI CIRCOSTANZA CI SIA FEDE.


Noi vi proteggeremo se ce lo permetterete.

Avanti Popolo di Dio, camminate verso la Salvezza Eterna.


San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

(1) Riguardo ai sensi fisici e spirituali, leggere…
(2) 
Riguardo al pericolo di Asteroidi, leggere…
(3) 
Riguardo alla conversione, leggere…

mercoledì 29 novembre 2023

Perciò "questa generazione"...

 


QUADERNETTI CAPITOLO 745


3 ottobre 1948

   Dice Gesù1 in merito ai capitoli 24° di S. Matteo, e specie nel 13 di S. Marco (v 30), nel 21 di S. Luca (v 32), tema ampiamente ripreso e trattato nelle epistole degli Apostoli Pietro, Paolo, Giovanni: 
   «Non ho errato Io nel dire: "Questa generazione non passerà prima che tutto ciò si compia" (anticristo, segni nel cielo, segni nei tempi, fine del mondo, ritorno del Cristo e giudizio finale), perché Io non posso errare. 
   Ma hanno errato coloro che mi udivano (gli Apostoli e discepoli) nell'interpretare quelle mie parole, e misurando e giudicando con misura e giudizio umano hanno interpretato che la generazione di cui Io parlavo fosse la comune generazione umana, dai pochi anni di vita; quindi credettero che entro pochi anni dalla mia morte e risurrezione tutto avesse a compirsi. 
   E così insegnarono, creando involontariamente un argomento a coloro che non credono in Me, o che più non sono membra vive del Corpo Mistico, per dimostrare che: I, il Vangelo è opera di uomini; II, che quegli uomini non ricevettero mai l'insegnamento di un Maestro Divino;III, che è menzogna la duplice infusione dello Spirito Santo; IV (e suprema bestemmia), che il Cristo Dio Uomo non è esistito, che il Verbo non si fece carne e non insegnò mai; V, che tutto è fola creata da un gruppo d'uomini; VI, che la Chiesa come fondata da Cristo è menzogna, una congrega e nulla più, un partito, un'associazione, ma non la Chiesa di Cristo, non il suo mistico Corpo, non la depositaria e Maestra della verità; VII, che il primato di Pietro e l'assistenza dello S. S. al Vicario di Cristo in cose di fede e morale non esiste; VIII, che i Sacramenti sono figure, il Sacrificio dell'Altare e ogni rito sono semplice coreografia. 
   Gli Apostoli erano: uomini. Come uomini sono tutti i dottori che da 20 secoli leggono il Vangelo senza capire certe frasi-chiave. 
   Uomini erano gli Apostoli. Uomini anche dopo la duplice infusione dello Spirito Santo, come uomini sono coloro che, pur avendo ricevuta la pienezza dello Spirito Santo, per il loro ministero dì Pastori, ancora non comprendono il senso vero delle mie parole. 
   La creatura è sempre imperfetta, e anche se avvolta e penetrata dai fulgori della Luce Sapienziale seco porta le nebbie e pesantezze della sua natura, umana e limitata, e uscita che sia dalla comunicazione diretta con Dio la sua umanità di pensiero e di giudizio si stende come un fumo o stringe come un lacciuolo la verità udita, senza volontà e capacità di distruggerla o nasconderla, che anzi il mio servo vuole che sia viva e disvelata, ma rendendola storpia e offuscata per debolezza congenita alla natura sua d'uomo. 
   Essi, gli apostoli, non hanno compreso lo spirito della mia frase, ma l'hanno accolta alla lettera, e quindi hanno creduto che Io parlassi della generazione del loro tempo, e quindi anche hanno giudicato sollecito il mio ritorno. 
   Errore di irreparabili e dannose conseguenze? No. Esso anzi servì, e serve per secoli e servirà sino alla fine, a tenere desti gli spiriti che possono paragonarsi alle vergini savie. Gli altri, anche senza questo errore, che serve a loro di pretesto per combattere la Verità, sarebbero stati, sono, saranno sempre contro la Verità e Dio e la Chiesa. Ognuno dal fondo del suo cuore trae ciò che in esso rinserra, e non è ciò che entra che uccide, ma ciò che alligna trovando terreno propizio. 
   Ma ascoltate. La mia frase va intesa così: "Non passerà questa generazione (ero circondato da Apostoli e discepoli, ossia da credenti in Me), questa generazione dei miei figli, dei 'figli di Dio' - perché chi crede in Me e mi accoglie, nasce in Dio e da Dio e acquista il diritto di essere figlio di Dio, come è detto da Giovanni al principio del suo Vangelo e nella prima sua epistola (c° 4 e c° 5) - prima che venga la fine del mondo con tutti i suoi segni precursori e finali"
   Perché se è vero che alla fine dei tempi poca sarà la fede perché pochi avranno saputo perseverare sino alla fine resistendo alle dottrine dei falsi profeti, degli anticristi o figli di Satana se più vi piace, è anche vero che la fede in Me non sarà morta e si crederà in Me in tutti i continenti. 
   Perciò "questa generazione", la mia, quella dei "figli di Dio", non sarà passata, morta, distrutta, prima che Io ritorni. 
   Così andava, e va, interpretata la mia frase per essere capita nella sua verità. E si compatisca chi male intende, anche se Apostolo e Dottore, pensando che anche l'Apostolo e Dottore è ancora e sempre un uomo». 

AMDG et D.V. MARIAE