martedì 19 settembre 2023

POTENZA DELLA P A R O L A



 LETTURA BREVE :                                               

Is 55, 10-11  
      
   <<Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, 
così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.>>
V.
 Dio manda sulla terra la sua parola,
R.
 il suo messaggio corre veloce.

AVE GRATIA PLENA

lunedì 18 settembre 2023

TeleMaria 211 - Film: La vita di San Giuseppe da Copertino

 



San Giuseppe da Copertino nacque il 1603 da pii genitori e fin da ragazzo si distinse per purezza di costumi. Fu accolto dai frati minori conventuali nel convento della Grottella, prima come fratello laico, a causa della sua scarsa cultura, e poi, per divina disposizione, come chierico. Ordinato sacerdote, mortificò il suo corpo con cilici, discipline, ed ogni genere dì austerità, mentre nutriva lo spirito col soave alimento della preghiera. Fu chiamato da Dio ad un grado di altissima contemplazione. Fu modello di obbedienza e povertà ed amò molto la castità che conservò intatta, nonostante le violentissime tentazioni. Nutrì una particolarissima devozione per la Vergine Maria e la Divina Eucaristia e  il Serafico Padre San Francesco d'Assisi, e una grande carità verso i poveri peccatori. / La sua umiltà era così grande che, ritenendosi un grande peccatore, pregava Dio con insistenza perché lo privasse dei doni straordinari, ma i suoi carismi di introspezione dei cuori e voli serafici crebbero sempre più. / Per obbedire ai superiori dell'Ordine Serafico e alla sacra Inquisizione, cambiò più volte residenza; infine, ad Osimo, nel Piceno, morì all'età di sessantun anni (1663).
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
℟. Grazie a Dio.

https://www.youtube.com/watch?v=-8H1_9oCNt4

LA PROPOSTA...


L'armonia tra Parola e Tradizione



https://www.youtube.com/watch?v=tv3rJiXvRug

La rugiada nel canone della messa






 AMDG et D.V.MARIAE

venerdì 15 settembre 2023

Orazioni di san Francesco d'Assisi


 ORATIONES / PREGHIERE

del serafico Padre SAN FRANCESCO d'Assisi


(latine) Oratio ad Virginem Mariam.  <<Sancta Dei Genitrix, dulcis et decora, Regem morti traditum, Filium tuum dulcissimum Dominum nostrum Jesum Christum pro nobis exora, ut ipse per suam piissimam clementiam, et virtutem sanctissimae incarnationis, et mortis ipsius acerbissimae nobis indulgeat peccata nostra. Amen.>>

(italice) Orazione alla Vergine Maria:  << Santa Genitrice di Dio, dolce e bella,  pregate per noi il Re dato a morte, il dolcissimo vostro Figliuolo, Signor nostro Gesù Cristo, affinché per la piissima sua clemenza , e in virtù della santissima incarnazione e dell'acerbissima morte sua ci perdoni i nostri peccati. Amen. >>

***************

Alia oratio ad eandem B. Virginem Mariam.

(italice) << Santa Vergine Maria, niuna fra le donne è mai nata al mondo a voi somigliante; Figlia e Ancella dell'altissimo Re, il Padre celeste, Madre santissima del Signor nostro Gesù Cristo, Sposa dello Spirito Santo. Pregate per noi insieme con l’Arcangelo san Michele, con tutte le Virtù dei cieli e con tutti i Santi il vostro santissimo Figliuolo, dilettissimo Signor nostro e Maèstro. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era in principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli.  Amen.>>

(latine) << Sancta Maria Virgo, non est tibi similis nata in mundo in mulieribus, Filia et ancilla altissimi Régis, Patris Coelestis, Mater sanctissima Domini nostri Jesu Christi, sponsa Spiritus Sancti. Ora pro nobis cum S. Michaele Archangelo, et omnibus Virtutibus caelorum, et omnibus Sanctis tuum sanctissimum Filium, dilectissimum Dominum nostrum et Magistrum. Gloria Patri,  et  Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat etc. Amen.

*****************

Orazione del P. S. Francesco nel principio deila sua conversione 

<< Grande e glorioso, Iddio, e Signor mio GesùCristo, illumina, ten prego, le tenebre della mia mente. Dammi una fede retta, una speranza certa e una carità perfetta. Fa' che io ti conosca, o Signore, in guisa che in ogni cosa eseguisca tutto secondo la tua santa e vera volontà. Amen. >>

Oratio S. Francisci in suae conversionis initio. 

<< Magne, et gloriose Deus, et Domine mi Jesu Christe, illumina, oro te, tenebras mentis meae. Da mihi fldem rectam, spem certam, et charitatem perfectam. Fac, ut cognoscam te, Domine, ita ut ego in omnibus omnia secundum tuam sanctam et veram voluntatem perficiam. Amen. >>

DEUS MEUS ET OMNIA!



FRATELLI, MENTRE ABBIAMO TEMPO, OPERIAMO IL BENE! Gal.6,10

"TANTA EST GLORIA QUAM EXPECTO UT OMNIS ME POENA DELECTET" (S. Fr.)



La Madre di Gesù stava presso la croce

 

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate


 
     Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nella profezia di Simeone, quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli è posto, dice del bambino Gesù il santo vegliardo, quale segno di contraddizione, e una spada, dice poi rivolgendosi a Maria, trapasserà la tua stessa anima (cfr. Lc 2, 34-35).

     Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l'anima della Madre. Certamente dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo, era spirato, la lancia crudele non potè arrivare alla sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò l'anima. L'anima di lui non era più là, ma la tua non se ne poteva assolutamente staccare. Perciò la forza del dolore trapassò la tua anima, e così non senza ragione ti possiamo chiamare più che martire, perché in te la partecipazione alla passione del Figlio, superò di molto, nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio.

     Non fu forse per te più che una spada quella parola che davvero trapassò l'anima ed arrivò fino a dividere anima e spirito? Ti fu detto infatti: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19, 26). 
Quale scambio! Ti viene dato Giovanni al posto di Gesù, il servo al posto del Signore, il discepolo al posto del maestro, il figlio di Zebedeo al posto del figlio di Dio, un semplice uomo al posto del Dio vero. Come l'ascolto di queste parole non avrebbe trapassato la tua anima tanto sensibile, quando il solo ricordo riesce a spezzare anche i nostri cuori, che pure sono di pietra e di ferro?

     Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. Si meravigli piuttosto colui che non ricorda d'aver sentito Paolo includere tra le più grandi colpe dei pagani che essi furono privi di affetto. Questa colpa è stata ben lontana dal cuore di Maria, e sia ben lontana anche da quello dei sui umili devoti.
     Qualcuno potrebbe forse obiettare: Ma non sapeva essa in antecedenza che Gesù sarebbe morto? Certo. Non era forse certa che sarebbe ben presto risorto? Senza dubbio e con la più ferma fiducia. E nonostante ciò soffrì quando fu crocifisso? Sicuramente e in modo veramente terribile. Del resto chi sei mai tu, fratello, e quale strano genere di sapienza è il tuo, se ti meravigli della solidarietà nel dolore della Madre col Figlio, più che del dolore del Figlio stesso di Maria? Egli ha potuto morire anche nel corpo, e questa non ha potuto morire con lui nel suo cuore? 
Nel Figlio operò l'amore superiore a ogni altro amore. Nella Madre operò l'amore, al quale dopo quello di Cristo nessun altro amore si può paragonare.

​(Disc. nella domenica fra l'ottava dell'Assunzione 14-15;
Opera omnia, ed. Cisterc. 5 [1968] 273-274)

AMDG et D.V. MARIAE