sabato 1 ottobre 2022

I tre piccioni - E una ricetta contro il male degli occhi

 109 - I tre piccioni. Le vocazioni (1878) [MB XIII, 811, 812] - 

Mi pareva di trovarmi ai Becchi davanti alla mia casa, quand'ecco mi fu presentato un grazioso paniere. 

Guardo e vedo che vi sono colombe, ma ancora piccole e implumi. Osservo ancora e di lì a poco mi accorgo che han già messo le penne e cambiato, per dir così, fisionomia. A tre di esse erano spuntate penne così nere che sembravan corvi. Meravigliato io dissi fra me: Qui c'è qualche stregoneria. 

E guardavo attorno come per vedere se vi fosse un fattucchiere. In quel mentre m'avveggo che le colombe sono volate via e le scorgo in aria che si allontanano. Se non che un tale, che era lì vicino, dà di piglio a un fucile, prende la mira e spara. Due colombelle cadono e la terza si dilegua. Io corsi dove le aveva viste cadere e le pigliai e le teneva così in mano e mi rincresceva di vederle morte. Sentivo grande malinconia e le lisciava dicendo: Poveri animaletti! 

Mentre stavo intento a guardarle, ecco che all'improvviso, non so come si mutano, e diventano due chierici. Strabigliato allora temo sempre più che sia l'opera di qualche fattucchiere e guardo, guardo da ogni lato. In quel punto non so bene se fosse il viceparroco di Buttigliera o di Castelnuovo, che mi toccò nel braccio e mi disse: Capisci? Di tre, due; dillo a Don Barberis. Nel cestello vi erano più di tre colombe; ma alle altre io non badai. Così [812] finì il sogno. 


110 - Una ricetta contra il male di occhi. Apparizione della Vergine (1879) [MB XIV, 122] 

Il 31 marzo, quando stavano per arrivare a Pistoia, il Beato raccontò al segretario che alcune notti addietro una misteriosa signora gli era apparsa nel sonno, tenendo in mano la boccetta di un liquore verdescuro e gli aveva detto: - Ecco, se vuoi guarire del suo mal d'occhi, prendi tutte le mattine un po' di questo sugo di cicoria per cinquanta giorni, e ti passerà. 

- Don Bosco, giunto a Torino, si dimenticò del sogno, come pure se ne dimenticò Don Berto. Ma sul principio di maggio, una sera, nel refettorio, presenti Don Rua e Don Berto, interrogò a bruciapelo Don Lago, l'exfarmacista: - Dimmi, Don Lago, il sugo di cicoria fa bene agli occhi? - E' uno dei medicamenti consigliati, rispose quegli. - Ebbene, preparamene un poco. Don Lago obbedì coli la massima sollecitudine. Fin dalle prime volte che prese di quella medicina, il Beato avvertì un miglioramento. Il 22 maggio disse che i suoi occhi miglioravano in modo sensibile.

AVE MARIA!

FILOCALIA

Capitoli vari sulla teologia e l’economia, sulla virtù e il vizio

II Centuria 

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14. Chi è principiante nella pietà e viene ammaestrato circa le opere

della giustizia, si occupa soltanto di compiere la pratica, con ogni

ubbidienza e fede, mangiando, come carni, gli aspetti esteriori delle virtù,

seguendo cioè la pedagogia dei costumi. Le ragioni dei comandamenti,

nelle quali sta la conoscenza dei perfetti, le lascia a Dio nella fede, perché

non può per il momento protendersi a tutta la grandezza della fede.

15. Il perfetto, che ha oltrepassato non solo la categoria dei principianti,

ma anche quella dei proficienti, non ignora le ragioni di ciò che egli compie

conforme a un comandamento. Al contrario, prima beve i comandamenti in

spirito, poi mangia, mediante le opere, tutta la carne delle virtù, assumendo

nella conoscenza dell’intelletto il movimento di ciò che avviene conforme

alla percezione sensibile.

16. Il Signore ha detto: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia,

cioè prima di tutto la conoscenza della verità e poi l’esercizio dei modi di

condotta convenienti. Con ciò ha mostrato chiaramente come i credenti

debbano cercare solo la divina conoscenza e la virtù che la adorna con le

opere.

17. Ci sono molte cose che occorrono ai credenti per la conoscenza di

Dio e la virtù: liberazione dalle passioni, sopportazione delle prove, ragioni

delle virtù, attuazione dei costumi [virtuosi], sradicamento della

propensione dell’anima nei confronti della carne, eliminazione del rapporto

che lega la percezione sensibile alle cose sensibili, separazione perfetta

dell’intelletto da tutte le creature. E ci sono innumerevoli altre cose

necessarie per allontanarsi dal male e dall’ignoranza e realizzare

conoscenza e virtù. Bene dunque il Signore ha detto: Tutto quanto

chiederete… credendo, lo riceverete, dichiarando così che i credenti devono

cercare e chiedere con scienza e fede soltanto quelle cose che sono rivolte

alla conoscenza di Dio e alla virtù. Queste infatti sono cose che giovano e

certamente il Signore le dà a quelli che le chiedono.

18. Chi dunque a motivo della sola fede - cioè a motivo della unione

immediata con Dio - tutto cerca in vista di questa unione, certamente

riceverà. Ma chi senza questa motivazione cercasse sia altre cose o le

suddette, non riceverebbe; come infedele, nella sua incredulità, servendosi

delle cose divine per la propria gloria.

AMDG et DVM

giovedì 29 settembre 2022

La Terra... si fermerà... si oscurerà... senza pietà, essa vi rigetterà, se DIO non vi si opporrà...! perché l’Uomo da solo, non può fermare i danni che si è procurati.



 LA SORGENTE E IL RUSCELLO

(DIO E IL MONDO)

23 giugno 2009

 

GESÙ: Il Mondo è come un ruscello che scorre e non può attendere più a lungo l’Uomo. Solo DIO può attendere perché può andare contro corrente.

 

Il Mondo si lacera sempre di più. La Terra pur desiderandolo, non può rinnovarsi da sola. Senza DIO e senza gli Uomini, essa non può farlo! E tuttavia, l’ora sta suonando e non aspetta più. Ma l’Uomo non reagisce.

 

La Terra...

si fermerà...

si oscurerà...

senza pietà, essa vi rigetterà, se DIO non vi si opporrà...! perché l’Uomo da solo,  non può fermare i danni che si è procurati.

 

Allora, gli Angeli sono qui a chiedersi, che cosa aspetta l’uomo ! Arriverà a capire ciò che lui diventa, senza DIO?

 

È lui “la pedina” principale e responsabile del bene che può fare, come del male che ha già fatto.

 

Bisognerà forse sussurrargli all’orecchio che DIO l’aspetta?

 

“Uomo, pentiti, e con DIO, sii sincero, tu che non lo sei mai stato con i tuoi fratelli!”

 

Chiedi perdono a DIO di tutte le tue colpe. Convertiti,  già adesso, alla Sua Santissima Volontà. DIO è il tuo Maestro come è anche tuo Padre. Io ti amo, tanto quanto tu dubiti. Gettati tra le Sue braccia come il bambino che ama suo padre. Non fare come quel piccolo ruscello che troppo tardi riconosce la Sua Sorgente, che lo ha fatto nascere, ed ora piange allontanandosene, perché non può più ritornare ad essa per dirle “Io ti amo”.

 

Tu, invece, puoi ritornare a DIO per dirGli: “Io Ti adoro!”    La Corrente dell’AMORE va nei due sensi, e DIO ti aspetta

nel Suo Amore Infinito.

DIO è Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

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