lunedì 9 novembre 2020

O ANIME SANTE...



 PROMESSA RECIPROCA colle Anime sante del Purgatorio.

O Anime sante, che in mezzo alle pene atrocissime del Purgatorio benedite di con­tinuo quel Dio che vi flagella e vi purga per farvi degne del Cielo, via, su, consola­tevi; chè, ge avete voi le mani legate da non potervi aiutare da voi stesse, ben vi è sulla terra chi le ha tuttora libere e sciolte, pronto a distenderle in vostro soccorso. Io vi prometto che per tutta questa settimana (mese, anno) offrirò per voi tutte le mie orazioni ed opere, avvalorate dai meriti di Gesù Cristo, e farò la tale mortificazione.... Voi però dal canto vostro non vi scordate di me: assistetemi in tutti i miei bisogni, e liberatemi da ogni pericolo di anima e di corpo. Quella poi che sarà tra Voi la prima ad entrare nel Cielo, domandi per me al Signore la grazia.... e non cessi d'interce­dere fino a tanto che non mi vedrà fatto suo perpetuo compagno in quella Patria beata. Così sia.

Eterno Padre, pei meriti infiniti di Gesù Sacra­mentato liberate le Anime Sante del Purgatorio.

LA SANTA MESSA A SUFFRAGIO DEI DEFUNTI

Il suffragio più utile alle Anime, che abbi­sognano di espiazione, è senza dubbio il santo sacrificio della Messa. Il Salvator nostro è ve­nuto in questo mondo per espiare. Immolandosi sul Calvario, Egli si è offerto vittima per le nostre colpe, ed è morto per cancellare i nostri peccati. Ora il santo sacrificio della Messa. è, quanto alla sostanza, il medesimo del Golgota. Sull'altare, come sulla Croce, il Signor nostro si offre per noi. Egli si sostituisce al peccatore, e, mercè le sue suppliche e le sue opere, cerca ottenergli perdono. Le Anime sante del Purga­torio, lungi dall'essere escluse dalle soddisfa­zioni che Gesù Cristo offre al suo divin Padre, ne raccolgono invece frutti abbondantissimi. Il Sangue della Vittima sacrosanta, scendendo come pioggia benefica nel fuoco che tormenta quelle Anime, ne tempra l'ardore e ne alibrevia la durata.

Il valore d'una Messa sola è tale che baste­rebbe a vuotare il Purgatorio se, come spiegano i sacri Dottori, Gesù medesimo non ne limitasse l'applicazione secondo i suoi altissimi fini e le disposizioni di chi l'offre e di chi deve conse­guirne il frutto. Perchè adunque tanta negli­genza in molti di noi a valersi di questo gran mezzo? Non si richiedono grandi spese per far celebrare qualche Messa; e Dio, in ricambio di questo atto di religione e di carità, dà più largamente i suoi doni. Non si richiede molto tempo per assistere al Santo Sacrificio, ed è quello il miglior tempo della giornata. Si pas­serebbero delle ore intere accanto alle persone care, se fossero ancora con noi; e si crederà onerosa, o quasi importuna od inutile, la mez­z'ora passata appiè dell'altare per ascoltare in suffragio dei defunti la Santa Messa?

Oh! promettiamo alle Anime sante del Pur­gatorio di ascoltare per loro quante più Messe potremo.

Immensi vantaggi della Messa.

A quei Cristiani vivi e defunti poi quali si celebra la Messa, e particolarmente a quelli per cui si prega in modo speciale, verrà rilassata la pena (S. GREGORIO). - Per ciascuna Messa divotamente celebrata, più Anime escono dal Purgatorio (S. GIROLAMO). - Le Anime pur­ganti per le quali il sacerdote suol pregare nella Messa, durante la celebrazione non soffrono tormento di sorta (S. GIROLAMO). - Chi ascolta divotamente la Messa, solleva le Anime dei Fe­deli defunti ed ottiene la loro remissione de' peccati (S. GREGORIO).

PREGHIERA PRIMA DELLA SANTA MESSA.

Clementissimo Iddio, che amate di infinito amore le opere delle vostre mani e compa­tite alla fragilità del nostro fango, sebbene nella vostra giustizia dobbiate punire le no­stre colpe, eccomi ai vostri piedi ad implo­rare i tesori della vostra pietosa misericordia a vantaggio di quelle Anime benedette che, nel carcere doloroso del Purgatorio, stanno purificandosi pel Cielo. Oh, non guardate, pietosissimo Iddio, alla mia indegnità, nè a' miei peccati, ch'io detesto ed abbomino e vorrei cancellar col mio sangue....

Ma, beata me! vi è già un Sangue infi­nitamente prezioso che vale a cancellare non solo i miei, ma tutti i peccati del mondo. È il Sangue che, già sparso tra ineffabili tormenti sulle cime del Calvario a nostra redenzione e salvezza, si offre di continuo sui nostri Altari ad implorare per noi miseri­cordia e perdono. È il Sangue del vostro divin Figlio Gesù, o altissimo Iddio, che io vi offro in oggi nel santo Sacrificio della Messa a vantaggio delle Anime sante del Purgatorio.

AL PRINCIPIO DELLA SANTA MESSA.

È nel nome dell' Augustissima Trinità, Padre, Figliuolo e Spirito Santo, è sotto l'egida della Croce di Gesù ch'io prendo animo e coraggio a presentarmi a Voi, o mio Dio, ad implorare pietà per le Anime sante del Purgatorio. Si, solo nel Nome vostro, o Signore, noi possiamo avere salvezza; e solo nella vostra misericordia potranno quelle Anime sante, avere refrigerio e pace.

Audiutorium nostrum in nomine Domini. Confesso dinanzi a Voi, o mio Dio, e a tutta la Corte del Cielo che i miei innu­merevoli peccati, le mie tante infedeltà ed ingratitudini mi rendono indegno de' vostri sguardi perchè ho peccato, gravemente di pensiero, di parole, di opere e di omissioni. Ma me ne pento, o Signore, ed al cospetto della mia dolcissima Madre Maria, del mio Angelo Custode, dei Santi tutti, che prego ad intercedere per me, piango e dete­sto tutte le mie colpe. In espiazione dei miei peccati e di quelli delle Anime sante del Purgatorio vi offro il Sangue di Gesù, che per noi si immola in questo santo Sacrificio.

Esaudite questa voce di infinito amore, o mio Dio, e date a quelle Anime benedette l'eterna requie dei Santi. Requiem ceternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

ALLE PREGHIERE DEL SACERDOTE.

Pietà, o Signore, pei vostri figli, e mise­ricordia per quelle afflitte che gemono nel Purgatorio. Scenda su di esse il Sangue pre­ziosissimo di Gesù che le refrigeri e purifichi.

Voi, o Signore, che siete la speranza, il conforto, la salute dei vivi e dei morti, con­cedete a quelle Anime benedette la remis­sione di tutte le loro colpe; e pei meriti infiniti di questo Sacrificio di amore chia­matele presto al vostro dolcissimo amplesso.

PREGHIERA PEL PADRE O PER LA MADRE DEFUNTA.

O onorare il padre e la madre, vi muova a pietà il lagrimevole stato dell'anima di mio padre (o mia madre), che forse inconsola­bile geme nel Purgatorio; rimettetele ogni suo fallo e introducetela presto nella gloria del Cielo.

Me pure aiutate perchè possa ritrovarla nella chiarezza del gaudio eterno. Ve ne prego per i meriti infiniti di Gesù Cristo Signor nostro.

PER I PARENTI E BENEFATTORI.

O Signore, che vi piacete di concedere facilmente e volontieri il perdono e che amate la salvezza del peccatore, volgete uno sguardo di misericordia alle Anime dei miei parenti, amici, benefattori; e pei meriti di Gesù Cristo, che per noi si immola in questo santo Sacrificio, per la ineffabile materna bontà di Maria, per l'interces­sione di san Giuseppe, degli Angeli, dei Santi tutti del Cielo, fate che presto si al­lietino nella eterna gioia del Paradiso.

PER UNA PERSONA CARA.

Ascoltate, o Signore, le mie voci colle quali io supplico alla vostra pietà per l'a­nima desiderata e cara di.... (si nomini) che Voi avete chiamata da questa terra di esi­lio. Il Sangue prezioso di Gesù, che io vi offro in questo santo Sacrificio, la purifichi da ogni macchia contratta nel terreno pel­legrinaggio; e per la vostra infinita mise­ricordia degnatevi concederle refrigerio e pace, e ammettendola nel consorzio dei Santi introdurla nella beatitudine eterna, nello splendore della divina vostra luce.

ALL' EPISTOLA.

Vi ringrazio, o mio Dio, delle consolanti verità che vi siete degnato rivelarci. Che sarebbe la nostra vita quaggiù se non aves­simo la certezza di una vita avvenire? quanto amara ed orribile e disperata sarebbe la separazione dai nostri cari che escono di questa vita, se la fede non ci assicurasse che la morte non è che il passaggio dal tem­po all'eternità, dalla vita dell'esilio al gau­dio della patria.

Io vi ringrazio, o mio Dio, di questa dot­trina di paradiso, che mentre ci consola e santifica, ci spinge a correre in aiuto di quelle Anime care che non sono ancora pie­namente meritevoli della gloria dei Santi: ve ne ringrazio dal cuore e vi prego a darmi aiuto e fortezza a regolare tutta la mia vita a norma delle verità di santa Fede, affinchè non abbia poi a piangere troppo lungamente nel Purgatorio le mie infedeltà e negligenze e trascuratezze a riguardo vostro.

AL VANGELO.

Come mi sento tutta commuovere, o ama­bilissimo Gesù mio, ricordando i tratti pie­tosi, di bontà e misericordia del vostro dolcissimo Cuore! e, nonostante la grande ed eccessiva mia miseria, tutta mi sento inco­raggiata e ardita a supplicarvi per quelle Anime benedette. Voi non sapeste resistere, o Gesù, al dolore di Marta e Maria, e risu­scitaste loro il quattriduano Lazzaro. Non reggeste alle lacrime della sconsolata vedova di Naim e richiamaste a vita il proprio figliuolo. L'umile fede del Centurione vi spinse a risanargli il morente figliuolo; e chiunque ricorse a Voi, non fu giammai de­luso nelle sue speranze.

Ah, Gesù, e quelle Anime benedette, vo­stre figlie e spose vostre, che non hanno altra fiducia che in Voi, andranno defraudate nella loro aspettazione? Non mai, o Signore! Sciogliete i lacci che le tengono lontane dal bel Paradiso, e, come le avete nutrite qui in terra delle immacolate vostre Carni ed abbeverate del vostro Sangue di­vino, fate che questo divin Sacrificio schiuda loro le porte dell'eterno Banchetto.

ALL'OFFERTORIO.

Accettate, o Signore, l'offerta preziosa che vi presento per le Anime de' vostri servi e serve, affinché vengano presto riunite, nel Regno dei Cieli, al consorzio dei Santi. O amabilissimo, Iddio, la cui misericordia non conosce né misura né limite, accogliete benigno la mia preghiera, ed alle Anime dei miei genitori, fratelli, sorelle, parenti, be­nefattori, amici, che nella loro vita mortale hanno fedelmente confessato il vostro san­tissimo Nome e sono morti nella vostra grazia, concedete, ve ne prego, una completa remissione delle loro colpe e della pena loro dovuta. Gettate uno sguardo di misericor­dia sull'offerta che ora vi faccio per quelle Anime benedette, e, come in vita le avete chiamate alla vera fede cristiana cattolica, così ora chiamatele a parte della ricompensa copiosa she Gesù ha promesso ai fedeli suoi servi. Ve ne prego, o Signore, poi meriti infiniti di Gesù Cristo vostro Figliuolo, che con Voi vive e regna nell'unità dello Spi­rito Santo per tutti i secoli eterni.

SAN GREGORIO.

AL PREFAZIO.

Davvero onorifico a noi e salutare, giusto e doveroso che vi lodiamo, o gran Dio, in ogni luogo e tempo e a Voi innalziamo il cantico della riconoscenza e dell'amore per gli innumerevoli beneficii che di continuo impartite alle vostre creature per riguardo del nostro Salvatore Gesù Cristo.

Per mezzo di Lui apparve la salute nel ­mondo, per suo mezzo la vera vita agli uo­mini, per Lui la risurrezione dei morti. E per mezzo suo supplico io pure, con tutta fiducia d'essere esaudito, supplico che Voi vi degnate concedere alle Anime de' miei cari.... la remissione di tutti i loro peccati, purifi­carle da ogni macchia contratta nella vita mortale ed accoglierle nel vostro Regno ce­leste. Per mezzo di Lui, vostro Unigenito Figlio, lodano la divina vostra Maestà gli Angeli e gli Arcangeli; vi supplicano i Potentati; tremano le Dominazioni; i Prin­cipati e le celesti Virtù ed i beati Cheru­bini e Serafini uniscono nel giubilo le loro voci in lodarvi e benedirvi. Così unisco io an­cora le mie povere preghiere, supplicandovi a concedermi che coi Cori degli Angeli in­tuoni io pure la mia lode dicendo:

Santo, Santo, Santo siete Voi, o Signore, Dio degli eserciti. La terra tutta è ripiena della vostra gloria. Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore.

Osanna nell'alto dei Cieli.

AL CANONE.

O Signore e Dio nostro, che per amore al genere umano tanto vi umiliaste, e colla vostra morte ci avete redento dalla schia­vitù del demonio e del peccato, abbiate pietà di chi, pellegrinando fra i pericoli di questo esilio, vi supplica a concedergli la grazia e la pace vostra. Voi conoscete la nostra miseria e fragilità.... deh! non riget­tate la preghiera de' vostri servi, riscattati a prezzo del vostro preziosissimo Sangue, ma stendeteci la vostra mano potente ed usateci misericordia.

O Gesù, che mirate con compiacenza le preghiere dei penitenti, vi muova a com­passione la vista dei nostri peccati. Puri­ficateci dal fango delle iniquità e fate che con una vita virtuosa e pia sempre più a Voi ci accostiamo. (SANT'EFREM),

ALL'ELEVAZIONE DELL'OSTIA.

Vi adoro, Gesù mio, in quell'Ostia santa e credo che Voi siete realmente presente sul santo Altare in Corpo, Anima, Divi­nità, vivo e vero come regnate nel Cielo. Vi adoro nell'unità e ne1l' amore di tutto il Paradiso e vi supplico a rivolgere i vo­stri occhi misericordiosi sulle Anime sante del Purgatorio. Per me e per esse miseri­cordia, o Gesù; Gesù mio, misericordia.

ALL'ELEVAZIONE DEL CALICE.

Adoro, Gesù mio, in quel sacro Calice il vostro Sangue prezioso che avete sparso sulla Croce pei nostri peccati e spargete di continuo sui nostri Altari. Deh! versa­telo sulle Anime penanti del Purgatorio affinchè, fatte monde e pure, siano degne di volare ai gaudii sospirati del Paradiso.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.

DOPO L'ELEVAZIONE.

Eterno Padre, vi offro il Sangue prezio­sissimo di Gesù in espiazione de' miei pec­cati, pei bisogni di santa Madre Chiesa ed a suffragio delle Anime sante del Pur­gatorio.

Mirate, o Signore, il sacrificio che Egli fa di Se stesso alla vostra Maestà; ed in virtù de' suoi meriti infiniti vi supplico a concedere alle Anime de' miei cari defunti e a tutti quelli che sono morti nel bacio vo­stro, il riposo, la luce, la pace eterna.

Ed a me peccatore, ma pur vostro servo che desidera amarvi e fedelmente servirvi, elargite i tesori della vostra misericordia ed aiutatemi perchè vi sia sempre fedele fino alla morte.

AL PATER NOSTER.

Amabilissimo Iddio e tenerissimo Padre, ascoltate le voci di quelle Anime che vi in­vocano con questo dolcissimo Nome, e seb­bene immerse in un mare di pene, sono però certe e sicure di godere un giorno di immensa gioia tra le vostre braccia amo­rose. Si compia la vostra volontà che ar­dentemente desidera la loro liberazione; e per la gloria del vostro Nome e pei meriti di Gesù, condonate loro le tante negligenze nel vostro servizio e liberatele dalle loro pene; e come ora regnate su di esse nella vostra giustizia, affrettate il vostro regno di misericordia chiamandole presto al di­vino banchetto dell'eterna unione con Voi.

ALL'AGNUS DEI.

O Agnello di Dio, che nel vostro Sangue prezioso avete purificato la terra dalle mac­chie del peccato, abbiate pietà delle povere Anime purganti e purificatele da ogni neo di colpa perchè siano degne dell'eterno riposo.

Agnello di Dio, che avete salvate e re­dente le Anime nostre a prezzo di tanti patimenti e ineffabili strazii, salvate dai ri­gori della vostra giustizia le povere Anime del Purgatorio.

Agnello di Dio, che giù sulla Croce ed ora sull'Altare, vi immolate per la salvezza del genere umano, offrite all'Eterno Padre il vostro sacrificio ed i vostri meriti per le Anime sante del Purgatorio, perchè possano presto entrare nel gaudio della eterna gloria.

Mio dolcissimo Gesù, misericordia per me e per i miei cari vivi e defunti.

ALLA COMUNIONE DEL SACERDOTE.

Quanto desidero, o Gesù, di ricevervi nel­l'anima mia, di cibarmi delle vostre Carni immacolate, purificarmi nel vostro Sangue divino! Ma giacchè in questi istanti non mi è dato di ricevervi sacramentalmente, venite a santificarmi colla vostra grazia.

In Voi credo, o Gesù; mi pento di tutto cuore di avervi offeso; in Voi spero, Vi amo e Vi voglio amare con tutta l'anima mia.

Accettate, o Signore, questa Comunione spirituale, che con quella del Sacerdote e di tutte le anime pie che si accostano al santo Banchetto vi offro a vantaggio delle Anime sante del Purgatorio e specialmente dell'anima.... (si nomina). Il vostro prezio­sissimo Sangue, o Gesù, schiuda loro le porte del Paradiso.

ALLE ULTIME ORAZIONI.

Perchè siete clemente e pietoso, o eterno Signore, accogliete benigno il Sacrificio del Corpo e del Sangue del vostro divin Fi­gliuolo Gesù e degnatevi applicarne i frutti copiosi e preziosissimi ed infiniti alle Anime sante del Purgatorio. Sono esse vostre figlie, vostre spose e vostro amore.... fate che vo­lino presto in seno a Voi a lodarvi e be­nedirvi coi vostri Angeli e Santi per tutti i secoli eterni.

L' ULTIMO EVANGELO.

Vi ringrazio, o mio Dio, che mi abbiate concesso di assistere a questo santo Sacri­ficio. Prima però che mi allontani dai vo­stri Altari ho bisogno di rivolgervi ancora una supplica. Vi ho pregato per le Anime sante del Purgatorio e vi offro a loro suf­fragio tutte le sante Messe che verranno in oggi celebrate sulla terra. Ma deh! fate, o Signore, che il pensiero delle pene che soffrono quelle Anime bene­dette serva a me di sprone a vieppiù suf­fragarle, e a vivere in modo da evitare, o diminuirmi almeno, quelle terribili pene.

HANNO DECISO... ?

 HANNO DECISO CHE TRUMP DEBBA ESSERE SPAZZATO VIA A PRESCINDERE DAL VOTO?

8 Nov, 2020

“Io credo che senza il coronavirus Trump non avrebbe perso”, ha osservato Massimo D’Alema, riconoscendo così l’importanza decisiva del “virus cinese” nell’abbattimento di Trump, il gran nemico della Cina.

In effetti a gennaio scorso, prima del Covid, tutte le rilevazioni dicevano che Trump era di gran lunga vincente, visti i successi di politica economica e di politica estera (Trump è il primo presidente Usa da decenni che non ha fatto guerre, ma trattati di pace).

Si è spinto oltre l’affermazione di D’Alema un altro che nel Pci è nato e cresciuto, Giuliano Ferrara, quando – a urne aperte – è arrivato a dichiarare: “forse finiremo per ringraziarlo, questo virus maledetto, se almeno porterà via Trump dalla Casa Bianca”.

Una frase terribile che mostra a che livelli polemici si è arrivati, perfino qua. D’Alema ha ricordato che “c’è un video dei Democratici, diventato virale, in cui Trump è paragonato a Hitler. Non mi sembra certo un messaggio moderato”.

La veemente demonizzazione di Trump va avanti da quattro anni e la quantità di intolleranza e di odio che il fronte “progressista” ha messo in circolazione sta letteralmente avvelenando la democrazia americana.

Quando Nancy Pelosi arriva a dichiarare, prima del voto, che “Biden sarà presidente qualunque sia il conteggio finale dei voti”, non esibisce solo un formidabile rancore ideologico, non si mostra solo inadatta al suo ruolo di speaker della Camera, ma fa anche sospettare che nello schieramento Dem non ci sia grande sensibilità democratica (i repubblicani hanno giudicato molto inquietante questa dichiarazione).

D’altra parte – se Biden diventa presidente – lo deve anche ad altre ragioni, oltre al Covid. Anzitutto i grandi potentati economici volevano abbattere Trump (proprio come gli estremisti di sinistra delle manifestazioni di piazza).

L’insospettabile Federico Rampini, su “Repubblica”, parla di “sproporzione nei mezzi economici” e di “un fiume di denaro” che, nella campagna elettorale, “si è rovesciato su Biden” il quale ha speso in spot tv “quasi il doppio di un presidente in carica, uno squilibrio senza precedenti”.

Mentre per Trump è “il popolo trumpiano, la classe operaia del Midwest” che “ha continuato a sostenerlo”. L’analista conservatore Victor Davis Hanson nota che così i Democratici sono diventati “il partito degli ultra-ricchi, in guerra con la borghesia”, cioè contro il ceto medio e i lavoratori, quel popolo che hanno impoverito e che disprezzano e che per questo vota Trump.

C’è poi l’intero circo mediatico che da quattro anni ha demonizzato e delegittimato Trump e che ieri è arrivato a proclamare Biden presidente (come se spettasse ai media).

Ma com’è possibile che in una democrazia pressoché tutti i media siano schierati da una sola parte? Eppure è accaduto nel 2016 come in questa campagna presidenziale. E pure in tutti i quattro anni della presidenza Trump.

Un centro studi dell’Università di Harvard, ha valutato la copertura giornalistica dei primi 100 giorni di Trump rilevando che l’80 per cento era negativa.

Hanson cita “la bufala della collusione russa”. I media hanno amplificato per anni le accuse dei Dem e mai Twitter o Facebook si sono sognati di “censurare” queste accuse senza prove (a proposito com’è che stavolta nessuno più parla degli hacker russi?).

La campagna presidenziale 2020 ha mostrato al mondo intero con quale spavalderia i media arrivano a oscurare i repubblicani e specialmente il presidente degli Stati Uniti: la continua “censura” di Twitter e Facebook alle esternazioni di Trump (nel senso della nota di biasimo e delegittimazione) si somma all’incredibile caso della conferenza di Trump che tre dei principali network (Abc, Cbs e Nbc) hanno deciso di oscurare sostenendo che Trump “ha fatto affermazioni false” (come se spettasse a loro decidere sui reclami che Trump sta presentando in relazione al voto). Lo stesso Rampini parla di “censura”, ancor più surreale “nel Paese dove vige la più estrema libertà di espressione” per chiunque.

Del resto dopo che Nancy Pelosi ha fatto la strana affermazione che ho citato nessun giornalista ha ritenuto di farle domande e chiederle di chiarire, così come hanno evitato, durante la campagna presidenziale, di mettere Biden con le spalle al muro su certi scottanti argomenti.

Con un tale schieramento dei media si può parlare di corretta competizione elettorale? Secondo Hanson i social media, con il loro comportamento, “hanno fatto un regalo di enorme valore a Biden”.

Hanson aggiunge: “La Silicon Valley, come le società petrolifere, ferroviarie e dello zucchero del XIX secolo, non vede alcun motivo per nascondere la sua partigianeria e il suo potere”.

Ma – spiega l’analista – “una repubblica non è solo una nazione basata su leggi. Si affida anche ai suoi cani da guardia in buona fede, come i sondaggisti onesti, i media e le istituzioni bipartisan”. Ebbene, “ci sono molte ragioni per preoccuparsi che qualcosa in America sia andato terribilmente storto”.

Hanson cita anche molti dei principali sondaggi elettorali che per settimane hanno continuato a bombardare “prevedendo” un crollo elettorale di Trump, come avevano fatto nel 2016. Ma dopo aver sbagliato quattro anni fa, la loro previsione si è rivelata sbagliata anche stavolta. Come si spiega un tale disastro? Secondo Hanson molti operatori, che sono “progressisti”, perseguono uno scopo politico. Tutto questo può incidere sull’esito elettorale.

A ciò si aggiungono le grandi zone di opacità sul voto del 3 novembre. Spetterà alle sedi istituzionali valutare le contestazioni mosse da Trump e dai repubblicani, soprattutto sugli sconcertanti aspetti del voto postale, così come spetterà alla revisione degli scrutini definire vincitori e vinti di ogni stato. Di fatto sembra che già siano stati riconosciuti dei problemi, per esempio, per quanto riguarda il bug scoperto nel software per la tabulazione dei voti che aveva alterato i risultati: si tratta di capire in quanti stati si è usato tale software. Per il resto ci saranno le sedi competenti (dovrebbe essere interesse anzitutto di Biden dissolvere ogni ombra e dubbio).

In ogni caso, il fatto che ci vogliano così tanti giorni per conoscere l’esito del voto dimostra obiettivamente che questa elezione è stata molto, molto strana.

Nella sua ultima conferenza stampa Trump, con una espressione molto seria, si è pacatamente rivolto a Biden sottolineando che alla base della democrazia ci sono la trasparenza e la correttezza delle elezioni.

D’altra parte la grave crisi della democrazia, in America, si manifesta anche nel clima di intolleranza ideologica (nelle piazze, nelle università, sui media) che si è visto in questi mesi.

Riccardo Cascioli ha scritto: “Anche negli Stati Uniti si è ormai affermato un totalitarismo culturale e politico che non ammette repliche e voci fuori dal coro”.

Ma forse la partita non è ancora finita.

 

Antonio Socci

Da “Libero”, 8 novembre 2020

(Nella foto: la notizia dal portale Libero 24×7 del 31 ottobre 2020)

sabato 7 novembre 2020

"Il mio Regno non è di questo mondo"



 "Egli, il Re dei Re, verrà sulle nubi e 

ogni occhio lo vedrà"

Regno visibile per mezzo della Chiesa, ma anche regno invisibile, questo regno di Dio in noi. Esso ha preso somiglianza col suo Fondatore, il quale, come Uomo, è stato ed è un Re visibile e, come Dio, un Re invisibile perché purissimo Spirito, al quale si dà fede per pura fede, perché occhio umano, né altro umano senso, mai vide Dio avanti fosse incarnato, né vede sensibilmente la Prima e la Terza Persona, ma le vede nelle opere da Esse compiute, o compientisi. Regno dunque che, come l'uomo, è stato fatto a somiglianza e immagine del suo Fondatore: vero e perfetto Uomo, e come tale visibile prototipo degli uomini quali li aveva creati il Padre contemplandoli nel suo Verbo eterno e nel suo Verbo incarnato, e vero e perfettissimo Dio, e come tale purissimo Spirito, invisibile nella sua spirituale Natura divina, ma vivente, senza possibilità di principio e di fine, essendo il "Vivente". 

Così è il Regno di Dio, rappresentato sulla Terra dalla Chiesa, Società visibile e vivente senza possibilità di fine da quando fu, dal Vivente, costituita. Così è il Regno di Dio in noi, invisibile perché cosa spirituale, vivente nella parte spirituale, e vivente da quando è creata, salvo che l'uomo non distrugga il Regno di Dio in lui col peccato e col persistere in esso, uccidendo anche la Vita dello spirito.


   Regno che si serve e si conquista. Si serve sulla Terra e si conquista oltre la Terra, durante tutte le vicende della vita quotidiana. Ogni anno, ogni mese, giorno, ora e minuto, dall'uso della ragione alla morte, è servizio del suddito a Dio col fare la sua Volontà, ubbidire alla sua Legge, vivere da "figlio", e non da nemico o da bruto che elegge a sua vita il piccolo e transitorio godere animale al vivere in modo di meritare il gaudio celeste. Ogni anno, mese, giorno, ora e minuto è mezzo di conquista del Regno celeste.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" asserì più volte la Verità incarnata ai suoi eletti, ai suoi amici, ai suoi fedeli, e anche a quelli che lo respingevano e l'odiavano per paura di perdere il loro meschino potere.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" testimoniò il Cristo quando, accortosi che lo volevano fare re, fuggì da solo sul monte.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" rispose il Cristo a Pilato che lo interrogava.
   "Il mio Regno non è di questo mondo" disse ancora una volta, l'estrema, ai suoi Apostoli, avanti di ascendere; e sul tempo della ricostruzione di esso, ancora sperato umanamente dai suoi eletti, rispose: "Solo il Padre ne sa il tempo e il momento. Se lo è riservato in suo potere".


   Dunque il Cristo ha sempre testimoniato del Regno, di questo duplice Regno che è poi ancora un sol Regno: quello di Cristo-Dio in noi, e quello di noi in Dio e con Dio, e che diverrà Regno perfetto, immutabile, non più soggetto ad insidie o corruzioni dal momento che "Egli, il Re dei Re, verrà sulle nubi e ogni occhio lo vedrà", per prendere possesso del suo Regno per avere la vittoria su tutti i nemici, per giudicare e dare ad ognuno ciò che ognuno s'è meritato, e trasportare gli eletti nel mondo nuovo, nel nuovo cielo e nella nuova terra, nella nuova Gerusalemme dove non è corruzione, pianto e morte.


   E per testimoniare con mezzi più forti delle parole che Egli è il Re visibile del Regno di Dio, ossia di un regno dove carità, giustizia e potere sono esercitati in forme soprannaturali, Egli operò cose quali nessun re può operarne di tanto potenti, rendendo libertà alle membra e alle coscienze legate da morbi, possessioni o peccati gravi, dominando le forze stesse della natura e gli elementi, e anche gli uomini, quando era conveniente di farlo, e anche vincendo la morte (la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Naim, Lazzaro), usando sempre una carità e una giustizia perfette e imparziali, ed ammaestrando con una sapienza che aveva insegnamento per ogni caso materiale, morale o spirituale, tanto che gli stessi suoi nemici dovevano confessare: "Nessuno ha mai parlato come Egli parla".

http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/3/manoscritto/84/su-lapocalisse-di-s-giovanni-apostolo-settembre-ottobre-1950-i-quaderno-parte-i

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Dio vi benedica.

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AMDG et DVM


Santo Abitino del Carmine e trionfo della Misericordia



 MEDITAZIONE PER IL SABATO.

1. Il Cuor di Maria tenero e riconoscente rimprovera la nostra ingratitudine nel suf­fragare le Anime.

La tradizione registra come Maria, giovinetta, uscisse due volte dal tempio, e fu per accompagnare a sepoltura i suoi genitori Anna e Gioacchino. Amava Ella Dio di tutto cuore, ma sentiva pure il più te­nero affetto per gli Autori de' suoi giorni; e la riconoscenza non solo estraeva dagli occhi di Maria una larga vena di pianto nel loro tra­passo, ma la sua calda preghiera si univa a quella del sacerdote, pel santo riposo delle anime loro nel seno di Abramo. Maria lo credette un dovere, e non sarà pure per noi? 

L'ingratitu­dine venne sempre riprovata da tutti i popoli come cosa vergognosa; e non sarà tale, anzi talvolta un vero delitto, allorchè si tratta delle Anime del Purgatorio? Chi sulla terra paga di noncuranza, e peggio di disprezzo, i proprii ge­nitori, chi non li aiuta ne' loro bisogni, è sti­mato colpevole; ma forsechè dessi non son più tali perchè trapassati? Chi abbandona un pa­dre, una madre moribondi, vien detto un mostro, e non sarà peggio l'abbandonarli nel fuoco ar­dente? Il comando della legge di Dio: honora patrem et matrem, che prescrive l'onore, il ri­spetto, 1'aiuto ai nostri genitori, non cessa sul limitare dell'eternità; è dovere nostro di soc­correrli finchè ne hanno bisogno: e se questo è grande, stringente per essi nel Purgatorio, non peccheremo noi nel non soccorrerli? Dopo Dio, vi ha forse qualcuno cui debbasi maggiore gratitudine che ai genitori? 

Da essi la vita, le cure innumerevoli della tua infanzia, le premure per la tua sanità, pel tuo benessere; chi può pensare alle veglie, agli affanni, alle lagrime di: una madre accanto alla culla, senza provare un palpito di amore? Quante premure per l'educa­zione, per l'istruzione, per mantenerti, per pro­cacciarti un po' di patrimonio! E se ai bene­nefizii fisici aggiungi i morali, del battesimo appena nati, dell'impartirti la dottrina cristia­na, insegnandoti colle massime del Vangelo la strada dell'eterna salvezza, correggendoti nella tua inesperienza, pensando giorno e notte al tuo bene temporaneo ed eterno, non potrai a meno di confessare che sono senza numero i benefizii ricevuti da' tuoi genitori. Ma se essi co' tuoi maestri, superiori, direttori, gemono in Purgatorio e ti domandano per gratitudine non la metà del tuo patrimonio, come offriva Tobia per riconoscenza all'Angelo Raffaele, ma solo una qualche Messa, a loro suffragio, qualche opera buona, e tu gliela nieghi, non sei dunque un ingrato, e non pecchi mancando al tuo do­vere? E tu non hai forse promesso, anzi giu­rato sul loro letto di morte, di assisterli? E non è più peccato mancare ai fatti giuramenti?



2. La Vergine santissima ti fa vedere molti in Purgatorio per causa tua.

Maria mai donò cattivo esempio ad altri, nè giammai fu oc­casione di male al prossimo; ma tu, mettendo mano alla coscienza, puoi tu dire d'essere in­nocente sui patimenti di quelle Anime? Colà forse ancor si trova tuo padre, che per troppo amore per te, per lasciarti più pingue patri­monio, trascorse in frodi, in ingiustizie, in cenno bugie! Là forse vi ha tua madre, che cadde in mille impazienze per cagion tua, che per troppa bontà di cuore mancò al suo do­vere di correzione, di severa riprensione, ed i tuoi valli furono aggiudicati a lei: dovette ella render conto a Dio della tua superbia non mor­tificata, della tua vanità non repressa, della tua freddezza in religione non isvegliata.... dun­que in gran parte per causa tua ella soffre; e tu non sarai obbligata à riparare e starai tran­quillo in coscienza come se non avessi obbligo alcuno verso di essi? 

Oh se potessi vedere i mesti loro sguardi! Non ti maledicono; ma vuoi tu che ti benedicano, mentre, come i fratelli di Giuseppe sulla cisterna di Sichem, tu ti godi il frutto delle loro fatiche, e li lasci sof­frire in quel baratro profondo? - Si trovansi laggiù gli scandelizzati da noi! Quanti, al ve­dervi mal fare, imitarono i vostri difetti ed i vostri peccati! Quanti, al vedere la vostra in­differenza alla preghiera in chiesa, ai Sacra­menti, si fecero forti dei vostri esempii e vi imitarono. Quanti impararono da voi il godi­mento dei piaceri, l'immodestia, la vanità nel vestire, l'attacco alla roba, lo spirito di immor­tificazione! 

Anzi quante perfide lezioni uscirono dal vostro labbro e furono causa di cento pec­cati! Quell'amico, quel parente, quel compagno, già trapassati, commisero peccato per farvi piacere; ma ora nell'abisso vi guardano, e non dr cono al Giudice supremo: non vogliamo vendetta; bensì desiderano ricordarvi il dovere di restituzione della innocenza loro rubata, della purità di cuore loro tolta; e voi, potendo coi suffragi compensare il danno spi­rituale loro arrecato, non facendolo, sareste disumani, ingrati, ingiusti, anzi quasi i loro tormentatori; e ne renderete un dì stretta conto al Signore. Anima mia, pensaci appiù, di Maria santissima; è un dovere ben grade per te!

3. Maria santissima ti rimprovera per (…) non soddisfatti.

Quante Anime, questo motivo, Maria non può vedere tosto in cielo! Quanto onore e gloria a Dio ed a Lei non si toglie colle Messe non dette, colle pre­ghiere non fatte dai poveri, per le limosine omesse! Ha ben ragione Maria di rimprove­rarti.... Più volte regna somma negligenza nei figli e negli eredi, per quanto spetta ai legati lasciati dal testatore. Sono Messe da dirsi nel più breve tempo possibile: ma colla scusa delle grandi spese, trascorrono i lunghi mesi, e ben lungi dall'anticiparne la celebrazione si differisce... 

Ma non pensi tu che l'Anima del defunto è tra pene crudeli, ed i giorni per lei sembrano secoli? Non impedire ai morti la grazia di o, dice lo Spirito Santo. Quelle limosine alle opere pie erano forse restituzioni, compensi, riparazioni necessarie; l'Anima sta forse tra le pene finchè non sieno fatte; e tu differisci a tuo bell'agio, finché ti torni comodo.... dov'è la tua giustizia? Tu godi il patrimonio di lui, e chi è morto, aspetti.... Non dice così il de­funto, che fidavasi in te vedere compiute le sue volontà ed avere suffragi: invece che dirà dal Purgatorio? 

Peggio chi non adempie ai legati senza una legittima scusa. Sono lasciti antichi, sono pesi di altre eredità avute, sono talvolta prezzi di peccati, legati di stretta giu­stizia, per cui le Anime dei defunti porteranno pena non avendovi soddisfatto in vita. Ma avendone pur danno le Opere pie defraudate dei loro redditi, le chiese cui vengono negati i sussidii loro largiti, e talvolta intiere popola­zioni private di Messe, di catechismi, di limo­sine, di assistenza dei sacerdoti, chi può scusare questi tali da grave peccato e dall'obbligo della restituzione? Anima mia, non hai nulla a rimproverarti per questo riguardo? Non hai Messe da far celebrare? Hai soddisfatto esat­tamente alla volontà del testatore? La roba dei morti sterminò ben molte famiglie....

PREGHIERA.

O cara Madre Maria, ai vostri piedi mi riconosco colpevole d'ingratitudine, e forse di vera ingiustizia, verso le Anime de' miei parenti, delle Anime da me scandolezzate, o di quelle che m'imposero obblighi per te­stamento. Desidero rimediarvi quest'oggi, unisco i miei deboli suffragi ai vostri me­riti per le Anime dei miei benefattori; farò oggi una penitenza per liberare le Anime che soffrono per colpa mia; ma dirò con Zaccheo, se defraudai qualche legato, lo compenso con un'abbon­dante restituzione. O Maria, ottenetemi la benedizione di Dio sul fermo mio volere. Così sia.

Mezzo efficace e potente alla nostra eterna salvezza e ad affrettarci i gaudii eterni del Pa­radiso è la divozione sincera del Santo Abitino del Carmine. Beato chi va rivestito di questa santa livrea di Maria, contrassegno di sua con­fratellanza, privilegio a tutti i Carmeliti, i quali morendo con questo Santo Abito NON ANDRANNO AL FUOCO ETERNO: pegno di salute, scampo dai pericoli, segno di alleanza e di pace in sempiterno.

Nè paga di tanta liberalità, l'eccelsa Regina del Cielo, Maria, compariva al Sommo Ponte­fice Giovanni XXII ingiungendogli di pubbli­care al mondo intero che, Essa, proteggendo in singolar modo l'Ordine e i Confratelli del Carmelo, solleverà e libererà dalle fiamme del Purgatorio le Anime dei Religiosi e Confra­telli defunti, specialmente nel PRIMO SABATO dopo LA LORO MORTE, se avranno recitato in vita il Suo PICCOLO UFFICIO tutti i giorni, o, non sapendo leggere, avranno osservato l'asti­nenza dalle carni nel mercoledì e nel sabato e i digiuni della Chiesa; e saranno vissuti ca­sti secondo il proprio stato. Ciò che egli fece pubblicando una Bolla detta perciò Sabatina, la quale fu poi approvata e confermata da altri Pontefici suol successori.http://www.materdecorcarmeli.it/giovanni-xxii.html

Io, loro Madre, discenderò benigna nel sa­bato dopo la loro morte e le libererò dal Purgatorio.

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Dio vi benedica.

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AMDG et DVM

Dalle prime parole di Maestro alle ultime nel Cenacolo e nel Sinedrio, nel Pretorio e sul Golgota, e da queste a quelle avanti l'Ascensione, Gesù sempre testimoniò del Padre e del Regno celeste.

  

 VERO VOLTO DI GESU'

 ...Iddio, il Padre, aveva creato l'uomo dalla polvere e gli aveva infuso il soffio della vita e lo spirito, soffio divino e immortale. Ancora il Padre, palesemente o no invocato dal Figlio, con Lui rende la vita ad una carne morta, e con la vita l'anima e la ricostruzione delle carni che, per morte (Lazzaro) o per morbo (lebbre), s'erano già sfatte o distrutte, o, convertendo il peccatore, ricostruisce in esso la legge morale, ricrea lo spirito caduto in peccato, sino alla grande ricreazione alla Grazia, mediante il sacrificio di Cristo, per tutti coloro che credono in Lui e ne accolgono la Dottrina entrando a far parte della sua Chiesa.

   Il Figlio poi, al mondo che ignora il Padre, e anche al piccolo mondo d'Israele che, senza ignorarlo, non ne conosceva la verità di amore, di misericordia, di giustizia temperata dalla carità che è sua Natura, rivela il Padre. "Chi vede Me vede il Padre. La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato. La Verità che ha mandato Me, sua Parola, voi non la conoscete, ma Io la conosco perché mi ha generato. Il Padre che mi ha mandato non ha lasciato solo il suo Figlio; Egli è con Me. Io e il Padre siamo Una sola cosa". E rivela lo Spirito Santo, mutuo amore, abbraccio e bacio eterni del Padre e del Figlio, Spirito dello Spirito di Dio, Spirito di verità, Spirito di consolazione, Spirito di sapienza, che confermerà i credenti nella Fede e li ammaestrerà nella Sapienza, Egli, Teologo dei teologi, Luce dei mistici, Occhio dei contemplatori, Fuoco degli amanti di Dio.

   Tutto l'insegnamento e tutte le opere del Cristo sono testimonianza del Padre e rivelazione del mistero incomprensibile della Ss. Trinità. Di quella Ss. Trinità per la quale fu possibile la Creazione, la Redenzione, la Santificazione dell'uomo. Di quella Ss. Trinità per la quale, senza distruggere la prima creazione che s'era corrotta, poté aversi una ricreazione, o novella creazione di una coppia senza macchia: di una nuova Eva, di un nuovo Adamo, mezzo a ricreare alla Grazia, e quindi a ristabilire l'ordine violato e il fine ultimo tra e per gli uomini venuti da Adamo.

   Per volere del Padre, in vista dei meriti del Figlio, e per opera dello Spirito Santo, poté, dalla Donna immacolata, Eva novella e fedele, assumere umana carne il Figlio, poiché lo Spirito di Dio coprì della sua ombra l'Arca non fatta da mano d'uomo, ed aversi il nuovo Adamo, il Vincitore, il Redentore, il Re del Regno dei Cieli al quale sono chiamati coloro che, accogliendolo con amore, seguendolo nella dottrina, meritano di divenire figli di Dio coeredi del Cielo.
   Dalle prime parole di Maestro alle ultime nel Cenacolo e nel Sinedrio, nel Pretorio e sul Golgota, e da queste a quelle avanti l'Ascensione, Gesù sempre testimoniò del Padre e del Regno celeste.

   Il Regno di Dio. Il Regno di Cristo. Due regni che sono un sol re­gno, essendo il Cristo Una sol cosa con Dio, ed essendo che Dio, al Cristo e per il Cristo, ha dato tutte le cose che per mezzo di Lui sono state, dopo che tutte l'Eterno le aveva già viste nel suo Unigenito, la Sapienza infinita, Origine come Dio, Fine come Dio, Causa come Dio-Uomo della creazione, della deificazione, della redenzione dell'uomo. Due regni che sono un sol regno, perché il Regno del Cri­sto in noi dà il possesso del Regno di Dio a noi.

   E il Cristo, dicendo al Padre: "Venga il tuo Regno", come Fondatore, come Re dei re, come Figlio ed Erede eterno di tutti i beni eterni del Padre, lo instaura dalla Terra, lo stabilisce in noi, fa una cosa sola del suo e del Regno del Padre, li unisce congiungendo quello della Terra, come con un mistico ponte, che è poi la sua lunga Croce di Uomo tra gli uomini che non lo comprendono e di Martire per mezzo degli uomini e per il bene degli uomini, a quello celeste; dà ad esso Regno di Dio per sua Reggia visibile la Chiesa, per statuto di questo Regno le leggi della Chiesa, per Re di questo Regno Se stesso che ne è Capo e Pontefice eterno, e come ogni re vi istituisce i suoi ministri, e chiaramente lo definisce "anticipo" del Regno eterno, e definisce la Chiesa "nuova Gerusalemme terrena" che, alla fine dei tempi, sarà trasportata e trasformata nella "Gerusalemme celeste" nella quale giubileranno in eterno i risorti, e vivranno una vita nota a Dio solo.
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http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/3/manoscritto/84/su-lapocalisse-di-s-giovanni-apostolo-settembre-ottobre-1950-i-quaderno-parte-i
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Aprite le porte a Cristo