mercoledì 11 marzo 2020

Tra carismi e profezie

I tre segreti di Fátima

secondo Angelo Card. Amato

I tre segreti di Fátima
«Quando ero segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede ho avuto il privilegio di avere tra mano e di leggere i manoscritti originali riguardanti i segreti di Fátima e il loro messaggio. Li ho meditati a lungo perché gettano una luce di fede e di speranza sui tristissimi eventi del secolo scorso e non solo». È la premessa della prolusione, di cui pubblichiamo ampi stralci, con la quale il cardinale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi Cardinale Angelo Amato ha aperto oggi, giovedì, all’Antonianun di Roma il convegno su «Il messaggio di Fátima tra carisma e profezia».
Ricordiamo che il Novecento, pronosticato come tempo dominato dalla ragione e dalla fraternità tra i popoli, in realtà è stato un periodo tragico per il cristianesimo, perseguitato e oppresso in molte parti del mondo. Senza considerare le due guerre mondiali, le stazioni più tragiche di questa Via Crucis evangelica sono state in sequenza il genocidio armeno, la repressione messicana, la persecuzione spagnola, le stragi naziste, lo sterminio comunista, e, in questa prima parte del terzo millennio, la persecuzione islamista. Sono milioni le vittime di ideologie maligne, che hanno generato e generano ancora conflitti, odi e divisioni. Come ripete spesso Papa Francesco, la Chiesa oggi è chiesa di martiri, di quei cristiani che, inermi, vengono quotidianamente uccisi solo per odio alla loro incrollabile fede in Nostro Signore Gesù Cristo.
Il messaggio di Fatima in modo visionario evoca questo dramma, sollevando il velo sulle concrete vicende storiche, dove, alla benevola Provvidenza di Dio si oppone la malefica volontà di male da parte del nemico del bene, che, come osò tentare Gesù, così continua ancora oggi a tentare la sua chiesa santa, istillando nel cuore degli uomini sentimenti di inimicizia e di morte. Fatima, con il suo famoso segreto, è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne, con le concrete allusioni a guerre, divisioni, tragedie.
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
Il segreto si compone di tre parti.[1] Dico subito che non c’è un quarto segreto né ci sono altri segreti nascosti.[2] Le prime due parti furono scritte da Suor Lucia, uno dei tre veggenti di Fatima nel 1941 (con alcune aggiunte fatte nel 1951). Queste parti sono state pubblicate e conosciute. Di che si tratta? Queste prime parti contengono la visione dell’inferno, descritto come un grande mare sotterraneo di fuoco, nel quale erano immersi i demoni e le anime che alzavano grida e gemiti di dolore e di disperazione, che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura.
La visione è accompagnata dalle parole della Madonna che, per salvare le anime dei peccatori, invita a stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore Immacolato.
C’è anche l’accenno alla seconda guerra mondiale, la richiesta della consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati: «Se accetteranno le Mie richieste – dice la Beata Vergine – la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace».[3]
IL « SEGRETO » DI FATIMA PRIMA E SECONDA PARTE DEL « SEGRETO » NELLA REDAZIONE FATTANE DA SUOR LUCIA NELLA « TERZA MEMORIA » DEL 31 AGOSTO 1941, DESTINATA AL VESCOVO DI LEIRIA-FATIMA (testo originale)
IL « SEGRETO » DI FATIMA: PRIMA E SECONDA PARTE DEL « SEGRETO »
NELLA REDAZIONE FATTANE DA SUOR LUCIA NELLA « TERZA MEMORIA » DEL 31 AGOSTO 1941, DESTINATA AL VESCOVO DI LEIRIA-FATIMA
(testo originale fornito dal Vaticano)
PRIMA E SECONDA PARTE DEL « SEGRETO » DI FATIMA  (traduzione)
Dovrò, perciò parlare un po’ del segreto e rispondere al primo punto interrogativo.
Cos’è il segreto. Mi pare di poterlo dire, perché dal Cielo ne ho già il permesso. I rappresentanti di Dio in terra mi hanno pure autorizzata, varie volte in varie lettere, una delle quali credo sia conservata dall’Ecc. V. Rev.ma, quella del P. Giuseppe Bernardo Gonçalves, nella quale mi ordina di scrivere al Santo Padre. Uno dei punti che mi indica, è la rivelazione del segreto. Qualcosa ho detto, ma per non allungare troppo quello scritto, che doveva essere breve, mi limitai all’indispensabile lasciando a Dio l’opportunità d’un momento più favorevole.
Ho già esposto nel secondo scritto, il dubbio che mi tormentò dal 13 giugno al 13 luglio, e che in quest’apparizione svanì.
Bene. Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare.
La prima dunque, fu la visione dell’inferno.
La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.
In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza:
— Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.
La terza parte del segreto, scritta sempre da Suor Lucia, il 3 gennaio 1944, «per ordine del Vescovo di Leiria e della Santissima Madre», non fu pubblicata. Per volere di Suor Lucia essa poteva essere aperta solo dopo il 1960, perché allora si sarebbe potuto capire meglio. Per questo questa parte fu custodita prima presso il Vescovo di Leiria e poi, dal 4 aprile del 1957, presso l’Archivio Segreto dell’allora Sant’Uffizio. Nel 1959, la busta contenente la terza parte del segreto fu portata a Papa Giovanni XXIII, che decise di non rivelarne il contenuto. Qualche anno dopo, il 27 marzo 1965, Papa Paolo VI lesse il contenuto, decidendo anch’egli di non palesarne il testo e rinviando la busta all’Archivio del Sant’Uffizio.
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)


TERZA PARTE 

DEL « SEGRETO » DI FATIMA  (traduzione)
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« J.M.J.
La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima.
Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: PenitenzaPenitenzaPenitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre [PP. Benedetto XVI], prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e   f r e c c e [ ? ], e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. Tuy-3-1-1944 ».
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Papa Giovanni Paolo II, dopo l’attentato del 13 maggio 1981, richiese e lesse la terza parte del segreto. Per il Papa polacco fu la svolta decisiva del suo pontificato. Egli infatti fece dell’accompagnamento mariano la bussola del pellegrinaggio della Chiesa nella storia. È stato lo straordinario realismo delle profetiche apparizioni di Fatima a colpire Papa Wojtyła, il quale, nel 1994, riflettendo ad esempio sul crollo inaspettato del marxismo nell’Europa dell’Est, affermava:
«E che cosa dire dei tre fanciulli portoghesi di Fatima, i quali all’improvviso, nel 1917, alla vigilia dello scoppio della Rivoluzione di ottobre, udirono: “La Russia si convertirà” e, “Infine, il mio Cuore trionferà”…? Non possono essere stati loro a inventare tali predizioni. Non conoscevano la storia e la geografia, e ancor meno si orientavano in fatto di movimenti sociali e di sviluppo delle ideologie. E tuttavia è successo esattamente quanto avevano annunciato».[4]
E per confermare questa sua convinzione il Papa aggiungeva che «bisognava che ci fosse l’attentato in piazza San Pietro proprio il 13 maggio 1981, anniversario della prima apparizione a Fatima, affinché tutto ciò diventasse più trasparente e comprensibile, affinché la voce di Dio che parla nella storia dell’uomo mediante i “segni dei tempi” potesse essere più facilmente udita e compresa».[5]
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
Dopo la lettura della terza parte Papa Giovanni Paolo II pensò subito alla consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, redigendo egli stesso un atto di affidamento, che si celebrò il 7 giugno 1981 nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Questo atto fu da lui ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982. Il 25 marzo 1984, in piazza San Pietro, il Papa in unione spirituale con tutti i Vescovi del mondo, precedentemente convocati, affidò nuovamente al Cuore Immacolato di Maria gli uomini e i popoli. Questo atto solenne e universale di consacrazione fu da Suor Lucia, in una lettera dell’8 novembre 1989, considerato corrispondente al volere di Nostra Signora.
Il 13 maggio 2000 Papa Giovanni Paolo II, per bocca del Cardinale Angelo Sodano, manifestava la volontà di rendere pubblica la terza parte del segreto, affidando il contenuto e una prima interpretazione alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Questa parte fu rivelata ai pastorelli il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima. Eccone il contenuto, così come fu scritto da Suor Lucia il 3 gennaio 1944 e reso pubblico dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’anno 2000:
«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».[6]
In un colloquio voluto e autorizzato dal Papa nell’aprile del 2000, Mons. Tarcisio Bertone, allora Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, chiese a Suor Lucia alcuni chiarimenti.
Il primo riguarda il genere letterario della visione. Anzitutto la veggente «condivide l’interpretazione secondo cui la terza parte del segreto consiste in una visione profetica, paragonabile a quelle della storia sacra».[7] Aggiunge anche che la visione di Fatima riguarda la lotta del comunismo ateo contro la Chiesa e i cristiani descrivendo l’immane sofferenza della fede nel XX° secolo.
Alla domanda poi se il personaggio principale della visione è il Papa, Suor Lucia annuisce prontamente, aggiungendo: «Noi non sapevamo il nome del Papa, non sapevamo se era Benedetto XV o Pio XII o Paolo VI o Giovanni Paolo II, però era il Papa che soffriva e faceva soffrire anche noi».[8]
A proposito poi del Papa che, colpito a morte cade a terra, Suor Lucia, riferendosi alla protezione di Maria nei confronti di Giovanni Paolo II, condivide pienamente l’affermazione che «fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte».[9]
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
In un commento a ciò, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, affermava che Fatima ci aiuta «a comprendere i segni del tempo e a trovare per essi la giusta risposta nella fede».[10] Lo stesso Cardinale offriva poi alcune linee interpretative del “segreto”.
Per quanto riguarda la prima parte fa notare che i bambini hanno la visione dell’inferno. Tale loro esposizione a questo terribile scenario avviene per salvare le anime, mediante la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Con ciò la Signora intende invitare ad avere un atteggiamento di fede e di obbedienza a Dio.[11]
Il Cardinale ritiene poi che la sua parola chiave del segreto sia il grido “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”.
Passando poi ad illustrare le singole immagini, afferma che l’angelo con la spada di fuoco rappresenta la minaccia del giudizio incombente sul mondo, che potrebbe essere incenerito in un mare di fuoco preparato dall’uomo stesso con le sue invenzioni di morte.
La seconda immagine, in contrasto con la prima, mostra che la forza che si oppone alla distruzione è lo splendore della Madre di Dio. Lo scenario, quindi, è la libera scelta dell’uomo tra il bene e il male: «Il futuro non è affatto determinato in modo immutabile, e l’immagine, che i bambini videro, non è affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe più essere cambiato».[12]
Il significato della visione è, quindi, quello di suscitare le forze del bene che sono sempre in tempo per contrastare le potenze del male.
La visione, poi, della città in rovina, delle persone che camminano in mezzo ai cadaveri avviandosi verso la croce, del Vescovo vestito di bianco – “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre” – descrive la Via Crucis della Chiesa nel secolo XX, un periodo di persecuzione, di sofferenze estreme, di martirio. Inoltre, il Vescovo vestito di bianco può richiamare diversi Papi, a cominciare da Pio X fino a Giovanni Paolo II.
A proposito della visione del Papa che viene ucciso sulla strada dei martiri, il Cardinale Ratzinger si domanda: «Non doveva il Santo Padre, quando dopo l’attentato del 13 maggio 1981, si fece portare il testo della terza parte del “segreto”, riconoscervi il suo proprio destino?».[13]
La mano materna, che sviò la pallottola senza uccidere il Papa, sta a indicare che non esiste un destino immutabile e che la potenza della fede e della preghiera può influire nella storia: la preghiera è più forte dei proiettili di una pistola.
La visione si conclude con gli Angeli, che irrigano le anime col sangue di Cristo Crocifisso, a indicare che il martirio dei testimoni della fede si compie in solidarietà con la passione di Cristo e diventa una cosa sola con essa. Il sangue dei martiri, così come il sangue di Cristo, feconda la Chiesa. Sono accenti di speranza. Dal sangue di Cristo e dalla testimonianza dei martiri proviene una forza rinnovatrice che ringiovanisce continuamente la Chiesa.
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
Due considerazioni sulla visione. Anzitutto il segreto di Fatima apre il sipario sulla reale contrapposizione, sul piano dell’essere e dell’agire, tra Maria, tuttasanta e cooperatrice efficace di Cristo, e il nemico del bene, il serpente (Gn 3,14-15), il drago rosso, Satana, il diavolo (Ap 12,1-9), l’anticristo (1Gv 2,18; 2Gv 1,7).
Nella storia bisogna riconoscere, infatti, la presenza dell’azione del maligno sulle persone e sui popoli. L’umanità è continuamente sedotta dall’avversario del bene, sempre pronto a farla precipitare nel baratro della perdizione. Ma il Figlio di Dio è apparso proprio per distruggere le opere del diavolo (cf. 1Gv 3,8).
Il compianto Stefano De Fiores, in un suo scritto postumo sul mistero del male in relazione a Maria, affermava: «C’è poco da scherzare: nel tempo favorevole agli idoli occorre vigilanza, sobrietà, fortezza […] e insieme ai primi cristiani combattere Satana in tutte le forme in cui si manifesta».[14] E in questo combattimento, Maria, pienamente associata all’opera salvifica di Cristo, coopera efficacemente con il suo Figlio divino contro Satana. Nel suo agire ella combatte il principe delle tenebre, «schierandosi dalla parte di Cristo come Nuova Eva nella battaglia contro il male, il peccato, la morte».[15] Ella partecipa all’esito vittorioso della redenzione di Cristo, vincitore del peccato e del Maligno: «Tutta la vicenda storica, di fede e di missione di Maria di Nazaret, è perenne testimonianza della potenza e della concretezza salvifica della grazia effusa, sine fine dicentes, della Santa Trinità».[16]
Maria è la stella maris, che accompagna la Chiesa e l’umanità nella tempestosa attraversata della storia, suscitando nei cuori dei fedeli energie di bene, che neutralizzano e vincono gli assalti devastanti di uomini e di ideologie perverse.
Risiede in ciò il carisma di Fatima, che è un dono di Dio Trinità affinché l’umanità e la Chiesa si rendano sempre più consapevoli della lotta del bene contro il male e della inevitabile vittoria della grazia sul peccato.
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
La seconda considerazione riguarda gli appelli contenuti nel messaggio di Fatima. Suor Lucia ci aiuta offrendocene un elenco. Ella, infatti, vede nella visione di Fatima una pluralità di appelli, tutti convergenti ad operare il bene. C’è quindi l’appello alla fede, all’adorazione di Dio, alla speranza, all’amore di Dio, al perdono, alla preghiera, al sacrificio, alla partecipazione all’Eucaristia, all’intimità con Dio Trinità, alla recita quotidiana del rosario, alla devozione al Cuore Immacolato di Maria, alla meditazione sulla vita eterna, all’apostolato, alla perseveranza nel bene, a smettere di offendere Dio, alla santificazione della famiglia, alla perfezione della vita cristiana, alla vita di piena consacrazione a Dio, alla santità, a seguire il cammino del cielo.[17]
Scelgo due appelli, che sembrano di attualità e che riguardano il perdono e la santità. «Il perdono – dice Suor Lucia – ci porta a chiedere a Dio il perdono per i nostri fratelli e anche per noi; per coloro che non hanno fede e per coloro che credono; per coloro che non adorano e per coloro che si chinano davanti a Dio; per coloro che non sperano e per coloro che confidano; per coloro che non amano e per coloro che praticano la carità».[18] La veggente sa che il perdono richiede sacrificio e mortificazione continua. Per questo esorta a far tacere il grido di ribellione dell’amor proprio ferito e offeso, ricordando la parola che Gesù disse a Pietro, di perdonare, cioè, non fino a sette, ma fino a settanta volte sette (cf. Mt 18,21-22). È questa la migliore preparazione all’imminente giubileo della misericordia.
Il secondo appello, valido per tutti i battezzati ma soprattutto per i consacrati, riguarda la santità. Nelle apparizioni mariane c’è sempre un appello non solo alla penitenza, alla preghiera, alla misericordia, ma anche alla santità. La Tuttasanta, infatti, chiama i cristiani alla santità. Il dovere di essere santi impegna «a rivestirci della vita soprannaturale, a dare a tutte le nostre azioni un carattere soprannaturale, cioè a essere santi perché Dio lo vuole e perché Dio è santo. Il suddetto dovere ci obbliga a vivere all’ombra della santità di Dio, ossia secondo la via che Dio ha tracciato per essere santi e stare con lui».[19]
Suor Lucia aggiunge che questo vale in modo particolare per le persone consacrate che «devono innalzarsi ad un livello più alto a causa della santità dello stato di vita che abbracciano. Con il distacco dalle cose della terra, si sono poste in un grado di particolare disponibilità per corrispondere all’azione della grazia di Dio in loro. Nel consegnarsi a Dio per amore, gli hanno offerto una volta per tutte il sacrificio di tutto e di se stesse. Ora, questo atto di per se stesso è capace di innalzare ad una vita di costante intimità con Dio e di perfetto amore, se da parte della persona consacrata c’è una dedizione piena, senza riserve né restrizioni».[20]
La visione di Fatima solleva il velo sull’inferno che esiste sulla terra, ma offre anche la consolante profezia della patria celeste. Infatti, quando i pastorelli chiesero alla bella Signora di dove fosse, ella rispose: «Sono del cielo». E quando chiesero ancora se anch’essi sarebbero andati in cielo, la Madonna rispose che anch’essi sarebbeo andati in cielo. Suor Lucia commenta al riguardo: «Se Dio ci avesse creato solo per vivere sulla terra questi pochi giorni o anni, che passiamo qui tra lavoro, dolori e afflizioni, che a tutti chi più chi meno tocca sopportare, allora potremmo dire che la nostra vita non ha ragione d’essere, poiché ben presto finisce nella polvere della terra da dove siamo tratti. Dio, nella sua grandezza, doveva avere fini più elevati, e il suo amore non poteva accontentarsi di questo. Noi siamo l’opera prima del suo amore, dato che ci ha creati per renderci partecipi dell’immensità della sua vita».[21]
Card. Amato da L’Osservatore Romano, 7 maggio 2015_____________
[1] Per il suo contenuto e commento si veda Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000.
[2] Cf. Christopher A. Ferrara, Il segreto ancora nascosto, Associazione Madonna di Fatima, Roma 2011.
[3] Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, p. 16.
[4] Giovanni Paolo II, Varcare la soglia della speranza, Mondadori (Oscar Bestsellers), Milano 2004, p. 145.
[5] Ib. p. 146.
[6] Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, p. 21.
[7] Ib. p. 28.
[8] Ib.
[9] Ib. p. 29.
[10] J. Ratzinger, Commento teologico, ib. p. 36.
[11] Ib. p. 39.
[12] Ib. p. 40.
[13] Ib. p. 42.
[14] Stefano De Fiores, Maria e il mistero del male, Ancora, Milano 2013, p. 132.
[15] Ib. p. 133.
[16] Ib. p. 137.
[17] Suor Lucia, Gli appelli del Messaggio di Fatima, Fatima 2002.
[18] Ib. p. 88.
[19] Ib. p. 197.
[20] Ib. p. 197-198.
[21] Ib. p. 205.

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Dai Quadernetti
  • Essere sacerdoti non deve costituire una singolarità che dà onori e risparmia da ciò che è castigo dell’uomo: lavoro, fatica, povertà, fame. Io ebbi fame, ed ero Dio; Io ebbi fatica, povertà, lavoro ed ero Dio. Io vissi nel pericolo, non lo schivai, ed ero Dio.
    Prendete i più santi tra voi e spargeteli e contemporaneamente, nel silenzio, nel nascondimento, una mistica armata li aiuti con la preghiera, la penitenza, il dolore: quella delle anime vittime.
    Andate, scendete, spargetevi fra queste turbe che muoiono spiritualmente di fame e sbriciolate loro il pane della Verità. La mia Parola è Verità e Vita. Andate, insegnate, amate.
    Ho detto che istruire gli ignoranti, ammonire i peccatori, perdonare le offese, sono opere di misericordia. Fatelo dove più ve ne è bisogno, dove più c’è da faticare e da vincersi e vincere.
    Ognuno prenda la sua croce e la porti e la innalzi, dopo aver lavorato e sofferto, sulle nuove posizioni riconquistate al Cristo, così come fanno i soldati per la gloria della propria patria. Il sacerdote è soldato di Cristo e la gloria del mio Regno nel mondo deve essere il suo scopo supremo.
    Innalzate il mio segno nel cuore degli uomini e Satana fuggirà da loro. Questo e non altro li salverà, perché questa è arma spirituale e valida. Satana e i suoi servi sono vinti non dai partiti e dalle parole e atti umani, ma da ciò che è soprannaturale. Fate ciò che Io dico ed Io sarò con voi.
    Quad.tti 48.12
  • Ai veramente miei do il mio segno: l’essere perseguitati, accusati, condannati ingiustamente. Ricorda di temere sempre sulla verità di uno che abbia veste o si professi mio servo se non lo vedi perseguitato.
    Il mio vero discepolo passa per le prove che provarono il Maestro e per quelle che il Maestro profetizzò ai Dodici quando li preparò alla missione.
    Mt.10  Quad.tti 49.7
Cor sacratissimum Jesu, miserere nobis

lunedì 9 marzo 2020

TERESA MUSCO (1943-1976)

Apparizione di Caiazzo
(Caserta)
Teresa Musco
La Vergine apparve per la prima volta a Teresa Musco (1943-1976) l'8 gennaio 1948, quart'ultima figlia di due modesti agricoltori: Salvatore e Rosina Zullo. Teresa, rimproverata e picchiata dal padre perché era uscita seminuda di casa mentre grandinava, fu consolata e accarezzata da una "Signora molto bella" che le disse:"Vedi, figlia mia, tuo padre ha fatto molto bene".

Maria le riapparve il 12 gennaio, mettendole delle foglie di fava sul piede che si era gravemente scottata tre giorni prima e dicendole: "Non farlo sapere a nessuno: la Mamma tua ti guarirà. Sta calma". La Madonna le si manifestò per la terza volta il 17 gennaio, mentre era in chiesa a pregare, e le mise nuovamente delle foglie di fava sul piede scottato. Pochi giorni dopo il piede era guarito e non presentava più alcuna cicatrice. In segno di ringraziamento Teresa cominciò a fare fioretti.

Maria le riapparve, dicendole: "Figlia mia, sono tua Mamma che ti guida per la strada che piace al mio diletto Figlio. Sono contenta del sacrificio che mi offri. Continua".

Da allora la Madonna le apparve regolarmente circondandola, come lei stessa scrisse, di attenzioni: la Mamma celeste "era con me quando riassettavo, quando pregavo e anche quando giocavo mi sentivo chiamare per trattenermi con lei. Quando ero malata me la sentivo sempre vicina, e per me era un conforto e una protezione. L'unica cosa che mi ripeteva sempre era :"Offri la tua sofferenza per i peccatori".

Teresa dovette soffrire molto a causa dell'atteggiamento del padre. L'uomo, violento e collerico, picchiava spesso la moglie e maltrattava la figlia, non credendole.

La veggente visse una vita di sofferenze, accettate come anima espiatrice; il 31 agosto 1957 ricevette le stimmate invisibili, che diventano visibili il 25 ottobre 1968. A partire dal 1955 Teresa annotò in un Diario le sue esperienze mistiche.

 Da sottolineare che la veggente era analfabeta, poiché non ebbe la possibilità di frequentare alcuna scuola, dovendo contribuire, col proprio lavoro, alla sussistenza della famiglia. Fu la Madonna ad istruirla, dal 25 dicembre 1949, nel leggere e nello scrivere, guidandole la mano. La Vergine nel 1948 le aveva preannunciato che avrebbe dovuto lasciare la casa paterna per trasferirsi a Caserta. Cosa che fece l'8 gennaio 1968. 

La mistica ebbe numerose visioni anche del suo angelo custode. La prima risale al 15 marzo 1948. In essa l'angelo l'invitò a pregare, a soffrire con gioia per la liberazione delle anime del Purgatorio e per la loro salvezza. Le manifestazioni angeliche diventarono poi quotidiane e, come annota Teresa:"Tutte le mattine l'Angelo mi veniva a far visita e mi faceva pregare insieme a lui".

Dal luglio 1948 ebbe apparizioni anche del Bambino Gesù. Il 31 luglio 1948 il Bambino le disse:"Soffrirai tanto nella tua famiglia. Sarai incompresa e maltrattata. Non temere, io ti sono vicino, e la mia dolce Mamma ti condurrà per mano fino a quando non sarai grande e agirai da sola. Lascerai la tua famiglia per fare la mia volontà. Soffrirai tanto, ma io ti sono molto vicino".

Maria le ha dato numerosi messaggi, alcuni di particolare interesse per l'umanità. I quadri e le statue mariane che Teresa teneva in casa, dal 1971 cominciarono a lacrimare anche sangue. Riguardo a tali fenomeni Maria le disse: "Figlia mia, queste mie lacrime muoveranno molti a un rinnovamento del cuore".

TERESA MUSCO  Breve biografia

Nata a Caiazzo il 7 giugno 1943, ha fatto ritorno alla Casa del Padre il 19 agosto 1976 all'età di 33 anni. La sua vita è stata tutta offerta alla gloria del Padre; la Passione di Gesù la sua vera passione, il tutto vissuto con un amore sempre entusiasta lasciando un meraviglioso esempio di genuina spiritualità in contrasto con la vita monotona e amorfa di tanti cristiani d'oggi. 
Fenomeni veramente impressionanti, e che lasciano pensare, si sono verificati nella sua abitazione. Alcune statue di Gesù e della Vergine hanno versato lacrime di sangue. 
Nostro Signore ha dato 567 manifestazioni, la Vergine Santa 190 e i fenomeni in totale (verbalizzati e sottoscritti da testimoni oculari) sono stati 757. Questa serie imponentissima di fenomeni straordinari è come un assedio supremo di amore da parte di Dio per l’umanità errante; è un supremo e, Dio non voglia, estremo, insistente richiamo a voler ritornare a Colui che è il nostro principio e il nostro fine supremo, il Bene sommo, l’unico capace di saziare quella fame e quella sete di infinito, di felicità senza limiti, che tanto invade e tormenta l’uomo di questo nostro fine secolo. 
In queste immagini Nostro Signore e la Vergine Santa ci fanno rivivere la tragica realtà di Calvario: Cristo continua a morire per noi, la Redenzione è in continua attuazione. Ai buoni viene chiesto una partecipazione sempre più viva alla passione di Gesù e del Cuore Immacolato e Addolorato della Mamma Celeste.
La Madonna, Rivela a Teresa Musco
Stralci dal libro di Padre Gabriele M. Roschini dal titolo: "Crocifissa col Crocifisso" e dal libro di Padre Antonio Gallo dal titolo:"Studio biografico su Teresa Musco

13 Giugno 1950: La "Bella Signora" entra, a porta chiusa, nella cameretta di Teresa e le presenta carta e penna dicendo: "Sapessi quanti peccati si commettono nel mondo!... Molti uomini, trafiggono il cuore già tanto lacerato di MIO FIGLIO". Se gli uomini non si ravvederanno, IL PADRE INFLIGGERÀ AL MONDO UN GRANDE CASTIGO E TUTTO SARÀ DISASTRO.

20 Maggio 1951: "Salvami i sacerdoti dai loro peccati e santificali col Mio Dolore e lavali col Mio Sangue. Vedrai molti cambiamenti nella Mia Chiesa. Cristiani che pregano ne rimarranno pochi, molte anime vanno all'inferno. Pudore, vergogna non ci sarà più per le donne: satana si veste di esse per far cadere molti sacerdoti. Crisi comuni ci saranno nel mondo. I preti, vescovi, cardinali sono tutti disorientati, cercano di aggrapparsi alla politica per aiutarsi, ma ancora una volta sbagliano; il governo cadrà, il Papa passa ore di agonia, alla fine Io sarò lì per condurlo in Paradiso. Una grande guerra succederà. Morti e feriti ce ne saranno tanti. Satana grida la sua vittoria e quello è il momento che: TUTTI VEDRANNO MIO FIGLIO APPARIRE SULLE NUBI e allora giudicherà quanti hanno calpestato il Suo Sangue innocente e divino. E allora il Mio Cuore trionferà.
NOTA: Teresa Musco ricevette questo messaggio all'età di 8 anni.


13 Agosto 1951: "Io sono la Madonna, Maria Immacolata, dal Cuore ferito di lancia e flagellato, alla fine coronato e poi tanto calpestato. Figlia Mia, Io sono qui per dirti che il Padre manderà un grande castigo sull'intero genere umano, nella seconda metà del secolo. Sappi, figlia, che satana regna nei più alti posti. Quando satana giungerà alla sommità della Chiesa, sappiate che allora riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati e quello sarà il momento che essi intervengono con armi potentissime che è possibile distruggere gran parte dell'umanità. E neanche ora piangono i loro sbagli, perché la preghiera per molti non esiste più, e Dio Padre allora mostrerà ancora una volta la Potenza DEL SUO GRANDE CASTIGO, ma non lo farà ancora, aspetta che loro chiedano realmente perdono. Le spine che vedi attorno al Mio Cuore sono per riparare tanti gravi colpe che si scagliano di continuo verso il Cuore di Mio Figlio. Figlia Mia, chiedo a te d'offrirti per amore di Gesù e per riparare le colpe dei peccatori.
Dal 1972 comincerà il tempo di satana e il tempo delle grandi prove. Figlia, si è in un momento molto delicato, i cardinali si opporranno ai cardinali, i vescovi ai vescovi; fra di loro non c'é amore e tanti figli prediletti si trovano senza amore e sono sbandati, non sanno più come prendere le anime ma non arrivano alla preghiera".



13 Settembre 1951:
NOTA:
Teresa vede Gesù, ha una visione. Non potendo rivelare per iscritto, racconta ciò che vede.

"Raccomando solo ai sacerdoti di STARE ATTENTI AL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE DELLA MESSA, PERCHÉ GESÙ è LÌ IN PERSONA E SI IMPRESTA(1) LE MANI, LA BOCCA, LA LINGUA del SACERDOTE. È LÌ ACCANTO A LORO E OSSERVA LA SUA MENSA, IL SUO MISTERO. Questo è quanto posso dire".

NOTA: (1) Prende in prestito.




30 Settembre 1951: "GRANDI FLAGELLI SONO DIRETTI SULL'ITALIA E SOLO I PARAFULMINI SONO QUELLI CHE CENTRANO IN PIENO IL CUORE DI MIO FIGLIO E QUELLO DEL PADRE, POICHÉ VOI REGGETE (Tratterrete?...) la loro ira e sorreggerete il mondo con i vostri sacrifici"... "Voi sacerdoti non esponete alle tentazioni di disperazione le anime scelte da Me, poiché per voi sarà il fuoco eterno. Molte anime si perdono per causa vostra. Pensate al vostro dovere, perché un giorno piangerete. PENSATE A INCORAGGIARLE, NON A SCORAGGIARLE..."

*

1 Ottobre 1951: "FIGLIA MIA, SONO PRONTI I FLAGELLI CHE IL PADRE HA DIRETTO SULL'ITALIA E SOLO LE ANIME CHE SI OFFRONO VITTIME POSSONO CENTRARE IN PIENO IL CUORE DI MIO FIGLIO E FERMARE L'IRA DEL PADRE".

3 Gennaio 1951: "Voglio dirti che il mondo è così cattivo. Sono apparsa nel Portogallo dando messaggi, e NESSUNO MI HA ASCOLTATO, e a Lourdes, alla Salette, ma pochi cuori duri si sono ravveduti. Anche a te voglio dire tante cose che affliggono il Mio Cuore. Voglio parlarti del terzo segreto di Fatima che diedi a Lucia e ti dico che DA TEMPO È STATO LETTO, MA NESSUNO SI È PRONUNCIATO".

NOTA: La Madonna, di seguito poi predice il pellegrinaggio del Santo Padre Paolo VI a Fatima, ove inviterà tutto il mondo alla preghiera ed alla penitenza. Aggiunge poi che il Papa NON OSERA' PARLARE DEL SEGRETO, perché è SPAVENTOSO.

"Il mondo cammina verso una grande rovina [...] il popolo si sbizzarrisce sempre di più [...] FUOCO E FUMO SCONVOLGERA' IL MONDO LE ACQUE DEGLI OCEANI DIVENTERANNO FUOCO E VAPORE, LA SCHIUMA SI INNALZERA', SCONVOLGENDO L'EUROPA, E AFFONDERA' TUTTO IN UNA LAVA DI FUOCO, E MILIONI DI UOMINI E BAMBINI PERIRANNO NEL FUOCO, E I POCHI ELETTI RIMASTI INVIDIERANNO I MORTI, PERCHÈ DA QUALUNQUE PARTE SI VOLGERA' LO SGUARDO, NON SI VEDRA' ALTRO CHE SANGUE E MORTI E ROVINE IN TUTTO IL MONDO". (Diario, pag. 370).

Figlia Mia, offri tutto quello che ti capita di soffrire per i sacerdoti, perché non capiscono più quale sia la volontà di Dio. Quei pochissimi che sono rimasti fedeli a Me, hanno tanta paura di esporsi, e così continueranno a vivere fin quando Mio Figlio deciderà.
La Mia Casa sta percorrendo un brutto momento: quelli che vi comandano si avviano verso le tenebre, perché la comodità che hanno è tanta...danno troppo retta alla carne, e mettono a tacere lo spirito. Io ti raccomando, figlia, prega per loro, che tanto ne hanno bisogno! E se nella tua vita passerà un'ora della giornata senza aver pregato per i figli miei prediletti, sappi che è una giornata perduta nella tua vita!...
"Parla Gesù": Io sanguinerò per i sacerdoti, lascerò cadere su di loro il Mio Sangue e quello della Mamma Mia adoratissima. Mi basta la fedeltà di uno di loro per far conoscere loro il medicamento divino.
"Parla la Madonna":Vedrai quanti sacerdoti, figli prediletti del Mio diletto Figlio, CHE RINNEGANO LA PRESENZA DI LUI, MOLTI SI SVESTONO PER ANDARSENE VIA. Sappi, figlia, che ci vogliono molte anime che si offrono vittime per i sacerdoti. Molti di loro si oppongono ai loro vescovi, e molti non ammettono neanche di aver sbagliato. Offri, soffri, prega per loro.

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31 Agosto 1953: "Figlia, quanti peccati nel mondo! Mille volte ogni momento crocifiggono Mio Figlio sulla Croce. Il Padre è stanco e pieno d'ira nel vedere il Figlio Suo sempre così trafitto e calpestato da tanti uomini crudeli. Figlia Mia, prega e fà penitenza perché il popolo corre veloce verso un orribile precipizio. Parla hai piccoli affinché preghino, perché le preghiere degli innocenti valgono molto più di quelle delle persone grandi. Solo pregando si può placare l'ira di Dio. E tu, con le tue pene e preghiere, puoi cambiare tanti cuori duri. Prega molto, specie per i figli a Me cari, i sacerdoti, prediletti di Mio Figlio. Voglio un fervore vivo e vero nella preghiera, e non una cosa imparata e detta per abitudine, specie le preghiere davanti a Gesù Sacramentato. Così tu obblighi a tornare da Me tanti e tanti sacerdoti".

*!*!*
23 Luglio 1973: "Figlia Mia Teresa, sappi che molti sacerdoti, figli Miei prediletti e tanto amati da Me, dicono che Io, Mamma, OSCURO LA GLORIA E L'ONORE DI MIO FIGLIO...
Oh, poveri figli Miei insensati!... Quanto sono ciechi!... Come si sono fatti prendere dal demonio!... A quanta cecità sono giunti per non aver ascoltato né Gesù né Me. Ma Io sono pronta ad accoglierli fra le Mie braccia, perdonando loro ogni offesa". (Diario pag. 22/27)

"
DICONO
CHE IO OSCURO LA GLORIA E L'ONORE DI MIO FIGLIO!... MA NON SONO IO STATA CREATA PER SERVIRE MIO FIGLIO? Non mi ha dato a voi tutti, ai piedi della Sua croce?... Ed ora sono Io che oscuro il culto a Gesù?... Poveri figli Miei, quanto sono insensati, quanto son ciechi!... E come il demonio si serve proprio di loro, figli prediletti: li ha saputi prendere, raggirandoli come ha voluto... Vi siete lasciati condurre, da soli, per mano, da satana... E voi, figli a Me cari, VOLETE ARRIVARE A CANCELLARMI DAI CUORI DELLE CREATURE.

Di a tutti che Io ho bisogno di sacerdoti umili e coraggiosi, pronti ad essere ammazzati, derisi e calpestati, perdere la propria vita, il proprio sangue, affinché per mezzo di loro Io possa risplendere nella Chiesa dopo la grande purificazione".
"TANTI SCIENZIATI STANNO INVENTANDO ARMI CON LE QUALI SARA' POSSIBILE DISTRUGGERE, IN POCHI ATTIMI, GRAN PARTE DELL'UMANITÀ'... DIO CASTIGHERA' L'UMANITÀ' CON MAGGIORE SEVERITA' CHE NON ABBIA FATTO COL DILUVIO. Se tutto dovesse procedere come ora, e se l'umanità non si convertirà, vedrete come i gradi e i potenti, i piccoli e i deboli periranno insieme. (1)

NOTA: (1) Qui a Teresa in visione in breve, gli viene mostrata una sanguinosa guerra che dovrà venire.

10 Ottobre 1973: "Sta per iniziare una nuova guerra nella terra dove è nato il Salvatore, cioè il Mio amatissimo Figlio e non si fermerà.
Sembra che fanno la pace ma non è vero, PERCHÈ DA LÌ NASCERA' LA GRANDE GUERRA, DA LÌ VIENE IL GRANDE CASTIGO DAL CIELO E DALLA TERRA".

13 Ottobre 1973:"Il Mio grande dolore è nel vedere che molti miei figli prediletti si danno addirittura al diavolo rinnegando Mio Figlio. Sai figlia Mia, celebrano le Messe con la particola già consacrata, la oltraggiano, la sputano, facendo tante ingratitudini.

15 Settembre 1974: (Durante questo messaggio in casa di Teresa cominciano a piangere lacrime di sangue quadri, statuette ed immagini sacre)."Figlia Mia, queste Mie lacrime inietteranno un risveglio nel cuore di tante anime che vogliono essere fredde e di tante altre che non hanno volontà. Ma per coloro che non pregano e dicono che la preghiera è fanatismo, sappi, figlia Mia, che per loro queste lacrime, se non si ravvedono, saranno la condanna".
"Figlia Mia, il mondo va in rovina. Mio Figlio ha deciso che se gli uomini continueranno ad odiarsi così, Egli distruggerà l'odio e il mondo.

2 Novembre 1975: (Parla Gesù) "LA GUERRA TRA I POPOLI È COMINCIATA E NON FINISCE PIU' FIN QUANDO SI SONO DISTRUTTI L'UN L'ALTRO".
ESSI MI HANNO RESPINTO, SCACCIATO DALLA LORO VITA: NON MI RESTA CHE ATTENDERE ED ESSERE SPETTATORE, VEDERE FINO A CHE PUNTO ARRIVINO. L'ORA È GRAVE, GRAVE IL PERICOLO.

14 Febbraio 1976: (Parla la Madonna) "VEDRAI UNA GRANDE RIVOLUZIONE NELLA MIA CASA: I COMUNISTI AL POTERE, E NELLA MIA CASA A ROMA, GIA' CI SONO, ma si manifesteranno solo quando possono comandare liberamente, senza ostacoli, ALLORA CI SARA' LO SPARGIMENTO DI SANGUE INNOCENTE".
"IN VATICANO GIA' CI SONO AL POTERE I COMUNISTI, ASPETTANO L'ORA E IL TEMPO GIUSTO... Figlia Mia, ho scelto te misera e povera perchè tu Mi capisci, i dotti ed i sapienti non potranno mai capire il Mio linguaggio, fin quando non vengono in ginocchio con animo contrito".




AVE MARIA PURISSIMA!

Consideriamo il Buon Pastore e la Divina Pastora




Capo <<VI. -Della imitazione di nostro 
Signor Gesù Cristo. 

Consideriamo, o Fratelli tutti, il buon Pastore, il quale per salvare le sue pecorelle ha sofferto il supplizio della croce. 

Le pecorelle del Signore lo hanno seguito nella tribolazione e nella persecuzione, nel disonore e nella fame, nell' infermità e nella tentazione, ed in altri patimenti; e per queste cose hanno ricevuto dal Signore la vita eterna. 

Onde la è una gran vergogna pei servi di Dio, che i Santi facciano le opere, e noi col narrarle e farne l'elogio vogliamo riceverne la gloria e l' onore.>>

Capo VII ~ Che le opere buone accompagnino la scienza.

 L'Apostolo dice : La lettera uccide, ma lo spirito dà vita. 

Sono uccisi dalla lettera coloro, i quali desiderano di sapere le sole parole unicamente per essere stimati più sapienti fra gli altri, e potere acquistare grandi riccliezze da distribuirsi ai parenti  e agli amici. 

E sono uccisi . dalla lettera quei relìgiòsi , i quali non vogliono seguire lo spirito della divina lettera, ma bramano piuttosto saperne le sole parole, e spiegarle agli altri. 

Al contrario sono vivificati dallo spìrito della divina lettera quelli, i quali tutta la scienza e la lettera, che sanno e desiderano sapere, (che non vivono col corpo, ma colla parola e coll'esempio), l'attribuiscono all' altissimo Signore, del quale è ogni bene.

AMDG et DVM

Superbia e malizia... ora al culmine





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"Ti ho già detto che quanto è detto negli antichi libri ha un riferimento nel presente. È come se una serie di specchi ripetesse, portandolo sempre più avanti, uno spettacolo visto più addietro. Il mondo ripete se stesso negli errori e nei ravvedimenti, con questa differenza però: che gli errori si sono sempre più perfezionati con l’evoluzione della razza verso la cosiddetta civiltà, mentre i ravvedimenti sono divenuti sempre più embrionali. Perché?

Perché, col passare del mondo dall’età fanciulla ad età più completa, sono cresciute la malizia e la superbia del mondo. Ora siete nel culmine dell’età del mondo e avete raggiunto anche il culmine della malizia e della superbia. Non pensare però che avete ancora tanto da vivere quanto siete vissuti. Siete al culmine, e ciò dovrebbe dire: avete altrettanto da vivere. Ma non sarà.

La parabola discendente del mondo verso la fine non sarà lunga come quella ascendente.
 Sara un precipitare nella fine. [La fine dei tempi, la fine del tempo delle nazioni; poi verrà il Regno di Dio sulla Terra, un’unica Nazione, un unico popolo, un’ unica Fede]. Vi fanno precipitare appunto malizia e superbia. Due pesi che vi trascinano nel baratro della fine, al tremendo giudizio. Superbia e malizia, oltreché trascinarvi nella parabola discendente, vi ottundono talmente lo spirito da rendervi sempre più incapaci di fermare, col ravvedimento sincero, la discesa",

"I Quaderni del 1943", pagg. 226 - 227
AMDG et DVM