sabato 10 marzo 2018

VOI SIETE IL TEMPIO DI DIO

LE SETTE PAROLE DI CRISTO IN CROCE

 MEDITATE DA GESU' STESSO E RIVELATE AD UNA VEGGENTE



LE SETTE PAROLE DI CRISTO IN CROCE MEDITATE DA GESU' STESSO E RIVELATE A J.N.S.R.

   Nota devozione amata dai santi e praticata da molti fedeli è stata commentata e attualizzata da Gesù in una rivelazione a J.N.S.R. del 29-4-2001. Il Signore ci ricorda con questa devozione che tutte le nostre Grazie nascono dalla Sua Croce d’Amore.

Gesù: “Se ho portato la Mia Croce d’Amore, schiacciato sotto il suo peso, se ho subito la Mia Santa Passione fino al Calvario, se le Mie sante Piaghe si sono aperte, se il Mio Sangue Prezioso è colato lungo tutta la Mia Santa Croce fino a bagnare la terra, se ho donato la Mia Vita in riscatto di tutti i vostri peccati, è per Amore voi tutti!
   Tutta quella sofferenza offerta in Onore del Padre Mio, era per salvarvi. Dio, di misericordia e di pietà, ha visto le opere malvagie del Mondo. Affinché la Redenzione si compisse, il Padre ha permesso che il Figlio Suo Unigenito s’immolasse sulla Sua Croce per Amore per le Sue creature. Egli ha ascoltato la supplica del Figlio Suo Diletto, che saliva fino a Lui:

Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno
Prima Parola (Lc 23, 34) 
1 Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria


No! Voi non Mi avete amato, oggi non più di ieri, e tuttavia Io ho provato di tutto per rendervi migliori lanciandovi verso la sofferenza del vostro prossimo. Sì! A tutti quelli che ancora oggi passano attraverso il martirio dell’anima e del corpo, Io dico ad ognuno, quando la mannaia scende su di lui:

In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso
Seconda Parola (Lc 23,43)  
1 Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria

I figli di oggi sono degli ingrati insensati: hanno rifiutato i legami familiari, vogliono essere liberi, sfuggire ad ogni dovere e darsi a tutto ciò che è nocivo all’anima e al corpo. Ricercano la felicità, ma sono come imbarcazioni disorientate in mezzo a mari sconosciuti, che cercano il porto senza consultare né carte né bussola.
Madri e padri, voi che non avete più il diritto  di parlare e di avvicinarvi ai vostri figli per ricondurli a Dio, non credeteli perduti per sempre. Pregate per loro, come pregare per tutti i miei poveri ammalati, perché essi sono colpiti dalla malattia di questo Tempo: è il Tempo del Rinnegamento. Io vi dico in verità: rinnegare Dio significa non riconoscere più il proprio padre, rinnegare Maria significa non riconoscere più la propria madre. Presto Io dirò loro, quando saranno ai piedi della Mia Croce, perché voi sarete tutti chiamati ai piedi della Mia Croce Gloriosa, Io, davanti ad ognuno, dirò alla Mia Santa Madre:

Ecco tua Madre
Terza Parola (Gv 19, 26)
1        Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria

Allora i vostri figli riconosceranno la loro vera identità e saranno salvi, perché riconosceranno solo in quel momento là, davanti alla Mia Santissima Croce, che essi sono figli del Padre di ogni Bontà e di Maria, Madre di Dio e degli uomini, fratelli di Gesù, loro divino Salvatore. Quando tutto si degrada, non più famiglia, né casa, né amici; quando sarete come un uccellino caduto dal nido, imprigionato tra i rovi, dite a voi stessi che è inutile piangere sulla vostra sorte: più vi dibatterete e più sprofonderete tra le spine. No! Lodate Dio, nel momento più grave della tempesta Io sono qui, presente, non piangete. Nella più grande disperazione, Io costruisco il Mio Tempio: voi siete il Tempio di Dio; i muri non sono di pietra, ma di carne, simile alla Mia, plasmata dalla Mano dell’Altissimo per fare le sue fortezze di oggi, quelle che resistono ad ogni sorta di tempeste, ad ogni sorta di cataclisma, perché nulla può scuotere la Chiesa di Dio: voi siete le Mie Membra sacre, che formano il Mio grande Corpo. Sarete forse voi risparmiati più del Maestro? Rifiuterete il Mio Calice? Mi rinnegherete? Io attendo tutto da voi, poiché voi avrete tutto da Me e con Me, Noi costruiremo questo Mondo di Pace, questo Mondo che Mi attende senza saperlo, questo Mondo Nuovo, poiché non c’è che Dio, l’Eterno, che possa sollevare la pietra delle vostre tombe, quelle che l’uomo ha saputo costruire, secolo dopo secolo; giorno dopo giorno, egli si è chiuso come un bruco nel suo bozzolo. Non gridate! Io vengo a farvi uscire da questa oscurità, vengo a rischiarare le vostre tenebre. No, non gridate, ho gridato Io per voi già 2000 anni fa e il Padre Mio Mi ha sentito, dalla Mia Croce dove ero sospeso tra cielo e terra:

Elì, Elì, lema sabachtani?”
(Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato?)
Quarta Parola (Mt 27,46; Mc 15,34)
1        Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria

Lasciate passare questa Grande Tribolazione, Io sono qui. Sulla Mia Croce d’Amore, Io Mi sono spogliato di tutta la Mia Divinità. E’ quando vi crederete perduti che tutto rinascerà. No, il trionfo che voi attendete non è celebrato da artisti estranei alla Mia Sofferenza. No, voi sarete attori e partecipanti, vi salverete con Me, gli uni con gli altri. La sofferenza della Croce, Noi la porteremo insieme. Essa sarà allora la vostra Gioia giacché il calore del Mio santo Cuore vi darà la Fede in abbondanza.
Oh, Miei diletti, voi avrete sete del Mio Amore, voi Mi direte come Io ho detto al Padre Mio sulla Croce:

Ho sete!
Quinta Parola (Gv 18,28)
1        Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria

Che questo canto d’Amore, inteso dai Miei santi Angeli, riempia il vostro cuore di Gioia. Sono i Santi che cantano la vostra Vittoria, la Vittoria della Mia Croce Gloriosa, la Vittoria di tutte le vostre Croci d’Amore.
Oh, figli Miei, con un grido di gioia, dite con Me ancora una volta ciò che Io ho detto al Padre Nostro 2000 anni fa:

Tutto è compiuto!
Sesta Parola (Gv 19,30)
1        Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria

Figli Miei, la Potenza di Dio risiede nel Suo Amore infinito. Di che avete paura? Io sono qui! Datemi la vostra mano e lanciamo verso il Padre Nostro la Mia settima parola:

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Settima Parola (Lc 23,46)
1        Padre Nostro. 1 Ave Maria. 1 Gloria
Nel Mio Silenzio restano tutti i Miei eletti, in questa grande attesa della Divina Provvidenza. Io sono la Resurrezione e la Vita. A voi, Miei diletti, il Cristo, Vincitore della Morte. Non dimenticate mai che tutte le vostre Grazie nascono sulla Mia Croce d’Amore, perché la Sofferenza umanizza Dio e divinizza l’uomo. Amen”.

Preghi? La meditazione su questi detti E' preghiera


DETTI SULLA PREGHIERA 

DEI PADRI E DOTTORI DELLA CHIESA

Sant'Agostino ha detto:
« Nutri la tua anima con la lettura biblica: essa ti preparerà un banchetto spirituale ».
« La preghiera muore, quando il desiderio si raffredda ».


S. Tommaso d’Aquino ha detto:
« La preghiera non viene presentata a Dio per fargli conoscere qualcosa che Egli non sa, ma per spingere verso Dio l’animo di chi prega. »


S. Girolamo ha detto:
« Chi è assiduo nella lettura della Parola di Dio, quando legge si affatica, ma in seguito è felice perché gli amari semi della lettura producono in lui i dolci frutti.
« Studiamo ora che siamo sulla terra quella Realtà la cui conoscenza resterà anche quando saremo in cielo ».
« Preghi? Sei tu che parli allo Sposo. Leggi? E’ lo Sposo che parla a te ».


S. Ignazio di Loyola ha detto:
« Pregare è seguire Cristo che va tra gli uomini, quasi accompagnandolo ».


S. Caterina da Bologna ha detto:
 La preghiera è l’estatica contemplazione dell’ Altissimo, nella sua infinita bellezza e bontà: uno sguardo semplice e amoroso su Dio ».


S. Giovanni Crisostomo ha detto:
« L’uomo che prega ha le mani sul timone della storia ».


S. Giovanni Damasceno ha detto:
« La preghiera è un’elevazione della mente a Dio ».


S. Ignazio d’Antiochia ha detto:
Procurate di riunirvi più frequentemente per il rendimento di grazie e per la lode a Dio. Quando vi radunate spesso le forze di satana sono annientate ed il male da lui prodotto viene distrutto nella concordia della vostra fede. 


S. Bernardo di Chiaravalle ha detto:
  »I tuoi desideri gridino a Dio. la preghiera è una pia tensione del cuore verso Dio. »


Tertulliano ha detto: 
L’unico compito della preghiera è richiamare le anime dei defunti dallo stesso cammino della morte, sostenere i deboli, curare i malati, liberare gli indemoniati, aprire le porte del carcere, sciogliere le catene degli innocenti. Essa lava i peccati, respinge le tentazioni, spegne le persecuzioni, conforta i pusillanimi, incoraggia i generosi, guida i pellegrini, calma le tempeste, arresta i malfattori, sostenta i poveri, ammorbidisce il cuore dei ricchi, rialza i caduti, sostiene i deboli, sorregge i forti. (L’orazione, cap. 29)


Charles de Focauld ha detto:
« Bisogna lodare Dio. Lodare è esprimere la propria ammirazione e nello stesso tempo il proprio amore, perchè l’amore è inseparabilmente unito ad un’ammirazione senza riserve.
Dunque, lodare significa struggersi ai suoi piedi in parole di ammirazione e d’amore. Significa ripe-tergli che Egli è infinitamente perfetto, infinitamente amabile, infinitamente amato.
Significa dirgli che Egli è buono e che l’amiamo ».


Maestro Eckhart ha detto:
« Perchè preghiamo?.. Perchè Dio nasca nell’anima e l’anima rinasca in Dio…Un essere tutto intimo, tutto raccolto ed uno in Dio: questa è la Grazia, questo significa « Iddio con te ».


S.Teresa di Gesù ha detto:

 L’orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente tratteni-mento, da solo a solo, con Colui da cui sappiamo d’essere amati. (Vita 8,5)


… la porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l’orazione. Se Dio vuole entrare in un’anima per prendervi le sue delizie e ricolmarla di beni, non ha altra via che questa, perché Egli la vuole sola, pura e desiderosa di riceverlo. (Vita 8,9)


Certo bisogna imparare a pregare. E a pregare si impara pregando, come si impara a camminare camminando.
…nel cominciare il cammino dell’orazione si deve prendere una risoluzione ferma e decisa di non fermarsi mai, né mai abbandonarla. Avvenga quel che vuole avvenire, succeda quel che vuole succede-re, mormori chi vuole mormorare, si fatichi quanto bisogna faticare, ma piuttosto di morire a mezza strada, scoraggiati per i molti ostacoli che si presen-tano, si tenda sempre alla méta, ne vada il mondo intero. (Cammino di perfezione 21,4)


Pensate di trovarvi innanzi a Gesù Cristo, conversate con Lui e cercate di innamorarvi di Lui, tenendolo sempre presente. (Vita 12,2)


La continua conversazione con Cristo aumenta l’amore e la fiducia. (Vita 37,5)


Buon mezzo per mantenersi alla presenza di Dio è di procurarvi una sua immagine o pittura che vi faccia devozione, non già per portarla sul petto senza mai guardarla, ma per servirsene ad intrattenervi spesso con Lui ed Egli vi suggerirà quello che gli dovete dire.
Se parlando con le creature le parole non vi mancano mai, perché vi devono esse mancare parlando con il Creatore? Non temetene: io almeno non lo credo! (Cammino di perfezione 26,9)


Non siate così semplici da non domandargli nulla! (Cammino di perfezione 28,3)


Chiedetegli aiuto nel bisogno, sfogatevi con Lui e non lo dimenticate quando siete nella gioia, parlandogli non con formule complicate ma con spontaneità e secondo il bisogno. (Vita 12,2)


Cercate di comprendere quali siano le risposte di Dio alle vostre domande.Credete forse che Egli non parli perché non ne udiamo la voce? Quando è il cuore che prega, Egli risponde. (Cammino di perfezione 24,5)


 A chi batte il cammino della preghiera giova molto un buon libro.
Per me bastava anche la vista dei campi, dell’acqua, dei fiori: cose che mi ricordavano il Creatore, mi scuotevano, mi raccoglievano, mi servivano da libri. (Vita 9,5)


Per molti anni, a meno che non fosse dopo la Comunione, io non osavo cominciare a pregare senza libro. (Vita 4,9)


 E’ troppo bella la compagnia del buon Gesù per dovercene separare! E’ altrettanto si dica di quella della sua Santissima Madre. (Seste Mansioni 7,13)


 … fate il possibile di stargli sempre accanto. Se vi abituerete a tenervelo vicino ed Egli vedrà che lo fate con amore e che cercate ogni mezzo per contentarlo, non solo non vi mancherà mai, ma, come suol dirsi, non ve lo potrete togliere d’attorno.
L’avrete con voi dappertutto e vi aiuterà in ogni vostro travaglio. Credete forse che sia poca cosa aver sempre vicino un così buon amico? (Cammino di perfezione 26,1)


 Poiché Gesù vi ha dato un Padre così buono, procurate di essere tali da gettarvi fra le sue braccia e godere della sua compagnia.
E chi non farebbe di tutto per non perdere un tal Padre? Quanti motivi di consolazione! Li lascio alla vostra intuizione! In effetti, se la vostra mente si mantiene sempre tra il Padre e il Figlio, interverrà lo Spirito Santo ad innamorare la vostra volontà col suo ardentissimo amore. (Cammino di perfezione 27, 6-7)


Quelli che sanno rinchiudersi nel piccolo cielo della loro anima, ove abita Colui che la creò e che creò pure tutto il mondo, e si abituano a togliere lo sguardo e a fuggire da quanto distrae i loro sensi, vanno per buona strada e non mancheranno di arrivare all’acqua della fonte.
Essendo vicinissimi al focolare, basta un minimo soffio dell’intelletto perché si infiammino d’amore, già disposti come sono a ciò, trovandosi soli con il Signore, lontani da ogni oggetto esteriore. (Cammino di perfezione 28,5.8)


 Per cominciare a raccogliersi e perseverare nel raccoglimento, si deve agire non a forza di braccia ma con dolcezza. Quando il raccoglimento è sincero, l’anima sembra che d’improvviso s’innalzi sopra tutto e se ne vada, simile a colui che per sottrarsi ai colpi di un nemico, si rifugia in una fortezza.
Dovete saper che questo raccoglimento non è una cosa soprannaturale, ma un fatto dipendente dalla nostra volontà e che noi possiamo realizzare con l’aiuto di Dio. (Cammino di perfezione 28,6; 29,4)


Sapevo benissimo di avere un’anima, ma non ne capivo il valore, né chi l’abitava, perché le vanità della vita mi avevano bendati gli occhi per non lasciarmi vedere.
Se avessi inteso, come ora, che nel piccolo albergo dell’anima mia abita un Re così grande, mi sembra che non l’avrei lasciato tanto solo…e sarei stata più diligente per conservami senza macchia. (Cammino di perfezione 28,11)


Non si creda che nuoccia al raccoglimento il disbrigo delle occupazioni necessarie.
Dobbiamo ritirarci in noi stessi, anche in mezzo al nostro lavoro, e ricordarci di tanto in tanto, sia pure di sfuggita, dell’Ospite che abbiamo in noi, per-suadendoci che per parlare con Lui non occorre alzare la voce. (Cammino di perfezione 29,5)


 Il Signore ci conceda di non perdere mai di vista la sua divina presenza! (Cammino di perfezione 29,8)


 Quando un’anima… non esce dall’orazione fermamente decisa a sopportare ogni cosa, tema che la sua orazione non venga da Dio. (Cammino di perfezione 36,11)


 Quando un’anima si unisce così intimamente alla stessa misericordia, alla cui luce si riconosce il suo nulla e vede quanto ne sia stata perdonata, non posso credere che non sappia anch’essa perdonare a chi l’ha offesa.
Siccome le grazie ed i favori di cui si vede inon-data le appariscono come pegni dell’amore di Dio per lei, è felicissima di avere almeno qualche cosa per testimoniare l’amore che anch’ella nutre per lui. (Cammino di perfezione 36,12)


 La preghiera non è qualcosa di statico, è un’amicizia che implica uno sviluppo e spinge a una trasformazione, a una somiglianza sempre più forte con l’amico. (da L’amicizia con Cristo, cap VII)



AMDG et DVM

venerdì 9 marzo 2018

DALLA TERRA DEI DACI

L'inquietante segreto dei Monti Bucegi






https://www.youtube.com/watch?v=JO95nKjBZ5E



AMDG et DVM

giovedì 8 marzo 2018

TENETE SALDA LA FEDE

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi



08.03.11


La Mamma parla agli eletti



Figli cari e tanto amati, questo, presente, è il tempo dei sospiri, perché la terra deve essere purificata e preparata al tempo nuovo che Gesù ha nel Suo Progetto. Figli amati, le vostre fatiche, i vostri sospiri non sono vani ed inutili; siate lieti e pieni di speranza, mentre vi avviate a raggiungere la meta felice e sospirata. 
Figli cari, vi vedo tutti col Mio Sguardo amoroso e vi sostengo nella lotta contro le forze del male. Non pensate di essere soli, perché sono vicina a ciascuno di voi. Il tempo duro e faticoso passerà presto; piccoli cari, siate aperti alla più viva speranza, perché quello della gioia è ormai vicino. In quel giorno felice, nel quale avverrà il passaggio, chi ricorderà più il dolore? Chi la pena? Sarà gioia, sempre gioia, solo gioia

Amati Miei figli, tenete salda la fede, come la perla più preziosa, non lasciatela portare via dal vento impetuoso della tempesta. Pensate a quell’uomo del quale parla il Vangelo: avendo trovato una perla molto preziosa, egli vendette ogni cosa che aveva per comprarla. 

Figli cari e tanto amati, capite bene che la fede è la perla più preziosa che avete. Soffre tanto il Mio Cuore, quando vede alcuni figli che si lasciano portare via tale prezioso gioiello, senza farci caso: se lo fanno rubare, per indifferenza e superficialità. 

Tenete ben stretta la fede dei vostri avi e non scambiate l’oro più prezioso con un metallo di nessuno valore. 

Figli amati, voglio parlare dell’apostasìa che mai, come in questo tempo, si è diffusa nei paesi che avevano fede salda. Figli amati, vi metto in guardia dall’azione astuta e sottile del nemico dai mille volti. Ricordate bene che egli per rubarvi la fede usa il volto più rassicurante e la strategia più astuta: sa che quando l’uomo è stato privato della sua fede è nudo e vulnerabile. 

Figli amati, sono accanto a ciascuno di voi per sostenervi, aiutarvi, consigliarvi. Leggete e studiate bene i Miei Messaggi, figli cari. Non vi sfugga neppure una virgola, capite bene e viveteli con gioia, sapendo che sono Luce per raggiungere felicemente il traguardo. 

Figli cari, volete fare secondo la Mia Parola? Volete viverla con gioia ogni giorno per essere Miei veramente e giungere a Gesù Che voi amate ardentemente nel vostro cuore?

Mi dice la Mia piccola: “Madre cara, le Tue Parole sono la nostra Gioia vera, un Soave Balsamo per la nostra vita. Tu, Dolce Tesoro, ci apri il cuore alla speranza più vera, sappiamo che la Tua Mano ci vuole condurre a Gesù per avere l’eterna felicità. Guidaci tutti, Dolce Madre, conducici nel cammino che porta al traguardo, ormai vicino; nessuno di noi si perda per strada.

Figli amati, figli cari, se voi Mi dite il vostro sì deciso, posso condurvi tutti felicemente a Gesù. Tutto posso fare per voi, se volete, tutto, se cooperate! Per avere dovete dirMi il vostro sì, pieno e deciso. Dio vi ha concesso il Dono della libertà, il Dono che vi conferisce una grande dignità e dei meriti. Fate buon uso di tale sublime Dono: raggiungete la vostra salvezza e cooperate anche a quella degli altri. Sono con voi sempre, quando Mi cercate e Mi accogliete.
Insieme uniamo i cuori per adorare, adorare, adorare! Vi amo tutti.

                                                                                              Maria Santissima
AMDG et DVM

mercoledì 7 marzo 2018

L'IRA imbestialisce l'Anima...


L'Anima mite diviene 
Tempio dello Spirito Santo


Capitolo 9 

L'ira 

L'ira (1) e una passione furente e con facilità fa uscir di senno quelli che hanno la conoscenza, imbestialisce l'anima e degrada l'intero consorzio umano (2). 

Un vento impetuoso non piegherà la torre e l'animosità non trascina via l'anima mansueta. 

L'acqua È mossa dalla violenza dei venti e l'iracondo È agitato dai pensieri dissennati. 

Il monaco iracondo vede qualcuno e arrota i denti (3). 

La diffusione della nebbia condensa l'aria e il moto dell'ira annebbia la mente dell'iracondo. 

La nube procedendo offusca il sole e così il pensiero rancoroso (4) ottunde la mente. 

Il leone in gabbia scuote continuamente i cardini come il violento nella cella (quando È assalito) dal pensiero dell'ira (5). 

È deliziosa la vista di un mare tranquillo, ma non È certo più dilettosa di uno stato di pace: infatti i delfini nuotano nel mare in bonaccia e i pensieri volti a Dio si immergono in uno stato di serenità. 

Il monaco magnanimo È una fonte tranquilla, gradevole bevanda offerta a tutti, 
mentre la mente dell'iracondo È continuamente agitata ed egli non darà l'acqua all'assetato e, se gliela darà, sarà intorbidata e nociva; gli occhi dell'animoso sono sconvolti e iniettati di sangue e annunziano un cuore in tumulto. 

Il volto del magnanimo mostra assennatezza e gli occhi benigni sono rivolti verso il basso. 

Capitolo 10 

La mansuetudine (1) dell'uomo È ricordata da Dio e l'anima mite diviene il tempio dello Spirito Santo. 

Cristo reclina il capo in spirito mite e solo la mente pacifica diviene dimora della Santa Trinità. 

Le volpi allignano nell'anima rancorosa e le fiere si appiattano nel cuore sconvolto. 

Fugge l'uomo onesto l'alloggio malfamato, e Dio un cuore rancoroso (2). 

Una pietra che cade in acqua la agita, come un cattivo discorso il cuore dell'uomo. 

Allontana dalla tua anima i pensieri dell'ira e non bivacchi l'animosità nel recinto del tuo cuore e non lo turbi nel momento della preghiera (3): infatti come il fumo della paglia offusca la vista così la mente È turbata dal livore durante la preghiera. 

I pensieri dell'animoso sono prole di vipera (4) e divorano il cuore che li ha generati. 
La sua preghiera È un incenso abominevole ed il salmodiare dà un suono sgradevole. 

Il dono del rancoroso È come un'offerta che brulica di formiche e di certo non si avvicinerà agli altari aspersi di acqua lustrale. 

L'animoso avrà sogni turbati e l'iracondo si immaginerà assalti di belve (5). 

L'uomo magnanimo ha la visione di consessi di santi angeli e colui che non porta rancore si esercita con discorsi spirituali e nella notte riceve la soluzione dei misteri.


AMDG et DVM