CORONA DEL
ROSARIO MEDITATO DI J.N.S.R
Promesse fatte dalla Madonna al Beato Alano de La Roche, per i devoti del Santo Rosario:
1 A tutti coloro che devotamente reciteranno il mio
Rosario prometto la mia speciale protezione e grandissime grazie.
2 Chi persevererà nella recita del mio rosario,
riceverà grazie preziosissime.
3 Il Rosario è un’arma potente contro l’inferno:
esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.
4 Il Rosario farà rifiorire le virtù, le buone opere
ed otterrà alle anime le più abbondanti misericordie di Dio. Esso sostituirà
nei cuori degli uomini l’amor vano del mondo con l’amore di Dio, elevandoli al
desiderio dei beni celesti eterni.
5 Chi confiderà in me recitando il Rosario, non
verrà soverchiato dalle avversità.
6 Chi confiderà in me recitando il Rosario
meditandone i misteri, non sarà punito dalla giustizia di Dio, se peccatore si
convertirà, il giusto crescerà nella grazia e diverrà degno della vita eterna.
7 I veri devoti del mio Rosario, nell’ora della
morte, non morranno senza Sacramenti.
8 Coloro che recitano il mio Rosario troveranno
durante la loro vita e nell’ora della morte, la luce di Dio e la pienezza delle
sue grazie e parteciperanno ai meriti dei Beati in Paradiso.
9 Ogni giorno libererò dal Purgatorio le anime
devote del mio Rosario.
10 I veri figli del mio Rosario gioiranno di una
grande gloria in Cielo.
11 Tutto quello che chiederete con il Rosario, lo
otterrete.
12 Coloro che propagheranno il mio Rosario, saranno
da me soccorsi in tutte le loro necessità.
13 Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i devoti
del Rosario abbiano per fratelli nella vita e nell’ora della loro morte i Santi
del Cielo.
14 Coloro che reciteranno il mio Rosario fedelmente
sono tutti figli miei amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.
15 La devozione al mio Rosario è un grande segno di
predestinazione.
Introduzione
La veggente
francese delle Croci d’Amore J.N.S.R. ha dato una serie di preziose indicazione
su come pregare il Santo Rosario per riceverne tutti i benefici spirituali.
Citando dei mistici di fama mondiali chiarisce le motivazioni e i frutti che
danno la recita del Rosario. Dice infatti la Madonna: “La preghiera che Io preferisco è il
santo Rosario. E’ per questo che vi invito sempre, nelle Mie numerose
apparizioni, a recitarlo; Io Mi unisco a coloro che lo pregano, Io lo chiedo a
tutti con ansietà e con tutta la
Mia preoccupazione materna. Perché il Santo Rosario è così
efficace? Perché è una preghiera semplice, umile e, dei piccoli che l’orgoglio
di Satana verrà vinto; ed il dragone rosso si sentirà definitivamente umiliato
e vinto, quando Io legherò mentre viene recitato, vi forma spiritualmente alla
piccolezza, alla dolcezza, alla semplicità di cuore. Oggi Satana riesce a
conquistare tutto con il suo spirito d’orgoglio e di ribellione contro Dio, e
teme enormemente coloro che seguono la vostra Mamma Celeste sul cammino della
piccolezza e dell’umiltà. Ed è così che, mentre questa preghiera è disprezzata
dai grandi e dagli orgogliosi, essa viene recitata, con tanta gioia ed amore,
dai Miei piccoli figli. E’ ancora mediante l’umiltà servendoMi non di una
catena grossa e forte ma di una corda fra le più fragili: quella del Santo
Rosario. E’ una preghiera che voi fate con Me. Quando Mi invitate a pregare per
voi, Io esaudisco le vostre domande e associo la Mia voce alla vostra, unisco la Mia preghiera alla vostra.
Così essa diventa sempre efficace, poiché la vostra Mamma Celeste è
l’onnipotente supplicante. Io ottengo tutto ciò che chiedo, poiché Gesù non può
mai opporre un ‘no’ a ciò che Gli chiede Sua Madre. E’ una preghiera che unisce
le voci della Chiesa e dell’umanità, perché è fatta a nome di tutti, mai a
titolo unicamente personale. Attraverso la contemplazione dei suoi Misteri, voi
arrivate a comprendere il disegno di Gesù, che si delinea in tutta la Sua vita, dall’incarnazione
fino alla Sua Pasqua gloriosa; e voi penetrate così sempre di più nel mistero
della Sua Redenzione. Ed arrivate a comprendere questo mistero d’Amore
attraverso la vostra Mamma Celeste; passando per la via del Suo Cuore, voi
arrivate a possedere l’immenso tesoro della divina e ardente Carità del Cuore
di Cristo. La vostra Mamma Celeste vi chiede oggi di usare il santo Rosario
come l’arma più efficace per condurre la grande battaglia agli ordini della
Signora vestita di sole. Rispondete al Mio appello: moltiplicate i vostri
cenacoli di preghiera e di fraternità; consacratevi al Mio Cuore Immacolato;
recitate spesso il santo Rosario! Allora il potente dragone rosso verrà
totalmente dominato da questa catena, il suo campo d’azione verrà sempre più
ridotto; alla fine, esso potrà essere reso impotente ed inoffensivo. Così
apparirà agli occhi di tutti il miracolo del trionfo del Mio Cuore Immacolato”.
Come pregare il Santo Rosario
Gesù e
Maria l’hanno detto chiaramente: con l’essere in amicizia con Dio,
dunque quando ci si è liberati in
confessionale di tutti quei peccati che ci impediscono di comprendere
immediatamente la Verità
divina, che è tuttavia semplice e chiara. E’ la prima condizione dell’efficacia
della nostra preghiera. Nostra, e non la mia preghiera; poiché colui che prega,
prega sempre per coloro che non pregano; in effetti il Pater che Gesù ha
insegnato ai Suoi apostoli e discepoli comincia con “Padre Nostro”, prosegue
con “dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti e non
ci indurre in tentazione, ma liberaci dal Male. Nell’Ave Maria si può dare del
“voi” o del “tu” a Maria; d’altronde delle anime privilegiate che hanno la
fortuna di vedere la
Santa Vergine sentono così fortemente l’Amore materno che
emana da Lei, che Le dicono “Mamma”. E anche là si dice “Pregate per noi”, e
non “per me”.
Come combattere le distrazioni
Non so se
il mio “metodo” verrà approvato da tutti i lettori. Poiché le distrazioni
fuggono lo spirito di preghiera mentre le labbra ne articolano le parole,
durante ogni decina di Ave Maria, io mi trasporto in spirito ai tempi del
mistero trattato e faccio sfilare in spirito le immagini che conosco. Maria
parla della “contemplazione dei misteri” e a Kérizinen Ella diceva a
Jeanne Luise Ramonnet: “Senza la meditazione dei misteri, un Rosario è
senz’anima”; senza anima, nulla vive.
Per “visionare” così ogni mistero pregando il Santo
Rosario, è necessario conoscerne tutti i dettagli, ovviamente. Quasi tutti i
misteri sono stati riferiti a Maria Valtorta ne Il Vangelo così come mi è
stato rivelato, che ne è stata testimone per un’eccezionale grazia divina;
essi ci vengono anche da don Gobbi a cui Maria li ha descritti. Ecco in alcune
pagine un panorama di questi 20 misteri, affinché la loro contemplazione e la
loro meditazione diano un’anima al vostro Rosario. Ma ogni mistero è il punto
culminante di tutto ciò che l’ha preparato; in filigrana, vi si distingue
sempre la trama del pensiero della Salvezza divina; sempre, esso è il ponte
verso il mistero seguente; quando il mistero in sé non è abbastanza denso di
immagini o io non ne conosco abbastanza per ritmare 10 Ave Maria, sconfino in
quello che precede ed in quello che segue. “Il Santo Rosario è il Vangelo
del povero”, dice Maria.
Prima della recita del Rosario
Sapendo che
Maria prega il Santo Rosario con noi e che questa preghiera sarà sulle mani
trafitte di Gesù per essere portata al Padre, chi oserà pregare con il rancore
nel cuore ed il peso dei peccati? “Prima di offrire un sacrificio, riconciliati
prima con tuo fratello”. Fare ciò prima o dopo la confessione.
Poi, ogni mattino, prima di cominciare il Santo
Rosario, unirsi a Dio con una preghiera:
“O Eterno Padre, io ti
offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo Figlio prediletto Gesù Cristo,
nostro Signore, in riparazione dei miei peccati e di quelli del mondo intero. Per la Sua dolorosa Passione abbi
pietà di me e del mondo intero”.
E’ l’Elevazione; pregando per gli altri si diventa
sacerdote. Poi la supplica della riconciliazione: “Confesso a Dio Onnipotente…”. Riconoscersi
peccatore protegge dall’orgoglio, dal Ribelle che odia l’umiltà. Poi recito la
preghiera a Dio Spirito Santo ed a Maria. Ciò mi conduce all’atto di
consacrazione a Maria:
“Io ti scelgo oggi, o
Maria, in presenza di tutta la corte celeste, come mia Madre e mia Regina: Ti
offro e consacro in tutta sottomissione ed Amore, il mio corpo e la mia anima,
i miei beni materiali e spirituali, ed il valore delle mie buone azioni,
passate, presenti e future, lasciandoTi il diritto pieno ed intero di disporre
di me e di ciò che mi appartiene, senza eccezione, secondo il tuo piacere, per
la maggior gloria di Dio, nel tempo e nell’eternità. Amen”.
Maria guida sempre al Salvatore, quindi all’atto di consacrazione a
Gesù:
“O Gesù, buon Gesù, il
cui Amore infinito ha creato e riscattato il mondo e lo vuole salvare,
accoglimi nel numero di coloro che vogliono lavorare per il trionfo del Tuo
Regno sulla terra. Al tal fine, ricevi l’offerta completa di me attraverso la
quale io mi metto al Tuo servizio. Io diffonderò l’immagine del Tuo Volto
Divino pregandoTi di ravvivare in tutte le anime i tratti del Tuo Volto divino.
O Gesù, opera dei miracoli di conversione e chiama gli Apostoli della nuova
Era, i nuovi Apostoli, a questo grande compito. Spandi sul mondo intero il
fiume del Tuo Amore misericordioso che, seppellendo e distruggendo il Male,
rinnoverà la terra; e che i cuori, riempiti di carità, riportino alla luce del
sole la pratica del Vangelo”.
Questa consacrazione mi conduce a sua volta alla
preghiera di Gesù dettata a Dozulé per la salvezza del mondo:
“Gesù di Nazareth ha
trionfato sulla morte. Egli viene a vincere il mondo ed il tempo.
Pietà, mio Dio, per coloro che Ti bestemmiano, perdona loro,
non sanno quello che fanno.
Pietà, mio Dio, per lo scandalo del mondo, liberali dallo
spirito di Satana.
Pietà, mio Dio, per coloro che Ti fuggono, dà loro il gusto
della santa Eucaristia.
Pietà, mio Dio, per coloro che
verranno a pentirsi ai piedi della Croce Gloriosa, che vi trovino la Pace e la Gioia in Dio nostro
Salvatore.
Pietà, mio Dio, perché il Tuo Regno venga, ma salvali, c’è
ancora tempo. Ma il tempo è vicino ed ecco che Io vengo! Amen, vieni Signore
Gesù”.
Questa preghiera è seguita da un Pater e da una
decina di Ave Maria, poi dall’invocazione:
“Signore, riversa sul
mondo intero i tesori della Tua Misericordia”.
Questo è l’inizio del santo Rosario che comincia con
un atto di fede: il Credo; è seguito da tre Ave Maria per glorificare il Padre
in Sua Figlia, lo Spirito Santo nella Sua Sposa ed il Salvatore in Sua Madre; e
si conclude col Gloria.
Dopo ogni decina della corona
La prima
frase del Gloria che è meglio
cantarlo. Le invocazioni insegnate da Maria ai bambini di Fatima:
“Gesù, Maria, vi amo,
salvate le nostre anime. O mio Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal
fuoco dell’Inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più
bisognose della Tua Misericordia”.
Qui io aggiungo delle invocazioni, poiché la
preghiera mi costa talmente che mi ingegno a renderla più efficace:
“Divino Sacro Cuore di
Gesù, fonda il nostro cuore nel Tuo, affinché non siano che uno solo (2 volte).
“Madre del Divino
Amore, riempi i nostri cuori d’Amore per il Tuo Gesù” .
“Grande e buon
Giuseppe, prega per le nostre famiglie e per i nostri sacerdoti, prega per i
nostri vescovi e per la nostra Chiesa, proteggici, te ne supplico”.
Ricordiamoci, infatti, che San Giuseppe è il viceré
del Cielo ed anche il protettore delle famiglie e della Chiesa.
Nel giorno in cui la Chiesa festeggia quei Santi
che hanno delle grazie da offrire, come sono segnalate nel messale delle
domeniche, occorre invocarli.
Infine, come non chiamare in nostro aiuto i più
grandi Santi del Cielo che sono gli Apostoli:
“Tutti i santi
Apostoli, pregati per noi, intercedete per noi, proteggeteci, aiutateci, ve ne
supplico”.
Poi occorre invocare l’arcangelo Michele:
“San Michele
Arcangelo, con la tua luce illuminaci, con le tue ali proteggici, con la tua
spada difendici”.
Infine, la terza invocazione:
“Che attraverso la Misericordia divina,
le anime dei fedeli trapassati riposino in pace”.
E termino cantando:
“Sia lodato ogni
momento Gesù nel Santissimo e Divinissimo Sacramento!” (2
volte).
Ecco come prego il Santo Rosario.
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Dio, vieni a salvarmi.
(Ass.) Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre
Per il Crocifisso del Rosario si recita il Credo:
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore
del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il
quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu sepolto; discese agli
inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al Cielo , siede alla destra
di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello
Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen
Sui cinque grani che uniscono il crocifisso alla
crociera della corona:
1° grano: Padre Nostro.
2° grano: Ave Maria per
la Fede.
3° grano: Ave Maria per
la Speranza.
4° grano: Ave Maria per
la Carità.
5° grano: Gloria.
Prima corona: I MISTERI
GAUDIOSI
(il
lunedì e il sabato)
Primo mistero gaudioso: l’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria santissima
Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa
delle dieci Ave Maria:
1.
I Santi genitori di Maria, Anna e Gioacchino,
che pregano Dio di dare loro un
figlio, promettono di consacrarlo a Dio nel suo Tempio a Gerusalemme a partire
dal terzo anno di età.
2.
La Natività
di Maria, dunque l’Immacolata Concezione in cui Dio affida ad Anna e Gioacchino
Colei che, in spirito, è nel pensiero divino da tutta l’eternità, preparata per
essere la Madre
del Salvatore e di tutta l’umanità.
3.
La breve infanzia di Maria a Nazareth: la Sua prudenza e la Sua saggezza mentre comincia appena a camminare;
la sua dichiarazione alla madre, dopo averle detto che avrebbe pregato tanto e
tanto nel Tempio per accelerare la venuta del Messia.
4. Maria al Tempio,
la sua preparazione culturale e religiosa e i suoi pianti, quando il suo
matrimonio viene deciso dal grande sacerdote, mentre già si era offerta a Dio
come vergine.
5.
La scelta di Giuseppe come sposo. Il contratto di matrimonio al tempio ed il
loro voto reciproco di castità come offerta per accelerare la venuta dell’Atteso.
6.
Il ritorno a Nazareth con Giuseppe, in compagnia di Zaccaria e di Elisabetta
che non è ancora incinta, poiché Zaccaria non è ancora muto. Nella piccola casa
di Nazareth, quella che è stata miracolosamente trasportata nel 1295 a Loreto
in Italia, si svolge la vita ritirata e di preghiera di Maria, mentre Giuseppe
la viene a vedere ogni sera dopo il suo lavoro.
7.
Maria prega Dio di accordarLe la grazia di essere la serva di Colei che sarebbe
stata la Madre
del Messia. Nel corso della Sua novena mistica la Santa Trinità la
prepara ad essere la
Vergine Madre durante l’estasi, di cui Ella non ricorda
nulla.
8.
L’annuncio dell’Arcangelo Gabriele la informa del desiderio di Dio. Il dialogo
con l’Angelo: “Ti saluto, o Maria, piena di grazia…Il Signore è con Te. Tu sei
benedetta fra tutte le donne”…”Tu concepirai nel Tuo seno e partorirai un
figlio e Lo chiamerai Gesù”. E Maria: “Ecco la serva del Signore, sia fatto di
Me secondo la Tua Parola”:
E l’Angelo brilla di gioia; egli adora, poiché certamente vede lo Spirito di Dio
abbassarsi sulla Vergine chinata nel suo consenso.
9.
L’Arcangelo Gabriele informa Maria della nascita di Giovanni e La invita a
recarsi da Elisabetta, che partorirà di lì a tre mesi.
10.
Maria riferisce a Giuseppe, senza rivelargli la venuta dell’Angelo, che non Le
aveva detto se poteva riferirglielo, della gravidanza di Elisabetta. La
partenza verso Ebron, dove vivono Elisabetta e Zaccaria.
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Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria
Secondo mistero gaudioso: la Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta
Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa
delle dieci Ave Maria:
1. Il viaggio a
dorso d’asino verso Gerusalemme, dove Giuseppe si trattiene e da dove riparte
verso Nazareth, dopo aver acquistato degli utensili per il suo lavoro. Egli
affida Maria ad un vecchio che va ad Ebron.
2. Il viaggio verso
Ebron, di una giornata, con questo vecchio chiacchierone e curioso, al quale
Maria non risponde che ciò che la buona educazione Le impone.
3. L’accoglienza di
Elisabetta: ella si inchina in un profondo saluto davanti alla sua giovanissima
cugina: “Benedetta tra tutte le donne. Benedetto il frutto del tuo seno”. Lo
Spirito del Signore le ha appena rivelato che Maria porta in sé il Messia
proprio nel momento in cui Giovanni trasale di gioia in lei. Al saluto di Sua
cugina, Maria risponde con il Magnificat.
4. Maria aiuta sua
cugina a preparare il corredino di Giovanni: essa fila, tesse, cuce e ricama;
la sua condotta edifica perfino le serve di casa.
5. Il dialogo con
Elisabetta: “E Giuseppe non sa niente?”. “No, tu stessa hai capito che il
“segreto del Re” non doveva essere rivelato a Zaccaria”. Maria le confida la
sua angoscia di lasciare Giuseppe in quest’ignoranza, ma anche la Sua fiducia in Dio.
6. Elisabetta,
vecchia e pesante per la sua gravidanza, viene convinta da Maria a camminare e
condotta alle tortorelle del giardino.
7. Il pasto serale
e Maria che recita le preghiere rituali, essendo Zaccaria muto poiché non ha
creduto all’annuncio dell’Angelo che gli prometteva un figlio.
8. La nascita del
Battista: Maria ha confortato Sua cugina e ha rassicurato Zaccaria che teme che
Elisabetta, troppo vecchia, muoia durante il parto.
9. Il battesimo di
Giovanni. “Giovanni è il suo nome”scrive Zaccaria e riacquista immediatamente
la parola. Ispirato dallo Spirito Santo, profetizza il destino di suo figlio,
ed è il Benedictus.
10. La
purificazione di Elisabetta e la presentazione di Giovanni al Tempio, 40 giorni
dopo la nascita.
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Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria
Terzo mistero gaudioso: la Natività di Gesù
Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa
delle dieci Ave Maria:
1. La sera stessa
della Presentazione del Battista, Giuseppe arriva con una carretta tirata da un
asino per riportare Maria a Nazareth. Egli vede che Ella aspetta un bambino. Il
suo universo crolla. Non fa alcun rimprovero, ma non dice una parola durante
tutto il viaggio; e Maria prega e piange.
2.
Arrivato a Nazareth, Giuseppe lascia Maria nella sua casa e non vi ritorna per
tre giorni; alla vigilia del terzo giorno, egli decide di partire per lavorare
lontano per non denunciare la gravidanza di Maria, cosa che La minaccerebbe di
lapidazione; in sogno l’Angelo del Signore che rivela la verità; al mattino
egli va a chiedere perdono a Maria del sospetto che aveva avuto.
3.
Il viaggio verso Betlemme. Giuseppe procede a piedi, a fianco di Maria a dorso
d’asino, che inizia l’ultima settimana della Sua gravidanza. A Betlemme
incontrano il pastore Elia che trascina una pecora ed offre del latte a Maria;
egli indica loro una stalla, poiché la piccola città è piena di viaggiatori per
il censimento.
4.
Il rifiuto opposto dappertutto a Giuseppe che mendica un alloggio. Il loro
arrivo di notte in una grotta che serve da stalla e nella quale si trova un
bue. Giuseppe spazza il suolo, prepara la culla di paglia con una coperta per
Maria.
5.
La Santa Notte
della Natività. Giuseppe è in preghiera, vicino al fuoco fatto all’entrata
della grotta che cerca di alimentare, poiché il freddo è pungente. Maria è in
ginocchio sul suo giaciglio di paglia: prega. Verso mezzanotte, una Luce
meravigliosa riempie la grotta e fa cadere Giuseppe in un sonno profondo mentre
avvolge Maria, La solleva di un palmo al di sopra del suo giaciglio: Ella non
tocca più il suolo. La Luce
divina diventa così abbagliante che Maria Valtorta non vede più nulla, ma
Caterina Emmerick vede i tre Arcangeli depositare il Bambino Gesù nelle braccia
di Maria, la Madre
sempre Vergine, poiché Dio ha fatto passare il Suo Unico Figlio attraverso
l’addome e gli abiti di Maria, che Lo “ha dato alla luce” e non partorito; la Nascita è miracolosa come
l’Incarnazione.
6.
Maria chiama Giuseppe, che si risveglia: ”Tieni il Bambino, affinché Io possa
cercare i pannolini”. Dapprima non vuole: “non ne sono degno”, ma Ella gli
risponde che ne è il più degno di chiunque altro, poiché Dio lo ha scelto.
Allora egli Lo avvolge nei suoi vestiti e Lo stringe a sé per proteggerLo dal
freddo. Fasciato il Bambino, Maria Lo eleva, offrendolo al Padre.
7.
Nella campagna, dall’altra parte di Betlemme, 12 pastori, tra cui Elia, vedono
e sentono una moltitudini di Angeli,
scintillanti di luce, che cantano: ”Oggi nella città di Davide è nato il
Salvatore che è il Cristo”…”Voi lo riconoscerete da questi segni: in una povera
stalla dietro a Betlemme troverete un neonato…adagiato in una mangiatoia di
animali, perché per il Messia non s’era trovato un tetto nella città di
Davide”: I 12 pastori raccolgono dei regali e partono subito verso la grotta.
8.
L’arrivo dei pastori che non osano chiamare. Il più giovane dei pastori, Levi,
sbircia dal lato del mantello di Giuseppe che serve da tenda e vede una donna
molto giovane, un neonato che piange e un uomo chinato sulla mangiatoia. Maria:
“Non piangere Mio piccolo Bimbo…Oh! Se potessi dirti: prendi il latte, ma non
ce l’ho ancora…Tu hai così freddo, il fieno ti pizzica…I pastori si fanno
avanti e donano una pelle di agnello con la quale Maria avvolge Gesù e del
latte di pecora che sfama il piccolo Gesù, che ben presto non ha più né fame né
freddo e si addormenta.
9.
L’adorazione dei pastori, i più piccoli di Israele. Essi sono 12 come 12 sono
le tribù di Israele, come saranno 12 gli apostoli. Il pastore Elia si incarica
di avvisare Zaccaria ad Ebron.
10.
Il Battesimo e la
Circoncisione di Gesù, una settimana dopo la Sua nascita. Il sacerdote
opera, con il coltello di selce rituale, senza avere la minima idea di aver
appena circonciso il Messia Bambino. Maria raccoglie alcune gocce di sangue su
un panno, che conserverà.
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Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria
Quarto mistero gaudioso: la
Presentazione di Gesù
al Tempio
Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa
delle dieci Ave Maria:
1.
Presso gli Israeliti è abitudine consacrare all’Altissimo il primogenito da
parte del sacerdote del tempio di Gerusalemme. Questo rituale coincide con la
purificazione della madre, 40 giorni dopo la nascita. Maria, che non ha alcun
bisogno di purificazione, vi si prepara per obbedienza.
2.
Maria, a dorso d’asino, con il suo neonato tra le braccia procede sulla strada
verso Gerusalemme. Il freddo è pungente ed il neonato piange. Maria ordina al
vento gelido di non far piangere il suo Piccolo: un bozzolo di aria tiepida
avvolge il Neonato soltanto, poiché Maria non vuole niente per sé.
3.
L’arrivo a Gerusalemme presso una famiglia amica: qui tutti rimangono estasiati
davanti alla bellezza del Neonato.
4.
Maria e Giuseppe arrivano al Tempio. Essi offrono come d’abitudine due
tortorelle. Il sacerdote eleva il Bambino verso il Santo dei Santi in una
silenziosa preghiera di consacrazione e Lo rende a Sua Madre.
5.
Il vecchio Simeone è là, perché “divinamente avvertito dallo Spirito Santo che
non avrebbe visto la morte senza aver prima visto il Cristo del Signore”. Era
necessario che un uomo pio e semplice rendesse grazie a Dio in questa
cerimonia, banale per gli altri.
6.
Simeone continua a profetizzare: “Questo Bambino è qui per la rovina e la
resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati
i pensieri di molti cuori. E anche a Te una spada trafiggerà l’anima”. Maria
che già dall’annunciazione conosceva nei particolari la missione di Gesù e il
suo sacrificio finale, Simeone viene a ricordarglielo. Oppressa, Lei così
riservata, si stringe a Giuseppe.
7.
Ma la sua maestra, Anna di Fanuel, è la
e La conforta: “Donna, Colui che ha dato il Salvatore al Suo popolo non
mancherà di darTi il Suo Angelo per alleviare i Tuoi pianti. L’aiuto del
Signore non è mai mancato alle grandi donne d’Israele e Tu sei più di Giuditta
e di Giaele. Il nostro Dio Ti darà un cuore d’oro purissimo per resistere al
mare di dolore, grazie al quale sarai la più grande Donna dalla Creazione, la Madre”.
8.
Il Signore previene sempre, sempre coloro che chiama ad una grande missione.
Egli non nasconde niente, soprattutto i pericoli, affinché noi non siamo
sorpresi. Egli pone sempre, sempre, vicino a noi o in noi l’aiuto che sarà
necessario.
9.
E’ la partenza dal Tempio, poi da Gerusalemme verso Betlemme e non il ritorno a
Nazareth, dove è rimasta la culla fatta da Giuseppe, poiché Zaccaria, sacerdote
ed ebreo, ha consigliato che il Messia sia allevato in Giudea: i Giudei,
orgogliosi del loro tempio, disprezzano i Galilei.
10.
L’arrivo a Betlemme, dove l’anno seguente arriveranno i Magi per adorare il Re
dei Giudei. In seguito ci sarà la fuga in Egitto per sfuggire alla strage degli
Innocenti, quando Giuseppe viene avvertito in sogno. Tutto è minuziosamente
previsto dalla Saggezza Divina: da Betlemme, attraverso Gaza, si esce più
rapidamente dalle frontiere della Giudea che non partendo da Nazareth che si
trova 80 km più a nord.
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Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria
Quinto mistero gaudioso: il Ritrovamento di Gesù nel Tempio
Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa
delle dieci Ave Maria:
1.
Si vede Maria tessere, cucire e tingere l’abito di Gesù per la cerimonia; Sua
cognata, Maria d’Alfeo, madre di Giacomo e Giuda, è là, che ammira e commenta.
Da notare che Gesù ha 12 anni e non è stato mai alla scuola del rabbino di
Nazareth. Maria è stata la
Sua Maestra, così pure dei cugini Giuda e Giacomo,
rispettivamente il più vecchio e più giovane di Gesù di un anno. A 12 anni il
giovane israelita deve dimostrare, davanti ai sacerdoti del Tempio di
Gerusalemme, che conosce perfettamente la sua religione.
2.
Il viaggio in più giorni verso Gerusalemme di Giuseppe, Maria e Gesù, che è un
bellissimo bambino, quasi grande quanto Sua Madre, che Lo adora senza
stancarsi.
3.
L’arrivo in una casa amica e poi al Tempio. Giuseppe presenta suo Figlio ai
sacerdoti, che Lo interrogano. Alla fine essi si complimentano con lui per la
saggezza di Gesù. Ritorno. Maria tocca il Cielo con un dito…
4.
Riprendono la via del ritorno assieme ad altre persone. Gli uomini e le donne
viaggiano in gruppi separati e i bambini possono stare con gli uni o le altre.
La sera, durante la sosta, le famiglie si riuniscono: Giuseppe e Maria cercano
Gesù che è introvabile. La spada, profetizzata da Simone, trafigge il Cuore di
Maria, che teme per Suo Figlio. Anche Giuseppe è preoccupato.
5.
I due rifanno la strada inversa nella notte che sta scendendo. Interrogano la
gente che incontrano, senza risultato. Durante la notte si fermano in una casa
ospitale. Maria non vuole né bere, né mangiare. Ella non si corica per dormire,
ma prega, prega, prega…
6.
L’indomani iniziano le ricerche a Gerusalemme. Maria, nell’angoscia, non sente
più nel Suo Cuore la Presenza
di Dio. La prova è totale. Essi cercano separatamente, si ritrovano, ripartono.
Pensano che Gesù possa essere andato a trovare Suo cugino nel deserto. Dio,
silenzioso fino a quel momento, li fa ritornare sui loro passi. L’angoscia
continua. Maria non beve, né mangia. Essa prega camminando, camminando,
camminando.
7.
Ed è la seconda notte d’angoscia. Giuseppe e Maria fanno orecchie da mercante
con coloro che criticano Gesù. Poi incomincia una terza giornata di ricerche.
Essi si dirigono verso Betlemme, dove pensano che possa essere andato il
Bambino. Una chiara ispirazione dal Cielo li riconduce a Gerusalemme. Là
trovano un mendicante, a cui Gesù ha appena fatto l’elemosina.
8.
Un passante dice loro che ha visto il Bambino dirigersi verso il Tempio. Essi
vi si recano: percorrono i cortili e le sale fino al punto in cui le donne non
sono ammesse: Maria vede Suo Figlio e manda avanti Giuseppe.
9.
Gesù è in mezzo ad un cerchio di Dottori che Lo interrogano e che, salvo uno o
due, sono meravigliati della grandissima saggezza delle risposte di quel
Bambino. Ci sono Hillele, il più grande Dottore d’Israele, ed il suo discepolo
Gamaliele. Gesù termina il suo discorso e raggiunge Giuseppe che ha ascoltato.
10.
Maria, ritrovato suo Figlio, si lamenta con Lui: “Da tre giorni stiamo
camminando alla tua ricerca. Tua Madre muore di dolore e tuo Padre è sfinito di
fatica!”. Gesù risponde: “Non sapete che devo badare agli affari del Padre
Mio?” Ma essi non compresero, dice San Luca. All’istante, forse, ma poi
compresero certamente perché Gesù aveva imposto questo grande dolore a Sua
Madre. La ragione principale sta nel fatto che la volontà di Dio è superiore ad
ogni volontà umana e il Signore ha voluto insegnare attraverso la sofferenza di
Maria e Giuseppe, come cercare i figli perduti o fuorviati, pregando,
piangendo, umiliandosi di fronte a Dio per non aver sorvegliato a sufficienza,
cercandoli prima in chiesa presso il
Tabernacolo, perché è lì che Dio insegnerà il modo con cui poter riportare i
figli al cuore dei genitori.
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Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria
AVE MARIA PURISSIMA!