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sabato 22 luglio 2017

UN GRAN REGALO PER TUTTI NOI

CORONA DEL ROSARIO MEDITATO DI J.N.S.R

    Promesse fatte dalla Madonna al Beato Alano de La Roche, per i devoti del Santo Rosario:

1 A tutti coloro che devotamente reciteranno il mio Rosario prometto la mia speciale protezione e grandissime grazie.
2 Chi persevererà nella recita del mio rosario, riceverà grazie preziosissime.
3 Il Rosario è un’arma potente contro l’inferno: esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.
4 Il Rosario farà rifiorire le virtù, le buone opere ed otterrà alle anime le più abbondanti misericordie di Dio. Esso sostituirà nei cuori degli uomini l’amor vano del mondo con l’amore di Dio, elevandoli al desiderio dei beni celesti eterni.
5 Chi confiderà in me recitando il Rosario, non verrà soverchiato dalle avversità.
6 Chi confiderà in me recitando il Rosario meditandone i misteri, non sarà punito dalla giustizia di Dio, se peccatore si convertirà, il giusto crescerà nella grazia e diverrà degno della vita eterna.
7 I veri devoti del mio Rosario, nell’ora della morte, non morranno senza Sacramenti.
8 Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e nell’ora della morte, la luce di Dio e la pienezza delle sue grazie e parteciperanno ai meriti dei Beati in Paradiso.
9 Ogni giorno libererò dal Purgatorio le anime devote del mio Rosario.
10 I veri figli del mio Rosario gioiranno di una grande gloria in Cielo.
11 Tutto quello che chiederete con il Rosario, lo otterrete.
12 Coloro che propagheranno il mio Rosario, saranno da me soccorsi in tutte le loro necessità.
13 Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i devoti del Rosario abbiano per fratelli nella vita e nell’ora della loro morte i Santi del Cielo.
14 Coloro che reciteranno il mio Rosario fedelmente sono tutti figli miei amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.
15 La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.  


Introduzione

   La veggente francese delle Croci d’Amore J.N.S.R. ha dato una serie di preziose indicazione su come pregare il Santo Rosario per riceverne tutti i benefici spirituali. Citando dei mistici di fama mondiali chiarisce le motivazioni e i frutti che danno la recita del Rosario. Dice infatti la Madonna: “La preghiera che Io preferisco è il santo Rosario. E’ per questo che vi invito sempre, nelle Mie numerose apparizioni, a recitarlo; Io Mi unisco a coloro che lo pregano, Io lo chiedo a tutti con ansietà e con tutta la Mia preoccupazione materna. Perché il Santo Rosario è così efficace? Perché è una preghiera semplice, umile e, dei piccoli che l’orgoglio di Satana verrà vinto; ed il dragone rosso si sentirà definitivamente umiliato e vinto, quando Io legherò mentre viene recitato, vi forma spiritualmente alla piccolezza, alla dolcezza, alla semplicità di cuore. Oggi Satana riesce a conquistare tutto con il suo spirito d’orgoglio e di ribellione contro Dio, e teme enormemente coloro che seguono la vostra Mamma Celeste sul cammino della piccolezza e dell’umiltà. Ed è così che, mentre questa preghiera è disprezzata dai grandi e dagli orgogliosi, essa viene recitata, con tanta gioia ed amore, dai Miei piccoli figli. E’ ancora mediante l’umiltà servendoMi non di una catena grossa e forte ma di una corda fra le più fragili: quella del Santo Rosario. E’ una preghiera che voi fate con Me. Quando Mi invitate a pregare per voi, Io esaudisco le vostre domande e associo la Mia voce alla vostra, unisco la Mia preghiera alla vostra. Così essa diventa sempre efficace, poiché la vostra Mamma Celeste è l’onnipotente supplicante. Io ottengo tutto ciò che chiedo, poiché Gesù non può mai opporre un ‘no’ a ciò che Gli chiede Sua Madre. E’ una preghiera che unisce le voci della Chiesa e dell’umanità, perché è fatta a nome di tutti, mai a titolo unicamente personale. Attraverso la contemplazione dei suoi Misteri, voi arrivate a comprendere il disegno di Gesù, che si delinea in tutta la Sua vita, dall’incarnazione fino alla Sua Pasqua gloriosa; e voi penetrate così sempre di più nel mistero della Sua Redenzione. Ed arrivate a comprendere questo mistero d’Amore attraverso la vostra Mamma Celeste; passando per la via del Suo Cuore, voi arrivate a possedere l’immenso tesoro della divina e ardente Carità del Cuore di Cristo. La vostra Mamma Celeste vi chiede oggi di usare il santo Rosario come l’arma più efficace per condurre la grande battaglia agli ordini della Signora vestita di sole. Rispondete al Mio appello: moltiplicate i vostri cenacoli di preghiera e di fraternità; consacratevi al Mio Cuore Immacolato; recitate spesso il santo Rosario! Allora il potente dragone rosso verrà totalmente dominato da questa catena, il suo campo d’azione verrà sempre più ridotto; alla fine, esso potrà essere reso impotente ed inoffensivo. Così apparirà agli occhi di tutti il miracolo del trionfo del Mio Cuore Immacolato”. 



Come pregare il Santo Rosario
   Gesù e Maria l’hanno detto chiaramente: con l’essere in amicizia con Dio, dunque quando ci si  è liberati in confessionale di tutti quei peccati che ci impediscono di comprendere immediatamente la Verità divina, che è tuttavia semplice e chiara. E’ la prima condizione dell’efficacia della nostra preghiera. Nostra, e non la mia preghiera; poiché colui che prega, prega sempre per coloro che non pregano; in effetti il Pater che Gesù ha insegnato ai Suoi apostoli e discepoli comincia con “Padre Nostro”, prosegue con “dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal Male. Nell’Ave Maria si può dare del “voi” o del “tu” a Maria; d’altronde delle anime privilegiate che hanno la fortuna di vedere la Santa Vergine sentono così fortemente l’Amore materno che emana da Lei, che Le dicono “Mamma”. E anche là si dice “Pregate per noi”, e non “per me”.

Come combattere le distrazioni
   Non so se il mio “metodo” verrà approvato da tutti i lettori. Poiché le distrazioni fuggono lo spirito di preghiera mentre le labbra ne articolano le parole, durante ogni decina di Ave Maria, io mi trasporto in spirito ai tempi del mistero trattato e faccio sfilare in spirito le immagini che conosco. Maria parla della “contemplazione dei misteri” e a Kérizinen Ella diceva a Jeanne Luise Ramonnet: “Senza la meditazione dei misteri, un Rosario è senz’anima”; senza anima, nulla vive.
Per “visionare” così ogni mistero pregando il Santo Rosario, è necessario conoscerne tutti i dettagli, ovviamente. Quasi tutti i misteri sono stati riferiti a Maria Valtorta ne Il Vangelo così come mi è stato rivelato, che ne è stata testimone per un’eccezionale grazia divina; essi ci vengono anche da don Gobbi a cui Maria li ha descritti. Ecco in alcune pagine un panorama di questi 20 misteri, affinché la loro contemplazione e la loro meditazione diano un’anima al vostro Rosario. Ma ogni mistero è il punto culminante di tutto ciò che l’ha preparato; in filigrana, vi si distingue sempre la trama del pensiero della Salvezza divina; sempre, esso è il ponte verso il mistero seguente; quando il mistero in sé non è abbastanza denso di immagini o io non ne conosco abbastanza per ritmare 10 Ave Maria, sconfino in quello che precede ed in quello che segue. “Il Santo Rosario è il Vangelo del povero”, dice Maria.

Prima della recita del Rosario
   Sapendo che Maria prega il Santo Rosario con noi e che questa preghiera sarà sulle mani trafitte di Gesù per essere portata al Padre, chi oserà pregare con il rancore nel cuore ed il peso dei peccati? “Prima di offrire un sacrificio, riconciliati prima con tuo fratello”. Fare ciò prima o dopo la confessione.
Poi, ogni mattino, prima di cominciare il Santo Rosario, unirsi a Dio con una preghiera:
O Eterno Padre, io ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo Figlio prediletto Gesù Cristo, nostro Signore, in riparazione dei miei peccati e di quelli del mondo intero. Per la Sua dolorosa Passione abbi pietà di me e del mondo intero”.
E’ l’Elevazione; pregando per gli altri si diventa sacerdote. Poi la supplica della riconciliazione: “Confesso a Dio Onnipotente…”. Riconoscersi peccatore protegge dall’orgoglio, dal Ribelle che odia l’umiltà. Poi recito la preghiera a Dio Spirito Santo ed a Maria. Ciò mi conduce all’atto di consacrazione a Maria:
Io ti scelgo oggi, o Maria, in presenza di tutta la corte celeste, come mia Madre e mia Regina: Ti offro e consacro in tutta sottomissione ed Amore, il mio corpo e la mia anima, i miei beni materiali e spirituali, ed il valore delle mie buone azioni, passate, presenti e future, lasciandoTi il diritto pieno ed intero di disporre di me e di ciò che mi appartiene, senza eccezione, secondo il tuo piacere, per la maggior gloria di Dio, nel tempo e nell’eternità. Amen”.
Maria guida sempre al  Salvatore, quindi all’atto di consacrazione a Gesù:
O Gesù, buon Gesù, il cui Amore infinito ha creato e riscattato il mondo e lo vuole salvare, accoglimi nel numero di coloro che vogliono lavorare per il trionfo del Tuo Regno sulla terra. Al tal fine, ricevi l’offerta completa di me attraverso la quale io mi metto al Tuo servizio. Io diffonderò l’immagine del Tuo Volto Divino pregandoTi di ravvivare in tutte le anime i tratti del Tuo Volto divino. O Gesù, opera dei miracoli di conversione e chiama gli Apostoli della nuova Era, i nuovi Apostoli, a questo grande compito. Spandi sul mondo intero il fiume del Tuo Amore misericordioso che, seppellendo e distruggendo il Male, rinnoverà la terra; e che i cuori, riempiti di carità, riportino alla luce del sole la pratica del Vangelo”.
Questa consacrazione mi conduce a sua volta alla preghiera di Gesù dettata a Dozulé per la salvezza del mondo:
Gesù di Nazareth ha trionfato sulla morte. Egli viene a vincere il mondo ed il tempo.
Pietà, mio Dio,  per coloro che Ti bestemmiano, perdona loro, non sanno quello che fanno.
Pietà, mio Dio,  per lo scandalo del mondo, liberali dallo spirito di Satana.
Pietà, mio Dio,  per coloro che Ti fuggono, dà loro il gusto della santa Eucaristia.
Pietà, mio Dio, per coloro che verranno a pentirsi ai piedi della Croce Gloriosa, che vi trovino la Pace e la Gioia in Dio nostro Salvatore.
Pietà, mio Dio,  perché il Tuo Regno venga, ma salvali, c’è ancora tempo. Ma il tempo è vicino ed ecco che Io vengo! Amen, vieni Signore Gesù”.
Questa preghiera è seguita da un Pater e da una decina di Ave Maria, poi dall’invocazione:
Signore, riversa sul mondo intero i tesori della Tua Misericordia”. 
Questo è l’inizio del santo Rosario che comincia con un atto di fede: il Credo; è seguito da tre Ave Maria per glorificare il Padre in Sua Figlia, lo Spirito Santo nella Sua Sposa ed il Salvatore in Sua Madre; e si conclude col Gloria.


Dopo ogni decina della corona
   La prima frase del Gloria che è meglio cantarlo. Le invocazioni insegnate da Maria ai bambini di Fatima:
Gesù, Maria, vi amo, salvate le nostre anime. O mio Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia”.
Qui io aggiungo delle invocazioni, poiché la preghiera mi costa talmente che mi ingegno a renderla più efficace:
Divino Sacro Cuore di Gesù, fonda il nostro cuore nel Tuo, affinché non siano che uno solo (2 volte).
Madre del Divino Amore, riempi i nostri cuori d’Amore per il Tuo Gesù” .
Grande e buon Giuseppe, prega per le nostre famiglie e per i nostri sacerdoti, prega per i nostri vescovi e per la nostra Chiesa, proteggici, te ne supplico”.
Ricordiamoci, infatti, che San Giuseppe è il viceré del Cielo ed anche il protettore delle famiglie e della Chiesa.
Nel giorno in cui la Chiesa festeggia quei Santi che hanno delle grazie da offrire, come sono segnalate nel messale delle domeniche, occorre invocarli.
Infine, come non chiamare in nostro aiuto i più grandi Santi del Cielo che sono gli Apostoli:
Tutti i santi Apostoli, pregati per noi, intercedete per noi, proteggeteci, aiutateci, ve ne supplico”.
Poi occorre invocare l’arcangelo Michele:
San Michele Arcangelo, con la tua luce illuminaci, con le tue ali proteggici, con la tua spada difendici”.
Infine, la terza invocazione:
Che attraverso la Misericordia divina, le anime dei fedeli trapassati riposino in pace”.
E termino cantando:
Sia lodato ogni momento Gesù nel Santissimo e Divinissimo Sacramento!” (2 volte).
Ecco come prego il Santo Rosario.

***
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi.
(Ass.) Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre


Per il Crocifisso del Rosario si recita il Credo:
   Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale  fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al Cielo , siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
   Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen

Sui cinque grani che uniscono il crocifisso alla crociera della corona:

1° grano: Padre Nostro.
2° grano: Ave Maria per la Fede.
3° grano: Ave Maria per la Speranza.
4° grano: Ave Maria per la Carità.
5° grano: Gloria.

Prima corona: I MISTERI GAUDIOSI
(il lunedì e il sabato)
Primo mistero gaudioso: l’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria santissima

Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa delle dieci Ave Maria:

1. I Santi genitori di Maria, Anna e Gioacchino,
che pregano Dio di dare loro un figlio, promettono di consacrarlo a Dio nel suo Tempio a Gerusalemme a partire dal terzo anno di età.

2. La Natività di Maria, dunque l’Immacolata Concezione in cui Dio affida ad Anna e Gioacchino Colei che, in spirito, è nel pensiero divino da tutta l’eternità, preparata per essere la Madre del Salvatore e di tutta l’umanità.

3. La breve infanzia di Maria a Nazareth: la Sua prudenza e la Sua saggezza mentre comincia appena a camminare; la sua dichiarazione alla madre, dopo averle detto che avrebbe pregato tanto e tanto nel Tempio per accelerare la venuta del Messia.

4. Maria al Tempio, la sua preparazione culturale e religiosa e i suoi pianti, quando il suo matrimonio viene deciso dal grande sacerdote, mentre già si era offerta a Dio come vergine.

5. La scelta di Giuseppe come sposo. Il contratto di matrimonio al tempio ed il loro voto reciproco di castità come offerta per accelerare la  venuta dell’Atteso.

6. Il ritorno a Nazareth con Giuseppe, in compagnia di Zaccaria e di Elisabetta che non è ancora incinta, poiché Zaccaria non è ancora muto. Nella piccola casa di Nazareth, quella che è stata miracolosamente trasportata nel 1295 a Loreto in Italia, si svolge la vita ritirata e di preghiera di Maria, mentre Giuseppe la viene a vedere ogni sera dopo il suo lavoro.

7. Maria prega Dio di accordarLe la grazia di essere la serva di Colei che sarebbe stata la Madre del Messia. Nel corso della Sua novena mistica la Santa Trinità la prepara ad essere la Vergine Madre durante l’estasi, di cui Ella non ricorda nulla.

8. L’annuncio dell’Arcangelo Gabriele la informa del desiderio di Dio. Il dialogo con l’Angelo: “Ti saluto, o Maria, piena di grazia…Il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra tutte le donne”…”Tu concepirai nel Tuo seno e partorirai un figlio e Lo chiamerai Gesù”. E Maria: “Ecco la serva del Signore, sia fatto di Me secondo la Tua Parola”: E l’Angelo brilla di gioia; egli adora, poiché certamente vede lo Spirito di Dio abbassarsi sulla Vergine chinata nel suo consenso.

9. L’Arcangelo Gabriele informa Maria della nascita di Giovanni e La invita a recarsi da Elisabetta, che partorirà di lì a tre mesi.

10. Maria riferisce a Giuseppe, senza rivelargli la venuta dell’Angelo, che non Le aveva detto se poteva riferirglielo, della gravidanza di Elisabetta. La partenza verso Ebron, dove vivono Elisabetta e Zaccaria. 

1 Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria


Secondo mistero gaudioso: la Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta

Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa delle dieci Ave Maria:

1. Il viaggio a dorso d’asino verso Gerusalemme, dove Giuseppe si trattiene e da dove riparte verso Nazareth, dopo aver acquistato degli utensili per il suo lavoro. Egli affida Maria ad un vecchio che va ad Ebron.

2. Il viaggio verso Ebron, di una giornata, con questo vecchio chiacchierone e curioso, al quale Maria non risponde che ciò che la buona educazione Le impone.

3. L’accoglienza di Elisabetta: ella si inchina in un profondo saluto davanti alla sua giovanissima cugina: “Benedetta tra tutte le donne. Benedetto il frutto del tuo seno”. Lo Spirito del Signore le ha appena rivelato che Maria porta in sé il Messia proprio nel momento in cui Giovanni trasale di gioia in lei. Al saluto di Sua cugina, Maria risponde con il Magnificat.

4. Maria aiuta sua cugina a preparare il corredino di Giovanni: essa fila, tesse, cuce e ricama; la sua condotta edifica perfino le serve di casa.

5. Il dialogo con Elisabetta: “E Giuseppe non sa niente?”. “No, tu stessa hai capito che il “segreto del Re” non doveva essere rivelato a Zaccaria”. Maria le confida la sua angoscia di lasciare Giuseppe in quest’ignoranza, ma anche la Sua fiducia in Dio.

6. Elisabetta, vecchia e pesante per la sua gravidanza, viene convinta da Maria a camminare e condotta alle tortorelle del giardino.

7. Il pasto serale e Maria che recita le preghiere rituali, essendo Zaccaria muto poiché non ha creduto all’annuncio dell’Angelo che gli prometteva un figlio.

8. La nascita del Battista: Maria ha confortato Sua cugina e ha rassicurato Zaccaria che teme che Elisabetta, troppo vecchia, muoia durante il parto.

9. Il battesimo di Giovanni. “Giovanni è il suo nome”scrive Zaccaria e riacquista immediatamente la parola. Ispirato dallo Spirito Santo, profetizza il destino di suo figlio, ed è il Benedictus.

10. La purificazione di Elisabetta e la presentazione di Giovanni al Tempio, 40 giorni dopo la nascita.

1 Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria


Terzo mistero gaudioso: la Natività di Gesù

Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa delle dieci Ave Maria:

1. La sera stessa della Presentazione del Battista, Giuseppe arriva con una carretta tirata da un asino per riportare Maria a Nazareth. Egli vede che Ella aspetta un bambino. Il suo universo crolla. Non fa alcun rimprovero, ma non dice una parola durante tutto il viaggio; e Maria prega e piange.

2. Arrivato a Nazareth, Giuseppe lascia Maria nella sua casa e non vi ritorna per tre giorni; alla vigilia del terzo giorno, egli decide di partire per lavorare lontano per non denunciare la gravidanza di Maria, cosa che La minaccerebbe di lapidazione; in sogno l’Angelo del Signore che rivela la verità; al mattino egli va a chiedere perdono a Maria del sospetto che aveva avuto.

3. Il viaggio verso Betlemme. Giuseppe procede a piedi, a fianco di Maria a dorso d’asino, che inizia l’ultima settimana della Sua gravidanza. A Betlemme incontrano il pastore Elia che trascina una pecora ed offre del latte a Maria; egli indica loro una stalla, poiché la piccola città è piena di viaggiatori per il censimento.

4. Il rifiuto opposto dappertutto a Giuseppe che mendica un alloggio. Il loro arrivo di notte in una grotta che serve da stalla e nella quale si trova un bue. Giuseppe spazza il suolo, prepara la culla di paglia con una coperta per Maria.

5. La Santa Notte della Natività. Giuseppe è in preghiera, vicino al fuoco fatto all’entrata della grotta che cerca di alimentare, poiché il freddo è pungente. Maria è in ginocchio sul suo giaciglio di paglia: prega. Verso mezzanotte, una Luce meravigliosa riempie la grotta e fa cadere Giuseppe in un sonno profondo mentre avvolge Maria, La solleva di un palmo al di sopra del suo giaciglio: Ella non tocca più il suolo. La Luce divina diventa così abbagliante che Maria Valtorta non vede più nulla, ma Caterina Emmerick vede i tre Arcangeli depositare il Bambino Gesù nelle braccia di Maria, la Madre sempre Vergine, poiché Dio ha fatto passare il Suo Unico Figlio attraverso l’addome e gli abiti di Maria, che Lo “ha dato alla luce” e non partorito; la Nascita è miracolosa come l’Incarnazione.

6. Maria chiama Giuseppe, che si risveglia: ”Tieni il Bambino, affinché Io possa cercare i pannolini”. Dapprima non vuole: “non ne sono degno”, ma Ella gli risponde che ne è il più degno di chiunque altro, poiché Dio lo ha scelto. Allora egli Lo avvolge nei suoi vestiti e Lo stringe a sé per proteggerLo dal freddo. Fasciato il Bambino, Maria Lo eleva, offrendolo al Padre.

7. Nella campagna, dall’altra parte di Betlemme, 12 pastori, tra cui Elia, vedono e sentono una moltitudini di Angeli,  scintillanti di luce, che cantano: ”Oggi nella città di Davide è nato il Salvatore che è il Cristo”…”Voi lo riconoscerete da questi segni: in una povera stalla dietro a Betlemme troverete un neonato…adagiato in una mangiatoia di animali, perché per il Messia non s’era trovato un tetto nella città di Davide”: I 12 pastori raccolgono dei regali e partono subito verso la grotta.

8. L’arrivo dei pastori che non osano chiamare. Il più giovane dei pastori, Levi, sbircia dal lato del mantello di Giuseppe che serve da tenda e vede una donna molto giovane, un neonato che piange e un uomo chinato sulla mangiatoia. Maria: “Non piangere Mio piccolo Bimbo…Oh! Se potessi dirti: prendi il latte, ma non ce l’ho ancora…Tu hai così freddo, il fieno ti pizzica…I pastori si fanno avanti e donano una pelle di agnello con la quale Maria avvolge Gesù e del latte di pecora che sfama il piccolo Gesù, che ben presto non ha più né fame né freddo e si addormenta.

9. L’adorazione dei pastori, i più piccoli di Israele. Essi sono 12 come 12 sono le tribù di Israele, come saranno 12 gli apostoli. Il pastore Elia si incarica di avvisare Zaccaria ad Ebron.

10. Il Battesimo e la Circoncisione di Gesù, una settimana dopo la Sua nascita. Il sacerdote opera, con il coltello di selce rituale, senza avere la minima idea di aver appena circonciso il Messia Bambino. Maria raccoglie alcune gocce di sangue su un panno, che conserverà.

1 Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria


Quarto mistero gaudioso: la Presentazione di Gesù al Tempio

Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa delle dieci Ave Maria:

1. Presso gli Israeliti è abitudine consacrare all’Altissimo il primogenito da parte del sacerdote del tempio di Gerusalemme. Questo rituale coincide con la purificazione della madre, 40 giorni dopo la nascita. Maria, che non ha alcun bisogno di purificazione, vi si prepara per obbedienza.

2. Maria, a dorso d’asino, con il suo neonato tra le braccia procede sulla strada verso Gerusalemme. Il freddo è pungente ed il neonato piange. Maria ordina al vento gelido di non far piangere il suo Piccolo: un bozzolo di aria tiepida avvolge il Neonato soltanto, poiché Maria non vuole niente per sé.

3. L’arrivo a Gerusalemme presso una famiglia amica: qui tutti rimangono estasiati davanti alla bellezza del Neonato.

4. Maria e Giuseppe arrivano al Tempio. Essi offrono come d’abitudine due tortorelle. Il sacerdote eleva il Bambino verso il Santo dei Santi in una silenziosa preghiera di consacrazione e Lo rende a Sua Madre.

5. Il vecchio Simeone è là, perché “divinamente avvertito dallo Spirito Santo che non avrebbe visto la morte senza aver prima visto il Cristo del Signore”. Era necessario che un uomo pio e semplice rendesse grazie a Dio in questa cerimonia, banale per gli altri.

6. Simeone continua a profetizzare: “Questo Bambino è qui per la rovina e la resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a Te una spada trafiggerà l’anima”. Maria che già dall’annunciazione conosceva nei particolari la missione di Gesù e il suo sacrificio finale, Simeone viene a ricordarglielo. Oppressa, Lei così riservata, si stringe a Giuseppe. 

7. Ma la sua maestra, Anna di Fanuel, è la  e La conforta: “Donna, Colui che ha dato il Salvatore al Suo popolo non mancherà di darTi il Suo Angelo per alleviare i Tuoi pianti. L’aiuto del Signore non è mai mancato alle grandi donne d’Israele e Tu sei più di Giuditta e di Giaele. Il nostro Dio Ti darà un cuore d’oro purissimo per resistere al mare di dolore, grazie al quale sarai la più grande Donna dalla Creazione, la Madre”.

8. Il Signore previene sempre, sempre coloro che chiama ad una grande missione. Egli non nasconde niente, soprattutto i pericoli, affinché noi non siamo sorpresi. Egli pone sempre, sempre, vicino a noi o in noi l’aiuto che sarà necessario.

9. E’ la partenza dal Tempio, poi da Gerusalemme verso Betlemme e non il ritorno a Nazareth, dove è rimasta la culla fatta da Giuseppe, poiché Zaccaria, sacerdote ed ebreo, ha consigliato che il Messia sia allevato in Giudea: i Giudei, orgogliosi del loro tempio, disprezzano i Galilei.

10. L’arrivo a Betlemme, dove l’anno seguente arriveranno i Magi per adorare il Re dei Giudei. In seguito ci sarà la fuga in Egitto per sfuggire alla strage degli Innocenti, quando Giuseppe viene avvertito in sogno. Tutto è minuziosamente previsto dalla Saggezza Divina: da Betlemme, attraverso Gaza, si esce più rapidamente dalle frontiere della Giudea che non partendo da Nazareth che si trova 80 km più a nord.

1 Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria


Quinto mistero gaudioso: il Ritrovamento di Gesù nel Tempio

Dieci spunti contemplativi per la recita meditativa delle dieci Ave Maria:

1. Si vede Maria tessere, cucire e tingere l’abito di Gesù per la cerimonia; Sua cognata, Maria d’Alfeo, madre di Giacomo e Giuda, è là, che ammira e commenta. Da notare che Gesù ha 12 anni e non è stato mai alla scuola del rabbino di Nazareth. Maria è stata la Sua Maestra, così pure dei cugini Giuda e Giacomo, rispettivamente il più vecchio e più giovane di Gesù di un anno. A 12 anni il giovane israelita deve dimostrare, davanti ai sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, che conosce perfettamente la sua religione.

2. Il viaggio in più giorni verso Gerusalemme di Giuseppe, Maria e Gesù, che è un bellissimo bambino, quasi grande quanto Sua Madre, che Lo adora senza stancarsi.

3. L’arrivo in una casa amica e poi al Tempio. Giuseppe presenta suo Figlio ai sacerdoti, che Lo interrogano. Alla fine essi si complimentano con lui per la saggezza di Gesù. Ritorno. Maria tocca il Cielo con un dito…

4. Riprendono la via del ritorno assieme ad altre persone. Gli uomini e le donne viaggiano in gruppi separati e i bambini possono stare con gli uni o le altre. La sera, durante la sosta, le famiglie si riuniscono: Giuseppe e Maria cercano Gesù che è introvabile. La spada, profetizzata da Simone, trafigge il Cuore di Maria, che teme per Suo Figlio. Anche Giuseppe è preoccupato.

5. I due rifanno la strada inversa nella notte che sta scendendo. Interrogano la gente che incontrano, senza risultato. Durante la notte si fermano in una casa ospitale. Maria non vuole né bere, né mangiare. Ella non si corica per dormire, ma prega, prega, prega…

6. L’indomani iniziano le ricerche a Gerusalemme. Maria, nell’angoscia, non sente più nel Suo Cuore la Presenza di Dio. La prova è totale. Essi cercano separatamente, si ritrovano, ripartono. Pensano che Gesù possa essere andato a trovare Suo cugino nel deserto. Dio, silenzioso fino a quel momento, li fa ritornare sui loro passi. L’angoscia continua. Maria non beve, né mangia. Essa prega camminando, camminando, camminando.

7. Ed è la seconda notte d’angoscia. Giuseppe e Maria fanno orecchie da mercante con coloro che criticano Gesù. Poi incomincia una terza giornata di ricerche. Essi si dirigono verso Betlemme, dove pensano che possa essere andato il Bambino. Una chiara ispirazione dal Cielo li riconduce a Gerusalemme. Là trovano un mendicante, a cui Gesù ha appena fatto l’elemosina.

8. Un passante dice loro che ha visto il Bambino dirigersi verso il Tempio. Essi vi si recano: percorrono i cortili e le sale fino al punto in cui le donne non sono ammesse: Maria vede Suo Figlio e manda avanti Giuseppe.

9. Gesù è in mezzo ad un cerchio di Dottori che Lo interrogano e che, salvo uno o due, sono meravigliati della grandissima saggezza delle risposte di quel Bambino. Ci sono Hillele, il più grande Dottore d’Israele, ed il suo discepolo Gamaliele. Gesù termina il suo discorso e raggiunge Giuseppe che ha ascoltato.

10. Maria, ritrovato suo Figlio, si lamenta con Lui: “Da tre giorni stiamo camminando alla tua ricerca. Tua Madre muore di dolore e tuo Padre è sfinito di fatica!”. Gesù risponde: “Non sapete che devo badare agli affari del Padre Mio?” Ma essi non compresero, dice San Luca. All’istante, forse, ma poi compresero certamente perché Gesù aveva imposto questo grande dolore a Sua Madre. La ragione principale sta nel fatto che la volontà di Dio è superiore ad ogni volontà umana e il Signore ha voluto insegnare attraverso la sofferenza di Maria e Giuseppe, come cercare i figli perduti o fuorviati, pregando, piangendo, umiliandosi di fronte a Dio per non aver sorvegliato a sufficienza, cercandoli prima in chiesa  presso il Tabernacolo, perché è lì che Dio insegnerà il modo con cui poter riportare i figli al cuore dei genitori. 



1 Pater. 10 Ave Maria. 1 Gloria

AVE MARIA PURISSIMA!