domenica 7 maggio 2017

SIGNUM MAGNUM 7


6 Il Cuore di Maria è un Cielo

Il Cuore di Maria è veramente un cielo, di cui quello che sorride azzurro sul nostro capo non è se non l'ombra e la figura. è un cielo che s'eleva sopra tutti i cieli. E' quello del quale lo Spirito Santo parla quando dice che il Salvatore del mondo è uscito da un cielo che supera tutti i cieli per la sua eccellenza: «A summo coelo egressus ejus», per venire ad operare in terra la salute dell'universo. Difatti questa Madre ammirabile ebbe il Salvatore in cuore prima di concepirlo nel suo seno.

Dopo essere stato nascosto qualche tempo in questo stesso cuore, come lo è stato da tutta l'eternità in quello del Padre, Gesù ne è uscito per manifestarsi agli uomini. Ma com'è uscito dal cielo e dal seno del padre, pur senza uscirne: Excessit non recessit (Tertulliano), così il Cuore di sua Madre è un cielo dal quale Egli uscì in modo però da dimorarvi sempre ed eternamente. «In aeternum, Domine, Verbum tuum permanet in coelo» (Sal 118, 89).

Il Cielo è per eccellenza l'opera delle mani di Dio: «Opera manuum tuarum sunt caeli; (Sal 101, 26), ma il Cuore della Divina Maria è il capolavoro unico dell'onnipotenza, della saggezza e della bontà infinita di Dio.

Dio ha fatto il Cielo specialmente per stabilirvi la sua dimora (Sal 102, 19).
E' vero ch'Egli ha riempito cielo e terra della sua divinità: «Caelum et terram impleo» (Ger 33, 24), ma più in cielo che sulla terra, Egli ha stabilito la pienezza della sua grandezza, potenza, e magnificenza divina: «Elevata est magnificentia tua super coelos» (Sal 8, 2).

Così si può dire in verità che il cuore di Maria è il vero cielo della SS. Trinità, un cielo tutto fuoco e fiamma, perché è sempre acceso d'un amore tutto celeste, più ardente e più santo che non tutto l'amore insieme dei Serafini e dei più grandi Santi. 
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Il Cuore di Maria è il cielo del cielo, il quale non è fatto che per Dio solo perché è la preziosa eredità e la doviziosa parte del Signore che l'ha sempre posseduto perfettamente «Caelum caeli Domino» (Sal 113, 16).

E' il cielo del cielo per tre ragioni:

1) Prima di tutto, perché suo Figlio Gesù è il vero cielo della SS. Trinità. La Scrittura afferma che tutta la pienezza della Divinità fece dimora in Lui: «In ipso inhabitat omnis plenitudo Divinitatis» (Col 2, 9).
Ora questo stesso Gesù ha sempre fatto ed eternamente farà soggiorno nel cuore fortunato della sua degna Madre. Infatti Egli dimora in questa vita nel cuore di tutti quelli che credono in Lui con fede viva e perfetta (Ef 3, 17).
L'amabilissimo Salvatore, non ha dunque soggiorno più glorioso, più delizioso, dopo il seno del Padre, del Cuore della Madre.

2) Inoltre è il cielo del cielo, perché la SS. Vergine, considerata nella sua persona, è un vero cielo. E' la qualifica che lo Spirito Santo le dona secondo il concetto d'un dotto e piissimo autore: «Dominus de caelo in terram aspexit»: Ossia, come spiega lo stesso Autore, (Ignotus in Sal CI) il Signore che fa sua dimora nella fortunata Vergine, come in un cielo, ha posato lo sguardo della sua misericordia sulla terra, cioè sui peccatori.
Questa Vergine meravigliosa è un cielo, ripete lo stesso autore, perché, come tutto ciò che vive sotto il cielo, nell'ordine della natura, riceve vita dall'influenza del cielo, così la vita della grazia ci è donata dalla SS. Vergine: «Vitam datam per Virginem».
Il suo Cuore dunque è il cielo del cielo, dacché è il principio della vita corporale e spirituale ch'Essa ha avuto in terra e della vita eterna ch'Ella possiede in Paradiso.

3) Infine è il cielo del cielo, perché, secondo S. Bernardo esso contiene in sé tutta la Chiesa, che la Scrittura definisce «Regno dei cieli», e perché tutti i figli della Chiesa ricevono per mezzo suo la vita della grazia.
S. Paolo assicurava i suoi cristiani ch'essi erano contenuti nel suo seno, (2 Cor 7, 3). Chi oserà smentire S. Bernardino da Siena quando assicura che la Vergine porta tutti i suoi figli nel suo cuore, come ottima madre? E chi mi vorrà   contraddire se affermo, in conseguenza, ch'Ella porterà in eterno tutti gli abitanti del cielo, nel suo stesso cuore, vero paradiso per tutti gli eletti, tutto ripieno di gioie e di delizie per essi, a causa dell'amore inconcepibile di cui questo cuore è acceso riguardo a ciascuno di loro? Per questo, ben a ragione, in eterno essi canteranno: «Sicut laetantium omnium nostrum habitatio est in Corde tuo, Sancta Dei Genitrix».



PREGHIERA. «O santa Madre di Dio, la vostra carità senza limiti ha talmente dilatato il vostro Cuore materno, ch'esso risulta quasi una vasta città, meglio, un cielo immenso, tutto consolazione ineffabile, gioia inenarrabile per i vostri amati figli, dei quali sarà dimora per tutta l'eternità!».

O cielo più elevato, più grande, più vasto di tutti i cieli, che porta in sé colui che i cieli non bastano a contenere! 
O cielo più ripieno di lodi, di gloria, d'amore per Dio, che non il cielo mirabile che forma il soggiorno degli eletti! 
O cielo, in cui il Re dei cieli regna più perfettamente che non in tutti gli altri cieli! 
O cielo, nel quale la SS. Trinità fa la sua dimora più degnamente e vi opera cose più grandi che non nel cielo empireo! 
O cielo, in cui la divina misericordia ha stabilito il suo trono, e deposto tutti i suoi tesori, per dare udienza a tutti i miserabili in tutte le loro necessità! <<Domine, in coelo misericordia tua!>> (Sal, 21, 6).

Andiamo con confidenza a presentarci dinanzi a questo trono di grazia e di misericordia, per ottenere dal benignissimo fra tutti i cuori le grazie che ci occorrono per riuscire graditi a sua divina maestà! "Adeamus cum fiducia ad thronum gratiae, ut misericordiam consequamur, et gratiam inveniamus in auxilio opportuno" (Ebrei 4, 16).


Risolvi di sforzarti di penetrare anche tu spiritualmente in questo cielo fortunato per farvi la tua sicura dimora. Leggi e pratica quanto il Montfort insegna sul «vivere e operare in Maria» (Vedi Segreto di Felicità o Trattato della Vera Devozione a Maria).
JHS
MARIA!

sabato 6 maggio 2017

MONDO ANTICO e Nuova Terra


LA SACRA BIBBIA NELL’APOCALISSE
CI PARLA DELLA NUOVA NASCITA SPIRITUALE

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11 maggio 2010

Maria non parla. Rimane nel silenzio del deserto per 1260 giorni, dove il Signore con le Sue due ali, La protegge dal Dragone rosso che ha sette teste e dieci corna, ogni testa sormontata da un diadema (uno su ogni testa). Il Dragone persegue Maria. La sua coda ha già spazzato via un terzo delle stelle del Cielo, precipitandole sulla Terra.

Ha fatto precipitare un terzo dei preti della Chiesa di GESÙ, ed ora si appresta a divorare i figli che Maria deve partorire, affinché siano somiglianti a Lei, alla loro Madre, che ha la stessa identità del Suo Primo Figlio, GESÙ Cristo. Ella deve donarli al Padre, a DIO Padre, che li aspetta. Sono tutti pronti a rinascere nuovamente dalla Donna concepita dallo Spirito Santo.

“Oh Maria, concepita senza peccato,
prega per noi che a Te ricorriamo.”

La Sua Concezione è Immacolata, senza peccato. I figli che Maria porta in seno, sono quelli che DIO Le ha dato, ai piedi della Santa Croce, come una eredità, prima di morire. Devono passare attraverso di Lei per ricevere il grande Battesimo dello Spirito Santo, per rinascere nuovamente dallo Spirito e dall’Acqua. Così potrà rimettere a DIO tutti i Suoi figli nati dallo Spirito Santo, del quale Maria è Sposa e Figlia, per merito della Sua Santa Nascita.

Quei figli possiederanno, allora, i Comandamenti di DIO e la testimonianza di GESÙ Cristo.

Sì, la loro Madre è Divina. È la Mia Santa Madre.

La Bestia, che continua a tormentare il Mio Santo Vicario, Benedetto XVI nella Mia Santa Chiesa, dovrà presto scomparire. Con le sue sette teste e i suoi sette peccati capitali coronati, si è impadronita dei Dieci Comandamenti di DIO (le dieci corna), e crede così di avere già vinta la battaglia contro DIO.

Solo il Mio degno Rappresentante su questa Terra, il Mio Santo Vicario Benedetto XVI, può definire e realizzare il completamento del Dogma della Mia Santissima Madre:

“Io Sono la Divina Immacolata Concezione.”

Verità fondamentale di DIO, la sola Verità che salverà questa Umanità Straziata, facendole attraversare questo Mondo antico che sta per scomparire, per penetrare nella Nuova Terra, là, dove il Padre Glorioso aspetta tutti i Suoi figli, appena rinati dallo Spirito e dall’Acqua, mediante Maria, Nostra Madre.

Le persecuzioni cesseranno e la Mia Chiesa avrà il Suo Giorno di Gloria. Amen.

Maria, Madre di DIO e degli uomini. Amen.

  

SIGNUM MAGNUM 6


Principali figure di Maria

Soprattutto l'Eterno Padre ha desiderato metterci dinanzi agli occhi parecchie belle e meravigliose figure del suo cuore, per farci comprendere quanto gli sia caro e prezioso questo cuore che per le rarità, le perfezioni, le innumerevoli meraviglie di cui è dotato, non può essere rappresentato che da una quantità di figure.

Fra le tante, ne sottolineo dodici: sei nelle varie parti del mondo, cioè: in cielo, nel sole, sulla terra, nelle fontane che dissetano, nel mare, nel paradiso terrestre. Altre sei, in sei cose delle più considerevoli che si siano viste al mondo: il roveto ardente, visto da Mosè, l'arpa misteriosa di Davide, 
il trono magnifico di Salomone, il tempio meraviglioso di Gerusalemme, la fornace prodigiosa di Daniele, e 
il Monte  Calvario. 
Le esamineremo una dopo l'altra.


Risolvi: Dio ha cosparso il mondo di richiami di Maria. Dio l'ha vista e collocata ovunque. Impara anche tu a scoprire Maria ovunque Dio l'ha posta e a moltiplicare i richiami della sua presenza.

JHS
MARIA!

giovedì 4 maggio 2017

SIGNUM MAGNUM 5

Primo fondamento della Devozione al Cuore di Maria
a) Il Cuore dell'Eterno Padre


5. Maria profetizzata e prefigurata

Maria profetizzata
Fondamento primo della devozione al Cuore di Maria è lo stesso adorabile cuore dell'Eterno Padre e l'amore incomprensibile di cui questo cuore è ricolmo per Lei, Madre del suo Figlio. 

Questo amore ha spinto il Padre a darci parecchie eccellenti immagini del cuore della Madre di Gesù.

Come ha voluto mostrare a noi in figure Gesù, per il quale Egli ha fatto e ha voluto rifare e riparare tutte le cose, così ha preso singolare contento nel dipingerci quella che aveva scelto da tutta l'eternità per Madre del Riparatore adorabile.
«A prophetis praenuntiata, a Patriarchis figuris et aenigmatibus praesignata, ab Evangelistis exhibita et monstrata» (S. Girol., Serm. de Assump.).
Maria è colei che i Profeti predissero lungo tempo prima della sua nascita, che i Patriarchi hanno designato con numerose figure e che gli Evangelisti ci hanno annunziato;
è colei alla Quale fanno capo tutte le predizioni dei Profeti e tutti gli enigmi della S. Scrittura: «Ecce ad quam concurrunt omnia eloquia Prophetarum, omnia aenigmata Scripturarum» (S. Ildef., Serm., 1).

Lo Spirito Santo, l'ha predetta per mezzo dei Profeti, l'ha annunciata coi divini oracoli, l'ha manifestata con le figure, l'ha promessa coi fatti che l'hanno preceduta, l'ha completata con le cose che la seguirono:
Spiritus Sanctus de illa per Prophetas praedixit, per oracula intimavit, per figuras innotuit, per praecedentia promisit, per subsequentia complevit» (S. Ildef., Lib. de Virg. Mariae).

Maria prefigurata
S. Damasceno dice: «Tu spiritalis es Eden. Te olim arca figuravit, Te rubus delineavit, tabulae a Deo exaratae exspresserunt, legis arca praenuntiavit, urna aurea, candelabrum, mensa, virga Aaronis quae floruit, aperte praesignarunt» (Orat. I De Dormit. Mariae).
Il Paradiso terrestre, l'arca di Noè, il roveto ardente, le tavole della legge, l'arca dell'alleanza, il vaso d'oro contenente manna, il candeliere d'oro che stava nel tabernacolo, la tavola dei pani della proposizione, la verga d'Aronne, la fornace di Babilonia erano altrettante figure di questa incomparabile Vergine.
Volle inoltre darci dei ritratti e delle immagini singolari dei suoi misteri, delle sue qualità, delle sue virtù e delle stesse più nobili facoltà del suo corpo verginale in più punti delle Scritture.


Al cap. XXIV dell'«Ecclesiastico» e nella «Cantica», la concezione immacolata è, rappresentata dal giglio che nasce in mezzo alle spine senza esserne ferito; 
la sua nascita, dall'aurora; 
la sua Assunzione dall'arca dell'alleanza che San Giovanni vide in Cielo; 
l'eminenza sublime della sua dignità, della sua potenza, della sua santità dalle altezze del cedro del Libano; 
la sua carità, dalla rosa; 
la sua umiltà, dal nardo; 
la sua pazienza, dalla palma; 
la sua misericordia, dall'olivo; 
la sua verginità, dalla porta chiusa del tempio, che Dio fece vedere ad Ezechiele.

JHS
MARIA!

Un ignobile business criminale

I migranti, "poverini", che usano Gesù come water
di Rino Cammilleri
03-05-2017
AA+A++
Ecco, una notizia del genere fa torcere le budella dall’indignazione. E non solo ai credenti; vale per ogni persona di medio buonsenso. Cristo non è soltanto addirittura Dio per i cristiani, ma è anche –e dai tempi di Costantino- il simbolo stesso dell’Occidente. Venire a sapere che qualcuno ci defeca sopra sdegna e dovrebbe sdegnare tutti. Lo fanno in quel di Ventimiglia, indovinate chi? «Profughi», poverini. Se ne è accorto qualche giorno fa l’assessore regionale all’agricoltura ligure, Stefano Mai, che ha compiuto un sopralluogo lungo le sponde del fiume Roja.
Perché il sopralluogo? Per vedere che succede nella specie di tendopoli organizzata (da chi?) per dare riparo agli immigrati che rifiutano di andare nel centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa a Ventimiglia. Perché non ci vogliono andare? «Queste persone vivono in situazioni borderline e di clandestinità, sfuggendo ai controlli per entrare più facilmente in contatto con i passeurs, che quasi quotidianamente orbitano proprio in quell’area per prelevarli ed accompagnarli al di là del confine».
Insomma, «un ignobile business criminale», dice l’assessore. Il quale ha personalmente trovato il cesso all’aperto usato dai «profughi» (ripetiamo, poverini: l’aggettivo è sempre d’obbligo, ormai, a sentire i politicamente corretti e, ahimè, pure il papa): si tratta di una testa in marmo di Cristo, staccata da chissà quale statua (decapitazione: vi ricorda niente?) e ricoperta da più strati di escrementi, segno di abitudine collettiva e inveterata. Ora, è appena il caso di notare che la testa di una statua, data la sua forma ovale, non è la più adatta a fungere da water, perciò ogni ignoranza è esclusa.
No, l’atto è voluto, ed è –la si giri come si vuole- la peggiore offesa, ai cristiani e all’Occidente, che chi il cristianesimo e l’Occidente odia possa escogitare. A quale categoria di immigrati detti offensori appartengano è facile immaginare. Sì, perché un ateo o un animista non si accosciano per mettersi a evacuare nel modo più scomodo possibile. In altri luoghi del mondo (indovinate quali) intere cittadine sono intervenute a linciare poveracci solo sospettati di aver strappato una pagina del Libro. Una bambina di cinque anni, analfabeta e ritardata, ne aveva trovato un foglio per strada e ci aveva fatto i coriandoli per una festicciola: è stata sottratta a stento a una sorte terribile.
Asia Bibi è nella cella della morte da otto anni, e ben due politici, un ministro e un governatore, hanno pagato con la vita il tentativo di difenderla. Basta addirittura un equivoco, come nel caso della giovane coppia di coniugi gettati vivi in una fornace. O una semplice incomprensione (il famoso discorso di papa Ratzinger a Ratisbona scatenò pogrom anticristiani in Asia e in Africa). Nel caso dei defecatori di Ventimiglia si potrebbe sperare almeno nella riconoscenza per il Paese che li salva dalle acque, li ospita, li coccola. Seeeh! La loro «cultura» prevale su tutto e tutti, anche sul senso di umanità (sempre che sappiano che cosa sia).
Noi, che siamo di cultura signorilmente superiore (si potrà dire, o è politicamente scorretto?), anziché andare a prenderli a pedate del deretano glissiamo. Anzi, tra noi c’è pure chi è ideologicamente contento. L’assessore ligure si è stretto nelle spalle e ha abbozzato. Al massimo, potrà intervenire per l’inquinamento che quei gentiluomini provocano gettando nel fiume ogni  sorta di immondezza. Al massimo. E sarà fortunato se le anime belle nostrane non lo indurranno a lasciar correre, perché, si sa, ogni popolo ha la sua «cultura».