mercoledì 26 aprile 2017

Svégliati!

AMORE - PERDONO - COMPASSIONE


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9 agosto 2010
Il Signore GESÙ Cristo mi dice: «Svegliati! Esci da questo letargo dove ti ha immersa la maldicenza del mondo. Ritirati da essa! Non è questo il Mio Cammino. La Mia Parola non può essere dimenticata, né nascosta sotto il moggio. È con Essa che Io nutro i Popoli che devono mettersi in marcia: tutti hanno bisogno del Mio nutrimento per ricevere la Mia Luce, che li guiderà verso la Speranza.

Che fate voi della Mia Parola...?

La Mia Terra ha bisogno di voi, come voi avete bisogno di Essa. La sua forza deve rinascere in lei, anche attraverso la stessa cura che voi le prodigate, perché è proprio recuperando il Suo nuovo vigore, che voi realizzerete quel cambiamento tanto atteso da tutti gli Angeli e da tutti i Santi. Un cambiamento che farà di questa Umanità straziata «dei figli e delle figlie di DIO», che avranno l'Identità promessa dal «Figlio Unigenito di DIO».

Tutta l'Umanità fa parte integrante della Creazione, e quindi non ne è separata. DIO spera molto nei Suoi Figli. Non sapete che, nella Nuova Creazione, la persona gioca un ruolo importante nella decisione degli eventi ?

La Preghiera fa ancora dei miracoli... La Preghiera è una forma di avvicinamento alle forze stesse della Terra, perché tutto è stato creato dal Padre di ogni Bontà. Tutte le speranze attuali non possono realizzarsi se l'essere umano non diventa ciò che chiede nella preghiera per sé, e per coloro con i quali condivide la propria vita.

Dovete diventare AMORE, PERDONO E COMPASSIONE.

Ed è allora che, pregando con le mani giunte come la Madre di DIO, voi potete estendere la vostra preghiera a DIO per la PACE, fino in capo al mondo ! E se più persone si riuniscono insieme con gli stessi sentimenti di PACE, di AMORE, di PERDONO e di COMPASSIONE, allora sì che, con l'animo sincero, possono dare vita a un cambiamento fino all'altro capo del mondo, implorando l'Onnipotente!

Se la Pace è questa realtà nel Piano di DIO, essa deve diventare, nel gruppo di preghiera, realtà sperata da ogni singolo partecipante. Allora, raggiungendo DIO con la vostra sincerità, voi potrete tutto sperare e attendere TUTTO dal vostro Creatore Beneamato.

Nell'AMORE di DIO
GESÙ Cristo.


  

JHS MARIA!

"DIO spera molto nei Suoi Figli
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Non sapete che,
nella Nuova Creazione
la persona gioca un ruolo importante nella decisione degli eventi ?


La Preghiera fa ancora dei miracoli..."

JHS
MARIA!

SANTI MARTIRI Anacleto e/o Cleto e Marcellino

Papa Anacleto
Ma sono uno o due? A lungo si è pensato a due papi distinti, nei primi secoli: Anacleto e Cleto. Poi è risultato che il secondo nome è solo un’abbreviazione familiare del primo. Ed esso, infatti, è ora registrato nella successione cronologica dei capi della Chiesa di Roma: Anacleto è il terzo, dopo Pietro e Lino (e pare che con Lino sia stato da giovane un collaboratore dell’Apostolo). Terzo, dunque, nella serie dei papi, e primo come romano, dopo il Pescatore di Galilea e il toscano Lino. Ma ci sono incertezze anche qui: forse la famiglia di Anacleto (nome chiaramente ellenico) era di origine ateniese. 

Memorie assai antiche attribuiscono a lui la costruzione di una edicola sepolcrale, detta “memoria”, sul luogo della sepoltura di Pietro negli Orti vaticani: un territorio allora appartenente al demanio imperiale e formato da horti (giardini), da campi e da terreni incolti. 


Ad Anacleto si attribuisce anche la disposizione che vietava agli uomini di Chiesa di andare in giro con i capelli lunghi: un primo esempio di “tonsura ecclesiastica”. 

Il suo pontificato si svolge per alcuni anni in pace, sotto l’imperatore Vespasiano (che regna dall’anno 69 al 79) e sotto il suo primo figlio Tito (7981). Al tempo di quest’ultimo, l’Italia conosce una delle più tremende sciagure della sua storia: la micidiale eruzione del Vesuvio nell’agosto 79, che distrugge Ercolano e Pompei. E poco dopo Roma vede sorgere il monumentale edificio destinato a diventare il suo emblema: l’Anfiteatro Flavio per i giochi pubblici, sede di lotte mortali tra gladiatori e di supplizi per i cristiani; il Colosseo, che dopo 19 secoli accoglierà ogni anno i successori di Pietro, di Lino e di Anacleto in preghiera nella Settimana santa. 

Finisce presto il regno di Tito, e con l’arrivo di suo fratello Domiziano giunge pure la persecuzione. Ma non solo contro i cristiani. Anzi, le sue prime vittime sono gli ebrei, forzati a versare allo Stato il tributo dovuto al Tempio di Gerusalemme (distrutto da Tito). Una persecuzione per ragioni di bilancio, perché le grandi opere pubbliche hanno dissanguato le finanze imperiali; anche gli ebreocristiani devono pagare. Poi la persecuzione va a colpire i cristiani in genere, e non solo con sequestri e confische: contro di loro si lancia l’accusa di “ateismo” (ossia rifiuto di adorare le divinità romane tradizionali, “di Stato”). E quest’accusa comporta la pena capitale. 

Non sappiamo come sia morto papa Anacleto. La persecuzione di Diocleziano ha infierito sui cristiani ancora dopo la sua scomparsa. Pure il luogo della sua sepoltura ci è sconosciuto, anche se si ritiene che sia nella zona degli Orti vaticani.


Autore: Domenico Agasso

Storia del Pontificato
Papa Marcellino

Secondo il Catalogo Liberiano, divenne Vescovo di Roma il 30 giugno 296. Il suo predecessore fu Papa Caio. Non viene menzionato nel Martyrologium hieronymianum, o nel Depositio episcoporum, o nel Depositio martyrus.

Il pontificato di Marcellino iniziò all'epoca in cui Diocleziano era Imperatore a Roma, ma non aveva ancora iniziato a perseguitare i cristiani. Questi lasciò la cristianità abbastanza libera e così gli appartenenti alla chiesa crebbero. Cesare Galerio portò il movimento pagano allo scontro con la cristianità nell'anno 302. Inizialmente i soldati cristiani dovettero lasciare l'esercito, in seguito le proprietà della chiesa vennero confiscate e i libri cristiani vennero distrutti. Dopo due incendi nel palazzo di Diocleziano, egli prese misure drastiche contro i cristiani: essi dovettero scegliere tra abbandonare la loro religione e venire condannati a morte.

Il Liber Pontificalis, che si basa sugli Atti di San Marcellino, dei quali si è perso il testo, narra che durante la persecuzione di Diocleziano, Marcellino venne chiamato per compiere un sacrificio, e offrì incenso agli idoli, ma che, pentendosi poco dopo, confessò la fede in Cristo e soffrì il martirio assieme a molti compagni. Altri documenti parlano della sua defezione, ed è probabilmente questa sua mancanza che spiega il silenzio degli antichi calendari liturgici. All'inizio del V secolo, Petiliano, il vescovo Donatista di Costantina, affermò che Marcellino e i suoi sacerdoti avevano consegnato i libri sacri ai pagani durante la persecuzione e avevano offerto incenso ai falsi dei. Sant'Agostino si accontenta di negare la vicenda. Le registrazioni dello pseudo-concilio di Sinuessa, che vennero fabbricate all'inizio del VI secolo, sostengono che Marcellino, dopo la sua caduta, si presentò dinnanzi a un concilio, che si rifiutò di giudicarlo sulla base del fatto che prima sedes a nemine iudicatur ("La prima Sede non viene giudicata da nessuno").
Secondo il Liber Pontificalis, Marcellino venne sepolto, il 26 aprile 304, nel cimitero di Priscilla, sulla Via Salaria, 25 giorni dopo il martirio; il Catalogo Liberiano riporta come data il 25 ottobre. Anche la vicenda del martirio non è stata stabilita con certezza. Dopo un considerevole interregno venne succeduto da Marcello, con il quale viene talvolta confuso.
JHS
MARIA

LO SPOSO DI MADONNA POVERTA'


San Francesco di Assisi
1181-1226

Biografia scritta senza troppe pretese da Paolo Bonacorsi

San Francesco di Assisi

San Francesco
Nasce, tra il Dicembre 1181 e il Settembre 1182 da Pietro Bernardone dei Moriconi, ricco mercante di stoffe, e dalla nobile Signora Pica Bourlemont, un figlio a cui viene dato inizialmente (dalla madre) il nome di Giovanni.


Il padre, che al momento della nascita era in Francia per affari, quando ritornò ne cambiò il nome in Francesco e, con tale nome, fu ed è comunemente e generalmente conosciuto.


Dopo aver condotto fino ai 24 anni una vita dissoluta ed aver provato la carriera militare (tra le altre fu fatto prigioniero dai perugini), San Francesco riceve in sogno la chiamata del Signore.


Rinuncia pubblicamente nella piazza del Vescovado di Assisi agli averi paterni e si incammina con pochi seguaci verso una vita di preghiera e di obbedienza a "Sorella Povertà":


Gli inizi sono molto difficili in quanto le idee di San Francesco sulla povertà e sulla semplicità della vita non sono comprese ne dalla gente e ne dal clero.


E' questo il periodo del miracolo del lupo di Gubbio e della riparazione di San Damiano, di San Pietro alla Spina e della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli.


Le gesta di San Francesco (il Poeta) non passarono inosservate e le genti di Assisi cominciarono a cambiare l'opinione su questo stravagante giovane e così, dopo qualche tempo, Gli si affiancarono i primi seguaci.


Del primo seguace non ne è noto ne il nome e ne la fine.


Pertanto la storia ci indica come primo "discepolo" Bernardo da Quintavalle (un mercante) seguito da Pietro Cattani (un giurista) (+10 Marzo 1221).


In questo periodo San Francesco concepì (leggendoli dal Messale e dal Vangelo) i primi abbozzi di quella che poi sarebbe divenuta la regola Francescana: 


"Se vuoi essere perfetto va e vendi tutto quello che possiedi e donalo ai poveri, così avrai un tesoro in cielo

Non portare alcuna cosa per via, ne bastone, ne bisaccia, ne calzari, ne argento

Chi vuol venire dietro di Me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua"

Da Vita di San Francesco di Assisi - Lo Sposo di Madonna Povertà pag.44.

San Francesco riceve a La Verna le Stimmate

Le prime esperienze "conventuali" con i compagni San Francesco li ebbe nel Tugurio di Rivotorto.


E proprio nel Tugurio di Rivotorto che poco dopo arrivarono Egidio (un contadino) e successivamente Sabatino, Morico, Filippo Longo e prete Silvestro.


Seguirono poi Giovanni, Barbaro e Bernardo Vigilante ed infine Angelo Tancredi.


Erano arrivati ad essere in dodici e tutti i compagni vestivano come Francesco di un rozzo saio cinto da una corda.


Solo nel 1209 Papa Innocenzo III (dopo la predica ai porci!) approva la Regola dell'Ordine ed autorizza San Francesco a predicare tra le genti.


San Francesco inizia così a girare per il mondo arrivando fino a Dalmiata d'Egitto (1219-20 erano i tempi delle crociate) dal sultano Melek El Kamel.


Nel 1224 San Francesco riceve le stigmate un miracolo mai accaduto prima di allora se non al Figlio di Dio.


Sentendo vicina la morte San Francesco si fa riportare da Siena ad Assisi e più precisamente alla Porziuncola la piccola cappella (allora) ove morirà su un giaciglio sulla nuda terra il 4 ottobre 1226.


Fu Frate Elia, suo successore a capo dell'Ordine a annunciare al mondo la presenza sul corpo del Santo delle stigmate e la rivelazione di esse provocò nella chiesa gravi lacerazioni e scetticismi che dureranno anche nei secoli successivi.


Basti pensare che, quando San Francesco fu proclamato Santo (1228) da Papa Gregorio IX, la bolla di canonizzazione non ne citava la presenza.


Nel 1939 Papa Pio XII proclamò San Francesco il Patrono d'Italia. 



.... e per chi vuole approfondire può leggere:
San Francesco


e per chi, ancora non sazio, vuole documentarsi di più, ecco una piccola bibliografia veramente economica:

Anacleto Iacovelli
Vita di San Francesco di Assisi - Lo Sposo di Madonna Povertà

Samuele Duranti
Nacque al mondo un sole