mercoledì 20 luglio 2016

VENIAMO AL DUNQUE



DOGMATICA, MA NON SUL DOGMA.

 Dogmatica su ciò che non è dogma, sembra proprio questa la situazione della Chiesa degli ultimi decenni. Mentre si lasciano i teologi e i vari pastoralisti scorrazzare in piena libertà dentro la dottrina cristiana, riformulando pericolosamente le verità di fede fino a trasformarle e sconvolgerle in qualcosa d'altro; mentre si lascia libero corso ad un fiume di predicazione che rischia di non salvaguardare l'interezza del Credo cattolico, si diventa dogmatici, fissisti, autoritari su ciò che invece non è essenziale nella Chiesa, ad esempio sull'organizzazione della pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie.

 Un tempo, invece, nella Chiesa ci si preoccupava di salvare i dogmi, la verità e le verità contenute nel Vangelo. Un tempo, invece, si era preoccupati di custodire e trasmettere l'integrità della morale cattolica, ripetendo i comandamenti e declinandoli ai fedeli perché si esercitassero ad applicarli alla concretezza della loro vita.

 Anche nella disciplina, un tempo severa nella Chiesa, si era tali solo per salvaguardare la sana trasmissione della Grazia di Dio nell'impianto sacramentale. Si era severi nel garantire le condizioni per ricevere con frutto i sacramenti, ma, ci sembra proprio così, non si dogmatizzava sul resto. La storia della Chiesa è storia di libertà, di una grande libertà nel rispondere alla volontà di Dio. Se pensiamo ai santi, ci accorgiamo che non ce n'è uno uguale all'altro; nelle loro vite appare la grande fantasia di Dio e la grande libertà dell'uomo nel compiere il bene. Nello stesso tempo vediamo, nelle diversissime vite dei santi, una uniformità impressionante per quanto riguarda i dogmi, cioè ciò che hanno creduto, l'importanza data ai sacramenti, la centralità della Messa, la vita concepita come partecipazione alla sofferenza redentiva del Signore, l'amore alla Chiesa, la scrupolosità nelle opere di misericordia, le fede nella vita eterna, la decisività della preghiera per i vivi e per i morti, etc. Erano insomma un catechismo vivente: potremmo con frutto fare dottrina partendo dalla vita dei santi di tutte le epoche della cristianità, e giungeremmo a riscrivere sempre lo stesso catechismo.

 I santi, la Chiesa, erano uniformi, meglio uniti, nella fede e nella disciplina che ragionevolmente ne discende, e non su tutto il resto.

 Oggi, e veniamo al dunque, non è proprio più così: sei controllato su tutto il resto, devi uniformarti ad uno “stile”, quello naturalmente della “Chiesa moderna”. Se non ti uniformi, non appartieni più a questa Chiesa; e se non ti buttano fuori, vivi come nell'ombra: sanno che ci sei, ma fanno di tutto perché tu sia invisibile. Non interessa che tu sia fervente cattolico, che tu custodisca tutta la dottrina della Chiesa di tutti i tempi. No, ai burocrati del clericalismo moderno preoccupa che tu non sia allineato al nuovo stile, allo stile moderno, alla Chiesa rinnovata!

 Questo è il nuovo dogma, è il super-dogma intoccabile, che avvolgendo tutti i dogmi di sempre, li neutralizza e li avvelena nella nuova ideologia.

 I dogmi, quelli veri, sono le verità rivelate da Dio, che siamo tenuti a credere per l'autorità di Dio che li rivela. La Chiesa ne è la custode, la responsabilità grave dei pastori è trasmetterli perché salvino le anime.

 Il super-dogma della modernità invece non viene da Dio, l'hanno inventato gli uomini. E pretendono di reinterpretare tutto secondo questa lapidaria affermazione: “La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi, se non vuole restare fuori della storia”.

 È una falsità che viene da lontano; la Massoneria ne è diventata la più funesta propagatrice negli ultimi secoli; questa menzogna è entrata pian piano nella Chiesa, oggi sembra aver vinto. All'interno di questo bollettino troverete un bello scritto del P. Emmanuel, dove, parlando del mistero d'iniquità, definisce la Massoneria “la cloaca di tutte le corruzioni dell'umanità”. E cuore dell'opera massonica è questa reinterpretazione globale del cattolicesimo in chiave moderna, per trasformarlo in una inutile religione naturale, fatta di vuote parole di solidarietà umana.

 “La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi, se non vuole restare fuori della storia”: è una menzogna, per questo non ve la spiegheranno mai, ma ve la imporranno con violenza. Non ve la spiegheranno, perché se lo facessero dimostrerebbero la loro eresia, dimostrerebbero di non venire da Dio.

 Da sempre, dagli inizi, la modernità non fu mai la preoccupazione della Chiesa. La sua preoccupazione fu sempre quella di essere fedele al Signore Gesù, alla divina Rivelazione. Pensate ciò che scrive san Paolo nella lettera ai Galati:

 “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal 1,8-9).

 Impressionante! “Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso”... San Paolo mette in guardia i fedeli... non solo un angelo dal cielo, ma nemmeno lui, il grande apostolo, può cambiare una virgola alla fede, una virgola a quel vangelo che aveva già loro predicato. E chi sono questi teologi-pastoralisti moderni, chi credono di essere, per chiederci di modificare la fede reinterpretandola secondo il super-dogma della modernità... la Chiesa deve adattarsi al mondo di oggi, non può più fare oggi ciò che faceva un tempo?

 Eh sì, ti dicono così, non potete fare più ciò che la Chiesa faceva un tempo... dovete adattarvi al mondo moderno. Anche qui però non ti dicono il perché, non ti spiegano.

 Perché mai non potremmo vivere la messa come un tempo? Perché mai non potremmo ricevere i sacramenti come un tempo? Perché mai dovremmo stravolgere una prassi consolidata nella Chiesa da secoli per applicare le dubbie ricette ecclesiastiche di oggi? Perché il catechismo chiaro e semplice della tradizione non dovrebbe andare più bene? Perché mai nelle chiese gli uomini di oggi non potrebbero vivere la preghiera come i cristiani di duemila anni? Perché mai dovremmo cambiare le regole per accedere ai sacramenti, se queste nascono dalla verità del Vangelo, se queste custodiscono il dogma?

 Loro, i clericali moderni, dicono che dobbiamo cambiare perché gli uomini di oggi non capirebbero. Ma anche questo non te lo spiegano, ti dicono che è così e che non si discute.

 A noi sembra invece che sono loro, i clericali ammodernati, a non sopportare la Chiesa, la Chiesa e la sua gloriosa storia di grazia e di santità. Non l'hanno più sopportata, la Chiesa di sempre, perché ne avevano smarrito le ragioni, e per non uscirne hanno lavorato per cambiarla con il dogma della modernità. L’hanno cambiata davvero dove hanno potuto, fino a sfigurarla, provocando la più grande crisi della storia cristiana.

 Ma la Chiesa è di Dio, per questo restiamo sereni nella Tradizione, attendendo l'ora della liberazione.

Editoriale "Radicati nella fede" - Anno VIII n° 2 - Febbraio 2015

martedì 19 luglio 2016

Radicati nella Fede: Fedeli ad una promessa - Oropa 2015

Radicati nella Fede: Fedeli ad una promessa - Oropa 2015: FEDELI AD UNA PROMESSA Oropa 2015  Il Pellegrinaggio ad OropaRadicati nella Fede....


Eucaristía y comuniones sacrílegas con hipocresía.

BENEDICTO XVI, 
TU ERES PEDRO Y SOBRE TI EDIFICO MI IGLESIA 
7/4/2015 

Ven Espíritu Santo, Ven por medio de la poderosa Intercesión de María Tu Amadísima Esposa, Ven Espíritu Santo Ven por medio de la Poderosa Intercesión de María Tu Amadísima Esposa, Ven Espíritu Santo, Ven por medio de la poderosa Intercesión de María Tu Amadísima Esposa. 

Pido a Dios Padre me envuelva bajo la Luz del Espíritu Santo y me cubra con Su Verdad a mí y todas las personas que reciben Tus Santas palabras para que Guiados por la Luz de la Verdad podamos y recibamos toda revelación Santa y Divina que esté en Tu Voluntad darnos a conocer y cierres nuestros oídos, ojos y nuestros corazones a todo lo que pueda venir bajo engaño del enemigo o de cualquier espíritu del mal para que nunca seamos confundidos ni desviados del camino de la Verdad pues antes bien preferible morir que ofender a Dios. Amen. 


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«El Poder de Mi Sangre Preciosa y Redentora os cubre y os protege de todo mal, sellando cada uno de vuestros sentidos, las potencias de vuestra alma, entendimiento, voluntad y vuestro corazón, estando disponible a Mi Voluntad Santa y Divina, ya que por voluntad propia os habéis dado por completo a Mi para Manifestar Mi Poder y Mi Gloria, instruyendo vuestros corazones y a todo hombre de buena voluntad. 

Obediente habéis sido hasta hoy en cumplir con los mandatos Divinos y consejos Maternales, que os da Mi Santísima Madre, en bien y para protección de vuestra alma, en la misión que se os confía, en preparación a los últimos acontecimientos, dentro del Plan de purificación y Salvación de Mi Iglesia. 

A través de almas dóciles, que Me buscaron y supieron escuchar y reconocer la Voz del Buen Pastor, negándose a sí mismos para ir en pos de Mí, os revelo -a su debido tiempo- lo que debéis ir conociendo para fortalecer vuestras almas, y preparaos para vivir y afrontar estos tiempos, en que todos seréis puestos a prueba en vuestra Fe, examinados en vuestras conciencias, para que se haga la separación de la cosecha, del trigo y la cizaña. 

Bien os dije, en días pasados, que ésta sería la tercera pascua en que Yo sería burlado por Mis enemigos, vendido y nuevamente traicionado. A la vista de todos, el traidor ha lavado los pies del pecador sin antes haber lavado su corazón, porque -bien os dije- que lo que mancha el corazón del hombre no es lo que entra de fuera, sino lo que sale de adentro del corazón del hombre. 

Que el que tenga oídos para oír, que oiga, y sepa comprender lo que hay detrás de este gesto de traición, que el falso profeta ha hecho -a la vista de todos- la noche del Jueves Santo, dejando el sepulcro blanqueado por fuera, pero lo que hay dentro está lleno de podredumbre. 

Sacrilegios, profanaciones a la vista de todos, y pocos parecen percatarse de la falsedad del lobo vestido de oveja, que anda abriendo las puertas del redil para dejar extraviar a las ovejas buenas, y dejar entrar a los lobos, a los que son ovejas de otro rebaño. Porque en Mi Rebaño sólo hay corderos mansos y humildes, que se someten a las leyes y normas que da el PASTOR DEL REBAÑO, no deja entrar a cualquiera porque pone en peligro a todo el rebaño fiel. 

Bien os dije que los adúlteros, los idólatras, los mentirosos, los falsos, los homosexuales no entrarán en Mi Reino, no entran en Mi Rebaño, y hay un falso pastor que, por falsa piedad y falsa misericordia, deja entrar a los mentirosos, a los soberbios y orgullosos, a los idólatras y homosexuales, a todos los que cometen adulterio y fornicación, viviendo según sus leyes y sus antojos, y no en obediencia a Mi Ley Divina. 

Eucaristía y comuniones sacrílegas con hipocresía. 

¡Ay del falso profeta más le valiera no haber nacido! Porque no sólo cargará con su pecado, pondré Yo Mismo sobre sus hombros los pecados de todos los que arrastró con él al mal, y se perdieron por su causa. 

¡Qué tremendo será su castigo y su merecido! Porqué actúa con conocimiento de causa, cegado ya por el mal, siguiendo la encomienda del mismo Satanás, quien le da todo poder para seducir a tantas almas y llevarlas al engaño. 

¡Pobre del Judas de este tiempo! Recibirá un castigo mayor al que recibió Judas, Mi traidor, PUES ESTA TRAICION ES DOBLE, ES EN CONTRA DE MI SANTA MADRE, MADRE DE LA IGLESIA Y CONTRA MI. 

Mientras él traiciona a la Iglesia, y confunde a las almas acogiendo a todo pecador no arrepentido, aprobando su crimen y su pecado bajo una falsa misericordia y amor divino, está Mi Verdadero Vicario, BENEDICTO XVI, quien permanece y sostiene a la Verdadera Iglesia, sosteniéndola con su oración, con su sufrimiento, pues Él sabe que a Él se le ha concedido la palma del martirio, y es el Pilar que sostiene la Iglesia; es Pedro encarcelado, privado de predicar la Verdad y ejercer su ministerio petrino; quien todavía tiene las llaves de la Iglesia, aunque por el momento está encarcelado. 

Pero, no está solo porque, así como en aquel tiempo a Pedro lo sostuvo la oración y la compañía espiritual de sus fieles, así es ahora para este Vicario Mío, Benedicto, NO está solo, está con él Mi Iglesia Santa, la que es fiel y no se prostituye, la que no se vende ni caen en adulterio. Esta Iglesia está detrás del Verdadero Papa, Pedro, QUIEN AÚN TIENE LAS LLAVES DE MI IGLESIA, quien guiado por El Espíritu Santo supo salir, en el tiempo señalado, para guiar y sostener debidamente a la Verdadera Iglesia, Mi Santa Doctrina. Se entregó para salvar Mi Iglesia. Este gesto, de humildad y de amor de Benedicto, marcó el principio del fin. 

A muchos seduce, y en su gran mayoría a Mis Siervos Consagrados, pues así como os dije de doce uno sólo es el que tomará el lugar del Apóstol Fiel, de Mi Juan. Si queréis ser vosotros esos Juanes al pie de Mi Cruz, con la misma gracia de tener con él a María, la Reina del Cielo, las revelaciones y todo el conocimiento de lo que habría de pasar en estos tiempos, DEBEIS GUARDAR FIELMENTE MI LEY, RECIBIR A MARIA CON VOSOTROS, ENTRAD CON ELLA AL CENACULO, Y ORAD CON ELLA, SIN ACEPTAR LOS ENGAÑOS Y LAS MENTIRAS. Pues Mi Palabra es inmutable, debéis ser fieles administradores de Mi Gracia, rechazando todo error y toda apostasía, todo falso evangelio que se os dará por falsa misericordia. 

Oh, Mi Pedro, estáis encarcelado, impedido de ejercer vuestro ministerio, porque el usurpador ha tomado vuestro puesto, haciéndose pasar por uno de los Míos, pero el espíritu del mal ya entró en él, y vendió su alma al poder del mal. 

Así como a Pedro se le retuvo en la cárcel hasta el día señalado por Mí, para que todo se cumpliera según estaba escrito, así será para este Mi Ultimo Vicario, y por quien Yo ruego al Padre para que sostenga su Fe y no desfallezca, hasta el día que está ya por llegar, pues os digo, Mi Benedicto, QUE TÚ ERES PEDRO, Y SOBRE TI EDIFICO YO MI IGLESIA, Y LAS PUERTAS DEL INFIENO NO PREVALECERÁN CONTRA ELLA. 

Soportad, Mi Benedicto, y todos vosotros Fieles a Mi Vicario, soportad todos estos padecimientos, persecuciones, y sufrimientos, sufridlos por Mí y por la causa de Mi Evangelio, así vuestro sufrimiento, silencioso y humilde, sirva de expiación por los pecados de Mi Iglesia; soportadlo todo con paciencia y amor. Después de todos estos sufrimientos
temporales, os vendrá vuestra recompensa, recibiréis la corona de la Victoria, el Triunfo de los Santos de Dios. 

Continuad con el rezo de los cuatro rosarios en compañía de Mi Benedicto XVI: es una cadena invisible pero muy eficaz contra las fuerzas del mal. Esta cadena de oración, hecha con el corazón y en unión con María, ES CADENA DE DERROTA PARA EL ENEMIGO, y lazo de protección para vosotros, Mis amados. Esta cadena de oración hace un círculo de protección alrededor de todos vosotros, mis Fieles, y María está al centro como la Reina, la Mujer del Triunfo, lista para cuidar a cada uno de vosotros, pues no retira su mirada amorosa de Madre y Protectora. Con Ella estáis siempre seguros, cubiertos bajo Su Manto de amor, de seguridad, invisibles a los ojos del enemigo; por eso os digo, con María, ni uno solo de los cabellos de vuestras cabezas os será tocado. 

No tengáis miedo, adelante en comunión con Benedicto». 


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Mi Jesús, como un rayo de Luz penetras en Mi corazón y me instruyes con Tu palabra, sin poderme detener ni cambiar ni una sola palabra que llega directo y con toda seguridad y paz, llega a lo más profundo de mi corazón, Pierdo yo todo control de mi ser que está dispuesto y bajo Tu Voluntad. Consternada por cada palabra que me haces escribir, pues las encuentro muy duras y directas, como una sentencia y algo que ya no tiene vuelta atrás. 

Yo solamente soy un simple medio, un instrumento tuyo, Tu pobre mensajera que no comprende muchas cosas y entre temores y dudas humanas, y al mismo tiempo seguridad y paz en la parte espiritual donde Tú Te manifiestas a mi pobre alma, cumplo con servirte y entregarte mi alma a Tu Completa disposición, SOLAMENTE PIDIENDO QUE LA LUZ DE TU ESPIRITU ILUMINE NUESTROS PASOS PARA VER Y CONOCER SIEMPRE LA VERDAD Y SER VERDADEROS TESTIGOS TUYOS aunque eso nos pueda costar la vida, las críticas, los desprecios, la humillaciones y las persecuciones, todo lo vale por Ti mi Jesús. Jesús, de pronto sentí un fuerte dolor en el estómago, en mi vientre y las silla en donde me siento se puso a temblar, no permitas mi Buen Dios que el enemigo tome ninguna venganza sobre mi ni los míos, ten piedad de mí que me Refugio en Ti pues Tu Eres la defensa de Mi Vida, dame unas horas de sueño reparadores y la fuerza para levantarme mañana para ir a la Santa Misa, a Tu encuentro para seguir alimentando mi alma de Ti. Amén
AVE MARIA PURISSIMA!

lunedì 18 luglio 2016

Adultero e maledetto è

Gli sposi Louis (1823-1894) e Zélie (1831-1877) Martin: 
zelanti genitori di santa Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo

GESU'  ha detto:
Adultero e maledetto è quel vivente che scinde un’unione, prima voluta, per capriccio di carne o per insofferenza morale, perché se egli o ella dicono che il coniuge e ormai per essi cagione di peso e ripugnanza, Io dico che Dio ha dato all’uomo riflessione e intelletto perché lo usi e tanto più lo usi in casi di così grave importanza come la formazione di una nuova famiglia; 

Io dico ancora che se si è in un primo tempo errato per leggerezza o per calcolo, occorre poi sopportare le conseguenze per non creare maggiori sciagure che ricadono specialmente sul coniuge più buono e sugli innocenti, portati a soffrire  più che la vita non comporti e a giudicare coloro che Io ho fatto ingiudicabili per precetto: il padre e la madre. 

Io dico infine, che la virtù del sacramento, se foste cristiani, veri e non quei bastardi che siete,  dovrebbe agire in voi coniugi, per fare di voi un’anima sola che si ama in una carne sola e non due belve che si odiano legate ad una stessa catena. (…)

Nulla vi rende lecito l’essere adulteri. Nulla. Non l’abbandono o la malattia del coniuge e molto meno il suo carattere più o meno odioso. (…)


Io ho detto e non muto il mio dire, che è adultero non solo chi consuma adulterio, ma chi desidera consumarlo nel suo cuore perché guarda con fame di sensi la donna o l’uomo non suo. (…)  


Il mondo si frantuma in rovine perché per prime si sono rovinate le famiglie. (…) 

La libidine estingue la Luce dello spirito e uccide la Grazia. Senza Grazia e senza Luce voi non differite dai bruti e compite perciò azioni da bruti. 25.9.43
<< Vieni, Spirito Santo, vieni
per mezzo della potente intercessione
del Cuore Immacolato di Maria
tua Sposa amatissima >>

domenica 17 luglio 2016

UNA GRANDE CROCE LUMINOSA


Capoliveri (Livorno), 1° aprile 1994. 
Venerdì santo.

La Croce luminosa.


«Accostatevi al Trono della Grazia per ottenere misericordia in questo giorno della Redenzione.

Guardate, con amore ed immensa gratitudine, a Colui che oggi hanno trafitto.

È il Verbo eterno del Padre che si è fatto Uomo.
È il Figlio di Dio offerto per il vostro riscatto.
È il vero Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

È mio figlio Gesù, nato e cresciuto da Me, assistito e seguito, contemplato con materna
beatitudine nel ritmo della sua crescita umana.

È mio figlio, da Me confortato ed incoraggiato di fronte ad ogni ufficiale rifiuto, da Me seguito ed ascoltato nel deserto di tanta incredulità, consolato dalla voce dei piccoli, dei poveri, degli ammalati e dei peccatori.

È mio figlio, che oggi incontro, mentre sulle sue spalle piagate porta il duro peso del suo
patibolo.

Vivete con Me l'istante indicibile di questo incontro. 
Il mio amore materno si depone come
balsamo su ogni sua ferita; il suo immenso dolore di Figlio cade sul cuore della Madre,
trapassato dal suo stesso patire.
E la Croce schiaccia Figlio e Madre, ormai uniti in questa unica offerta.

Restate con Me, figli prediletti, sotto la Croce, assieme al vostro fratello Giovanni.

C'è tanto bisogno di conforto.

Per Gesù, che viene inchiodato al patibolo, innalzato da terra e vive le ore sanguinose della sua agonia.

Per me sua Mamma, intimamente associata alla sua passione redentrice.

C'è tanto bisogno di fede.

Ecco Gesù schiacciato come un verme; sul suo corpo immolato pesano tutti i peccati del mondo;
il suo Cuore è oppresso dalla umana ingratitudine e da una così profonda mancanza di fede.

"Ha salvato gli altri e non è capace di salvare se stesso. Scenda dalla Croce se è Figlio di Dio,
allora gli crederemo".

Con Me, con Giovanni, con le pie donne fedeli, con il centurione pentito, dite anche voi: Costui
è veramente il Figlio di Dio!

C'è tanto bisogno di amore.

Sul Golgota l'amore pare sconfitto. 
C'è solo odio, rancore, cattiveria e disumana ferocia. Le tenebre scendono ed oscurano il mondo.

L'amore è tutto raccolto nel Cristo Crocifisso, che prega, perdona, s'inchina al Volere del Padre e docilmente a Lui si abbandona.

L'amore da Lui discende sulla Madre, chiamata ad aprire il suo cuore ad una nuova e spirituale
maternità e su Giovanni, che tutti vi rappresenta, nell'accogliere questo dono supremo del Cuore divino del Figlio.

C'è tanto bisogno di speranza.

Ormai il corpo esanime di Gesù dalla Croce viene deposto fra le mie braccia materne. Lo
ricopro di baci e di lacrime e, con l'aiuto delle donne fedeli, lo avvolgo di purissimo lino e lo
deponiamo nel suo nuovo sepolcro. Ed una grossa pietra lo chiude.

Ma si apre la porta della speranza. 
La speranza che Gesù non può restare nella morte, perché è il Figlio di Dio; 
che risorgerà, perché tante volte lo aveva predetto; 
che di nuovo s'incontrerà coi discepoli nella terra gioiosa e fertile della Galilea.

Nel dolore di questo venerdì santo, la vostra Mamma Celeste vi domanda di aprire i cuori alla
speranza.

La Croce insanguinata, che oggi contemplate nel pianto, sarà la causa della vostra più grande
letizia, perché si trasformerà in una grande Croce luminosa.

La Croce Luminosa, che si distenderà da oriente ad occidente ed apparirà nel cielo, sarà il segno del ritorno di Gesù nella gloria.

La Croce Luminosa da patibolo si trasformerà in trono del suo trionfo, perché Gesù verrà su di essa ad instaurare il suo Regno glorioso nel mondo.

La Croce Luminosa, che apparirà nel cielo alla fine della purificazione e della grande tribolazione, sarà la porta che apre il lungo e tenebroso sepolcro in cui giace l'umanità, per condurla nel nuovo regno di vita, che Gesù porterà col suo glorioso ritorno».