domenica 3 aprile 2016

"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. ...

Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.



"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.

Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria. I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina.

Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore.".

 
La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente:

"O ACQUA E SANGUE CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI GRAZIA E DI MISERICORDIA PER NOI IO CONFIDO IN TE".

"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".

Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo.

Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine."


"Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia.

La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace."


"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

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sabato 2 aprile 2016

DIARIO DI S. FAUSTINA - on line . "L'Anima che venererà questa immagine non perirà. ...."


"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.
Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria. I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina.
Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore."
La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente:

O ACQUA E SANGUE CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI MISERICORDIA PER NOI IO CONFIDO IN TE.

"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".
Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo.
Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine."

"Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia.
La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace."


"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

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diario di santa Faustina on line
III Quaderno - Parte 1Parte 2
IV Quaderno - Parte 1
V Quaderno - Parte 1Parte 2
VI Quaderno - Parte 1Parte 2

+SANCTUS DEUS
+SANCTUS FORTIS
+SANCTUS IMMORTALIS
+MISERERE NOBIS

Sancta Missa -- Dominica in Albis















DOMENICA DELL’ OTTAVA DI PASQUA
Temi del sermone (preparato da sant'Antonio di Padova)

– Vangelo dell’Ottava di Pasqua: “La sera di quello stesso giorno”; vangelo che si divide in cinque parti.
– Anzitutto sermone sul predicatore e a chi deve predicare: “Mi trovavo nella città di Joppe (Giaffa)”.
– Parte I: Sermone contro la prosperità del mondo: “Non bramai il giorno dell’uo­mo”.
– Sermone ai peccatori convertiti: “La sera di quello stesso giorno”, e “Tutto il monte Sinai fumava”.
– Sermone sulle porte, che sono i cinque sensi dell’uomo: “E le porte erano chiuse”.
– Parte II: Sermone sulla triplice pace, sulla carità e sulla natura degli elefanti: “Venne Gesù...”
– Parte III: Sermone sull’assoluzione di Dio e del sacer­dote, con quale procedimento uno venga risuscitato dalla morte dell’anima alla penitenza: “Ricevete lo Spirito Santo”, e “Non possiedo né oro né argento”.
– Parte IV: Sermone per la risurrezione del Signore: “In quel giorno rialzerò la tenda di Davide”.
– Parte V: Sermone sul latte della misericordia divina: “Come bambini appena nati”, e sulla castità degli elefanti.

esordio - il predicatore, e a chi deve predicare

1. In quel tempo: “Venuta la sera di quel giorno, il primo dopo il sabato, ed essendo chiuse le porte [della casa] dove i discepoli si erano radunati per paura dei giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a Voi!” (Gv 20,19).
Negli Atti degli Apostoli, Pietro racconta: “Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa, ed ebbi in estasi una visione: una specie di involto, simile a una grande tova­glia, scendeva come calato dal cielo, sorretto per i quattro capi, e giunse fino a me. Guardandolo lo esaminavo attentamente, e vidi in esso quadrupedi, fiere e rettili della terra e uccelli del cielo. Quindi sentii una voce che mi diceva: Àlzati, Pietro, uccidi e mangia!” (At 11,5-7).
In Pietro è raffigurato il predicatore, che deve sostare in preghiera nella città di Joppe, che s’interpreta “bel­lezza", cioè in unione con la chiesa, nella quale c’è la bellezza delle virtù e fuori della quale c’è solo la lebbra dell’infedeltà [mancanza della fede]. Il predicatore deve fare prima di tutto questa cosa: attendere alla preghiera. Alla preghiera segue l’estasi, cioè l’elevazione sopra le cose della terra; e nell’estasi vede “un involto, come una grande tovaglia...”, ecc. Nel grande involto di lino è indicata la grazia della predicazione, che giustamente è detta “vaso”, perché inebria le menti dei fedeli con il vino della compunzione; è detta anche “grande tovaglia di lino” perché deterge i sudori delle fatiche e ridona vigore per affron­tare gli attacchi delle passioni. I “quattro capi” sono gli insegnamenti dei quattro evangelisti; “scendeva calata dal cielo”, perché “ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto” (Gc 1,17). “E giunse fino a me”. In questo fatto è indicato in modo particolare il privilegio del predicatore, al quale proprio dal cielo viene affidato il compito della predicazione. E in questo vaso, in questo involto misterioso, ci sono “i quadrupedi della terra”, cioè i golosi e i lussuriosi, e “le bestie”, nome che suona come vastiae (devastatrici), cioè i traditori e gli omicidi; e “i rettili”, cioè gli avari e gli usurai; e “i volatili del cielo”, cioè i superbi e tutti coloro che s’innalzano con le penne della vanagloria.
Questo vaso è come la rete calata nel mare, che cattura ogni genere di pesci (cf. Mt 13,47); e al predicatore viene detto: “Àlzati, uccidi e mangia”. Àlzati ad evangelizzare; uccidi al mondo; mortifica e immola, per offrire sacrifici a Dio, affinché spogliati della vecchiezza arrivino alla novità; e mangia, vale a dire accogli nell’unità e nella comunità del corpo della chiesa. Di questa unità e comunità è detto appunto nel vangelo di oggi: “Giunta la sera di quel giorno, il primo dopo il sabato, ... i discepoli erano radunati”, ecc.

2. In questo vangelo sono posti in evidenza cinque momenti: Primo: la riunione dei discepoli, quando incomincia con le parole “Venuta la sera”, ecc. Secondo: il triplice saluto di pace, quando aggiunge: “Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a voi”. Terzo: il potere concesso agli apostoli di legare e di sciogliere: “E dicendo questo, alitò su di loro”, ecc. Quarto: l’incredulità di Tommaso: “Tommaso, uno dei dodici, non era con loro”, ecc. Quinto: la professione di fede di Tommaso e la conferma della nostra fede: “Otto giorni dopo”, ecc.
Osserva ancora che in questa domenica si legge l’epistola del beato Giovanni: “Tutto ciò che è nato da Dio, vince il mondo” (1Gv 5,4). Nella notte, secondo l’uso della chiesa romana, si leggono gli Atti degli Apostoli. Vogliamo accennare brevemente a cinque episodi narrati dagli Atti e metterli a confronto con le cinque parti del vangelo sopra riportate. 
I cinque episodi sono: Primo, la riunione degli apostoli a Gerusalemme: “Quindi dal monte degli Ulivi fecero ritorno a Gerusalemme”. Secondo, dove dice: “In quei giorni Pietro, alzatosi in mezzo ai fratelli”, ecc. Terzo, lo storpio dal seno della madre, al quale Pietro disse: “Non possiedo né oro né argento”, ecc. Quarto, la conversione di Saulo. Quinto, l’eunuco e il centurione Cornelio.

CREDO, DOMINE, SED CREDAM FIRMIUS

SAN TOMMASO APOSTOLO incredulo sulle apparizioni di Gesù agli Apostoli

MIO SIGNORE E MIO DIO!


Tommaso apostolo:
I suoi genitori con sua sorella gemella sposata vivono a Rama di Giudea. 
Di professione orefice 7.434 - 7.435 - 7.440 - 7.441
Tommaso è di carattere gioviale e allegro. Insieme con Giuda di Keriot va per la prima volta a cercare Gesù nel Getsemani 1.054
In seguito sentirà spesso il rimorso d'avervi portato l'Iscariota 8.520. Tommaso è accettato discepolo 1.055.

Tommaso ospita Gesù nella casa paterna 5.363 e il padre Gli mostra le sue vigne famose, promettendogli il vino di queste per la cerimonia pasquale del prossimo anno 5.363
Infatti Tommaso lo andrà a prendere il venerdì prima della settimana della Passione di Gesù per l'ultima Cena con l'istituzione della Santa Eucarestia 9.582
Tommaso e "i gigli della convalle" 6.412 -7.434 - 7.435 - 7.441

Tommaso incredulo sulla risurrezione di Gesù 10.628. Gesù risorto appare agli apostoli rivelandosi anche Tommaso 10.629.

Maria di magdala:
...Sul Calvario e al Sepolcro 10.610 - 10.611. Risurrezione di Gesù: Maria di Magdala al Sepolcro 10.619, Gesù la chiama: "Maria" ed essa: "Rabbonì" e lo riconosce 10.619.

+Jesus sis mihi semper
Jesus, et salva me!

SONO 11: MA E' PIU' VIVO CHE MAI

LO HANNO CHIAMATO DI UN PAESE LONTANO





Sequentia 

Víctimæ pascháli laudes ímmolent Christiáni.
Agnus rédemit oves: Christus ínnocens Patri reconciliávit peccatóres.
Mors et vita duéllo conflixére mirándo: dux vitæ mórtuus regnat vivus.
Dic nobis, María, quid vidísti in via?
Sepúlcrum Christi vivéntis et glóriam vidi resurgéntis.
Angélicos testes, sudárium et vestes.
Surréxit Christus, spes mea: præcédet vos in Galilaeam.
Scimus Christum surrexísse a mórtuis vere: tu nobis, victor Rex, miserére. Amen. Allelúia.




Sequentia 

Alla Víttima pasquale, lodi òffrano i Cristiani.
L’Agnello ha redento le pécore: Cristo innocente, al Padre ha riconciliato i peccatori.
La morte e la vita si scontràrono in miràbile duello: il Duce della vita, già morto, regna vivo.
Dicci, o Maria, che vedesti per via?
Vidi il sepolcro del Cristo vivente: e la glória del Risorgente.
I testimónii angélici, il sudàrio e i lini.
È risorto il Cristo, mia speranza: vi precede in Galilea.
Noi sappiamo che il Cristo è veramente risorto da morte: o Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi. Amen. Allelúia.



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Festa della Divina Misericordia
Domenica 03 aprile 2016

"Non state affatto considerando che questo vostro Tempo
è nella Misericordia del Padre Mio.
Il Padre... in un attimo solo
può rifare il Mondo e l'intero Universo.
Ma allora... a che pro la Sua Misericordia per l'uomo infedele?
Il Padre desidera ardentemente il cuore dell'uomo.
Per questo Egli permette anche... che l'uomo commetta degli errori.
Il cuore dell'uomo deve volgersi al Padre dicendo...

<< Dio Misericordioso...
abbi pietà di quest'uomo che hai davanti.
Abbi pietà di quest'uomo che sbaglia in continuo.
Abbi Misericordia ogni volta che vedi i miei errori
ed aiutami ad amarTi e a farmi provare...
Contrizione Perfetta per tutti i miei peccati che Ti hanno offeso.
Dio... abbi Pietà di me.
Dio... abbi Misericordia di questo povero peccatore
che cerca il Tuo Aiuto poiché in Te spera e confida. Amen. >>

Ecco Conchiglia...
questa è una preghiera santa in onore della Misericordia Infinita di Dio.
Questa preghiera è un Dono di Amore per il mondo
e desidero che venga recitata per il giorno dedicato alla Divina Misericordia.
Io Gesù... che dalla Trinità ti parlo
benedico il mondo intero e tutti i figli che lo abitano
nel Nome del Padre
della Madre
del Figlio
dello Spirito santo
Amen."

05 aprile 2002 - 17.40 - Gesù
Primo venerdì del mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù