sabato 23 gennaio 2016

La giustificazione è gratuitamente data per la fede (VIVA) in Cristo

Capo III.

La giustificazione 
è 
gratuitamente data per la fede in Cristo

[21]Ma, ora, senza la legge, si è manifestata la giustizia di Dio, comprovata dalla legge e dai profeti, 22la giustizia di Dio per la fede di Gesù Cristo, in tutti e sopra tutti quelli che credono in lui. Non v’è alcuna distinzione, 23perché tutti hanno peccato ed hanno bisogno della gloria di Dio, 24e son giustificati gratuitamente per la grazia di lui mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, 25da Dio preordinato vittima propiziatoria mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la propria giustizia nella remissione dei precedenti delitti, 26sopportati da Dio per far conoscere la sua giustizia nel tempo presente, in modo che sia giusto e giustifichi colui che crede in Gesù Cristo.

27Dov’è dunque il tuo vanto? È tolto. Per qual legge? Per quella delle opere? No: per la legge della fede. 28Noi riteniamo che l’uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge. 29È forse Dio dei soli Giudei? E non è anche Dio dei Gentili? 30Certamente anche dei Gentili, perché v’è un Dio solo che giustifica i circoncisi per mezzo della fede e gl’incirconcisi per mezzo della fede.

31Distruggiamo dunque la legge per mezzo della fede? No, certamente; anzi noi confermiamo la legge.




ATTENDERE O ASPETTARE


...L'UOMO DIVENTA DOTTO DAVVERO QUANDO DIVENTA PAZIENTE











V. Sanctus Deus, 
sanctus fortis, sanctus immortalis.
R. Miserere nobis

INTERNET

IOANNES PAULUS PP. II


5. Il fatto che mediante Internet le persone moltiplichino i loro contatti in modi finora impensabili offre meravigliose possibilità alla diffusione del Vangelo. 

Ma è anche vero che rapporti mediati elettronicamente non potranno mai prendere il posto del contatto umano diretto, richiesto da un'evangelizzazione autentica. Infatti l'evangelizzazione dipende sempre dalla testimonianza personale di colui che è stato mandato a evangelizzare (cfr Rm 10, 14-15).

In che modo la Chiesa conduce dal tipo di contatto reso possibile da Internet a quella comunicazione più profonda che richiede l'annuncio cristiano? In che modo sviluppiamo il primo contatto e il primo scambio di informazioni che Internet rende possibile?

Senza dubbio la rivoluzione elettronica ha in sé la promessa di grandi progressi per il mondo in via di sviluppo, ma esiste anche l'eventualità che aggravi di fatto le ineguaglianze esistenti poiché il divario dell'informazione e delle comunicazioni si fa più profondo. Come possiamo garantire che la rivoluzione dell'informazione e delle comunicazioni che ha in internet il suo motore primo, operi a favore della globalizzazione dello sviluppo umano e della solidarietà, obiettivi strettamente legati alla missione evangelizzatrice della Chiesa?

Infine, in questi tempi difficili, permettetemi di chiedere: in che modo possiamo garantire che questo meraviglioso strumento, concepito in origine nell'ambito di operazioni militari, possa ora servire la causa della pace? Può esso promuovere quella cultura di dialogo, di partecipazione, di solidarietà e di riconciliazione senza la quale la pace non può fiorire? La Chiesa crede che ciò sia possibile. Per garantirlo è determinata a entrare in questo nuovo "forum", armata del Vangelo di Cristo, il Principe della Pace. 


6. Internet permette a miliardi di immagini di apparire su milioni di schermi in tutto il mondo. 

Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udirà la sua voce? 

Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udirà la Sua voce, il mondo conoscerà la "buona notizia" della nostra redenzione. 

Questo è il fine dell'evangelizzazione e questo farà di Internet uno spazio umano autentico, perché se non c'è spazio per Cristo, non c'è spazio per l'uomo. In questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, esorto tutta la Chiesa a varcare coraggiosamente questa nuova soglia, per "prendere il largo" nella Rete, cosicché, ora come in passato, il grande impegno del Vangelo e della cultura possa mostrare al mondo "la gloria divina che rifulge sul volto di Cristo" (2 Cor 4, 6). Che il Signore benedica tutti coloro che operano a questo fine.

Dal Vaticano, 24 gennaio 2002, Festa di san Francesco di Sales.


IOANNES PAULUS PP. II

venerdì 22 gennaio 2016

Rosario in Latino, con Papa Benedetto XVI e San Pio da Pietrelcina

Tango? No es posible!!!



La S. MISA según los santos


El santo cura de Ars, San Juan María Vianney:


“Si conociéramos el valor de la Santa Misa nos moriríamos de alegría”.

"Sí supiéramos el valor del Santo Sacrificio de la S. Misa, qué esfuerzo tan grande haríamos por asistir a ella".

"Qué feliz es ese Ángel de la Guarda que acompaña al alma cuando va a Misa".



"La S. Misa es la devoción de los Santos".

San Anselmo: “Una sola Misa ofrecida y oída en vida con devoción, por el bien propio, puede valer más que mil misas celebradas por la misma intención, después de la muerte.”

Santo Tomás de Aquino: "La celebración de la Santa Misa tiene tanto valor como la muerte de Jesús en la Cruz".

El Serafico Padre San Francisco de Asís: "El hombre debería temblar, el mundo debería vibrar, el Cielo entero debería conmoverse profundamente cuando el Hijo de Dios aparece sobre el altar en las manos del sacerdote".

Santa Teresa de Jesús"Sin la Santa Misa, ¿que sería de nosotros? Todos aquí abajo pereceríamos ya que únicamente eso puede detener el brazo de Dios. Sin ella, ciertamente que la Iglesia no duraría y el mundo estaría perdido sin remedio".

En cierta ocasión, Santa Teresa se sentía inundada de la bondad de Dios. Entonces le hizo esta pregunta a Nuestro Señor: <<Señor mío, “¿Cómo Os podré agradecer?”>>  Nuestro Señor le contestó: “ASISTID A UNA SANTA MISA”.

San Alfonso María de Ligorio: "El mismo Dios no puede hacer una acción más sagrada y más grande que la celebración de una Santa Misa".San  Pío de Pieltrecina:  "Sería más fácil que el mundo sobreviviera sin el sol, que sin la Santa Misa".

“La S. Misa es infinita como Jesús... pregúntenle a un Angel lo que es la Misa, y El les contestará, en verdad yo entiendo lo que es y por qué se ofrece, mas sin embargo, no puedo entender cuánto valor tiene. Un Angel, mil Angeles, todo el Cielo, saben esto y piensan así".

San Lorenzo Just.: "Nunca lengua humana puede enumerar los favores que se correlacionan al Sacrificio de la Santa Misa. El pecador se reconcilia con Dios; el hombre justo se hace aún más recto; los pecados son borrados; los vicios eliminados; la virtud y el mérito crecen, y las estratagemas del demonio son frustradas”.

San Leonardo de Port Maurice: "Oh gente engañada, qué están haciendo? Por qué no se apresuran a las Iglesias a oír tantas Misas como puedan? Por qué no imitan a los ángeles, quienes cuando se celebra una Misa, bajan en escuadrones o batallόnes desde el Paraíso y se estacionan alrededor de nuestros altares en adoración, para interceder por nosotros?".
"Yo creo que sí no existiera la Misa, el mundo ya se hubiera hundido en el abismo, por el peso de su iniquidad. La Misa es el soporte poderoso que lo sostiene ".
“Una Misa antes de la muerte puede ser más provechosa que muchas después de ella…”

San Felipe Neri: "Con oraciones pedimos gracia a Dios; en la Santa Misa comprometemos a Dios a que nos las conceda ".

San Pedro Julián Eymard: "Sepan, oh Cristianos, que la Santa Misa es el acto de religión más sagrado. No pueden hacer otra cosa para glorificar más a Dios, ni para mayor provecho de su alma, que asistir a la Santa Misa devotamente, y tan a menudo como sea posible "

San Bernardo: "Uno obtiene más mérito asistiendo a una Santa Misa con devoción, que repartiendo todo lo suyo a los pobres y viajando por todo el mundo en peregrinación ".

San Francisco Javier Bianchi"Cuando oigan que yo no puedo ya celebrar la Santa Misa, cuéntenme como muerto".

San Buenaventura:  "La Santa Misa es una obra de Dios en la que presenta a nuestra vista todo el amor que nos tiene; en cierto modo es la síntesis, la suma de todos los beneficios con que nos ha favorecido".
"Hay en la Santa Misa tantos misterios como gotas de agua en el mar, como átomos de polvo en el aire y como ángeles en el cielo; no sé si jamás ha salido de la mano del Altísimo misterio más profundo."


San Gregorio el Grande"El sacrificio del altar será a nuestro favor verdaderamente aceptable como nuestro sacrificio a Dios, cuando nos presentamos como víctimas".

Cuando Santa Margarita María Alacoque asistía a la Santa Misa, al voltear hacia el altar, nunca dejaba de mirar al Crucifijo y las velas encendidas. Por qué? Lo hacía para imprimir en su mente y su corazón, dos cosas: El Crucifijo le recordaba lo que Jesús había hecho por ella; las velas encendidas le recordaban lo que ella debía hacer por Jesús, es decir, sacrificarse consumirse por  El y por las almas.

San Andrés Avellino: "No podemos separar la Sagrada Eucaristía de la Pasión de Jesús".


Nos cum prole pia
benedicat Virgo Maria!
Imprimatur
Torino12/XII/1981
Sac. Valentino Scarasso, Vicario Generale.

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AVE MARIA!