martedì 19 gennaio 2016

PER CHI ANCORA NON LO SAPESSE

Le foto della Luna MAI MOSTRATE. L'Hacker le mostra al pubblico. Monumenti sulla Luna

base-segreta-luna-mckinnonCosa cercava realmente l’hacker scozzese nei computer delle agenzie governative americane? “Ero convinto, e c’erano buoni motivi per esserlo, che alcune agenzie governative di intelligence avessero avuto accesso a tecnologia extraterrestre”

Nel 1964, la Ranger 7 fu la prima sonda inviata dagli Stati Uniti per l’esplorazione lunare, segnando l’inizio di una nuova era spaziale.
La sonda, costruita principalmente per scattare fotografie ad alta risoluzione della Luna, trasmise 4316 fotografie.


Le immagini mostravano il volto di un mondo fino ad allora sconosciuto, premessa fondamentale per la futura esplorazione umana del satellite terrestre.
Ma esistono fotografie che non sono state mostrate? Secondo Jason Martell, autore di “L’Apocalisse della Conoscenza”, anche se non se ne parla mai, ci sarebbero immagini scattate da Ranger 7 non mostrate al pubblico nelle quali figurerebbero strutture artificiali sulla superficie della Luna.

Secondo i ricercatori alternativi, queste supposizioni sono supportate dalle scoperte di un uomo che agli inizi del 2000 si è conquistato gli onori della cronaca: Gary McKinnon, anche noto come “Solo”, un programmatore e hacker britannico.
Nel marzo del 2002, McKinnon veniva arrestato dagli agenti di Scotland Yard nel suo squallido appartamento in Wood Green, zona nord di Londra. L’accusa era di aver violato 97 sistemi informatici, tra computer militari e della Nasa, scaricando dati segretati, tra cui informazioni altamente classificate sulla strage dell’11 settembre.
La rete di computer che è accusato di aver penetrato include reti possedute dalla NASA, dallo US Army, US Navy, dipartimento della difesa e della Forza Aerea degli Stati Uniti, oltre ad un sistema appartenente al Pentagono.
Come riporta il profilo di McKinnon tracciato sul sito della BBC, se la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti fosse stata accettata, l’hacker avrebbe potuto ottenere una condanna fino a 70 di carcere. Quello di McKinnon è stato definito il più grande attacco ai sistemi informatici americani.

Ma che cosa ha realmente cercava l’hacker nei computer delle agenzie governative americane? “Ero convinto, e c’erano buoni motivi per esserlo, che alcune agenzie governative di intelligence avessero avuto accesso a tecnologia extraterrestre”, dice McKinnon alla BBC. “Questa tecnologia potrebbe offrire energia libera e pulita all’umanità. Ho pensato esserne in possesso e tenerla nascosta, fosse incostituzionale secondo il diritto americano. Io non sono un criminale, mi ero imbarcato in una crociata morale”.
Durante la frequentazione degli archivi, McKinnon si sarebbe imbattuto in alcune prove decisive. “Ho trovato una foto in alta definizione di un oggetto di grandi dimensioni a forma di sigaro sopra l’emisfero settentrionale. Ero così scioccato dalla foto che non ho potuto salvarla subito. La dimensione del file erano così grande che era difficile vederlo in Risorse del computer. Alla fine ho perso la connessione, e la foto”.

McKinnon pare sia riuscito ad avere accesso anche ai file riservati della US Space Command, scoprendo diverse procedure, tra le quali il ‘trasferimento squadrone’ relativo a ufficiali ‘non-terrestri’.
“Ho trovato una lista di nomi di funzionari … sotto la dicitura ‘ufficiali non terrestri’ cosi era descritto nel titolo del file. Questo non significa che trattasi di omini verdi. Quello che penso è che vuol dire che le loro basi non sono qui sulla terra”, spiega McKinnon.

“Ho anche trovato una lista di ‘trasferimenti da flotta a flotta’, e una lista di nomi di navi spaziali. Ho fatto una ricerca. C’erano i nomi di navi della marina militare, quindi nello spazio viene tutto gestito dalla Marina degli USA. Quello che ho visto mi ha fatto credere che la stessa marina deve avere un qualche tipo di astronave”.
Solleticato dalle dichiarazioni di McKinnon, qualcuno è andato a pescare una singolare affermazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan riportata nel suo diario personale pubblicato nel libro “The Reagan Diaries”, che confermerebbe le ipotesi dell’hacker scozzese. Così scrive l’ex presidente nell’appunto dell’11 luglio 1985:
«Il pranzo con cinque eminenti scienziati spaziali è stato affascinante. Lo spazio è davvero l’ultima frontiera e alcuni degli sviluppi in astronomia sembrano appartenere alla fantascienza, ma sono reali. Ho imparato che la capacità della nostra navetta è tale che si potrebbe potrebbe portare in orbita almeno 300 persone.

Il nostro Space Shuttle può trasportare fino a otto passeggeri, e ne sono stati costruiti solo cinque. Anche a pieno carico di queste cinque navette e l’invio di tutti gli equipaggi nello spazio messi insieme, non avremmo mai potuto raggiungere il numero di 300 passeggeri».

Le parole di Reagan farebbero pensare all’esistenza di un programma segreto per lo sviluppo di astronavi capaci di portare interi contingenti militari in orbita, una sorta di traghetto spaziale Terra-Luna. È noto che negli anni ’60 gli Stati Uniti avessero progettato la costruzione di un avamposto militare con equipaggio destinato a proteggere i potenziali interessi degli Stati Uniti sulla Luna, il cosiddetto Project Horizon.
Alla conferenza della Infosecurity Europe 2006 tenutasi a Londra il 27 aprile 2006, McKinnon apparve nella sezione Hackers’ Panel. Quando gli venne domandato come siano state scoperte le sue intrusioni, McKinnon rispose che si era sbagliato nel calcolo della fascia oraria: stava usando del software di controllo-remoto per operare un computer basato sul sistema Windows mentre il proprietario stava seduto in fronte ad esso.

McKinnon ha ammesso in molte dichiarazioni pubbliche di aver goduto di accesso non autorizzato a sistemi di computer negli USA includendo quelli specificamente menzionati nelle accuse legali americane. L’hacker si è difeso dicendo che la sua motivazione era cercare una prova dell’esistenza degli UFO e disse di sapere come certo che i militari americani nascondessero la tecnologia dell’antigravità e che il governo USA stasse cercando di sopprimere la diffusione della “Free Energy”.

Dopo una tormentosa vicenda giudiziaria, il 16 ottobre 2012 Theresa May, Sottosegretario di Stato per gli Affari Interni del Regno Unito, ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità statunitensi circa 10 anni fa. Alla base della decisione ci sono appunto le precarie condizioni fisiche del quarantaseienne scozzese.

OCCHI APERTI

SAN CANUTO, RE E MARTIRE


19 GENNAIO
SAN CANUTO, RE E MARTIRE

I Re Magi, come abbiamo detto, sono stati seguiti, alla mangiatoia del Salvatore, dai santi Re cristiani; è dunque giusto che questi ultimi si incontrino nella stagione consacrata al mistero della sua Nascita. In mezzo a quelli che ha dato in sì gran numero alla Chiesa e alla società europea l'XI secolo, fecondo in ogni sorta di meraviglie cattoliche, Canuto IV, sul trono di Danimarca, si distingue fra gli altri per l'aureola del martirio [1]

Zelante propagatore della fede di Cristo, insigne legislatore, intrepido guerriero, pio e caritatevole, ebbe tutte le glorie d'un principe cristiano. Il suo zelo per la Chiesa, i cui diritti a quel tempo erano insieme quelli dei popoli, fu il pretesto della sua morte violenta, ed egli morì in una sommossa, con il carattere sublime d'una vittima immolata per il suo popolo. 

L'offerta che fece al neonato Re fu l'offerta del sangue; cambiò la corona peritura con l'altra di cui la Chiesa orna la fronte dei suoi martiri, e che non si logora mai. Gli annali della Danimarca nell'undicesimo secolo sono poco familiari alla maggior parte degli altri uomini; ma l'onore che ha quella regione di possedere un Re martire è noto in tutta la Chiesa, e la Chiesa occupa il mondo intero. Questa potenza della Sposa di Gesù Cristo per onorare il nome e i meriti dei servi e degli amici di Dio è uno dei più bei spettacoli che sia dato di vedere sotto il cielo, poiché i nomi che essa proclama diventano immortali presso gli uomini, che siano stati portati dal re o che siano serviti a distinguere gli ultimi dei suoi figli.

Il Sole di giustizia s'era già levato sulla tua regione, o santo Re, e tutta la tua beatitudine consisteva nel vedere i suoi raggi illuminare il tuo popolo. Come i Magi dell'Oriente, amavi deporre la tua corona ai piedi dell'Emmanuele; e un giorno hai offerto perfino la vita per il servizio suo e della sua Chiesa. Ma il tuo popolo non era degno di te; sparse il tuo sangue come l'ingrato Israele spargerà il sangue del Giusto che ci è nato e del quale onoriamo in questi giorni l'amabile infanzia. La morte violenta che hai risolto a profitto del tuo popolo, offrendola per i suoi peccati, offrila ancora per il regno che hai onorato. 
Da lungo tempo la Danimarca ha dimenticato la vera fede. Prega affinché la ritrovi presto. Ottieni per i principi che governano gli Stati cristiani la fedeltà ai loro doveri, lo zelo della giustizia, e il rispetto della libertà della Chiesa. 
Chiedi anche per noi al divino Bambino la dedizione della quale tu eri animato per la sua gloria; e se non abbiamo, come te, una corona da deporre ai suoi piedi, aiutaci a sottomettergli i nostri cuori.


[1] Fu immolato nella chiesa di S. Ambano a Odensea, il 10 luglio 1086.


AMDG et BVM

I futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché ad utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia» (Sacramentum Caritatis, n. 62).

L'ATTEGGIAMENTO... SCISMATICO DEI SACERDOTI CHE CONDANNANO LA MESSA IN LATINO E GLI INSEGNAMENTI DEL PAPA

Benedetto XVI ribadì che "i seminaristi siano preparati a celebrare la santa Messa in latino e inoltre i semplici fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia" (da Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Papa). 

Il latino è senza dubbio la lingua più longeva della liturgia romana: la si utilizza infatti da più di sedici secoli, ossia da quando si perfezionò a Roma, sotto Papa Damaso († 384) il passaggio ad essa dal greco. I libri liturgici ufficiali del Rito Romano vengono pertanto a tutt'oggi pubblicati in latino (editio typica). 

Il Codice di Diritto Canonico, al can. 928, stabilisce: «La celebrazione eucaristica venga compiuta in lingua latina o in altra lingua, purché i testi liturgici siano stati legittimamente approvati». Questo canone traduce in modo sintetico, e tenendo presente l'attuale situazione, l'insegnamento della Costituzione liturgica ...... del Concilio Vaticano II.
Al celebre n. 36, la Sacrosanctum Concilium stabilisce come principio: «L'uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini» (§ 1).
In questo senso, il Codice afferma innanzitutto: «La celebrazione eucaristica venga compiuta in lingua latina».
Nei successivi commi, la Sacrosanctum Concilium ammette la possibilità di utilizzare anche le lingue nazionali: «Dato però che, sia nella Messa che nell'amministrazione dei sacramenti, sia in altre parti della liturgia, non di rado l'uso della lingua nazionale può riuscire di grande utilità per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte più ampia, specialmente nelle letture e nelle monizioni, in alcune preghiere e canti, secondo le norme fissate per i singoli casi nei capitoli seguenti» (§ 2)
«In base a queste norme, spetta alla competente autorità ecclesiastica territoriale, di cui all'art. 22-2 (consultati anche, se è il caso, i vescovi delle regioni limitrofe della stessa lingua) decidere circa l'ammissione e l'estensione della lingua nazionale. Tali decisioni devono essere approvate ossia confermate dalla Sede Apostolica» (§ 3).
«La traduzione del testo latino in lingua nazionale da usarsi nella liturgia deve essere approvata dalla competente autorità ecclesiastica territoriale di cui sopra» (§ 4).
In base a questi successivi commi, il Codice aggiunge: «... o in altra lingua, purché i testi liturgici siano stati legittimamente approvati».
Come si vede, anche nelle attuali disposizioni normative, la lingua latina resta ancora al primo posto, come quella che la Chiesa preferisce in linea di principio, pur riconoscendo che la lingua nazionale può risultare utile per i fedeli. Nell'attuale situazione concreta, la celebrazione in latino è diventata piuttosto rara. Motivo in più perché nella liturgia pontificia (ma non solo in essa) il latino sia custodito come preziosa eredità della tradizione liturgica d'Occidente. 
Non a caso, il servo di Dio Giovanni Paolo II ha ricordato che:
«La Chiesa romana ha particolari obblighi verso il latino, la splendida lingua dell'antica Roma e deve manifestarli ogniqualvolta se ne presenti l'occasione» (Dominicae cenae, n. 10).
In continuità con il Magistero del suo Predecessore, Benedetto XVI, oltre ad auspicare un maggior utilizzo della lingua tradizionale nella celebrazione liturgica, in particolare in occasione di celebrazioni che avvengono durante incontri internazionali, ha scritto:
«Più in generale, chiedo che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché ad utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia» (Sacramentum Caritatis, n. 62).
Da non perdere il video con la conferenza del prof. Roberto De Mattei al Convegno dei Francescani dell'Immacolata "Il Vaticano II, un Concilio pastorale":
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=OgyhzlZLz0A


Titolo originale: "IL CONCILIO VATICANO II STABILIVA CHE LA LINGUA LATINA FOSSE CONSERVATA NELLA LITURGIA PER CUI ANCHE OGGI RESTA QUELLA CHE LA CHIESA PREFERISCE"



Integrazione a cura di Carlo Di Pietro



AVE MARIA!
AVE COR PURISSIMUM!

lunedì 18 gennaio 2016

PREGATE. PREGHIAMO IN LATINO. Un piccolo sforzo ma così tanto efficace. Almeno il Pater noster l'Ave Maria e il Gloria Patri.



LATINE LOQUERE 








Per chi ha fretta: almeno non trascurino le pagine 18-19-20.


AMDG et BVM

LA PREGHIERA PIU' NOBILE


CAPITOLO II
Perché nel SS. Rosario si dice prima il Pater
Noster e poi l’Ave Maria?

 O Eminentissimo Vescovo, la SS. Trinità,
per mezzo del SS. Rosario della Vergine
Maria, fa scaturire sorgenti d’acqua dai
cuori più riarsi.

I. Il Salterio è la preghiera più nobile in
onore della Vergine Maria, e da Lei viene
portato a perfezione (Maria Santissima, la
Madre di Dio, infatti, possiede tutte le
eccelse qualità, raffigurate sul Salterio, sulla 
Cetra e sull’Arpa della Sinagoga, e i
Rosarianti di Maria Vergine sono i Musici
Angelici della Regina del Cielo), per dieci
valide ragioni e argomentazioni:

1. la purissima Vergine Madre di Dio, al
suono del Suo Salterio, allontana il diavolo,
come già Davide, per mezzo della Cetra,
scacciò il demonio da Saul;

2. la Madre di Dio è l’Arca di Dio, che ha
portato al mondo il Verbo Onnipotente,
come l’Arca, davanti alla quale, una volta,
Davide cantò al suono delle Arpe;

3. Ella ci ottiene la vittoria sui nemici, come
una volta, anche la sorella di Mosè, Maria,
dopo la vittoria sui nemici, cantava al suono
del timpano;

4. Maria comunica ai Santi lo spirito
profetico, come già un tempo ad Eliseo,
mentre cantava il Salterio, fu trasmesso lo
Spirito della profezia divina;

5. Ella ha compiuto il Matrimonio tra Dio e
la creatura umana nel Talamo Verginale,
mediante lo Spirito Santo che si posò su di
Lei;

6. Maria SS. presiede il Coro del Tripudio
Celeste, che canta le divine Lodi, come un
tempo le figlie di Gerusalemme cantavano:
“Saul ne colpì mille, e Davide diecimila”;

7. Maria Vergine ha portato la Pace: infatti
il Suo Figlio riportò unità tra Cielo e terra,
ponendosi come Pietra d’angolo;

8. la Vergine Maria ha portato al mondo un
giorno di festa senza fine, festa per Dio, per
gli uomini e per gli Angeli;

9. è Lei che ha offerto a Dio Padre, per il
mondo, un olocausto di immenso valore, il
Verbo fatto Carne;

10. la Beatissima Vergine e Madre di Dio
cantò, subito dopo l’Incarnazione, il divino
Cantico del Magnificat, come gli Angeli,
appena nacque il Signore degli Angeli, 
cantarono il Gloria in excelsis: la soavità di
questi Cantici riconciliò Dio e l’umanità, e
riportò l’alleanza tra gli angeli e gli uomini.
Questi dieci scene erano raffigurate sul
Salterio della Sinagoga (lo afferma
Sant’Agostino nel Sermone sul Salterio
della Sinagoga, che inizia con: Lodate Dio
nel Salterio ecc.), e si riferivano alla
Purissima Madre di Dio, come vedremo
meglio in seguito.

II. Se certamente sarebbe più appropriato dire che è Cristo, più che la Vergine Maria, colui che ha portato a compimento queste dieci profezie, ed è da Cristo che prende nome questa preghiera, dal momento che
Cristo è il Signore Onnipotente, tuttavia,
essendo Maria la Madre di Misericordia per
i peccatori, ed in qualche modo più tenera e
più materna rispetto a Cristo, Ella è la
Mediatrice presso il Mediatore.

Tuttavia, si possono riferire a Gesù alcune
specifiche figure:

1. il Salterio è il Cantico della Resurrezione
di Cristo: il Salmo 56,9 afferma: “Risorgi vita
mia, il Salterio e la Cetra la cantino”. Così
dunque nel SS. Rosario , si recitano 15 Pater
Noster per Cristo, che risorge in noi
nell’umiltà della preghiera: ecco perché la
teologia, giustamente, afferma che il
Salterio può essere chiamato preghiera di
intercessione perché Cristo risorga in noi;

2. Cristo è il Salterio a dieci corde, perchè
dei dieci Comandamenti di Dio, è il
definitivo Legislatore e il Giudice Ultimo per
quanti li avranno disattesi;

3.  A Cristo si riferiscono tutte le profezie,
perché ne è la loro causa efficiente,
formale, esemplare e finale: e il Salterio di
Davide, profetizzava il nuovo Salterio del
SS. Rosario; 

4. E’ Cristo il Salterio della nostra salvezza,
che ci ha redenti e santificati: per questo
nella dedicazione di una Chiesa, sia quando
essa veniva fondata, sia quando essa veniva
riconsacrata, si cantava al suono tripudiante dei Salteri;

5. il Signore Gesù è la nostra gioia senza
fine, la nostra letizia ed esultanza
dell’anima, perché, mediante le sue cinque
porte, ovvero le cinque piaghe , ci conduce
alle dimore della piena felicità. 
Riguardo a questo, nei Salmi 46 e 97, 
il Profeta Davide
scrive: “Gioite senza fine in Dio”, etc. 

Da tali ragioni, si comprende la grandezza del SS. Rosario, il nuovo Salterio dello Sposo Gesù
e della Sposa Maria, con il quale tributiamo
Loro, una lode secondo giustizia.

Da: BEATO ALANO DELLA RUPE IL SALTERIO DI GESU’ E DI MARIA: GENESI, STORIA E RIVELAZIONI DEL SS. ROSARIO

AVE COR HUMILLIMUM