domenica 8 marzo 2015

Ufficio della Beatissima Vergine Maria Immacolata, di san Bonaventura.

Ufficio 

della Beatissima Vergine Maria Immacolata 
di San Bonaventura, Vescovo e Dottore della Chiesa








S. Bonaventura (1221-1274), religioso dell'ordine francescano, insigne filosofo e teologo, insegnò alla Sorbona di Parigi e fu amico del domenicano S. Tommaso d'Aquino. Consacrato Vescovo e poi Cardinale, venne canonizzato nel 1482 da Sisto IV, e proclamato Dottore della Chiesa da papa Sisto V nel 1588.
Quest'Ufficio di Maria Vergine Immacolata Mater Salutis composto da S. Bonaventura è pieno di riferimenti biblici e  spunti teologici, e si ispira nella forma alla classica "Liturgia delle Ore". Testimonia la profondità della devozione mariana nell'ambito della spiritualità francescana. Di fatto appare come una preghiera contemplativa, che ha nutrito lo spirito di innumerevoli generazioni cristiane lungo i secoli, facendo anche da modello a successivi simili "Uffici dell'Immacolata". 

Testimonia anche come nella Chiesa del tempo era già vasta la convinzione che Maria fosse stata concepita senza peccato originale, in previsione dell’Incarnazione del Figlio di Dio, e questo molti secoli prima che Pio IX, sentito il parere dei vescovi, con l’enciclica Ineffabilis Deus, proclamasse dogma l’Immacolata Concezione della Vergine Maria. Era l’8 dicembre 1854.

Due apparizioni mariane hanno confermato in modo speciale questa verità. La prima, precedente al dogma, è quella del 1830 a S. Caterina Labouré ed è nota come quella della Vergine della Medaglia miracolosa. Questa medaglia, come riferì Caterina, allora novizia delle Suore di S. Vincenzo, riportava, attorno all’immagine della Santa Vergine, la scritta "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi". Anche ai nostri tempi questa medaglia è diffusissima in tutto il mondo cristiano.
La seconda apparizione è quella celebre dell’Immacolata a Lourdes, quando la giovane pastorella Bernadette Soubirous vide dall'11 febbraio al 16 luglio 1858 più volte la Ss Vergine, che le rivelò il Suo Nome con le parole "Io sono l’Immacolata Concezione". Questo avvenne  quattro anni dopo la proclamazione del dogma per opera del Beato Pio IX.

Affianchiamo all'originale testo latino dell’Ufficio di S. Bonaventura una traduzione italiana, che però ha solo la funzione di far comprendere il significato delle espressioni latine, composte in modo che fossero adatte, anche come armonia e musicalità, alla recita corale.




DOMENICA

Cantico

Cantemus Dominae gloriosae, Virgini Mariae, in hymnis et confessionibus benedicamus eam.
Domina nostra, omnipotens post Deum Nomen ejus. Currus Pharaonis, et exercitum ejus projecit in mare.
Cantiamo alla gloriosa Signora, la Vergine Maria, con inni e acclamazioni benediciamola.
Nostra Signora, onnipotente dopo Dio è il suo Nome.
Precipitò in mare i carri del Faraone e il suo esercito.
Immaculata Mariae Virginis conceptio,
Sit nobis semper salus et protectio.
L’Immacolata Concezione della Vergine Maria,
Sia per noi sempre salvezza e protezione.
Dextera tua, Domina, magnificata est in fortitudine; quia in moltitudine misericordiae
tuae stravisti adversarios meos. De ore leonis liberasti me,
Domina, et tanquam infantem genitum Mater suscepisti me Immaculata.
La tua destra, o Signora, è magnificata per la fortezza;
perché nella grandezza della tua misericordia hai stravinto i miei avversari.
Mi hai liberato, o Signora, dalla bocca del leone, e ti sei presa cura di me come una Madre verso il bambino da lei generato.


Immaculata Mariae Virginis conceptio,

Sit nobis semper salus et protectio.

L’Immacolata Concezione della Vergine Maria,

Sia per noi sempre salvezza e protezione.
O Domina carissima mea, tege me mirabili possessione tua:
Tuus totus ego sum, et omnia mea tua sunt, Virgo super omnia benedicta.
Ponam te sicut signaculum super cor meum, quia fortis est ut mors dilectio tua.
O mia carissima Signora, coprimi con il tuo mirabile possesso:
Sono tutto tuo, ed ogni cosa mia ti appartiene, o Vergine benedetta tra tutte.
Ti porrò come un sigillo sul mio cuore, perché forte come la morte è il tuo amore.
Immaculata Mariae Virginis conceptio,
Sit nobis semper salus et protectio.

L’Immacolata Concezione della Vergine Maria,
Sia per noi sempre salvezza e protezione.
Operuit coelos gloria tua, et misericordia tua plena est terra:
egréssa es, Virgo, in salutem populi tui, in salutem cum Christo tuo.
O benedicta, in manibus tuis est reposita nostra sàlus, recordare pia paupertatis nostrae: quem vis, ipse salvus erit, et a quo avertis vultum tuum vada in intéritum.
La tua gloria ha coperto i cieli, e della tua misericordia è piena la terra: sei sorta, o Vergine, per la salvezza del tuo popolo, per la salvezza con Cristo tuo Figlio.
O benedetta, nelle tue mani è posta la nostra salvezza, ricordati, o pia, della nostra povertà:
chi tu vuoi sarà salvo, mentre perirà colui dal quale distoglierai il tuo volto.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…



AVE MARIA PURISSIMA!

Inno

Salve mundi Domina,
Coelorum Regina,
Salve Virgo Virginum,
Stella matutina.
Salve Signora del mondo,
Regina del Cielo,
Salve Vergine delle vergini,
Stella del mattino.
Salve plena gratiae,
Clara luce divina,
Mundi in auxilium
Domina festina.
Salve, piena di grazia,
splendida di luce divina,
Affrettati, o Signora,
In aiuto del mondo.
Ab aeterno Dominus
Te praeordinavit
Matrem Unigeniti
Verbi, quo creavit
Dall’eternità il Signore
Ti ha predestinata
Come Madre dell’Unigenito
Verbo, con il quale ha creato
Terram, pontum, aéthera,
Te pulchram ornavit
Sibi electam sponsam,
Quae in Adam non peccavit.
La terra, il mare, l’universo,
Ti ha adornato di bellezza
come Sua eletta sposa
Libera dal peccato di Adamo.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

Salmo 1 – di pace e di compiacenza.

Beatus vir, qui dìligit Nomen tuum, Virgo Maria,
Gratia tua animam ejus confortabit.
Beato l’uomo che ama il tuo Nome, o Vergine Maria,
La tua grazia conforterà la sua anima.
Venite ad eam, qui laboratis et tribulati estis,
Et dabit refrigerium animabus vestris.
Venite a lei, voi che siete affaticati e tribolati,
E darà refrigerio alle vostre anime.
Delectetur cor vestrum in salutatione ejus,
Inebriamini ab uberibus dulcoris illius.
Si allieti il vostro cuore nell’ossequiarla,
Inebriatevi dalla dolcezza del suo seno.
Dulcis est memoria ejus super mel et favum,
Et amor ejus super omnia aròmata.
Ricordarsi di lei è più dolce del favo e del miele,
E il suo amore oltrepassa ogni profumo.
Recordare, Domina, ut loquaris pro nobis bona,
Et indignationem Filii tui avertas a nobis.
Ricordati, o Signora, di parlare in nostro favore,
E allontana da noi l’indignazione del tuo Figlio.
Inveniant gratiam peccatores apud Deum,
Per te inventricem gratiae et salutis.
Trovino grazia i peccatori presso Dio,
Grazie a Te mediatrice di grazia e salvezza.
Respirent ad indulgentiam humiles poenitentes,
Sana contritiones cordis eorum.
Si rinfranchino e abbiano indulgenza gli umili penitenti,
Purifica la contrizione del loro cuore.
Pacem et indulgentiam, Virgo, nobis impetra,
Et palmam de hostibus et triumphum.
Ottienici, o Vergine, pace e indulgenza,
La vittoria e il trionfo sui nemici.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Salmo 2 – di rifugio e di salvezza.

Venite exultemus Dominae nostrae,
Jubilemus salutiferae Mariae Reginae nostrae.
Venite, esultiamo per la nostra Signora,
Allietiamoci per Maria nostra Regina portatrice di salvezza.
Praeoccupemus faciem ejus in jubilatione,
Et in canticis collaudamus eam.
Corriamo innanzi al suo volto con giubilo,
E con cantici colmiamola di lodi.
Venite veneramur, et procidamus ante eam,
Confiteamur illi cum flétibus peccata nostra.
Venite in venerazione e chiniamoci davanti a lei,
Confessiamo a lei con gemiti i nostri peccati.
Clamemus humiles ad Puerperam Virginem,
Offeramus ei planctus et suspiria nostra.
Ricorriamo umili alla Vergine Madre,
Offriamo a lei i pianti e i sospiri nostri.
Non invenitur propitiatio sine illa,
Nec salus sine fructu illius.
Non si trova indulgenza senza di lei,
Né salvezza senza il frutto del suo seno.
Per illam peccata purgantur,
Per fructum illius animae dealbantur.
Mediante lei i peccati sono cancellati,
Grazie al frutto del suo seno le anime tornano pure.
Beata Maria intélligit super egénum et pàuperem,
In ejus laudibus permanentem.
La Beata Maria sta attenta al povero e al bisognoso
Che persevera nelle lodi di Lei.
Respiremus ad illam in fine nostro,
Et reserabit nobis atria triumphantium.
Aspiriamo ancora a lei nel nostro ultimo giorno,
E ci aprirà gli atrii di coloro che trionfano.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Salmo 3 – di fiducia e di consolazione.

Domina, Dominus noster
Per te factus est Frater noster et Salvàtor noster.
Attraverso te, o Signora,
Il nostro Dio si è fatto nostro Fratello e Salvatore.
Magnificamus te gratiae inventricem,
Per quam saecula reparantur.
Magnifichiamo te ricolma di grazia,
Attraverso cui i secoli vengono purificati.
Date magnificentiam Nomini ejus,
Collaudate in saeculum conceptum atque partum ejus.
Date gloria al suo Nome,
Lodate davanti al mondo Colui che da lei fu concepito e partorito.
Religiosi omnes, honorate illam,
Quia ipsa est adjutrix et vestra specialis advocata.
O voi tutti religiosi, onoratela,
Perché lei è vostra soccorritrice e speciale avvocata.
Respirate ad illam pérditi peccatores,
Et perducet vos ad indulgentiae portum.
Risollevatevi vicino a lei, o peccatori sperduti,
E vi ricondurrà al porto dell’indulgenza.
Delectàmini in laudibus ejus,
Et exaudiet petitiones cordis vestri.
Allietiamoci nelle lodi di lei,
Ed esaudirà le suppliche del vostro cuore.
Accédite ad eam in tentationibus vestris,
Et stabiliet vos serenitas vultus ejus.
Ricorrete a lei quando siete in tentazione,
E vi darà coraggio la serenità del suo volto.
Amplectamur Mariae vestigia, peccatores,
Et ejus beatis pedibus provolvàmur.
Seguiamo le impronte di Maria, o peccatori,
E prostriamoci ai suoi beati piedi.
Teneamus eam fortiter, nec dimittamus, Donec ab ea meruerimus benedici.
Restiamo stretti fortemente a lei, né ci allontaniamo,
Fino a quando otterremo di essere da lei benedetti.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

V. Elégit eam Deus, et praelégit eam.
R. In Tabernaculo suo habitare fecit eam.
V. Domina, pròtege orationem meam.
R. Et clamor meus ad te veniat.
V. Dio la scelse e la predilesse.
R. La fece abitare nella sua Tenda.
V. Rafforza, o Signora, la mia preghiera
R. E il mio grido giunga fino a te.

Oremus - Ave Sanctissima Maria, Mater Dei, Regina Coeli, Porta Paradisi, Domina mundi.
Preghiamo - Ave Santissima Maria Madre di Dio, Regina del Cielo, Porta del Paradiso, Signora del mondo.
Tu concepta sine peccato originali, et ideo Immaculatissima. Tu sine macula concepisti Jesum Salvatorem.
Tu concepita senza peccato originale, dunque del tutto Immacolata. Tu senza macchia hai concepito Gesù Salvatore.
Tu fuisti verissime ante partum, in partu et post partum Virgo inviolata et illibata.
Tu sei stata in verità Vergine inviolata e illibata prima del parto, nel parto e dopo il parto.
Fac me tuis sanctis precibus pure, pie, et sancte vivere, et ora pro nobis Jesum Filium tuum dilectum, ut ejus semper voluntatem sanctissimam faciamus.
Fa' che io possa vivere, grazie alle tue sante preghiere, in modo puro, pio e santo, e prega per noi Gesù tuo Figlio diletto, perché possiamo compiere sempre la sua santissima volontà.
Et post mortem me sùscipe, et ab omnibus malis mentis et corporis libera me, et alios fac me liberare, opera misericordiae acquirere, et in gloria Paradisi in aeternum tecum gaudere.
Amen.
E accoglimi dopo la morte, salvami da ogni male di mente e di corpo, e fa' che io sia di salvezza per altri, che acquisti un tesoro di opere di misericordia, e che possa godere in eterno con te nella gloria del Paradiso.
Amen.


Te Matrem Dei laudamus
Te Matrem Dei laudamus, Te Mariam Virginem profitemur.

Ti lodiamo o Madre di Dio, ti proclamiamo come la sempre Vergine Maria.
Te aeterni Patris Sponsam, omnis terra veneratur.
Tutta la terra ti venera come la Sposa dell'eterno Padre.
Tibi omnes Angeli, et Archangeli, tibi Throni, et Principatus fideliter deserviunt.
Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli, i Troni e i Principati, servono fedelmente.
Tibi omnes Potestates, omnes Virtutes Coeli coelorum, et universae Dominationes obediunt.
A te obbediscono le Potestà, tutte le Virtù nel più alto dei Cieli e tutte le Dominazioni.
Tibi omnes Chori, tibi Chérubim et Séraphim exultantes adsistunt.
A te tutti i Cori, i Cherubini e i Serafini, fanno corona in esultanza.
Tibi omnis angelica creatura incessabili voce proclamant:
Te ogni creatura angelica proclama con voce incessante:
Sancta, sancta, sancta Maria, Dei Génitrix, Mater et Virgo.
Santa, santa santa è Maria, Madre di Dio, Madre e Vergine.
Pleni sunt Coeli et terra majestatis gloriae fructus ventris tui.
Pieni sono i Cieli e la terra della maestà e gloria del frutto del tuo seno.
Te gloriosus Apostolorum chorus, sui Creatoris Matrem collàudat.
Te il glorioso coro degli Apostoli esalta come Madre del Creatore.
Te beatorum Martyrum coetus candidatus, Christi Genitricem glorificat.
Te la candida schiera dei beati Martiri glorifica come Madre di Cristo.
Te gloriosus Confessorum exércitus, Trinitatis Templum appellat.
Te il glorioso esercito dei Confessori chiama come Tempio della Trinità.
Te sanctarum Virginum choréa amabilis, virginitatis et humilitatis exemplum praedicat.
Te celebra l'amabile schiera delle sante Vergini, come esempio di verginità ed umiltà.
Te tota coelestis curia, Regina honorat.
Te tutta la corte celeste onora come Regina.
Te per universum orbem Ecclesia, invocando concélebrat Matrem divinae majestatis.
Te la Chiesa acclama in tutto il mondo, invocandoti come Madre della divina Maestà.
Venerandam te veram Regis coelestis Puerperam, sanctam quoque, dulcem et piam.
Venerando te come vera Genitrice del Re del Cielo, santa, dolce e pia.
Tu Angelorum Domina, tu Paradisi jànua.
Tu Regina degli Angeli, tu Porta del Paradiso.
Tu scala Regni coelestis et gloria, tu thàlamus, tu arca pietatis et gratiae.
Tu scala al Regno dei Cieli e gloria, tu stanza nuziale, arca di pietà e grazia.
Tu vena misericordiae, tu sponsa et mater Regis aeterni.
Tu sorgente di misericordia, tu sposa e Madre del Re eterno.
Tu templum et sacrarium Spiritus Sancti, totius beatissimae Trinitatis nobili triclìnium.
Tu tempio sacro dello Spirito Santo, tu nobile dimora della santissima Trinità.
Tu mediàtrix Dei et hominum amàtrix.
Tu mediatrice di Dio e che ami ogni uomo.
Tu agonizàtrix pugnàntium, advocata pauperum, miseràtrix et refugium peccatorum.
Tu combattente accanto a quanti lottano, avvocata dei poveri, misericordia e rifugio dei peccatori.
Tu erogàtrix munerum, superàtrix ac terror daemonum et superborum.
Tu dispensatrice di doni, dominatrice e terrore dei demoni e dei superbi.
Tu mundi Domina, Coeli Regina: post Deum sola spes nostra.
Tu Signora del mondo, Regina del Cielo: dopo Dio nostra sola speranza.
Tu salus te invocantium, miserorum solàtium, pereùntium refugium.
Tu salvezza di chi ti invoca, sollievo dei miseri, rifugio di quanti stanno nel pericolo.
Tu mater omnium Beatorum, gaudium plenum post Deum, omnium Supernorum civium solàtium.
Tu madre di tutti i Beati, gaudio pieno dopo Dio, consolazione di tutti i cittadini del Cielo.
Tu promòtrix justorum, congregàtrix errantium, promissio Patriarcharum.
Tu sostegno dei giusti, tu riunisci gli erranti, sei la promessa dei Patriarchi.
Tu véritas Prophetarum, praecònium et doctrix Apostolorum, magistra Evangelistarum.
Tu la verità dei Profeti, lode e maestra degli Apostoli, maestra degli Evangelisti.
Tu fortitùdo Martyrum, exémplar Confessorum, honor et festìvitas Virginum.
Tu fortezza dei Martiri, modello dei Confessori, onore e gioia dei Vergini.
Tu ad liberandum éxulem hominem, Filium Dei suscepisti in uterum.
Tu per liberare l'uomo esule, hai portato in seno il Figlio di Dio.
Per te, expugnàto hoste antiquo, sunt aperta fidelibus Regna Coelorum.
Grazie a te, vinto l'antico nemico, sono aperte per i fedeli i Regni del Cielo.
Tu cum Filio tuo sedes ad déxteram Patris.
Tu con il tuo Figlio siedi alla destra del Padre.
Tu ipsum pro nobis roga, Virgo Maria, quem nos ad judicandum crédimus esse venturum.
Tu pregalo per noi, Vergine Maria, Lui che crediamo verrà a giudicarci.
Te ergo poscimus, nobis tuis fàmulis sùbveni, qui pretioso sanguine Filii tui redempti sumus.
Ti preghiamo dunque di venire in aiuto a noi tuoi servi, redenti dal prezioso sangue del tuo Figlio.
Aeterna fac, pia Virgo, cum Sanctis tuis nos in gloria numerari.
Ottienici, o Vergine pia, di essere accolti nell'eterna gloria insieme ai tuoi Santi.
Salvum fac populum tuum, Domina, ut simus participes haereditatis Filii tui.
Fa' salvo il tuo popolo, o Signora, perché siamo partecipi dell'eredità del Figlio tuo.
Et rege nos, et custòdi nos in aeternum.
E regna su di noi e custodiscici in eterno.
Per singulos dies, o Pia, te salutamus,
In ogni nostro giorno, o Pia, ti salutiamo,
Et laudare te cùpimus in aeternum, mente et voce.
E te desideriamo lodare in eterno, con la voce e con la mente.
Dignare, dulcis Maria, nunc et semper sine delicto nos conservare.
Degnati, dolce Maria, di conservarci oggi e sempre senza peccato.
Miserere, Pia, nobis, miserere nobis.
Abbi pietà di noi, o Pia, abbi pietà.
Fiat misercordia magna nobiscum, quia in te, Virgo Maria, confìdimus.
Sia grande la misericordia su di noi, perché in te confidiamo, Vergine Maria.
In te, dulcis Maria, speramus, nos defendas in aeternum.
In te speriamo, dolce Maria, perché tu ci difenda in eterno.
Te decet laus, te decet imperium, tibi virtus et gloria, in saecula saeculorum.
A te appartiene la lode, il potere, a te il valore e la gloria, nei secoli dei secoli.
Felix es, sacra Virgo Maria, et omni laude dignissima, quia ex te ortus est Sol justitiae Christus Deus noster.
Beata tu sei, sacra Vergine Maria, e veramente degna di ogni lode, perché da te è nato il Sole di giustizia, Cristo nostro Dio.
Ora pro populo, intérveni pro clero, intercéde pro devoto foemineo sexu.
Prega per il popolo, aiuta il clero, intercedi per ogni donna fedele.
Sentiant omnes tuum juvàmen, quicùmque
célebrant tuam sanctam Conceptionem.
Sperimentino tutti il tuo aiuto, tutti coloro che celebrano la tua santa Concezione.

Ant. Haec est Virgo, in qua nec nodus originalis, nec cortex actualis culpae fuit.
Ant. Questa è la Vergine nella quale mai fu il peccato originale, né nodo di colpa attuale.

V. In Conceptione tua Virgo Immaculata fuisti.
V. Nella tua Concezione sei stata creata Immacolata.
R. Ora pro nobis Patrem cujus Filium peperìsti.
R. Prega per noi il Padre, il cui Figlio hai partorito

Oremus. - Deus, qui per Immaculatam Virginis Conceptionem dignum Filio tuo habitaculum praeparasti, quaesumus, ut qui ex morte ejusdem Filii tui praevìsa, eam ab omni labe praeservasti, nos quoque mundos, ejus intercessione, ad te pervenire concedas.
Preghiamo. - Dio, che nell'Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, ti preghiamo perché, come dalla morte dello stesso tuo Figlio l'hai preservata da ogni macchia, così concedi che anche noi giungiamo puri a te, per la sua intercessione.
Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saecula saeculórum. Amen.
Per lo stesso nostro Signore Gesù Cristo, Figlio tuo, che con te vive e regna, Dio in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Deo gratias, et Mariae Immaculatae.
Siano rese grazie a Dio, ed a Maria Immacolata.



LUNEDI

Inno

Salve Virgo sapiens,
Domus Deo dicata,
Columna septemplici,
Mensaque exornata.
Ab omni contagio
Mundi praeservata;
Annae sanctae in utero
Concepta Immaculata
Tu Mater viventium,
Et porta es Sanctorum.
Nova Stella Jacob,
Domina Angelorum.
Diabolo terribilis,
Àcies castrorum,
Portus et refugium
Sis Christianorum.
Salve Vergine sapiente
Dimora a Dio dedicata,
dalle sette colonne,
Mensa adornata.
Da ogni contagio
del mondo preservata;
Dal santo seno di Anna
Concetta Immacolata.
Tu Madre dei viventi
Sei la Porta dei Santi.
Nuova Stella di Giacobbe,
Regina degli Angeli.
Terribile per Satana,
Rocca fortificata,
Porto e Rifugio
Sii per i Cristiani.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

Salmo 1 - di grata offerta.

Omnes gentes plàudite manibus,
Et psàllite in jubilo Virgini gloriosae.
Genti tutte battete le mani
E cantate di giubilo alla Vergine gloriosa.
Quoniam ipsa est porta vitae,
Janua salutis, et via nostrae reconciliationis.
Perché essa è la porta della vita,
Porta di salvezza e via della nostra riconciliazione.
Spes poenitentium, solamen lugentium,
Pax beata cordium atque salus.
Speranza dei penitenti, balsamo di coloro che piangono,
Pace beata dei cuori e salvezza.
Multa, et mirabìlia sunt dona tua, Domina:
Incomparabìlia sunt mùnera gratiarum tuarum.
Molti e incomparabili sono i tuoi doni, o Signora,
Incomparabili le ricchezza delle tue grazie.
Beneficiis tuis plenus est mundus:
Superant coelestia, pénetrant et inferna.
Dei tuoi benefici è pieno il mondo:
Superano i cieli e giungono fino agli inferi.
Gratia et dulcedine tua pleni sunt coeli,
Et terra ùndique tuis beneficiis irretivisti nos semper.
Della tua grazia e dolcezza sono ripieni i cieli,
E dappertutto sulla terra ci hai circondato con i tuoi benefici.
Tu enim salus mea in Domino:
Quae me morti adjudicàtum liberasti.
Tu infatti sei la mia salvezza nel Signore:
Perché mi hai liberato dalla morte cui ero destinato.
Quid pro his retribuam tibi, nisi me totum?
Domina, sùscipe me.
Come potrò ricompensarti per tutto questo, se non con tutto me stesso?
Accoglimi, o Signora.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...



Maria Madre di Dio: 
"Porta di salvezza
e via della nostra riconciliazione".


Salmo 2 – di incoronazione trionfale.

Magna es, Domina, et laudabilis valde, in Civitate Dei Coeli,
In universa Ecclesia Electorum ejus.
Grande sei, Signora, e veramente degna di lode, nella Città del Dio del Cielo,
Nella Chiesa universale dei suoi eletti.
Ascendisti, alternantibus hymnòdicis Angelicis Choris,
Archangelis constipàta, rosis et liliis coronata.
Sei salita, tra Angelici Cori che alternavano inni,
Circondata di Arcangeli, coronata di rose e gigli.
Occùrrite illi Potestates et Principatus,
Obviàte ei Virtutes et Dominationes.
Corretele incontro, Potestà e Principati,
Accoglietela, Virtù e Dominazioni.
Chérubim, et Throni, et Séraphim exaltate eam,
Et constitùite eam ad dexteram Sponsi amantissimi Filii ejus.
Esaltatela, Troni e Cherubini,
Portatela alla destra dello Sposo, del suo Figlio amatissimo.
Tonate illi désuper, et date illi laudem;
Glorificate illam, Terra, cum omnibus habitatoribus tuis.
Cantate a lei dall’alto, e tributatele lode;
Glorificatela, Terra con tutti i suoi abitanti.
Laudate eam simul astra matutina;
Concentum illi fàcite omnes filii Dei.
Lodatela insieme, astri del mattino;
Tributatele armonia, figli tutti di Dio.
Cantate ante eam Chori Virginales,
Et venerate thronum ejus, quia sanctus est.
Cantatele innanzi, Cori dei Vergini,
E venerate il suo trono perché è santo.
Laudate et exaltate eam, virgines filiae Sion,
Quia desponsabit vobis regem Angelorum.
Lodatela ed esaltatela, vergini figlie di Sion,
Perché vi darà in sposo il Re degli Angeli.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Salmo 3 – di anelito e di amore.

Quemàdmodum desiderat cervus ad fontes aquarum,
Ita ad amorem tuum anhélat anima mea.
Come un cervo anela alle sorgenti d’acqua,
Così la mia anima anela al tuo amore.
Dìligam te, Domina Coeli et terrae,
Et in Gentibus nomen tuum invocabo.
Ti amerò, Regina del Cielo e della terra,
E invocherò il tuo nome tra le Genti.
Ure cor meum igne amoris tui,
Et cìngulo castitatis restringe renes meos.
Infiamma il mio cuore con il fuoco del tuo amore,
E cingi i miei fianchi con il cingolo di castità.
Accendàtur amore tuo tepor meus,
Gratia tua expellétur torpor meus.
Si accenda del tuo amore la mia tiepidezza,
La tua grazia cancelli il mio torpore.
Vùlnera cor meum charitate tua,
Fac me dignum gratia et munéribus tuis.
Ferisci il mio cuore con la tua carità,
Fammi degno della tua grazia e dei tuoi favori.
Quam dulcia diligentibus te eloquia tua, Domina!
Come è dolce il tuo parlare per quelli che ti amano!
Quam suavia sunt tuarum stillicidia gratiarum!
Quam dulcia peccatoribus eloquia tua, Domina!
Quanto è soave lo stillicidio delle tue grazie!
Quanto sono dolci, o Signora, le tue parole per i peccatori!
Super omnem melodiam refectio tua dulcis ori meo.
Suavitatum tuarum affluentia cor meum alienavit a me,
Sopra ogni melodia è il tuo nutrimento alle mie labbra.
L’abbondanza delle tue soavità ha distaccato da me il mio cuore,
Et caro mea mirabìliter exultavit in te.
Dulcore tuo liquefactum est cor meum,
E la mia carne ha mirabilmente in te esultato.
Si è sciolto il mio cuore per la tua dolcezza,
Amore tuo inflammata sunt viscera mea.
Si sono accese le mie viscere per il tuo amore.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

V. Ipse creavit illam in Spiritu Sancto.
V. Dio stesso la creò nello Spirito Santo,
R. Et exaltavit illam inter omnia opera sua.
R. E l’ha esaltata sopra ogni sua opera.
V. Domina, pròtege orationem meam.
V. Purifica, o Signora, la mia preghiera.
R. Et clamor meus ad te veniat.
R. E il mio grido giunga fino a te.


MARTEDI

Inno
Salve, Arca foéderis,
Thronus Salomonis,
Arcus pulcher aétheris,
Rubus visionis.
Virga frondes gérminis,
Vellus Gedeònis,
Porta clausa Nùminis,
Favusque Samsonis.
Décuit Natum tam nobilem,
Matri praecavére
Ab originali
Labe Matris Hevae.
Almam, quam elégerat,
Genitricem vero,
Nulli prorsus sinens
Culpae subjacére.
Salve, Arca dell’alleanza,
Trono di Salomone,
Arco splendido del Cielo,
Roveto della visione.
Albero adorno di fronde,
Vello di Gedeone,
Porta serrata del Signore,
Favo di Sansone.
Fu giusto che il tuo così nobile Figlio
Preservasse la Madre
Dalla colpa originale
Della Madre Eva.
La forte Genitrice,
che Egli aveva scelto,
Non poteva essere soggetta
Ad alcun peccato.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.



Vergine Santa "Rassereni i nostri cuori la luce della tua misericordia".


Salmo 1 – di clemenza e di misericordia.

Domina, venérunt Gentes in haereditatem Dei,
Quas tu meritis tuis Christo confoederasti.
Vennero, o Signora, le Genti per ricevere l’eredità di Dio,
Che tu hai ottenuto per loro per i meriti di Cristo.
Pulchrae sunt viae tuae,
Et sémitae tuae pacificae, gyrum terrae sola cìrcuis,
Belle sono le tue vie,
e di pace i tuoi sentieri. Tu sola percorri il giro della terra
Ut subvènias invocantibus te.
Copiosa facta est super me misericordia tua,
Per aiutare quanti ti invocano.
La tua misericordia è stata grande su di me,
Et dilatata est super me clementia.
Imperfectum meum aspexit oculus tuus,
E la clemenza si è diffusa sopra di me.
Il tuo sguardo hai diretto verso le mie imperfezioni,
Et palpebrae tuae noverunt vias meas:
Cognovisti ruinam et transgressionem meam.
e le tue palpebre si aprirono sulle mie vie:
Hai conosciuto la mia rovina e i miei peccati.
Non avèrtas sacrum aspectum tuum,
Neque abominéris me propter immunditiam meam.
Non distogliere il sacro tuo volto,
Non respingermi a causa della mia miseria.
Inclina vultum Dei super nos,
Coge illum peccatoribus miseréri.
Fa’ che il volto di Dio si volga su di noi,
Inducilo ad aver misericordia dei peccatori.
Serénet corda nostra lux misericordiae tuae,
Rassereni i nostri cuori la luce della tua misericordia,
Et récreet nos pacis tuae dulcedo.
Splendor vultus tui fulgeat super nos,
E ci ristori la dolcezza della tua pace.
Lo splendore del tuo volto rifulga sopra noi,
Ut servetur conscientia nostra apud Altissimum.
Perché la nostra coscienza si mantenga pura presso l’Altissimo.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...

Salmo 2 – di dolcezza e amore puro.

Salvum me fac, Mater pulchrae dilectionis,
Fons clementiae, et dulcor pietatis.
Portami a salvezza, Madre del puro amore,
Fonte di clemenza e soavità di misericordia.
Omnes sitientes, venite ad illam,
De fonte suo gratanter vos potabit.
Voi tutti assetati, venite a lei,
Volentieri vi disseterà dalla sua fonte.
Quam magna est multitudo dulcédinis tuae, Domina!
Quam praeparasti diligentibus, et sperantibus in te.
Quanto è grande la molteplicità della tua dolcezza, o Signora!
L’hai preparata per quanti ti amano e sperano in te.
Stilla nobis, Domina, gratiam ùberum tuorum,
Ex manante lacte dulcèdinis tuae réfice viscera puerorum tuorum.
Distillaci, o Signora, la grazia del tuo seno,
Con il latte che scaturisce dalla tua dolcezza ristora le viscere dei tuoi figli.
Stilla nobis guttam suavitatis tuae,
Quia tu es pincérna gratiae dulcoris.
Donaci una goccia della tua soavità,
Perché tu sei dispensatrice della dolcezza della grazia.
Distilla mihi suavitatem gratiarum tuarum,
Et tuorum charìsmatum fragrantiam, et odorem.
Distillami la soavità delle tue grazie,
La fragranza e il profumo dei tuoi doni.
Spiritus enim tuus super mel dulcis,
Et haeréditas tua super mel et favum.
Infatti il tuo spirito è dolce più che il miele,
E la tua eredità supera il miele e il favo.
Esto refrigerium nostrum, gloriosa Mater Christi,
Quia tu es totìus Religionis firmamentum.
Sii nostro refrigerio, gloriosa Madre di Cristo,
Perché tu sei il sostegno delle verità della nostra Fede.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...

Salmo 3 – di richiesta di luce e protezione.

Laudate pueri Matrem Dei,
Glorificate senes nomen ejus.
Lodate, fanciulli, la Madre di Dio,
Glorificate, anziani, il suo nome.
Benedicta sit Maria, Mater Christi,
Ipsa enim est via ad Patriam sanctitatis.
Sia benedetta Maria, Madre di Cristo,
Lei è infatti la via verso la Patria dei Santi.
Excelsus super Chérubim thronus ejus,
Et sedes ejus super cardines Coeli.
Eccelso sui Cherubini è il suo trono,
E la sua dimora sopra i cardini del Cielo.
Super humiles vultus ejus,
Et super confidentes in eam aspectus illius.
Sopra gli umili è il suo volto,
E il suo viso su quanti in lei confidano.
Misericordia ejus super omnem carnem,
Et eleemòsyna illius usque ad extremum terrae.
Su ogni uomo è la sua misericordia,
E la sua beneficenza fino agli estremi confini della terra.
Illumina splendore tuo celeritatem meam,
Dulcifica dulcore tuo contritionem meam.
Purifica del tuo splendore la mia prontezza,
Lenisci con la tua dolcezza la mia contrizione.
Tu es Mater illuminationis cordis mei,
Tu es nùtrix réfovens mentem meam.
Tu sei Madre che illumini il mio cuore,
Sei nutrice che rianima la mia mente.
Illumina me, Stella maris,
Clarifica me, Virgo clarissima.
Donami luce, o Stella del mare,
Illumina me, o valorosa Vergine.
Miserere mei, Domina, miserere mei,
Quia paratum est cor meum exquìrere voluntatem tuam.
Abbi pietà di me, o Signora, pietà di me,
Perché il mio cuore è pronto a ricercare la tua volontà.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...
Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.


V. Ego in altissimis habito.
V. Io dimoro nel più alto dei Cieli,
R. Et thronus meus in columna nubis.
R. Ed il mio trono è sopra una colonna di nubi.


MERCOLEDI

Inno

Salve, Virgo puerpera,
Templum Trinitatis,
Angelorum gaudium,
Cella puritatis.
Solamen moeréntium,
Hortus voluptatis,
Palma patientiae,
Cedrus castitatis.
Terra es benedicta
Et Sacerdotalis,
Sancta et immunis
Culpae originalis.
Civitas Altissimi
Porta Orientalis,
In te est omnis gratia,
Virgo singularis.
Salve, Vergine Madre,
Tempio della Trinità,
Gaudio degli Angeli,
Cella di purezza.
Sollievo degli afflitti,
Giardino di delizia,
Palma di pazienza,
Cedro di castità.
Sei terra benedetta
E Sacerdotale,
Santa e immune
Dal peccato originale.
Città dell’Altissimo,
Porta d’Oriente,
in te è ogni grazia,
Vergine unica e stupenda.

Ant. Sicut lìlium inter spinas,
sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine,
così la mia diletta tra le figlie di Adamo.



"Maria siede alla sua destra
sopra i Cherubini"


Salmo 1 – di splendore e di gloria.

Dominus regnavit, irascantur populi,
Maria super Chérubim sedet ex dextris.
Dio ha trionfato, si adirino pure i popoli,
Maria siede alla sua destra sopra i Cherubini.
Formòsitas, et gloria in vultu illius,
Et gratia in oculis ejus.
Bellezza e gloria nel suo volto,
E grazia nei suoi occhi.
Magna est in Sion gloria tua, Domina,
Et in Jerusalem magnificentia tua.
Grande sei in Sion, nostra Signora,
E in Gerusalemme è la tua magnificenza.
Amicta Solari Lumine, sicut vestimento,
Et duòdecim stellarum corona rùtilans radiat.
Rivestita della luce del Sole come di un vestito,
E irradia splendente con una corona scintillante di dodici stelle.
Lunaris pulchritudo sub pedibus tuis,
Astra te glorificant jugiter matutina.
La bellezza della luna è sotto ai tuoi piedi,
Ogni giorno ti glorificano le stelle del mattino.
Sanctuarium quod firmaverunt manus tuae,
Est sanctum templum corporis tui.
Il Santuario che consolidarono le tue mani,
È il santo tempio del tuo corpo.
In te refulget species castitatis,
Lumen justitiae, et splendor veritatis.
In te rifulge la bellezza della castità,
La luce della giustizia e lo splendore della verità.
Extende ad nos brachium tuum, Virgo gloriosa,
Et ne avertas a nobis gloriosum vultum tuum.
Stendi su di noi il tuo braccio, Vergine gloriosa,
E non distogliere da noi il glorioso tuo volto.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...

Salmo 2 – di ornamento e bellezza.

Domina mea, quis similis erit tibi?
Quia gratia, et gloria, superémines universas.
O mia Signora, chi ti potrebbe essere simile?
Perché con la tua grazia e gloria superi ogni cosa.
Benedicti sint oculi tui splendidissimi,
Quos dignéris misericorditer convèrtere super nos peccatores.
Benedetti sono i tuoi occhi risplendenti,
Che con misericordia volgi su di noi peccatori.
Benedictum sit lumen et splendor faciéi tuae, Benedicta sit gratia vultus tui.
Sia benedetta la luce e lo splendore del tuo aspetto,
Sia benedetta la grazia del tuo volto.
Benedixit te Dominus in misericordia sua,
Gratiam et decorem posuit in labiis tuis.
Ti ha benedetta il Signore nella sua misericordia,
Grazia e decoro pose nelle tue labbra.
Manus tuae dìligunt myrrae primam,
Et dìgiti tui unguenta gratiarum.
Le tue mani apprezzano la mirra più preziosa,
E le tue dita gli unguenti delle grazie.
Et fragmenta mali punici est guttur tuum:
Et spiràmen oris tui, suave compositum thymiama.
Come porzioni di melograno è la tua gola,
E l’apertura della tua bocca un soave composto di incenso.
Tu es rùtilans et decòra,
Nubes rorifera, et consurgens aurora.
Sei splendente e leggiadra,
Nube ricca di rugiada e sorgente aurora.
Pulchra es et clara, et luna plenissima,
Et tamquam sol refulget sacer aspectus tuus.
Sei bella e luminosa, come luna piena,
E come il sole rifulge il tuo sacro aspetto.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...

Salmo 3 – di bellezza e di amore.

Beati, quorum corda te dìligunt, Virgo Maria,
Peccata ipsorum a te misericorditer diluentur.
Beati quelli che ti amano, Vergine Maria,
I loro peccati saranno da te con misericordia cancellati.
Domina, dilexi decorem faciéi tuae,
Et veneratus sum sanctam majestatem tuam.
Ho prediletto, o Signora, lo splendore del tuo volto,
E venerata la tua santa maestà.
Ne avertas faciem tuam a me,
Quia speciem et decorem tuum a juventute mea concupivi.
Non volgere da me il tuo sguardo,
Perché dalla giovinezza ho vagheggiato la tua grazia ed avvenenza.
Te amavi et exquisìvi, Regina Coelorum,
Misericordiam tuam, et gratiam tuam, ne sùbtrahas a servo tuo.
Ti ho amato e ricercato, Regina dei Cieli,
Non privare il tuo servo della tua grazia e delle tua misericordia.
Tuam pulchritudinem sol et luna mirantur,
Tibi Angelicae potestates serviunt, et famulantur.
Il sole e la luna ammirano la tua bellezza,
Te le Angeliche Potestà servono ed obbediscono.
Vox tua dulcis super omnem melodiam,
Armonia Angelica ei non valet comparari.
La tua dolce voce supera ogni melodia,
Cui non si può paragonare l’armonia degli Angeli.
Benedictum sit corpus tuum sanctum,
Benedicta sit anima tua sanctissima.
Sia benedetto il tuo corpo santo,
E benedetta la tua santissima anima.
Universas enim foeminas vincis pulchritudine carnis,
Superas Angelos et Archangelos excellentia sanctitatis.
Superi infatti ogni donna per la bellezza del tuo corpo,
Superi gli Angeli e gli Arcangeli per la grandezza della tua santità.
Venerate illam in decore illius,
Glorificate Opìficem pulchritudinis ejus.
Veneratela per il suo splendore,
Glorificate Dio Creatore per la sua bellezza.

Gloria Patri...
Gloria al Padre...
Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.


V. Dignare me laudare te, Virgo sacrata.
V. Rendimi degno di lodarti, o Vergine Santa,
R. Dà mihi virtutem contra hostes tuos.
R. Dammi forza contro i tuoi nemici.

GIOVEDI

Inno

Salve, Urbs refugii,
Turrisque Davidica,
Munita propugnaculis,
Armis insignita.
Salve, Città di rifugio
e Torre di Davide,
munita di fortificazioni,
Di armi munita.
In Conceptione
Charitate ignita,
Dracònis potestas
Est a Te contrita.
Dalla tua Concezione
infiammata di Carità,
Il potere del Dragone
È da Te spezzato.
Haec est mulier fortis,
Et invicta Judith,
Pulchra Abìgail Virgo,
Verum fovens David.
Questa è la donna forte
E l’invitta Giuditta,
Bella come Abigail vergine,
che ha nutrito il vero Davide.
Rachel Curatorem
Aegypti gestavit,
Salvatorem mundi
Maria portavit.
Rachele generò
il soprintendente dell’Egitto,
Maria fu la madre
Del Salvatore del mondo.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.



"Tergi la mia miseria, o Signora,
Tu che sempre rifulgi di purezza".


Salmo 1 – di speranza e di vita.
Dilexi Matrem Dei Domini mei,
Et lux miserationum ejus refulsit mihi.
Terge foeditatem meam, Domina,
Quae semper rutilas puritate.
Ho amato la Madre di Dio mio Signore,
E mi attrasse la luce della sua misericordia.
Tergi la mia miseria, o Signora,
Tu che sempre rifulgi di purezza.
Tuo tactu lenissimo sanantur infirmi,
Tuo odore roseo mortui reviviscunt.
Expergìscere de pulvere anima mea,
Solve vincula colli mei,
perge in occursum Regina Coeli.
Al tuo tocco leggero son risanati gli infermi,
Col tuo profumo di rosa tornano in vita i morti.
Togli la polvere dalla mia anima,
Sciogli le catene del mio collo,
Affrettati a soccorrermi, Regina del Cielo.
In dextera ejus ignea lex,
Et in circuitu ejus Sanctorum militia.
Mandata Dei ante oculos ejus,
Et justitiae regula in corde ejus.
Nella Sua destra la legge infuocata,
Attorno a Lei la milizia dei Santi.
Gli ordini di Dio nei suoi occhi
E i princìpi di giustizia nel suo cuore.
Odor vitae de Illa progréditur,
Et omnis salus de Corde illius.
Convértere, anima mea, in laudem ipsius,
Et invénies refrigerium in novissimis tuis.
Profumo di vita da Lei proviene,
Ed ogni salvezza dal Suo Cuore.
Volgiti, anima mia, alla lode di lei,
E troverai rifugio nei tuoi estremi momenti.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Salmo 2 – di gioia e giustizia.

Quam bonus Israel Deus
His qui colunt Matrem suam, et venerantur!
Quam bonum, et quam jucundum, Maria,
Dilìgere nomen tuum!
Quanto è buono il Dio di Israele
Con quelli che onorano la Madre Sua, e la venerano!
Quanto è buono e quanto è soave, o Maria,
Amare il tuo nome!
Unguentum effusum et aromaticum est nomen tuum,
Diligentibus ipsum.
Scire et cognoscere te, est ràdix immortalitatis,
Et enarrare virtutes tuas est via salutis.
Profumo diffuso ed aromatico è il tuo nome,
Per coloro che ti amano.
Imparare a conoscere te è radice di immortalità,
E parlare delle tue virtù è via di salvezza.
Paratum cor meum, Domina, paratum cor meum,
Laudes tibi psàllere, et cantare.
Domina Angelorum, Regina mundi,
Munda cor meum igne amoris, et charitatis tuae.
Pronto è il mio cuore, Signora, preparato il mio animo,
A cantare e salmeggiare per te.
Signora degli Angeli, Regina del mondo,
Purifica il mio cuore con il fuoco dell’amore e della tua carità.
Laetifica nos dulcifluo sono oris tui,
Et liquore tuo roseo perfunde corda nostra.
Allietaci con il dolce suono della tua voce,
E con la tua rosea limpidezza colma i nostri cuori.
Misericordia tua rigat Universum:
Domina, in salutari tuo vivifica me.
La tua misericordia irriga l’Universo:
Con il tuo favore, o Signora, ridonami vita.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Salmo 3 – di benedizione.

Bènedic, anima mea, Matri Jesu Christi,
Et omnia praecordia mea glorificate nomen ejus.
Benedictum sit gloriosum nomen tuum,
quod os Domini mirabiliter nominavit.
Benedici la Madre di Cristo Gesù, anima mia,
E con tutto il mio cuore glorifica il suo nome.
Sia benedetto il tuo nome glorioso,
Che la bocca del Signore mirabilmente ha chiamato.
Benedictum sit eloquium tuum,
Benedicta sint omnia verba oris tui.
Benedictum sit cor tuum, Domina,
Quo ardenter et sinceriter Deum dilexisti.
Benedetto sia il tuo parlare,
Sia benedetta ogni parola della tua bocca.
Sia benedetto, o Signora, il tuo cuore,
Che con ardore e sincerità ha amato il Signore.
Benedictus sit qui te sanctificavit,
Et mundum de matris utero te produxit.
Benedicti sint Pater et Mater qui te genuerunt,
Sia benedetto chi ti rese Santa,
E pura ti generò nel grembo di tua madre.
Sia benedetto il Padre e la Madre che ti generarono,
Benedictus sit venter qui te portavit,
Et ùbera quae te lactaverunt.
Benedetto sia il ventre che ti ha portato,
E i seni che ti hanno allattato.
Benedicta tu, virga Jesse sublimis,
Quam tu usque ad sedentem in throno dilatasti.
Bénedic, Domina, benedicentes te,
Et ne unquam avertas ab eis gratiosum vultum tuum.
Sii tu benedetta, discendenza sublime di Jesse,
Che tu hai innalzato nel trono in cui siedi.
Benedici, o Signora, quelli che ti benedicono,
E non distogliere mai da essi il tuo dolce volto.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

V. Tota pulchra es, amica mea.
V. Tutta bella sei, o mia diletta.
R. Et macula originalis nunquam fuit in te.
R. E la colpa originale giammai fu in te.


VENERDI

Inno

Salve, Horologium
In quo, ut revertatur
Sol per decem lineas,
Verbum incarnatur.
Salve, Orologio
Nel quale, perché retrocedesse
Il Sole di dieci linee,
Il Verbo si è incarnato.
Homo ut ab inferis
Ad summa attollatur,
Immensus ab Angelis
Paulo minoratur.
Perché l’uomo dagli abissi
fosse innalzato a tal punto
Che poco fosse inferiore
All’immensa schiera degli Angeli.
Solis hujus radii
Maria coruscat.
Consurgens ut aurora,
In conceptu micat.
Maria risplende
Dei raggi di questo sole.
Sorgendo come l’aurora,
Risplende nella sua Concezione.
Lilium inter spinas,
Caput serpentis cònterit,
Fulget pulchra ut Luna,
Errantes collustrat.
Giglio tra le spine,
schiaccia il capo del serpente,
splende bella come la Luna,
Illumina gli erranti.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

Salmo 1 – del desiderio del Cielo.

Deus, judicium tuum regi da,
Et misericordiam tuam Reginae Matri ejus.
Deus ultionum Dominus,
Sed tu Mater misericordiae ad miserendum inflectis.
O Dio, dà al re il tuo giudizio,
E la tua misericordia alla Regina sua Madre.
Dio è il Signore di giustizia,
Ma tu, Madre di misericordia, lo induci a perdonare.
In manu tua salus et vita consistunt,
Laetitia perpetua, et aeternitas gloriosa.
Dispositione tua persevérat mundus,
Tuus totus ego sum, salvum me fac.
Nella tua mano stanno insieme salvezza e vita,
Letizia perpetua, e gloriosa eternità.
Per la tua volontà si sostiene il mondo,
Io sono tutto tuo, fa’ che mi salvi.
Resperge cor meum dulcedine tua,
Fac oblivisci miserias hujus vitae.
Trahe me post te vinculis misericordiae tuae,
Et fomentis et pietatis tuae sana dolorem meum.
Aspergi il mio cuore con la tua dolcezza,
Fa’ che dimentichi le miserie di questa vita.
Trascinami a te con i vincoli della tua misericordia,
Calma il mio dolore con la tua medicina e la tua pietà.
Concupiscentias sempiternas excita in anima mea,
Et de gaudio Paradisi inebria mentem meam.
Quia tu es Génitrix vitae meae, tu es lactàtrix Salvatoris mei,
Initium et finis totius salutis meae.
Stimola nella mia anima i desideri dell’eternità,
E inebria la mia mente con la gioia del Paradiso.
Perché tu sei la Madre della mia vita, tu la nutrice del mio Salvatore,
Il principio e il fine della mia salvezza.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…


"Mi assalirono dolori di morte, ma la venuta di Maria mi ha ridato gioia".


Salmo 2 – dei pellegrini verso la patria celeste.

Laetatus sum in te, Regina Coeli,
Quia te duce in domum Domini ibimus.
Circumdedérunt me dolores mortis,
Et visitatio Mariae laetificavit me.
Mi sono allietato in te, Regina del Cielo,
Perché con la tua guida giungeremo alla casa del Signore.
Mi assalirono dolori di morte,
Ma la venuta di Maria mi ha ridato gioia.
Èripe me de inimicis meis, Domina mundi,
Exurge in occursum meum, Regina pietatis.
Converte amabilem vultum tuum super nos,
Confunde et destrue omnes inimicos nostros.
Liberami dai miei nemici, o Regina del mondo,
Accorri in mio soccorso, Regina di misericordia.
Volgi su di noi il tuo amabile volto,
Confondi e distruggi tutti i nostri nemici.
Non dormit, neque dormiet pupilla oculi tui,
Ut tua semper custodia protegamur.
Memento nostri, perditorum salvàtrix,
Exaudi planctus cordis nostri.
Non dorme, né dormirà la pupilla del tuo occhio,
Affinché siamo sempre protetti dalla tua vigilanza.
Ricordati di noi, corredentrice dei peccatori,
Esaudisci il pianto del nostro cuore.
In pulchritudine pacis, et requie opulenta,
Cibabis nos post laborem peregrinationis nostrae.
Misericordias tuas, Domina,
In sempiternum decantabo.
Nella delizia della pace, e in un sontuoso riposo,
Ci sazierai dopo i travagli del nostro pellegrinaggio.
Le tue misericordie, o Signora,
In eterno canterò.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Salmo 3 – del moribondo nelle mani della Vergine.

In éxitu animae de hoc mundo,
Occurre illi, Domina, et suscipe eam.
Consolare eam vultu sancto tuo:
Aspectus daèmonis non conturbet eam.
Nel partire l’anima da questo mondo,
Vieni a soccorrerla, o Signora, e proteggila.
Consola l’anima con il tuo volto santo:
La vista del demonio non la turberà.
Esto illi scala ad Regnum Coelorum,
Et iter rectum ad Paradisum Dei.
In convertendo faciem tuam serenissimam super nos,
Laetificabis nos Virginea Mater Dei.
Sii per lei scala al Regno dei Cieli,
E la via sicura al Paradiso di Dio.
Volgendo su di noi il tuo serenissimo volto,
Ci darai gioia, Vergine Madre di Dio.
Impetra nobis indulgentiam plenam,
Assiste pro nobis ante tribùnal Dei.
Gratiosus tuus vultus mihi appàreat in extremis,
Formòsitas faciéi tuae laetificet spiritum meum egredientem.
Impetra a noi una piena indulgenza,
Assistici davanti al tribunale di Dio.
Il grazioso tuo volto mi appaia al momento estremo,
La bellezza del tuo volto renda lieto il mio spirito che esce da questa vita.
Pròtegat me semper gratia tua,
Praesentia tua illustret finem meum.
In te, Domina, speravi, non confundar in aeternum:
In gratia tua sùscipe me.
In manus tuas, Domina, commendo spiritum meum, totam vitam meam, et diem ultimum.
Sempre mi protegga la tua grazia,
La tua presenza illumini il mio ultimo giorno.
In te, Signora, ho sperato, non mi perderò in eterno:
Accoglimi nella tua grazia.
Nelle tue mani, o Signora, raccomando il mio spirito, tutta la mia vita, e il mio ultimo giorno.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

V. Ego feci in Coelis, ut oriretur lumen indefìciens.
V. Io ho fatto nei Cieli una luce che non viene meno.
R. Et quasi nebula texi omnem terram.
R. E come di una nube ho coperto tutta la terra.


SABATO
Inno

Salve, Virgo florens,
Mater illibata,
Regina clementiae,
Stellis coronata.
 Supra omnes Angelos
Pura, Immaculata,
Atque ad Regis déxteram
Stans veste deaurata.
 Per te Mater gratiae,
Dulcis spes reorum,
Fulgens stella maris,
Portus naufragorum,
 Patens Coeli janua,
Salus infirmorum,
Videamus Regem
In aula Sanctorum.
Salve, Vergine fiorente,
Madre inviolata,
Regina di clemenza,
Di stelle coronata.
 Sopra tutti gli Angeli
Pura, Immacolata,
Posta alla destra del Re
Con una veste intessuta d’oro.
 Grazie a te, Madre di grazia,
dolce speranza dei rei,
Stella del mare splendente,
Porto dei naufraghi,
 Aperta Porta del Cielo,
Salute degli infermi,
Possiamo vedere il Re
Nell’assemblea dei Santi.

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

Cantico 1
Audite, Coeli, quae loquar de Maria,
Audiat terra verba oris mei.
Udite, o Cieli, perché parlerò di Maria,
Ascolti la terra le parole della mia bocca.
Magnificate ipsam mecum semper,
Et exaltemus nomen ejus in saeculum saeculi.
Magnificatela con me sempre,
Ed esaltiamo il suo nome in eterno.
Generatio prava atque perversa,
Agnosce Dominam nostram salvatricem tuam.
Generazione malvagia e perversa,
Riconosci nostra Signora che ci porta a salvezza.
Numquid non ipsa est mater tua,
Quae possedit te, et in fide generavit te?
Non è lei forse la madre tua,
Che ti possiede e ti ha generato alla fede?
Si hanc dimittis non es amicus summi Caesaris,
Quoniam Ipse sine ea non salvabit te.
Se ti volgi da lei non sei amico del sommo Cesare,
Perché Egli stesso non ti salverà senza di lei.
Ùtinam sàperes, et intellìgeres,
Ac novissima providéres!
O se sapessi, e comprendessi,
Per provvedere al tuo ultimo giorno!
Quemàdmodum infans sine nutrice non potest vivere,
Ita nec sine Domina nostra potest habére salutem.
Allo stesso modo che un bambino non può vivere senza una nutrice,
Così non puoi, senza Nostra Signora, avere la salvezza.
Sìtiat ergo anima tua ad ipsam,
Tene eam, nec dimitte, donec benedìxerit tibi.
Abbia sete di lei dunque la tua anima,
Stringiti a lei e non lasciarla finché non ti avrà benedetto.
Repleatur os tuum laude sua,
Decanta tota die magnificentiam ejus.
Sia ripiena la tua bocca delle sue lodi,
Celebra ogni giorno la sua magnificenza.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…



"Benedica ogni creatura

Maria, nostra Signora"



Cantico 2

Benedìcite omnia opera Dominae gloriosae,
Laudate et superexaltate eam in saecula.
Benedite, opere tutte, la Vergine gloriosa,
Lodatela ed esaltatela nei secoli.
Benedìcite Angeli Dominae nostrae,
benedìcite coeli Dominae nostrae.
Benedite, Angeli, la nostra Signora,
Benedite, cieli, la nostra Regina.
Benedicat omnis creatura Dominam nostram,
Quam Rex sic voluit benedici.
Benedica ogni creatura Maria, nostra Signora,
Come il Re ha voluto sia benedetta.
Benedicta sis, o summi Regis Filia,
Quae odore praeis cuncta lilia.
Sii benedetta, o Figlia del sommo Re,
Il tuo profumo supera quello di ogni giglio.
Benedicta sis corona dominarum omnium,
Benedicta sis gloria Jerusalem.
Sii benedetta, o corona di tutte le Sante,
Sii benedetta, gloria di Gerusalemme.
Odor tuus sicut agri pleni, cui benedixit Dominus,
Qui in benedicentes te redundat irrìgans omnia intima eorum.
La tua fragranza è come quella di un campo fiorito benedetto dal Signore,
Tu la spandi nell’intimo di quanti ti benedicono.
Qui benedixerit tibi, o Virgo, sit ille jugiter benedictus.
Qui maledixerit tibi, rosa candidissima, sit ille maledictus.
Chi ti avrà benedetto, o Vergine, sia per questo benedetto.
Chi ti avrà maledetto, o rosa candidissima, sia egli stesso maledetto.
Non recédat de domo servorum tuorum
Vini et òlei abundantia.
Non venga meno nella casa dei tuoi servi
L’abbondanza dell'olio e del vino.
In nomine tuo omne genuflectatur,
Coelestium, terrestrium et infernorum.
Nel tuo nome si genufletta ognuno
Che vive tra le creature celesti, terrestri, ed anche nell’inferno.
Benedicamus Deum, qui te creavit,
Benedictus uterque parens, qui te generavit.
Benediciamo il Signore che ti ha creata,
Siano benedetti i genitori che ti procrearono.
Benedicta sis Domina in Coelo,
Et laudabilis, et gloriosa, et superexaltata in saecula.
Sii benedetta, Regina del Cielo,
Degna di lode e gloriosa, e proclamata beata nei secoli.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Cantico 3

Benedicta sis, Domina et Mater Dei mei Ìsrael,
Qui per te visitavit et fecit redemptionem plebis suae.
Sii benedetta, Signora e Madre del mio Dio di Israele,
Che attraverso te ha visitato e redento il suo popolo.
Et erexit unicornu salutaris castitatis tuae
In domo David pùeri sui.
E ha spiegato lo stendardo della tua castità
Nella casa di Davide suo figlio.
Sicut locutus est per os Isaiae
Aliorùmque sanctorum Prophetarum ejus.
Come ha detto attraverso Isaia
E i suoi altri santi Profeti.
Salutem ex inimìcis praesta Virgo vìrginum,
Et de manu omnium, qui nos odérunt, pacem nobis trìbue.
Dona, o Vergine delle vergini, salvezza dai nemici
E dalla mano di quanti ci odiano, e accordaci la pace.
Et fac misericordiam pro parentibus, et nobis,
Ut memor sit testamenti omnipotèntis Dei.
Abbi misericordia verso i nostri congiunti, e verso di noi,
Perché sia manifesta l’alleanza di Dio onnipotente.
Quod juravit ad patres nostros,
Abraham, et sémini ejus in saecula.
Come giurò ai nostri padri,
Ad Abramo ed alla sua discendenza per sempre.
Sic sine timore de manu inimicorum nostrorum liberati,
Quiéte serviamus Illi
Così, senza timore liberati dalle mani dei nemici,
Possiamo servirlo nella pace
In sanctitate et justitia coram te,
Omnibus diébus nostris.
In santità e giustizia davanti a Te
In tutti i nostri giorni.
Et tu, Maria, Prophetissa Dei vocàberis,
Quoniam novisti quo respexit humilitatem ancillae suae.
E tu, Maria, sarai chiamata Profetessa di Dio,
Perché hai riconosciuto chi ha guardato all’umiltà della sua serva.
Per quam dedit scientiam salutis plebi ejus,
In remissionem peccatorum.
Attraverso te ha dato la conoscenza della salvezza del suo popolo,
Per la remissione dei peccati.
Per viscera multitudinis misericordiae tuae,
Visita nos, Stella matutina òriens ex alto.
Per le viscere della tua molteplice misericordia,
Vieni a visitarci, Stella del mattino che sorgi dall’alto.
Illumina tenebras sedentium in umbra mortis,
Et eas luce dilectissimi Filii tui dignéris instillare.
Illumina le tenebre di quanti siedono nell’ombra della morte,
E degnati di donar loro la luce del tuo dilettissimo Figlio.
Miserere, misericordiae Mater, nobis miseris peccatoribus,
Quia post retroacta peccata poenitére neglìgimus, ac multa quotidie poenitenda committamus.
Abbi pietà, Madre di misericordia, di noi miseri peccatori,
Perché non ci siamo scossi dopo tanti peccati commessi, e possiamo dedicarci ogni giorno ad atti di penitenza.

Gloria Patri…
Gloria al Padre…

Ant. Sicut lìlium inter spinas, sic amica mea inter filias Adae.
Ant. Come giglio tra le spine, così la mia diletta tra le figlie di Adamo.

V. Oleum effusum, Maria, Nomen tuum.
V. Come unguento diffuso, o Maria, è il tuo Nome.
R. Servi tui dilexérunt te nimis.
R. I tuoi servi ti hanno grandemente amato.





Te Matrem Dei laudamus
Te Matrem Dei laudamus, Te Mariam Virginem profitemur.

Ti lodiamo o Madre di Dio, ti proclamiamo come la sempre Vergine Maria.
Te aeterni Patris Sponsam, omnis terra veneratur.
Tutta la terra ti venera come la Sposa dell'eterno Padre.
Tibi omnes Angeli, et Archangeli, tibi Throni, et Principatus fideliter deserviunt.
Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli, i Troni e i Principati, servono fedelmente.
Tibi omnes Potestates, omnes Virtutes Coeli coelorum, et universae Dominationes obediunt.
A te obbediscono le Potestà, tutte le Virtù nel più alto dei Cieli e tutte le Dominazioni.
Tibi omnes Chori, tibi Chérubim et Séraphim exultantes adsistunt.
A te tutti i Cori, i Cherubini e i Serafini, fanno corona in esultanza.
Tibi omnis angelica creatura incessabili voce proclamant:
Te ogni creatura angelica proclama con voce incessante:
Sancta, sancta, sancta Maria, Dei Génitrix, Mater et Virgo.
Santa, santa santa è Maria, Madre di Dio, Madre e Vergine.
Pleni sunt Coeli et terra majestatis gloriae fructus ventris tui.
Pieni sono i Cieli e la terra della maestà e gloria del frutto del tuo seno.
Te gloriosus Apostolorum chorus, sui Creatoris Matrem collàudat.
Te il glorioso coro degli Apostoli esalta come Madre del Creatore.
Te beatorum Martyrum coetus candidatus, Christi Genitricem glorificat.
Te la candida schiera dei beati Martiri glorifica come Madre di Cristo.
Te gloriosus Confessorum exércitus, Trinitatis Templum appellat.
Te il glorioso esercito dei Confessori chiama come Tempio della Trinità.
Te sanctarum Virginum choréa amabilis, virginitatis et humilitatis exemplum praedicat.
Te celebra l'amabile schiera delle sante Vergini, come esempio di verginità ed umiltà.
Te tota coelestis curia, Regina honorat.
Te tutta la corte celeste onora come Regina.
Te per universum orbem Ecclesia, invocando concélebrat Matrem divinae majestatis.
Te la Chiesa acclama in tutto il mondo, invocandoti come Madre della divina Maestà.
Venerandam te veram Regis coelestis Puerperam, sanctam quoque, dulcem et pia.
Venerando te come vera Genitrice del Re del Cielo, santa, dolce e pia.
Tu Angelorum Domina, tu Paradisi jànua.
Tu Regina degli Angeli, tu Porta del Paradiso.
Tu scala Regni coelestis et gloria, tu thàlamus, tu arca pietatis et gratiae.
Tu scala al Regno dei Cieli e gloria, tu stanza nuziale, arca di pietà e grazia.
Tu vena misericordiae, tu sponsa et mater Regis aeterni.
Tu sorgente di misericordia, tu sposa e Madre del Re eterno.
Tu templum et sacrarium Spiritus Sancti, totius beatissimae Trinitatis nobili triclìnium.
Tu tempio sacro dello Spirito Santo, tu nobile dimora della santissima Trinità.
Tu mediàtrix Dei et hominum amàtrix.
Tu mediatrice di Dio e che ami ogni uomo.
Tu agonizàtrix pugnàntium, advocata pauperum, miseràtrix et refugium peccatorum.
Tu combattente accanto a quanti lottano, avvocata dei poveri, misericordia e rifugio dei peccatori.
Tu erogàtrix munerum, superàtrix ac terror daemonum et superborum.
Tu dispensatrice di doni, dominatrice e terrore dei demoni e   dei superbi.
Tu mundi Domina, Coeli Regina: post Deum sola spes nostra.
Tu Signora del mondo, Regina del Cielo: dopo Dio nostra sola speranza.
Tu salus te invocantium, miserorum solàtium, pereùntium refugium.
Tu salvezza di chi ti invoca, sollievo dei miseri, rifugio di quanti stanno nel pericolo.
Tu mater omnium Beatorum, gaudium plenum post Deum, omnium Supernorum civium solàtium.
Tu madre di tutti i Beati, gaudio pieno dopo Dio, consolazione di tutti i cittadini del Cielo.
Tu promòtrix justorum, congregàtrix errantium, promissio Patriarcharum.
Tu sostegno dei giusti, tu riunisci gli erranti, sei la promessa dei Patriarchi.
Tu véritas Prophetarum, praecònium et doctrix Apostolorum, magistra Evangelistarum.
Tu la verità dei Profeti, lode e maestra degli Apostoli, maestra degli Evangelisti.
Tu fortitùdo Martyrum, exémplar Confessorum, honor et festìvitas Virginum.
Tu fortezza dei Martiri, modello dei Confessori, onore e gioia dei Vergini.
Tu ad liberandum éxulem hominem, Filium Dei suscepisti in uterum.
Tu per liberare l'uomo esule, hai portato in seno il Figlio di Dio.
Per te, expugnàto hoste antiquo, sunt aperta fidelibus Regna Coelorum.
Grazie a te, vinto l'antico nemico, sono aperte per i fedeli i Regni del Cielo.
Tu cum Filio tuo sedes ad déxteram Patris.
Tu con il tuo Figlio siedi alla destra del Padre.
Tu ipsum pro nobis roga, Virgo Maria, quem nos ad judicandum crédimus esse venturum.
Tu pregalo per noi, Vergine Maria, Lui che crediamo verrà a giudicarci.
Te ergo poscimus, nobis tuis fàmulis sùbveni, qui pretioso sanguine Filii tui redempti sumus.
Ti preghiamo dunque di venire in aiuto a noi tuoi servi, redenti dal prezioso sangue del tuo Figlio.
Aeterna fac, pia Virgo, cum Sanctis tuis nos in gloria numerari.
Ottienici, o Vergine pia, di essere accolti nell'eterna gloria insieme ai tuoi Santi.
Salvum fac populum tuum, Domina, ut simus participes haereditatis Filii tui.
Fa' salvo il tuo popolo, o Signora, perché siamo partecipi dell'eredità del Figlio tuo.
Et rege nos, et custòdi nos in aeternum.
E regna su di noi e custodiscici in eterno.
Per singulos dies, o Pia, te salutamus,
In ogni nostro giorno, o Pia, ti salutiamo,
Et laudare te cùpimus in aeternum, mente et voce.
E te desideriamo lodare in eterno, con la voce e con la mente.
Dignare, dulcis Maria, nunc et semper sine delicto nos conservare.
Degnati, dolce Maria, di conservarci oggi e sempre senza peccato.
Miserere, Pia, nobis, miserere nobis.
Abbi pietà di noi, o Pia, abbi pietà.
Fiat misercordia magna nobiscum, quia in te, Virgo Maria, confìdimus.
Sia grande la misericordia su di noi, perché in te confidiamo, Vergine Maria.
In te, dulcis Maria, speramus, nos defendas in aeternum.
In te speriamo, dolce Maria, perché tu ci difenda in eterno.
Te decet laus, te decet imperium, tibi virtus et gloria, in saecula saeculorum.
A te appartiene la lode, il potere, a te il valore e la gloria, nei secoli dei secoli.
Felix es, sacra Virgo Maria, et omni   laude dignissima, quia ex te ortus est Sol justitiae Christus Deus noster.
Beata tu sei, sacra Vergine Maria, e veramente degna di ogni lode, perché da te è nato il Sole di giustizia, Cristo nostro Dio.
Ora pro populo, intérveni pro clero, intercéde pro devoto foemineo sexu.
Prega per il popolo, aiuta il clero, intercedi per ogni donna fedele.
Sentiant omnes tuum juvàmen, quicùmque
célebrant tuam sanctam Conceptionem.

Sperimentino tutti il tuo aiuto, tutti coloro che celebrano la tua santa Concezione.
Ant. Haec est Virgo, in qua nec nodus originalis, nec cortex actualis culpae fuit.
Ant. Questa è la Vergine nella quale mai fu il peccato originale, né nodo di colpa attuale.

V. In Conceptione tua Virgo Immaculata fuisti.
V. Nella tua Concezione sei stata creata Immacolata.
R. Ora pro nobis Patrem cujus Filium peperìsti.
R. Prega per noi il Padre, il cui Figlio hai partorito
Oremus. - Deus, qui per Immaculatam Virginis Conceptionem dignum Filio tuo habitaculum praeparasti, quaesumus, ut qui ex morte ejusdem Filii tui praevìsa, eam ab omni labe praeservasti, nos quoque mundos, ejus intercessione, ad te pervenire concedas.
Preghiamo. - Dio, che nell'Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, ti preghiamo perché, come dalla morte dello stesso tuo Figlio l'hai preservata da ogni macchia, così concedi che anche noi giungiamo puri a te, per la sua intercessione.
Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saecula saeculórum. Amen.
Per lo stesso nostro Signore Gesù Cristo, Figlio tuo, che con te vive e regna, Dio in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.




Deo gratias, et Mariae Immaculatae.

Siano rese grazie a Dio, ed a Maria Immacolata.

Falsario e ingannatore sperimentato


L’ASSALTO DI SATANA E DEGLI ANGELI RIBELLI DURANTE LA QUARESIMA


L’ASSALTO DI SATANA E DEGLI ANGELI RIBELLI DURANTE LA QUARESIMA
Satana è il «padre della menzogna» (Gv. 8,44) e da questo spirito fraudolento derivano tutta una serie di stratagemmi che, per permissione di Dio, i diavoli usano per ingannarci e per deviare noi uomini dalla retta ragione, per confonderci, per allontanarci da Gesù e dalla Chiesa. La Tradizione ci insegna che Satana e gli altri angeli decaduti possono addirittura “occupare” temporaneamente, sempre per concessione di Dio,  il corpo di un essere umano, giovane o anziano che sia, come pure quello di un animale, ed in questo caso dobbiamo parlare di possessione diabolica; essi possono anche “impossessarsi” momentaneamente  di un edificio o di un oggetto, ed in questo caso trattasi di infestazione; ma, ancor più grave, è il caso della loro “trasfigurazione”, ovvero, è loro consentito di assumere l’aspetto di «angeli di luce», dunque di Angeli, di Santi, della Vergine Maria e di Gesù Cristo medesimo, come l’Apostolo san Paolo insegna (2Cor. 11,14) 

... San Luigi Maria Grignion de Montfort nel suo «Trattato della vera devozione a Maria» spiega la logica astuta che si cela dietro talune “manifestazioni” diaboliche: 
«Il demonio, come un falsario e ingannatore sperimentato, ha già raggirato e fatto perdere tante anime con una falsa devozione alla Santa Vergine; e ogni giorno, nella sua diabolica esperienza, si dà da fare per perderne molte altre, illudendole e facendole addormentare nel peccato, con il pretesto di qualche preghiera, recitata male, e di qualche pratica esteriore da lui suggerita. Come un falsario non contraffa di solito che l’oro e l’argento e solo raramente gli altri metalli, perché non ne vale la pena, così lo spirito maligno non falsifica tante altre devozioni, ma quelle di Gesù e di Maria, cioè la devozione all’Eucaristia e quella mariana, perché queste rappresentano ciò che l’oro e l’argento sono in confronto agli altri metalli».

Il maligno, che ben conosce la natura umana macchiata dal peccato originale, sa benissimo che può colpire facendo leva sulla suggestione del soggetto, spingendo così sul sentimento del medesimo sicché, una volta “tramutatolo” in sentimentalismo, rendere l’uomo simile alla bestia, facendogli dimenticare cosa è realmente «la fede», ovvero la virtù teologale del «credere senza vedere», motivo per cui è detta anche «virtù imperfetta», visto che, raggiunta l’agognata salvezza (per grazia di Dio e per meriti nostri), l’uomo non ha più bisogno di fede, poiché vede, bensì vive di carità infinita, di amore acceso, questa sì che è la «virtù perfetta».

La carità, terrore per il maligno, «non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità» (1Cor. 13,6). La carità, che è diversa dalla semplice filantropia, in cosa consiste precisamente? Per usare le parole dell’Apostolo dell’Amore, di «colui che sembra aver svelato i segreti del Sacratissimo Cuore di Gesù» (Cf. Mortalium Animos, Pio XI): «in questo consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi» (1Gv. 5,3); è fin troppo chiaro perché Satana vuole allontanarci dalla vera carità, per renderci così servi della menzogna, del mondo, e per farci trasgredire, al pari dei selvaggi, le leggi di Dio (oggi ricordate per mezzo della Chiesa nei Comandamenti e nei Precetti).

È dunque iniziata la Quaresima (18 febbraio 2015) che richiede una difficile preparazione spirituale alla morte (cui segue la risurrezione) di Nostro Signore Gesù Cristo, pertanto la schiera di angeli ribelli capitanati da Satana è, proprio adesso, particolarmente fomentata contro l’uomo col fine di turbare ancor di più, insinuando nell’uomo i terribili, peccaminosi, carnali e futili pensieri, i tanti desideri malsani sì da agevolare il vizio ed allontanarci dall’esercizio delle virtù, è il tempo della dura prova.

Satana ci induce, così, a «commettere ciò che è indegno», “dominando” il nostro intelletto e facendoci disprezzare il Creatore; si capisce chiaramente il perché dell’ammonizione di san Paolo
«Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa» (Rom. 1,26-31).

Ricordiamoci, però, che nella lotta dello spirito contro la carne, dobbiamo essere armati: ecco per quale motivo la santa Chiesa ci raccoglie nei suoi templi per iniziarci alla Milizia spirituale. San Paolo ci ha già fatto conoscere i dettagli della difesa con queste parole: «Siate dunque saldi, cingendo il vostro fianco con la verità, vestiti della corazza della giustizia, avendo i piedi calzati in preparazione al Vangelo di pace. Prendete soprattutto lo scudo della fede, l’elmo della saldezza e la spada dello spirito, cioè la Parola di Dio» (Ef. 6,14-17). 
Il principe degli Apostoli, san Pietro, aggiunge: «Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli stessi sentimenti; chi ha sofferto nel suo corpo ha rotto definitivamente col peccato» (1Pt. 4,1). Ricordandoci, oggi, la Chiesa questi apostolici insegnamenti, ne aggiunge un altro non meno eloquente, obbligandoci a risalire al giorno della prevaricazione, che rese necessario quelle lotte che stiamo per intraprendere e le espiazioni attraverso le quali dobbiamo passare 
(Cf. L’anno liturgico, dom Prosper Guéranger, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 463-467)
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui) e Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicatoclicca qui)
AMDG et BVM

sabato 7 marzo 2015

Domenica 8 Marzo 2015, III Domenica di Quaresima - Anno B


Domenica 8 Marzo 2015, III Domenica di Quaresima - Anno B

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 2,13-25.
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.
Traduzione liturgica della Bibbia

Corrispondenza nel "Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta : Volume 1 Capitolo 53 pagina 331.
Vedo Gesù che entra con Pietro, Andrea, Giovanni e Giacomo, Filippo e Bartolomeo, nel recinto del Tempio. Vi è grandissima folla entro e fuori di esso. Pellegrini che giungono a frotte da ogni parte della città. Dall’alto del colle su cui il tempio è costruito, si vedono le vie cittadine, strette e contorte, formicolare di gente. Pare che tra il bianco crudo delle case si sia steso un nastro semovente dai mille colori. Sì, la città ha l’aspetto di un bizzarro giocattolo, fatto di nastri variopinti fra due fili bianchi e tutti convergenti al punto dove splendono le cupole della Casa del Signore. Nell’interno poi è... una vera fiera. Ogni raccoglimento di luoghi sacri è annullato. Chi corre e chi chiama, chi contratta gli agnelli e urla e maledice per il prezzo esoso, chi spinge le povere bestie belanti nei recinti (sono rudimentali divisioni di corde o di pioli, al cui ingresso sta il mercante, o proprietario che sia, in attesa dei compratori). Legnate, belati, bestemmie, richiami, insulti ai garzoni non solleciti nelle operazioni di adunata e di cernita delle bestie e ai compratori che lesinano sul prezzo o che se ne vanno, maggiori insulti a quelli che, previdenti, hanno portato, di loro, l’agnello. Intorno ai banchi dei cambiavalute, altro vocio. Si capisce che, non so se in ogni momento o in questo pasquale, si capisce che il Tempio funzionava da ... 

Borsa, e borsa nera. I valore delle monete non era fisso. Vi era quello legale, di certo vi sarà stato, ma i cambiavalute ne imponevano un altro, appropriandosi di un tanto, messo a capriccio, per il cambio delle monete. E le assicuro che non scherzavano nelle operazioni di strozzinaggio!... Più uno era povero e veniva da lontano, e più era pelato. I vecchi più dei giovani, quelli provenienti da oltre Palestina più dei vecchi. Dei poveri vecchierelli guardavano e riguardavano il loro peculio messo da parte con chissà che fatica in tutta l’annata, se lo levavano e se lo rimettevano in seno cento volte, girando dall’uno all’altro cambiavalute e finivano magari per tornare dal primo, che si vendica della loro iniziale diserzione, aumentando l’aggio del cambio... e le grosse monete lasciavano, tra dei sospiri, le mani del proprietario e passavano fra le grinfie dell’usuraio e venivano mutate in monete più spicciole. Poi altra tragedia di scelte, di conti e sospiri davanti ai venditori di agnelli, i quali, ai vecchietti mezzi ciechi, appioppavano gli agnelli più grami. Vedo tornare due vecchietti, lui e lei, spingendo un povero agnelletto che deve essere stato trovato difettoso dai sacrificatori. Pianti, suppliche, mali garbi, parolacce si incrociano senza che il venditore si commuova. “Per quello che volete spendere, galilei, è fin troppo bello quanto vi ho dato. Andatevene! O aggiungete altri cinque denari per averne uno più bello.” “In nome di Dio! Siamo poveri e vecchi! Vuoi impedirci di fare la Pasqua, che è l’ultima forse? Non ti basta quello che hai voluto per una piccola bestia?” 

“Fate largo, lerciosi. Viene a me Giuseppe l’Anziano. Mi onora della sua preferenza. Dio sia con te! Vieni, scegli!” “Entra nel recinto, e prende un magnifico agnello, quello che è chiamato Giuseppe l’Anziano, ossia il d’Arimatea. Passa pomposo nella veste, e superbo, senza guardare i poverelli gementi alla porta, anzi all’apertura del recinto. Li urta, quasi, specie quando esce coll’agnello grasso e belante. Ma anche Gesù è ormai vicino. Anche Lui ha fatto il suo acquisto, e Pietro, che probabilmente ha contrattato per Lui, si tira dietro un agnello discreto. Pietro vorrebbe andare subito verso il luogo dove si sacrifica. Ma Gesù piega a destra, verso i due vecchietti sgomenti, piangenti, indecisi, che la folla urta e il venditore insulta. Gesù, tanto alto da avere il capo dei due nonnetti all’altezza del cuore, pone una mano sulla spalla della donna e chiede: “Perché piangi, donna?” La vecchietta si volge e vede questo giovane alto, solenne nel suo bell’abito bianco e nel mantello pure di neve, tutto nuovo e mondo. Lo deve scambiare per un dottore sia per la veste che per l’aspetto e, stupita, perché dottori e sacerdoti non fanno caso alla gente, né tutelano i poveri contro l’esosità dei mercanti, dice le ragioni del loro pianto. Gesù si rivolge all’uomo degli agnelli. “Cambia questo agnello a questi fedeli. Non è degno dell’altare, come non è degno che tu ti approfitti di due vecchierelli perché deboli e indifesi.” “E Tu chi sei?” “Un giusto.” “La tua parlata e quella dei tuoi compagni ti dicono galileo. Può essere mai in Galilea un giusto?” “Fa quello che ti dico e sii giusto tu.” “Udite! Udite il galileo difensore dei suoi pari! Egli vuole insegnare a noi del Tempio! L’uomo ride e beffeggia, contraffacendo la cadenza galilea, che è più cantante e ricca di dolcezza della giudaica, almeno così mi pare. Della gente si fa intorno, e altri mercanti e cambiavalute prendono le difese del consocio contro Gesù. 

Fra i presenti vi sono due o tre rabbini ironici. Uno di questi chiede: “Sei Tu dottore?” in un modo tale da far perdere la pazienza a Giobbe. “Lo hai detto.” “Che insegni?” “Questo insegno: a rendere la Casa di Dio casa di orazione e non un posto di usura e di mercato. Questo insegno.” Gesù è terribile. Pare l’arcangelo posto sulla soglia del Paradiso perduto. Non ha spada fiammeggiante tra le mani, ma ha i raggi negli occhi, e fulmina derisori e sacrileghi. In mano non ha nulla. Solo la sua santa ira. E con questa, camminando veloce e imponente fra banco e e banco, sparpaglia le monete così meticolosamente allineate per qualità, ribalta tavoli e tavolini, e tutto cade con fracasso al suolo, fra un gran rumore di metalli rimbalzanti e legni percossi e grida d’ira, di sgomento, di approvazione. Poi, strappate di mano a dei garzoni del bestiame, delle funi con cui essi tenevano a posto bovi, pecore, e agnelli, ne fa una sferza ben dura, in cui i nodi per formare i lacci scorsoi divengono flagelli, e l’alza e la rotea e l’abbassa, senza pietà. Sì, le assicuro: senza pietà. La impensata gradine percuote teste e schiene. I fedeli si scansano ammirando la scena; i colpevoli, inseguiti fino alla cinta esterna, se la danno a gambe lasciando per terra denaro e indietro bestie e bestiole in un grande arruffio di gambe, di corna, di ali; chi corre, chi vola via; e muggiti, belati, scruccolii di colombi e tortore, insieme a risate e urla di fedeli dietro agli strozzini in fuga, soverchiano persino il lamentoso coro degli agnelli, sgozzati in un altro cortile di certo. 

Accorrono sacerdoti insieme a rabbini e farisei. Gesù è ancora in mezzo al cortile, di ritorno da suo inseguimento. La sferza è ancora nella sua mano. “Chi sei? Come ti permetti di fare questo, turbando le cerimonie prescritte? Da quale scuola provieni? Noi non ti conosciamo, né sappiamo chi sei.” “Io sono Colui che posso. Tutto Io posso. Disfate pure questo Tempio vero ed Io lo risorgerò per dar lode a Dio. Non Io turbo la santità della Casa di Dio e delle cerimonie, ma voi la turbate permettendo che la sua dimora divenga sede agli usurai ed ai mercanti. La mia scuola è la scuola di Dio. La stessa che ebbe tutto Israele per bocca dell’Eterno parlante a Mosè. Non mi conoscete? Mi conoscerete. Non sapete da dove Io vengo? Lo saprete.” E volgendosi al popolo, senza più curarsi dei sacerdoti, alto nell’abito bianco, col mantello aperto e fluente dietro le spalle, a braccia aperte come un oratore nel più vivo della sua orazione, dice: “Udite, voi di Israele! Nel Deuteronomio è detto: ‘’Tu costituirai dei giudici e dei magistrati a tutte le porte... ed essi giudicheranno il popolo con giustizia, senza propendere da nessuna parte. Tu non avrai riguardi personali, non accetterai donativi, perché i donativi accecano gli occhi dei savi ed alterano le parole dei giusti. Con giustizia seguirai ciò che è giusto per vivere e possedere la terra che il Signore tuo ti avrà data.’’ Udite, o voi di Israele! Nel Deuteronomio è detto: ‘’I sacerdoti e i leviti e tutti quelli della tribù di Levi non avranno parte né eredità col resto di Israele, perché devono vivere coi sacrifizi del Signore e colle offerte che a Lui sono fatte; nulla avranno tra i possessi dei loro fratelli, perché il Signore è la loro eredità.’’ Udite, o voi di Israele! Nel deuteronomio è detto: ‘’Non presterai ad interesse al tuo fratello né denaro, né grano, né qualsiasi altra cosa. Potrai prestare ad interesse allo straniero; al tuo fratello invece presterai senza interesse quello che gli bisogna’’. Questo ha detto il Signore. Ora voi vedete che senza giustizia verso il povero si siede in Israele. Non nel giusto, ma nel forte si propende, ad esser povero, esser popolo, vuol dire essere oppresso. Come può il popolo dire: ‘’Chi ci giudica è giusto’’ se vede che solo i potenti sono rispettati e ascoltati, mentre il povero non ha chi lo ascolti? Come può il popolo rispettare il Signore, se vede che non lo rispettano coloro che più dovrebbero farlo? E’ rispetto al Signore la violazione del suo comando? E perché allora i sacerdoti in Israele hanno possessi e accettano donativi da pubblicani e peccatori, i quali così fanno per avere benigni i sacerdoti, così come questi fanno per avere ricco scrigno? 
Dio è l’eredità dei suoi sacerdoti. Per essi, Egli, il Padre di Israele, è più che mai Padre, e provvede al cibo come è giusto. Ma non più di quanto sia giusto. Non ha promesso ai suoi servi del Santuario borsa e possessi. Nell’eternità avranno il Cielo per la loro giustizia, come lo avranno Mosé ed Elia e Giacobbe e Abramo, ma su questa terra non devono avere che veste di lino e diadema di incorruttibile oro: purezza e carità, e che il corpo sia servo allo spirito che è servo del Dio vero, e non sia il corpo colui che è signore sullo spirito e contro Dio. M’è stato chiesto con quale autorità Io faccio questo Ed essi con quale autorità profanano il comando di Dio e all’ombra delle sacre mura permettono usura contro i fratelli di Israele, venuti per ubbidire al comando divino? M’è stato chiesto da quale scuola Io provengo ed ho risposto: ‘’Dalla scuola di Dio’’. 

Sì, Israele, Io vengo e ti riporto a questa scuola santa e immutabile. Chi vuol conoscere la Luce, la Verità, la Vita, chi vuole risentire la voce di Dio parlante al suo popolo, a Me venga. Avete seguito Mosé attraverso i deserti, o voi di Israele. Seguitemi, ché Io vi porto, attraverso a ben più tristo deserto, incontro alla vera Terra beata. Per mare aperto al comando di Dio ad essa vi traggo. Alzando il mio Segno, da ogni male Io vi guarisco. L’ora della Grazia è venuta. L’hanno attesa i Patriarchi e sono morti nell’attenderla. L’hanno predetta i Profeti e sono morti con questa speranza. L’hanno sognata i giusti e sono morti confortati da questo sogno. Ora è sorta. Venite. ‘’Il Signore sta per giudicare il suo popolo e per fare misericordia ai suoi servi’’, come ha promesso per bocca di Mosè.” La gente, assiepata intorno a Gesù, è rimasta a bocca aperta ad ascoltarlo. Poi commenta le parole del nuovo Rabbi e interroga i suoi compagni. Gesù si avvia verso un altro cortile, separato da questo da un porticato. Gli amici lo seguono e la visione ha fine.
Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta ©Centro Editoriale Valtortiano http://www.mariavaltorta.com/

Il Cuore di Maria, tesoro di bellezza.


43. - Il Cuore di Maria, tesoro di bellezza

Tre bellezze di Maria. - 

«Stupenda la tua bellezza, o mia diletta, stupenda! - I tuoi sono occhi di colomba, senza dire di quello che è nascosto nella tua anima! Meravigliosa la tua bellezza! Incantevole la tua grazia!» (Ct 4, 1 e 7, 6).
Così parla alla Vergine il Re del cielo, ammirando in Lei tre specie di bellezza: corporale, spirituale, divina.

l - Corporale. -. Vi è una meravigliosa rassomiglianza tra la bellezza dell'adorabile corpo di Gesù e di quello di Maria. S. Bonaventura, S. Antonino, il Suarez ed altri sono d'accordo nel dire che Gesù era il più bello tra i figli degli uomini (Sal 44, 3). Maria era la più bella fra tutte le donne «pulcherrima inter mulieres». Venne rivelato a S. Brigida che il Figlio e la Madre si rassomigliavano perfettamente: uguale statura, uguali i tratti e il
colorito del volto, uguali forme.


2 - Bellezza spirituale dell'anima che è splendore procedente da tutte le grazie, virtù, doni e frutti dello Spirito Santo che rendono Maria SS. bella e luminosa più di quanto vi ha di bello e glorioso nel cielo e sulla terra, e le danno una rassomiglianza perfetta con Colui che è la bellezza essenziale ed eterna.

«Quam pulchra es!». Quanto è ammirabile la tua bellezza! Una di queste grazie dello Spirito Santo è espressa dalla frase: «Oculi tui columbarum». I tuoi sono occhi di colomba.
Gli occhi di Maria sono le santissime e purissime intenzioni con cui faceva tutte le sue azioni, non cercando in tutte le cose se non di compiere il volere di Dio, nel modo a Lui più gradevole.
Fortunati coloro che si sforzano d'imitare la Madre del Salvatore, servendo a Dio non per il timore dei castighi e per il desiderio di consolazioni, di ricompensa, ma solo per amore di Lui, che tutto merita. 

S. Bernardo diceva che se gli avessero domandato per quale
motivo e per quale fine amava Dio, avrebbe risposto: «Amo quia amo, amo ut amem: Amo perché amo, amo per amare».

S. Agostino racchiude in una frase sola tutto quanto si può pensare e dire e quanto non si può né pensare né dire di questa bellezza ineffabile: «O Ss. Vergine, egli esclama, quando io dicessi che sei il ritratto, anzi il volto stesso di Dio, formam Dei, credo che non si
potrebbe trovar nulla a ridire, perché Tu sei degna di questo nome»: «Si formam Dei Te appellem, digna existis».
Se la bellezza di Maria era tanto meravigliosa quando viveva su questa terra, che si potrà dire del suo splendore in Cielo?


3 - La terza bellezza di Maria è la grazia, che comprende e supera tutte le grazie, perché corrispondente e proporzionata all'infinita sua dignità di Madre di Dio.
Quando Dio chiama qualcuno ad uno stato o ad una carica, gli dona la grazia corrispondente, perché possa adempierne tutti i doveri. Ora Maria è stata scelta per essere Madre di Dio; per avere su Dio tutto il potere, l'autorità e i diritti di una madre sul proprio figlio; e in seguito per essere la madre dei figli di Dio, la Regina del cielo e della terra.

Quale dunque deve essere la grazia particolare d'una simile vocazione?
Poiché la dignità di Madre di Dio è di un'altezza infinita, bisogna concludere che la grazia di Madre Divina la innalza ad un grado infinito.

«Non fa meraviglia, -dice S. Bernardino da Siena-, che un Dio generi un Dio, ma che Una donna generi un Uomo-Dio è il miracolo dei miracoli: miraculum miraculorum, poiché
questa donna dev'essere innalzata ad una qualche uguaglianza con Dio, mercé una infinità di grazie e di perfezioni, comprensibile soltanto allo spirito di Dio.
Gesù è la gloria, lo splendore e la bellezza del Padre, ma è altresì la gloria, l'ornamento, la bellezza di sua Madre.


"Gesù, vero cuore di Maria,
attira, prendi, rapisci i nostri cuori.
Fa' che amino, desiderino,
cerchino e gustino solo Te .
Fa' che aspirino e tendano senza posa verso di Te,
non trovino riposo né compiacimento se non in Te,
rimangano continuamente in Te:
si consumino nella fornace ardente del Tuo divin Cuore
e siano trasformati in esso, per sempre".
(di San Giovanni Eudes)