venerdì 8 agosto 2014

Preghiera (162) Per proteggere i deboli e gli innocenti



(162) Per proteggere i deboli e gli innocenti:
<<Oh Dio, Padre Onnipotente, Ti preghiamo di proteggere i deboli e gli innocenti che soffrono per mano di coloro che hanno l’odio nel cuore. Allevia le sofferenze patite dai Tuoi poveri figli indifesi.
Concedi loro tutte le Grazie di cui hanno bisogno per proteggersi dai Tuoi nemici. Colmali di coraggio, speranza e carità, affinché trovino nei loro cuori il modo di perdonare coloro che li tormentano.
Mi rivolgo a Te, caro Signore, mio Eterno Padre, affinché perdoni coloro che sfidano la Legge della Vita e per aiutarli a vedere quanto le loro azioni Ti offendano, cosicché possano emendare le loro vie e cercare il conforto nelle Tue Braccia. Amen.>>


giovedì 7 agosto 2014

Per la fiducia e la pace


(161) Per la fiducia e la pace:
<<Gesù, confido in Te. Aiutami ad amarTi di più. Ricolmami di fiducia, affinché io mi abbandoni in unione piena e definitiva con Te. Aiutami ad accrescere la mia fiducia in Te nei momenti difficili. Riempimi della Tua Pace.
Io vengo a Te, caro Gesù, come un bambino libero da ogni legame mondano, privo di ogni condizionamento e Ti affido la mia volontà affinché, con essa, Tu possa fare tutto il necessario per il bene della mia anima e di quelle degli altri. Amen.>>

Gesù maestro di devozione a Maria.




Gesù maestro di devozione a Maria. - 

L'amor di Gesù per Maria SS. lo spinge a predicarne la devozione con la parola e con l'esempio.
Desiderando S. Matilde salutare la Madonna nel modo a Lei più gradito, Gesù le disse: 

«Tu saluterai il cuore verginale della mia S. Madre come un mare di 
grazie celesti e come un tesoro ripieno d'ogni sorta di beni a favore degli uomini.
Lo saluterai come il cuore più puro, dopo il mio, poiché Ella fu la prima a fare il voto di verginità.
Lo saluterai come il più umile che per la sua umiltà mi ha tratto dal seno di  mio Padre, e ha meritato di concepirmi nel suo seno.
Lo saluterai come il più ardente nel desiderare la mia venuta sulla terra.

Tu la saluterai come la più infiammata d'amore di Dio e del prossimo.
La saluterai come la più prudente, poiché ha conservato nel suo cuore tutti i misteri
della mia vita e ne ha fatto l'uso più salutare.
La saluterai come la più addolorata e paziente, durante la mia passione, e dopo, 
a causa del ricordo perpetuo delle mie sofferenze.

La saluterai come la più fedele, perché non solo ha consentito che io fossi immolato, 
ma Ella stessa mi ha offerto in sacrificio a mio Padre per la redenzione del mondo.
La saluterai come la più vigile e zelante per la mia Chiesa.
La saluterai come la più assidua ed elevata nella contemplazione: non si può dire quante
grazie Ella abbia impetrato con le sue orazioni a favore degli uomini».

La devozione al Cuor di Maria è dunque gradita a Dio e proficua a coloro che la
praticano.

Maria dono di Gesù.

Io sono il principio, ci dice Gesù, di tutto ciò che è grande e
meraviglioso in questo abisso di miracoli, la madre mia; per conseguenza ho una cognizione perfetta delle sue eminenti perfezioni. 

Io sono il primo frutto del cuore adorabile del mio eterno Padre e sono pure il primogenito del cuore incomparabile della mia grande Madre. 

Ella mi ha portato nel suo cuore più lungamente che non nel suo seno.
Questo cuore è la più eccellente opera della mia onnipotente bontà!

Io ve l'ho donato, perché sia in mezzo a voi 
come una fontana inesauribile di benedizioni, 
come un sole divino per illuminarvi, per riscaldarvi, per allietarvi e consolarvi 
e per rinvigorirvi.

Ve l'ho donato come un bello specchio in cui dovete mirarvi sovente per 
scorgere e cancellare le macchie dell'anima, per ornarla degnamente e 
renderla gradita ai miei occhi.

Ve l'ho donata come un libro sul quale dovete studiare senza posa la meravigliosa
bellezza di tutte le virtù.

Ve l’ho donato come una santa regola che se osservata vi farà santi.

Ve l'ho donato come un mare immenso nel quale potete attingere le grazie 
di cui avete bisogno.

Ve l'ho donato come un vaso prezioso, pieno di manna celeste e di 
néttare del Paradiso affinché dimentichiate interamente le cose terrene 
e temporali e godiate di quelle celesti ed eterne.

Ve l'ho donato, perché sia il re dei vostri cuori e vi governi secondo l'adorabile 
volontà del Padre mio.

Ve l'ho donato, perché sia il vostro vero cuore. Dovete servire, adorare, 
amare Dio con un cuore degno della sua grandezza infinita: 
«Corde magno et animo volenti!» con un cuore immenso, puro, santo. 
Dovete cantare le sue lodi divine e fare tutte le azioni con tutte le
sante disposizioni di cuore. Ma per riuscirvi è necessario che rinunciate al vostro 
spirito, all'amor proprio, alla vostra volontà. Lavorate, dunque, a disfarvi di questo 
cuore terrestre, cattivo e depravato, e avrete un cuore tutto celeste, santo, divino.

Mettete questi suggerimenti nel vostro cuore e seguiteli fedelmente; 
cosi sarete figli veri del Cuor di Maria.


Gesù modello di devozione a Maria.

Osserviamo gli affetti del Cuor di Gesù verso
il Cuore di sua Madre: essi sono più efficaci delle parole.
Egli ha tanto amato e onorato un sì grande Cuore da esaltarlo sopra tutti 
gli altri e da sceglierlo quale fondamento dell'impero della sua gloria; 
da farne il suo cielo nel quale più che altrove risplende la sua gloria. Ne 
ha fatto il più degno amabile e ammirabile di tutti i
cuori grazie alla comunicazione delle Sue divine perfezioni.

Poiché ci deve essere una perfetta rassomiglianza tra il Figlio e la Madre, 
ne consegue che, avendo Maria dato a Gesù la sua umanità, Gesù ha voluto 
farla simile a sé nella sua divinità.

L'Eterno Padre ha comunicato al Figlio tutti i propri attributi divini; 
il Figlio ne ha reso partecipe il Cuore della Madre, con tanta pienezza che 
questo Cuore porta in sé una meravigliosa rassomiglianza con le perfezioni 
del Salvatore. Ecco perché il Cuore di Maria
è il primo oggetto di venerazione in cielo e di devozione in terra.

GESU' MARIA AMORE
VENITE INSIEME NEL MIO CUORE! 




OPTIME




Cristo non «si è incarnato per infondere nell’anima degli uomini il sentimento della fratellanza», ma per redimerli, da una Croce, dalla schiavitù del peccato originale, ri-generandoli nella Risurrezione, unica ragione che rende possibile ogni autentica fratellanza, che non è quella di conio umanitaristico che emerge da questi discorsi! E non può essere «l'amore di ciascuno di noi verso tutti gli altri» la via della salvezza, anche se viene chiamatoagape indicataci da Gesù perché, se prima non ci radichiamo in Lui e non veniamo da Lui liberati, guariti e trasformati, non possiamo essere capaci di quell'agape che ci rende fratelli in Cristo. L'amore di ciascuno di noi verso tutti gli altri non è il punto di partenza, è il punto di approdo, in Cristo.

Inoltre, non siamo tutti figli di Dio: siamo tutti creature. Il Figlio è Uno solo e non è stato creato ma generato prima di tutti i secoli e si è fatto uomo, nel seno della Vergine Maria, come Gesù di Nazareth e non in tutta l'umanità, anche se ha assunto la natura umana per redimerci, il che rende possibile la fratellanza (e molto altro), ma non per «darci un sentimento di fratellanza»... Cristo Signore non ci dà un sentimento, cambia la nostra natura, la trasforma con la sua grazia che riceviamo nei sacramenti; il che ci rende capaci di provare quel sentimento e comportarci di conseguenza.

 
Infatti Cristo è il Verbo, la Seconda Persona della SS. Trinità, generato non creato, della stessa sostanza (consustanziale) del Padre, che si è fatto uomo in Gesù, non in tutti gli uomini.

Dunque noi siamo figli solo nel Figlio e solo se accogliamo Lui. Quindi gli uomini, creature pur sempre a immagine e somiglianza di Dio, diventano figli - e ricevono la figliolanza divina per adozione cioè vedono incorporata e trasformata ma non sostituita la loro natura umana -, solo se accolgono Cristo Signore. Ce lo insegna il Prologo di Giovanni 12-13: «A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati». Dunque non creati, ma inseriti nella generazione eterna del Figlio, il diletto, colui nel quale il Padre si compiace perché vi riconosce la sua Vera immagine perché a Lui 'configurati'. 


I «Suoi», cioè noi cristiani diventiamo figli per adozione - e non per natura - e riceviamo il dono di diventare sempre più a Lui configurati (la nostra natura è trasformata ma non sostituita), nel senso paolino (2 Cor 3,18). È ciò che i Padri chiamano Theosis, per effetto della grazia che la vita di fede e dunque la fedeltà ci dona attraverso la preghiera e il munus sanctificandi della Chiesa. È proprio questa distinzione tra adozione-partecipazione in Cristo e natura che fa la differenza. E mi pare che si crei confusione tra naturale e Soprannaturale non considerandola.

 

Tutti gli uomini condividono la creaturalità e l'immagine del Creatore, ma la connaturalità,che è  configurazione al Figlio Unigenito Gesù Cristo la si riceve nella e dalla Chiesa.

Il che non significa dire che Cristo non si incarnato per tutti e non ha salvato TUTTI; ma che la salvezza non è un fatto automatico: va accolta. Ed è la funzione della Chiesa affidatale dal Suo Signore quella di annunciarla e dispensarla, altrimenti che senso avrebbe la Chiesa?


<<Cor Mariæ Immaculatum, intercede pro nobis>> 




mercoledì 6 agosto 2014

JESU DULCIS MEMORIA

 Inno, Schola Gregoriana Mediolanensis, Giovanni Vianini, Milano, Italia





Iesu dulcis memoria, testo completo e traduzione di L. Giussani:
Iesu dulcis memoria
Dans vera cordis gaudia
Sed super mel et omnia
Eius dulcis praesentia.

Nil canitur suavius
Nil auditur iucundius
Nil cogitatur dulcius
Quam Jesus Dei Filius.

Iesu, spes paenitentibus
Quam pius es petentibus
Quam bonus Te quaerentibus
Sed quid invenientibus?

Iesu dulcedo cordium
Fons vivus lumen mentium
Excedens omne gaudium
Et omne desiderium.
Nec lingua valet dicere
Nec littera exprimere
Expertus potest credere
Quid sit Iesum diligere.

Iesu Rex admirabilis
Et triumphator nobilis
Dulcedo ineffabilis
Totus desiderabilis.
Mane nobiscum Domine
Et nos illustra lumine
Pulsa mentis caligine
Mundum reple dulcedine.

Quando cor nostrum visitas
Tunc lucet ei veritas
Mundi vilescit vanitas
Et intus fervet Caritas.

Iesum omnes agnoscite
Amorem eius poscite
Iesum ardenter quaerite
Quaerendo in ardescite.
Iesu flos matris Virginis
Amor nostrae dulcedinis
Tibi laus honor numinis
Regnum beatitudinis.

Iesu summa benignitas
Mira cordis iucunditas
In comprehensa bonitas
Tua me stringit Caritas.

Iam quod quaesivi video
Quod concupivi teneo
Amore Iesu langueo
Et corde totus ardeo.

O Iesu mi dulcissime
Spes suspirantis animae
Te quaerunt piae lacrymae
Et clamor mentis intimae.

Sis, Iesu, nostrum gaudium,
Qui es futurus praemium:
Sit nostra in te gloria
Per cuncta semper saecula.
Amen.
O Gesù, ricordo di dolcezza
Sorgente di forza vera al cuore
Ma sopra ogni dolcezza
Dolcezza è la Sua Presenza.

Nulla si canta di più soave
Nulla si ode di più giocondo
Nulla di più dolce si pensa
Che Gesù, Figlio di Dio.

Gesù, speranza di chi ritorna al bene
Quanto sei pietoso verso chi Ti desidera
Quanto sei buono verso chi ti cerca
Ma che sarai per chi ti trova?
Gesù, dolcezza del cuore
Fonte viva, luce della mente
Al di là di qualsiasi gioia
E qualsiasi desiderio.

La bocca non sa dire
La parola non sa esprimere
Solo chi lo prova può credere
Ciò che sia amare Gesù.

Gesù Re ammirabile
E nobile trionfatore,
Dolcezza ineffabile,
Totalmente desiderabile!

Rimani con noi Signore
E illuminaci con la Tua luce,
Dissipa l’oscurità della mente;
Reso puro, riempimi di dolcezza!
Quando visiti il nostro cuore,
Allora brilla su di esso la verità,
Perde valore la vanità del mondo
E dentro arde la Carità.

Riconoscete tutti Gesù,
Chiedete il Suo amore,
Cercate ardentemente Gesù,
Infiammatevi nel cercarLo!

Gesù fiore di Madre Vergine,
Amore della nostra dolcezza:
A Te la lode e l’onore della potenza
E il Regno della beatitudine.

Gesù, suprema bontà,
Gioia straordinaria del cuore,
E insieme tenera benevolenza:
La Tua Carità mi strugge.

Vedo già ciò che ho cercato
Possiedo ciò che ho desiderato;
Languo d’amore, Gesù,
E ardo tutto in cuore.

O Gesù mio dolcissimo
Speranza dell’anima che sospira
Ti cercano le lacrime pietose
E il grido del profondo dell’animo.

Sii, o Gesù, la nostra gioia,
Tu che sarai l’eterno premio;
In te sia la nostra gloria
Per ogni tempo.
Amen.


Testo preso da: La festa del Nome di Gesù: Jesu dulcis memoria http://www.cantualeantonianum.com/2008/12/la-festa-del-nome-di-ges-jesu-dulcis.html#ixzz39dzT2ggl
http://www.cantualeantonianum.com