venerdì 15 novembre 2013

Garabandal




Le apparizioni di Garabandal

San Sebastiano di Garabandal è un paesino che aveva circa 70 famiglie,

a 90 km. da Santader nella Spagna. Quattro bambine, Conchita, Maria
Dolores, Giacinta e Maria Cruz, nel Giugno 1961 ebbero la visione della
Vergine del Carmelo. L'apparizione si ripetè il giorno 8 dicembre 1964
quando "chiamo" Conchita in una locuzione, per farle gli auguri per
il suo onomastico. Avvennero anche apparizioni dell'Arcangelo Michele.
A Garabandal fu promesso un miracolo pubblico e un grande castigo 
per l'umanità… se non si fosse ravveduta. Il grande miracolo avrebbe 
convertiti molti increduli e avrebbe fatto breccia sul loro spirito 
razionale.

Due sono i messaggi veri e propri che vennero dati alle bambine per 

il bene del mondo e che dovevano essere pubblicamente fatti conoscere.

Il primo, scritto da Conchita, e sottoscritto da tutte, venne letto
la sera del 18 ottobre 1961. E' molto semplice, ma è ancora forte
richiamo alla preghiera e alla penitenza. Dice cosi :


" Bisogna fare molti sacrifici e molta penitenza, e dobbiamo visitare
molto il Santissimo. Però, prima di tutto dobbiamo essere molto
buoni. E se non lo saremo verrà un castigo. 
Già si sta colmando la coppa e se non cambieremo verrà il castigo."

Il secondo messaggio lo ricevette Conchita a tardissima sera del 18 
giugno 1965. Le era stato annunciato dalla Vergine il 10 gennaio e
che sarebbe stato dato per mezzo dell'Arcangelo S. Michele. 
Una folla incalcolabile, proveniente per la maggior parte da paesi
stranieri, aveva invaso Garabandal e riempito la chiesa, fove si
recitava il rosario in diverse lingue, mentre altra si era accalcate
presso la casa di Conchita. Verso le 22 Conchita avverte che 
l'apparizione sarebbe avvenuta alla località "quadro" e la folla
si avvia rapidamente verso quel luogo. Protetta da un folto gruppo
di Guardie Civiche alle 23,30 anche Conchita si avvia al "quadro".
All'improvviso cade in estasi. La si vede con gli occhi aperti, 
senza batter ciglio, mentre su di lei si riversa la luce dei
riflettori cinematografici. Il suo viso è trasfigurato e sembra
trasparente. L'estasi dura venti minuti. Alla fine fa il segno di
croce, si alza, chiude gli occhi e si copre il viso con le mani 
per proteggersi dal bagliore dei riflettori concentrati su di lei,
uscendo dall'estasi con assoluta naturalezza senza manifestare neppure
l'impressione di essere abbagliata.

Nelle ultime ore del mattino seguente, dopo la S.Messa, consegna
il messaggio ricevuto che viene letto sulla porta di casa della
veggente da alcuni Padri in spagnolo, francese, italiano e inglese.


Ecco il messaggio nella traduzione italiana:


"Messaggio che la Santissima Vergine ha dato al mondo per mezzo di San Michele.


L'Angelo ha detto: visto che non si è compiuto e fatto conoscere
il mio Messaggio del 18 ottobre, vi dirò che questo è l'ultimo. 
Prima la coppa si stava riempendo, adesso sta traboccando. 
Molti sacerdoti vanno per il cammino della perdizione e trascinano
con essi molte anime. Ogni giorno si da meno importanza 
all'Eucaristia. Dobbiamo evitare l'ira del buon Dio sopra di noi 

con i nostri sforzi. Se gli chiedete perdono, con animo sincero,
Egli vi perdonerà. Io, vostra Madre, per mezzo dell'Angelo S.Michele,
voglio dirvi di correggervi. Siete già agli ultimi avvisi.
Vi amo molto e non voglio la vostra condanna. Chiedeteci con 
animo sincero e noi vi daremo. Dovete sacrificarvi di più.
Pensate alla passione di Gesù".




Nell'apparizione della Madonna il 10 gennaio del 1965, Conchita 
aveva ricevuto anche l'annuncio che Dio avrebbe dato all'umanità
un avvertimento perchè si decidesse di ritornare a Lui e 
abbandonare il peccato; dopo l'avvertimento avrebbe fatto un grande 
miracolo e poi, se dopo il miracolo l'umanità non fosse convertita
un terribile castigo.

Nell'apparizione della Madonna del 10 gennaio 1965, Conchita aveva
ricevuto anche l'annuncio di un avvertimento che Dio darà all'umanità
perchè si ravveda, di un grande miracolo che seguirà a breve distanza
di tempo, e poi di un terribile castigo che cadrà sull'umanità se non
si terrà conto di questi atti di misericordia.

Su questi fatti Conchita lascia scritti alcuni appunti. 

Circa l'avvertimento dice:


"La Vergine me lo ha detto il 10 gennaio 1965, ai pini.

Non posso dire in che cosa consisterà, perchè Ella non mi ha ordinato
di dirlo. Non mi ha detto quando accadrà; so che sarà visibile in 
tutto il mondo; sarà opera diretta di Dio ed avrà luogo prima del
miracolo. Non so se morranno persone. Solo potrebbero, nel vederlo,
morire per l'impressione".


In seguito le veggenti furono intervistate ed esse ebbero 
modo di dare precisazioni e aggiungere nuovi particolari.
Riferiamo le cose più importanti.

Da Conchita, circa l'avvertimento, il 14 settembre 1965:

"L'avvertimento sarà visibile nel mondo intero, per tutti, in 
qualsiasi luogo essi siano. Sarà come una rivelazione dei nostri
peccati; sarà veduto e sperimentato dai credenti e dai non credenti,

dalle genti di ogni religione. Sarà come una purificazione prima
del miracolo; una catastrofe che ci farà pensare ai morti, nel 
senso che desidereremmo essere al loro posto piuttosto che vivere
questo ammonimento".


Ottobre 1968:


"Non si tratta di un fenomeno naturale; è qualcosa di soprannaturale

che la scienza non potrà spiegare, una purificazione della coscienza
del mondo. Anche quelli che non conoscono il Cristo, crederanno che è 
un ammonimento di Dio".



1973: 


"La cosa più importante è che il mondo intero, ognuno, riceverà
un segno, una grazia, od un castigo, che potremo chiamare ammonimento.

In quel momento tutti si sentiranno soli, in qualsiasi luogo si 
trovino, soli con la loro coscienza, soltanto davanti a Dio.
Essi vedranno i loro peccati e gli effetti dei loro peccati, e tutti
lo proveranno nel medesimo istante. Non si proverà alcun dolore
fisico, salvo uno choc emotivo, come una crisi cardiaca. [...]
Questo fenomeno non causerà danni fisici, ma ci riempirà di orrore, 
poichè in un preciso momento vedremo le nostre anime e i mali di
cui siamo responsabili. Sarà come se fossimo in agonia, ma non 
moriremo per causa sua, salvo in qualche caso, forse di paura e
di choc. Se anche non durasse che un momento, sarà molto terribile.
Nessuno dubiterà che tutto viene da Dio e che non è di origine 
umana. Io ho una tremenda paura di quel giorno. La Vergine ci ha
detto che l'ammonimento ed il miracolo saranno gli ultimi avvertimenti
o manifestazioni pubbliche che Dio ci darà. Ecco il motivo per
cui io credo che, dopo di essi, saremo vicini alla fine dei tempi
(la fine dei tempi presenti, la fine della nostra epoca) ".



Da Mari Loli il 27 luglio 1965 e poi il 29 Settembre 1978:


"L'Ammonimento e il Miracolo verranno entro un periodo di 12 mesi...
Come tutti, ho dei peccati da rimproverarmi e siccome l'Ammonimento
mi mostrerà i miei peccati, ne ho paura. 
Tutte le persone lo proveranno in qualsiasi luogo si trovino, 
qualunque sia la loro condizione o conoscenza di Dio. 
Sarà un esperienza personale interiore. Sembrerà che il mondo si
immobilizzi; tuttavia, nessuno ne avrà coscienza, perchè tutti
saranno assorti nella propria esperienza.
Sarà un sentimento interiore di afflizione e dolore d'aver offeso
Dio. Dio ci aiuterà a vedere chiaramente le ingiurie che gli abbiamo
fatto e le cattive azioni commesse. Ci aiuterà a sentire questa
pena interiore poichè quando noi facciamo qualche cosa di male, ci
accontentiamo di chiedere perdono al Signore solo a fior di labbra;
ma l'Ammonimento ci aiuterà a sentire un profondo dolore da provarlo
anche sul nostro corpo".



19 ottobre 1982:


"L'Ammonimento è vicino, ma non vicinissimo, per cui è probabile che
la situazione dell'umanità peggiori. Allora per i preti sarà
molto difficile celebrare la S.Messa; sembrerà come se la Chiesa
non ci sia più. Quando verrà l'Ammonimento, tutto, in ogni luogo
si fermerà un momento, e le persone penseranno soltanto a rientrare
in se stesse ed a esaminarsi interiormente.




Da Jacinta, febbraio 1977: 


"L'Ammonimento è qualcosa che si vedrà innanzi tutto nell'aria in 
ogni parte del mondo ed immediatamente trasmesso all'interno della 
nostra anima. Durerà pochissimo, ma ci sembrerà lunghissimo a causa
degli effetti che si manifesteranno in noi; ci troveremo dinanzi 
alla nostra coscienza, al bene o al male che abbiamo commesso.
Poi sentiremo un grande amore per il nostro Padre Celeste e la 
nostra Madre e domanderemo perdono per tutte le nostre colpe...
Dolorosi eventi accadranno prima dell'Ammonizione che giungerà 
quando la situazione si metterà al peggio, non soltanto a causa
della persecuzione, ma perchè molte persone avranno cessato di 
praticare la religione.".




- Il Miracolo e il Castigo


Del Miracolo la Madonna ha parlato soltanto a Conchita, del quale
ha scritto quanto segue:

"Ciò che riguarda il miracolo, la Vergine l'ha detto a me sola.
Mi ha proibito di dire in che cosa consisterà e potrò dirne la 
data soltanto otto giorni prima. Ciò che posso dire è che 
coinciderà con un avvenimento della Chiesa e con la festività
di un santo martire dell'Eucaristia; che avverrà alle 20,30 di
un giovedì; che sarà visibile a tutte le persone che saranno
nel villaggio o sulle vicine montagne; gli infermi che vi 
assisteranno saranno guariti e gli increduli crederanno.
Sarà il miracolo più grande che Gesù avrà fatto per il mondo.
Non sussisterà il minimo dubbio che viene da Dio e che è per 
il bene dell'umanità. Rimarrà un segno del miracolo ai Pini
per sempre. Potrà essere filmato e ripreso in televisione.
Il castigo è condizionato secondo che l'umanità terrà conto
dei messaggi della Vergine e del Miracolo. Se verrà, io so in 
che consisterà, perchè la Vergine me lo ha detto, ma non posso
dirlo. Inoltre, io ho visto il castigo e posso assicurare che
se avverrà sarà peggio che se fossimo circondati dal fuoco sopra
e sotto di noi. Non so quanto tempo passerà prima che Dio ce lo
mandi, dopo aver fatto il Miracolo".



Domingo 17 nov. 2013, XXXIII Domingo Tiempo Ordinario - C - San Lucas 21, 5-19.




VOSOTROS, NUEVOS SACERDOTES Y ESCRIBAS DEL TEMPLO NUEVO,
 ESCUCHAD. ¡AY DE VOSOTROS!, Y ¡AY DE QUIEN DESPUÉS DE VOSOTROS!
 SE HARÁ ÍDOLO Y NO VIGILARÁ SOBRE SÍ MISMO Y SOBRE LOS OTROS,
 LOS FIELES, PARA OBSERVAR, COMPROBAR LA UTILIDAD DE LAS
 PIEDRAS Y DE LA MADERA

Vosotros, nuevos sacerdotes y escribas del Templo nuevo, escuchad. ¡Ay de vosotros!, y ¡ay de quien después de vosotros! se hará ídolo y no vigilará sobre sí mismo y sobre los otros, los fieles, para observar, comprobar la utilidad de las piedras y de la madera, sin confiarse de las apariencias, y será causa de la ruina, al permitir que se usen para el Templo materiales malos, dando escándalo y provocando la desgracia. ¡Ay de vosotros si dejáis que haya grietas y paredes inclinadas, que pueden caerse de un momento a otro, porque no están unidas al cimiento, a Dios, fundador de la Iglesia! No será, pues, Él la causa de la ruina, sino vosotros, y ante Él y ante los hombres seréis los responsables.¡Diligencia, cuidado, discernimiento, prudencia! La piedra, el tabique, la viga débil, que en el muro principal serían la ruina, pueden servir en partes de menor importancia, y ser en realidad útiles.  De este modo debéis saber escoger. Con caridad para no desagradar a las partes débiles, con firmeza para no desagradar a Dios y destruir su Edificio. Si cayereis en la cuenta de que una piedra, puesta para servir de punto de apoyo de un ángulo importante, no es buena o no está bien labrada, tened valor, sed audaces y quitadla de ese lugar,labradla con el marro de un santo celo. Si grita de dolor, no hagáis caso. Os bendecirá por los siglos, porque le habéis salvado. Quitadla, ponedla en otro lugar. No tengáis ni siquiera miedo de retirarla, si viereis que es objeto de escándalo y ruina, que se opone a vuestro trabajo. Es mejor tener pocas piedras que mucho lastre. No tengáis prisaDios nunca la tieneLo que crea es eterno, porque está bien pensado antes de ponerlo en ejecución. Y, si no es eterno, por lo menos es para muchos siglos. Contemplad el universo. Hace siglos, millares de siglos que Dios lo hizo con estratos sucesivos. Imitad al SeñorSed perfectos como lo es vuestro Padre. Conservad su ley, su reino en vosotros, y no caeréis.
Si así no fuere, caería el edificio, y en vano os habríais cansado para levantarlo. Caería todo quedando de ello únicamente la piedra angular, la base... Lo mismo que sucederá con ese templo... Es la verdad. Y lo mismo sucederá con el vuestro si en él ponéis de lo vuestro, esto es, partes contagiadas del orgullo, de la ambición, del pecado, de la lujuria. Así como el viento ha hecho desaparecer esos jirones de nubes, que parecían posarse sobre la cima de aquel monte, de igual modo al soplo de un viento de castigo sobrenatural y humano caerán los edificios que no tenían más que el nombre de santos..."
Jesús pensativo, calla. Cuando vuelve a hablar, ordena: "Sentémonos aquí a descansar un poco."
Se sientan sobre una pendiente del monte de los Olivos, frente al Templo que besa el sol poniente. Jesús mira fijamente ese lugar, con tristeza. Los demás se enorgullecen de su belleza, pero su orgullo siente cubrirse de un cierto velo de inquietud que dejaron las palabras del Maestro. ¿Y si esa belleza tuviese que perecer?...

PIDEN AL MAESTRO LES EXPLIQUE CUANDO SE REALIZARÁ 
LA PROFECÍA DE LA DESTRUCCIÓN DEL TEMPLO, CUÁL SERÁ LA SEÑAL,
 CUÁNDO TU REGRESO

Pedro y Juan hablan entre sí y luego dicen algo en voz baja a Santiago de Alfeo y a Andrés, que están cerca, los cuales asienten con la cabeza. Pero se dirige entonces al Maestro y le dice: "Ven aparte y explícanos cuándo se realizará tu profecía de la destrucción del Templo. Daniel habla de ella, pero si fuese como él y Tú decís, pocas horas le quedan al Templo. Nosotros no vemos ejércitos, ni preparativos de guerra. ¿Cuándo, pues, sucederá? ¿Cuálserá la señal? Tú ya has venido. Tú afirmas que estás para irte. Y, con todo, se sabe que no acaecerá si no estás con los hombres. ¿Regresarás, pues?¿Cuándo, cuándo será tu regreso? Explícanoslo, para que podamos saberlo..."
"No hay necesidad de que nos vayamos a otra parte. ¿Lo ves? Se han quedado ahí los discípulos más fieles, los que os ayudarán mucho a vosotros los doce. Ellos pueden oír las palabras que os diré. ¡Acercaos todos!" ordena en voz alta.
Los discípulos, que se habían esparcido por la falda, forman un grupo compacto en torno a Jesús y a los apóstoles.


LAS SEÑALES DEL FIN


TENED CUIDADO QUE NADIE EN LOS AÑOS QUE ESTÁN POR VENIR 
OS ENGAÑE. YO SOY EL MESÍAS Y NO HAY OTRO

SEÑALES PARA CONOCER LAS OBRAS DE SATANÁS Y DE DIOS

"Tened cuidado que nadie en los años que están por venir os engañe. Yo soy el Mesías y no hay otro. Por esto, cuando muchos os dijeren: "Yo soy el Mesías" y hubieren seducido a muchos, no creáis a sus palabras, ni aun cuando las acompañaren prodigios. Satanás, padre de la mentira y protector de los mentirosos, ayuda a sus siervos y secuaces con falsos prodigios, que pueden comprobarse que no son buenos, porque llevan consigo el miedo, la turbación, la mentira. Vosotros conocéis los prodigios de Dios: dan una santa paz, alegría, salud, fe; producen buenos deseos de hacer obras santas. Los otros, no.Por lo tanto reflexionad sobre la forma y las consecuencias de los prodigios que es posible que veréis en años venideros por obra de falsos Mesías, y de los que se cubrirán con vestidos de salvadores de pueblos, pero que no serán sino fieras que los destruyan.
Sabréis que habrá guerras, rumores de guerra y os dirán: "Son las señales de que se acerca el fin". No os  turbéis. No es el fin. Todo esto debe suceder antes de que llegue el fin, pero no lo será todavía. Un pueblo hará guerra contra el otro, un reino contra el otro, una nación contra la otra, un continente contra el otro, vendrán la peste, la carestía, y habrá terremotos en muchos lugares. Todo esto no es más que el principio de los sufrimientos.Entonces os fustigarán y os matarán, acusándoos de ser los culpables de sus padecimientos, y al perseguiros y destruiros, a vosotros mis siervos, creeránlibrarse de ellos. Los hombres acusan siempre a los inocentes de ser los causantes de sus males, que por sus pecados han provocado. Acusan a Dios mismo, la perfecta Inocencia y Bondad suprema, de ser la causa de sus sufrimientos, y esto mismo harán con vosotros. Os odiarán por causa de mi Nombre. Es Satanás quien los instiga. Muchos se harán mal mutuamente, se traicionarán y se odiarán. Es también Satanás quien los instiga a ello. Surgirán falsos profetas que enseñarán a muchos el error. Es nuevamente Satanás el verdadero autor de tantos males. Y como la maldad aumentará, en muchos se resfriará la caridad. Pero quien hubiere perseverado hasta el fin, será salvo. Primero hay que predicar este Evangelio del reino de Dios a todo el mundo, dando testimonio a todas las naciones. Entonces vendrá el fin. Israel regresará al Mesías y mi doctrina habrá sido predicada en todo el mundo.

HAY OTRA SEÑAL: TANTO PARA EL FIN DEL TEMPLO, 
COMO PARA EL DEL MUNDO

Hay otra señal: tanto para el fin del Templo, como para el del mundo. Cuando veáis la horrible desolación que Daniel predijo -quien me está escuchando, procura estar atento; y quien lee al Profeta sepa comprender su significado- entonces quien estuviere en Judea huya a los montes; quien sobre la terraza, no baja a tomar lo que tiene en casa; y quien en el campo, no regrese a su hogar a tomar su manto, sino huya sin regresar; para que lo suceda que no tenga tiempo de escapar, y ni siquiera se vuelva en su huída a mirar atrás, para que en su corazón no entre el espectáculo horrible, y no enloquezca por haberlo visto. ¡Ay de las mujeres en cinta! y ¡ay de las que amamantarán a sus hijos en esos días! ¡Ay si la fuga tuviese lugar en sábado! No se podría escapar entonces, sin cometer pecado. Rogad, pues, para que no tengáis que huir en invierno o en día  de sábado, porque la tribulación que vendrá será tan grande como nunca la ha habido desde el principio del mundo hasta ahora, ni habrá otra semejante. Si esos días no se acortaren en favor de los elegidos, nadie se salvaríaporque los hombres-satanases se aliarán con el infierno para atormentar a los hombres.
Y también en esos días habrá quienes, para corromper y sacar fuera del recto camino a los fieles del Señor, dirán: "El Mesías está aquí", o "El Mesías está allá, en ese lugar. ¡Vedlo!" No los creáis, porque serán falsos Mesías y falsos profetas que harán prodigios y milagros tan grandes que serán capaces de atraer hacia el error, si fuera posible, aun a los elegidos, y enseñarán cosas aparentemente consoladoras y buenas, capaces aun de seducir a los mejores, si con ellos no estuviese el espíritu de Dios que los iluminará en la verdad, y les dará a conocer el origen satánico de tales milagros y doctrinas. Yo os lo anuncio y os lo predigo para que podáis tomar vuestras providencias. Pero no tengáis miedo de caer. Si permanecéis firmes en el Señor, no seréis arrastrados a la tentación y a la ruina. Recordad lo que os he dicho: "Os he dado el poder de pisar serpientes y escorpiones; toda la fuerza del Enemigo no os hará ningún daño, porque todo os estará sujeto". Mas os recuerdo que para obtener todo esto, debéis tener a Dios en vosotros, y debéis alegraros no tanto porque subyugaréis las fuerzas del Malo y los venenos, cuanto porque vuestro nombre está escrito en el cielo.
Permaneced firmes en el Señor y en su verdad. Yo soy la Verdad y la enseño. Por esto vuelvo a repetiros: cualquier cosa que os dijeren de Mí, no la creáis. Yo soy el único que os he dicho la verdad. Yo soy el que os digo que el Mesías vendrá, pero cuando llegue el fin. Por esto si se os dice: "Está en el desierto", no vayáis. Si os dijeren: "Está en aquella casa" no deis oído. Porque la segunda venida del Hijo del hombre será semejante al relámpago que se ve en el oriente, y en un instante, en que apenas hay tiempo de parpadear, llega al occidente. Y pasará rápidamente sobre el gran Cuerpo, convertido de pronto en cadáver, seguido de sus relucientes ángeles, y juzgará. Donde hay un cadáver, allí se reúnen las águilas.


Inmediatamente después de la tribulación de aquellos últimos días, de la que os he hablado -me refiero al fin de los tiempos y del mundo, a la resurrección de los cuerpos, de lo que hablan los profetas- se oscurecerá el sol, la luna no dará más luz, las estrellas del cielo caerán como uvas de un racimo muy maduro que un viento tempestuoso sacude,  las potencias de los cielos temblarán. Entonces, en el firmamento oscurecido aparecerá resplandeciente la señal del Hijo del Hombre, todas las naciones de la tierra lanzarán gritos de dolor, y los hombres verán al Hijo del Hombre que llega sobre nubes celestiales con mucho poder y gloria. Mandará a sus ángeles a que sieguen y vendimien, a que separen la cizaña del trigo, a que echen la uva en la tinaja, porque llegó el tiempo de la gran cosecha de la descendencia de Adán, y no habrá más necesidad de guardar racimos o semillas, porque la raza humana no se perpetuará más sobre la tierra muerta. Y mandará a sus ángeles que, al sonido de roncas trompetas, junten a los elegidos de los cuatro vientos; desde una punta del cielo hasta la otra, para que se pongan al lado del Juez divino y con El juzguen a los últimos vivientes y a los que resucitaron.




PODÉIS COMPRENDER ESTO SI VEIS UNA HIGUERA: CUANDO EMPIEZA 
A REVERDECER SABÉIS QUE SE ACERCA EL VERANO. DE IGUAL MODO
 CUANDO VEÁIS TODO ESTO, TENED EN CUENTA QUE EL MESÍAS
 ESTÁ POR VENIR.

Podéis comprender esto si veis una higuera: cuando empieza a reverdecer sabéis que se acerca el verano. De igual modo cuando veáis todo esto, tened en cuenta que el Mesías está por venir. Os aseguro que no pasará esta generación que no me ha amado, antes de que suceda todo. Mi palabra no se pierde.Lo que digo, sucederá. El corazón y el pensamiento humanos pueden cambiar, pero mi palabra no. El cielo y la tierra dejarán de existir, pero mis palabras no.

POR LO QUE TOCA AL DÍA Y A LA HORA EXACTA NADIE LOS SABE, 
NI SIQUIERA LOS ÁNGELES DEL SEÑOR, SINO EL PADRE

Por lo que toca al día y a la hora exacta nadie los sabe, ni siquiera los ángeles del Señor, sino el Padre. La venida del Hijo del hombre se parecerá a los tiempos de Noé. En los días que precedieron al diluvio los hombres comían y bebían, se casabansin parar mientes en la señal, sino hasta el día en que Noé entró en el arca y se abrieron las cataratas de los cielos y el diluvio acabó con todos los vivientes, con todo. Así sucederá en la venida del Hijo del HombreEntonces dos hombres estarán juntos en un campo, uno será tomado y el otro se quedará; dos mujeres estarán moliendo, una será tomada y la otra dejada. Esto lo harán los enemigos en la patria, y mucho más los ángeles que separarán el buen trigo de la cizaña, y no tendrán tiempo de prepararse al juicio del Mesías.

EL JUICIO FINAL

Vigilad, pues, porque ignoráis cuándo vendrá vuestro Señor. Reflexionad en esto: si el jefe de familia supiese a qué hora llegare el ladrón, estaría alerta y no permitiría que su casa fuese robada. Así pues vigilad y orad; estad siempre preparados a la venida; que vuestros corazones no se sumerjan en la tibieza por abusos e intemperancias, que vuestros espíritus no se distraigan y pierdan el gusto por las realidades celestiales, debido al excesivo cuidado por los de la tierra; y que el lazo de la muerte no os sorprenda cuando estéis menos preparados. Porque tened en cuenta que todos tenéis que morir. Todos los hombresdeben morir, y esta muerte es una sola venida del Mesías y que el siguiente juicio tendrá que repetirse cuando venga el Hijo del Hombre con toda solemnidad.
¿Cuál será el siervo fiel y prudente, que recibió encargo de su patrón de alimentar a los demás de su casa, cuando esté ausente? Suerte feliz le cabrá si su patrón, al regresar de improviso, lo encuentra cumpliendo su deber con diligencia, justicia y amor. En verdad os digo que le dirá: "Ven, siervo y fiel. Te has hecho merecedor de mi recompensa. Administra todos mis bienes". Pero si el siervo en su interior es realmente malo, y sólo aparentemente bueno, cuando se vaya su patrón, dirá dentro de sí: "Mi patrón va a  tardar. ¡Entreguémonos a la buena vida!" Y empieza a golpear, a maltratar a sus compañeros de servicio, haciéndose usurero con ellos, con la comida y con todas las cosas para sacar más dinero que pueda gastarlo con los sibaritas y borrachos, ¿qué sucederá? Que el dueño regresará de improviso, y el mal siervo será descubierto, se le quitará el puesto, el dinero, se le arrojará a donde la justicia ordene, y allí se quedará.
Lo mismo sucede con el pecador impenitente que no piensa que la muerte pueda estar tan cercana, tan próximo al juicio, se entrega a los placeres, diciendo: "Luego me arrepentiré". En verdad os digo que no tendrá tiempo de hacerlo y será condenado a que vaya y se quede para siempre en el lugar de inimaginable horror, donde sólo resuenan la blasfemia, el llanto, la tortura, y no saldrá de allí sino hasta el juicio final, cuando volverá a vestirse con su cuerpo resucitado para presentarse completo al juicio final como completo pecó, cuando vivió sobre la tierra. Y con cuerpo y alma se presentará ante el Juez Jesús, a quien no quiso por Salvador.
Todos estarán de pie ante el Hijo del Hombre. Una inmensa multitud de cuerpos que la tierra y el mar restituyeron; cuerpos que fueron reducidos a ceniza por tanto tiempo, volverán a tomar su forma. Y los espíritu permanecerán en sus cuerpos, en los cuerpos que un tiempo tuvieron, que animaron.Estarán derechos ante el Hijo del Hombre, resplandeciente en su Majestad divina, sentado en el trono de su gloria, rodeado de sus ángeles.
Separará a los hombres. De un lado pondrá a los buenos, del otro a los malos. Igual que un pastor que separa las ovejas de los cabros. Pondrá a su derecha a las ovejas, y los cabros a la izquierda. Con voz dulce, cariñoso aspecto, dirá a los que, tranquilos y hermosos con una belleza de gloria por el resplandor de su cuerpo santo, lo mirarán con todo el amor de sus corazones: "Venid, benditos de mi Padre, a tomar posesión del Reino que desde la creación del mundo se os tiene preparado. Porque tuve hambre y me disteis de comer; tuve sed, y me distéis de beber; fui peregrino y me hospedasteis, estuve desnudo y me vestisteis; enfermo y me visitasteis; prisionero y fuisteis a llevarme consuelo". Los justos le preguntarán: "Pero, ¿Cuándo, Señor, te vimos con hambre y te dimos de comer; con sed y te dimos de beber? ¿Cuándo fue que te vimos que eras un peregrino y te acogimos, desnudo y te vestimos? ¿Cuándo te vimos enfermo, encarcelado y fuimos a visitarte?" El Rey de reyes les responderá: "En verdad os digo que cuando lo hicisteis a uno de estos los más pequeñuelos de entre mis hermanos, me lo hicisteis a Mí." Luego se volverá a los que tendrá a su izquierda, les dirá con un rostro de severidad y con ojos tan fijos que parecerán que de ellos salieren saetas, con una voz en que tronará la ira de Dios: "¡Fuera de aquí! ¡Apartaos de Mí, malditos! Idos al fuego eterno que la ira de Dios preparó para el demonio, sus ángeles tenebrosos y para los que les dieron oídos, dejándose guiar de la triple libídine. Tuve hambre y no me la quitasteis; tuve sed y no me la apagasteis; estuve desnudo y no me disteis vestido; fui peregrino  me arrojasteis; estuve enfermo, encarcelado y no me visitasteis. Porque no teníais más una ley, la de agradaros a vosotros mismos." Ellos le contestarán: "¿Cuándo te vimos hambriento, sediento, desnudo, peregrino, enfermo, encarcelado? Nosotros, en realidad, no te conocimos. No vivimos cuando tu viviste en la tierra". Él les replicará: "Es verdad. No me conocisteis, porque cuando viví en la tierra, no estabais, pero conocisteis mi palabra. Hubo pobres entre vosotros, hambrientos, sedientos, desnudos, enfermos, encarcelados. ¿Por qué no hicisteis lo que tal vez me hubierais hecho a Mí? Pues nadie puede asegurar que con quienes conviví, fueron compasivos conmigo, el Hijo del Hombre. ¿No sabíais que estoy en mis hermanos, y que donde esté uno de ellos que sufra allí estoy? ¿No sabíais que lo que no hicisteis a uno de estos hermanos míos pequeños, me lo negasteis a Mí, Primogénito de los hombres? Idos y quemaos en vuestro egoísmo. Idos y que os envuelvan las tinieblas y el hielo porque eso fuisteis, pese a que sabíais dónde estaban la Luz y el Fuego del Amor". Se irán éstos al suplicio eterno, mientras los justos entrarán en la vida inmortal.

AHORA IDOS. QUE NO HAYA DIVISIONES ENTRE VOSOTROS. 
ME LLEVO A JUAN. 

Esto es lo que sucederá. Ahora idos. Que no haya divisiones entre vosotros. Me llevo a Juan. Estará con vosotros a la mitad de la primera vigilia para la cena y para ir después a nuestras instrucciones."
"¿También esta noche? ¿Vamos a hacer lo mismo cada día? Me siento mal con la intemperie. ¿No sería mejor ir a alguna casa amiga? ¡Estar siempre bajo las tiendas! Siempre en vela en las noches, que son frías y húmedas..." se lamenta Judas.
"Es la última noche. Mañana... será diverso."
"¡Ah!  Pensaba que querías ir al Getsemaní todas las noches. Pero si es la última..."
"No he insinuado esto, Judas. He dicho que será la última noche que pasemos juntos en el campo de los galileos. Mañana prepararemos la pascua y comeremos el cordero. Después Yo solo iré a orar al Getsemaní. Podréis hacer lo que mejor os pluguiere."
"Vendremos contigo, Señor. ¡Nunca tenemos ganas de dejarte!" dice Pedro.
"Tú cállate, que no tienes derecho hablar. Tú y Zelote no hacéis más que revolotear aquí y allá apenas no os ve el Maestro. No os pierdo de vista. En el Templo... durante el día... en las tiendas allá arriba..." dice Iscariote , contento de acusarlos.
"¡Basta! Si lo hacen, hacen bien. Pero no me dejéis solo... os lo ruego..."
"Señor, no hicimos nada malo. Créelo. Dios conoce nuestras acciones, y sus ojos no se apartan de ellas con disgusto" protesta Zelote.
"Lo sé. Pero inútil. Lo que es inútil puede ser siempre dañoso. Estad unidos lo más posible." Luego se vuelve a Mateo: "Tú, mi buen cronista, repíteles a éstos la parábola de las diez vírgenes sabias y de las diez necias, las del señor que dio talentos a sus tres siervos para que los hiciesen fructificar, lo que hicieron dos de ellos, y uno que era un perezoso, lo enterró. ¿Te acuerdas?"
"Sí, Señor mío. Las recuerdo con exactitud."
"Entonces, repíteselas. No todos las oyeron, y los que las saben tendrán gusto en volverlas a oír. De este modo pasad así el tiempo hasta que regrese. ¡Velad! ¡Velad! Tened listo vuestro espíritu. Tales parábolas son apropiadas también para lo que os dije. Hasta pronto. La paz se quede con vosotros."
Toma a Juan de la mano y se aleja con él a la ciudad...
Los otros se dirigen al campo de los galileos.
X. 410-441


Domenica 17 novembre 2013, XXXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C



"Prendete, prendete quest’opera e ‘non sigillatela’, ma leggetela e fatela leggere"
Gesù (cap 652, volume 10), a proposito del
"Evangelo come mi è stato rivelato"
di Maria Valtorta

Domenica 17 novembre 2013, XXXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21, 5-19.

Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:
«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». 
Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?». 
Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. 
Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine». 
Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, 
e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. 
Questo vi darà occasione di render testimonianza. 
Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; 
io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; 
sarete odiati da tutti per causa del mio nome. 
Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. 
Traduzione liturgica della Bibbia

Corrispondenza nel "Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta : Volume 9 Capitolo 596 pagina 413.

[...] 
38Mattia, l’ex pastore, si avvicina a Gesù e chiede: «Signore e Maestro mio, io ho molto pensato coi compagni alle tue parole finché la stanchezza ci prese, e dormimmo prima di avere potuto risolvere il quesito che ci eravamo posti. E ora siamo più stolti di prima. Se abbiamo bene capito i discorsi di questi giorni, Tu hai predetto che molte cose si cambieranno benché la Legge resti immutata e che si dovrà edificare un nuovo Tempio, con nuovi profeti, sapienti e scribi, contro il quale saranno date battaglie, e che non morrà, mentre questo, sempre se si è capito bene, pare destinato a perire». 
«È destinato a perire. Ricorda la profezia di Daniele...». 
«Ma noi, poveri e pochi, come potremo edificarlo di nuovo se fecero fatica a edificare questo i re? Dove lo edificheremo? Non qui, perché Tu dici che questo luogo resterà deserto sino a che essi non ti benediranno come mandato da Dio». 
«Così è». 
«Nel tuo Regno, no. Siamo convinti che il tuo Regno è spirituale. E allora come, dove lo stabiliremo? Tu ieri hai detto che il vero Tempio - e non è quello il vero Tempio? - che il vero Tempio, quando crederanno di averlo distrutto, allora sarà che salirà trionfante alla Gerusalemme vera. Dove è dessa? Molta confusione è in noi». 
«Così è. I nemici distruggano pure il vero Tempio. In tre giorni Io lo farò risorgere, e non conoscerà più insidia salendo dove l’uomo non può nuocere. 

39Riguardo al Regno di Dio, esso è in voi e ovunque sono uomini che credono in Me. Sparso per ora, succedentesi sulla Terra nei secoli. Poi eterno, unito, 
perfetto nel Cielo. Là, nel Regno di Dio, sarà edificato il nuovo Tempio, ossia là dove sono spiriti che accettano la mia dottrina, la dottrina del Regno di Dio, e ne praticano i precetti. 
Come sarà edificato se siete poveri e pochi? Oh! in verità non necessitano denari e poteri per edificare l’edificio della nuova dimora di Dio, individuale o collettiva. Il Regno di Dio è in voi. E l’unione di tutti coloro che avranno in loro il Regno di Dio, di tutti coloro che avranno Dio in loro - Dio: la Grazia; Dio: la Vita; Dio: la Luce; Dio: la Carità - costituirà il grande Regno di Dio sulla Terra, la nuova Gerusalemme che giungerà ad espandersi per tutti i confini del mondo e che, completa e perfetta, senza mende, senza ombre, vivrà eterna nel Cielo. 
Come farete a edificare Tempio e città? Oh! non voi, ma Dio edificherà questi luoghi nuovi. Voi dovrete soltanto dargli la vostra buona volontà. Buona volontà è permanere in Me. Vivere la mia dottrina è buona volontà. Stare uniti è la buona volontà. Uniti a Me sino a fare un sol corpo che è nutrito, nelle sue singole parti e particelle, da un unico umore. Un unico edificio che è poggiato su un’unica base e tenuto unito da una mistica coesione. Ma siccome senza l’aiuto del Padre, che vi ho insegnato a pregare e che pregherò per voi prima di morire, voi non potreste essere nella Carità, nella Verità, nella Vita, ossia ancora in Me e con Me in Dio Padre e in Dio Amore, perché Noi siamo un’unica Divinità, per questo vi dico di avere Dio in voi per poter essere il Tempio che non conoscerà fine. Da voi non potreste fare. Se Dio non edifica, e non può edificare dove non può prendere dimora, inutilmente gli uomini si agitano a edificare o a riedificare. 

40Il Tempio nuovo, la mia Chiesa, sorgerà soltanto quando il vostro cuore ospiterà Dio, ed Egli con voi, vive pietre, edificherà la sua Chiesa». 
«Ma non hai detto che Simone di Giona ne è il Capo, la Pietra sulla quale si edificherà la tua Chiesa? E non hai fatto capire anche che Tu ne sei la pietra angolare? Chi dunque ne è il capo? C’è o non c’è questa Chiesa?», interrompe l’Iscariota. 
«Io sono il Capo mistico. Pietro ne è il capo visibile. Perché Io ritorno al Padre lasciandovi la Vita, la Luce, la Grazia, per la mia Parola, per i miei patimenti, per il Paraclito che sarà amico di coloro che mi furono fedeli. Io sono un’unica cosa con la mia Chiesa, mio Corpo spirituale di cui Io sono il Capo. 
Il capo contiene il cervello o mente. La mente è sede del sapere, il cervello è quello che dirige i moti delle membra coi suoi immateriali comandi, i quali sono più validi per far muovere le membra di ogni altro stimolo. Osservate un morto, nel quale morto è il cervello. Ha forse più moto nelle sue membra? Osservate uno completamente stolto. Non è forse inerte al punto da non saper avere quei rudimentali moti istintivi che l’animale più inferiore, il verme che schiacciamo passando, ha? Osservate uno nel quale la paralisi ha spezzato il contatto delle membra, uno o più membra, col cervello. Ha forse più moto nella parte che non ha più legame vitale col capo? 
Ma se la mente dirige con i suoi immateriali comandi, sono gli altri organi - occhi, orecchie, lingua, naso, pelle - che comunicano le sensazioni alla mente, e sono le altre parti del corpo che eseguiscono e fanno eseguire ciò che la mente, avvertita dagli organi, materiali e visibili quanto l’intelletto è invisibile, comanda. Potrei Io, senza dirvi: “sedete”, ottenere che voi sediate su questa costa di monte? Anche se Io lo penso che voglio vi mettiate seduti, voi non lo sapete finché Io non traduco il mio pensiero in parole e dico queste, usando lingua e labbra. Potrei Io stesso sedermi, se lo pensassi soltanto, perché sento la stanchezza delle gambe, ma se queste rifiutassero di piegarsi e mettermi così seduto? La mente ha bisogno di organi e membra per fare e per far fare le operazioni che il pensiero pensa. 
Così nel corpo spirituale che è la mia Chiesa Io sarò l’Intelletto, ossia la testa, sede dell’intelletto; Pietro e i suoi collaboratori coloro che osservano le reazioni e percepiscono le sensazioni e le trasmettono alla mente, perché essa illumini e ordini ciò che è da fare per il bene di tutto il corpo, e poi, illuminati e diretti dall’ordine mio, parlino e guidino le altre parti del corpo. La mano che respinge l’oggetto che può ferire il corpo, o allontana ciò che, corrotto, può corrompere; il piede che scavalca l’ostacolo senza urtarvi e cadere e ferirsi, hanno avuto comando di farlo dalla parte che dirige. Il fanciullo, e anche l’uomo, che è salvato da un pericolo, o che fa un guadagno di qualsiasi specie - istruzione, affari buoni, matrimonio, buona alleanza per un consiglio ricevuto, per una parola detta - è per quel consiglio e quella parola che non si nuoce o che si benefica. Così sarà nella Chiesa. Il capo, e i capi, guidati dal divino Pensiero e illuminati dalla divina Luce e istruiti dall’eterna Parola, daranno gli ordini e i consigli, e le membra faranno, avendo spirituale salute e spirituale guadagno. 

41La mia Chiesa già è, poiché già possiede il suo Capo soprannaturale e il suo Capo divino e ha le sue membra: i discepoli. Piccola ancora - un germe che si forma - perfetta unicamente nel Capo che la dirige, imperfetta nel resto, che ha bisogno del tocco di Dio per essere perfetta e del tempo per crescere. Ma in verità vi dico che essa già è, e che è santa per Colui che ne è il Capo e per la buona volontà dei giusti che la compongono. Santa e invincibile. Contro di essa si avventerà una e mille volte, e con mille forme di battaglia, l’inferno fatto di demoni e di uomini-demoni, ma non prevarranno. L’edificio sarà incrollabile. 
Ma l’edificio non è fatto di una sola pietra. Osservate il Tempio, là, vasto, bello, nel sole che tramonta. È forse fatto di una sola pietra? È un complesso di pietre che fanno un unico armonico tutto. Si dice: il Tempio. Cioè una unità. Ma questa unità è fatta delle molte pietre che l’hanno composta e formata. Inutile sarebbe stato fare le fondamenta, se esse non avessero poi dovuto sorreggere le mura e il tetto, se su esse non avessero poi avuto ad innalzarsi le mura. E impossibile sarebbe stato alzare le mura e sostenere il tetto, se non fossero state fatte per prime le fondamenta solide, proporzionate a sì gran mole. Così, con questa dipendenza delle parti, una dall’altra, sorgerà anche il Tempio novello. Nei secoli voi lo edificherete appoggiandolo sulle fondamenta che Io gli ho dato, perfette, per la sua mole. Lo edificherete con la direzione di Dio, con la bontà delle cose usate a innalzarlo: spiriti che Dio inabita. 
Dio nel vostro cuore, a fare di esso pietra polita e senza incrinature per il Tempio nuovo. Il suo Regno stabilito con le sue leggi nel vostro spirito. Altrimenti sareste mattoni malcotti, legno tarlato, pietre scheggiate e farinose che non reggono e che il costruttore, se avveduto, respinge, o che fallano, cedono, facendo crollare una parte se il costruttore, i costruttori preposti dal Padre alla costruzione del Tempio, sono costruttori idoli che si pavoneggiano nel loro onore senza vegliare e faticare sulla costruzione che si innalza e sui materiali usati per farla. Costruttori idoli, tutori idoli, custodi idoli, ladri! Ladri della fiducia di Dio, della stima degli uomini, ladri e orgogliosi che si compiacciono di aver modo di aver guadagno, e modo di avere numeroso mucchio di materiali, e non osservano se sono buoni o scadenti, causa di rovina. 

42Voi, novelli sacerdoti e scribi del novello Tempio, ascoltate. Guai a voi e a chi dopo voi si farà idolo e non veglierà e sorveglierà se stesso e gli altri, i fedeli, per osservare, saggiare la bontà delle pietre e del legname, senza fidarsi delle apparenze, e causerà rovine lasciando che materiali scadenti, o addirittura nocivi, siano lasciati usare per il Tempio, dando scandalo e provocando rovina. Guai a voi se lascerete crearsi crepacci e muraglie insicure, storte, facili al crollo non essendo equilibrate sulle basi che sono solide e perfette. Non da Dio, Fondatore della Chiesa, ma da voi verrebbe il disastro, e ne sareste responsabili davanti al Signore e agli uomini. 
Diligenza, osservazione, discernimento, prudenza! La pietra, il mattone, la trave debole, che in un muro maestro sarebbero rovina, possono servire per parti di minore importanza, e servire bene. Così dovete saper scegliere. Con carità per non disgustare le deboli parti, con fermezza per non disgustare Dio e rovinare il suo Edificio. E se vi accorgete che una pietra, già posta a sorreggere un angolo maestro, non è buona o non è equilibrata, siate coraggiosi, audaci, e sappiatela levare da quel posto, mortificatela squadrandola con lo scalpello di un santo zelo. Se urla di dolore non importa. Vi benedirà poi nei secoli, perché voi l’avrete salvata. Spostatela, mettetela ad altro ufficio. Non abbiate paura anche di allontanarla del tutto se la vedete oggetto di scandalo e rovina, ribelle al vostro lavoro. Meglio poche pietre che molta zavorra. 
Non abbiate fretta. Dio non ha mai fretta, ma ciò che crea è eterno, perché ben ponderato prima di eseguirlo. Se non eterno, è duraturo quanto i secoli. Guardate l’Universo. Da secoli, da migliaia di secoli, è come Dio lo fece con operazioni successive. Imitate il Signore. Siate perfetti come il Padre vostro. Abbiate la sua Legge in voi, il suo Regno in voi. E non fallirete. 
Ma, se non foste così, crollerebbe l’edificio, invano vi sareste affaticati a innalzarlo. Crollerebbe rimanendo di esso unicamente la pietra angolare, le fondamenta... Così come avverrà di quello!... In verità vi dico che di quello così sarà. E così del vostro se metterete in esso ciò che è in questo: le parti malate di orgoglio, di avidità, di peccato, di lussuria. Come si è disfatto per soffio di vento quel padiglione di nuvole che pareva posare, così vagamente bello, sulla cima di quel monte, ugualmente, al soffiare di un vento di castigo soprannaturale e umano, crolleranno gli edifici che di santo non hanno che il nome...». 

43Gesù tace pensoso. Quando riparla è per ordinare: «Sediamoci qui a riposare un poco». 
Si siedono su un pendio del monte Uliveto, di faccia al Tempio baciato dal sole calante. Gesù guarda fisso quel luogo, con mestizia. Gli altri con orgoglio per la sua bellezza, ma sull’orgoglio è steso un velo di cruccio, lasciato dalle parole del Maestro. E se quella bellezza dovesse proprio perire?... 
Pietro e Giovanni parlano fra di loro e poi sussurrano qualcosa a Giacomo d’Alfeo e ad Andrea, loro vicini, i quali annuiscono col capo. Allora Pietro si rivolge al Maestro e gli dice: «Vieni in disparte e spiegaci quando avverrà la tua profezia sulla distruzione del Tempio. Daniele ne parla, ma se fosse come lui dice e come Tu dici, poche ore avrebbe ancora il Tempio. Ma noi non vediamo eserciti né preparativi di guerra. Quando dunque avverrà? Quale sarà il segno di esso? Tu sei venuto. Tu, dici, stai per andare via. Eppure si sa che essa non sarà che quando Tu sarai fra gli uomini. Tornerai, allora? Quando, questo tuo ritorno? Spiegaci, perché noi si possa sapere...». 
«Non occorre mettersi in disparte. Vedi? Sono rimasti i discepoli più fedeli, quelli che saranno a voi dodici di grande aiuto. Essi possono sentire le parole che dico a voi. Venitemi tutti vicino!», grida in ultimo per radunare tutti. 
I discepoli, sparsi sul pendio, si avvicinano, fanno un mucchio compatto, stretto intorno a quello principale di Gesù coi suoi apostoli, e ascoltano. 

44«Badate che nessuno vi seduca in futuro. Io sono il Cristo e non vi saranno altri Cristi. Perciò, quando molti verranno a dirvi: “Io sono il Cristo” e sedurranno molti, voi non credete a quelle parole, neppure se saranno accompagnate da prodigi. Satana, padre di menzogna e protettore dei menzogneri, aiuta i suoi servi e seguaci con falsi prodigi, che però possono essere riconosciuti non buoni perché sempre uniti a paura, turbamento e menzogna. I prodigi di Dio voi li conoscete: dànno pace santa, letizia, salute, fede, conducono a desideri e opere sante. Gli altri no. Perciò riflettete sulla forma e le conseguenze dei prodigi che potrete vedere in futuro ad opera dei falsi Cristi e di tutti coloro che si ammanteranno nelle vesti di salvatori di popoli e saranno invece le belve che rovinano gli stessi. 
Sentirete anche, e vedrete anche, parlare di guerre e di rumori di guerre e vi diranno: “Sono i segni della fine”. Non turbatevi. Non sarà la fine. Bisogna che tutto questo avvenga prima della fine, ma non sarà ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo, regno contro regno, nazione contro nazione, continente contro continente, e seguiranno pestilenze, carestie, terremoti in molti luoghi. Ma questo non sarà che il principio dei dolori. Allora vi getteranno nella tribolazione e vi uccideranno, accusandovi di essere i colpevoli del loro soffrire e sperando di uscirne col perseguitare e distruggere i miei servi. 
Gli uomini fanno sempre accusa agli innocenti di esser causa del male che essi, peccatori, si creano. Accusano Dio stesso, perfetta Innocenza e Bontà suprema, di esser causa del loro soffrire, e così faranno con voi, e voi sarete odiati per causa del mio Nome. È Satana che li aizza. E molti si scandalizzeranno e si tradiranno e odieranno a vicenda. È ancor Satana che li aizza. E sorgeranno falsi profeti che indurranno molti in errore. Ancora sarà Satana il vero autore di tanto male. E per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità in molti. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvo. E prima bisogna che questo Vangelo del Regno di Dio sia predicato in tutto il mondo, testimonianza a tutte le nazioni. Allora verrà la fine. Ritorno al Cristo di Israele che lo accoglie e predicazione della mia Dottrina in tutto il mondo. 

45E poi un altro segno. Un segno per la fine del Tempio e per la fine del mondo. Quando vedrete l’abominazione della desolazione predetta da Daniele - chi mi ascolta bene intenda, e chi legge il Profeta sappia leggere fra le parole - allora chi sarà in Giudea fugga sui monti, chi sarà sulla terrazza non scenda a prendere quanto ha in casa, e chi è nel suo campo non torni in casa a prendere il suo mantello, ma fugga senza volgersi indietro, ché non gli accada di non poterlo più fare, e neppure si volga nel fuggire a guardare, per non conservare nel cuore lo spettacolo orrendo e insanire per esso. Guai alle gravide e a quelle che allatteranno in quei giorni! E guai se la fuga dovesse compiersi in sabato! Non sarebbe sufficiente la fuga a salvarsi senza peccare. Pregate dunque perché non avvenga in inverno e in giorno di sabato, perché allora la tribolazione sarà grande quale mai non fu dal principio del mondo fino ad ora, né sarà mai più simile perché sarà la fine. Se non fossero abbreviati quei giorni in grazia degli eletti, nessuno si salverebbe, perché gli uomini-satana si alleeranno all’inferno per dare tormento agli uomini. 
E anche allora, per corrompere e trarre fuori della via giusta coloro che resteranno fedeli al Signore, sorgeranno quelli che diranno: “Il Cristo è là, il Cristo è qua. È in quel luogo. Eccolo”. Non credete. Nessuno creda, perché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno prodigi e portenti tali da indurre in errore, se fosse possibile, anche gli eletti, e diranno dottrine in apparenza così confortevoli e buone a sedurre anche i migliori, se con loro non fosse lo Spirito di Dio che li illuminerà sulla verità e l’origine satanica di tali prodigi e dottrine. Io ve lo dico. Io ve lo predico perché voi possiate regolarvi. Ma di cadere non temete. Se starete nel Signore non sarete tratti in tentazione e in rovina. Ricordate ciò che vi ho detto: “Vi ho dato il potere di camminare su serpenti e scorpioni, e di tutta la potenza del Nemico nulla vi nuocerà, perché tutto vi sarà soggetto”. Vi ricordo anche però che per ottenere questo dovete avere Dio in voi, e rallegrarvi dovete, non perché dominate le potenze del Male e le venefiche cose, ma perché il vostro nome è scritto in Cielo. 

46State nel Signore e nella sua verità. Io sono la Verità e insegno la verità. Perciò ancora vi ripeto: qualunque cosa vi dicano di Me, non credete. Io solo ho detto la verità. Io solo vi dico che il Cristo verrà, ma quando sarà la fine. Perciò, se vi dicono: “È nel deserto”, non andate. Se vi dicono: “È in quella casa”, non date retta. Perché il Figlio dell’uomo nella sua seconda venuta sarà simile al lampo che esce da levante e guizza fino a ponente, in un tempo più breve di quel che non sia il batter di una palpebra. E scorrerà sul grande Corpo, di subito fatto Cadavere, seguito dai suoi fulgenti angeli, e giudicherà. Là dovunque sarà corpo là si raduneranno le aquile. E subito dopo la tribolazione di quei giorni ultimi, che vi fu detta - parlo già della fine del tempo e del mondo e della risurrezione delle ossa, delle quali cose parlano i profeti - si oscurerà il sole, e la luna non darà più luce, e le stelle del cielo cadranno come acini da un grappolo troppo maturo che un vento di bufera scuote, e le potenze dei Cieli tremeranno. 
E allora nel firmamento oscurato apparirà folgorante il segno del Figlio dell’uomo, e piangeranno tutte le nazioni della Terra, e gli uomini vedranno il Figlio dell’uomo venir sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Ed Egli comanderà ai suoi angeli di mietere e vendemmiare, e di separare i logli dal grano, e di gettare le uve nel tino, perché sarà venuto il tempo del grande raccolto del seme di Adamo, e non ci sarà più bisogno di serbare racimolo o semente, perché non ci sarà mai più perpetuazione della specie umana sulla Terra morta. E comanderà ai suoi angeli che a gran voce di trombe adunino gli eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli, perché siano al fianco del Giudice divino per giudicare con Lui gli ultimi viventi ed i risorti. 
[...]
Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta ©Centro Editoriale Valtortiano http://www.mariavaltorta.com/ 

La Mia amata Madre


Il ruolo della Madre di Dio 
nella Seconda Venuta di Cristo.

La Mia amata Madre, che era stata incaricata di prendere il Calice dell’accettazione della Mia esistenza nel momento della concezione per annunciare un nuovo inizio per l’umanità, sarà ugualmente annunciatrice della mia Seconda Venuta.
Grazie alla Mia Misericordia riscatterò tutti coloro che si rivolgono a Me. Mia Madre, inviata dal Padre Eterno per portare la redenzione e la salvezza al mondo, Mi sosterrà questa seconda volta.
La Mia amata Madre, l’Angelo della Luce, trionferà ora portando la Mia Misericordia e annunciando la Mia seconda Venuta sulla terra. La mia devota Madre, l’Immacolata Concezione, contribuirà come Mediatrice a preparare il mondo per la Mia Seconda Venuta. Ella già da diversi secoli ha preparato l’umanità, ma ora, negli ultimi 100 anni, ha tentato di infondere nei vostri cuori l’amore per accendere l’amore talvolta stagnante che voi avete per Me e il Mio Eterno Padre.
Ci fu un tempo in cui Mia Madre, per manifestazione divina, attirava l’attenzione di tutta la terra. Purtroppo, dopo Fatima e Garabandal, pochi dei Miei sacerdoti prendono sul serio le sue apparizioni divine. Neanche i suoi veggenti, questi rari eletti, sono presi sul serio. Questa volta, all’inizio dell’anno 2011, molti, molti cambiamenti stanno per aver luogo nel mondo. Questo perché il mondo, figli Miei, come lo conoscevate una volta, è sul punto di cambiare.
Benedictus Qui venit in nomine Domini!

Figli Miei, ascoltateMi ora.



I Santi pastorelli di Fatima
.....
Il Segreto di Fatima riguardo al futuro. (1.1.'11)

Molte anime innocenti e fiduciose fra di voi non colgono il male che è sul punto di realizzarsi. Figli Miei, e includo anche coloro che leggono questi messaggi per la prima volta per curiosità, che vi ritenete tranquilli nel vostro benessere spirituale, ascoltateMi ora.
Voi e i vostri fratelli e sorelle siete stati condotti in un mondo 
comandato da un gruppo, predetto nell’ultimo segreto di Fatima, su 
cui non siete ancora informati, che provocherà presto i fatti 
seguenti:
1. Il vostro denaro non avrà più alcun valore e il solo modo per commerciare sarà con dell’oro o dell’argento.
2. Avrete bisogno di pregare in gruppo e di trovare un sacerdote molto coraggioso che vi prepari prima della persecuzione.
3. Dovrete cercare dei rifugi per pregare perché le vostre chiese saranno vendute per guadagnare denaro.
4. Conservate le Scritture che non avete mai avuto tempo di leggere prima, ma state sicuri che sarà impossibile comprarne altri esemplari in futuro.
5. Organizzate dei gruppi di preghiera per pregare per la salvezza dell’umanità. Fra tre anni, capirete perché questo è importante.


In Te, Domina, confido:
clarifica nos fulgoribus misericordiae tuae