domenica 29 aprile 2012

I fedeli tradizionalisti, ... hanno vinto la competizione per la presenza in internet: uno strumento che ha enormemente aiutato lo sviluppo del movimento tradizionale (che oggi possiamo anche chiamare Benedettiano, se comprendiamo in esso l’anelito del Papa ad un movimento liturgico che recuperi quanto è stato scriteriatamente perduto nell’errata applicazione del Concilio).


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INDICE RAGIONATO DI SITI INTERESSANTI


Come osservava Damian Thompson nel suo blog Holy Smoke (i cui riferimenti vedi oltre), i fedeli tradizionalisti, ancorché indubbiamente minoritari nei grandi numeri degli appartenenti alla Chiesa, hanno vinto la competizione per la presenza in internet: uno strumento che ha enormemente aiutato lo sviluppo del movimento tradizionale (che oggi possiamo anche chiamare Benedettiano, se comprendiamo in esso l’anelito del Papa ad un movimento liturgico che recuperi quanto è stato scriteriatamente perduto nell’errata applicazione del Concilio). 

Non c’è settimana che non veda un nuovo sito, blog, forum, su questa realtà in ebollizione alla quale, incredibilmente, tengono moltissime persone, tanto da spingerle ad investirsi per creare, curare ed aggiornare la comunicazione via internet del loro anelito verso la “messa in latino”. 

Dall’altra parte della barricata, ossia da quei lividi avversari di un rito che non viene imposto a nessuno, ma solo offerto a chi lo vuole, è invece sterilità e quasi silenzio informatico. Forse perché internet è fenomeno più giovane (e i post sessantottini son di tutt’altra età); forse perché ritengono più produttive le manovre occulte e le minacce per disapplicare il motu proprio, anziché affrontare la questione con argomenti razionali e nel pubblico dibattito. Fatto è che recensire seppur brevemente le migliaia di siti che meriterebbero di essere in questa pagina, è fuori dell’umana portata. Ci limitiamo pertanto ad una selezione davvero minima e promettiamo interesse a chi vorrà segnalarci errori, imprecisioni, aggiornamenti ovvero altri siti meritevoli.

IN ITALIANO

Papa Ratzinger blog

Un utilissimo sito che raccoglie, giorno per giorno, la rassegna stampa di tutto quanto si pubblica (perfino su quotidiani locali) a riguardo della Chiesa e più specificamente del Papa. Un compito certosino e ammirevole compiuto dalla webmaster (o si deve forse dire webmistress?), Raffaella. Un sito apologetico nel senso nobile del termine: il miglior servizio che si possa rendere al nostro amato Papa, e quindi alla Chiesa, è proprio far conoscere i discorsi e i fatti del suo pontificato, sia pure attraverso l’immagine sovente distorta che ne offrono i quotidiani: dal loro raffronto si coglie meglio la ragionevolezza delle idee e la verità dei fatti che, come sempre, non possono che “rendere liberi” e svolgere il miglior servizio all’apostolato.

        Maranatha

Un sito davvero delizioso. Innanzitutto per chi vi sta dietro: due fratelli di Sestri Levante che, per affetto alla Chiesa e agli insegnamenti ricevuti dagli amati genitori, hanno creato questo sito contenente tutto, ma proprio tutto quanto riguarda la liturgia, ordinaria e straordinaria (il link qui sopra è al Messale del 1962), i documenti pontifici in merito, oltre ad ausilii per i sacerdoti (ad esempio per l’omiletica). Come tale un sito molto seguito dal clero. Tempo addietro, quando dopo il motu proprio aggiunsero le parti sul rito tridentino, ricevettero per questo un “avvertimento” da un esponente della curia di Chieti (dove siede il vescovo Forte, uno di coloro che in CEI protestarono contro il motu proprio): la notizia finì sui giornali  (vedila riportata qui) e fu smentita dalla Curia teatina; il dato di fatto incontrovertibile però è che il premio per miglior sito cattolico, che un ente paraepiscopale aveva già comunicato di avergli assegnato, fu invece dato ad altri. Insomma: piccoli “martiri” della causa della Tradizione, degni di tutta la simpatia. E come i martiri guadagnano la palma, Maranatha ha ottenuto un riconoscimento pressoché unico per un sito internet: una lettera di incoraggiamento e apprezzamento nientemeno che dal card. Castrillòn Hoyos, Presidente della Pont. Commissione Ecclesia Dei.

             UnaVoce

La Foederatio Internationalis Una Voce esiste da prima ancora che la riforma liturgica entrasse in vigore ed è quindi l’organismo, diffuso in cinque continenti, con il maggior pedigree nella galassia degli enti laicali volti alla tutela della S. Messa tradizionale. Il sito italiano è gestito dagli attivissimi gruppi veneti, che si caratterizzano per lo spirito di iniziativa e di servizio alla Tradizione, non disgiunto da una certa pugnacità


Rodari

Un giovane vaticanista il cui blog merita visite frequenti per l’alto livello dei post, le informazioni che fornisce, i commenti acuti e analitici ai fatti di Chiesa. E un’ottima opinione della Messa gregoriana e un’ispirazione religiosa assolutamente ortodossa. Che cosa di meglio?

Magister

Il sito di Sandro Magister, plurilingue, è la Rolls Royce dei blog. Interventi di alto livello anche accademico, approfondimento degli aspetti filosofici e teologici dei discorsi del Papa: in breve, alimento per lo spirito e nettare per il cervello. L’ambiente in qualche modo etereo del sito non è perturbato da commenti di visitatori, non consentiti. Curiosamente, Magister non parla praticamente mai della Messa tradizionale, nemmeno quando fatti d’attualità lo imporrebbero (es. casi del giorno sull’applicazione concreta del motu proprio): ma i suoi commenti sull’arte, sulla liturgia, sullo stato della Chiesa, ne rivelano l’ispirazione naturaliter tradizionalista, nello spirito della necessaria ermeneutica della continuità tra il prima e il dopo Concilio: a Magister va in particolare il merito storico di aver divulgato al grande pubblico gli errori e le mistificazioni della famigerata Scuola di Bologna, capofila dell’ermeneutica della rottura in merito al Concilio e oggi retta da quell’epigono del prof. Alberigo, Alberto Melloni, del quale raccomandiamo di leggere i commenti acidi, assai più viscerali che razionali, sulla posizione liturgica del Papa.

Unavox

Sito (non blog) torinese utilissimo per la gran copia di strumenti e documenti che offre: non solo testi legislativi (il motu proprio, i documenti liturgici, ecc.), ma soprattutto gli ausilii per la S. Messa: sono liberamente scaricabili un eccellente manuale con l’ordinario della Messa tridentina; i foglietti con il proprio per le singole Messe dell’anno; il calendario anno per anno (con indicazione completa di paramenti, letture, parti mobili applicabili, ecc.). Vi si trova anche una ricostruzione per documenti dei fatti inerenti le fraternità tradizionali,  anche non in piena comunione con Roma  e una gustosa raccolta fotografica di abusi liturgici e commenti (non proprio politically correct, anzi...) a fatti d’attualità ecclesiale.

Benedettini dell’Immacolata

Il sito bilingue di presentazione della prima comunità monastica tradizionale in Italia, fondata da un pugno di monaci francesi provenienti da Le Barroux che, in spirito fraterno con i Francescani dell’Immacolata (il primo Ordine ad avere adottato quale modalità ordinaria di celebrazione quella... straordinaria) hanno aggiunto la medaglia della Vergine all’abito glorioso di S. Benedetto. Se desiderate compiere un’opera di bene, sostenete con una piccola donazione questa novella fondazione, che per prima riporta in Italia la luce monastica tradizionale.


Ecclesia Dei

Il sito plurilingue della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, deputata ad essere l’estrema istanza contro i rifiuti dei Vescovi ai gruppi stabili che richiedono la Messa gregoriana, oltre che organismo che sovraintende gli enti che celebrano con l’antico rito (Frat. S. Pietro, Ist. Buon Pastore, Ist. Cristo Re, ecc.) e svolge le funzioni della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti in relazione alla forma straordinaria. Il sito è per ora limitato ad alcuni peraltro importanti documenti.

Fede & Cultura

Piccola casa editrice che ha in catalogo la “buona stampa”: testi dedicati alla liturgia antica (raccomandiamo La liturgia tradizionale di Gamber-Agnoli e Introibo ad altare Dei di Cuneo-Di Sorco-Mameli) e in particolare un ottimo messalino festivo (contenente sia il rito 1962, sia quello ante ’55) e con prefazione del Card. Castrillòn Hoyos, Presidente dell’Ecclesia Dei. Assolutamente da non perdere, per conoscere meglio i turbamenti del post-concilio, il volume collettaneo dedicato al grande Romano Amerio.

Petrus

Giornale “on line” diretto da Gianluca Barile dedicato all’attualità della Chiesa, con un apprezzabilissimo interesse ed amore verso il rito antico. Si è distinto a suo tempo nella battaglia contro il “rito neocatecumenale” ed ora in favore della comunione in ginocchio e sulla lingua. Meriti che non sono cancellati da una scelta non sempre avveduta delle firme che vi collaborano, né da un interesse un po’ eccessivo per esorcismi e simili. Spesso vi si leggono interviste ad importanti prelati (o anche, ma la cosa è assai meno interessante, per personaggi dello spettacolo che raccontano del loro rapporto con la fede).

Pontifex.Roma

Del giornale ha anche il formato, particolarmente accattivante. E’ diretto da Bruno Volpe e come Petrus (ma non pare che i rapporti tra i due direttori siano idilliaci) condivide l’amore per la forma straordinaria e per la Tradizione e un eccessivo interesse per temi di esorcismo. E’ fonte preziosa di interviste agli uomini di Chiesa sui temi liturgici.

Corrispondenza romana

Ancora un’agenzia di informazione, ma questa diretta dal grande prof. Roberto De Mattei, direttore anche del periodico cartaceo Radici Cristiane (al quale tutti dovremmo abbonarci per la profondità dei temi, che toccano il futuro della nostra stessa civiltà). Per farvi un’idea di chi sia De Mattei, ascoltate la registrazione (che trovate nell’home page di questo sito) del suo intervento al convegno di settembre 2008 a Roma sul motu proprio. Noi l’abbiamo ascoltato dal vivo e possiamo attestare che, nonostante lo spessore dei temi, anzi proprio per questo, eravamo tutti attentissimi e rapiti dalla concatenazione di argomenti, definizioni, analisi storica, accompagnati da un afflato poetico trascinante nel rammentare le sovrannaturali virtù del rito immemoriale. Da non perdere in alcun modo.

Totus tuus

Un sito omnibus: vi si trova materiale dottrinale, apologetico, didattico, liturgico, un forum, documenti. Una “biblioteca di Babele” dell’ortodossia cattolica. A chi si iscrive, invia una ricca newsletter ebdomadaria.

CESNUR

Il sito di Massimo Introvigne, uno dei massimi esperti di sette e “nuove religioni”. Sapevate che quelli di Scientology credono che miliardi di anni fa gli uomini furono deportati sulla Terra dal tiranno planetario Xenu con un’astronave a forma di DC-8 (sì, sì, l’aereo del dopoguerra)? Queste e altre amenità sul sito: il miglior antidoto alla credulità popolare.

Giovani e Tradizione

Il sito del gruppo stabile di Acireale, guidati dal carismatico P. Nuara, domenicano, che era stato degradato e trasferito proprio perché aveva osato accogliere quei ragazzi innamorati del rito antico. A questo gruppo si deve la mirabile organizzazione del convegno a Roma, sotto l’auspicio di Ecclesia Dei, dedicato all’applicazione del motu proprio a un anno dall’entrata in vigore.

Ecclesia Dei forum

Ormai storico forum di discussione dedicato al rito tradizionale.

Oriens

Un blog ed un forum “benedettiano” piuttosto recente, che discute i temi a noi cari.

      Cantuale Antonianum
      Un dotto frate francescano patavino anima questo blog, diverso da molti altri perché ricco di approfondimenti monografici su temi specifici, senza paura di entrare in argomenti colti e ricchi di spunti che meritano attenta lettura. Qualcosa che, indegnamente, tentiamo anche noi. In quel sito troverete profonde riflessioni sulla liturgia e bellissimi interventi di musicologia dedicata al grande, e ormai purtroppo misconosciuto, tesoro secolare della Chiesa. Vivamente consigliato.

     Missale Romanum
     "Liturgia latina in terra marchigiana". Ma il sottotitolo è riduttivo, poiché il sito è di interesse anche per chi marchigiano non è, in particolare le sezioni musica e documenti.

     Fides et forma
      Un blog di alta discussione su tematiche liturgiche, che tra i suoi collaboratori annovera niente meno che don Nicola Bux, noto consultore delle celebrazioni liturgiche del S. Pontefice ed autore di un saggio sulla riforma di Benedetto XVI.

      Il Padre barnabita Giovanni Scalese 'firma' post densi di contenuto teologico, ma al tempo stesso diretti e leggibili tutto d'un fiato. E' divenuto internazionalmente noto con uno scritto intitolato Concilio e Spirito del Concilio, leggibile qui, in cui pur muovendo da posizioni non tradizionaliste, osserva: "la riconciliazione coi lefevriani a tutt’oggi viene dai piú subordinata a un’accettazione incondizionata del Concilio. Ma non ci si rende conto dell’assurdità? Nel dialogo ecumenico ci si sforza giustamente di individuare l’essenziale su cui tutti possiamo ritrovarci d’accordo (in necessariis unitas), trascurando le diversità accidentali (in dubiis libertas); all’interno della Chiesa cattolica ciò che ci unisce non sarebbe piú la stessa fede, ma l’accettazione di un Concilio autodefinitosi pastorale!"; e ancora: "Lo 'spirito del Concilio' è stato come un veleno che ha ammorbato la Chiesa in tutte le sue fibre. Se ora vogliamo risanare la Chiesa, non dobbiamo annullare il Concilio, ma liberarla dal preteso 'spirito del Concilio'. Quale l’antidoto? Tornare alla lettera del Concilio, nella quale si esprime il vero spirito del Concilio, che è poi lo spirito dell’ininterrotta tradizione della Chiesa.Questo può comportare, se necessario, anche la revisione di alcune riforme, laddove queste si siano discostate dalla volontà esplicita del Concilio"

Cordialiter

Un ottimo blog di aggiornamento su tutte le notizie concernenti la Tradizione. Di immediata e facile consultabilità.

Messalini on line

Un’indispensabile fonte di foglietti e messalini per i fedeli per tutto l’anno liturgico (tradizionale), liberamente scaricabili. Un’encomiabile iniziativa a pro del popolo cristiano.

      Sito dedicato al beato Marco d'Aviano, un eroe della resistenza armata contro gli eserciti turco-islamici che avevano invaso l'Ungheria e minacciavano Vienna nel XVII secolo: dopo la vittoria, alla quale il Beato contribuì grandemente con la predicazione sul campo, il Papa Innocenzo XI proclamò la festa del Santissimo Nome di Maria; per inciso Messainlatino.it, fin dal primo post, si è posto sotto la protezione di quel nome dolcissimo. I cappuccini in Ungheria stanno svolgendo un magnifico lavoro missionario ed hanno fondato questo sito estremamente interessante e di profonda spiritualità, che vi invitiamo caldamente a visitare


 E' il sito di un movimento cattolico di carattere tradizionalista, unico in  Abruzzo, che promuove, presso le diocesi di appartenenza dei propri  membri, la S. Messa tridentina e l'impiego permanente delle antiche e  venerabili liturgie. Vi si trova anche tutto l'Ordo Missae e molte altre risorse.


   Un forum dedicato alla dottrina cattolica e all'anno sacerdotale

     Almanacco Romano
Un blog dedicato alle arti, liturgiche e non solo

Cantus gregorianus

Un’utilissima raccolta di registrazioni (effettuate dal vivo e artigianalmente presso un monastero benedettino a San Paolo del Brasile) che raccoglie il thesaurus del proprio e dell’ordinario gregoriano. Il sito, oltre che in portoghese, è in inglese, francese, spagnolo, italiano e latino. Non semplicissima la navigazione: per trovare la lista dei brani del kyriale (tutte e 18 le messe) cliccate appunto su KYRIALE verso la fine della pagina. Poco oltre, vi sono i CANTI SCELTI (inni, antifone, sequenze) e infine le MESSE DELL’ANNO LITURGICO (Novus Ordo) e la LISTA DI MESSE TRIDENTINE, contenenti i propri gregoriani delle messe Paolo VI e S. Pio V. Scaricate i file e... avanti con le ripetizioni per domenica prossima!

Roma aeterna

Raccolta completa e particolarmente utile di file midi (temi musicali al sintetizzatore) dei canti di tutto il proprio della Messa tradizionale, il kyriale, molti inni e così. Ideale per le prove e le ripetizioni, con un metodo da karaoke.

Rivolti al Signore

Con sottofondo di inno pontificio, questo è il blog  del Levante ligure...

Introibo ad altare Dei

...e quest’altro è quello del Ponente ligure (e di Genova). Tanta vitalità del tradizionalismo ligure non stupisca: la Liguria è stata (col glorioso card. Siri) e tutt’ora è (basti citare l’intrepido Vescovo Olivieri di Albenga-Imperia) una sorta di Vandea italiana per la Tradizione. E, caso unico nella Penisola, quasi tutte le diocesi della Regione hanno almeno una (ma di solito anche più) Messa tridentina pubblica e regolare: grazie al nuovo vescovo Lupi, si è messa in pari pure la diocesi di Savona, ove l’ex amministratore episcopale, sobillato da un liturgista savonese che pur continua a imperversare a livello nazionale, aveva addirittura decretato che il motu proprio emanato per la Chiesa universale... non s’applicasse a Savona. Buone prospettive giungono pure da La Spezia. Resiste nell’anacronistico arroccamento contrario alla riforma benedettiana soltanto il vescovo di Ventimiglia-Sanremo (ove è possibile in tutta la diocesi una sola messa mensile): ma forse, pregando bene San Giuseppe acché intervenga, qualcosa cambierà.


Juventutem

Il sito italiano dell’associazione internazionale che unisce giovani legati alla Messa antica. Il nome, che fa riferimento all’età dei suoi membri, è tratto dall’antifona che dà inizio alla Santa Messa (Introibo ad altare Dei – Ad Deum qui laetificat juventutem meam).

Il sito della sede romana dell'istituto tradizionale fondato dall'abbé Laguerie e in rapida espansione. Sito molto interessante poiché vi si troveranno notizie ed editoriali sulle novità ecclesiali inerenti la Tradizione, corposi commenti di teologia e filosofia e, per elevare ulteriormente gli spiriti, anche una gustosa (è il caso di dirlo) rubrica di ricette. Da racomandare.

Hanc igitur

Sito, per ora in costruzione, di don Alfredo Morselli, intrepido propugnatore della Messa gregoriana in quel di Bologna.

Un ricco sito di preghiere tradizionali e di riflessioni spirituali. Una pausa contemplativa nel turbine della Rete.

Opus Mariae

Il sito della fraternità sacerdotale di don Cantoni e altri preti; una miniera di importanti documenti e approfondimenti liturgici.

Il Timone

Il sito dell’omonima, meritoria rivista; la vera Famiglia Cristiana dei nostri tempi

Allenza cattolica

Come si legge nella home page, Alleanza Cattolica è un’associazione di laici che si propone lo studio e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa

Gloria TV


Un canale televisivo interattivo on line, il cui motto dice già tutto: the more catholic, the better, quanto più cattolico, tanto meglio. E fedele alla divisa, vi troverete moltissimi filmati incentrati sulla spiritualità tradizionale della Chiesa. Il sito, tra l’altro, è accessibile in molte lingue, tra cui l’italiano

La tunica stracciata

Le opere del profetico Tito Casini, il quale visse e soffrì l’applicazione dissennata degli ukase liturgici, che vollero distruggere l’edificio millenario della preghiera cattolica; in quei tempi cupi Casini sognò e preconizzò il giorno della rinascita, l’alba del quale oggi iniziamo a intravedere, e grazie alla tenacia di uomini come quello che hanno combattuto e scritto nel momento del dolore e della distruzione iconoclasta.

      Internetica
Ecumenismo e dialogo interreligioso; Chiesa e comunicazioni sociali, meditazione sulle icone; l'arte del dialogo, ecc. Documentazione molto ricca

    

Dedicato al nostro grande Papa, il link vi porterà nella sezione del forum dedicata alla liturgia e ai problemi di attuazione del motu proprio.

     Gabriella's blog
Un sito bilingue (italiano ed inglese) di devozione cattolica

Cattolici Romani                                     (Attenti!!)

E' stato un importante forum, ricco di argomenti e assai frequentato. Tuttavia nel 2007 fu coattivamente estromessa la maggior parte di coloro che lo avevano fondato. Da allora, e con alterne vicende, non tanto i partecipanti al forum (il che non sarebbe nulla di male, poiché la divergenza di opinioni arricchisce), ma i moderatori muovono da pre-giudizi negativi, che sconfinano nell'astio vero e proprio, verso gli estimatori della liturgia di sempre. Domina nel forum uno stucchevole perbenismo da sacrestia, sempre pronto a difendere, anche contro ogni decenza, i comportamenti di coloro che ostacolano l'applicazione corretta e pacifica del motu proprio Summorum Pontificum. Vi è una sezione dedicata alla "forma extraordinaria del rito romano", dove il barbarico aggettivo 'extraordinario' serve ad evitare il corretto termine italiano di 'straordinario', sol perché quest'ultimo ha anche il significato di 'magnifico' o 'sublime': è già detto tutto! Gl'incauti frequentatori di sensibilità tradizionale, che si avventurano ignari in questo sito per nulla raccomandabile, sono tenuti sotto strettissima e malevola sorveglianza: guai a loro se parlano di qualcosa di più sostanzioso che non sia la lunghezza delle pianete, le fibbie delle scarpe o poco di più. Che cosa attendersi d'altronde da un sito il cui banner di presentazione osa declamare con sicumera: “La norma fondamentale del forum è [..] l’esclusione di ogni genere di ideologia (in particolare progressismo e tradizionalismo)”? Si tratta di un'offesa, a tacer d'altro, alla memoria del Papa S. Pio X per il quale i tradizionalisti, lungi dall'essere fautori di una ideologia, "sono i veri amici del popolo" (enciclNotre Charge apostolique). Insomma: se mettiamo qui questo link, è a titolo di caveat e per la stessa ragione apotropaica per cui vi mettiamo Noi Siamo Chiesa.

Noi siamo Chiesa                                    (Attenti!!)               

Il movimento tedesco Wir sind Kirche (che fa il paro con l’americano Call to action) ha una sua emanazione all’amatriciana: anche noi italioti abbiamo chi “si mobilita”, “fa Chiesa”, costituisce “comunità di base” e vive “sul territorio” un “Evangelo dal basso”, per le cause veramente giuste e meritorie: il sacerdozio femminile, il diritto di scelta nell’aborto, la promozione dei ministeri laicali, il matrimonio religioso tra omosessuali, l’eutanasia, la rinunzia all’autoritaria pretesa di detenere la verità religiosa e la fine dell’oscurantismo nella Chiesa. Un sito che si proclama “conciliare”, naturalmente sostenendo tutte battaglie che non uno, ma proprio nemmeno uno di quelli che parteciparono al Concilio, avrebbe mai pensato di considerare o tanto meno incoraggiare. Una lettura interessante (i cattoprogressisti come questi sono in via di estinzione: profittatene finché ce ne sono ancora) e in fin dei conti piacevole, come può esserlo un romanzo di fantascienza ambientato in un futuro apocalittico.

IN LATINO

Documenta catholica omnia

La biblioteca di Babele che contiene tutto quanto pertiene gli studi teologici, patristici, liturgici, di storia ecclesiastica, ecc. Cercate quel particolare tomo dell’imponente Patrologia Graeca del Migne? Look no further (anzi: nec ultra respice): qui lo troverai. E se non c’è ancora, verrà presto inserito: la Societas cooperatorum veritatis (nientemeno!) è al lavoro per voi e per la cristianità.

Cantus gregorianus

Mettiamo qui il collegamento alla pagina in latino di questo sito già sopra recensito, contenente registrazioni MP3 di monaci brasiliani. Per il kyriale, clicca a metà pagina, appunto, KYRIALE. Per il proprio delle Messe tridentine clicca, verso il fondo, laddove c’è il link ‘hic pulsa pro primo lineamento indicis’.

IN FRANCESE

Forum Catholique

Il foro cattolico più famoso al mondo. L’imprescindibile agorà del tradizionalismo francese che, non dimentichiamolo, ha il merito storico della conservazione stessa della Tradizione. Se la Francia è ormai un paese che fu cristiano e dimentica perfino d’esserlo stato (meno della metà dei nati viene battezzata e anche quei pochi... si perdon per strada, tanto da far dire a Giovanni Paolo II: “Francia, che cosa hai fatto del tuo battesimo?”), essa merita nondimeno ancora il bellissimo titolo d’onore di figlia primogenita della Chiesa, perché là si è formata l’arca che nel diluvio universale del postconcilio ha salvato il tesoro liturgico che gli uomini di Chiesa, in un momento di folle accecamento, credevano di dover alienare. In questo forum tutte le tendenze di Chiesa sono rappresentate, dai lefebvriani ai fedeli ordinari: non vi troverete i progressisti, ma non abbiamo ben detto tendenze di Chiesa? E del resto il progressismo cattolico che, intendiamoci, è ancora maggioritario in alcuni episcopati, ordini religiosi e consigli presbiterali, è comunque condannato all’estinzione: sia perché sterile e incapace di proselitismo (anzi causa della fuga di innumerevoli fedeli), sia perché appannaggio esclusivo di sessantottini senescenti che solo la gerontocrazia dell’istituzione ecclesiastica tiene ancora in posizioni di comando, sia infine perché quei pochi gruppi progressisti ancora vitali sono ormai su posizioni talmente “avanzate” (revisione dei dogmi, ordinazione femminile, dubbi sulla risurrezione stessa di Gesù) che non possono nemmeno più definirsi cattolici. Un solo aspetto che un non francese (non abituato come loro alle guerre di religione) apprezzerà poco in questo forum: le frequenti futili liti tra seguaci delle diverse cappelle e fraternità tradizionali. Ma del resto, non facciamo noi lo stesso per le squadre di calcio?

    QIEN
Il nome è l’acronimo di quelques infos entre nous, qualche informazione tra noi. E’ una raccolta sempre aggiornata di documenti nelle varie lingue d’origine su temi di attualità di interesse per la Tradizione. Un utilissimo sguardo a quel che si scrive in merito nel mondo.

PAIX LITURGIQUE

Se c’è un’istituzione che svolge un compito lodevolmente pratico e operativo, è questa: non solo raccoglie i dati delle decine e decine di gruppi stabili che si vanno formando in Francia (e questo, per quanto ammirevole, può essere di scarso interesse al visitatore non francese), ma soprattutto offre una miniera di consigli, modus operandi, argomenti, nell’indirizzarsi a parroci e vescovi per ottenere l’agognata Messa di S. Pio V. E con consigli di gran buon senso, moderazione e carità ecclesiale, pur nella consapevolezza che spesso si trovano porte chiuse... L’associazione ha anche promosso sondaggi indipendenti, come quello che ha accertato che il 34% (proprio così!) dei praticanti “normali” frequenterebbe volentieri, se l’avesse in parrocchia, la Messa “in latino e gregoriano”. Di che far rabbrividire i tanti (troppi) emuli dell’Arcivescovo Annibale Bugnini, l’artefice della riforma liturgica poi allontanato, quando il danno era purtroppo ormai fatto, da Paolo VI convintosi dell’affiliazione massonica del Bugnini (così ha raccontato quest’ultimo nel suo libro La riforma liturgica, Roma, 1983, pp. 13 e 279, smentendo peraltro – ça va sans dire - tale affiliazione).

   Un blog ricco di informazioni degne del più consumato dei vaticanisti. Indispensabile per comprendere quanto avviene dietro il portone di bronzo

PRO LITURGIA

E’ il sito-blog (ma senza commenti) di un’associazione benemerita, guidata dal Dr. Denis Crouan, che si batte da sempre per la Messa di Paolo VI celebrata in latino e gregoriano “come dovrebbe essere secondo il Messale”. Una battaglia che, fino a poco fa, sembrava ancor più disperata e persa di quella per la Messa tridentina. Già, perché il nuovo Messale, consentendo l’uso del volgare e mille altre opzioni banalizzanti, non impedisce, anzi quasi incoraggia nei fatti applicazioni al ribasso. Ma ora, la riforma della riforma è in vista... In un certo senso, se il ritorno della Messa tridentina ha la funzione, nell’ottica di Benedetto XVI (che Dio lo conservi...), di contrappeso al laissez aller imperante e di elemento fecondante nella sua esemplarità, il recupero di un rito ordinario sacralizzato per tutti, non solo per gli happy few tridentini, è la priorità assoluta e l’unico strumento per tornare ad una Chiesa evangelizzatrice e non più ripiegata su se stessa e sulle sue ambiguità e incertezze; altro che nuova Pentecoste del Concilio: è dal ritorno di elementi della tradizione a pro di tutto il popolo cristiano (o di quel che ne resta) che possiamo sperare che gli apostoli di oggi trovino le certezze e la forza per uscire dalla timidezza impotente del cenacolo alla proclamazione a voce alta e impavida della Fede.
           
   DICI
      E’ il sito dell’agenzia di stampa della Fraternità S. Pio X. Chiariamo subito: si possono avere le più disparate opinioni sui lefebvriani, ma è un dato storico incontrovertibile che, senza Mons. Lefebvre, non avremmo avuto né gli indulti del 1984 e 1988, né il motu proprio, per il semplice motivo che nessuno avrebbe mai più visto che cosa è una Messa tridentina. Trattandosi di agenzia di stampa, tende ad avere un approccio relativamente misurato e obbiettivo ai fatti; in ogni caso, della posizione della S. Pio X bisogna bene o male tener conto.


                  AMDG

Statistiche della Messa di S. Pio V in Francia, documenti, calendario di ritiri spirituali e pellegrinaggi di sensibilità tradizionale, infine una “offerta Padre Pio” per sostenere i Sacerdoti che celebrano regolarmente con l’antico Messale e, proprio per questo, sono privati di apostolato dall’oligarchia episcopale (succede, succede, e proprio in Francia dove i preti son sempre meno e ognuno di loro deve seguire una media di 10 parrocchie...) e quindi di fonte di sussistenza. Il tutto, come indica il nome del sito, ad majorem Dei gloriam.

GOLIAS

Un sito talmente progressista, modernista, politicamente di sinistra, da sembrare quasi una parodia e una caricatura. Basti dire che perfino l’episcopato francese (non composto certo da integralisti) ne ha dovuto prendere le distanze, anche se le idee propugnate da questo sito trovano ancora grande seguito in quella porzione over fifty di clero allergico al clergyman (non parliamo della tonaca!) e in quella fauna di topi di sacrestia e di ex frati e suore che vi si muovono. La battaglia per le ordinazioni femminili, anzi per l’abolizione tout court del sacerdozio ministeriale in favore dei laici (e specie delle famigerate équipes pastorali o liturgiche che, di solito guidate da qualche pasionaria sessantenne di bassa scolarità, fanno strame di ogni residuo retaggio artistico, estetico, culturale e dottrinale dei culti ordinari), è ancora la posizione più moderata. Naturalmente, Maria non era vergine, i dogmi hanno valore relativo e soggettivo e vanno sempre aggiornati, i protestanti e i teologi della liberazione hanno capito tutto. Se il presidente francese parla di laicità positiva, scandalo: i cattolici devono stare muti, zitti e discriminati (a favore dei musulmani, naturalmente). Insomma, ne consigliamo la lettura ad ogni cattolico di sensibilità tradizionale, anzi ad ogni cattolico senz’altra specificazione: affinché veda, portate agli estremi, le conseguenze degli sbandamenti degli ultimi quarant’anni. E’ come far vedere, a chi volesse studiare gli effetti dell’alcool, un intossicato cirrotico con delirium tremens. Ma a parte questa funzione catartica ed apotropaica, il sito (aggiornato ogni settimana) è anche la lettura giusta nei giorni di umor nero, perché il pessimismo che vi trasuda nel ravvisare (non a torto) i segni crescenti di un “ritorno all’indietro e al ritualismo formalistico”, di un “tradimento del Concilio” (di quel che i progressisti ritengono esso sia, beninteso, non di quello vero), di un abbandono dello “spirito di apertura”, sono speculari ragioni per noi di esultanza e di consolazione.

IN INGLESE

WDTPRS  

E’ l’acronimo di What does the prayer really say ed è il blog pluripremiato dell’internazionalmente noto Father Z. (Padre Zuhlsdorf), americano residente (anche) a Roma. A parte i periodici interventi di esegesi e traduzione delle preghiere dell’antico e nuovo messale (di qui il nome del sito), anche per vendicare le infedelissime e atroci traduzioni in inglese dei testi liturgici, il sito è soprattutto apprezzato per l’aggiornamento continuo ad ogni ora (ma dove trova il tempo?), per l’analisi sempre umoristica e calzante dei documenti, presentati interpolandovi commenti evidenziati in rosso. Utili i suoi consigli su come scrivere a Ecclesia Dei (Padre Z. vi ha lavorato per un certo tempo): abbiamo provato, funziona. Questo sito ha creato alcuni degli slogan più diffusi nel mondo tradizionalista di lingua inglese: SAY THE BLACK, DO THE RED (dì le cose in nero, fai quelle in rosso, in riferimento ai testi liturgici in cui il testo da pronunziare è nero; le rubriche con i gesti da compiere in rosso); o anche SAVE THE LITURGY: SAVE THE WORLD. Ma il nostro preferito è, in riferimento al programma graduale di restaurazione liturgica di Benedetto XVI, BRICK BY BRICK, mattone per mattone (non quelli che qualcuno vorrebbe tirare in testa a certi liturgisti, ma il materiale di ricostruzione pezzo per pezzo della povera Chiesa devastata).

HOLY SMOKE

Se qualcuno ignora che cosa sia l’humour inglese, eccolo ai massimi livelli. E’ il blog di Damian Thompson. Convinto ammiratore del rito immemoriale, il bersaglio preferito delle sue battute al vetriolo sono gli esponenti del Magic Circle, la cricca episcopale modernista che, cooptando solo i suoi simili nei ranghi vescovili, soffoca sotto una cappa di perbenismo politically correct e di espedienti liturgici da anni Settanta la Chiesa d’Inghilterra e Galles: sono i teorizzatori di una Futurechurch degna degli incubi futuristici di Orwell, Huxley o Ray Bradbury. Ma l’intrepido Damian è là; e siccome gode pure di una discreta porzione di quarto potere (è redattore capo al famoso quotidiano Daily Telegraph e direttore del settimanale Catholic Herald: ve lo vedreste in Italia il direttore di un periodico cattolico che fa le pulci all’episcopato? Chapeau!), alcune sue battaglie sono andate a buon fine: ad esempio ha stoppato (per ora...) la nomina a vescovo di un vicario generale progressista, reo non tanto di aver fatto un tempo da testimone di nozze in Municipio ad un collega spretato privo di dispensa vaticana per sposarsi, ma di aver risposto a chi recentemente gli chiedeva spiegazioni: “Beh, che c’è di male?”. Memorabili le pagine in cui Damian ironizza su un paraecologista Youth Day, giorno della gioventù (ma naturalmente teorizzato da qualche curiale sessantacinquenne) in cui nella “messa”, se questo termine vale ancora, tra mimi e scenette, si deve anche pregare Iddio di perdonarci per aver riempito oltre il necessario il bollitore della teiera...

MULIER FORTIS

In un ambiente, come quello tradizionalista, in cui curiosamente la maggioranza è maschile (benché di norma siano le donne a interessarsi di più di religione), questa lady di ferro condivide umoristicamente con noi i suoi dubbi rubricistici inerenti un ipotetico sacerdozio femminile tradizionale: quale purificatoio utilizzare se un’unghia o una ciglia finte della donna-prete cadono nel calice dopo la consacrazione; se alla vescovessa sia lecito sferruzzare mentre assiste al trono o al faldistorio; infine, se davvero il segreto della confessione debba applicarsi anche a gustosi pezzi di gossip.

RORATE COELI

Un blog aggiornato, una fonte preziosa di informazioni, un ottimo gruppo di collaboratori da tutto il mondo. Ed un nome bellissimo, tratto dall’inno dell’Avvento per eccellenza.

NLM – The New Liturgical Movement

Aggiornatissimo, informatissimo, bellissimo. Vi troverete l’ultima novità di quel che vi può interessare, comprese preziose analisi di quanto può a prima vista sfuggire (chi è quel prelato appena nominato, che ha detto o fatto in passato, perché è stato scelto), insieme a ricchi reportage iconografici di alcuni tesori dell’arte e della devozione cristiane. Decisamente da mettere tra i “preferiti”.

    Il blog di Padre Finigan, parroco nel sud di Londra dove, per il crimine di applicazione del motu proprio (celebra la domenica una Messa in forma straordinaria, in aggiunta alle quattro ordinarie in inglese) ha ricevuto un attacco vilmente vergognoso da parte della rivista The Tablet, ultraprogressista e nondimeno (anzi proprio per quello) organo "cattolico" preferito dai vescovi liberali d'Oltremanica. Della questione ci siamo occupati in questo post

Musica sacra

Un’inestimabile risorsa per gli spartiti di musica sacra: ad esempio a questo link si può scaricare l’intero Graduale romanum (è disponibile volendo anche l’edizione 1908 e 1871)

Catholic encyclopedia

Tutto lo scibile cattolico in questa gloriosa enciclopedia edita nel 1917 ed ora messa a disposizione di tutti in internet. Forse la data di pubblicazione la rende datata agli occhi di qualcuno; ma almeno all’epoca le idee erano chiare, e le voci dell’enciclopedia ne risultano utili e definitorie.

EWTN

Il sito della Eternal Wold Television Network, il canale televisivo di Mother Angelica, carismatica (nel senso positivo e letterale del termine, non perché affiliata a gruppi di quel nome) suora americana di ascendenza italiana. Uno strumento di evangelizzazione potente, che non manca di trasmettere volentieri celebrazioni in forma straordinaria.

Latin Mass Magazine

Rivista americana on line dedicata alla Tradizione e cultura cattoliche

Sancta Missa

Sito plurilingue, gestito dai Canonici regolari di S. Giovanni Canzio (incaricati di celebrare la Messa tridentina nella diocesi di Chicago), che fornisce materiale per imparare a celebrare e servire la S. Messa in forma straordinaria. Vi sono parti per il sacerdote, per i ministri e i chierichetti, nonché una messe di informazioni liturgiche ed un utile glossario della suppellettile utilizzata nel vecchio rito (voi lo sapete, che cos’è un antependium?)

Valle Adurni

Consultate questo blog se volete saperne di più sul cattolicesimo inglese e in particolare sul rito di Sarum (Salisbury in latino), un rito autoctono sviluppatosi in Inghilterra nel Medioevo e non abrogato da S. Pio V perché antico di oltre duecento anni; di fatto con lo scisma anglicano e le persecuzioni (che costrinsero l’eroico clero cattolico inglese a venire in continente per formarsi, dove quindi non poterono apprendere quel rito peculiare) l’uso cattolico del rito di Sarum venne meno; fu in parte conservato da correnti anglo-cattoliche nell’ambito dell’anglicanesimo (ad es. dal futuro card. Newmann, prima della conversione, e dai membri del suo Oxford movement).

Una Voce internationalis

Il sito internazionale dell’importantissima associazione, la più antica, di estimatori del rito gregoriano

Una Voce America

E questo invece è la branca statunitense di Una Voce; il loro sito è una miniera di ausili, risorse, documenti, articolo e quant’altro

Gregorian rite

Un blog per saperne sempre di più sulle evoluzioni liturgiche in corso.

     A catholic life
Anche se può inquietare l'offerta di vendere il DVD con una 'intervista esclusiva a mons. Williamson', si tratta comunque di un blog incentrato sulla Messa tridentina e ricco di informazioni in proposito. Il medesimo blogger, Matthew, cura pure un sito di carattere vocazionale (http://holyvocations.blogspot.com).

Spirit of Vatican II

Chiudiamo con un gustosissimo sito americano, parodia (sulle prime nemmeno riconoscibile per tale, visti gli eccessi veri cui ci hanno abituati i cattoprogressisti) di quello “Spirito del Concilio” che purtroppo ben conosciamo. Il blog in questione vuole rappresentare una comunità di fede contemporanea in cammino (i progressisti si muovono sempre: per andare dove, credo non lo sappiano nemmeno loro), aperta alla diversità, amichevole, ecologicamente a basso tasso di emissioni... Non vediamo l’ora che anche il nostro sito possa finire nella loro lista dei “banned” (=banditi), con tanto di marchio infamante tipo “ultramontano”, “pio e devozionale”, “clerico-fascista”, “bells & smells” (=incensi e campanelle; da noi si direbbe pizzi e merletti) o, semplicemente, “non come noi”.

IN SPAGNOLO

Una Voce Malaga


Sito particolarmente “visivo”, perché raccoglie un ricchissimo e magnifico corredo iconografico di celebrazioni in forma straordinaria e ordinaria con sistemazione “benedettiana” dell’altare moderno. In Spagna il risveglio tradizionale è arrivato più tardi, ma ora sta risolutamente compiendo i suoi primi passi.

      Un blog iberico attento a tutte le novità ecclesiali che possono avere attinenza con la Tradizione.

Il blog di un avvocato spagnolo, molto ben introdotto negli ambienti di Curia. E' sufficiente dire che fu questo sito il primo al mondo a dare notizia dell'imminente revoca della scomunica ai quattro Vescovi lefebvriani? Una referenza non certo da poco.

     Un blog messicano di autentici eredi spirituali degli eroici cristeros che, nel paese centroamericano, combatterono negli anni Venti una sanguinosa resistenza contro il governo anticlericale e massonico, al grido di Viva Cristo Re. Particolarmente curato sotto il profilo grafico

Quesato blog è particolarmente aggiornato ed attento alle novità in campo ecclesiale e curiale. Con uno sguardo che non è certo limitato alla Spagna.


      IN PORTOGHESE

      Fratres in unum
      Un blog di riferimento per il vivace mondo tradizionalista del Brasile, la nazione cattolica più popolosa del mondo ed uno degli epicentri, nei decenni scorsi, della perniciosa teologia della liberazione cui tanto si oppose, arginando il problema, il Papa Giovanni Paolo II con l'aiuto dell'allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Ratzinger. Oggi non ci sono più lupi perniciosi travestiti da pastori del livello del famigerato vescovo Helder Camara, ma la situazione resta pur sempre difficile, come dimostra l'alto numero di abbandoni del cattolicesimo in favore di sette evengeliche, da parte di chi cerca spiritualità e non sindacalismo d'accatto. Un detto in Brasile è: "Se hai un problema col datore di lavoro, vai dal Parroco. Se vuoi sentir parlare di Dio, vai dal pastore [evangelico]"

      Blog dedicato a diffondere la Messa antica nel paese iberico.



NOS CUM PROLE PIA
BENEDICAT VIRGO MARIA



Il sale della terra: “... Una comunità mette in questione se stessa, quando considera improvvisamente proibito quello che fino a poco tempo prima le appariva sacro e quando ne fa sentire riprovevole il desiderio. Perché le si dovrebbe credere ancora? Non vieterà forse domani, ciò che oggi prescrive?...” ***“... la scomparsa della lingua latina e l'altare orientato verso il popolo. Chi legge i testi conciliari potrà constatare con stupore che né l'una né l'altra cosa si trovano in essi...”



J. RATZINGER SULLA LITURGIA



 Prefazione a K. GamberLa réforme liturgique en question, ed. S.te Madelaine du Barroux, 1992.
 “...Il risultato [della riforma liturgica] non è stata una rianimazione ma una devastazione. Da un canto, abbiamo una liturgia degenerata in “show”, nella quale     si cerca di rendere la religione interessante con l’aiuto di idiozie alla moda...”

Dio e il Mondo. Essere cristiani nel nuovo millennio
“... è importante che venga meno l'atteggiamento di sufficienza per la forma liturgica in vigore fino al 1970...”

...in generale, ritengo che la riforma liturgica non sia stata applicata bene...”

La mia vita: ricordi, 1927-1977
“... una rottura nella storia della liturgia, le cui conseguenze potevano solo essere tragiche...”

“... Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l’aspetto di un tutto chiuso in se stesso...”

“... l’idea che sacerdote e popolo nella preghiera dovrebbero guardarsi reciprocamente è nata solo nella cristianità moderna ed è completamente estranea in quella antica...”

“...lo posso dire con sicurezza, basata sulla mia conoscenza dei dibattiti conciliari e sulla reiterata lettura dei discorsi fatti dai padri conciliari, che ciò non corrispose alle intenzioni del Concilio Vaticano II...”

Prefazione al libro di U.M. LANGConversi ad Dominum
“... la scomparsa della lingua latina e l'altare orientato verso il popolo. Chi legge i testi conciliari potrà constatare con stupore che né l'una né l'altra cosa si trovano in essi...”

“...l'aspetto "pastorale" è divenuto il varco per l'irruzione della "creatività", la quale dissolve l'unità della liturgia e ci mette spesso di fronte a una deplorevole banalità...”

“... Una comunità mette in questione se stessa, quando considera improvvisamente proibito quello che fino a poco tempo prima le appariva sacro e quando ne fa sentire riprovevole il desiderio. Perché le si dovrebbe credere ancora? Non vieterà forse domani, ciò che oggi prescrive?...”

“...Lei mi chiede di attivarmi per una più ampia disponibilità del rito romano antico. In effetti, lei sa da sé che non sono sordo a tale richiesta. Nel contempo, il mio lavoro a favore di questa causa è ben noto...”

“... ci si deve opporre, più decisamente di quanto sia stato fatto finora, all’appiattimento razionalistico, ai discorsi approssimativi, all’infantilismo pastorale che degradano la liturgia cattolica al rango di circolo di villaggio e la vogliono abbassare a un livello fumettistico...”

“... ma i brividi che incute la liturgia postconciliare, fattasi opaca, o semplicemente la noia che essa provoca con il suo gusto per il banale e con la sua mediocrità artistica...”

Le sottolineature nelle citazioni sono, ovviamente, nostre.

*****

“Vieni, Spirito Santo, vieni
per mezzo della potente intercessione
del Cuore Immacolato di Maria ,
tua amatissima Sposa”

sabato 28 aprile 2012

Io sono il Pastore buono. E un pastore quando è buono dà la vita per difendere il suo gregge dai lupi e dai ladroni, mentre il mercenario, che non ama le pecore ma il denaro che ricava dal condurle ai pascoli, non si preoccupa che di salvare se stesso e il gruzzolo che ha in seno e, quando vede venire il lupo o il ladrone, fugge, salvo poi tornare a prendere qualche pecora lasciata malviva dal lupo, o dispersa dal ladrone, e uccidere la prima per mangiarla, o vendere come sua la seconda, aumentando il gruzzolo e dicendo poi al padrone, con bugiarde lacrime, che neppure una delle pecore si è salvata.



"Prendete, prendete quest’opera e ‘non sigillatela’, ma leggetela e fatela leggere"
Gesù (cap 652, volume 10), a proposito del
"Evangelo come mi è stato rivelato"
di Maria Valtorta

Domenica 29 Aprile 2012, IV Domenica di Pasqua - Anno B

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,11-18.


<<Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde;
egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
Traduzione liturgica della Bibbia



Corrispondenza nel "Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta : Volume 8 Capitolo 518 pagina 143.



1Gesù, entrato in città dalla porta di Erode, sta attraversandola dirigendosi verso il Tiropeo a il borgo di Ofel.


«Al Tempio ci andiamo?», chiede l’Iscariota.
«Sì»
«Bada a ciò che fai!», ammoniscono in molti.
«Non mi fermerò che il tempo della preghiera».
«Ti tratterranno».
«No. Entreremo dalle porte di settentrione e usciremo dalle porte di mezzogiorno, e non faranno a tempo ad organizzarsi per nuocermi. A meno che ci sia sempre alle mie spalle uno che mi sorveglia e indica».


Nessuno ribatte e Gesù prosegue verso il Tempio che appare, in cima al suo colle, quasi spettrale nella luce verde giallastra di un plumbeo mattino d’inverno, nel quale il sole sorgente è soltanto un ricordo che si ostina a tenersi presente cercando di aprirsi un varco nella nuvolaglia pesante. Sforzo vano! Lo splendere allegro dell’aurora non è ridotto che ad un riflesso smorto di un giallo irreale, non diffuso, ma a chiazze miste a toni di piombo venato di verde. E sotto a questa luce i marmi e gli ori del Tempio appaiono smorti, tristi, direi lugubri come rovine emergenti da una zona di morte.
Gesù lo guarda intensamente nel salire verso la cinta. E guarda i volti dei viandanti mattutini. Per la più parte umile gente: ortolani, pastori con le bestiole da macello, servi o massaie diretti ai mercati. Tutta gente che va via silenziosa, ravvolta nei mantelli, un poco curva per difendersi dall’aria vibrata del mattino. Anche i volti sembrano più pallidi che non come sono solitamente i volti di questa razza. È la luce strana che li fa così verdastri o quasi perlacei nel contorno delle stoffe colorate dei manti, non certo atti nei loro verdi, viola vivo, giallo intenso, a gettare riflessi rosei sui volti. Qualcuno saluta il Maestro, ma non si ferma. Non è ora propizia. Mendichi non ce ne solo ancora a gettare il loro lamentoso grido ai crocicchi e sotto i voltoni che coprono le vie ad ogni poco. L’ora e la stagione contribuiscono alla libertà, per Gesù, di andare senza ostacoli


Eccoli alla cinta. Entrano. Vanno nell’atrio degli Israeliti. Pregano mentre un suono di trombe, direi di argento per il loro timbro, annuncia certo qualcosa di importante, spargendosi per il colle e mentre un profumo di incenso si sparge soavemente, soverchiando ogni altro odore meno piacevole che possa sentirsi in cima al Moria, ossia il perpetuo, direi naturale, odore di carne che viene sgozzata e consumata dal fuoco, di farina bruciata, di olio ardente che stagna sempre lassù, più o meno forte ma sempre presente per i continui olocausti.


Vengono via per altra direzione e cominciano ad essere notati dai primi accorrenti al Tempio, da appartenenti allo stesso, dai cambiavalute e venditori che stanno montando i loro banchi e i loro recinti. Ma sono troppo pochi, e la sorpresa è tale che non sanno agire. Fra loro si scambiano parole di stupore: «È tornato!», «Non è andato in Galilea come dicevano», «Ma dove era nascosto, se non fu trovato in nessun luogo?», «Vuole proprio sfidarli», «Che stolto!», «Che Santo!», e così via, a seconda dell’animo dei singoli.

2Gesù è già fuori dal Tempio e scende verso la strada che va verso Ofel, quando, all’incrocio con delle vie che salgono a Sion, si imbatte nel cieco nato, guarito da poco, che carico di ceste piene di mele odorose cammina tutto allegro, scherzando con altri giovani ugualmente carichi che vanno in senso opposto al suo.
Forse al giovane passerebbe inosservato l’incontro, dato che egli ignora il volto di Gesù e quello degli apostoli. Ma Gesù non ignora il volto del miracolato. E lo chiama. Sidonia detto Bartolmai si volge a guarda interrogativamente l’uomo alto e maestoso, nonostante sia vestito umilmente, che lo chiama a nome dirigendosi ad una vietta.


«Vieni qui», ordina Gesù.
Il giovane si avvicina senza posare il suo carico, sogguarda Gesù e, credendolo uno desideroso di acquistare le mele, dice: «Il mio padrone le ha già vendute. Ma ne ha ancora, se vuoi. Sono belle a buone. Venute ieri dai pometi di Saron. E se ne comperi molte ne hai un forte sconto, perché...».
Gesù sorride alzando la destra a porre freno alla parlantina del giovane. E dice: «Non ti ho chiamato per acquistare le mele, ma per rallegrarmi con te e benedire con te l’Altissimo che ti ha usato grazia».
«Oh, sì! Io to faccio di continuo, a per la luce che vedo a per il lavoro che posso fare, aiutando mio padre e mia madre, finalmente. Ho trovato un buon padrone. Non è ebreo, ma è buono. Gli ebrei non mi volevano per... perché sanno che sono stato cacciato dalla sinagoga», dice il giovane posando al suolo le ceste.


«Ti hanno cacciato? Perché? Che hai fatto?».


«Io niente. Te to assicuro. Il Signore ha fatto. Egli in sabato mi ha fatto trovare quell’uomo che si dice sia il Messia, ed Egli mi ha guarito, come Tu vedi. E per questo mi hanno cacciato».


<<Allora Colui che ti ha guarito non ti ha fatto in tutto un buon servizio», tenta Gesù.


«Non lo dire, uomo! È una bestemmia la tua! Prima di tutto mi ha mostrato che Dio mi ama, poi mi ha dato la vista... Tu non sai cosa è “vedere”, perché hai sempre visto. Ma uno che non aveva mai visto! Oh!... È... Sono tutte le cose insieme che si hanno con la vista. Io ti dico che quando ho visto, là presso Siloe, ho riso e pianto, ma di gioia, eh? Ho pianto come non avevo pianto nella sventura. Perché ho capito allora quanto essa ere grande e quanto buono era l’Altissimo. E poi posso guadagnarmi la vita, e con lavoro decoroso. E poi... questo è quello che più di tutto spero mi conceda il miracolo avuto e poi spero poter incontrare l’uomo che si dice Messia a il suo discepolo che mi ha...».


«E che faresti allora?».


«Lo vorrei benedire. Lui e il suo discepolo. E vorrei dire al Maestro, che deve venire proprio da Dio, di prendermi per suo servo>>.


«Come? Per causa sua sei all’anatema, con fatica trovi lavoro, puoi essere anche più punito, e vuoi servirlo? Non sai che sono perseguitati tutti coloro che seguono Colui che ti ha guarito?».


«Eh! lo so! Ma Egli è il Figlio di Dio, così si dice fra noi. Per quanto quelli di lassù (e accenna al Tempio) non vogliono che si dica. E non merita lasciare tutto per servire Lui?».

3«Credi tu dunque nel Figlio di Dio e nella sua presenza in Palestina?».


«Io lo credo. Ma vorrei conoscerlo per credere in Lui non solamente nell’intelletto ma con tutto me stesso. Se Tu sai chi è e dove si trova, dimmelo, perché io vada a Lui e to veda, e creda completamente in Lui, a to serva».


«Lo hai veduto già, né c’è bisogno che tu vada a Lui. Quello che tu vedi in questo momento e che ti parla è il Figlio di Dio».


Io non potrei asserirlo con piena sicurezza, ma mi è parso che nel dire queste parole Gesù abbia quasi avuto una brevissima trasfigurazione, divenendo bellissimo e direi splendente. Direi che, per premiare l’umile credente in Lui e confermarlo nella sua fede, abbia, per la durata di un baleno, svelato la sua bellezza futura, voglio dire quella che assumerà dopo la risurrezione e conserverà nel Cielo, la sua bellezza di creatura umana glorificata, di corpo glorificato e fuso all’inesprimibile bellezza della Perfezione che è sua. Un attimo, dico. Un baleno. Ma l’angolo semioscuro, dove si sono ridotti per parlare, sotto l’archivolto del vicolo, si illumina stranamente di una luminosità che si sprigiona da Gesù che, ripeto, si fa bellissimo.
Poi torna tutto come prima, meno il giovane che ora è a terra, col viso nella polvere, e che adora dicendo: «Io credo, Signore, mio Dio!».


«Alzati. Io sono venuto nel mondo per portare la luce e la conoscenza di Dio e per provare gli uomini e giudicarli. Questo mio tempo è tempo di scelta, di elezione e di selezione. Io sono venuto perché i puri di cuore e d’intenzione, gli umili, i mansueti, gli amanti della giustizia, della misericordia, della pace, coloro che piangono e quelli che sanno dare alle diverse ricchezze il loro reale valore e preferire quelle spirituali alle ricchezze materiali, trovino ciò che il loro spirito anela, e quelli che erano ciechi, perché gli uomini hanno alzato muraglie spesse ad interdire la luce, ossia la conoscenza di Dio, vedano, e quelli che si credono veggenti divengano ciechi...».


4«Allora Tu odii molta parte degli uomini e non sei buono come dici di essere. Se lo fossi, cercheresti che tutti vedessero, e chi già vede non divenisse cieco», interrompono alcuni farisei sopraggiunti dalla via principale e avvicinatisi con altri, cautamente, alle spalle del gruppo apostolico.
Gesù si volge a li guarda. Non è certo più trasfigurato in dolce bellezza, ora! È un Gesù ben severo quello che fissa sui suoi persecutori i suoi sguardi di zaffiro, e la sua voce non ha più la nota d’oro della letizia, ma è bronzea, e come suono di bronzo è incisiva e severa mentre risponde: «Non sono Io quelto che voglio che non vedano la verità coloro che al presente la combattono. Ma sono essi stessi che alzano delle lastre davanti alle loro pupille per non vedere. E si fanno ciechi di loro libera volontà. E il Padre mi ha mandato perché la divisione avvenga e siano veramente noti i figli della Luce a quelli delle Tenebre, coloro che vogliono vedere a coloro che vogliono farsi ciechi».
«Siamo forse anche not fra questi ciechi?».
«Se to foste a cercaste di vedere, non ne avreste colpa. Ma è perché dite: “Noi ci vediamo”, a poi non volete vedere, che peccate. Il vostro peccato rimane perché non cercate di vedere pur essendo dei ciechi».
«E cosa dobbiamo vedere?».
«La Via, la Verità, la Vita. Un cieco nato, come era costui, col suo bastoncello può sempre trovare la porta della sua casa e girare in essa, perché conosce la sua casa. Ma, se fosse portato in altri luoghi, non potrebbe entrare dalla porta della nuova casa, perché non saprebbe dove si trova a darebbe di cozzo contro le muraglie.


5 Il tempo della nuova Legge è venuto. Tutto si rinnova a un mondo nuovo, un nuovo popolo, un nuovo regno sorgono. Ora quelli del tempo passato non conoscono tutto questo. Essi conoscono il loro tempo. Sono come dei ciechi portati in un nuovo paese dove è la casa regale del Padre, ma della quale non conoscono l’ubicazione. Io sono venuto per condurli ed introdurli in essa a perché vedano. Ma sono Io stesso la Porta per la quale si accede nella casa paterna, nel Regno di Dio, nella Luce, nella Via, nella Verità, nella Vita. E sono anche Colui che è venuto a radunare il gregge rimasto senza guida e a condurlo in un unico ovile: in quello del Padre. Io so la porta dell’Ovile, perché sono insieme Porta a Pastore. E vi entro a vi esco come e quando voglio. E vi entro liberamente, a dalla porta, perché sono il vero Pastore.
Quando uno viene a dare alle pecore di Dio altre indicazioni, o cerca traviarle portandole ad altre dimore a ad altre vie, non è il buon Pastore, ma è un pastore idolo. E così, chi non entra dalla porta dell’ovile, ma cerca di entrarvi da un’altra parte scavalcando il recinto, non è il pastore ma un ladro a un assassino che vi entra con intento di rubare a di uccidere, perché gli agnelli predati non abbiano voce di lamento a non richiamino l’attenzione dei guardiani a del pastore. Anche fra le pecore del gregge d’Israele cercano di insinuarsi dei falsi pastori per traviarle fuori dai pascoli, lontane dal Pastore vero. E vi entrano disposti anche a strapparle dal gregge con la violenza,a all’occorrenza sono anche disposti ad ucciderle a colpirle in tante maniere, perché non parlino dicendo al Pastore le astuzie dei falsi pastori né gridino a Dio di proteggerle contro i loro avversari a gli avversari del Pastore.


Io sono il buon Pastore a le mie pecore mi conoscono, a mi conoscono coloro che sono in eterno i portinai del vero Ovile. Essi hanno conosciuto Me e il mio Nome e lo hanno detto perché fosse noto ad Israele, a me hanno descritto e preparato le mie vie, e quando la mia voce si è udita, ecco che l’ultimo di essi mi ha aperto la porta, dicendo al gregge in attesa del vero Pastore, al gregge stretto intorno al suo bastone: “Ecco! Questo è Colui di cui ho detto che viene dietro di me. Uno che mi precede perché. esisteva prima di me ed io non lo conoscevo. Ma per questo, perché siate pronti a riceverlo, sono venuto a battezzare con l’acqua, affinché fosse manifestato in Israele”. E le pecore buone hanno sentito la mia voce e, quando le ho chiamate per nome, esse sono accorse e le ho condotte meco, così come fa un vero pastore noto alle pecore che to riconoscono alla voce e lo seguono dovunque egli vada. E quando le ha fatte uscire tutte, cammina davanti ad esse, ed esse gli vanno dietro perché amano la voce del pastore. Mentre non vanno dietro ad uno straniero, ma anzi fuggono lontano da lui perché non lo conoscono e lo temono. Io pure cammino davanti alle mie pecore per segnare loro la via ed affrontare per primo i pericoli a segnalarli al gregge, che voglio condurre in salvo nel mio Regno».


6«Che Israele non è più forse il regno di Dio?».
«Israele è il luogo da dove il popolo di Dio deve assurgere alla vera Gerusalemme e al Regno di Dio».
«E il Messia promesso, allora? Quel Messia che Tu asserisci di essere, non deve dunque rendere trionfante Israele, glorioso, padrone del mondo, assoggettando al suo scettro tutti i popoli e vendicandosi, oh!, vendicandosi ferocemente di tutti coloro che to hanno assoggettato da quando è popolo? Non è vero nulla di questo, allora? Tu neghi i profeti? Tu dici stolti i rabbi nostri? Tu...».
«Il Regno del Messia non è di questo mondo. Esso è il Regno di Dio, fondato sull’amore. Non altro è. E il Messia non è re di popoli a milizie, ma re di spiriti. Dal popolo eletto verrà il Messia, dalla stirpe regale, a soprattutto da Dio che to ha generato e mandato. Dal popolo di Israele si è iniziata la fondazione del Regno di Dio, la promulgazione della Legge d’amore, l’annuncio della buona Novella della quale parla* il profeta. Ma il Messia sarà Re del mondo Re dei re, e il suo Regno non avrà limite e confine, né nel tempo né nello spazio. Aprite gli occhi ed accettate la verità».
«Non abbiamo capito niente del tuo farneticare. Dici parole senza nesso. Parla e rispondi senza parabole. Sei o non sei il Messia?».
«E non avete ancora capito? Vi ho detto che sono Porta e Pastore per questo. Finora nessuno ha potuto entrare nel Regno di Dio perché esso era murato e senza uscite. Ma ora Io sono venuto e la porta per entrare in esso è fatta».


«Oh Altri hanno detto di essere il Messia, e sono poi stati riconosciuti per dei ladroni e dei ribelli, e la giustizia umana ha punito la loro ribaldine. Chi ci assicura che Tu non sei come essi? Siamo stanchi di soffrire e di far soffrire al popolo il rigore di Roma in grazia di mentitori che si dicono re e fanno alzare il popolo a sommossa!».

«No.Non è esatta la vostra frase. Voi non volete soffrire, ciò è vero. Ma che il popolo soffra non ve ne duole. Tanto è vero che al rigore di chi ci domina unite il vostro rigore, opprimendo con le decime esose e molte altre cose il popolo minuto. Chi vi assicura che Io non sia un malandrino? Le mie azioni. Non sarò Io quello che fa pesante la mano di Roma. Ma anzi, se mai, Io la alleggerisco consigliando a dominatori e dominati pazienza e umanità. Almeno queste».


Molta gente perché ormai molta se ne è aggruppata e sempre cresce, tanto che ne è ingombro il traffico sulla via grande e perciò rifluiscono tutti nel vicoletto, sotto le volte del quale le voci rimbombano approva dicendo: «Ben detto per le decime. È vero! Egli consiglia a noi sommissione e ai romani pietà».


7I farisei, come sempre, si inveleniscono per le approvazioni  della folla e divengono ancor più mordenti nel tono con cui si rivolgono al Cristo. «Rispondi senza tante parole a dimostra che sei il Messia».
«In verità, in verità Io vi dico che lo sono. Io, Io soltanto sono la Porta dell’ovile dei Cieli. Chi non passa da Me non può entrare. È vero. Ci sono stati altri falsi Messia, a altri ancora ce ne saranno. Ma l’unico a vero Messia sono Io. Quanti sin qui sono venuti, dicendosi tali, non 
lo erano, ma erano soltanto ladri a briganti. E non solo quelli che si facevano chiamare Messia da pochi del loro stesso animo, ma anche altri ancora che, senza darsi quel nome, esigono però un’adorazione che neppure al vero Messia viene data. Chi ha orecchie per intendere intenda. Però osservate. Né ai falsi Messia né ai falsi pastori e maestri le pecore hanno dato ascolto, perché il loro spirito sentiva la falsità della loro voce che voleva mostrarsi dolce ed era crudele. Soltanto dei caproni li hanno seguiti per essere loro compagni nelle ribalderie. Caproni selvatici, indomiti, che non vogliono entrare nell’Ovile di Dio, sotto to scettro del vero Re e Pastore. Perché questo, ora, si ha in Israele. Che Colui che è il Re dei re diviene il Pastore del gregge, mentre un tempo colui che era pastore di greggi divenne re, a l’Uno a l’altro vengono da un’unica radice, da quella di Isai, come è detto* nelle promesse e profezie.
I falsi pastori non hanno avuto parole sincere né atti di conforto. Essi hanno disperso a torturato il gregge, o lo hanno abbandonato ai lupi, o lo hanno ucciso per trarne profitto vendendolo per assicurarsi la vita, o gli hanno sottratto i pascoli per fare di essi dimore di piacere a boschetti per gli idoli. Sapete quali sono i lupi? Sono le male passioni, i vizi che gli stessi falsi pastori hanno insegnato al gregge, praticandoli essi per primi. 

E sapete quali sono i boschetti degli idoli? Sono i propri egoismi davanti ai quali troppi bruciano incensi. Le altre due cose non hanno bisogno di essere spiegate perché è fin troppo chiaro il sermone. Ma che i falsi pastori così facciano è logico. Non sono che ladri che vengono per rubare, uccidere a distruggere, per portare fuori dall’ovile in pascoli infidi, o condurre a falsi ovili che non sono che macelli. Ma quelli che passano da Me sono al sicuro e potranno uscire per andare ai miei pascoli, o rientrare per venire ai miei riposi, e farsi robusti e pingui di succhi santi e sani. Perché Io sono venuto per questo. Perché il mio popolo, le mie pecorelle, sin qui magre e afflitte, abbiano la vita, e vita abbondante, e di pace e letizia. E tanto voglio questo che sono venuto a dar la mia vita perché le mie pecore abbiano la Vita piena e abbondante dei figli di Dio.

8Io sono il Pastore buono. E un pastore quando è buono dà la vita per difendere il suo gregge dai lupi e dai ladroni, mentre il mercenario, che non ama le pecore ma il denaro che ricava dal condurle ai pascoli, non si preoccupa che di salvare se stesso e il gruzzolo che ha in seno e, quando vede venire il lupo o il ladrone, fugge, salvo poi tornare a prendere qualche pecora lasciata malviva dal lupo, o dispersa dal ladrone, e uccidere la prima per mangiarla, o vendere come sua la seconda, aumentando il gruzzolo e dicendo poi al padrone, con bugiarde lacrime, che neppure una delle pecore si è salvata. Che importa al mercenario se il lupo azzanna e disperde le pecore, e il ladrone ne fa razzia per portarle al beccaio? Ha forse vegliato su esse mentre crescevano, e faticato per farle robuste? Ma colui che è padrone e sa quanto costi una pecora, quante ore di fatica, quante veglie, quanti sacrifici, le ama ed ha cura di esse che sono il suo bene. Ma Io sono più che un padrone. Io sono il Salvatore del mio gregge e so quanto mi costi anche la salvezza di un’anima sola, e perciò sono pronto a tutto pur di salvare un’anima. Essa mi è stata affidata dal Padre mio. Tutte le anime mi sono state affidate col comando che Io ne salvi un numero stragrande. 

Quante più ne riuscirò a strappare alla morte dello spirito, e tanto più il Padre mio avrà gloria. E perciò Io lotto per liberarle da tutti i loro nemici, ossia dal loro io, dal mondo, dalla carne, dal demonio, e dai miei avversari che me le contendono per darmi dolore. Io faccio questo perché conosco il pensiero del Padre mio. E il Padre mio mi ha mandato a fare questo perché conosce il mio amore per Lui e per le anime. E anche le pecore del mio gregge conoscono Me e il mio amore, e sentono che Io sono pronto a dare la mia vita per dare ad esse la gioia.


E ho altre pecorelle. Ma non sono di questo Ovile. Perciò non mi conoscono per ciò che Io sono, e molte ignorano che Io sia e chi Io sia. Pecorelle che a molti fra not paiono peggio di capre selvagge e riputate indegne di conoscere la Verità e di avere la Vita e il Regno. Eppure non è così. Il Padre vuole anche queste, e perciò devo avvicinare anche queste, farmi conoscere, fare conoscere la buona Novella, condurle ai pascoli miei, radunarle. Ed esse pure daranno ascolto alla mia voce perché finiranno ad amarla. E si avrà un solo Ovile sotto un solo Pastore, e il Regno di Dio sarà composto sulla Terra, pronto ad essere trasportato e accolto nei Cieli, sotto il mio scettro e il mio segno e il mio vero Nome.

Il mio vero Nome! È noto a Me soltanto! Ma quando il numero degli eletti sarà completo, e fra inni di tripudio si assideranno alla grande cena di nozze dello Sposo con la Sposa, allora il mio Nome sarà conosciuto dai miei eletti che per fedeltà ad Esso si saranno santificati, pur senza conoscere tutta l’estensione e la profondità di ciò che è essere segnati dal mio Nome e premiati per il loro amore ad Esso, né quale sia il premio... Questo Io voglio dare alle mie pecore fedeli. Ciò che è la mia stessa gioia...».

9Gesù gira uno sguardo lucido di un pianto estatico sui visi rivolti a Lui, e un sorriso gli tremula sul labbro, un sorriso talmente spiritualizzato nel volto spiritualizzato che un brivido scuote la folla, che intuisce il rapimento del Cristo in una visione beatifica e il suo desiderio d’amore di vederla compita. Si riprende. Chiude un istante gli occhi, celando il mistero che la sua mente vede e che l’occhio potrebbe troppo tradire, e riprende:

«Per questo mi ama il Padre, o mio popolo, o mio gregge! Perché per te, per il tuo bene eterno Io do la vita. Poi la riprenderò. Ma prima la darò perché tu abbia la vita a il tuo Salvatore a vita di te stesso. E la darò in modo che tu te ne pasca, mutandomi da Pastore in pascolo e fonte che daranno cibo e bevanda, non per quaranta anni come per gli ebrei nel deserto, ma per tutto il tempo di esilio per i deserti della Terra. 

Nessuno, in realtà, mi toglie la vita. Né coloro che amandomi con tutti loro stessi meritano che Io la immoli per loro, né coloro che me la levano per odio smisurato e paura stolta. Nessuno me la potrebbe levare se da Me Io non consentissi a darla e se il Padre non to permettesse, presi ambedue da un delirio d’amore per 1’Umanità colpevole. Da Me stesso Io la dono. E ho il potere di riprenderla quando voglio, non essendo conveniente che la Morte possa prevalere sulla Vita.

Perciò il Padre mi ha dato questo potere, ed anzi il Padre questo mi ha comandato di fare. E per la mia vita, offerta e consumata, i popoli diverranno un unico popolo: il mio, il Popolo celeste dei figli di Dio, separandosi nei popoli le pecore dai caproni e seguendo le pecore il Toro Pastore nel Regno della Vita eterna».

10E Gesù, che ha fino allora parlato forte, si volge sottovoce a Sidonia detto Bartolmai, rimasto sempre davanti a Lui con il suo cestone di mele fragranti ai piedi, e gli dice: «Tu hai dimenticato tutto per Me. Ora sarai certamente punito e perderai il posto. Lo vedi? Io ti porto sempre dolore. Per Me hai perduto la sinagoga e ora perderai il padrone...».
«E che me ne faccio di tutto ciò, se ho Te? Tu solo hai valore per me. E lascio tutto per seguirti, sol che Tu me to concedi. Lascia soltanto che porti queste frutta a chi le ha comperate e poi sono con Te».


«Andiamo insieme. Poi andremo da tuo padre. Perché tu hai un padre e devi onorarlo col chiedergli la sua benedizione».


«Sì, Signore. Tutto ciò che vuoi. Però insegnami molto perché io non so nulla, proprio nulla, neppur leggere e scrivere, perché ero cieco».


«Non preoccuparti di ciò. La buona volontà ti farà scuola».


E si avvia per tornare sulla via principale, mentre la folla commenta, discute, litiga anche, incerta fra i diversi pareri che sono sempre i soliti: è Gesù di Nazaret un ossesso o un santo? La folla, discorde, disputa mentre Gesù si allontana.


Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta ©Centro Editoriale Valtortiano

LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!

LA BUONA CONFESSIONE ACCRESCE L'INCANTO DELL'ANIMA CON IL BELLISSIMO SPLENDORE DELLA DIVINA GRAZIA



LA BUONA E LA CATTIVA CONFESSIONE:

Per una buona confessione si richiede l’esame di coscienza: il sincero dolore dei peccati commessi: la soddisfazione operosa (ossia: giusta riparazione) e il fermo proposito di correzione.



*Nella buona confessione  il peccatore confessa bene i suoi peccati, riceve il bellissimo splendore della Grazia di Dio, ed è causa di gaudio all’Angelo  suo custode, mentre scoppia di rabbia e disperazione il Demonio.



**Nella cattiva confessione invece il peccatore tace i peccati o non se ne pente con vera contrizione,  dà la mano al Demonio, perde la Pace dell’Anima colmandola d’angustie, e causa dolore e amarezza al suo Angelo custode.


Virgo Maria, Mater Boni Consilii:
Nos benedicat et custodiat.