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sabato 16 gennaio 2016

APOLOGIA DEL SANTISSIMO ROSARIO


BEATO ALANO DELLA RUPE, 
APOLOGIA DEL SANTISSIMO ROSARIO 
CAPITOLO I 


Perché il Rosario è chiamato 
il Salterio di Gesù e di Maria? 

 O amatissimo Padre in Cristo, la SS. Trinità, per mezzo del SS. Rosario della Vergine Maria, offre la salvezza ai peccatori. 

1. Il SS. Rosario, a motivo della sua musicalità, è chiamato anche il Salterio della Vergine Maria; e i Rosarianti sono chiamati i pii Musici di Dio e della Vergine Maria. Il Salterio di Maria si innesta sul Salterio di Davide: infatti, le Ave Maria sono i Cantici del Nuovo Testamento, come già lo furono i Salmi dell’Antico Testamento, come afferma Sant'Ambrogio. 

2. Si potrebbe paragonare il SS. Rosario al Sale della Divina Sapienza, dal momento  che sia il Padre Nostro che l’Ave Maria somigliano alle due saline della Sapienza di Dio, che rendono savie le menti dei fedeli. 

3. Qualcuno preferisce paragonarlo al Salterio, lo strumento musicale a 150 corde, simile all’Arpa, con il quale gli Ebrei musicavano i Salmi di Davide. 

4. A livello grammaticale e teologico, la parola PSALTERIUM contiene in sé dieci straordinari doni spirituali, che vengono offerti ai pii Musici di Gesù e Maria. 

Essi sono: 

I. P. il SS. Rosario offre la salvezza ai peccatori. 
II. S. il SS. Rosario fa scaturire sorgenti d’acqua dai cuori più riarsi. 
III. A. il SS. Rosario scioglie le catene del peccato. 
IV. L. il SS. Rosario dona la gioia a chi è nel pianto. 
V. T. il SS. Rosario porta la pace a chi è nella 4 prova. 
VI. E. il SS. Rosario allontana ogni miseria e angustia. 
VII. R. il SS. Rosario riporta il fervore negli Ordini Religiosi. 
VIII. I. il SS. Rosario illumina l’intelligenza per non sbagliare mai. 
IX. V. il SS. Rosario fa giungere vittoriosi al traguardo della vita. 
X. M. il SS. Rosario conduce i defunti in Cielo, mediante la Porta della Misericordia. 

Il SS. Rosario elargisce non solo questi doni, ma anche molti altri segni e prodigi, e posso davvero testimoniare che: 

1. veramente il SS. Rosario è il Cielo stellato, dalle 150 stelle più importanti dell’astronomia; 

2. realmente il SS. Rosario è il Paradiso Terrestre delle meraviglie di Dio, dove sbocciano i Rosari dalle 150 Rose, le Rose Angeliche delle Ave Maria, e i Rosari dalle 50 Rose, le Rose della Vergine Maria; 

3. veramente il SS. Rosario è l’Albero della Vita e della Sapienza, dai 150 Frutti Angelici, nei quali sono contenute tutte le grazie, e che Gesù e la Vergine Maria offrono ai devoti del SS. Rosario, come la Vergine Maria ha più volte rivelato.


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A oltre cinquecento anni dalla morte, sono disponibili, per la prima volta in traduzione italiana, tutte le opere del beato Alano della Rupe, riunite sotto il titolo Il Salterio di Gesù e di Maria. Genesi, storia e rivelazioni del Santissimo Rosario
Ed è proprio nelle pagine del ponderoso volume che si possono rintracciare le vicende straordinarie di questo frate domenicano, considerato dagli studiosi il vero iniziatore della storia moderna del santo Rosario, o Salterio di Maria, secondo l’antica definizione in uso in ambiente monastico. 
Il testo, che per tutto il XIX secolo conobbe ininterrottamente una diffusione mondiale, sarebbe, secondo le ricerche realizzate dal curatore, il più antico dedicato al santo Rosario. 
Già a un anno dalla morte di Alano della Rupe, il capitolo della Congregazione di Olanda dei domenicani tenutosi ad Haarlem aveva ordinato a tutti i frati di raccogliere e inviare in tale sede i suoi scritti. Negli anni a seguire, vista la devozione di quanti lo avevano conosciuto, furono stampate alcune delle sue opere. Fino a che, nel 1619, ancora un domenicano, Giovanni Andrea Coppestein, decise di avviare una revisione critico-filologica di tutti gli scritti del teologo bretone, editi e non, e rese possibile la pubblicazione delle sue cinque opere più importanti, raccolte nel B. Alanus redivivus, de Psalterio seu Rosario Christi et Mariae tractatus. Un’edizione che rappresentò la base di tutte le successive, compresa quella di Imola del 1847, a cui si riferisce la recente traduzione italiana. 


AVE MARIA!

mercoledì 13 maggio 2015

Festa della Madonna di Fatima, Mater Misericordiae


Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia.

venerdì 4 ottobre 2013

Una lectio divina esemplare



Ottobre a Maria

di Fabio Mancini

Alzi la mano chi tra di voi non ha mai vissuto l'esperienza del traffico stradale. Tutti coinvolti? Beh, non avevo alcun dubbio! Allora, mettetevi pure comodi, perché voglio raccontarvi una storia. 
Mese di ottobre 2010, primo albeggiare di un umido e fresco mattino d'autunno. Mi trovavo letteralmente imbottigliato tra automobili, motocicli, camion, tir, autobus e chi più ne ha più ne metta: benedette ali! 

Dovendo necessariamente attendere lo sviluppo degli eventi, cominciai a guardarmi attorno e avvertii il profondo disagio, l'insofferenza, l'ansia, il grigiore di un male profondo e oscuro, nei volti e nel cuore di chi avevo accanto. La sindrome subdola del "tempo d'attesa": quel male che scuote le viscere e dal quale ci si vorrebbe liberare il più presto possibile, come da un nugolo di feroci zanzare. Venni anch'io colpito dal contagio. Cosa fare, come difendermi?.


Per fortuna avevo l'antidoto giusto. Estrassi dalla tasca della mia giacca una coroncina del santo rosario e cominciai a pregare: «Ave Maria... Ave Maria... Ave Maria...». Pian piano, ogni tensione si affievolì e tornai in me, come il figliol prodigo. Tutto ciò, grazie al sostegno premuroso della Madre celeste. 


Da quel giorno ho ancor meglio compreso la necessità, il bisogno assoluto della cura dello spirito: una priorità essenziale che per ognuno di noi va considerata prima ancora di tutto il resto. In una società che sempre più tende all'estetica della persona, chi mai ha pensato di diffondere a tamburo battente, nell'ambito mediatico, la "moda" di una palestra per allenare e formare il nostro essere interiore? Ottobre: mese mariano. Il mio testo di riferimento è stato, è e sempre sarà il Magnificat: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato all'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi diranno beata»..

Non ho altro da imparare, semmai devo mettere tutto in pratica, sublimando tale lezione di vita terrena ed eterna, essendo umile, umile e ancora umile. 

Nel Magnificat, la Madre di Dio "esulta nello spirito" e sottolinea un "perché", in seguito rivelato da Gesù, anch'egli nell'esultanza (cf Lc 10,21). 
Maria ci dona una lectio divina esemplare, introducendoci nel cuore delle "beatitudini". Meditiamo il canto di lode della Regina della pace, comparandolo con il "discorso della montagna" in una disposizione spirituale di stupore e ringraziamento per tutto ciò che l'Onnipotente ha compiuto e compie, secondo il suo disegno di salvezza: «Ha spiegato la potenza del suo braccio... Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia... per sempre!». 

Maria è quel miracolo di purissima semplicità e candore, che mi inonda gli occhi di lacrime di gioia. Inoltre Maria è quella gemma di inestimabile valore che mi consente di andare oltre, riguardo a tutto ciò che è caduco, effimero, fuorviante e cioè: l'arrivismo, il potere, il possesso di quanto è destinato a passare. Subdole e pericolose illusioni che Gesù, nel deserto, rispedì prontamente al sinistro mittente. 

Ottobre: mese mariano. Lasciamoci guidare dalla Madre celeste, chiediamole di prenderci per mano: abbiamo bisogno di lei per imparare ad ascoltare Dio e il prossimo, evitando di cadere nel precipizio della superficialità. Non permettiamo a noi stessi di restare imprigionati nel traffico delle tortuosità. Proviamo a ritagliare ogni giorno uno spazio a nostra misura per poterci ritrovare, abbandonando ogni pensiero in Maria in un atteggiamento di silenzio fecondo che ci renda degni di essere simili a lei, come veri figli suoi.

Fabio Mancini
Salus nostra 
in manu tua est, o Maria!

giovedì 1 agosto 2013

Il rosario, la Sacra Scrittura e l’Eucarestia.


Cari figli, sono vostra Madre Addolorata e soffro per quello che vi attende. Inginocchiatevi in preghiera. Verranno giorni difficili per l’umanità. 

Gli uomini e le donne di fede piangeranno e si lamenteranno. 

Vi chiedo di essere fedeli a Gesù. Aprite i vostri cuori e credete fermamente nel Vangelo. 

Il mio Gesù vi parla. Ascoltatelo. Non allontanatevi dalla verità. 

Sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla conversione. Siate docili. Solo quelli che sono fedeli a Gesù resteranno nella verità. 

Ecco il tempo della grande battaglia spirituale. Le armi che vi offro per questo combattimento sono: il rosario, la Sacra Scrittura e l’Eucarestia. Restate sul cammino che vi ho indicato e sarete vittoriosi. Abbiate coraggio.

Quando tutto sembrerà perduto arriverà per voi una grande vittoria. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. 

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

VIRGO POTENS

mercoledì 29 maggio 2013

Il rosario ha il suo posto in carcere. Maria è a volte l'unico raggio di sole /che/ penetra. Firmato un appassionato seguace del Rosario!

27 mai 2013

Vu hier soir à travers les vitres du fourgon de police qui l'emmenait en garde à vue

Photo (1)
(Merci BI)
Posté le 27 mai 2013 à 12h59 par Lahire | Catégorie(s):France : Politique en France , France : Société ,Homosexualité : revendication du lobby gay
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Commentaires

cette image va faire le tour du monde
Rédigé par : bébert | 27 mai 2013 13:08:47
Magnifique ! et tellement significatif !
Rédigé par : Bourbonnaise | 27 mai 2013 13:20:39
La France est entrée en croisade... A Dieu, Rien qu'à Dieu! Tout à Dieu!
"Saint George guide nous..."
Rédigé par : jb | 27 mai 2013 13:26:02
la montrer à Paris Match... Bravo au photographe.
Rédigé par : admajo | 27 mai 2013 13:27:02
Et c'est en France, en 2013 ...
Rédigé par : Philippe | 27 mai 2013 13:31:13
"La neutralité fut toujours un mensonge" (Viviani, à la tribune de l’Assemblée nationale en 1906): Quelle modernité que ce message, vu ce qui se passe en ce moment. Leur neutralité leur permet d'embarquer nos amis, coupables de manifester pacifiquement.
Egalement du même personnage tolérant: "nous sommes en face de l'Eglise Catholique, pour la combattre, pour lui livrer une guerre d'extermination".
Les cathos ne sont visiblement pas des paranos, car c'est l'ennemi qui parle ainsi.
Hier, dans le ciel de Paris, ces lumières que les laïcards croyaient éteintes, brillaient de milles feux !
A entendre ce qui se dit sur les médias de la part de certains qui étaient aux Invalides, le pouvoir ne doit pas s'attendre à une grosse démobilisation.
ON NE LACHE (donc) RIEN
(merci à "La faute à Rousseau" pour la référence vivianesque)
Rédigé par : Soudarded | 27 mai 2013 13:51:14
Un clin Dieu !
Rédigé par : Anne | 27 mai 2013 13:56:56
Honneur à ces jeunes témoins, à ces jeunes martyrs.
Rédigé par : PGC | 27 mai 2013 14:14:52
Mon Dieu que c'est beau à voir!
Bravo les jeunes, vous n'imaginez pas à quel point vous nous faites revivre !
Rédigé par : Hubert | 27 mai 2013 14:15:37
Ave Maria...
Nous sommes tous avec toi!
Rédigé par : jacky | 27 mai 2013 14:33:02

Cette image si poignante que vous présentez juste sous l'article montrant que l'idéologie du genre va être imposée dans une crêche de Toulouse! Que Dieu nous assiste!

Courage jeune homme ! nous sommes fier de vous et de vous tous !
Rédigé par : francis serre | 27 mai 2013 14:57:58
et çà continue:mon fils était aux veilleurs hier soir aux invalides, à dormit sur Paris, à 14 h était à pied avec d'autres en route pour la gare ,train pour l'indre et loire, j'ai reçu ce sms:"interpeller à cause du sweat, on va au flics, je sais pas quan on rente"
mc
Rédigé par : mc | 27 mai 2013 15:03:48
Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat
bravo et merci
Rédigé par : estebe | 27 mai 2013 15:04:38
Je suis impatient de voir comment la CEF va exprimer sa fraternité, au nom de Diaconia 2013, à l'égard des catholiques emmenés en GAV, de manière illégale ! ...
Plus d'infos sur :
Et maintenant, comment délivrer la France de ce régime abject, devenu complètement fou ***? …[ MAJ 15 h 10 ]
Rédigé par : Cril17 | 27 mai 2013 15:11:00
bravo
à ces jeunes courageux
Rédigé par : winflunch | 27 mai 2013 15:12:52
Le chapelet a toute sa place en prison. Marie est parfois le seul rayon de soleil qui y pénètre. Signé : un adepte assidu du rosaire !
Rédigé par : Roque | 27 mai 2013 15:30:48
Festival de Cannes : symbole de la société dégénérescente que veulent nous imposer les "modernistes progressistes" artisans de la diabolique contre-civilisation :
Lu sur Contre-info :
Festival de Cannes : un lauréat emblématique.
Pour résumer : Le jury, présidé par Spielberg, a décerné la palme à un film en partie pornographique d’Abdellatif Kechiche, qui relate complaisamment l’aventure homosexuelle de deux Françaises, dont l’une mineure.
Sous les applaudissements du pédophile Polanski et de DSK.
Rédigé par : doré | 27 mai 2013 15:39:59
Merci à vous pour ce témoignage. Je ne peux m'empêcher de verser une petite larme devant ce chapelet, devant cette croix... vous êtes l'Avenir de la France. Dieu vous benisse !
Rédigé par : labarre | 27 mai 2013 15:52:10
Résistance catholique à un gouvernement maçonnique !
PAX +
Rédigé par : Thomas | 27 mai 2013 15:53:31
Un ave Maria sera toujours plus fort qu'une intimidation !
Plusieurs ave et c'est la paix conservée...
Rédigé par : panetier | 27 mai 2013 16:27:24
Notre plus belle arme! Merci pour ce beau témoignage!
Rédigé par : Marie | 27 mai 2013 16:27:43
L'"arme" qui sauvera la France.... plus forte que les forces de Mr Valls.
Rédigé par : jim | 27 mai 2013 17:24:37
ceux sont des vrais cristeros
restaurons le regne social de Notre Seigneur Jesus Christ.
Organisons la resistance civile, la resistance économique.
Vive le Christ-Roi!
Montjoie-Saint Denis!
Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat
Rédigé par : hu de bzc | 27 mai 2013 17:30:00
Il n'y a que cela qui pourra nous sauver....!Bravo !
Rédigé par : T. | 27 mai 2013 17:49:27
Cette image m'a fait pleurer ... de joie tellement beau est ce témoignage ! d'autant plus que ma fille s'est fait embarquer hier soir avec 159 autres jeunes après avoir été chargés, tapés à la matraque télescopique alors qu'ils ne faisaient que chanter !!! Elle a eu le temps de nous envoyer des sms dans le panier à salade pour nous rassurer. Ils devaient les lâcher rapidement et depuis ... plus de nouvelles ! je suis certaine qu'ils se soutiennent tous ! Nous sommes fiers de notre jeunesse mais cela ne nous empêche pas d'être inquiets ! Nous les confions à la Vierge Marie afin qu'ils gardent calme et patience jusqu'à leur sortie. Je ne sais combien de temps ils peuvent les garder ainsi ...
Rédigé par : sdp | 27 mai 2013 18:19:47
Quelle belle photo! Et quel symbole! Car c'est sous le signe du Christ que nous vaincrons. Sans Lui, le combat est perdu d'avance.
Rédigé par : Arwen | 27 mai 2013 18:55:08
Bravo à cette jeune femme (car l'anatomie de la main suggère fortement que c'en est une)
Union de prière.
Rédigé par : Exupéry | 27 mai 2013 23:22:41
AVE MARIA GRATIA PLENA
VIRGO POTENS ORA PRO NOBIS!

martedì 30 aprile 2013

MAGGIO, ROSE e SANTO ROSARIO



Messaggi eloquenti 

Nel mese di maggio  di questo 2013 offriamo  TUTTI a gara, grandi e piccoli, all'Immacolata ogni giorno tanti fiori profumati, e tra essi non manchi mai quella corona di rose che più Le stà a Cuore: ossia il santo Rosario.
***


"II santo Rosario deve essere la gioia dei vostri cuori, la luce dei vostri pensieri, il desiderio ardente della vo­stra volontà, l'anello che vi unisce al Cielo.

È la fonte inesauribile dei tesori che Io vi offro con le mie mani immacolate. Dipende solo da voi accoglierlo e recitarlo.

Offrite semplicemente il vostro tempo, la vostra disposizio­ne umile e devota, un minimo di sforzo per raccogliervi recitandolo. Non siate avari del tempo che gli consacrate. Non lasciatelo per l'ultimo quarto d'ora della giornata, pensando che ci sarà abbastan­za tempo per recitarlo.

Con il Rosario si ha la grazia, l'azione dello Spirito Santo, che ci dona la conoscenza del Salvatore nei suoi misteri, ci dona l'amore del Padre mediante il quale le nostre anime diventano capaci di immergersi in Dio. Si realizzano così le parole del Figlio di Dio: "II regno di Dio è in voi; il regno eterno, universale, il regno della verità, della santità e della grazia, il regno della giusti­zia, dell'amore e della pace".



Le promesse della Vergine [modifica]


La Madonna apparve a Lourdes con la corona del rosario
La tradizione religiosa riporta anche 15 promesse che la Vergine in persona avrebbe fatto sia a san Domenico sia al beato Alano della Rupe riguardo al suo rosario. Esse sono le seguenti:
  1. «A tutti quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.»
  2. «Chi persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà grazie preziosissime.»
  3. «Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'inferno; esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.»
  4. «Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l'amore di Dio all'amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!»
  5. «Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà.» [5]
  6. «Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgrazia. Se è peccatore, si convertirà; se è giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna.»
  7. «I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa.»
  8. «Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Dio, la pienezza delle Sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati.»
  9. «Libererò molto prontamente dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.»
  10. «I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in Cielo.»
  11. «Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.»
  12. «Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.»
  13. «Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della "Confraternita del Rosario" abbiano per fratelli durante la vita e nell'ora della morte i santi del Cielo.»
  14. «Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.»
  15. «La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.»
Secondo il credo cattolico, il termine predestinazione non significa assenza di libero arbitrio, cioè una persona, dopo aver pregato col "rosario", può sempre scegliere liberamente se raggiungere la "salvezza" o meno. Quindi, la "predestinazione" è qui intesa come l'alto grado di probabilità che una persona possa salvarsi, perché, di sicuro, col "rosario" una persona sarà particolarmente protetta e aiutata da Dio e da Maria.

Promesse della Madonna a coloro che portano con sé la "Corona del santo Rosario" [modifica]

Promesse fatte dalla Vergine durante varie apparizioni[senza fonte]
  1. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me condotti a mio Figlio.»
  2. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me aiutati nelle loro imprese.»
  3. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, impareranno ad amare la Parola e la Parola li farà liberi. Non saranno più schiavi.»
  4. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, ameranno sempre di più mio Figlio.»
  5. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una conoscenza più profonda di mio Figlio nella loro vita quotidiana.»
  6. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un desiderio profondo di vestire con decenza per non perdere la virtù della modestia.»
  7. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, cresceranno nella virtù della castità.»
  8. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una coscienza più profonda dei loro peccati e cercheranno sinceramente di correggere la propria vita.»
  9. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un profondo desiderio di diffondere il messaggio di Fatima.»
  10. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, sperimenteranno la grazia della mia intercessione.»
  11. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nella loro vita giornaliera.»
  12. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno ripieni di un profondo desiderio di recitare il S. Rosario e meditare i Misteri.»
  13. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno confortati nei momenti di tristezza.»
  14. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, riceveranno il potere di prendere decisioni sagge illuminati dallo Spirito Santo.»
  15. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno invasi da un profondo desiderio di portare oggetti benedetti.»
  16. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, venereranno il mio Cuore immacolato e il Sacro Cuore di mio Figlio.»
  17. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, non useranno il nome di Dio invano.»
  18. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una profonda compassione per Cristo crocifisso e aumenterà il loro amore per Lui.»
  19. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno guariti da malattie fisiche, mentali ed emozionali.»
  20. «Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nelle proprie famiglie.»

MAGNIFICAT
ANIMA MEA DOMINUM!


martedì 9 aprile 2013

C'era anticamente un uomo // E' bellissimo!



STORIA DI UN UOMO CHE VOLEVA DANNARSI

di Tito Casini

C'era anticamente un uomo il quale si Voleva dannare. Non dico che si fosse proprio proposto di andare all'inferno: dico che s'era messo per una strada da finire in quel brutto posto. Da buon cristiano qual era stato in principio, s'era a poco a poco voltato al male, e, facendo un giorno peggio dell'altro, dì cristiano non aveva ormai più che il battesimo. Niente più messe (figurarsi le funzioni), né per Pasqua né per Natale, niente più prediche né vangeli, niente più confessioni né comunioni, niente più vigilie né quaresime né quattro tempora, niente più divozioni, niente più preghiere, e al posto di tutto questo tutti e sette i vizi del catechismo... Dite se non è questa la strada che mena alla dannazione.

Vero è che per dannarsi bisogna fare i conti con la Madonna, vale a dire con una mamma. Una mamma! Io mi ricordo di quand'ero piccino e, qualche volta, per un capriccio, per rabbia ch'essa m'avesse tirato via da un pericolo, levato di mano un vetro o un coltello, raccattavo un sasso o un bacchetto e facevo l'atto di andarle contro per picchiarla. Nel movermi inciampicavo, andavo in terra, piangevo, e mamma lesta a rizzarmi, pigliarmi in collo, baciarmi, picchiare e chiamar brutto, cattivo, il sasso o il bacchetto che m'aveva fatto cascare, che aveva fatto cascare il suo bambino tanto buono... La Madonna è una mamma.




L'unica cosa di cui non si fosse proprio del tutto scordato, quest'uomo che si ricordava di Dio e dei santi soltanto per bestemmiarli, era giust'appunto la Madonna. A volerle bene e a pregarla in modo speciale lo aveva avvezzato fin da piccino la sua mamma, ripetendogli di continuo, e con discorsi e con esempi, che non sarebbe finito del tutto a male chi si fosse mantenuto in qualche maniera devoto della Madonna. La Madonna, infatti è la porta del paradiso, è il rifugio dei peccatori, è la nostra avvocata - e il tale per aver detto così, e la tale per aver fatto in quel modo, e i tali perché so io, s'erano tutti salvati... Un po' per il ricordo della sua mamma, un po' perché le cose imparate da piccini è difficile che qualche cosa non lascino, questo pover uomo, mentre faceva di tutto per andare all'inferno, pregava ancora la Madonna e teneva la sua immagine a capo del letto.

La pregava a quel modo. Il rosario, che la Madonna ha tanto gusto a sentirselo dire, nemmen si ricordava che cosa fosse; aveva a poco a poco dimenticato le litanie, la salveregina; non sapeva più che l'avemmaria, e due o tre avemmarie borbottate fra lo svestirsi e l'addormentarsi, ogni sera, eran tutte le sue divozioni... Arrivò al punto, camminando sempre per quella strada sciagurata, di scordare anche quella, e della Madonna non gli rimase che il nome, Maria, forse perché era scritto ai piedi della sua immagine, che gli pendeva sopra il letto... Se fosse stato meno duro, avrebbe sentito, da quell'immagine, le lacrime gocciargli sul viso, mentre dormiva.


La Madonna piangeva su quel figliolo che le tornava ogni notte con l'anima sempre più nera, col cuore sempre più chiuso alle sue ispirazioni, ai suoi amorosi rimproveri; e vegliandolo, come una mamma il suo piccino malato, perché la morte non lo venisse a pigliare mentr'era così in disgrazia di Dio, pregava, diceva per lui le divozioni, il confiteor, l'atto di contrizione.


Ma, se la Madonna piangeva, nemmeno lui, il figliol prodigo, era contento. Eh, no, alla tavola del diavolo la vera allegrezza non si trova, per quanto possano sul principio parer dolci i suoi vini. È la dolcezza del veleno, che si converte in amarezza appena dal palato è disceso in corpo. Se tanti, Purtroppo, seguitano e seguitano a bere, è perché il diavolo li ha ormai ubriacati e credono che il rimedio consista nel bere ancora dell'altro, finché tanto ne bevono che finiscono per scoppiare.


Se avesse dato retta ai rimorsi che sentiva in sé dopo ogni stravizio; se avesse ascoltato il cuore che gli metteva a confronto il suo stato d'ora (dico quanto a esser contento) col suo stato di prima, di quando andava alla messa, alle funzioni, alle prediche, di quando si confessava e comunicava, diceva il rosario e le divozioni, di quando insomma era un buon cristiano, l'uomo si sarebbe forse ravvisto, e la Madonna avrebbe cessato di versare quelle sue lacrime di mamma, di cui il demonio rideva. Invece, per acchetare i rimorsi, per non sentir que' paragoni, egli si buttava da un peccato in un altro, da uno stravizio in uno stravizio peggiore - e la morte intanto si avvicinava.


Anche il pozzo dei peccati però ha un fondo, dopo il quale non c'è che tornare a galla o sprofondar senza rimedio in casa del diavolo, Che
Dio ci guardi dall'arrivare a quel limite; e se per disgrazia ci s'arrivasse, ci guardi almeno dalla disperazion di salvarci, che sarebbe uno dei peccati contro lo Spirito Santo, il peccato che condusse Giuda a impiccarsi quando ancora poteva chieder perdono a Gesù!


Se non era ancora arrivato a questo, l'uomo si trovava già coi piedi sulla botola dell'inferno. La disperazione era prossima, e si sarebbe buttato ormai allo sbaraglio se non era... Eh, chi poteva essere se non quella santissima Vergine, cui egli non alzava più neppure uno sguardo, ne pronunziava appena il nome, Maria, con quella stessa bocca con cui aveva per tutto il giorno bestemmiato il suo Figliolo e i suoi santi? Fatto sta che
una notte, dopo essersi involtolato nel male più di un rospo nella belletta di un pantano, rientrò in casa, cotto dal vino, rovinato dal gioco, con un gran disgusto di sé, con la disperazione nel cuore e la tentazione di ammazzarsi. Figuratevi se pensò a dire le divozioni! Nell'atto però di cominciare a svestirsi, alzò, per caso o per abitudine, gli occhi all'immagine sopra il letto e cercò la parola, il nome, le cinque lettere a cui s'era ridotta la sua preghiera, la sua fede, la sua speranza: Maria. Ma gli occhi - disorientati forse dal vino? - videro in altr'ordine le cinque note che suonarono tanto dolci in bocca all'arcangelo Gabriele, e lessero, invece di MariaRiama.

Provvido errore - se fu errore! Al suo spirito, che, incerto fra la morte e la vita, riluttante a quella per il disgusto e a questa per il terrore, si chiedeva gemendo che cosa fare, quella parola, quel nome invertito fu la risposta, la risposta illuminante, consolante, acquietante: Riama.


Riama: ama di nuovo, ama come una volta, come quand'eri bambino, come quando dicevi le divozioni... E le antiche divozioni rifiorirono come per miracolo prima nel cuore e poi sui labbri bruciati dalla bestemmia: Ave, Maria, gratia plena...Piegato a terra da una forza dolce e invisibile, l'uomo abbandonò fra le mani il viso sulla sponda del letto, sotto l'immagine, e pianse, e pianse, e pianse.
E la Madonna cessò di piangere; la Madonna sorrise, perché quel suo figliolo era salvo.


SI': MARIA!
E: RIAMA

martedì 15 gennaio 2013

Il Santo Rosario





Esempio

Il padre Eusebio Nieremberg racconta che nella città di Aragona viveva una fanciulla chiamata Alessandra, nobile e bellissima, che era amata da due giovani. Un giorno, trasportati dalla gelosia, essi si affrontarono in uno scontro e morirono tutti e due. I loro parenti, pieni di collera, uccisero la povera ragazza ritenendola causa di così grave sventura; le tagliarono la testa e la buttarono in un pozzo.

Alcuni giorni dopo passa di lì san Domenico che, ispirato dal Signore, si china sul pozzo e dice: «Alessandra, esci fuori!». Ed ecco la testa dell'uccisa esce, si mette sull'orlo del pozzo e chiede a san Domenico di confessarla. Il santo la confessa e poi le dà la comunione, alla presenza di un'immensa folla accorsa stupita. Poi san Domenico ordinò ad Alessandra di dire perché aveva ricevuto quella grazia. La giovane rispose che, quando le era stata tagliata la testa, era in peccato mortale, ma che la santa Vergine per ricompensarla della sua devozione nel recitare il rosario, l'aveva conservata in vita. Per due giorni la testa rimase viva sull'orlo del pozzo a vista di tutti, e dopo l'anima andò in purgatorio.

Ma quindici giorni dopo a san Domenico apparve l'anima di Alessandra, bella e risplendente come una stella e gli disse che uno dei principali suffragi che ricevono le anime nelle pene del purgatorio è il  rosario che si recita per loro. Quando poi queste anime giungono in paradiso, pregano per quelli che hanno applicato ad esse questa potente preghiera. Dopo di che, san Domenico vide quell'anima fortunata salire giubilante al regno dei beati.

REGINA SACRATISSIMI ROSARII, 
ORA PRO NOBIS!

martedì 13 novembre 2012

Predicando il santo Rosario


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ROSA TRENTATREESIMA

[101] Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di Carcassona, a san Domenico, fu presentato un eretico albigese posseduto dal demonio. Il Santo, davanti a una folla che si ritiene composta di oltre dodicimila persone, lo esorcizzò, e i demoni che tenevano in dominio quel miserabile, furono costretti, loro malgrado, a rispondere alle domande dell'esorcista. E confessarono 1) che nel corpo di costui erano in quindicimila perché egli aveva osato combattere i quindici misteri del Rosario; 2) che san Domenico col suo Rosario terrorizzava tutto l'inferno e che essi stessi odiavano lui più di qualsiasi altra persona perché con questa devozione del Rosario strappava loro le anime; 3) rivelarono inoltre parecchi altri particolari.
San Domenico allora gettò la sua corona al collo dell'ossesso e chiese ai demoni chi mai fra tutti i Santi del cielo essi temessero di più e chi, a parere loro, meritasse più amore e onore da parte degli uomini. A tale domanda gli spiriti infernali levarono alte grida sì che la maggior parte dei presenti stramazzarono a terra per lo spavento. Poi quei maligni, per non rispondere direttamente alla domanda, cominciarono a piangere e a lamentarsi in modo così pietoso e commovente che parecchi fra gli astanti furono presi da una naturale pietà. Per bocca dell'ossesso e con voce piagnucolosa così dicevano: “Domenico, Domenico, abbi pietà di noi e promettiamo di non nuocerti mai. Tu che tanta compassione hai per i peccatori e per i miserabili, abbi pietà di noi meschini. Ahinoi!, soffriamo già tanto: perché ti compiaci di aumentare le nostre pene? Contentati di quelle che ci tormentano! Misericordia, misericordia misericordia!”.

[102] Impassibile davanti ai piagnistei di quegli spiriti, il Santo rispose che non avrebbe desistito dal tormentarli se prima non avessero essi stessi risposto alla sua domanda. Ed essi replicarono che avrebbero dato, la risposta, ma in segreto, all'orecchio e non di fronte a tutti. Domenico tenne duro e comandò che parlassero ad alta voce; ma ogni sua insistenza fu inutile e i demoni si chiusero nel silenzio. Allora il Santo si pose in ginocchio e pregò la Madonna: “Vergine potentissima, Maria, in virtù del tuo Rosario comanda, a questi nemici del genere umano di rispondere alla mia domanda”. Immediatamente dopo questa invocazione, una fiamma ardente uscì dalle orecchie, dalle narici e dalla bocca dell'ossesso; i presenti tremarono dalla paura ma nessuno ne subì danno. E si udirono le grida di quegli spiriti: “Domenico, noi ti preghiamo per la passione di Cristo e per i meriti della sua santa Madre e dei Santi: permettici di uscire da questo corpo senza dir nulla. Gli Angeli, quando tu vorrai, te lo riveleranno. Del resto, perché vuoi tu credere a noi? non siamo forse dei bugiardi? Non tormentarci oltre, abbi pietà di noi ”.
Disgraziati, siete indegni di pietà!” riprese san Domenico, e sempre in ginocchio pregò di nuovo la Vergine Santa: “O degnissima Madre della Sapienza, ti supplico per il popolo qui presente che ha già appreso a recitare come si deve il Saluto angelico, obbliga questi tuoi nemici a proclamare in pubblico la verità piena e chiara sul Rosario”.
Finita la preghiera vide accanto a sé la Vergine Maria, circondata da una moltitudine di angeli, che con una verga d'oro colpiva l'ossesso e gli diceva: “Rispondi al mio servo Domenico conforme alla sua richiesta”. Da notare che nessuno udiva né vedeva la Madonna all'infuori di san Domenico.

[103] A tale comando i demoni presero a urlare:
“O inimica nostra, o nostra damnatrix, o nostra inimica, o nostra damnatrix, o confusio nostra, quare de coelo descendisti ut nos hic ita torqueres? Per te quae infernum evacuas et pro peccatoribus tanquam potens advocata exoras; o Via coeli certissima et securissima, cogimur sine mora et intermissione ulla, nobis quamvis invitis, et contra nitentibus, totam rei prolerre veritatem. Nunc declarandum nobis est simulque publicandum ipsum medium et modus quo ipsimet conjundamur, unde vae et maledíctio in aeternum nostris tenebrarum principibus.
Audite igitur vos, christiani. Haec Christi Mater potentissima est in praeservandis suis servis quonimus praecipites ruant in baratrum nostrum inferni. Illa est quae dissipat et enervat, ut sol, tenebras omnium machinarum et astutiarum nostrarum, detegit omnes fallacias nostras et ad nihilum redigit omnes nostras tentationes. Coactique fatemur neminem nobiscum damnari qui ejus sancto cultui et pio obsequio devotus perseverat. Unicum ipsius suspirium, ab ipsa et per ipsam sanctissimae
Trinitati oblatum, superat et excedit omnium sanctoruin preces, atque pium et sanctum eorum votum et desiderium, Magisque eum formidamus quam omnes paradisi sancios; nec contra fideles ejus famulos quidquam praevalere possumus.
Notum sit etiam vobis plurimos christianos in hora mortis ipsam invocantes contra nostra jura salvari, et nisi Marietta illa obstitisset nostrosque conatus repressisset, a longo iam tempore totam Ecclesiam exterminassemus, nam saepissime universos Ecclesiae status et ordines a fide deficere fecissemus. Imo planius et plenius vi et necessitate compulsi, adhuc vobis dicimus, nullum in exercitio Rosarii sive psalterii eius perseverantem aeternos inferni subire cruciatus. Ipsa enim devotis servis suis veram impetrat contritionem qua fit ut peccata sua confiteantur, et eorum indulgentiam a Deo consequantur”.

[104] “O nostra nemica, nostra rovina e nostra confusione! perché sei tu scesa dal cielo apposta per farci tanto soffrire? O avvocata dei peccatori che ritrai dall'inferno, o via sicurissima del Paradiso, siamo noi proprio obbligati, a nostro dispetto, a dire tutta la verità? Dobbiamo proprio confessare davanti a tutti ciò che ci coprirà di vergogna e sarà causa della nostra rovina? Guai a noi! e maledizione eterna ai nostri principi delle tenebre! Ebbene, udite voi cristiani: questa Madre di Cristo è onnipotente e può impedire che i suoi servi cadano nell'inferno. E' lei che, come un sole, dissipa le tenebre dei nostri intrighi e astuzie; è lei che sventa le nostre mene, disfa i nostri tranelli e rende vani e inefficaci tutte le nostre tentazioni.
Siamo costretti a confessarvi che nessuno di quanti perseverano nel suo servizio è dannato con noi. Uno solo dei sospiri ch'ella offra alla SS. Trinità vale più di tutte le preghiere, i voti, i desideri dei Santi.
Noi la temiamo più di tutti i beati insieme e nulla possiamo contro i suoi fedeli servitori. Anzi, avviene che molti cristiani i quali secondo le leggi ordinarie andrebbero dannati, invocandola in punto di morte riescono a salvarsi per l'intercessione di lei. Ah, se questa Marietta ‑ così la chiamavano per rabbia ‑ non si fosse opposta ai nostri progetti e ai nostri sforzi, già da molto tempo noi avremmo rovesciato e distrutto la Chiesa e fatto cadere nell'errore e nell'infedeltà tutte le sue gerarchie! Proclamiamo, inoltre, costretti dalla violenza che ci viene usata, che nessuno di quanti perseverano nella recita del Rosario, va dannato perché ella ottiene ai suo fedeli servi una sincera contrizione dei loro peccati e ricevono perdono e indulgenza”.

Ottenuta questa confessione san Domenico fece recitare il Rosario dagli astanti, adagio e con devozione. Ed ecco la cosa sorprendente: ad ogni Ave Maria recitata dal Santo e dal popolo usciva dal corpo di quell'ossesso una moltitudine di demoni in forma di carboni ardenti. Quando l'infelice ne fu completamente libero, la Vergine Santa, sempre non vista, benedisse il popolo e tutti avvertirono una sensibile e vivissima gioia. Questo miracolo fu causa di conversione per molti eretici che entrarono perfino nella confraternita del Rosario.

BELLO E' IL CANTAR LA VERGINE
PIU' BELLO E' DARLE IL CORE!

ACCOGLI IL NOSTRO AMORE, 
O MADRE DI GESU'