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domenica 13 maggio 2012

Sonetto mariano composto dal diavolo



Il Drago apologeta della Donna dell’Apocalisse
   
Una singolare esperienza negli Esorcismi: il Diavolo costretto a tessere gli elogi della Vergine Immacolata, persino componendo per lei un sonetto di alta ‘mariologia’.
Tutti gli esorcisti sanno quanto sia efficace, durante gli Esorcismi, invocare la Vergine, per ragioni ben note che il Demonio stesso è stato costretto a rivelare. Infatti, talvolta Dio obbliga il Diavolo a dire la verità.

Vediamo come in qualche occasione questi sia diventato un ottimo apologista della Madonna.


Un giorno Padre Candido, il famoso esorcista della "Scala Santa" a Roma, interrogò il demonio: "Come mai reagisci di più quando invoco la Madonna che quando invoco Gesù?". Ecco la risposta: "Perché sono più umiliato ad esser vinto da una semplice creatura".



Un’altra volta un esorcista bresciano, don Faustino Negrini, impose al demonio di dire che cosa lo spaventa di più in Maria. Il diavolo rispose:





"Perché è la più umile di tutte le creature, mentre io sono il più superboÈ la più ubbidiente e io sono il più ribelleÈ la più pura e io sono il più sozzo".


A mia volta, dopo aver ricordato a satana questa sua ultima risposta, in cui la Vergine veniva esaltata come la più umile, la più ubbidiente e la più pura di tute le creature, gli comandai che mi dicesse quale è la quarta virtù per cui ha tanta paura della Madonna. Subito mi rispose: "È la sola creatura che mi vince sempre, perché non è mai stata sfiorata dalla più piccola ombra di peccato".



La forza di Maria contro Satana, dovuta alle quattro virtù elencate, è un modello anche per noi. Non sappiamo i piani di Dio su Maria, per preparare la ‘parusia’; ma sappiamo l’aiuto che ella ci dà ora, come madre nostra in ordine alla salvezza; quindi, in particolare, in ordine alla lotta contro il peccato.

L’inimicizia tra la Donna dell’Apocalisse e il Drago perdura sempre e la lotta è senza tregua. Paolo è molto chiaro al riguardo: "Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del Diavolo. La nostra battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Ef 6, 11-13).


L’opposizione inconciliabile della Vergine Immacolata al Diavolo tentatore ci dice come il ricorso a lei nelle tentazioni del Male e nelle prove della vita ci invita a confidare nel potere d’intercessione di Maria.


Un sonetto mariano 
composto dal diavolo

Nel 1823, ad Ariano Irpino (Avellino), due celebri predicatori domenicani – p. Cassiti e p. Pignataro – furono invitati ad esorcizzare un ragazzo. Allora si discuteva ancora fra i teologi sulla verità dell’Immacolata Concezione, che fu poi proclamata dogma di fede trentun anni dopo, nel 1854. Ebbene, i due frati imposero al Demonio di dimostrare che Maria era Immacolata; e per di più – da bravi ‘buffoni’ napoletani – gli ingiunsero di farlo mediante un sonetto, una poesia di quattordici versi endecasillabi, a rima obbligata. [E si noti che l’indemoniato era un ragazzino di appena dodici anni, per di più analfabeta]. Subito satana pronunciò questi versi:



"Vera Madre son io di un Dio che è Figlio
e son figlia di Lui benché sua Madre.
Ab aeterno nacque Egli ed è mio Figlio,
nel tempo io nacqui eppur gli sono Madre.





Egli è il mio Creator ed è mio Figlio,
son io sua creatura e gli son Madre.
Fu prodigio divin l’esser mio Figlio
un Dio eterno, e me aver per Madre
.





L’esser quasi è comun, tra Madre e Figlio,
perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre
e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.




Or se l’esser dal Figlio ebbe la Madre,
o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio
o senza macchia s’ha da dir la Madre"
.
Pio IX si commosse quando lesse questo sonetto, che gli fu presentato in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria..


Gabriele Amorth
Tratto dalla rivista paolina "Madre di Dio" - Marzo 2004


"O Mater mea, Maria sanctissima,
impetra mihi sanctam perseverantiam
et Iesu Christi amorem"