Visualizzazione post con etichetta Mons. Athanasius Schneider. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mons. Athanasius Schneider. Mostra tutti i post

giovedì 15 dicembre 2016

Il discorso di Mons. Athanasius Schneider

Roma, 5 dicembre. Una esperienza 'forte' di Chiesa e di Cattolicità. Il discorso di Mons. Schneider

Un'esperienza forte di Chiesa e di cattolicità, nel cuore ancor oggi vibrante della Roma paleocristiana.

Magnificat anima mea Dominum!

Il 5 dicembre, si è tenuto a Roma, presso la Fondazione Lepanto, a ridosso dell'antichissima Basilica di Santa Balbina, un incontro, introdotto dal Prof. Roberto De Mattei, con due dei Cardinali dei Dubia, Raymond Leo Burke e Walter Brandmüller e con il vescovo Athanasius Schneider, che li ha preceduti e seguiti con le sue prese di posizione pubbliche [qui e qui], il quale ha pronunciato un discorso grandioso, il cui testo potete leggere di seguito. A loro si è aggiunto Mons. Andreas Laun, vescovo di Salisburgo.
Vi do le mie prime impressioni, ma non mancherò di approfondire in seguito.
Un incontro in cui era palpabile, a partire dal solenne silenzio che ha accolto gli illustri ospiti e la vibrante commossa attenzione con cui si è rimasti in ascolto per finire, in chiusura, col canto corale del Credo in perfetta consonanza di pensieri e sentimenti fortificata dalla comune esperienza, seguìto dalla benedizione impartita dal Card. Burke.
Lo dico con gioia, ma soprattutto col conforto grande di essere confermata e benedetta dai nostri Pastori, che non incontravo per la prima volta e con i quali sono riuscita a intrattenermi brevemente. Di questo e dell'intera esperienza sono molto grata agli organizzatori.
La maggior parte dei presenti, provenienti non solo da tutta Italia ma da ogni paese, era costituita da numerosissimi sacerdoti e religiosi, alcuni molto giovani, tra cui i Francescani dell'Immacolata (non posso che chiamarli con la loro denominazione originaria non cancellabile per via del loro voto mariano indissolubile). Oltre al più discreto numero di laici, spiccavano per la loro attenta partecipazione alcuni dei maggiori vaticanisti esteri tra coloro che si distinguono particolarmente per l'assenza nei loro contenuti di fraintendimenti della realtà (per l'Italia, Sandro Magister). Con loro ho potuto scambiare alcune impressioni.
Mi scuso per la scarsa qualità delle immagini scattate dal mio cellulare.
I sorrisi di mons. Schneider e del Cardinale Burke, che lo ha ringraziato per le sue parole luminose, accompagnano la frase: I suoi genitori dovevano essere davvero ispirati per averle dato quel nome. Doppia allusione: al glorioso Atanasio della crisi Ariana del IV secolo e anche alla vicenda personale di mons. Schneider, cresciuto e fortificatosi ai tempi della persecuzione sovietica. (Maria Guarini)

La grandezza non negoziabile del matrimonio cristiano
Mons. Athanasius Schneider, Roma, 5 dicembre 2016

Quando Nostro Signore Gesù Cristo ha predicato le verità eterne due mila anni fa, la cultura o lo spirito regnante di quel tempo Gli erano radicalmente contrari. In concreto lo erano il sincretismo religioso, lo gnosticismo delle élite intellettuali e il permissivismo morale delle masse, specialmente riguardo all’istituto del matrimonio. “Egli era nel mondo, eppure il mondo non lo riconobbe” (Giov. 1, 10).

La gran parte del popolo d’Israele, ed in particolare i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei hanno rigettato il Magistero della rivelazione Divina di Cristo e persino la proclamazione dell’assoluta indissolubilità del matrimonio: “Venne fra la Sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Giov. 1, 11). L’intera missione del Figlio di Dio sulla terra consisteva nel rivelare la verità: “Per questo sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità” (Giov. 18, 37).

Nostro Signore Gesù Cristo è morto sulla Croce per salvare gli uomini dai peccati, offrendo se stesso in perfetto e gradito sacrificio di lode e di espiazione a Dio Padre. La morte redentrice di Cristo contiene anche la testimonianza che Egli dava di ogni Sua parola. Cristo era pronto a morire per la verità di ciascuna delle Sue parole: “Voi cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?” (Giov. 8, 40-46). La prontezza di Gesù nel morire per la verità includeva tutte le verità da Lui annunziate, certamente anche la verità dell’indissolubilità assoluta del matrimonio.

Gesù Cristo è il restauratore dell’indissolubilità e della santità originaria del matrimonio non soltanto per mezzo della Sua parola Divina, ma in modo più radicale per mezzo della Sua morte redentrice, con la quale Egli ha elevato la dignità creata e naturale del matrimonio alla dignità di sacramento. “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa. […] Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef. 5, 25.29-32). Per questa ragione anche al matrimonio si applicano le seguenti parole della preghiera della Chiesa: “Dio che in modo meraviglioso creasti la dignità della natura umana e in maniera ancora più meravigliosa la riformasti”.

Gli Apostoli e i suoi successori, in primo luogo i Romani Pontefici, successori di Pietro, hanno santamente custodito e fedelmente trasmesso la dottrina non negoziabile del Verbo Incarnato sulla santità e indissolubilità del matrimonio anche riguardo alla prassi pastorale. Questa dottrina di Cristo è espressa nelle seguenti affermazioni degli Apostoli: “Il matrimonio sia onorato ed il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adulteri saranno giudicati da Dio” (Ebr. 13, 4) e “Agli sposati ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito, e qualora si separi, rimanga senza sposarsi, e il marito non ripudi la moglie” (1 Cor. 7, 10-11). Queste parole ispirate dallo Spirito Santo furono sempre proclamate nella Chiesa durante due mila anni, servendo come un’indicazione vincolante e come norma indispensabile per la disciplina sacramentale e per la vita pratica dei fedeli.

Il comandamento di rimanere senza sposarsi dopo una separazione dal proprio coniuge legittima, non è nel fondo una norma positiva o canonica della Chiesa, ma è parola di Dio, come insegnava l’apostolo San Paolo: “Ordino non io, ma il Signore” (1 Cor. 7, 10). La Chiesa ha ininterrottamente proclamato queste parole, vietando ai fedeli validamente sposati di attentare il matrimonio con un nuovo partner. Di conseguenza, la Chiesa secondo la logica Divina e umana non ha la competenza di approvare nemmeno implicitamente una convivenza more uxorio al di fuori di un valido matrimonio, ammettendo tali persone adultere alla Santa Comunione.

Un’autorità ecclesiastica che emana norme o orientamenti pastorali che prevedono una tale ammissione, si arroga un diritto che Dio non le ha dato. Un accompagnamento e discernimento pastorale che non propone alle persone adultere, i cosiddetti divorziati risposati, l’obbligo divinamente stabilito di vivere in continenza come condizione sine qua non all’ammissione ai sacramenti, si rivela in realtà come un clericalismo arrogante. Poiché non esiste un clericalismo più farisaico che quello che si arroga diritti divini.

Uno dei più antichi ed inequivocabili testimoni dell’immutabile prassi della Chiesa Romana di non accettare per mezzo della disciplina sacramentale la convivenza adulterina dei fedeli, che sono ancora legati al loro legittimo coniuge tramite il vincolo matrimoniale, è l’autore di una catechesi penitenziale conosciuta sotto il titolo pseudonimo Il Pastore di Erma. La catechesi è stata scritta con molta probabilità da un presbitero romano all’inizio del secondo secolo sotto la forma letteraria di un’apocalisse o di un racconto di visioni.

Il seguente dialogo tra Erma e l’angelo della penitenza che gli appare nella forma di un pastore, dimostra con ammirevole chiarezza l’immutabile dottrina e prassi della Chiesa cattolica in questa materia: “Che cosa, Signore, farà il marito se la moglie persiste in questa passione dell’adulterio?”. “L'allontani e il marito rimanga per sé solo. Se dopo aver allontanato la moglie sposa un’altra donna, anch’egli commette adulterio“. “Se, signore, la moglie, dopo che è stata allontanata, si pente e vuole ritornare dal marito non sarà ripresa?”. “Sì, dice; e se il marito non la riceve pecca e si addossa una grande colpa. Deve, invece, ricevere chi ha peccato e si è pentito. […] A causa della possibilità di tale pentimento, il marito non deve risposarsi. Questa direttiva vale sia per la donna che per l’uomo. Non solo si ha adulterio se uno corrompe la propria carne, ma anche chi compie cose simili ai pagani è un adultero. […] Per questo vi fu ordinato di rimanere da soli, per la donna e per l’uomo. Vi può essere in loro pentimento, … ma chi ha peccato non pecchi più” (Herm. Mand., IV, 1, 6-11).

Sappiamo che il primo grande peccato clericale fu il peccato del sommo sacerdote Aronne, quando costui cedette alle domande impertinenti dei peccatori e permise loro di venerare l’idolo del vitello d’oro (cfr. Es. 32, 4), sostituendo in questo concreto caso il Primo Comandamento del Decalogo di Dio, cioè sostituendo la volontà e la parola di Dio, con la volontà peccatrice dell’uomo. Aronne giustificava questo suo atto di clericalismo esasperato con il ricorso alla misericordia e alla comprensione con le esigenze degli uomini. La Sacra Scrittura dice appunto: “Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne avevo tolto ogni freno al popolo, così da farne il ludibrio dei loro avversari” (Es. 32, 25).

Si ripete oggi nuovamente nella vita della Chiesa, quel primo peccato clericale. Aronne aveva dato il permesso di peccare contro il Primo Comandamento del Decalogo di Dio e di poter essere allo stesso tempo sereni e lieti nel farlo, e la gente appunto danzava. Si trattava in quel caso di una letizia nell’idolatria: “Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzo per darsi al divertimento” (Es. 32, 6). Invece del Primo Comandamento come era al tempo di Aronne, parecchi chierici, anche ai più alti livelli, sostituiscono ai nostri giorni il Sesto Comandamento con il nuovo idolo della pratica sessuale tra persone non validamente sposate, che è in un certo senso il vitello d’oro venerato dai chierici dei nostri giorni.

L’ammissione di tale persone ai sacramenti senza chieder loro la vita in continenza come conditio sine qua non, significa nel fondo un permesso di non dover osservare in questo caso il Sesto Comandamento. Tali chierici, come nuovi “Aronne”, tranquillizzano queste persone, dicendo che possono essere serene e liete, cioè continuare nella gioia dell’adulterio a causa di una nuova “via caritatis” e del senso “materno“ della Chiesa e che possono persino ricevere il cibo Eucaristico. Con tale orientamento pastorale i nuovi “Aronne” clericali fanno del popolo cattolico il ludibrio dei loro nemici, cioè del mondo non credente e immorale, il quale potrà davvero dire, ad esempio:
  • Nella Chiesa cattolica si può avere un nuovo partner accanto al proprio coniuge, e la convivenza con lui è ammessa nella prassi
  • Nella Chiesa cattolica è ammessa di conseguenza una specie di poligamia.
  • Nella Chiesa cattolica l’osservanza del Sesto Comandamento del Decalogo, tanto odiato da parte della nostra società moderna ecologica ed illuminata, può avere delle legittime eccezioni.
  • Il principio del progresso morale dell’uomo moderno, secondo il quale si deve accettare la legittimità degli atti sessuali fuori del matrimonio, è finalmente riconosiuto accettare in maniera implicita dalla Chiesa cattolica, che era stata sempre retrograda, rigida e nemica della letizia dell’amore e del progresso morale dell’uomo moderno.
Così già cominciano parlare i nemici di Cristo e della verità Divina, che sono i veri nemici della Chiesa. Per opera del nuovo clericalismo aronnitico l’ammissione degli adulteri praticanti ed impenitenti ai sacramenti, rende i figli della Chiesa Cattolica ludibrio di fatto dei loro avversari.

Rimane sempre una grande lezione e un serio ammonimento ai Pastori e ai fedeli della Chiesa il fatto che il Santo che per primo diede la sua vita come testimone di Cristo, fu San Giovanni Battista, il Precursore del Signore. La sua testimonianza per Cristo consisteva nel difendere senza ombra di dubbi e di ambiguità l’indissolubilità del matrimonio e nel condannare l’adulterio. La storia della Chiesa cattolica si gloria di possedere esempi luminosi che hanno seguito l’esempio di San Giovanni Battista o hanno dato come lui la testimonianza del sangue, soffrendo delle persecuzioni e svantaggi personali. Questi esempi devono guidare specialmente i Pastori della Chiesa dei nostri giorni, perché non cedano alla tipica tentazione clericale di voler piacere più agli uomini che alla santa ed esigente volontà di Dio, una volontà allo stesso tempo amorevole e sommamente saggia.

Tra la numerosa schiera di tanti imitatori di San Giovanni Battista come martiri e confessori dell’indissolubilità del matrimonio, possiamo ricordare solo alcuni più significativi. Il primo grande testimone fu il Papa San Nicolò I, detto il Grande. Si tratta dello scontro nel secolo IX tra Papa Niccolò I e Lotario II re di Lotaringia. Lotario, inizialmente unito, ma non sposato, con una aristocratica di nome Gualdrada, poi unitosi in matrimonio con la nobile Teutberga per interessi politici e poi ancora separatosi da questa e sposatosi con la precedente compagna, volle a tutti i costi che il Papa riconoscesse la validità del suo secondo matrimonio. Ma nonostante Lotario godesse dell’appoggio dei vescovi della sua regione e del sostegno dell’imperatore Ludovico, che arrivò ad invadere Roma col suo esercito, papa Niccolò I non si piegò alle sue pretese e non riconobbe mai come legittimo il suo secondo matrimonio.

Lotario II re di Lorena, dopo aver respinta e chiusa in un monastero la sua consorte Teutberga, conviveva con una certa Valdrada e ricorrendo a calunnie, minacce, torture, richiedeva ai vescovi locali il divorzio per poterla sposare. I vescovi di Lorena, nel Sinodo di Aquisgrana dell’862, cedendo alle astuzie del Re, accettarono la confessione d’infedeltà di Teutberga, senza tener conto che le era stata estorta con la violenza. Lotario II sposò quindi Valdrada che divenne regina. Seguì un appello della deposta Regina al Papa, il quale intervenne contro i vescovi consenzienti suscitando disubbidienze, scomuniche e ritorsioni da parte di due di loro, i quali si rivolsero all’imperatore Lodovico II, fratello di Lotario.

L’imperatore Ludovico decise di agire con la forza e al principio dell’864 venne a Roma con le armi, invadendo con i suoi soldati la città leonina, disperdendo anche le processioni religiose. Papa Niccolò dovette lasciare il Laterano e rifugiarsi in S. Pietro e il Papa si disse pronto di morire piuttosto che permettere una vita more uxorio al di fuori del valido matrimonio. Infine l’imperatore cedette alla costanza eroica del Papa e accettò i decreti del Papa, costringendo anche i due arcivescovi ribelli Guntero di Colonia e Teutgardo di Treviri ad accettare la sentenza papale.

Il cardinale Walter Brandmüller dà la seguente valutazione di questo caso emblematico della storia della Chiesa:
“Nel caso esaminato, ciò significa che dal dogma dell’unità, della sacramentalità e dell’indissolubilità, radicati nel matrimonio tra due battezzati, non c’è una strada che porti indietro, se non quella – inevitabile e per questo da rigettare – del ritenerli un errore dal quale emendarsi. Il modo di agire di Niccolò I nella disputa sul nuovo matrimonio di Lotario II, tanto consapevole dei principi quanto inflessibile ed impavido, costituisce una tappa importante sul cammino per l’affermazione dell’insegnamento sul matrimonio nell’ambito culturale germanico. Il fatto che il Papa, come anche suoi diversi successori in occasioni analoghe, si sia dimostrato avvocato della dignità della persona e della libertà dei deboli – per la maggior parte erano donne – ha fatto meritare a Niccolò I il rispetto della storiografia, la corona della santità ed il titolo di Magnus“.
Un altro esempio luminoso di confessori e martiri dell’indissolubilità del matrimonio ci è offerto da tre personaggi storici coinvolti nella vicenda del divorzio di Enrico VIII, Re d’Inghilterra. Si tratta del cardinale san Giovanni Fisher, di san Tommaso Moro e del cardinale Reginaldo Pole.

Quando si seppe per la prima volta che Enrico VIII stava cercando delle strade attraverso cui divorziare dalla sua legittima moglie Caterina d’Aragona, il vescovo di Rochester, Giovanni Fisher, si oppose pubblicamente a tali tentativi. San Giovanni Fisher è autore di sette pubblicazioni in cui condanna il divorzio imminente di Enrico VIII. Il Primate d’Inghilterra il cardinale Wolsey e tutti i vescovi del paese, con l’eccezione del vescovo di Rochester John Fisher appoggiarono il tentativo del Re di sciogliere il suo primo e valido matrimonio. Forse lo fecero per motivi pastorali e adducendo la possibilità di un accompagnamento e discernimento pastorale.

Invece, il vescovo Giovanni Fisher ebbe persino il coraggio di fare una dichiarazione molto chiara nella Camera dei Lords affermando, che il matrimonio era legittimo, che un divorzio sarebbe stato illegale e che il Re non aveva il diritto di avanzare su questa strada. Nella stessa sessione del Parlamento fu approvato il famoso “Act of Succession”, con il quale tutti cittadini dovevano fare il giuramento di successione, riconoscendo la prole di Enrico e Anna Boleyn come legittimi eredi del trono, sotto pena di essere colpevoli del crimine di alto tradimento. Il cardinale Fisher rifiutò il giuramento, fu imprigionato nel 1534 nella Torre di Londra e l’anno seguente fu decapitato.

Il cardinale Fisher aveva dichiarato, che nessun potere sia umano o Divino, poteva sciogliere il matrimonio del Re e della Regina, perché il matrimonio era indissolubile e che lui sarebbe stato pronto a dare volentieri la sua vita per questa verità. Il cardinale Fisher notava in quella circostanza che Giovanni Battista non vedeva altra strada per morire più gloriosamente che morire per la causa del matrimonio, nonostante il fatto che il matrimonio non era così sacro a quel tempo come lo divenne quando Cristo versò il Suo Sangue per santificare il matrimonio.

In almeno due racconti del suo processo, san Tommaso Moro osservò che la vera causa dell’inimicizia di Enrico VIII contro di lui, era il fatto che Tommaso Moro non credeva che Anna Boleyn fose la moglie di Enrico VIII. Una delle cause dell’incarcerazione di Tommaso Moro fu il suo rifiuto di affermare con giuramento la validità del matrimonio tra Enrico VIII e Anna Boleyn. In quel tempo, al contrario del nostro, nessun cattolico credeva che una relazione adultera avebbe potuto, in determinate circonstanze o per motivi pastorali, essere trattata come se essa fosse un vero matrimonio.

Reginaldo Pole, futuro cardinale, era un lontano cugino di Re Enrico VIII, e nella sua gioventù aveva ricevuto da lui una generosa borsa di studio. Enrico VIII gli offri l’arcivescovado di York nel caso che egli lo avesse appoggiato nella causa del divorzio. Così Pole avrebbe dovuto essere complice nel disprezzo che Enrico VIII aveva per il matrimonio. Durante un colloquio con il Re nel palazzo reale, Reginaldo Pole gli disse che egli non poteva approvare i suoi piani, per la salvezza dell’anima del Re e a causa della propria coscienza. Nessuno, fino a quel momento, aveva osato opporsi al Re a viso aperto. Quando Reginaldo Pole pronunciò queste sue parole, il Re si adirò al punto di prendere il suo pugnale. Pole pensò in quel momento che il Re lo avrebbe accoltellato. Però la semplicità candida con la quale parlava Pole come se lui avesse pronunciato un messaggio di Dio, e il suo coraggio nella presenza di un tiranno, gli salvarono la vita.

Alcuni chierici in quel tempo suggerirono al cardinale Fisher, al cardinale Pole e a Tommaso More di essere più “realisti” nella vicenda dell’unione irregolare e adultera di Enrico VIII con Anna Boleyn e meno “nero-bianco” e che forse si sarebbe potuto fare un breve processo canonico per constatare la nullità del primo matrimonio. Con questo si sarebbe potuto evitare lo scisma e impedire a Enrico VIII di commettere ulteriori gravi e mostruosi peccati. Tuttavia contro un tale ragionamento esiste un grande problema: l’intera testimonianza della Parola rivelata di Divina e dell’ininterrotta tradizione della Chiesa dicono che non si può rinnegare la realtà dell’indissolubilità di un vero matrimonio o tollerare un adulterio consolidato nel tempo, quali che siano le circostanze.

Un ultimo esempio è la testimonianza dei cosiddetti cardinali “neri” nella vicenda del divorzio di Napoleone I, un nobile e glorioso esempio di membri collegio cardinalizio per tutti i tempi. Nel 1810 il cardinale Ercole Consalvi, allora Segretario di Stato, rifiutò di assistere alla celebrazione del matrimonio fra Napoleone I e Maria Luisa d’Austria, visto che il Papa non aveva potuto esprimersi sull’invalidità della prima unione fra l’Imperatore e Giuseppina Beauharnais. Furioso, Napoleone ordinò che i beni del Consalvi e di altri 12 cardinali fossero confiscati e che essi fossero privati del loro rango. Questi cardinali avrebbero dovuto quindi vestire come normali sacerdoti e furono perciò soprannominati i “cardinali neri”. Il cardinale Consalvi raccontò la vicenda dei 13 cardinali “neri” nelle sue Memorie:
“Nello stesso giorno noi ci trovammo obbligati a più non far uso delle insegne cardinalizie e a vestire di nero, dal che nacque poi la denominazione dei “Neri” e dei “Rossi”, con cui furono distinte le due parti del Collegio. … Fu un prodigio che, avendo nel primo furore dato l’Imperatore l’ordine di fucilare 3 dei 13 cardinali, cioè Opizzoni, me [Cadinale Consalvi] e un terzo, che non si è saputo chi fosse (forse fu il Cardinale di Pietro), ed essendosi poi limitato a me solo, la cosa non si realizzasse”.
Poi il cardinale Consalvi racconta più dettagliatamente:
“Dopo molte deliberazioni fra noi 13, si concluse che agli inviti dell’Imperatore, che riguardavano il matrimonio, non saremmo intervenuti, cioè non all’ecclesiastico per la ragione detta di sopra, non al civile perché non credevamo che convenisse a dei Cardinali autorizzare con la loro presenza la nuova legislazione, che separa un tale atto dalla così chiamata benedizione nuziale, prescindendo, anche dal supporre con quell’atto medesimo già sciolto quel precedente vincolo, che noi non credevamo sciolto legittimamente. Decidemmo dunque di non intervenire. Quando si fece il matrimonio civile in S. Cloud i 13 non intervennero. Arrivò il giorno, in cui si fece il matrimonio ecclesiastico. Si videro preparate le sedie per tutti i Cardinali, non essendosi perduta sino alla fine la speranza che almeno a quello, che era ciò che più interessava la Corte, tutti interverrebbero. Ma i 13 cardinali non vi intervennero. Gli altri 14 cardinali intervennero. … Quando l’Imperatore entrò nella cappella, il suo primo sguardo fu al luogo dove erano i Cardinali e, al vederne il solo numero 14, dimostrò nel viso tanto furore, che tutti gli astanti se ne avvidero manifestamente”.
“Arrivò così il giorno della resa dei conti. Giunti tutti i 13 cardinali dal Ministro dei Culti, fummo introdotti nella sua camera, dove trovammo anche il Ministro della Polizia Fouché. Appena entrati, il Ministro Fouché ch’era al camino, a cui io mi accostai per salutarlo, mi disse a voce bassa: «Ve lo predissi io, Sig. Cardinale, che le conseguenze sarebbero state terribili: quello che mi trafigge è il veder Voi nel numero delle vittime». Prende la parola il Ministro dei Culti ed accusa il Cardinale ed i suoi 12 colleghi di complotto. Di questo delitto, vietato e punito severissimamente dalle leggi veglianti, si trovava nella dispiacevole necessità di manifestarci gli ordini di Sua Maestà a nostro riguardo, i quali si riducevano a queste tre cose, cioè: 1° che i nostri beni non meno ecclesiastici, che patrimoniali rimanevano fin da quel momento a noi tolti e posti sotto sequestro, dichiarandocene affatto spogliati e privati; 2° che ci si vietava di più far uso delle insegne cardinalizie e di qualunque divisa della nostra dignità, non considerandoci più Sua Maestà come Cardinali; 3° che Sua Maestà si riservava di statuire in appresso sulle nostre persone, alcune delle quali ci fece intendere che sarebbero state messe sotto un giudizio. … Nello stesso giorno dunque noi ci trovammo obbligati a più non far uso delle insegne cardinalizie e a vestire di nero, dal che nacque poi la denominazione dei Neri e dei Rossi, con cui furono distinte le due parti del Collegio”.
Voglia lo Spirito Santo suscitare in tutti i membri della Chiesa, dal più semplice e umile fedele fino al Supremo Pastore sempre più numerosi e coraggiosi difensori della verità dell’indissolubilità del matrimonio e della corrispondente prassi immutabile della Chiesa, anche se a causa di tale difesa essi rischiassero considerevoli svantaggi personali. La Chiesa deve più che mai adoperarsi nell’annuncio della dottrina e nella pastorale matrimoniale, affinché nella vita dei coniugi e specialmente dei cosiddetti divorziati risposati sia osservato quello che lo Spirito Santo ha detto nella Sacra Scrittura: “Il matrimonio sia onorato ed il talamo sia senza macchia” (Eb. 13, 4). Solo una pastorale matrimoniale, che prenda ancora sul serio questa parole di Dio, si rivela come veramente misericordiosa, poiché conduce le anime peccatrici sulla strada sicura della vita eterna. E questo è ciò che conta.

mercoledì 1 giugno 2016

LE ESPRESSIONI DELL' (AL) contengono un autentico pericolo spirituale per l'ambiguità

LETTERA DI MONS. SCHNEIDER 

DEL 26 MAGGIO 2016

Mons. Schneider: la necessaria analisi critica di Amoris laetitia

Il 9 maggio, in una lettera aperta a mons. Athanasius Schneider, [da noi tradotta qui] a firma di Christopher Ferrara, la rivista cattolica americana The Remnant ha chiesto al Vescovo ausiliare di Astana se l’Esortazione apostolica Amoris laetitia sia suscettibile, di una «interpretazione autentica» conforme alla Tradizione. Il 26 maggio Mons. Schneider ha risposto a tale domanda con questa lettera, a The Remnant, che riprendiamo da Corrispondenza Romana [qui]
Caro signor Christopher Ferrara,
il 9 maggio 2016 Lei ha pubblicato sul sito di The Remnant una lettera aperta, riguardante la questione relativa all’Esortazione apostolica Amoris laetitia. In quanto Vescovo, provo riconoscenza ed allo stesso tempo mi sento incoraggiato nel ricevere da un laico cattolico una manifestazione tanto chiara e bella di sensus fidei in relazione alla verità divina sul matrimonio e sulla legge morale. Sono d’accordo con le sue osservazioni circa le espressioni dell’Amoris laetitia (AL), specialmente nel suo ottavo capitolo, espressioni che sono fortemente ambigue e fuorvianti. Seguendo il suo filo logico ed attenendosi al senso esatto delle parole, difficilmente si possono interpretare certe espressioni dell’AL in modo conforme alla Tradizione santa ed immutabile della Chiesa.

venerdì 20 maggio 2016

NON SI PUO' SCHERZARE CON I COMANDAMENTI DI DIO

Athanasius Schneider: “L’Unione Europea è divenuta una Unione Sovietica occidentale”

L’Amoris Laetitia ha bisogno di una urgente nota interpretativa, la famiglia naturale è sotto attacco, non dissociare mai misericordia dalla giustizia. Sono gli affondo di Monsignor Athanasius Schneider in questa intervista. Monsignor Schenieder, puntuale teologo, è Vescovo ausiliare nella Diocesi di Maria Santissima in Astana (Kazakhstan), dove lo abbiamo contattato.

Eccellenza, possiamo dire che la famiglia in senso naturale e cristiano oggi è sotto attacco?
“L’attacco alla famiglia in senso naturale e secondo la Sacra Scrittura, è palese e non ha bisogno di ulteriori elementi di prova. L’attacco ha raggiunto dimensioni globalizzanti, secondo i piani strategici di una ideologia promossa dai più potenti organismi politici del mondo occidentale, come ONU e Unione Europea, divenuta una sorta di nuova Unione sovietica occidentale ”
La dottrina cattolica è soggetta a cambiamenti?
“La dottrina cattolica è quella rivelata nella Parola Divina scritta e oralmente trasmessa, un tesoro Divino consegnato al Magistero della Chiesa per essere fedelmente custodito, trasmesso, spiegato e difeso, secondo lo stesso pensiero e lo stesso significato vigenti nelle generazioni precedenti. Il Magistero (cioè il Papa e tutto il corpo del episcopato) non ne è l’autore, né il proprietario, tanto meno il padrone. Al contrario, il Magistero è soltanto il servitore, perché non è al di sopra della verità della Parola scritta e trasmessa (cf. Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 9), è soltanto l’ amministratore di un bene Divino, sul quale deve rendere rigorosamente conto davanti al Padrone, che è Cristo, Verità Eterna. Il Magistero sarà fino alla fine del tempo sempre esposto all’attacco contro questo tesoro da lui amministrato. Questo attacco proveniva, proviene e proverrà prevalentemente dall’interno della Chiesa, da parte di coloro che con il pretesto di una più profonda conoscenza e di una libertà di giudizio , di discernimento della coscienza, e di un adattamento alla mentalità del mondo contemporaneo, falsificano questo tesoro della fede cattolica, comportandosi nei suoi confronti come padroni. La più grave e allo stesso tempo la più pericolosa tentazione dei detentori del Magistero della Chiesa, consiste appunto nel volere disporre del tesoro Divino della verità cattolica come essi fossero il padrone: o secondo le proprie preferenze ideologiche o per gradire al mondo e ricevere applausi da parte degli uomini e dei potenti del mondo “.
Amoris Laetitia : che valutazione si può dare al documento e in particolare al cosiddetto caso per caso? Esiste la possibilità di una lettura e prassi relativista?
Amoris Laetitia contiene molte indicazioni utili e spiritualmente profonde, soprattutto per la vita pratica e quotidiana nel matrimonio e nella famiglia. D’altra parte, Amoris Laetitia contiene, purtroppo, delle espressioni oggettivamente ambigue che si prestano ad interpretazioni erronee e persino contrarie alle verità immutabili della fede cattolica. Tali interpretazioni erronee, con conseguenti applicazioni pratiche, già si realizzano da parte di laici, preti e vescovi. Ci sono delle formulazioni nell’Amoris Laetitia, soprattutto nel VIII capitolo, che lette con buon senso e onestà intellettuale, difficilmente sono interpretabili secondo l’immutabile dottrina cattolica. Si può prendere soltanto un esempio, quando si parla di “fedeltà” in un’unione “irregolare”, cioè in un’unione adulterina, “fedeltà” in uno stile di vita che contraddice gravemente il Comandamento di Dio, l’indissolubilità del matrimonio e la sacralità del sacramento. Non possiamo negare l’evidenza di alcune espressioni ambigue nell’Amoris Laetitia nascondendo la testa sotta la sabbia. Tale comportamento sarebbe insincero ed indegno. Dio non ha ci dato il permesso di poter trasgredire Suo Comandamento e quindi offenderLo, nemmeno in un solo caso. Dio non ha detto: “Non commettere adulterio, ad eccezione in un caso particolare” Non si può scherzare con i Comandamenti di Dio, né con la sacralità del vincolo indissolubile del matrimonio, né con la santità incommensurabile dell’Eucaristia, nemmeno in un solo caso”.
E’ indispensabile un chiarimento interpretativo?
“Un chiarimento interpretativo autentico dalla parte della Sede Apostolica è senza alcun dubbio indispensabile, c’è persino il periculum in mora, il pericolo nel ritardo.”
Immigrazione: la carità secondo lei da dove inizia?
“La carità e l’obbligo di cura cominciano per primi verso quelli chi ci sono i più prossimi. Il padre della famiglia non può accogliere figli altrui con la conseguenza di danneggiare i propri. Un tale comportamento sarebbe contro la legge naturale e creerebbe una situazione di ingiustizia, di confusione e di conflitto”.
Esiste un rischio di islamizzazione dell’Europa?
“Non esiste soltanto un rischio di islamizzazione dell’Europa. L’islamizzazione dell’Europa è in pieno sviluppo, orchestrata in modo più o meno aperto da parte dai vari organismi politici.”
La misericordia di Dio è incondizionata o ha bisogno del riconoscimento del peccato e della giustizia?
“Non ci può essere un contrasto tra giustizia e misericordia Divina, tra la verità del perdono e la soddisfazione e riparazione del male commesso. La Sacra Scrittura ci dice “la misericordia e la verità s’incontreranno” (Sl 85, 11). Secondo san Tommaso d’Aquino l’opera della giustizia Divina presuppone sempre l’opera della misericordia, la quale a sua volta si basa sulla giustizia (cf. Summa theol., I, 21, 4). Il dottore Angelico dice che persino le punizioni Divine sono allo stesso tempo un’opera della misericordia e della giustizia, poiché Dio ricompensa il penitente oltre suoi meriti e punisce l’impenitente in misura minore di ciò che lui merita. Papa Giovanni Paulo II ci ha lasciato luminosi insegnamenti su questo tema, dicendo che una “generosa esigenza di perdonare non annulla le oggettive esigenze della giustizia. In nessun passo del messaggio evangelico il perdono, e neanche la misericordia come sua fonte, significano indulgenza verso il male, verso lo scandalo, verso il torto o l’oltraggio arrecato. In ogni caso, la riparazione del male e dello scandalo, il risarcimento del torto, la soddisfazione dell’oltraggio sono condizione del perdono” (Enciclica, Dives in misericordia, 14). L’autenticità della misericordia e del perdono presuppongono un vero pentimento e una volontà seria di riparare il male commesso, ciò significa una fedele collaborazione con la grazia, sia nel pentirsi sia nel riparare il male. Beato Giovanni Paolo II ha detto: “La Chiesa ritiene giustamente come proprio dovere, come scopo della propria missione, quello di custodire l’autenticità del perdono” (Enciclica, Dives in misericordia, 14).
[Fonte
(Commenti)


domenica 24 aprile 2016

mons. Dr. Athanasius Schneider ORC, vescovo..., intervista esclusiva

mons. Dr. Athanasius Schneider ORC
vescovo titolare di Celerina e 
vescovo ausiliare dell'Arcivescovado della Beata Vergine Maria 
ad Astana, in Kazakhstan
intervista esclusiva 
John Henry Newman centro di istruzione superiore, l'Ungheria,  Sümeg, 6 marzo 2016
Era la prima volta che mons. Dr. Athanasius Schneider ORC, vescovo titolare di Celerina e vescovo ausiliare dell'Arcivescovado della Beata Vergine Maria ad Astana, in Kazakhstan, aveva visitato l'Ungheria come professore ospite di John Henry Newman centro di istruzione superiore (newman.hu). Come riportato da Rorate Caeli il 2016/03/10 dal 4 al 6 marzo 2016 il vescovo centro-asiatico tenuto lezioni e celebrato tradizionale (usus antiquior) Pontificia messa solenne con la partecipazione dei fedeli in Ungheria. 
Il 7 marzo Athanasius Schneider ha visitato il Parlamento ungherese, si è incontrato con i dignitari, si inchinò davanti alla Sacra Corona d'Ungheria. Infine, il vescovo Schneider è andato a vedere la Basilica di Santo Stefano a Budapest, dove ha pregato per la Terra di Maria, cioè l'Ungheria, prima della santa destra del re Santo Stefano.
Sua Eccellenza 
ha rilasciato un'intervista esclusiva a Dániel Fülep, 
Direttore del Newman Center.
Circa i Sinodi sulla famiglia [1]
Mr. Fülep: Dopo il Sinodo straordinario [2] molte persone erano spaventati o pieni di false speranze.Coloro che aspettava un cambiamento nella dottrina morale della Chiesa sono stati probabilmente delusi dal contenuto della finale Relatio . [3] Ma non era in realtà un esperimento di controllo per ammorbidire aprendo la porta ad abusi gravi e simili base dottrina della Chiesa tentativi in futuro?Come Vostra Eccellenza pensare a questo con la conoscenza della relazione finale [4] dell'Ordinario Sinodo?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Beh, grazie a Dio, la relazione finale del Sinodo ha reso dichiarazioni chiare sui comportamenti omosessuali, il che è inaccettabile alla luce della morale cristiana, e contiene anche le parole buone e chiare contro l'ideologia di genere. Grazie a Dio. Ma, come ho affermato nella mia analisi della relazione finale [5] , la sezione del rapporto di coppie risposati rimane ambiguo. E così quelli che promuovere la comunione per i divorziati risposati dichiarò improvvisamente che la relazione finale rappresenterebbe una porta aperta, anche se non direttamente, per l'accesso dei risposati ai sacramenti. I vescovi, tuttavia, devono evitare tali dichiarazioni ambigue nei documenti ufficiali. Naturalmente, la relazione finale non è un testo del Magistero, grazie a Dio, solo un rapporto. Quindi dobbiamo aspettare e sperare che ci sarà un altro testo ufficiale del Magistero che indicare chiaramente la dottrina cattolica.
Mr. Fülep: In un'intervista [6] Eccellenza detto a proposito del Sinodo straordinario, che "purtroppo la Relatio finale del Sinodo contiene anche un paragrafo con il voto sulla questione della Comunione ai divorziati risposati. Anche se non ha raggiunto i necessari due terzi dei voti, è preoccupante e sorprendente che la maggioranza assoluta dei vescovi presenti hanno votato a favore della Santa Comunione ai divorziati risposati, che si ripercuote negativamente sulla qualità spirituale della dell'episcopato cattolico al giorno d'oggi . " [7] Cosa Eccellenza pensare a questa cattiva qualità spirituale della dell'episcopato cattolico? Quali sono le ragioni profonde di questo?
Sua Eccellenza Mons Schneider: abbiamo osservato per molti anni che molte delle conferenze ufficiali episcopali si occupano prevalentemente di questioni temporali e terrene, piuttosto che soprannaturali ed eterni anche se quest'ultimo dovrebbe essere considerato il più importante nella vita della Chiesa. Per salvare le anime e di condurli al cielo: questa è la ragione per cui Cristo è venuto a salvarci e fondò la Chiesa. Perciò la Chiesa deve condurre le persone al Cielo e trasmettere loro le verità divine, grazie soprannaturali e la vita di Dio. Questo è il compito principale della Chiesa.Trattando le cose temporali spetta al governo. Così vedo qui una transizione indebita del compito del governo, l'autorità civile ai vescovi, successori degli apostoli. Naturalmente, basata sulla sua dottrina sociale, la Chiesa può consigliare il governo in modo che la vita sociale sarà più adottato alla legge naturale. Ma questo non è il compito principale della Chiesa. Si tratta di un compito secondario. La crisi attuale della Chiesa è in gran parte dovuto a questo: la sostituzione del compito principale con quelli secondari. 
Mr. Fülep: L'Ordinario Sinodo [8] ha pubblicato un rapporto finale con alcune proposte pastorali presentate al discernimento del Papa. Eccellenza ha scritto [9] su questo che "durante il Sinodo non già apparso quei nuovi discepoli di Mosè e dei nuovi farisei che nei numeri 84-86 della relazione finale aperto una porta sul retro per l'ammissione dei divorziati risposati alla Comunione . ... Durante gli ultimi due Assemblee del Sinodo (2014 e 2015) i nuovi discepoli di Mosè e dei nuovi farisei mascherati loro negazione pratica della indissolubilità del matrimonio e la sospensione del Sesto Comandamento con un approccio caso per caso ... "Qui anche il metodo è la lingua tipica ambiguo del modernismo.Troviamo alcuni termini indistinte o equivoci, ad esempio, "via del discernimento", "accompagnamento", "Forum Internum", "orientamenti del vescovo", "il dialogo con il prete", "una maggiore integrazione nella vita della Chiesa". Sembra che nella relazione finale (e soprattutto i paragrafi 85-86) coscienza prevale su legge divina. Non era questo il vero errore di Lutero? Esso è legato al principio protestante del giudizio soggettivo su questioni di fede e la disciplina e la teoria erronea [10] di "fundamentalis Optio", non è vero?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Anche se questi paragrafi stabiliscono che il giudizio individuale della coscienza di queste coppie deve essere effettuata secondo la dottrina della Chiesa, ci resta una mancanza di chiarezza. Coloro che promuovono la comunione ai divorziati risposati, come ad esempio il cardinale Kasper e il suo gruppo, stato apertamente che mentre la dottrina della Chiesa resta, c'è sicuramente la possibilità che i divorziati risposati possono ricevere la Comunione. Così hanno ammesso la possibilità di un contrasto tra dottrina e la pratica. Questa è anche la posizione tipica del protestantesimo. Si mantiene la teoria o la dottrina, le opere non sono così importanti e necessari.Questo è il principio pericoloso della salvezza solo dalla fede. E gli stessi paragrafi fanno nessuno stato che la convivenza al di fuori di un matrimonio valido è peccato. Si tratta di un oggettivamente gravi omissioni. La relazione finale dice indirettamente che per i divorziati risposati la colpevolezza di convivenza potrebbe essere ridotto o addirittura non imputabile a causa di alcune circostanze o le passioni che soffrono. Tuttavia, l'applicazione del principio implicito di convivenza fuori matrimonio è completamente corretto. Coloro che convivono hanno l'intenzione di commettere il peccato di continuo, quindi non è un atto immorale istantanea. Essi devono avere l'intenzione di evitare atti sessuali al di fuori del matrimonio. E così un tale imputabilità del peccato di convivenza potrebbe essere applicato al convivente non sposato giovane, troppo. Ammettendo tale teoria, questi vescovi annullano il sesto comandamento di Dio. E se questo principio è accettato, nessuno dei peccati contro il sesto comandamento sarà considerato più un peccato. Questo è in qualche modo l'abolizione del sesto comandamento.
Mr. Fülep: Eccellenza detto a proposito della relazione finale del Sinodo ordinario che "sembra inaugurare una cacofonia dottrinale e disciplinare nella Chiesa cattolica, che contraddice l'essenza stessa di essere cattolici". [11] Ci può spiegare cosa si intende ?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Cacophony è il contrasto della sinfonia. Symphony significa che tutte le voci combinano per produrre armonia, annunciando stesso. In cacofonia, una delle voci sembra corretto. E 'contro la verità della melodia. E così, quando questo rapporto finale non riesce ad affermare chiaramente l'immoralità di convivenza tra persone divorziate, quando non riesce a indicare chiaramente la condizione stabilita da Dio per ricevere degnamente la Santa Comunione, altri utilizzeranno questo fallimento per proclamare una bugia, così la loro voce sarà contro la verità, proprio come una voce falsa nella musica è contro la verità della sinfonia.

A proposito il Concilio Vaticano II
Mr. Fülep: corso di una conferenza teologica a Roma nel December2010 si propone la necessità di "un nuovo Sillabo" [12] in cui l'autorità magistero pontificio dovrebbe correggere interpretazioni errate dei documenti del Concilio Vaticano II . [13] Cosa ne pensi al giorno d'oggi?
Sua Eccellenza Mons Schneider: penso che, nel nostro tempo di confusione, è assolutamente necessario avere un tale programma. Programma: un elenco, una enumerazione di pericoli, dichiarazioni confuse, interpretazioni errate e così via; una enumerazione degli errori più diffusi e comuni in ogni zona, come dogma, morale e liturgia. D'altra parte, si dovrebbe anche chiarire e valutare positivamente gli stessi punti. Verrà sicuramente perché la Chiesa ha sempre rilasciato chiarimenti molto chiare, soprattutto dopo periodi di confusione.
Mr. Fülep: "aggiornamento" era il nome dato al programma pontificale di Giovanni XXIII in un discorso il 25 gennaio 1959 ed è stata una delle parole chiave utilizzate durante il Concilio Vaticano II . Qual è la corretta interpretazione di questa frase?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Per Papa Giovanni XXIII, "aggiornamento" non stava cambiando la verità, ma che spiega in maniera più profonda e pedagogico in modo che le persone possono meglio capire e accettare. Il Papa ha sottolineato che "aggiornamento" significa mantenere la fede nella sua interezza. E 'stato dopo il Consiglio che questa parola fu radicalmente abusato di cambiare fede. Non era l'intenzione di Giovanni XXIII.
Mr. Fülep: . Un altro termine frainteso è "actuosa participatio" [14] Anche secondo i chierici, significa che preferibilmente tutti dovrebbero ricevere un compito durante la liturgia. È come se questo termine di cui al trambusto o attivismo. L'idea di attività interna non ha nemmeno venire.
Sua Eccellenza Mons Schneider: La prima persona ad usare l'espressione "actuosa participatio" è stato Pio X nel suo famoso Motu proprio Tra le sollecitudini [15] in materia di musica sacra. Il Papa parla di "actuosa participatio" e spiega che vuol dire che i fedeli devono essere cosciente delle parole sacre ei riti durante la Santa Messa, partecipando consapevolmente piuttosto che distrattamente. Il loro cuore e la loro bocca devono essere in accordo con ogni altro. In pratica, lo stesso significato può essere trovato nel documento "Sacrosanctum Concilium" del Concilio Vaticano II, [16] non possiamo trovare lì ogni grande reinterpretazione del termine. E Sacrosanctum Concilium insegna che, in pratica actuosa participatio significa ascoltare, rispondere, il canto, in ginocchio e anche di essere in silenzio.E 'stata la prima volta che il Magistero aveva parlato il silenzio come una forma di actuosa participatio.Quindi dobbiamo distruggere alcuni miti su "actuosa participatio".
A proposito della crisi della Chiesa
Mr. Fülep: Al giorno d'oggi dobbiamo renderci conto che c'è una linea di faglia in profondità all'interno della Chiesa. Il quadro è molto complesso, ma semplicisticamente possiamo dire che c'è un doloroso confronto tra modernità e tradizione. Come può Eccellenza spiegare questa dicotomia della vita della Chiesa?
Sua Eccellenza Mons Schneider: abbiamo già vissuto e sperimentare questa dicotomia per 50 anni dal Consiglio. Da un lato, ci sono segnali positivi nella Chiesa. D'altra parte, gli errori reali sono diffuse da alcuni vescovi e sacerdoti. Una situazione del genere è contraria alla natura della Chiesa. Gesù Cristo ha comandato agli apostoli e ai suoi successori per mantenere il tesoro della fede, cioè la fede cattolica, intatte, quindi gli apostoli, anche morto per questa fede. Coloro che hanno autorità nella Chiesa deve agire contro una situazione del genere e correggerlo.
Mr. Fülep: Se analizziamo la vita della Chiesa, possiamo renderci conto che viviamo in un tempo straordinario. L'apostasia è generale forse in tutto il mondo, e le eresie scatenarsi: il modernismo, conciliarismo, arcaismo ecc Purtroppo, vediamo i segni di eresia tra vescovi, troppo. Gli storici dicono che questa crisi ci ricorda il tempo di arianesimo. Se questo confronto è corretto, qual è la somiglianza tra il momento della arianesimo e dei nostri giorni?
Sua Eccellenza Mons Schneider: La crisi ariana nel 4 ° secolo ha causato una confusione generale in tutta la Chiesa. Quindi l'eresia o le mezze verità e ambiguità riguardanti la divinità di Cristo sono stati ampiamente diffusi in quel momento. Restava solo molto pochi vescovi che si opponevano apertamente una tale eresia e l'ambiguità che è stata rappresentata dal cosiddetto semi-ariani. In quei giorni solo chierici politicamente corretti sono stati promossi a più alte cariche ecclesiastiche, come vescovi, perché il governo di quei tempi sostenuto e promosso l'eresia. In un modo simile al nostro tempo. Nel nostro tempo, non solo una specifica dottrina della fede è negato, ma c'è una confusione generale in quasi tutti gli aspetti della dottrina cattolica, morale e liturgia. Ai nostri giorni, così, la maggior parte dei vescovi sono abbastanza silenziosa o timorosi per quanto riguarda la difesa della fede cattolica. Quindi la mia risposta è 'sì', ci sono somiglianze.
Mr. Fülep: alcuni suggeriscono che sarebbe importante che un nuovo dogma dovrebbe definire il termine 'tradizione' e chiaramente i collegamenti della tradizione con pontificato, i consigli, il Magistero ecc Questo nuovo dogma potrebbe difendere la tradizione contro ad esempio conciliarismo o un'errata interpretazione del primato papale. Qual è la sua opinione su questo?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Abbiamo un documento del Concilio Vaticano II sulla divina rivelazione Dei Verbum [17] e ci sono molto belle dichiarazioni in esso. Si dice che il Magistero, il papa non è superiore alla parola di Dio e della Tradizione, ma, come un servo della parola scritta e orale trasmessa (= tradizione) di Dio, egli è al di sotto di esso. Si dovrebbe anche sottolineare che il papa, il papato non è il proprietario della tradizione o di liturgia, ma li deve conservare come un buon giardiniere. Il papa deve preservare e difendere la tradizione come un servo fedele. Penso che sarebbe bene approfondire la riflessione sul rapporto tra il Magistero e la Tradizione.
Mr. Fülep: Oggi, i fedeli cattolici devono sperimentare la debolezza e le disfunzioni del Magistero: senza esagerazione oserei dire che nei media cattolici ufficiali si può ascoltare, leggere o vedere grossolani errori, ambiguità, per di più, eresie da alta classifica sacerdoti, purtroppo, vescovi e superiori dignitari ecclesiastici, troppo, quasi ogni giorno. Una parte significativa di esternazioni ufficiali - anche il più alto - è confuso, contraddittorio, ingannando molti fedeli. Quale dovrebbe essere la fedeli cattolici fare in questi tempi difficili? Come possiamo rimanere fedeli alla fede in questa situazione?Qual è il nostro dovere?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Nella storia della Chiesa ci sono sempre stati momenti di una profonda crisi di fede e di morale. La crisi più profonda e più pericolosa è stata senza dubbio la crisi ariana nel 4 ° secolo. E 'stato un attacco mortale contro il mistero della Santissima Trinità. A quei tempi era praticamente i semplici fedeli che ha salvato la fede cattolica. Nell'analizzare questa crisi, il beato John Henry Newman ha detto che era la " ecclesia docta " (che significa i fedeli che ricevono istruzioni da parte del clero), piuttosto che i " Ecclesia docens " (che significa che i titolari del Magistero ecclesiastico) che ha salvato il l'integrità della fede cattolica nel 4 ° secolo. In tempi di crisi profonda della Divina Provvidenza ama usare quelli semplici ed umili per dimostrare l'indistruttibilità della sua Chiesa. La seguente affermazione di San Paolo può essere applicato anche alla situazione interna della Chiesa: " Dio ha scelto ciò che il mondo considera insensato per confondere i sapienti; Dio ha scelto ciò che il mondo considera debole per confondere i forti "(1 Cor 1,27). Quando il semplice fedele osservare che i rappresentanti del clero, e anche di l'alto clero, abbandono della fede cattolica e proclamano errori, dovrebbero pregare per la loro conversione, che dovrebbero riparare i difetti del clero attraverso una coraggiosa testimonianza della fede. A volte, i fedeli devono anche consigliare e correggere il clero, ma sempre con rispetto, che è, secondo il principio del "sentire cum ecclesia", come ad esempio Santa Caterina da Siena e Santa Brigida di Svezia lo ha fatto. Nella Chiesa noi tutti costituiamo un solo corpo, il Corpo mistico di Cristo. Quando la testa (il clero) è debole il resto dei membri dovrebbe cercare di rafforzare l'intero corpo. In definitiva, la Chiesa è guidata dal capo invisibile, che è Cristo ed è animato da sua anima invisibile, che è lo Spirito Santo. Perciò la Chiesa è indistruttibile.
Confuso e ambiguo messaggio video
Mr. Fülep:  PF ha rivelato la sua intenzione di preghiera del dialogo interreligioso per gennaio in un video messaggio. [18] Il Santo Padre afferma che egli prega "che il dialogo sincero tra uomini e donne di diverse religioni può produrre frutti di pace e di giustizia." nel video si vede il Papa argentino con i credenti di altre religioni, tra cui ebrei, musulmani e buddisti, che ogni professare la loro fede e insieme dichiarare che credono nell'amore. Il Papa invita al dialogo interreligioso, sottolineando, "La maggior parte degli abitanti del pianeta si dichiarano credenti", e quindi, "Questo dovrebbe portare al dialogo tra le religioni". "Solo attraverso il dialogo", ha sottolinea, "saremo in grado di eliminare l'intolleranza e la discriminazione". Notando che il dialogo interreligioso è "una condizione necessaria" per la pace nel mondo ", dice il Papa," Non dobbiamo cessare di pregare per esso o collaborare con chi la pensa diversamente ". Egli esprime anche la speranza che la sua richiesta di preghiera si estende a tutte le persone. "In questa vasta gamma di religioni", Papa Francesco conclude, "c'è una sola certezza che abbiamo per tutti: siamo tutti figli di Dio", e dice di avere fiducia nelle nostre preghiere. Nell'ultima foto possiamo vedere il piccolo Gesù tra Buddha, la Menorah e una catena di preghiera musulmana. Se crediamo che Gesù Cristo è l'unico Figlio di Dio, e la Chiesa cattolica, l'accettazione della fede e il battesimo sono necessarie per la salvezza [19] , e sappiamo che la filiazione divina è il frutto della giustificazione, vedere questo video otteniamo in imbarazzo ...
Sua Eccellenza Mons Schneider: Certamente. Purtroppo, questa affermazione del papa è altamente confuso e ambiguo. C'è confusione perché sta mettendo sullo stesso pianoro del livello naturale secondo il quale tutte le persone sono creature di Dio e il livello soprannaturale, secondo la quale solo coloro che credono in Cristo e ricevere il battesimo sono figli di Dio. Solo quelli sono figli di Dio che credono in Cristo, che non sono nati dalla carne e il sangue, che è il livello naturale, ma che sono nati da Dio mediante la fede in Cristo e il battesimo. Questo è dichiarato da Dio stesso nel Vangelo di Giovanni. [20] L'affermazione di cui sopra del papa contraddice in qualche modo la parola di Dio stesso. E, come scrive san Paolo, è solo in Cristo [21] e per mezzo dello Spirito Santo che è riversato nel nostro cuore che possiamo dire "Abbà, Padre". Sulla base della parola di Dio, è assolutamente chiaro. Naturalmente, Cristo ha versato il suo sangue per redimere tutti, ogni essere umano. Questa è la redenzione oggettiva. E quindi ogni essere umano può diventare un figlio di Dio, quando egli accetta soggettivamente Cristo mediante la fede e il battesimo. Quindi dobbiamo fare queste differenze assolutamente chiaro.
Neocathecumenal Way è una comunità protestante-ebraica
Mr. Fülep: mentre la tradizione è perseguitata , ci sono alcuni nuovi movimenti moderni che sono altamente supportati. Uno di loro è la comunità di Kiko. Qual è la sua opinione circa il Cammino Neocatecumenale? [22]
Sua Eccellenza Mons Schneider: Questo è un fenomeno molto complesso e triste. Per parlare apertamente: Si tratta di un cavallo di Troia nella Chiesa. Io li conosco molto bene perché ero un delegato episcopale per loro per diversi anni in Kazakhstan a Karaganda. E ho assistito le masse e incontri e ho letto gli scritti di Kiko, il loro fondatore, così li conosco bene. Quando parlo apertamente, senza diplomazia, devo stato: Il Neocathecumenate è un protestante-ebraico [23] comunità all'interno della Chiesa solo con una decorazione cattolica. L'aspetto più pericoloso è per quanto riguarda l'Eucaristia, perché l'Eucaristia è il cuore della Chiesa. Quando il cuore è in un brutto modo, tutto il corpo è in un brutto modo. Per i Neocatecumenali, l'Eucaristia è in primo luogo un banchetto fraterno.Si tratta di un protestante, un atteggiamento tipicamente luterana. [24] Essi respingono l'idea e l'insegnamento dell'Eucaristia come un vero sacrificio. Hanno anche ritengono che l'insegnamento tradizionale di, e la fede in, l'Eucaristia come sacrificio non è cristiano, ma pagano. [25] Questo è completamente assurdo, questo è in genere luterana, protestante. Durante le loro liturgie eucaristiche in cui trattano il Santissimo Sacramento in maniera così banale, che a volte diventa orribile. [26] Si siedono mentre ricevere la Santa Comunione, e poi perdere i frammenti perché non si prendono cura di loro, e dopo la Comunione si balla invece di pregare e adorare Gesù in silenzio. Questo è davvero mondana e pagana, naturalistico.
Mr. Fülep: Il problema può essere non solo pratico ...
Sua Eccellenza Mons Schneider: Il secondo pericolo è la loro ideologia. L'idea principale del Neocathecumenate secondo il loro fondatore Kiko Argüello è il seguente: la Chiesa aveva una vita ideale solo fino a quando Costantino nel 4 ° secolo, solo che questa era effettivamente la vera Chiesa.E con Costantino la Chiesa ha iniziato a degenerare: la degenerazione dottrinale, liturgico e degenerazione morale. [27] E la Chiesa ha raggiunto il fondo roccia di questa degenerazione della dottrina e liturgia con i decreti del Concilio di Trento. Tuttavia, contrariamente a suo parere, è vero il contrario: questo è stato uno dei momenti salienti della storia della Chiesa a causa della chiarezza della dottrina e la disciplina. Secondo Kiko, l'età oscura della Chiesa durò dal fino al Concilio Vaticano II 4 ° secolo. Fu solo con il Concilio Vaticano II che la luce è entrato in chiesa. Questo è eresia, perché questo è per dire che lo Spirito Santo ha abbandonato la Chiesa. E questo è davvero settario e molto in linea con Martin Lutero, che ha detto che fino a quando lui la Chiesa era al buio ed è stato solo grazie a lui che la luce fu nella Chiesa. La posizione di Kiko è ​​fondamentalmente lo stesso solo che Kiko postula il tempo oscuro della Chiesa da Costantino al Vaticano II. Così interpretano il Concilio Vaticano II. Dicono che sono apostoli del Vaticano II. Così essi giustificano tutte le loro pratiche eretiche e insegnamenti con il Vaticano II. Questo è un grave abuso.
Mr. Fülep: Come potrebbe questo essere comunità ammesso ufficialmente dalla Chiesa?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Questo è un altro dramma. Hanno stabilito una potente lobby in Vaticano almeno trenta anni fa. E c'è un altro inganno: a molti eventi che presentano molti frutti di conversione e di molte vocazioni ai vescovi. Molti vescovi sono accecati dai frutti, e non vedono gli errori, e non li esamini. Hanno grandi famiglie, hanno un sacco di bambini, e hanno un elevato standard morale nella vita familiare. Questo è, naturalmente, un buon risultato. Tuttavia, vi è anche un tipo di comportamento esagerato per premere le famiglie per ottenere un numero massimo di bambini.Questo non è sano. E dicono, stiamo accettando Humanae Vitae , [28] e questo è, naturalmente, buona. Ma alla fine questo è un'illusione, perché ci sono anche un sacco di gruppi protestanti oggi nel mondo con un livello morale alto, che hanno anche un gran numero di bambini, e che anche andare a protestare contro la ideologia di genere, l'omosessualità , e che accetta anche Humanae Vitae . Ma, per me, questo non è un criterio decisivo della verità! Ci sono anche un sacco di comunità protestanti che si convertono un sacco di peccatori, persone che hanno vissuto con dipendenze come l'alcolismo e la droga. Così il frutto di conversioni non è un criterio decisivo per me e io non inviterà questo buon gruppo protestante che converte i peccatori e ha un sacco di bambini di mia diocesi di impegnarsi in apostolato. Questa è l'illusione di molti vescovi, che sono accecati dai cosiddetti frutti.
Mr. Fülep: Qual è la pietra concio della dottrina?
Sua Eccellenza Mons Schneider: La dottrina dell'Eucaristia. Questo è il cuore. Si tratta di un errore di guardare prima i frutti e ignorare o non prendere cura di dottrina e liturgia. Sono sicuro che ci sarà il tempo in cui la Chiesa esamina obiettivamente questa organizzazione in profondità senza la pressione delle lobby della Via Neocathecumenal, ed i loro errori di dottrina e liturgia sarà veramente venire fuori.
Cristo è l'unico Salvatore
Mr. Fülep: Cinquant'anni fa, la dichiarazione Nostra aetate [29] del Concilio Vaticano II è stata promulgata. Il suo quarto articolo presenta il rapporto tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico in un nuovo quadro teologico. Questa scrittura è uno dei documenti del Consiglio più problematici e controversi, tra le altre cose, a causa delle dichiarazioni sugli ebrei. E ora questo semi-centenario di un nuovo documento [30] è stato scritto dal cardinale Kurt Koch, a nome della Santa Sede, in cui si legge che "la Chiesa cattolica non conduce né supporta qualsiasi lavoro specifico missione istituzionale rivolta nei confronti degli ebrei". [ 31] è il comando missione di Gesù ' [32] non è più valido?
Sua Eccellenza Mons Schneider: È impossibile perché sarebbe assolutamente in contrasto con la parola di Cristo. Gesù Cristo disse: « Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa d'Israele " (Mt 15,24). E la sua missione continua, non ha abolito esso. Egli ha detto che " va a tutte le nazioni e farli miei discepoli " [33] , piuttosto che "andare a tutte le nazioni con l'eccezione degli ebrei".La dichiarazione di cui sopra comporta questo. Questo è assurdo. Questo è contro la volontà di Dio e contro l'intera storia della vita della Chiesa in duemila anni. La Chiesa ha sempre predicato a tutti, a prescindere dalla sua nazione e la religione. Cristo è l'unico Redentore. Oggi gli ebrei rifiutano il patto di Dio. C'è solo un patto di Dio: l'Alleanza era preparatorio solo e ha raggiunto il suo scopo nella nuova ed eterna alleanza. Questo è anche l'insegnamento del Concilio Vaticano II: "Lo scopo principale a cui era diretto il piano del vecchio patto era per preparare la venuta di Cristo. Dio, l'ispiratore e autore di entrambi i Testamenti, ha sapientemente disposto che il Nuovo fosse nascosto nel Vecchio e il Vecchio diventasse chiaro nel Nuovo "(Dei Verbum, 15-16). L'ebraico ha respinto questo patto divino, poiché Gesù disse loro: « Chi odia me odia anche il Padre mio " (Gv 15,23). Queste parole di Gesù sono ancora validi per gli ebrei di oggi: " Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno " (Mc 13,31). E Gesù ha detto che se non mi accettano, non si può andare al Padre. [34] Quando gli ebrei di oggi rifiutano Cristo, essi rifiutano il Padre e il suo patto, anche. Perché non vi è in ultima analisi, una alleanza solo, non due alleanze: il vecchio si avvicinò alla Nuova Alleanza. Poiché c'è un solo Dio, non ci sono due divinità: un Dio del Vecchio Testamento, e un Dio del Nuovo Testamento.Questo è eresia gnostica. Questa è la dottrina dei farisei e del Talmud. Oggi gli ebrei sono i discepoli talmudista dei farisei, che ha respinto il Patto di Dio nella sua nuova ed eterna alleanza. Tuttavia, i pochi ebrei nel Vecchio Testamento - i profeti, Abramo e Mosè - accettato Cristo. Gesù ha detto questo, quindi dobbiamo farlo notare, troppo.
Mr. Fülep: Mentre la Nostra Aetate strettamente legato a Giovanni Paolo II ha definito gli ebrei "fratelli maggiori", Papa Benedetto XVI ha utilizzato il modulo "padri nella fede". Ma gli ebrei nel Vecchio Testamento e talmudica ebraismo sono due cose molto diverse, non è vero?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Sì, naturalmente. Purtroppo, queste espressioni di questi due papi sono anche in qualche misura ambiguo. Essi non sono chiare. Così, quando queste parole sono nel senso che gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori, dobbiamo sottolineare che solo gli ebrei del Vecchio Testamento - i Profeti, Abramo e tutti i santi dell'Antico Testamento - sono i nostri fratelli maggiori.Questo è corretto perché già accettato Cristo, non esplicitamente ma a livello dei prefigura e simboli, e Abraham, anche in modo esplicito, come Cristo stesso ha detto: " Abramo, vostro padre esultò al pensiero di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò "(Giovanni 8,56). Ma come possiamo dire di ebrei di oggi del Talmud che rigettare Cristo e non hanno fede in Cristo e la Trinità? Come possono essere nostri fratelli maggiori, se non hanno fede in Cristo? Cosa stanno dovrebbero insegnare a me?Ho fede in Cristo e la Santissima Trinità. Ma rifiutare la Santa Trinità, in modo da non avere fede.Pertanto non potranno mai essere i miei fratelli maggiori nella fede.

Dialogo con l'Islam la
Mr. Fülep: l'Islam è la religione più praticata in Kazakistan. [35] Tradizionalmente, etnia kazaka sonomusulmani sunniti . Qual è la sua esperienza circa il dialogo con loro? L'Islam si dice che sia simile al cristianesimo o il giudaismo perché credono in un solo Dio, in tal modo il monoteismo si suppone che sia la base della conversazione. Ma è davvero così? È possibile impegnarsi in profondo dialogo teologico con loro? Allah è la stessa della Santa Trinità? C'è qualche base del dialogo teologico se l'Islam odia la fede dell'Incarnazione?
Sua Eccellenza Mons Schneider: C'è anche una certa confusione quando si dice che gli ebrei, i musulmani ei cristiani seguono religioni monoteiste. Questo è piuttosto confusa. Perché? Perché noi, i cristiani credono sempre, non solo in un solo Dio, ma nel Dio Uno e Trino, in Dio, la Santissima Trinità.Noi non crediamo in un solo Dio come ogni persona umana può con la luce della ragione naturale. Gli ebrei ei musulmani credono in un solo Dio, che è una sola persona. Questo è eresia, questo non è vero. Dio non è una persona, Dio è tre persone. E per di più, non hanno fede, perché credono solo che Dio è uno, ma questo non richiede la fede, unica ragione naturale. Vi è il dogma della fede, in cui si afferma che dalla luce naturale della ragione naturale ogni persona può riconoscere che Dio è uno.Noi abbiamo una fede soprannaturale, e questa è una differenza sostanziale.
Oggettivamente, Dio, che è conosciuto attraverso la ragione, è, naturalmente, la Santa Trinità. Ma gli ebrei ei musulmani non accettano la Santissima Trinità. Quindi non possiamo pregare insieme, perché il loro culto si manifesta la convinzione che c'è un solo Dio, una sola persona. Ma noi, cristiani adoriamo sempre Dio in tre persone. Sempre. Quindi non siamo in grado di eseguire lo stesso culto.Non sarebbe vero. Sarebbe una contraddizione e una menzogna.
Mr. Fülep: Questo vuol dire che le due Giornate Mondiali di Preghiera per la Pace in Assisi [36]rappresentava una contraddizione scandalosa?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Purtroppo, le Giornate Mondiali di Preghiera, che si sono tenuti a Assisi contenuta e manifestata una confusione per quanto riguarda la differenza sostanziale tra la preghiera dei cristiani, che è sempre rivolta alla Santissima Trinità e la preghiera di persone che riconoscono Dio come il Creatore e una persona con la luce della ragione naturale e adorarlo secondo la ragione naturale. L'aspetto più grave nel corso delle riunioni di preghiera interreligioso di Assisi è stato, tuttavia, il fatto che ci hanno partecipato anche i rappresentanti delle religioni politeiste, che ha eseguito il loro culto diretto verso gli idoli, da qui praticata una vera e propria idolatria, che è il peccato più grande secondo la Sacra Scrittura .
"La migrazione è artificialmente pianificato e programmato"
Mr. Fülep: Qual è il suo punto di vista circa la crisi migratoria in Europa? Qual è l'atteggiamento di un buon cattolico ad esso?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Questo è più o meno una questione politica. Non è il primo compito dei vescovi di fare dichiarazioni politiche. Ma come persona privata, non come un vescovo, direi che la cosiddetta "migrazione" è artificialmente pianificato e programmato, si può anche parlare di una sorta di invasione. Alcuni poteri politici globali già preparata anni fa, creando confusione e le guerre in Medio Oriente per "aiutare" questi terroristi o non li opporsi ufficialmente, quindi - in un certo senso - hanno contribuito a questa crisi. Trasferimento di una tale massa di persone, che sono prevalentemente musulmani e appartengono ad una cultura molto diversa, per il cuore dell'Europa è problematico. Così c'è un conflitto programmato in Europa e la vita civile e politica è destabilizzato.Questo deve essere evidente per tutti.
La Chiesa e la Russia
Mr. Fülep: Vorrei chiederti di ortodossia russa e la Russia. Sai la chiesa russa ortodossa, la loro vita e la mentalità molto bene. Il prossimo anno sarà il 100 ° anniversario di Fatima. La Russia non è stato senza ombra di dubbio consacrato senza mezzi termini al Cuore Immacolato di Maria ed è noto non si sono convertiti a Dio. [37]
Sua Eccellenza Mons Schneider: Beh, sappiamo che il testo che Giovanni Paolo II ha pubblicato.Così è stato in qualche modo un consacrazione della Russia, che non era sicuramente un uno esplicito. Nel testo ha parlato dei paesi e delle nazioni che non hanno bisogno di questa consacrazione, e che Maria voleva essere consacrato a lei. In era un'allusione a Fatima, naturalmente.Quindi direi che era una consacrazione indiretto della Russia. Ma penso che dovrebbe essere fatto anche in modo esplicito menzionare direttamente la Russia. Spero quindi che sarebbe stato fatto in futuro.
Mr. Fülep: La Tradizione cattolica e la liturgia cattolica santa in antiquior usus potrebbe aiutare ecumenismo reale con l'Ortodossia. Ma purtroppo sono sconvolti alla vista della moderna usus latina.Dicono che siamo come i protestanti. Questo è tragico se si pensa al Tradizione apostolica comune che si trova alla radice del latino e liturgie greche. Fa che promuovono il dialogo efficace con le chiese orientali senza tradizione cattolica?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Naturalmente, questo è vero. Spesso ho contatti con il clero ortodosso e dicono a me. Questo modo di celebrazione nei confronti delle persone, usando le donne come lettori per esempio è più simile al culto protestante. Il prete e la forma fedele un cerchio chiuso, la celebrazione è come un incontro e una conferenza, e anche gli aspetti informali durante la Messa sono contro la tradizione cattolica e apostolica, che abbiamo in comune con la chiesa ortodossa.Quindi è vero e sono convinto che quando torniamo alla liturgia tradizionale, o almeno celebriamo il nuovo ordine di messa in maniera tradizionale, verremo più vicini ai nostri fratelli ortodossi, anche, almeno a livello liturgico. Nel 2001 Giovanni Paolo II ha scritto una lettera alla Congregazione per il Culto Divino, in cui ha incluso una frase molto interessante. Ha parlato della liturgia tradizionale romana, che è altamente venerabile e ha delle somiglianze con le liturgie orientali venerabili. [38]
Mr. Fülep: Papa Francesco e il russo ortodosso Patriarca di Mosca e di tutta la Russia si sono incontrati a L'Avana, Cuba il 12 febbraio 2001 a firmare una dichiarazione congiunta storico. [39] Il documento contiene 30 punti, con solo il 3 riferendosi a questioni teologiche, il resto per la pace nel mondo, le questioni sociali, la protezione della vita, il matrimonio, la tutela dell'ambiente e la libertà religiosa. Qual è il significato di questo incontro?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Il fatto stesso che un Pontefice romano e un Patriarca russo si sono incontrati per la prima volta nella storia ha un significato speciale. A livello umano e psicologico di un tale incontro rimosso secolare sfiducia e alienazione reciproca. Quindi, in questo senso è stato un incontro importante. Le questioni teologiche, tuttavia, sono stati quasi del tutto esclusi. Le circostanze della riunione ha avuto anche una dimensione chiaramente politica. Speriamo che la Divina Provvidenza utilizzerà questo incontro per un futuro unità nella totalità della fede cattolica.

Dobbiamo pentirci dei nostri peccati
Mr. Fülep: Papa Francesco ha aperto la Iubilaeum Extraordinarium Misericordiae [40] , che è un momento di preghiera tenuto dalla festa dell'Immacolata Concezione (8 dicembre), 2015 per la festa di Cristo Re (20 novembre), 2016. Noi può sentire un sacco di insegnamenti e riflessioni sul tema della misericordia. Come interpreta la misericordia di Dio?
Sua Eccellenza Mons Schneider: La misericordia di Dio è il suo amore per noi. E la misericordia di Dio si è rivelato a noi quando è venuto a noi ed è diventato uno di noi. E 'l'ineffabile misericordia di Dio, che ha deciso di diventare uomo e ci ha redenti sulla croce. La misericordia di Dio sta nel fatto che egli è sempre pronto a perdonare noi quando ci pentiamo sinceramente il nostro peccato. Gesù stesso disse a Pietro quando gli chiese, [41] "quando i miei fratello pecca contro di me, sono io lo perdonerò sette tempi", e Gesù disse: "non sette volte, ma settanta volte sette", vale a dire, ogni volta che il fratello sinceramente vi chiede perdono. Ogni volta che chiediamo a Dio di perdonare i nostri peccati, non importa quanto grande e orribile che sono, mi perdonerà ci ha fornito che li pentiamo sinceramente, vale a dire che siamo pronti a evitarli in futuro. Ma, purtroppo, il gruppo del cardinale Kasper e quei chierici che supportano la sua teoria, interpretano e abusano del concetto di misericordia, introducendo la possibilità che Dio perdona, anche quando non abbiamo la ferma intenzione di pentirsi e di evitare il peccato in futuro. In ultima analisi, questo significa una distruzione completa del vero concetto di misericordia divina. Tale teoria dice: si può continuare a peccare, Dio è misericordioso. Questa è una menzogna e in un certo senso anche un crimine spirituale, perché si stanno spingendo i peccatori di continuare a peccare, e di essere conseguentemente perduto e condannato per l'eternità.
Mr. Fülep: Qual è il legame tra la misericordia di Dio e la Santa Eucaristia? È il Santissimo Sacramento il principale segno della misericordia di Dio, come egli stesso ha dato vere, realiter et substantialiter? [42]
Sua Eccellenza Mons Schneider: Certo, lo è. È così perché la Santa Eucaristia è il sacramento della croce di Cristo, il sacramento del suo sacrificio, che è fatto presente in ogni Santa Messa. L'atto della nostra redenzione si fa presente, che è il più grande atto di misericordia di Dio. Così l'Eucaristia è una dimostrazione e l'annuncio della misericordia vivente di Dio per noi. Ma l'Eucaristia contiene non solo il sacrificio di Cristo, ma anche la persona di Cristo stesso. Il suo corpo e l'anima sono realmente presente e questa è la realtà più sacra e santa che abbiamo qui sulla terra. Possiamo avvicinarci solo il Santo come un peccatore pubblico che ha detto: "O mio Signore, io non sono degno, ma mi guarire, mi purificare!" Così l'Eucaristia è anche la dimostrazione della misericordia di Dio, il quale esige che dovremmo essere precedentemente purificati e liberati dai nostri peccati. Il sacramento principale e proprio di misericordia è, tuttavia, il sacramento della penitenza. L'Eucaristia è la dimostrazione della misericordia di Dio, e richiede necessariamente il sacramento specifico della misericordia, che è il sacramento della penitenza, in modo che l'anima deve essere purificata. Il cancello di misericordia è il sacramento della penitenza: questa è la porta aperta del Cuore di Gesù, quando, durante l'assoluzione sacramentale scaturisce dal Cuore di Gesù il suo sangue, che purifica il peccatore. La Santa Messa contiene in sé la fonte di tutti gli altri sacramenti e questa fonte è il sacrificio della Croce.
Lo Spirito Santo è più forte
Mr. Fülep: Il motu proprio Summorum Pontificum [43] sarà dieci anni il prossimo anno. Eccellenza ha seguito come questa legge papale si osserva in tutto il mondo. Come valuta la situazione?
Sua Eccellenza Mons Schneider: Naturalmente, come conseguenza del motu proprio, la liturgia tradizionale ha cominciato a diffondersi lentamente, ma molto forte. Tale movimento non può essere fermato più. E 'già così forte, soprattutto nelle giovani generazioni: i giovani, seminaristi, giovani famiglie. Vogliono sperimentare la bellezza della fede cattolica attraverso questa liturgia, e questo è per me un vero e proprio segno dell'opera dello Spirito Santo, perché questo si sta diffondendo così naturalmente e lentamente, senza l'aiuto delle strutture ufficiali della Chiesa, senza l'aiuto della nomenclatura. Spesso, questo movimento deve affrontare anche l'opposizione dei rappresentanti ufficiali della Chiesa. Indipendentemente l'ostruzione da parte della burocrazia ecclesiastica, è in crescita e la diffusione, e questo è per me l'opera dello Spirito Santo. E lo Spirito Santo è più forte di alcuni vescovi e cardinali e alcune strutture ecclesiastiche ben consolidate.
"Lex credendi - lex orandi - lex vivendi"
Mr. Fülep: Ci sono molti tradizionalisti che vedono solo la bellezza della liturgia, e non si preoccupano della dottrina. Formalismo, il ritualismo e perfezionismo sono molto pericolosi perché questi errori separano verità dottrinale, la vita e la liturgia. Come possiamo evitare questi problemi?
Sua Eccellenza Mons Schneider: c'è il principio di base cattolica che dice: "Lex credendi est lex orandi". Ciò significa, che la legge della fede, la verità cattolica deve essere espresso nella legge della preghiera, nel culto pubblico della Chiesa. [44] I testi ei riti della liturgia devono riflettere l'integrità e la bellezza della fede cattolica e le verità divine. Quando amiamo la bellezza della liturgia, la sua forma tradizionale, ci deve essere toccato nella nostra anima e nella nostra mente ad amare la verità cattolica di più e viverli nella nostra vita cristiana quotidiana. Un vero cattolico deve amare prima l'integrità della fede, e da questo amore arriva l'integrità della liturgia e da questo amore arriva l'integrità dei costumi. Così abbiamo potuto ampliare la tradizionale detto assioma: "Lex credendi - lex orandi - lex vivendi". La cura e la difesa dell'integrità della fede cattolica deve essere fatto, però, sempre secondo il principio "sentire cum ecclesia", cioè con rispetto e amore.
„Non possumus!”
Mr. Fülep: Durante il tempo di Giovanni Paolo II, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha emesso una istruzione dal titolo "Redemptionis Sacramentum" su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia. [45] Questo documento prescrive, che "se un comunicando volesse ricevere il sacramento nella mano, nelle zone in cui la Conferenza episcopale con il riconoscimento della Sede Apostolica ha dato il permesso, la sacra ostia deve essere somministrato a lui o lei. Tuttavia, particolare attenzione dovrebbe essere presa per assicurare che l'host è consumato dal comunicante, alla presenza del ministro, in modo che nessuno si allontani portando le specie eucaristiche in mano. Se c'è pericolo di profanazione, poi la Santa Comunione non deve essere dato in mano ai fedeli. " [46] Noi crediamo nella dottrina della presenza reale del Signore Gesù Cristo in la Santa Eucaristia. Per dare il Santissimo Sacramento nelle rischi cadente della mano piccoli frammenti di esso e profanizing Santissimo. [47] dal libro di Vostra Eccellenza sappiamo che l'antica pratica era assolutamente diversa dalla forma protestante corrente. Quando è stato chiesto di dare la comunione alla mano, è "non possumus" l'unica risposta adeguata di sacerdoti, diaconi o ministri straordinari? [48]
Sua Eccellenza Mons Schneider: Sì. Sono completamente d'accordo. Non ho nulla da aggiungere, perché questo è così evidente. In primo luogo, dobbiamo difendere il nostro Signore. Questo è un dato di fatto che quasi in ogni distribuzione della Santa Comunione nella mano c'è un reale pericolo di perdita di frammenti. Quindi non possiamo dare la Santa Comunione nella mano. Questo è troppo pericoloso. Dobbiamo decidere per proteggere e difendere il nostro Signore. La legge della Chiesa è subordinato al bene della Chiesa. E in questo caso la lettera della legge - che permette dare la Comunione nella mano - sta causando un grande danno spirituale alla Santissima nella Chiesa, cioè, il nostro Signore nell'Eucaristia. Quindi dare la Comunione nella mano è pericoloso e danneggiare la Chiesa. Quindi non siamo in grado di seguire questa legge. In pratica si tratta, ovviamente, difficile perché in alcuni luoghi le persone sono già abituati a prendere la Santa Comunione nella mano.Tuttavia, dovremmo spiegare a loro in precedenza con molta convinzione e amore, e di solito la maggioranza lo accetterà. Quindi dobbiamo fare del nostro meglio per raggiungere questo obiettivo.
Mr. Fülep: Che cosa succede se i superiori non consentono seminaristi, accoliti o ministri straordinari per farlo?
Sua Eccellenza Mons Schneider: io preferirei non dare la comunione in mano. E se il superiore costretto me di farlo, direi: "Non posso". Devo dire al superiore che ho una coscienza, troppo.
regno eucaristico
Mr. Fülep: . Negli ultimi giorni Eccellenza ha avuto l'opportunità di incontrare la crema di ungheresi cattolici tradizionali e preti tradizionali ungheresi nei vostri convegni e S. Messa abbiamo visitato il Parlamento e pregato davanti alla Sacra Corona ungherese, e la Santa mano destra del re Santo Stefano. Qual è la sua impressione del Regnum Marianum? [49]
Sua Eccellenza Mons Schneider: Si tratta di un paese così bello! Vedo questi bei villaggi e chiese in tutto il mondo! Questo viaggio dimostra a me che questo è un paese cattolico. E spero che gli ungheresi sarà fedele al Regnum Marianum in modo che il paese possa veramente essere esclusa dalla Madonna. E il regno di Cristo è sempre realizzata per mezzo di Maria. Così, quando si è unRegnum Marianum , il tuo dovrebbe essere un Regnum Eucharisticum , troppo. Vorrei che l'amore, il rispetto e la difesa del nostro Signore Eucaristico crescita anche in Ungheria.
Le note di Daniel Fülep.
Intervista realizzata e pubblicata da
John Henry Newman CENTRO DI ISTRUZIONE SUPERIORE, UNGHERIA
newman.hu
Regno delle Eucaristia , Atti del Convegno
© Athanasius Schneider, Daniel Fülep ISBN 978 615 80 263 6 9
Traduttore: Gábor Sallai 
Il testo può essere liberamente copiato, distribuito o altrimenti utilizzato,  soggetto a una corretta citazione della fonte.
[1] Queste domande si applicano alla terza Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi (Città del Vaticano, 5-19 ottobre 2014) e XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (Città del Vaticano, 04-25 Ottobre 2015). Entrambi erano sul matrimonio e la famiglia, quindi sono conosciuti come sinodi sulla famiglia.
Il Sinodo dei Vescovi ( Synodus Episcoporum) è un organo consultivo per assistere il Romano Pontefice nello svolgimento del suo ministero petrino. Non prendere decisioni, ma ricorda il papa. Può essere ordinaria, straordinaria o speciale. Documenti: un'introduzione e sagoma del soggetto di discussione, ( Lineamenta), uno strumento di lavoro ( Instrumentum laboris ), la relazione post-dibattito ( Relatio post disceptationem ) e il documento finale, che può avere diversi nomi ( Propositiones, Relatio Synodi, Relatio finalis ), e un messaggio del Sinodo finalizzato alla stampa (messaggio sinodale) . A seguito del Sinodo, il Papa emette generalmente un post-sinodale.
[2] In terzo luogo Straordinaria Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano, 5-19.Ottobre 2014.
[3] Relatio Synodi, Terza Assemblea Generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano, 18 ottobre 2014.
[4] Relatio finalis , XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano, 24 ott 2015.

[5] Athanasius Schneider, una porta sul retro di una pratica neo-Mosaico nella relazione finale del Sinodo 2 novembre 2015 http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/11/rorate-exclusive-bishop-athanasius .html
[6] Interview with Izabella Parowicz, Polonia Christiana. 5 November 2014.
[7] http://www.pch24.pl/against-pharisees,31907,i.html#ixzz3IDLUUmew
[8] Quattordicesima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano, 4-25 ottobre 2015. E 'stato dedicato al tema " La vocazione e la missione della famiglia nel mondo Chiesa e contemporanea "
[9] http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/11/rorate-exclusive-bishop-athanasius.html
[10] Questa teoria è stata condannata dal Magistero (cf. Giovanni Paolo II, Enciclica Veritatis splendor, 65-70)
[11] b. Drop-Air
[12] Il Sillabo (Syllabus Errorum) è un documento emesso dalla Santa Sede sotto Papa Pio IX l'8 dicembre 1864, la festa dell'Immacolata Concezione , il giorno stesso del Papa enciclica Quanta curaè stato rilasciato. E 'elencato le posizioni della Chiesa su una serie di aree filosofiche e politiche, e di cui l'insegnamento della Chiesa su questi temi, come indicato in un certo numero di documenti rilasciati in precedenza. E 'importante come è stato ampiamente interpretato come un attacco da parte della Chiesa sul modernismo, la secolarizzazione e l'emancipazione politica.
[13] Cultura Cattolica (Catholic World News). 21 gennaio 2011.
[14] partecipazione effettiva
[16] Sacrosanctum Concilium, la Costituzione sulla sacra Liturgia, è una delle costituzioni del Concilio Vaticano II . E 'stato approvato dai vescovi riuniti da un voto di 2.147 a 4 e promulgato da Papa Paolo VI il 4 dicembre, 1963.
[17] Dei Verbum (Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione) è stata promulgata durante il Concilio Vaticano II da Paolo VI il 18 novembre del 1965, dopo l'approvazione da parte dei vescovi riuniti da un voto di 2.344 a 6. Si tratta di uno dei documenti principali del Concilio Vaticano II.
[18] http://thepopevideo.org/en/video/interreligious-dialogue.html
[19] Cf. Mc 16,16
[20] Cf. Gv 3,4-6.
[21] Cf. Per voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: 'Abbà, Padre!' " (Rm 8,15)
[22] Il Cammino Neocatecumenale (Neocatecumenato, NCW) è un'organizzazione dedicata alla formazione cristiana delle persone. Si è formata nel Madrid nel 1964 da Kiko Argüello e Carmen Hernández .
[23] La comunità mescola la liturgia della Chiesa con elementi protestanti ed ebrei.
[24] Il movimento ha da tempo voluto avere la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti approvare i suoi abusi liturgici. A seguito di consultazioni con la Congregazione, è stato il Pontificio Consiglio per i Laici, che ha approvato il Direttorio catechetico del Cammino Neocathecumenal e le pratiche extra-liturgici ivi. Pertanto questa autorizzazione si applica solo alle pratiche non liturgiche. Il decreto del 20 gennaio 2012 è nulla a che fare con le "innovazioni liturgiche" della Via Neocathecumenal, che dovrebbero essere prontamente risolto in quanto sono contro le regole e la prassi della Chiesa universale.
[25] Il Concilio di Trento (1545-1563) dichiarato come un dogma che, in contrasto con la vista protestante, il sacrificio della Santa Messa include un elemento propiziatorio (DH 1743, 1753). Il sacrificio è stato ordinato da Cristo stesso. Non è solo semplice commemorazione, esaltazione o di ringraziamento, ma un vero e proprio sacrificio propiziatorio per i vivi e per i morti. Il fatto, tuttavia, che la massa è un vero sacrificio non vuol dire che il sacrificio di Cristo deve essere ripetuta. La Chiesa non si accende il sacrificio di Cristo in un sacrificio umano pagano. Il sacrificio della Santa Messa non è una ripetizione del sacrificio della croce, ma solo il sacrificio di Cristo rende presente nei segni sacramentali. In questo senso è "commemorazione", in cui è presente la realtà dell'economia sacramentale stesso (DH 1740). Cristo è lo stesso sommo sacerdote nella Santa Messa, come sulla croce (DH 1743).
[26] La liturgia della Via Neocathecumenal non rispetta l'Ordinamento Generale del Messale Romano o le altre norme liturgiche, ma ha le sue "innovazioni liturgiche". La prassi liturgica del Cammino è piena di abusi: di fatto il Vaticano ha richiamato l'attenzione del movimento a problemi come sermoni laici nella loro la Santa Messa, la danza fedeli durante la liturgia e in piedi piuttosto che in ginocchio durante la preghiera eucaristica, la Comunione seduta e il superamento di un enorme calice con il sangue di Cristo in essa di mano in mano. Regolamenti in materia di musica sacra sono completamente ignorati. Un altro problema è che la Via separa i fedeli della parrocchia e la chiesa: la Domenica Santa Messa, che è piena di abusi, è sempre celebrata Sabato sera come la "Messa privata" della comunità, di solito non in una chiesa, ma ad un profano luogo, ad esempio, in una sala della comunità.
[27] Il 13 giugno 313 Costantino emanò l'Editto di Milano, ponendo fine alla persecuzione dei cristiani e riconoscere il cristianesimo come una religione valida dell'Impero Romano. In 315 ha terminato la crocifissione come una forma di esecuzione e ha concesso tutti i privilegi di religioni pagane alla Chiesa. Nel 321 Costantino ha dichiarato Domenica come giorno festivo. Come un sovrano assoluto ha contribuito a stabilire la base istituzionale della Chiesa in tutto l'Impero da 324. La creazione della struttura istituzionale e il rafforzamento politico-sociale della Chiesa, così come l'alleanza di trono e altare sono considerati dai protestanti come il la vittoria del paganesimo.
[28] Humanae vitae (della vita umana) è un enciclica scritta da Papa Paolo VI ed emesso in data 25 luglio 1968. Sottotitolato sulla regolazione di nascita, si riafferma l'insegnamento ortodosso dellaChiesa cattolica per quanto riguarda l'amore coniugale, la paternità responsabile e il continuo rifiuto della maggior parte delle forme di controllo delle nascite.
[29] Nostra aetate (nel nostro tempo) è la Dichiarazione del Concilio Vaticano II sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. Passato da un voto di 2.221 a 88 del assemblati vescovi , questa dichiarazione è stata promulgata il 28 ottobre 1965 da Papa Paolo VI . Il primo progetto, dal titoloDecretum de Iudaeis (decreto sugli ebrei), è stata completata nel mese di novembre 1961 circa quattordici mesi dopo il cardinale Bea è stato commissionato da Papa Giovanni XXIII . Questo progetto essenzialmente andato da nessuna parte, non essendo mai stato sottoposto al Consiglio, che si è aperto 11 ottobre 1962.
[30] Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, "i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili" (Rm 11,29), una riflessione su questioni teologiche relative ai rapporti tra cattolici ed ebrei, in occasione del 50 ° anniversario di "Nostra aetate ". (10 dicembre 2015)
[31] Ibid 40.
[32] " Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio, e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato " (Mt 28,19- 20).
[33] Cf. Mt 28,19.
[34] Cf. "Gesù gli disse,» Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me «". (Gv 14,6).
[35] Secondo il censimento del 2009, il 70% della popolazione è musulmana , il 26% cristiani , 0,1%buddhisti , 0,2% altri (per lo più ebrei ), e il 3% irreligioso, mentre il 0,5% ha scelto di non rispondere.
[36] Giovanni Paolo II ha organizzato la prima Giornata mondiale di preghiera per la pace in Assisi , Italia, il 27 ottobre 1986. In totale ci sono stati 160 leader religiosi che trascorrono la giornata insieme digiunando e pregando per loro Dio o degli dei. Il successore di Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI , viaggiato ad Assisi il Giovedi, 27 mese di ottobre, 2011 per una discussione ecumenica per ricordare l'incontro 1986. Ma non c'era nessun servizio di preghiera interconfessionale, riflettendo vista di Benedetto XVI che, mentre tali incontri sono buone, non si può dare l'impressione - anche esternamente, interpretato da altri - che le differenze teologiche non contano.
[37] "La terza parte del segreto si riferisce alle parole di Nostra Signora: 'Se no, [la Russia] spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati;il Santo Padre avrà molto da soffrire; varie nazioni saranno distrutte '(13-VII-1917). ... Se le mie richieste verranno esaudite, la Russia si convertirà e ci sarà pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, etc. "
[38] "La sacra Liturgia, che la Costituzione Sacrosanctum Concilium considera il culmine della vita della Chiesa, non può mai essere ridotto a una realtà meramente estetica, né può essere considerato uno strumento i cui obiettivi sono prevalentemente pedagogico o ecumenica. La celebrazione dei santi misteri è, prima di tutto, un atto di lode del Sovrano Maestà di Dio Uno e Trino, l'espressione voluta da Dio stesso. ... La celebrazione della Liturgia è un atto della virtù di religione che, in linea con la sua natura, deve essere caratterizzata da un profondo senso del sacro. In questo, l'uomo e l'intera comunità devono essere consapevoli di essere, in modo particolare, in presenza di Colui che è tre volte santo e trascendente. Di conseguenza, l'atteggiamento di implorante non può che essere permeato dalla riverenza e dal senso di stupore che deriva dal sapere che si è in presenza della maestà di Dio. Dio non vuole esprimere questo quando ha ordinato a Mosè di togliersi i sandali davanti al roveto ardente? Non ha l'atteggiamento di Mosè e di Eli che non osava guardare verso Dio facie annuncio faciem [faccia a faccia] nasce da questa consapevolezza? Il popolo di Dio ha bisogno di vedere sacerdoti e diaconi si comportano in un modo che è piena di riverenza e di dignità, al fine di aiutarli a penetrare le cose invisibili, senza parole o spiegazioni inutili. Nel Messale Romano di San Pio V, come in diverse liturgie orientali, ci sono molto belle preghiere attraverso le quali il sacerdote esprime il più profondo senso di umiltà e di riverenza fronte ai santi misteri:. Rivelano la sostanza stessa della liturgia "Nella sua Discorso all'Assemblea plenaria della Congregazione per il culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 21 settembre 2001, Papa Giovanni Paolo II ha sottolineato con forza che fedele traduzione dei libri liturgici è di fondamentale importanza. Egli ha anche esortato appropriata catechesi riguardante devozioni popolari, che dovrebbero sempre portare le persone ad una maggiore comprensione della Messa Adoremus, Società per il rinnovamento della sacra liturgia..Edizione Online - Vol. VII, n ° 9: Dicembre 2001 - gennaio 2002.
[39] http://en.radiovaticana.va/news/2016/02/12/joint_declaration_of_pope_francis_and_patriarch_kirill/1208117
[40] Giubileo straordinario della Misericordia
[41] " Allora Pietro gli chiese: 'Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte? ' Rispose Gesù: 'io vi dico, non sette volte, ma settanta volte sette "(Mt 18, 21-22).
[42] In verità, realmente e sostanzialmente, cf. DH 1637.
[43] Summorum Pontificum (dei Sommi Pontefici) è un Lettera Apostolica di Papa Benedetto XVI , emesso motu proprio (di propria iniziativa), del 7 luglio 2007 e in vigore dal 14 settembre 2007. E 'stato rilasciato insieme a una lettera in che Papa Benedetto ha spiegato le sue ragioni per il suo rilascio, con la quale ha precisato le circostanze in cui i sacerdoti della Chiesa latina possono celebrare la Messasecondo il quello che lui chiama il "Messale promulgato dal Beato Giovanni XXIII nel 1962" (una delle ultime edizioni del Messale Romano , che è conosciuta come la messa in latino tradizionale ), e gestire la maggior parte dei sacramenti nella forma utilizzata prima delle riforme liturgiche successivi alConcilio Vaticano II . Con l'approvazione di Papa Benedetto XVI, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei ha pubblicato le istruzioni Universae Ecclesiae il 30 aprile 2011, la festa di san Pio V , per chiarire alcuni aspetti della Summorum Pontificum.
[44] In questa formulazione, sua Eccellenza parafrasa il principio "lex orandi", cioe 'la legge della preghiera è la legge della fede', che risale ai tempi di S. Agostino, il che significa che se si vuole sapere ciò che la Chiesa crede, è necessario sapere come si prega perché la sua fede e la preghiera non possono mai contraddirsi. Anche se il principio riguarda in primo luogo preghiere liturgiche, è applicabile ad altre preghiere ufficialmente approvato, anche, quindi, le preghiere ufficiali della Chiesa sono da considerarsi come fonti autentiche del dogma cattolico.
[45] Questa istruzione, preparato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per mandato del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, in collaborazione con la Congregazione per la dottrina della fede, è stata approvata dallo stesso Pontefice nella solennità San Giuseppe, il 19 marzo 2004 e ha ordinato di essere pubblicato e da osservare immediatamente da tutti gli interessati.
[46] Ibid 92.
[47] Questo modo è solo uno sconto speciale ( indultum ). E 'importante notare che secondo le regole attualmente efficaci, anche, i fedeli dovrebbero normalmente ricevere la Santa Comunione in ginocchio, cf. RS 90.
[48] ​​Come i Martiri di Abitine messo: "Sine dominico non possumus " - non possiamo vivere senza questa cosa del Signore.
[49] Regnum Marianum (Land di Maria) è una vecchia cattolica nome di Ungheria . Significa Unito (Paese) di Maria. Il nome deriva dalla tradizione che il primo re ungherese, Santo Stefano , morendo senza eredi, ha offerto la Santa Corona ungherese e il Paese alla Vergine Maria . Da allora la Vergine Maria è stata la vera regina del Regno cattolica ungherese. Il nome Regnum Marianum è stato spesso utilizzato per sottolineare una forte connessione tra l'Ungheria e la Chiesa cattolica.